ALESSANDRA MASTRONARDI: CHI PORTARE E CHI NO ALLA CENA DEL 25. AlCUNI CONSIGLI DA FILM

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. delia_73
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ogni-maledetto-Natale



    Possono le tavolate infinite, i parenti, le tradizioni di famiglia, possono i regali, i formalismi, le maratone di cibo, può la convivenza forzata per un giorno con chi il più delle volte non si vede per il resto dell'anno? Insomma, può il Natale stroncare gli entusiasmi di una storia d'amore sul nascere? Alessandro Cattelan e Alessandra Mastronardi tentano di rispondere alla domanda interpretando la coppia di ragazzi di estrazione e abitudini assai diverse che ha la sfortuna di innamorarsi qualche settimana prima di Natale: e quando il fatidico 25 arriva, che fare? Vacanze divisi o ci si presenta alle rispettive famiglie? I romantici non hanno dubbi e i protagonisti di Ogni maledetto Natale (film degli autori di Boris , nelle sale da ieri), lo sono.

    «Io però non ho mai portato le mie fidanzate a casa, a Natale, ho sempre tenuto separati gli ambiti fino a che non sono stato obbligato a farlo, con quella che è diventata mia moglie», spiega Cattelan, contento e al tempo stesso sorpreso per la sua prova da attore.

    «Ecco, io invece portavo ogni volta i miei fidanzati e poi puntualmente finiva poco dopo» Racconta Mastronardi «Con Liam (McMahon, attore irlandese suo attuale fidanzato, ndr .) siamo già a due Natali: al primo ero tesissima. C'era mia nonna che gli parlava lentamente, allungando ogni parola. E io le ripetevo: guarda nonna che non è cretino, è inglese».

    Imprevisti a parte, a entrambi il Natale piace e parecchio. Cattelan ama «moltissimo le città addobbate, le vetrine natalizie. Ma va anche detto che io sono un pò sociopatico e quindi il mio ideale sarebbe una città pronta per il Natale ma in cui ci sono solo io. Tipo in quel film in cui Will Smith è l'unico superstite sulla Terra. Ecco, sarebbe bellissimo. Magari faccio una lista di venti persone da salvare».

    L'attrice ha invece una visione meno apocalittica, abituata forse «alle tavolate con almeno 35 persone. A me piace moltissimo tutto quello che riguarda il Natale, soprattutto i giorni della vigilia, i momenti prima. Il 25 pensi che poi tutto finisce. Io sono di quelle che prepara l'albero con largo anticipo, penso ai regali già durante l'anno perché per me vanno cuciti su misura». E il più bel regalo che ha ricevuto? «Da piccola il Canta Tu: erano gli anni del karaoke di Fiorello e quando l'ho ricevuto ho passato ore a cantare con la cassettina.Tra quelli più recenti, l'impastatrice per dolci che mi hanno regalato i miei l'anno scorso».

    Pensando al miglior regalo di sempre, Cattelan non ha dubbi: «Natale 1988: ero un fan degli He-Man e mia mamma mi ha regalato il Castello di Grayskull. Poi con gli anni, crescendo, iniziano a farti i regali utili e arriva la noia. Ho ritrovato quel gusto per la sorpresa con mia figlia. Da quando c'è lei faccio anche l'albero di Natale a casa mia: inizialmente è stato un disastro, non le piaceva. Poi quando ha capito che era il posto sotto cui arrivavano i pacchetti ha iniziato a rispettarlo».

    Tutti e due sono da pandoro, che preferiscono al panettone: «Sono viziato, non mi piacciono i canditi», dice lui. Mentre l'attrice lo mangia solo dopo averlo «scaldato sul termosifone. Lo facevo fin da bambina. Allora lasciavo anche il latte e i biscotti a Babbo Natale: gli scrivevo lettere fintissime, in cui gli dicevo quanto ero stata brava». Argomento carole: Mastronardi ha la sua playlist natalizia nel computer mentre Cattelan preferisce i classici di Natale cantati da Frank Sinatra. Entrambi credenti, di questa festività non amano una «il consumismo sfrenato» e l'altro «le catene di messaggini. Sono in assoluto la cosa peggiore».

    E il regalo più bello da trovare sotto l'albero quest'anno? Mastronardi: «Ci riflettevo proprio in questi giorni. Come cose materiali, dopo l'impastatrice, niente. Al massimo un buono in una catena di vestiti. Ma se potessi chiedere un regalo in senso lato, vorrei continuare a lavorare nel cinema. Dopo tanta tv mi sembra ancora tutto nuovo». Cattelan invece, dopo averlo espresso d'istinto in termini più prosaici (e poco natalizi), riformula il suo desiderio: «Vorrei che tutti mi lasciassero vivere con tranquillità»

    http://archiviostorico.corriere.it/2014/no...b9498524a.shtml
     
    Top
    .
0 replies since 9/12/2014, 18:45   33 views
  Share  
.