I CESARONI - CAPITOLO V

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    Bellissimo capitolo, come sempre non to smentisci :) come ho già scritto spero che fai ritornare Eva e Marco insieme <3
     
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  2. jameskirk88
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    Non so se sia il penultimo o il terzultimo capitolo.. comunque ormai sono vicino a chiudere questa maratona che dura da tre anni... stavolta un finale a questa FF non glielo leva nessuno xD

    Casa Cesaroni, nel pomeriggio


    Marco diede un ultimo sguardo alla rivista che stava sfogliando distrattamente, e poi la posò sul tavolino. Scosse la testa e si appoggiò al divano, con gli occhi socchiusi. Sentì Lucia che borbottava qualcosa dalla cucina.
    - Mannaggia oh.. ma dove sarà finita...?? -
    Marco si voltò: - Che c'è Lucia? -
    Lucia scosse la testa: - Niente niente... è che sto telefonando da mezz'ora... -
    Marco sospirò: - A Eva...? -
    Lucia annuì: - Si... ma non risponde... anzi, non prende proprio.. dice che è sempre irraggiungibile.. -
    Marco guardò distrattamente in alto: - Non ti preoccupare.. è sicuramente in un posto in cui non prende il segnale. Non è la prima volta. Succede spesso da quando è laggiù... -
    Lucia annuì': - Si lo so.. è che sono sempre preoccupata... poi dopo quello che è successo a Natale.. tutte le volte che ci ripenso... -
    Marco ripensò per un attimo a quello che era successo qualche mese prima. Il silenzio di Eva, il suo viaggio in Israele per capire cosa fosse successo, la notizia che lo aveva sconvolto, la corsa disperata verso quel letto d'ospedale in cui la donna più importante della sua vita stava lottando tra la vita e la morte. La paura che lo aveva accompagnato per tutta la notte, senza lasciarlo mai. La sensazione di essere vicino a perderla, e questa volta per sempre. Erano stati i due giorni più terribili di tutta la sua vita, dalla morte di sua madre. E non avrebbe mai dimenticato la gioia che aveva provato dentro di se quando aveva visto che Eva stava riaprendo gli occhi e aveva capito che era ancora con lui. E i giorni che seguirono furono tanto belli quanto erano stati brutti e spaventosi quelli che li avevano preceduti. Era come se il tempo fosse tornato indietro, ai primi mesi della loro vita insieme. Non era cambiato niente.
    - Non ci pensare.. lo sai com'è fatta Eva, no? Non si ferma un minuto, sta sempre in giro... vedrai che appena avrà finito di fare quello che sta facendo sarà lei a chiamare a casa.. sono sicuro.. -
    Lucia sospirò: - Speriamo... meno male che quest'incarico è quasi finito guarda.. non ne posso più... se almeno tornasse a casa. Ce ne stanno di giornalisti italiani che lavorano in Italia.. lei no, all'estero deve andare.. mannaggia a lei... -
    Marco sorrise: - Beh all'estero mandano solo i più bravi.. -
    Lucia annuì': - Si i più matti vorrai dire.. -
    Marco annuì, ridendo: - Anche... -
    Lucia tornò in cucina: - Lasciamo perdere, che è meglio.... a proposito... ti hanno più richiamato? -
    Marco scosse la testa: - No.. non ancora... -
    Lucia si affacciò in soggiorno: - Hai proprio deciso allora? -
    Marco alzò lo sguardo: - Si... cioè... avevo deciso... -
    Lucia lo guardò: - Perché, che è successo...?? -
    Marco sospirò: - Niente.. due giorni fa ho parlato con Franco.. e lui mi ha fatto una proposta.. -
    - Ah... che proposta..?? -
    - Un suo amico sta organizzando un evento musicale internazionale, all'arena di Verona.. per il giorno di Ferragosto.. -
    - Ah interessante... -
    - Mi ha chiesto se ero disposto.. si insomma, se ero disposto a partecipare.. -
    Lucia sgranò gli occhi: - Cosa...?? E me lo dici così'..?? Ma è una notizia bellissima...!! -
    Marco scosse la testa: - Non ho accettato.. -
    Lucia lo guardò sorpresa: - Ma come non hai accettato... Marco, è un'occasione unica questa qui... -
    Marco annuì: - Si lo so... Rudy e Francesco me lo stanno ripetendo da due giorni.. -
    - E allora...?? -
    - E allora niente.. non ho ancora deciso... -
    Lucia si avvicinò a lui: - Marco.. devi accettare... è sempre stato il tuo sogno quello di diventare un cantante famoso. Questa potrebbe essere la tua grande occasione, non devi buttarla via -
    Marco si passò una mano sulla fronte: - Ne avevo tanti di sogni, Lucia.. e lo sai come sono finiti...?? -
    Lucia si sedette accanto a lui: - Marco... -
    - Non me la sento. Per cantare bisogna avere qualcosa dentro che ti ispira, e io in questo momento... non ho niente che mi ispiri... assolutamente niente. Comunque... non ho ancora detto di no... -
    Lucia gli mise una mano sulla spalla: - Marco, pensaci bene prima di rifiutare... e poi che vuol dire che non hai niente che ti ispira? Tu riesci sempre a trovare una cosa che ti ispira.. se ci riuscivi quattro anni fa prima di quella specie di matrimonio, puoi riuscirci anche adesso.. -
    Marco sorrise: - Sembra passato un secolo... -
    Lucia annuì': - Si.. ma tu sei sempre lo stesso... -
    Marco stava per rispondere ma fu interrotto dal suono del campanello. Qualcuno aveva appena suonato alla porta.
    Marco si alzò: - Vado io.... sarà qualche amico di Rudy... -
    Attraversò lentamente il soggiorno e aprì la porta di casa. Ci mise una frazione di secondo per capire che non era un amico di Rudy. E come spesso gli capitava quand'era di fronte a lei, restò a guardarla senza riuscire a dire una parola. Fu la piccolina che aveva in braccio a rompere quel silenzio imbarazzante.
    - Ciao papà....!!!! -
    Marco ed Eva, per quanto imbarazzati e molto a disagio, non riuscirono a non sorridere.
    - Piccolina...ma quanto sei bella...?? Dai vieni da papà...-
    La prese in braccio e la riempì di baci. E poi guardò di nuovo Eva.
    “Possibile che dopo tanti anni mi faccia sempre questo effetto??!” pensò Marco tra se e se. Le sorrise, cercando di scuotersi.
    - Eva... che.. che bella sorpresa... -
    Eva lo guardò, sorridendo: - Eh si, volevo chiamare ma poi ho pensato che sarebbe stato più bello fare una sorpresa alla mamma.... non.. non pensavo di trovarti qui... -
    Marco annuì: - .. è che non ho ancora trovato un imbarco.. comunque è questione di giorni.. -
    Eva sorrise: - Vabbè dai.. non c'è nessuna fretta.. -
    Marco annuì, ancora imbambolato: - No infatti.. non c'è nessuna fretta... -
    La piccola Marta li interruppe un'altra volta: - Papà.. ma stiamo qui...??! -
    Marco ed Eva la guardarono di nuovo e scoppiarono a ridere un'altra volta.
    - Scusa eh... dai entra.. -
    Lucia le andò subito incontro, abbracciandola forte: - Eva... tesoro mio... e io che ho cercato di chiamarti per dure ore.. per forza non rispondevi, stavi in aereo... -
    Eva annuì: - Si... volevo farti una sorpresa.. -
    Lucia sorrise: - E ci sei riuscita.. quanto sono felice... -
    Eva si guardò intorno: - E' bello essere di nuovo a casa... -
    - Ecco appunto.. se è tanto bello, vedi di restarci un po' di più, questa volta... -
    Eva non rispose. Si limitò a sorriderle e guardare di nuovo Marco, che era rimasto vicino alla porta con in braccio la piccola Marta. Marco la conosceva abbastanza bene per capire che quel silenzio nascondeva una risposta che probabilmente non sarebbe piaciuta molto a Lucia.
    Quella sera...


    Visto il caldo e la bella serata, Giulio e Lucia decisero di apparecchiare la tavola direttamente in giardino. Marco era in piedi vicino al cancello del giardino e guardava il via vai di gente che entravano e uscivano da casa Cesaroni. Era una di quelle serate che giustificavano in pieno le strofe della prima canzone che aveva scritto, molti anni prima, poco dopo l'arrivo a casa di Lucia con le ragazze: porte sempre aperte, gente da ogni parte, scusa non ti sento puoi ripetere più forte.. zitto come un ladro, cerco un metro quadro..
    Una pacca sulla spalla lo scosse dai suoi pensieri.
    - Beh, che è quella faccia...?? -
    Marco si voltò verso Francesco: - Quale faccia...?? -
    Francesco sorrise: - E dai... si vede lontano un miglio.. -
    - Cosa si vede lontano un miglio...?? -
    - Ma se è tutta la sera che sei imbambolato come una mummia.. -
    - Ma piantala... -
    Francesco gli mise una mano sulla spalla: - Guarda che secondo me se n'è accorta anche lei... -
    Marco scosse la testa: - Hai finito..?? -
    - Ma che aspetti ad andare da lei?? Si vede che hai una voglia matta di parlarle... -
    Marco sospirò: - Francesco per favore.. già non è facile eh.. se ti ci metti pure te... -
    Francesco annuì': - Va bene va bene.... non parlo più, per ora. Ma com'è che è tornata a casa? -
    Marco la guardò, da lontano: - Ha finito il suo incarico a Tel Aviv. Doveva durare fino a luglio... -
    Francesco lo guardò: - Quindi non riparte più... -
    Marco scosse la testa: - Non lo so, non ne ho idea... dipende da dove decideranno di mandarla. Ha fatto un ottimo lavoro.. è probabile che le daranno un altro incarico all'estero, magari in un altro posto.. -
    - Ti dispiace? -
    Marco si strinse nelle spalle: - Beh non è cambi molto.. tanto tra poco partirò anch'io... -
    Francesco lo guardò: -... quindi hai già scartato la proposta di Franco..?? -
    Marco si voltò verso di lui, ma non rispose. Francesco scosse la testa.
    - Certo che hai la testa più dura del marmo... -
    Marco sospirò: - No, non l'ho ancora scartata.. ma non credo che l'accetterò... e non chiedermi perché Lo sai benissimo, il perché.. -
    Francesco annuì: - Si che lo so.. ma stai sbagliando lo stesso, amico mio.. - Si guardò intorno, un po' sorpreso.
    - Ehi ma tuo fratello.. che fine ha fatto...?? -
    - Alice ha detto che avrebbe passato la serata con i suoi amici e che sarebbe rientrato tardi... speriamo bene.. -
    - Perché? -
    - Non lo so... mi sembra che avesse una faccia strana, Alice... non vorrei che c'entrasse qualcosa con la prova scritta di stamani... -
    - Dici che ne ha combinata una delle sue? -
    - Boh.. spero di no... o gli toccherà scappare al polo nord per evitare che papà lo riprenda -
    Mentre parlavano arrivò anche Stefania. L'ultima che mancava all'appello. E anche lei non aveva una faccia molto distesa. Tutt'altro. Marco prese in braccio la piccola Marta che aveva sgambettato fino ad arrivare al cancello, e poi si rivolse a Stefania che era appena entrata.
    - Oh Stefania.. aspettavano solo te... -
    Stefania si voltò verso di lui: - Marco.... dove sta tuo fratello..?? -
    Marco la guardò: - Ma chi, Rudy...?? -
    - Si Rudy.. dove sta...?? -
    - Non c'è..... è andato fuori con gli amici... -
    Stefania alzò gli occhi al cielo: - Eh certo.. fuori con gli amici.. -
    - Ma perché, che è successo?? -
    - Come, non sai niente? Alice non vi ha detto niente?? -
    Marco scosse la testa: - No... cosa doveva dire? -
    Stefania si passò una mano tra i capelli: - Un disastro.. 'na catastrofe... stamattina, durante la prima prova scritta della maturità... -
    Marco alzò gli occhi al cielo: - Lo sapevo.. che ha combinato?? -
    Eva precedette la risposta di Stefania, chiamando tutta la famiglia a raccolta vicino alla tavola apparecchiata: - Scusate... devo dirvi una cosa molto importante, e ve la dico ora che ci siete tutti, così la diciamo una volta sola.. -
    Stefania fece segno a Marco di fare finta di niente: - Dopo ti spiego.. per ora è meglio che non diciamo niente a tuo padre, non so come andrebbe a finire... -
    Si avvicinarono tutti alla tavola, compresi Ezio e Cesare che avevano appena finito di litigare davanti alla griglia del barbecue. Eva li guardò tutti per qualche secondo, e poi cominciò a parlare.
    - Vi ringrazio tutti per questa accoglienza.. è stata dura stare tutto questo tempo lontana da questa casa... il mio incarico in Israele è terminato e la mia redazione mi ha concesso due mesi di pausa.. -
    Ezio annuì: - E vorrei vedè, me pare il minimo... -
    Cesare scosse la testa: - Shh... statte zitto... guarda che non ha ancora finito.. -
    Ezio gesticolò: - Che c'entra, io davo il mio assenso... -
    Cesare scosse la testa: - E non lo devi dà l'assenzio.. chi te l'ha chiesto l'assenzio. E soprattutto a che ce serve mò quest'assenzio..?? Statte zitto e famme sentì' che deve dire mia nipote...!! -
    Giulio alzò gli occhi al cielo: - Ahò... ma è possibile che finisca sempre così con voi due...?? E basta, fatela finita un po'... Eva scusali eh... so due animali.. -
    Cesare lo guardò: - No guarda, qui de animale ce ne sta solo uno.. 'na giraffa, pure bella alta.. -
    Eva scoppiò a ridere, prima di ricominciare a parlare: -.... come stavo dicendo, mi hanno concesso due mesi di riposo e io ho intenzione di passarli tutti e due qui, a casa nostra. Non potrei chiedere una vacanza più bella di questa... - Restò un attimo in silenzio, e poi riprese: - … anche perché di tempo per viaggiare ne avrò quanto ne voglio, da settembre... -
    Lucia alzò gli occhi al cielo: - No.. riparti un'altra volta...?? -
    Eva annuì: - Beh.. si.. mi hanno proposto un incarico alla sede di New York... -
    Giulio sorrise: - Alla faccia.. a New York addirittura.. e brava la nostra giornalista... -
    Cesare annuì: - L'ho sempre detto che il sangue dei Cesaroni non mente mai... -
    Ezio lo guardò: - Che c'entrano i Cesaroni, quella è figlia de Lucia... -
    Cesare si voltò: - Embè...?? Lucia è come se fosse 'na Cesaroni.. perché c'hai qualcosa in contrario...??!! -
    Eva rise, scuotendo la testa: - Comunque non preoccupatevi.. tornerò qui talmente tante volte che alla fine non ne potrete più di avermi tra i piedi.. -
    Lucia si avvicinò a lei e l'abbracciò forte: - Questo non succederà mai, tesoro mio... -
    Sergio si avvicinò alla figlia maggiore e fece la stessa cosa: - In bocca al lupo Eva... sono sicuro che anche in America ti farai valere come hai sempre fatto dappertutto.... -
    Cesare annuì: - Eh certo, che avevi dubbi?? I Cesaroni so tutti così'...!! -
    Tutti quanti si misero a ridere. Tutti tranne due persone, che sembravano avere molti pensieri per la testa. Alice, che pensava ancora a quello che era successo quella mattina e a cosa sarebbe successo quanto la famiglia lo avrebbe scoperto. E Marco... che dietro a un sorriso cercava di dissimulare la stretta al cuore che gli aveva provocato quella notizia.


    Qualche ora dopo

    Era quasi l'una del mattino. Rudy aprì la porta di casa, cercando di fare meno rumore possibile. La casa era immersa nel buio e nel silenzio. Meglio così', penso tra se e se. Di tutto aveva bisogno tranne che di parlare con qualcuno. Soprattutto con suo padre. Aveva bisogno di un po' di tempo per trovare il modo giusto di dirglielo, e sicuramente non sarebbe stata una cosa facile. Ci avrebbe pensato con calma dopo una notte di sonno, di cui aveva un assoluto bisogno, dopo la giornata infernale che aveva appena trascorso. Senza accendere la luce si diresse subito verso le scale. Stava cominciando a salirle, quando la luce del soggiorno si accese all'improvviso. Rudy si voltò, ma aveva già capito quello che era successo. E quello che sarebbe successo di li a pochi secondi. Giulio era in piedi davanti all'ingresso del soggiorno. E lo guardava, senza dire una parola.
    - Bentornato a casa... -
    Rudy lo guardò: - Papà... che ci fai qui...?? -
    Giulio si strinse nelle spalle: - Niente.. non avevo sonno.. sono venuto a fare due passi in soggiorno.. te come mai sei tornato a quest'ora..?? -
    - Sono stato fuori con Budino e Mattia.. Alice non te l'ha detto?? -
    Giulio annuì: - Si si me l'ha detto.. peccato che si sia dimenticata di dirmi la cosa più importante.. -
    Rudy sospirò: - Di che stai parlando? -
    Giulio si avvicinò a lui: - Piantala di fare il finto tonto. Guarda che so tutto.. che credevi, di poter nascondere una cosa del genere?? -
    Rudy si passò una mano tra i capelli: - Senti non ho voglia di parlarne ora.. ne riparliamo domattina, ok? -
    Giulio stava per sbottare: - Domattina...?? Domattina un cazzo, Rudy.. ne parliamo ora, subito, immediatamente....!!! -
    Rudy scosse la testa: - Beh a quanto pare hai già tratto le tue conclusioni... quindi che parliamo a fare?? -
    Giulio allargò le braccia: - Ma roba da matti.. ma dico, come t'è venuto in mente..??? Che te passava per quella testa bacata..??? Hai buttato a mare un anno di scuola e un esame di maturità così, come se niente fosse... dico ma ti rendi conto?? Tu sei già bocciato.. bocciato, hai capito??!! -
    Rudy annuì: - Lo so benissimo. Ti interessa sapere cos'è successo o hai solo voglia di urlarmi addosso come fai sempre..?? Perché se è così', io me ne vado subito a letto... -
    Giulio si passò una mano tra i capelli: - Roba da non credere.. cioè dopo tutto quello che hai fatto hai pure il coraggio de fa l'offeso...?? -
    Rudy si avvicinò a lui: - E tu che ne sai di quello che ha fatto?? -
    Giulio gesticolò nervosamente: - Ma piantala.. come se fosse la prima volta che lo fai.. solo che stavolta t'è andata male, t'hanno beccato e t'hanno espulso dagli esami.. espulso prima de comincià, ma te rendi conto?? -
    L'animata discussione finì per tirare giù dal letto un po' tutta la famiglia. Le prime ad arrivare al piano di sotto furono Alice e Lucia, seguite a ruota da Marco, Eva e Mimmo.
    Lucia si avvicinò a Giulio cercando di calmarlo: - Giulio ti prego.. cerchiamo di mantenere la calma... -
    Giulio aveva un diavolo per capello: - Ma come la mantieni la calma, con un delinquente come un questo... che dopo che l'hanno beccato con un foglio co' tutte le soluzioni del compito in mano ha avuto pure il coraggio de mandà a quel paese il professore e tutta la commissione d'esame messa insieme.. la calma..?? Ma de quale calma parli Lucia...??!! -
    Lucia scosse la testa: - Giulio per favore.. non serve a niente... -
    Giulio alzò gli occhi al cielo: - Te me farai morire.. me farai morire, cent'anni prima del tempo... possibile che riesci sempre a combinare un casino, tutte le volte?? Ce fosse una volta, una che ce se può fidare di te.. avevi promesso che ti saresti impegnato, che avresti dato il massimo, che avresti passati 'sti benedetti esami di maturità.. ed ecco il risultato.. sei sempre il solito Rudy, non cambierai mai...!! -
    Rudy non si scompose di un centimetro: - Già... e a quanto pare non sono neanche l'unico.. vero papà...?? Io vado a letto.. buonanotte a tutti... - Se ne andò a testa bassa su per le scale, con Alice che lo seguì subito dopo cercando di parlare con lui. Lucia e Marco dovettero faticare non poco per trattenere Giulio dall'inseguirlo su per le scale.
    - Papà per favore... Lucia ha ragione, non serve a niente fare così.. e comunque sono sicuro che c'è una spiegazione.. -
    Giulio scosse la testa: - La so io la spiegazione.. e la sai anche te... te rendi conto de quello che ha fatto?? -
    Marco annuì: - Certo.. ma io sono stato tutto l'anno insieme a lui e ti assicuro che non è più lo stesso ragazzino immaturo di qualche anno fa. E' cambiato moltissimo.. e sono sicuro che se si è comportato in quel modo c'è una ragione. Ci dev'essere una ragione, e non la scoprirai certo comportandoti così... quindi per favore, vedi di darti una calmata!! -
    Giulio si accasciò sul primo scalino, con le mani tra i capelli, con Lucia che cercava di consolarlo come poteva.
    - Stefania ha detto che lo vogliono sospendere pure per un mese... quello rischia di non passare manco l'anno prossimo, te rendi conto?? -
    Marco gli mise una mano sulla spalla: - Dai papà, andiamo a letto... ne riparleremo domattina quando saremo tutti un po' più calmi -
    Giulio si alzò, scuotendo la testa, e se ne tornò al piano di sopra con Lucia senza dire più una parola. Marco si strinse nelle spalle.
    - Ci mancava solo questa.... -
    Eva lo guardò: - Ma che ha combinato Rudy...?? -
    Marco scosse la testa: - Ma non lo so... Stefania dice che ha passato le soluzioni della prova scritta a qualcuno... o meglio, che stava per passarle a qualcuno. Ma quando il professore gli ha chiesto spiegazioni lui non ha detto assolutamente niente. Si è alzato dal banco e ha abbandonato l'aula... -
    - Cosa...?? Sta scherzando...?? -
    - No purtroppo. Si è giocato la maturità. Dovrà riprovare l'anno prossimo -
    - Accidenti... povero Rudy.... -
    Marco annuì: - Già.... e se le conosco un po' credo che non dirà mai a chi stava passando le soluzioni... si farà espellere da solo, piuttosto che tradire un amico. E forse so anche di chi si tratta... maledizione Rudy... come sai cacciarti nei guai te non ci riesce nessuno proprio... -
    Marco tornò al piano di sopra. Quella giornata ormai era finita. Per fortuna.

    Due ore dopo


    Non era facile dormire, quella notte. Tra il caldo afoso di fine giugno e tutto quello che era successo poche ore prima. Rudy ci provò per un paio d'ore, poi decise di alzarsi e fare quattro passi in giardino per cercare di schiarirsi un po' le idee. Le urla di suo padre gli risuonavano ancora nella testa. “Sei sempre il solito... non cambierai mai!!”
    “Non ha voluto neanche ascoltarmi... non ha nessuna fiducia in me,nessuna... e non ce l'ha mai avuta!!” pensò tra se e se, sbattendo i pugni contro la panchina in giardino. Un anno buttato via, dopo aver studiato ed essersi impegnato duramente per superare quei benedetti esami di maturità. E lo avrebbe fatto sicuramente, senza troppi problemi.
    - Mi dispiace Rudy... mi dispiace tanto.... -
    Rudy si voltò e incrociò lo sguardo di Alice, che si sedette proprio accanto a lui, stringendolo forte a se. Lui scosse la testa, sconsolato.
    - Non importa... non fa niente. Ci riproverò l'anno prossimo... non è la fine del mondo... -
    Alice lo guardò: - Mi dispiace per quello che è successo con tuo padre... -
    Rudy si strinse nelle spalle: - Perché, cos'è successo?? Quello che succede sempre da almeno dieci anni.. tanto ormai sono lo stupido, il combinaguai, la pecora nera della famiglia.. non importa che mi sia impegnato come un matto per tutto l'anno e che abbia studiato fino a farmi cadere gli occhi. Io sono sempre la pecora nera. Non ha nessuna considerazione di me... -
    Alice gli accarezzò la fronte: - Dai non dire così.. lo sai che Giulio quando si arrabbia diventa un po'... -
    - …. stronzo...?? -
    - Beh non era proprio la parola che avevo in mente, comunque... -
    - Lascia stare. Io potevo anche fregarmene di Diego.. ma non ce l'ho fatta. Anche se ce l'ha con me è sempre il mio amico. E non potevo starmene a guardare mentre non riusciva a scrivere neanche un numero su quel foglio.. non potevo farlo!! Se fossi stato più attento sarei riuscito a passargli quel foglietto senza che quella mummia si accorgesse di niente.. è stata tutta colpa mia, maledizione!! Eppure le ho sempre fatte queste cose... -
    Alice sorrise: - Mi sa che con gli anni ti sei un po' arrugginito... -
    Rudy alzò gli occhi al cielo: - Mi sa anche a me... se almeno avesse letto quelle soluzioni... è riuscito a scrivere qualcosa?? -
    Alice scosse la testa: - Ben poco Rudy... ben poco.. -
    Rudy dette un'altra botta alla panchina: - Maledizione!! Se continua così finirà per essere bocciato pure lui... -
    Alice annuì: - Lo so.. è che ha passato le ultime settimane con la madre, e non ha avuto molto tempo per prepararsi... -
    Rudy sospirò: - Ci sarà pure qualcosa che possiamo fare per aiutarlo... -
    Alice lo guardò: - Non saprei cosa... e io non sono molto brava a passare i compiti ai compagni.. -
    Rudy annuì: - Poco ma sicuro, ti scoprirebbero ancora prima di cominciare a scrivere il bigliettino... -
    Alice lo strinse forte a se: - Sono sicura che se gli spiegherai tutto, anche tuo padre capirà... -
    Rudy la guardò, scuotendo la testa: - Mio padre...?? Hai visto come ha reagito stasera?? Non mi ha fatto dire neanche una parola.. non gliene frega niente di sapere quello che è successo né perché mi sono comportato in quel modo. Lui ha già la sua risposta e la sua soluzione.. che gliene frega di ascoltarmi?? -
    - Rudy... -
    - Lascia perdere. Non gli dirò assolutamente niente. E' convinto che io sia una capra?? E chi se ne frega.. resti pure con questa idea.. -
    - Ma Rudy... ti rendi conto che potrebbe renderti la vita impossibile, da qui fino al prossimo esame di maturità?? -
    Rudy annuì, stringendosi nelle spalle: - Lo so... ma tanto ormai, ci sono abituato. E poi stavolta avrò almeno una spalla su cui piangere tutte le sere.... non ti pare? -
    Alice lo guardò, scuotendo la testa, e poi si rifugiò nel suo caldissimo abbraccio.

    Nel frattempo, in soggiorno...


    Non era una nottata difficile solo per Rudy. Anche il più grande dei Cesaroni si aggirava nervosamente per la casa senza riuscire a prendere sonno. Troppi pensieri nella mente per poter dormire: il suo lavoro, l'offerta di Franco, il ritorno di Eva e Marta, la notizia della nuova partenza di Eva. Aveva la sensazione che tutta la parte migliore della sua vita gli stesse scivolando via dalle mani e di non poter far niente per riuscire ad impedirlo. Si prese un bicchiere d'acqua e si sdraiò sul divano del soggiorno, aprendo tutte le finestre per riuscire a respirare un po' d'aria fresca. Forse avevano ragione Francesco, Lucia, Rudy, e tutti quelli che gli dicevano che stava gettando al vento l'occasione più importante della sua vita. “Trasmetti le emozioni che provi.. anche quelle negative....” gli aveva detto Lucia. In passato lo aveva già fatto, tante volte, con risultati molto soddisfacenti. Perché ora non voleva neanche provare?? La risposta in realtà era molto semplice. Gli mancava una cosa che l'aveva sorretto in tutti i momenti difficili di quegli anni. La speranza. Anche nelle situazioni più difficili in fondo al cuore aveva sempre la sensazione che prima o poi avrebbe avuto un'altra possibilità per cambiare le cose. Ora quella sensazione non ce l'aveva più. Ogni volta che si riavvicinava alla felicità, lei gli scappava sempre dalle mani.
    “Il tuo destino è quello di soffrire, Marco Cesaroni....” gli aveva detto una volta un suo compagno di nave, per prenderlo in giro. In fondo non aveva poi tutti i torti.
    In quel momento si accese la luce del soggiorno. Marco alzò lo sguardo, distrattamente. E incrociò lo sguardo di Eva.
    - Ehi.... che ci fai qui...?? -
    Marco si passò una mano tra i capelli: - Niente... non riesco a dormire... ho caldo....”
    Eva si avvicinò e si sedette vicina a lui, anche se non troppo vicina.
    - Non riesco a dormire bene neanch'io.. -
    - Marta....? -
    Eva sorrise: - Lei ci riesce benissimo, non ti preoccupare... -
    Marco annuì: - Tutta suo padre... -
    Eva sospirò: - Senti... mi dispiace di non averti detto niente prima.. tu sei il papà di Marta e avevi il diritto di saperlo subito... -
    Marco scosse la testa: - Non ti preoccupare. Non fa niente. E comunque... perché avrei dovuto avere qualcosa in contrario? Tanto anche se rimanevi qui a Roma ci saremmo visti poco lo stesso. Quindi.... -
    Eva lo guardò: - Allora hai proprio deciso.. riparti.... -
    - Credo proprio di si... qui non ho più niente da fare.... -
    - … credevo che ormai avessi deciso di riprendere a cantare... -
    - No... ho ripreso la chitarra un paio di volte per divertirmi e per dare una mano ai miei amici... ma niente di più. Ormai è un capitolo chiuso -
    Eva abbassò lo sguardo: - Mi dispiace.... -
    Marco si strinse nelle spalle: - Le cose non durano in eterno.. è una cosa che ho imparato bene, ultimamente... -
    Eva restò in silenzio per qualche secondo, cercando di non incrociare lo sguardo di Marco. La conosceva abbastanza bene da capire che c'era ancora qualcosa che non aveva detto a tutti, poche ore prima.
    - Eva... che c'è...?? -
    Eva scosse la testa: - Niente... perché? -
    - Perché ormai un po' ti conosco. Non hai detto tutto stasera, vero? -
    Eva abbassò di nuovo lo sguardo: - No... non ho detto tutto... -
    Marco la guardò: - Beh.... che è successo?? -
    Eva restò ancora in silenzio per un po' prima di cominciare a parlare: - Un mese fa ho rivisto Giorgio... -
    Marco incassò la pugnalata senza battere ciglio. In fondo non arrivava del tutto inattesa.
    - Ah... capisco... per lavoro? -
    Eva annuì: - Si anche... casualmente anche lui adesso sta lavorando negli Stati Uniti, a Washington DC... -
    Marco socchiuse gli occhi: - Beh vi vedrete spesso allora.... -
    - Si... è rimasto in Israele per tre settimane. Ci siamo visti spesso. E lui.... beh, mi ha detto che è ancora innamorato di me... -
    Marco sorrise: - Non mi sorprende affatto... va bene Eva, non c'è problema. Il seguito lo posso immaginare... -
    Eva alzò lo sguardo verso di lui: - Mi ha fatto una proposta... -
    Marco fece la stessa cosa: - Vivete insieme...?? -
    Eva rispose : - Mi ha chiesto di sposarlo.... -
    La seconda pugnalata nel giro di pochi minuti era troppo anche per lui. E stavolta non riuscì ad incassarla restando del tutto impossibile come prima.
    - Che... che cosa...?? Ti ha chiesto... di... sposarlo??!! -
    Eva annuì: - SI.... -
    Marco la guardò di nuovo: - … e tu che hai risposto...?? -
    Eva scosse la testa: - Niente... non ho risposto niente... -
    Marco, sorpreso: - Come sarebbe a dire niente?? Ce l'avrai un'idea, si o no?? -
    Eva sospirò: - Marco... è una proposta di matrimonio, non un invito ad uscire il sabato sera... non si può rispondere così' su due piedi... -
    Marco si passò una mano sulla fronte, cercando di dissimulare meglio che poteva quello che stava provando in quel momento. E non era una cosa facile, per lui.
    - Si certo.... hai ragione. E comunque è una cosa che riguarda solo te... io non ho nessun titolo per interferire, quindi.... decidi come meglio credi -
    Si alzò a fatica dal divano e fece per uscire dal soggiorno. Eva cercò di trattenerlo.
    - Marco aspetta... -
    Marco si voltò verso di lei: - Non preoccuparti, davvero. Giorgio è un grande professionista, ha davanti a se una brillantissima carriera e quasi quindici anni più di me. Ha tutto per essere un ottimo marito e un padre maturo. Se fossi in te non me lo farei scappare... occasioni del genere capitano una sola volta nella vita... -
    Salì al piano di sopra, lasciando Eva da sola nel soggiorno. E mentre saliva le scale a testa bassa, rivoli di lacrime caddero sul pavimento. Ora si che quella giornata era finalmente conclusa. E nel peggiore dei modi possibili.


    ************ TO BE CONTINUED........


    Piccola precisazione: per chi non lo ricordasse Giorgio Lampini è quell'amabile personaggio che i fans soprannominarono "mano morta" e che nella quarta stagione tampinò Eva dal primo all'ultimo episodio in cui è comparso. Quando cominciai a scrivere questa FF la quarta serie era finita da poco, e pensai che fosse il miglior candidato a interpretare ancora una volta il terzo incomodo tra Marco ed Eva. Nella FF immaginavo che lui ed Eva avessero passato un po' di tempo insieme, a Parigi, prima che Eva si rendesse conto di non provare assolutamente niente per lui e lo convincesse ad andarsene. Ecco quindi spiegato il suo gradito ritorno.... xD
     
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  3. delia_73
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    Povero Rudy ha cercato di aiutare Diego ed è finito nei casini :( Giulio il solito testa calda mai una volta che ragioni prima di agire -_- -_-

    Marco sempre innamorato di Eva :wub: :wub: :wub: certo che quel pesce lesso di Giorgio potevi evitarcelo :258: :258:

    Posta presto il seguito :280: :280:
     
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  4. jameskirk88
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    Penultimo capitolo di questa eterna FF :o: :17: :17: sembra incredibile anche a me ma dopo tre anni forse sono in dirittura d'arrivo :253: buona lettura :101: ]

    Casa Cesaroni, la mattina dopo

    Marco aveva appena richiamato dalla memoria il numero della persona che voleva chiamare ed era in attesa della sua risposta. Il telefono squillò quattro volte, poi ci fu la risposta.
    - Pronto Franco.. -
    - Si.. chi parla...?? -
    - Franco sono io... Marco... -
    - Ah Marco.. scusa eh, sono sommerso dal lavoro... li per li non ti avevo riconosciuto.. come va, tutto bene? -
    Marco sorrise, scuotendo la testa. “Si come no.. una meraviglia...”
    - Si si, tutto bene. Senti... volevo darti una risposta per la proposta che mi hai fatto qualche giorno fa -
    - Ah.. ci hai pensato bene? -
    Marco sospirò: - Si si.. ci ho pensato bene. E volevo dirti che... che accetto la proposta -
    Franco restò in silenzio per qualche secondo: - Ma davvero? Sta dicendo sul serio? -
    Marco annuì: - Si. Sto dicendo sul serio. Sempre che l'invito sia sempre valido... -
    Franco rise dall'altra parte: - Eh certo che è sempre valido, che scherzi?? Non aspettavo altro!! E' che ormai non ci speravo più.. cos'è che ti ha fatto cambiare idea? -
    Marco sospirò scuotendo la testa: - Lasciamo perdere Franco. Sarebbe lunga da spiegare. Quando ci vediamo per le prime prove? -
    - Mah guarda, quando vuoi. Casomai stasera passa a casa mia così facciamo due chiacchiere... cominceremo a fare le prime prove tra un paio di settimane, quando avremo definito tutto il cast dei partecipanti -
    - OK va benissimo, allora vi vediamo stasera verso le cinque, ok? -
    - Perfetto. A dopo Marco... sono sicuro che non te ne pentirai! -
    Marco sorrise amaramente: - Già... a dopo... -
    Chiuse la comunicazione e buttò il cellulare sul divano. Ora si che si era messo nei guai. Che diavolo avrebbe cantato su quel palco??
    - Marco Marco... è proprio vero che non impari mai niente... - disse a voce alta, scuotendo la testa.


    Nel frattempo, al Liceo Ugo Foscolo


    Diego stava per entrare a scuola. Di li a poco sarebbe cominciata la seconda prova scritta del suo esame di maturità. Alice lo incrociò vicino all'ingresso della scuola e gli si avvicinò. Sembrava molto pensieroso. E poco convinto di voler entrare.
    - Diego.... -
    Lui si voltò e incrociò il suo sguardo. Come aveva tante volte, fino a pochi mesi fa, prima che tutto tra loro finisse all'improvviso.
    - Che c'è Alice? -
    Alice si avvicinò a lui: - Niente... mi sembrava che fossi... -
    - Dov'è Rudy? -
    Alice scosse la testa: - Non lo so, è andato via stamattina presto per non incontrare il padre -
    Diego alzò lo sguardo: - E' incredibile... avrebbe superato questi esami senza alcun problema se non avesse cercato di aiutarmi. Io in questi mesi l'ho trattato malissimo, eppure lui ha mandato all'aria tutto il lavoro che aveva fatto in questi mesi. Per me. Per aiutare me.. - sorrise, scuotendo la testa - … ma cos'ha che non va il tuo ragazzo?? -
    Alice sorrise: - Niente. E' solo Rudy. E lui è fatto così... -
    Diego sospirò: - Già. Lui è fatto così. E io come sono fatto? -
    Alice lo guardò: - Che vuoi dire, non capisco... -
    Diego si voltò verso la scuola: - Lui dovrebbe essere là dentro, a superare la seconda prova scritta. E io dovrei essere a spasso per la città dopo essere stato espulso... non è giusto.. non è giusto per niente.. -
    Alice gli mise una mano sulla spalla: - Diego... Rudy lo sapeva che rischiava di combinare un casino, ma l'ha fatto lo stesso. Anche se avete litigato, anche se avete avuto delle incomprensioni.. a causa mia, soprattutto... tu per lui sei sempre un amico molto importante. E anche se a volte non si direbbe.. per lui gli amici sono la cosa più importante del mondo. Non devi sentirti in colpa. Ha cercato di aiutarti perché gli faceva piacere togliere un amico dai guai. Anche se questo voleva dire mettersi nei guai a sua volta -
    Diego annuì: - Sono sicuro che così – Restò in silenzio per qualche secondo, e poi si rivolse di nuovo a lei, sorridendo – Entriamo...? -
    Alice annuì senza rispondere, e tutti e due oltrepassarono il cancello della scuola. Aveva come la sensazione che il suo ex fidanzato le stesse nascondendo qualcosa di importante, ma preferì non chiedergli più niente.

    Qualche minuto dopo tutti gli esaminandi erano seduti ai loro posti, aspettando l'inizio della seconda prova scritta degli esami. Alice era abbastanza tranquilla, si sentiva preparata a sufficienza per riuscire a cavarsela senza troppi problemi. E anche Rudy se la sarebbe cavata senza troppi problemi, se fosse stato li in quel momento. Scosse la testa con aria rassegnata. “Non cambierai mai, Rudy Cesaroni...” pensò tra se e se, sorridendo. Tutti gli smartphone erano stati riposti sulla cattedra in cima al corridoio e di li a poco sarebbe cominciata la consegna dei fogli per la prova. Diego era qualche posto più avanti.
    - Ali.. com'è andata con Rudy? -
    Alice voltò leggermente la testa, senza sporgersi troppo all'indietro.
    - Iole come vuoi che sia andata.. malissimo... è successo un casino che manco te lo immagini.. -
    - Accidenti... ma non ha detto niente a Giulio di come... -
    - No niente. Non ne vuole sapere -
    Iolanda scosse la testa: - Il solito testone. Chiederò a Budino di farci due chiacchiere stasera.. -
    Alice sospirò: - Per me è tempo perso. Lo sai che quando si mette in testa una cosa.. shhh, eccoli... -
    Era appena iniziata la consegna dei fogli per la prova scritta. Tutti gli esaminandi erano in attesa. Ma a pochi metri da loro, qualcuno si alzò subito in piedi. E quel qualcuno era proprio Diego.
    “Diego.. che stai combinando??!!” pensò Alice tra se e se.
    I due professori presenti in sala si guardarono un po' sorpresi, poi uno dei due, una donna, prese la parola.
    - Scusa.. guarda che la prova sta per cominciare.. -
    Diego annuì: - Lo so. Ma io non posso cominciarla, questa prova -
    La donna si scambiò un'occhiata perplessa con il suo collega: - Come dici scusa?? -
    - Ha capito benissimo.. io non posso cominciare questa prova... -
    - Senti, non abbiamo tempo da perdere, quindi... -
    - E' a scuola il professor Baraldi? -
    L'insegnante era sempre più perplessa: - Certo.. è qui fuori... -
    - Bene... devo parlare con lui... subito... -
    - Ma cosa stai dicendo? Credi di essere a casa tua per caso?? -
    - E' una cosa della massima importanza. Riguarda il ragazzo che avete espulso ieri mattina.. -
    L'insegnante restò di nuovo interdetta. Si scambiò qualche occhiata con il suo collega per decidere sul da farsi.
    - Ma scusa, se avevi qualcosa da dire su quello che è successo ieri mattina, perché non l'hai fatto ieri quando si è riunita la commissione d'esame?? -
    Diego annuì: - Ha ragione. Avrei dovuto parlare ieri, ma purtroppo sono un vigliacco e non ho avuto il coraggio di aprire bocca. Fino a stamattina.. -
    In quel momento qualcuno bussò alla porta e poco dopo entrò nell'aula. Era Stefania.
    - Buongiorno... tutto a posto stamattina? -
    L'insegnante scosse la testa: - Direi di no, preside Masetti.. abbiamo un altro problema.. -
    Stefania alzò gli occhi al cielo: - Oddio.. che è successo ancora?? -
    - Questo ragazzo dice di avere delle cose importanti da dire su quello che è successo ieri mattina... -
    Stefania guardò Diego, sorpresa: - Diego.. beh, che è successo?? Che hai da dire...? -
    Diego sospirò un paio di volte, e poi le rispose: - Stef.. volevo dire, preside Masetti. Rudy non ha nessuna colpa per quello che è successo ieri. Sono stato io a buttare sul suo banco quel foglietto con dentro tutte le soluzioni della prova scritta... -
    I ragazzi cominciarono a mormorare tra di loro, mentre i tre insegnanti in sala rimasero per diversi secondi senza parole. La prima a riprendersi fu Stefania.
    - Diego.. ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? -
    Diego annuì: - Certo... è la verità.. la pura verità.. sono stato io a lanciare le soluzioni a Rudy senza che Rudy me le avesse chieste. Volevo vendicarmi per quello che è successo tra noi in questi mesi. E' me che dovreste espellere... non lui... -
    Stefania era sempre più allibita: - Diego.. guarda che ti stai giocando tutto, lo sai si?? sei proprio sicuro di quello che stai dicendo..?? -
    Diego la guardò negli occhi, senza esitazioni: - Sono sicurissimo, preside. Con il suo permesso.. vorrei abbandonare immediatamente quest'aula... -
    I due insegnanti esterni erano senza parole. Stefania si passò una mano tra i capelli, indecisa sul da farsi. Alla fine fu l'altro insegnante a prendere la parola.
    - Credo che a questo punto non ci sia molto da fare... personalmente apprezzo molto la tua sincerità, Diego.... Bucci. Ma questo non ti salverà dall'espulsione.. lo sai vero? -
    Diego annuì: - Lo so. E non ho nessuna intenzione di lamentarmi. E' esattamente quello che mi merito -
    Stefania scosse la testa, sconsolata: - Va bene Diego. Riprendi la tua roba... e esci dall'aula. Gli esami per te finiscono qui -
    Diego andò a testa alta vicino alla cattedra, riprese il suo smartphone e senza voltarsi uscì silenziosamente dall'aula richiudendo la porta dietro di se. Tutti i ragazzi si guardarono allibiti. Alice era quasi sconvolta.
    Iolanda si avvicinò a lei: - Ma che ha combinato?? Non è vero.. non è andata così...!! -
    Alice scosse la testa: - No che non è andata così. Ma Diego non avrebbe mai permesso che fosse solo Rudy a pagare... incredibile.. credo che siamo riuscite nell'impresa di trovare uno che ha la testa dura.... e il cuore grande almeno quanto quello del nostro Rudy... -
    Iolanda annuì: - Già... e adesso? -
    Alice scosse la testa. Senza parlare. Per il momento era rimasta assolutamente senza parole.

    Casa Cesaroni, qualche ora dopo


    Eva si era appena distesa sul letto. La casa stranamente era molto silenziosa e abbastanza vuota. C'era solo lei, gli altri erano tutti fuori: Rudy non era tornato a mangiare, Alice non era ancora rientrata, Mimmo e Matilde erano appena usciti insieme alla piccola Marta, Lucia era fuori con Stefania e Giulio ovviamente era al suo posto in bottiglieria. Anche suo padre era appena uscito: aveva un appuntamento con il suo avvocato, per preparare l'ultima udienza davanti al gip che avrebbe dovuto decidere se proscioglierlo definitivamente da tutte le accuse oppure se rinviarlo a giudizio. Il che voleva dire sedersi in un aula di tribunale da imputato. Ma era un'eventualità che preferiva non prendere neanche in considerazione, almeno per il momento. E Marco... anche Marco era fuori. Non sapeva dove, perché non gliel'aveva detto. Ormai erano due giorni che non si scambiavano più neanche una parola.
    “Quanto è lontano settembre....” pensò tra se e se. A settembre sarebbe andata a New York. Nuovo lavoro, nuova vita. Stare in quella casa cominciava ad essere difficile. Molto difficile.
    Il suono del campanello ruppe il silenzio di casa Cesaroni. Eva scosse la testa, rigirandosi nel letto. Il campanello suonò un'altra volta. E ancora una volta. Si alzò dal letto, passandosi una mano tra i capelli. E andò alla finestra per dare uno sguardo. La persona che vide in piedi davanti alla porta la conosceva. E fin troppo bene, anche. E non si aspettava certo di vederla. “E questa che ci fa qui...??!” aveva quasi voglia di non andare ad aprire, ma alla fine decise di scendere al piano di sotto e di aprire la porta. Quando se la trovò davanti, non riuscì a dire una parola per diversi secondi. Si limitò a guardarla, con un'aria tutt'altro che amichevole. La ragazza davanti a lei invece non sembrava molto sorpresa di vederla. Anzi.
    - Ciao Eva... -
    Eva la guardò, mordendosi le labbra.
    - Lo sapevo di trovarti qui... sono venuta apposta per parlare con te... posso.. posso entrare..?? -
    Eva era sempre più allibita. La guardò di nuovo, sorridendo e scuotendo la testa.
    - Maya... non capisco... che cosa vuoi da me..?? -
    Maya annuì: - Si lo so che non ti andava di vedermi... -
    Eva sorrise ironica: - Noooo... io ero ansiosa di vederti, non aspettavo altro... -
    Maya sospirò: - … per favore.. cinque minuti, solo cinque minuti.. ok? -
    Eva scosse la testa: - Ma che cosa vuoi? -
    Maya la guardò: - Dirti una cosa molto importante che tu devi sapere. Poi ti prometto che me ne vado, ok? -
    Eva aveva poca voglia di vederla, ma la incuriosiva il fatto che proprio lei le volesse parlare di qualcosa. Alla fine si strinse nelle spalle, e annuì con la testa senza dirle una parola. Si fece da parte per farla entrare e poi richiuse la porta dietro di lei. Maya si guardò intorno, entrando in soggiorno.
    - Mi manca questa casa... qui ho passato i mesi più felici di tutta la mia vita... -
    Eva sorrise: - Non ho dubbi... -
    Maya si sedette sul divano, mentre Eva entrò nel soggiorno e restò in piedi a pochi metri da lei.
    - Allora... che cosa vuoi? Se stai cercando Marco, non è in casa.. ma tornerà tra poco... -
    - No, non stavo cercando Marco. Ci siamo salutati diversi mesi fa ormai.... -
    - Ah, capisco. E allora perché sei venuta qui scusa? -
    Maya alzò lo sguardo: - Perché è importante che tu sappia da me come sono andate le cose.. visto che a quello che ti ha detto Marco non ci hai voluto credere... -
    Eva scosse la testa: - No ti prego.. lasciamo perdere quella storia... -
    - No... non posso. L'ultima volta che ci siamo visti Marco mi ha detto che non devo sentirmi in colpa per quello che è successo. Ma non potrò mai mettermi il cuore in pace sapendo che due persone stanno soffrendo a causa mia. Anzi.. tre persone. Marta non deve crescere con i genitori separati e lontani migliaia di chilometri.. ha bisogno di voi. Ma di tutti e due.. insieme! -
    Eva sorrise scuotendo la testa: - Eh già... beh potevi pensarci prima alla nostra famiglia, non ti pare? -
    Maya abbassò lo sguardo: - Si... hai ragione. E se vuoi odiarmi o detestarmi hai tutto il diritto di farlo. Ma una cosa la devi sapere: sono stata io... io e basta. Ho fatto tutto da sola. Marco non c'entrava assolutamente assolutamente niente... -
    Eva sorrise: - Maya... vi hanno fotografati in un sentiero di montagna, da soli, mentre vi abbracciavate e vi baciavate camminando mano nella mano. E poi vi hanno fotografati tutti nudi in una camera da letto... ti prego, non prendiamoci in giro... -
    Maya scosse la testa: - Le cose non stanno così. E' stata tutta una montatura dei giornalisti.. devi credermi... -
    Eva sospirò: - Vedi non è la prima volta che succede... due anni fa Marco è andato a letto con una sua collega di lavoro. Io allora rimasi scioccata perché tutto mi sarei aspettata tranne che una cosa simile.. e da Marco, soprattutto. La persona che amavo di più al mondo e sulla quale non avevo più alcun dubbio. Ma adesso.. si ci sono stata male, ma non mi sono sorpresa più di tanto. Marco è un bravo ragazzo e una persona veramente stupenda.. ma di lui non ci può mai fidare fino in fondo.. -
    Maya la guardò: - Io non lo so quello che è successo due anni fa. Ma a tutti capita di commettere un errore. Però so benissimo quello che è successo cinque mesi fa. Era un po' di tempo che mi ero accorta di essere seguita da alcuni paparazzi, ma li per li non ho dato molta importanza. Pensavo che prima o poi si sarebbero stancati, e quando mi parlarono di quella gita in montagna... io accettai di andare, perché pensavo che non mi avrebbero seguita fin li, e poi perché... -
    - .. perché volevi provarci con Marco, giusto...?? -
    - Si, è così. Non lo voglio negare. Volevo.. approfittare della situazione... tu eri lontana e..-
    Eva scosse la testa: - Vergognati... dopo tutto quello che avevamo fatto per te... vergognati... -
    Maya annuì, sconsolata: - Lo faccio, credimi. Lo faccio da molto tempo ormai... comunque, io ero andata con loro soltanto per quello. Lo sapevo che lui non mi amava, lo sapevo che lui pensava solo a te e Marta.. ma non potevo farci niente. Non riuscivo a smettere di pensarci. Era bello stare con lui... non avevo mai provato niente del genere per nessun'altra persona, prima di allora. Cercavo di approfittare di ogni momento in cui eravamo soli per.. per fargli capire quello che provavo per lui. Anche quel giorno cercai di restare spesso da sola con lui. Ma sai una cosa? Era tutto inutile... lui neanche mi vedeva... io facevo l'impossibile per farmi notare, ma era tutta fatica sprecata. Lui manteneva sempre le distanze. Era carino, gentile.. ma io ero un'amica. Solo un'amica. Sembrava che non provasse nient'altro per me. Allora.. mi sono fatta coraggio e mentre eravamo da soli in quel sentiero.. ho cercato di baciarlo. Lo sai quant'è durato quel bacio? Due secondi.. è il tempo che ci ha smesso per staccarsi e fare tre passi indietro.. e poi ha alzato la voce. Era molto arrabbiato. Mi disse che qualunque cosa avevo in mente dovevo togliermela dalla testa.. perché lui aveva appena ritrovato qualcosa di importante e non aveva nessuna intenzione di perderlo un'altra volta. Già...ma i paparazzi ormai avevano quello che cercavano. Hanno scattato quella foto nel momento in cui mi sono allungata verso di lui. E poi hanno montato accanto un'altra foto di qualche minuto prima in cui Marco mi aiutava a superare un tratto di sentiero un po' più duro, prendendomi per mano. Per far credere che quello fosse l'incontro romantico di due innamorati.. ma ti giuro che non è così'... non è successo niente di tutto questo... Marco comunque non restò arrabbiato per molto.. disse che capiva quello che stava provando.. che lui sapeva meglio di chiunque altro quanto possa essere difficile ignorare i sentimenti che proviamo verso un'altra persona. Mi asciugò le lacrime, e mi disse che non c'erano problemi. E che... avremmo continuato a essere amici lo stesso... -
    Eva avrebbe avuto voglia di saltarle addosso e di strozzarla. Strinse i pugni tanto forte da graffiarsi il palmo delle mani: - E poi....?? -
    Maya sospirò: - Quella sera eravamo tutti li, nella baita dell'amico di Francesco. Quando tutti andarono a letto, io restai ancora un po' seduta al buio. Ero triste, delusa... Marco era stato gentile ma mi aveva straziato il cuore... non riuscivo a dormire. Piangevo come una scema, da sola in una stanza tutta buia. Per caso mi accorsi che c'era una vetrina piena di bottiglie, in cucina. Cominciai a bere, e continuai fin quando riuscìì a tenere una bottiglia in mano. Così trovai il coraggio di fare l'ultima stronzata della mia vita. Marco era da solo, in quella piccola camera da letto. Io in qualche modo riuscii a trovare la porta e il letto. E mi ci infilai dentro... per una trentina di secondi.. o forse un minuto, non lo so. Fin quando si svegliò e si accorse di me. Non ricordo molto bene.. ma credo che mi abbia presa e portata in braccio fino al mio letto. E poi... niente. Assolutamente niente. E' tutto qui. Non è successo niente di più, tra noi. Non sarebbe mai potuto succedere. Perché lui amava... e ama, soltanto te. Non c'è posto per un'altra persona nella sua vita.. e nel suo cuore -
    Maya restò in silenzio per qualche secondo: - E sai qual'è la cosa più incredibile? Che dopo tutto quello che avevo combinato.. Marco qualche mese fa mi ha aiutato a ritrovare il mio ex fidanzato che era venuto a cercarmi qui a Roma. Gli ha fatto capire che non sarei mai potuta tornare a casa e che volevo vivere la mia vita lontana dal Lussemburgo. Io gli ho quasi distrutto la vita... e nonostante questo lui comunque non mi ha voltato le spalle. Eva... ti rendi conto di cosa stai perdendo...?? Ma come fai a non capirlo...?? -
    Eva la guardò, con gli occhi leggermente lucidi: - Maya.. tu mi hai già presa in giro una volta, ti ricordi? Perché adesso dovrei fidarmi di te...?? -
    Maya si alzò in piedi e andò verso di lei: - Eva... guardami.. quello che ti ho detto è la pura verità. Ma se non vuoi credere a me... guarda Marco negli occhi, per qualche secondo. E capirai che ho ragione... -
    Si avviò verso la porta. La aprì, e poi si voltò un'ultima volta verso Eva che era rimasta in soggiorno: - Forse questo è davvero un addio, Eva. Ma ricordati quello che ti ho detto: prima di andartene un'altra, pensa a quello a cui stai rinunciando. Pensaci.. e pensaci molto bene... -
    Detto questo, richiuse la porta dietro di se. Eva la guardò dalla finestra mentre si avviava verso il cancello. Si voltò un'ultima volta verso casa Cesaroni con gli occhi lucidi, e poi se ne andò. La detestava, ma non riusciva a immaginare un motivo valido che la spingesse a tornare a casa Cesaroni per raccontarle una storia che non fosse vera.
    “Pensa a quello a cui stai rinunciando...” le aveva detto prima di andarsene. E per la prima volta dopo tanto tempo, cominciò a pensarci davvero.

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  5. delia_73
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    Ma che belloooo!!!! Maya e Diego che si pentono per quello che hanno combinato: Marcolino è il solito buono
    ma perchè nella serie non è rimasto cosi? :unsure:
    nonostante i maneggiamenti della principessa piagnistea l'ha comunque capita e aiutata nel momento del bisogno. :hug:
    Ma che cavolo aspetta Eva a ripigliarselo? :wub: :wub: :wub:

    :280: :280: :280:
     
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    Dai Jhon non lasciarci così ormai sei alla fine. :( :( :( :( :(
    Fai finire questa FF nei migliore dei modi come solo tu sia fare
     
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  7. jameskirk88
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    CITAZIONE (Elisa Perinelli @ 8/3/2016, 00:23) 
    Dai Jhon non lasciarci così ormai sei alla fine. :( :( :( :( :(
    Fai finire questa FF nei migliore dei modi come solo tu sia fare

    Ciao Elisa... ahimè, la mia ispirazione sui Cesaroni si è definitvamente e irrimediabilmente prosciugata ormai da tempo... anche volendo non riuscirei a combinare assolutamente niente. Mi spiace di averla lasciata così... purtroppo gli ultimi anni della serie hanno tolto entusiasmo a molti dei fans che si erano appassionati ai primi Cesaroni, e tante belle FF sono rimaste sospese nel vuoto. Ma ti faccio una proposta: so che tu sei un'appassionata di FF e che hai letto tutta la storia dall'inizio a questa "quasi fine". Se vuoi, puoi divertirti a scrivere tu il finale di questa FF.. in fondo mancavano pochissime pagine, il più era fatto. Me la mandi in pvt e poi provvederò a postarla mettendoti come autrice dell'ultimo capitolo.... :101: :101: ;) ;)
     
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    Non saprei neanche da dove iniziare però ti prometto che ci provo
     
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  9. marco cesar
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    ciao buongiorno e buona giornata un saluto marco
     
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  10. marco cesar
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    ciao buona serata a domani ok un saluto marco :253: :253: :253:
     
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    Imbottigliato parziale

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    Ma perché il personaggio di Miriam trattato così bruscamente?
     
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