I CESARONI - CAPITOLO V

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  1. jameskirk88
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    :253: :253: Vi dovevo un piccolo dialogo tra Giulio e Marcolino.. vero Lauretta?? :255: :255: :255: .. non che abbiano da dirsi cose clamorose, solo un piccolo chiarimento tra padre e figlio riguardo gli ultimi due anni nei quali Marco si era visto pchissimo a casa Cesaroni...buona lettura :lol: :lol:


    Al parco, verso le cinque del pomeriggio


    "Ah girovago.. te sei deciso a passà da queste parti eh.. 'ci tua oh, potevi aspettà un altro po' de tempo a farte risentire!!" Marco non fece in tempo a voltarsi che già si ritrovava a rischio soffocamento nel caldo abbraccio di Giulio.
    Marco, sorridendo: "Papà.. se stringi ancora rischia di essere davvero l'ultima volta.."
    Giulio: "Fatte vedè... mamma mia.. te posso di 'na cosa??"
    Marco: "Cosa?"
    Giulio: "Sulla nave 'ndo eri imbarcato erano vietati i rasoi elettrici?? No perchè saranno dieci giorni che nun te fai la barba..."
    Marco, ridendo: "Non sono molto presentabile eh?"
    Giulio: "Mica tanto"
    Marco: "Ho avuto altro per la testa negli ultimi giorni"
    Giulio: "Che è successo, qualche problema??"
    Marco, passandosi una mano tra i capelli: "Beh veramente.. si, c'è qualche problema.. facciamo due passi?"
    Giulio: "Basta che nun corriamo troppo, nun c'ho più l'età..."
    Marco, ridendo: "Tranquillo"
    Giulio: "Allora Marcolì... che succede?"
    Marco, sospirando: "Succede che.. non ho più un lavoro"
    Giulio: "Cosa?"
    Marco: "Già.. la compagnia con la quale mi ero imbarcato, purtroppo è fallita due settimane fa.. tutte le navi sono in disarmo, e tutti gli equipaggi.. a terra, a tempo indeterminato"
    Giulio: "Porca miseria che guaio.. mi dispiace Marco"
    Marco: "Figurati a me.. mi impegnerò al massimo per trovare un altro imbarco in tempi brevi, ma ho paura che i tempi non saranno tanto brevi, lo sai come vanno queste cose"
    Giulio: "Lo so si, specie de questi tempi.. comunque oh, nun te preoccupà.. guarda che nel caso te ne fossi dimenticato, te una casa ce l'hai.. nun è che sei proprio in mezzo a una strada.. casa nostra è sempre casa tua, te lo ricordi si??"
    Marco: "E' un po' difficile dimenticarsi di una casa come la nostra"
    Giulio, ridendo: "Appunto"
    Marco: "Senti papà... c'è una cosa che volevo dirti.. te la volevo dire da un bel po' di tempo ma alla fine ho sempre rimandato. Negli ultimi due anni mi sono fatto vedere.. molto poco"
    Giulio: "Ma va? Nun me n'ero accorto"
    Marco, sorridendo: "Eh dai..."
    Giulio: "Per carità... mi limitavo ad annuire"
    Marco, annuendo: "Va bene, probabilmente me lo merito. Hai ragione comunque, avrei dovuto farmi sentire di più, farmi vedere di più.. tornare di più, e spesso ne avevo l'occasione, ma ho preferito andare in giro con i miei nuovi amici che avevo trovato sulla nave piuttosto che tornare a casa..."
    Giulio: "Oh lo capisco Marco, per carità.. nun è che nun capisca.. però vedi, ogni tanto mi sono ritrovato a cercare di convincere un ragazzino di quindici anni che se te non tornavi più a casa non era perchè eri arrabbiato con noi, che ti avevamo fatto qualcosa di male.. e che nemmeno lui ti aveva fatto qualcosa di male..."
    Marco, sospirando: "Mi dispiace papà..."
    Giulio: "Si lo so..."
    Marco: "Papà, tu lo sai perchè cercavo tornare a casa il meno possibile... qui.. qui ci sono troppi ricordi.. ogni singolo angolo di questa città mi ricorda qualcosa che avevo e che purtroppo non ho più. Così ho cercato di evitarlo.. di far finta che non esistesse. Ma mi sono reso conto di aver sbagliato. Non solo verso di voi, ma anche verso me stesso. Così facendo mi sono fatto solo del male. Non ha senso cercare di dimenticare. E a dire la verità, non lo voglio neanche. Forse se non mi fossi ritrovato all'improvviso senza lavoro e senza una nave, ora non sarei qui a parlare con te.. avrei continuato a rimandare, chissà per quanto tempo.. ma piano piano sarebbe finita così ugualmente. Non c'è niente da fare.. non si può stare senza i Cesaroni.."
    Giulio: "C'hai messo un po' troppo tempo per accorgertene ma l'importante è il risultato.."
    Marco, ridendo: "Si, hai ragione"
    Giulio si fermò guardando per qualche secondo lo specchio d'acqua davanti a loro "Da noi sei tornato poco... e da loro, quante volte sei tornato?"
    Marco: "Da chi??"
    Giulio, guardandolo negli occhi: "Dai che hai capito..."
    Marco, annuendo: "Si, ho capito"
    Giulio: "Allora?"
    Marco: "Sono tornato ogni volta che ho potuto..."
    Giulio: "Sei sicuro?"
    Marco: "Certo che sono sicuro"
    Giulio: "Se tornare qui ti faceva tornare alla mente ricordi scomodi, posso immaginare come dovesse essere.. difficile guardarli in faccia, quei ricordi.. "
    Marco: "Abbiamo sempre cercato di incontrarci il meno possibile..per non complicare una situazione che era già piuttosto difficile"
    Giulio: "Certo capisco... beh, Eva e Marta sono venute a Roma a Pasqua, sono rimaste tre giorni.. la piccola sta crescendo..."
    Marco, sorridendo: "Si è vero...e diventa sempre più sveglia... tra un paio d'anni farà concorrenza a Rudy..."
    Giulio: "Quand'è che l'hai vista l'ultima volta?"
    Marco: "Tre mesi fa.. avevo una licenza di sette giorni prima dell'estate.. è sempre felice di vedermi. Per fortuna Eva non è una di quelle mamme che passa il suo tempo a parlare male del suo ex marito.. cioè, del suo ex quasi marito.."
    Giulio: "E lei.. l'hai vista?"
    Marco: "Quindici secondi quando sono andato a prendere la piccola.. altri quindici quando gliel'ho riportata.. ciao, come stai? Bene grazie, e tu? Ah anch'io sto bene.. si si, ti trovo bene, stai benissimo. Mi ha fatto piacere rivederti, ciao, a presto.
    E questo è quanto.. per quanto mi riguarda, è anche troppo..."
    Giulio annuì distrattamente. Non ci voleva molto a capire che il figlio non aveva alcuna intenzione di approfondire quell'argomento, e per il momento, non se la sentiva proprio di forzarlo con altre domande alle quali avrebbe risposto sempre più evasivamente.
    Giulio: "Sei già passato da casa??"
    Marco: "No, sono venuto direttamente qui"
    Giulio: "Ah ecco.. e come mai?"
    Marco, stringendosi nelle spalle: "Uhm.. un posto come un altro"
    Giulio, ridendo e scuotendo la testa: "Sarai pure cresciuto ma a dì le bugie sei la solita schiappa che sei sempre stato"
    Marco, sospirando: "Va bene va bene.. non è un posto come un altro"
    Giulio: "Marcolì, nun sono sicuro che questa sia la strada giusta..."
    Marco, scuotendo la testa: "Neanch'io... ma visto che dovrò restare qui per un bel po' di tempo.. mi sa che mi ci vorrà un po' per abituarmi a tutti questi.. ricordi. E siccome non posso far finta che non esistono, la cosa migliore da fare è cercare di conviverci.. alla fine ci riuscirò, ne sono sicuro"
    Giulio: "Certo che ci riuscirai: E comunque stai tranquillo che a casa nun troverai il tempo d'annoiarti"
    Marco, ridendo: "Questo è poco ma sicuro.. come vanno le cose a casa??"
    Giulio: "Eh insomma.. c'abbiamo un diciottenne che pare tornato un tredicenne da quanta voglia ha de studiare, un ragazzino che sta cominciando a soffrire di pene d'amore.. Lucia che ha appena ricominciato a insegnare a scuola, Stefania che comincia a soffrire la mancanza di Walter.. e Cesare che più passa il tempo e più diventa nervoso..."
    Marco, annuendo: "Tutto normale allora"
    Giulio: "Eh certo, normalissimo" Lo guardò per qualche secondo: ".. allora.. torni per restare?"
    Marco, ricambiando lo sguardo: "Restare.. in che senso? Come fino a due anni fa?"
    Giulio: "In quel senso..."
    Marco: "No papà, non in quel senso.. resterò finchè non troverò un altro imbarco.. però ti assicuro che anche quando avrò ritrovato un imbarco, tornerò talmente tanto spesso da queste parti che alla fine ti verrà voglia di buttarmi fuori di casa"
    Giulio, sorridendo e scuotendo la testa: "Vabbè, ci possiamo stare va..."
    Marco, abbracciandolo di nuovo: "E' bello essere di nuovo a casa"
    Giulio: "Ed è bello riaverti intorno... finalmente...ora però sarà meglio che ritorni alla base, sennò chi lo sente Cesare..."
    Marco: "Già, se è più nervoso del solito... ma che ha??"
    Giulio, allargando le braccia: "Ah nun lo so.. da quella parte tutto tace.."
    Marco, ridendo: "Non è cambiato proprio niente eh??"
    Giulio, annuendo: "Che l'hai mai visto un Cesaroni che cambia??"
    Marco: "In effetti no..."
    Giulio: "Appunto...."
    Marco: "Allora.. ci vediamo stasera..."
    Giulio: "Vai a casa..??"
    Marco: "No, faccio ancora due passi in città... manco da più di un anno..."
    Giulio, annuendo: "Va bene...." Si voltò un'altra volta verso di lui: "Marcolì...."
    Marco: "Si?"
    Giulio: "Tutto bene si??"
    Marco, guardandosi intorno: "Si... e con un po' di pazienza andrà anche meglio..."
    Giulio, annuendo: "Sicuramente"
    Si incamminò lentamente verso l'uscita del parco, mentre Marco rimase ancora li davanti al laghetto per qualche minuto, prima di incamminarsi anche lui verso l'uscita. Mentre usciva dal parco, gli successe una cosa che non gli succedeva più da moltissimo tempo.
    Sentì che nella sua mente prendeva forma dal niente una melodia musicale che non aveva mai sentito da nessuna parte, semplicemente perchè nessuno l'aveva mai scritta ne suonata.
    In un'impercettibile frazione di secondo, alla musica seguirono anche alcune parole, che gli venne naturale di ripetere lentamente a bassa voce:


    E in uno specchio d'acqua io ti guardo
    un'immagine, un ricordo, un sussurro
    Non si vede eppure c'è
    quella scintilla che si accende
    ogni volta che riesco di nuovo a pensare a te..


    "Neanche sei arrivato e già ricominci a fare il poeta?? Non imparerai mai niente, Marco.. non c'è niente da fare, sei senza speranza" disse a se stesso a voce alta mentre varcava la soglia del parco e rientrava sulla strada.



    .....alla prossima settimana per gli ultimi tre paragrafi di questo primo episodio... a presto :253: :253:
     
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  2. delia_73
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    Un bel dialogo tra padre e figlio :280: :280:

    Ma che è successo a zio Cesare che è sempre nervoso? :huh: :huh:

    Aspetto il seguito :100:
     
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  3. bella'mbriana
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    Oddio, John! :uhm: :uhm: :uhm:
    Pure la canzone ci hai messo!!! :uhm: :uhm: :uhm: :uhm:
    Altro che Marcolino, sei tu il poeta! :love: :love: :love:

    Io non ci resisto a stare senza Eva fino all'ultimo episodio!!! Torna, sta casa aspetta a'tte!!! :uhm: :uhm: :uhm:

    Ma scusa, il laghetto è quello dove hanno gettato le ceneri della madre, no? E perché, guardandolo, pensa ad Eva? E rispondi qualche volta, quando ti faccio una domanda!! -_-

    Bravissimo, è bellissimo :305: :305: :305:
     
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  4. jameskirk88
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    Su Eva sono ancora indeciso, ma penso che la vedremo ricomparire di tanto in tanto in qualche scena prima dell'episodio in cui comparirà stabilmente.. cerco di mettermi negli scomodi panni degli autori, quindi non voglio cercare scorciatoie... se la Mastro loro ce l'hanno per un solo episodio al massimo, io non voglio barare -_- :17: :17:

    Per quanto riguarda l'altra domanda.. ti sei dimenticata di un laghetto, Lauretta :255: :255:

    lago0000

    Uploaded with ImageShack.us

    Ricordi la scena?? Primo episodio della quarta serie, la famigliola al parco con Walter.. sulla sinistra accanto a Marcolino si intravede il laghetto di cui parlavo nel capitolo :B): :B): :255:

    Ora che ci penso non sono sicuro, potrebbe essere anche il Tevere... ma la foto non è chiarissima, nel caso possiamo anche far finta che sia un laghetto :255:
     
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  5. bella'mbriana
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    CITAZIONE (jameskirk88 @ 28/1/2012, 20:38) 
    Ora che ci penso non sono sicuro, potrebbe essere anche il Tevere... ma la foto non è chiarissima, nel caso possiamo anche far finta che sia un laghetto :255:

    Effettivamente, sullo sfondo si vede un ponte, quindi è probabile che sia il Tevere...ma facciamo finta che sia un laghetto! :255: :255:
    Povero Marcolino! :cry: :cry: :cry:
    Lui però, me lo fairai vedere spesso, no? :P
     
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  6. checca.68.9
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    :100: :100: Oddio Jhon ho fatto una maratona :258: :258: :258: mi sono letta gli ultimi due capitoli tutti insieme, nn riesco a immaginare che ha zio Cesare.. :unsure: :unsure: :unsure: problemi con Pamela ? Con Matilde o con qualcuno che è arrivato dal passato ? Non ci fare aspettare troppo.. Per il resto bel dialogo tra Giulio e Marco e Marcolino che nn puo' fare a meno di comporre una canzone quando pensa a Eva...per i giovani Cesaroni in fondo nn è cambiato molto, Rudi solito studente modello.. :286: :286: :258: :258: :258: pero' mi ha fatto tenerezza leggendo la lettere di Miriam..vabbe' Jhon...bando alle ciance...quando posti ? :280: :280: :280: :280: :280:
     
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  7. silvyale
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    Quello che si vede nella foto è il laghetto dell'EUR.
    :280: per la FF
     
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    Proprietario della bottiglieria

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    Jhon,ho letto gli ultimi due paragrafi.
    Voglio assolutamente sapere cosa nasconde Cesare,perchè è turbato?
    Alice e Rudi sempre più sulle orme dei fratelli maggiori.
    M l'immaginavo che dietro alla sorpresa che Miriam ha preparato per Rudi ci fosse lo zampino di Alice.
    Come Laura,anche io penso che il ragazzo misterioso farà perdere la testa ad Alice e Rudi diventerà geloso.
    Povero Mimmo,anche lui alle prese con le pene d'amore.
    Marco finalmente è tornato a casa ed ha trovato l'ispirazione per una nuova canzone.
    Anche io voglio vedere Eva.
    Posta presto.
    :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280:
     
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  9. Bunny88
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    Wow John!!!! :280: :280: :280:
    Bellissimo il dialogo tra Giulio e Marco! :uhm: :uhm: :uhm: la tua V serie mi sta piacendo sempre di più!!!! :280: :280: :280:
    Posta presto!
     
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  10. NicolettaBranciamore871
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    Hai fatto una bellissima FF bravo Jhon, che emozioni rivederli :uhm: :uhm: :uhm: :uhm: :uhm: :uhm: :uhm: :uhm: :uhm: :uhm: :uhm: :uhm: :uhm: :uhm:
     
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  11. Eva91
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    John, è davvero stupendaa! :uhm: :uhm: :uhm: Non ci sono parole per descrivere i meravigliosi capitoli che hai scritto! :wub:
    Io ho già deciso di non guardare la 5a serie, ma se quello che mandassero in onda fosse la tua ff, non esiterei un attimo a guardarla e riguardarla! :uhm: Che dire? Bravissimo! :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280:
     
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  12. jameskirk88
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    Beh ragazzi, la scorsa settimana non ho potuto aggiornare causa grossi impegni personali... ora che questi impegni per fortuna sono finiti, potrò tornare a tormentarvi a tempo pieno con i capitoli della mia FF.. contenti vero?? :wacko: :17: :17:
    Il primo episodio continua, presentando di volta in volta tutti i personaggi della serie.. questa è la volta di Diego, nuovo compagno di scuola di Rudy e Alice... c'è anche un paragrafo su Mimmo e Matilde.. buona lettura :lol:



    Lungotevere dei Tebaldi, tre del pomeriggio


    Era un po' scombussolato dal viaggio, dal ritorno in città, dal faccia a faccia con suo padre, da quell'uragano di ricordi che lo aveva travolto dal momento spesso in cui aveva rimesso piede a Roma. Però nonostante tutto era ancora abbastanza lucido da riconoscere una persona che conosceva bene, anche se la vedeva da lontano.
    Anzi, a guardar bene, le persone che conosceva bene erano due. Eh si, erano proprio due.
    Saranno state a duecento metri di distanza, ma non c'erano proprio dubbi.
    Ma guarda quant'è piccolo il mondo, pensò tra se e se Marco mentre si avvicinava a loro camminando piano sul marciapiede ai bordi del viale Tebaldi. Non era ancora passato da casa, quindi vederlo sarebbe stata sicuramente una sorpresa, per loro. Decise quindi di avvicinarsi molto piano e di chiamarli soltanto quando fosse arrivato abbastanza vicino da farsi vedere bene.
    Man mano che si avvicinava però si accorgeva che quelle due vecchie conoscenze non stavano proprio parlando. In effetti sembrava che la conversazione fosse tutt'altro che tranquilla. Lui parlava, gesticolava, andava avanti e indietro sul marciapiede. Lei faceva altrettanto, anche se a voce molto più alta. Vennero a contatto più di una volta, prima di salutarsi in maniera tutt'altro che cordiale. Lei se ne andò voltando le spalle e senza più voltarsi, mentre lui rimase in silenzio, appoggiato al muretto che guardava il fiume sotto di loro. Si passava le mani tra i capelli, nervosamente.
    Sembrava piuttosto avvilito.
    Marco, sorpreso: "A quanto pare sono cambiate un bel po' di cose da quando me ne sono andato.. hai capito..." Si avvicinò a lui, e quando gli fu accanto, gli mise una mano sulla schiena.
    Marco: "Tutto a posto??"
    Mimmo, senza voltarsi: "Si si, tutto a posto"
    Marco: "Sei sicuro?"
    Mimmo, sospirando: "Sicurissimo.. grazie..."
    Marco: "Qualcosa che non va?"
    Mimmo, scuotendo la testa: "Non va assolutamente niente..." Era talmente assorto nei suoi pensieri che ci mise un bel po' di secondi prima di riconoscere la voce che gli stava parlando. Alzò piano lo sguardo e incrociò quello di Marco che lo guardava dall'alto verso il basso, sorridendo.
    Mimmo, spalancando gli occhi: "Ma.. ma è impossibile!!"
    Marco: "Io non direi..."
    Mimmo lo guardò un po', giusto il tempo di metterlo a fuoco, e poi gli saltò addosso esattamente come faceva quand'era piccolo.
    Marco: "Ehi attento.. guarda che pesi, non sei mica una piuma..."
    Mimmo: "Ma che ci fai qui???"
    Marco: "Eh.. bella domanda.. diciamo che mi sono preso una vacanza fuori programma..."
    Mimmo, dubbioso: "Eh??"
    Marco, sospirando: "Sono senza lavoro.. la mia nave è in disarmo..."
    Mimmo: "Oh cavolo.. mi dispiace..."
    Marco, annuendo: "Non sei l'unico"
    Mimmo: "Quando sei tornato??"
    Marco: "Poche ore fa.. per ora lo sapete soltanto tu.. e papà.. ci ho fatto due chiacchiere prima.."
    Mimmo: "E... quanto ti trattieni??"
    Marco: "Tempo indeterminato...per ora..."
    Mimmo, sorridendo: "Allora.. rimani??"
    Marco, annuendo: "Per adesso si.. e sicuramente anche per i prossimi mesi.. almeno finchè non mi troverò un altro imbarco, e non sarà un'impresa facile.. soprattutto non sarà un'impresa veloce..."
    Mimmo abbassò lo sguardo per qualche secondo, e poi lo guardò negli occhi: "Te la prendi se ti dico una cosa...??"
    Marco: "Cosa...??"
    Mimmo, sospirando: "Beh mi dispiace che sei rimasto senza lavoro, davvero.. mi dispiace tanto... però..."
    Marco: ".. però??"
    Mimmo: ".. non mi dispiace affatto che tu debba restare per un po' di tempo a casa.."
    Marco, lanciandogli una finta occhiataccia: "Ah è così eh??"
    Mimmo, sorridendo e annuendo: "Si è così..."
    Marco lo afferrò per la collottola scompigliandogli i capelli così' come era solito fare praticamente ogni giorno, qualche anno prima.
    Marco: "Guarda che qualcuno potrebbe anche offendersi a sentirsi dire una cosa del genere..."
    Mimmo, sorridendo e rimettendosi in sesto i capelli: "Ci sei mancato sai...??"
    Marco, annuendo: "Anche voi mi siente mancati.. tutti quanti...."
    Mimmo: "Avevate molto lavoro, vero?"
    Marco: "Si, non c'è male.. non è un lavoro comodo, sicuramente.. ma non andavo cercando qualcosa di comodo.. perchè?"
    Mimmo: "Ho pensato fossi molto impegnato.. non sei mai tornato in questi due anni..."
    Marco abbassò lo sguardo, annuendo: "Avrei voluto avere più tempo per.. per tornare.. ma non sempre ci sono riuscito.. mi dispiace.."
    Mimmo, annuendo: "Certo, capisco... come ti trovavi, bene??"
    Marco: "Abbastanza bene..."
    Mimmo: "Vedrai che non ci metterai molto a trovare un altro lavoro..."
    Marco: "Speriamo che tu abbia ragione.. se c'è una cosa che proprio non sopporto è stare senza far niente.. soprattutto negli ultimi tempi..."
    Mimmo, sorridendo: "Ah ho capito.. più o meno come Rudy..."
    Marco, ridendo: "Si uguale... a proposito, lui come se la passa??"
    Mimmo: "E' innamorato...."
    Marco: "Davvero??"
    Mimmo: "Già....."
    Marco abbassò lo sguardo, parlando a bassa voce: "Non lo invidio per niente..."
    Mimmo: ".. come??"
    Marco, scuotendo la testa: "No no niente, lascia perdere... piuttosto... sbaglio o lui non è l'unico della famiglia ad avere questo problema, ultimamente??"
    Mimmo: "In che senso??"
    Marco: "Non è che.. prima mentre mi avvicinavo.. vi ho visti..."
    Mimmo alzò lo sguardo con l'aria di chi pensava tra se e se: "Sgamato...."
    Marco: "Allora...??"
    Mimmo: "Guarda che ti sbagli... io e Matilde stavamo solo discutendo..."
    Marco: "Si di questo me ne sono accorto... mi ha ricordato le discussioni che facevo io, qualche tempo fa, con un'altra persona.. e ti assicuro che in quei casi l'amicizia non c'entrava assolutamente niente.."
    Mimmo: "E' che... ultimamente mi fa davvero venire i nervi..."
    Marco: "... Matilde??"
    Mimmo: "Si..."
    Marco: "Perchè??"
    Mimmo: "Le sue nuove compagne di classe non mi piacciono per niente... gli amici con cui ha iniziato a uscire ultimamente non mi piacciono per niente.."
    Marco: ".. immagino ce ne sia uno che ti piace particolarmente poco..."
    Mimmo: "Come hai indovinato??"
    Marco: ".. fortuna...."
    Mimmo, scuotendo la testa: "Stupido bestione senza cervello.. non vedo l'ora che sia domenica mattina..."
    Marco: "Che succede, domenica mattina??"
    Mimmo: "La mia squadra di rugby gioca contro la sua squadra di rugby.."
    Marco, sorpreso: "... rugby?? Tu giochi a rugby??"
    Mimmo, annuendo: "Si.. "
    Marco, passandosi una mano tra i capelli: "Oh Signore.. ti ha preso proprio male eh, Mimmetto??"
    Mimmo, guardandolo male: "Ehi.. guarda che io gioco bene sai..."
    Marco: "Non ne dubito.. e in che ruolo giochi, pacchetto di mischia??"
    Mimmo: "Mediano d'apertura, se lo vuoi sapere..."
    Marco: "Posso farti una domanda..??"
    Mimmo: "Certo...."
    Marco: "Hai mai giocato una partita di rugby intera??"
    Mimmo, alzando le spalle: "Ho passato brillantemente tutti i provini... e domenica mi fanno giocare da titolare..."
    Marco, alzando gli occhi al cielo: "Pure.. guarda Mimmo che non sarà uno scherzo, il rugby è uno sport di contatto fisico... e così a occhio e croce non mi sembra che tu sia proprio nato per praticare uno sport del genere.. non era meglio continuare con il calcio??"
    Mimmo: "Bah.. troppo banale.."
    Marco: "Si eh?? Scommetto che sei stato fulminato sulla via del rugby quando hai saputo che anche il tuo amico ci giocava, vero??"
    Mimmo, scuotendo la testa: "Ma figurati.... pensi che mi sarei unito a una squadra di rugby solo per mettermi in competizione con un tizio che mi stava antipatico??"
    Marco: "Con uno che ti stava antipatico, no.. con uno che ti stava antipatico e che stava anche con Matilde, si..."
    Mimmo: "Matilde non c'entra.. io mi preoccupo soltanto per lei, tutto qui,. Non vorrei che fosse bocciata proprio al primo anno di superiori..."
    Marco, annuendo: "Eh si, sarebbe un bel guaio.. senti, sono le cinque e mezza passate.. che dici, torniamo a casa??"
    Mimmo: "Vieni anche tu??"
    Marco, sorridendo: "Beh visto che per un po' di tempo dovrò rifarci l'abitudine..meglio iniziare subito, no?"
    Mimmo, sorridendo: "OK"
    Marco: "Bene.. così magari mi spieghi meglio perchè Matilde preferisce il bestione senza cervello al miglior mediano d'apertura di Roma..."
    Mimmo: "Ancora..?? Guarda che io a Matilde non ci penso proprio..."
    Marco, sorridendo e ripensando alla scena di qualche minuto prima: "Si.. in effetti si nota a prima vista..."



    Poche ore prima, in classe di Rudy


    Le dieci del mattino erano passate da un quarto d'ora. Mentre tutta la classe era seduta ad ascoltare la prima, noiosissima filippica dell'anno della professoressa Brunori, la porta dell'aula si aprì all'improvviso ed entrò un ragazzo con lo zaino a tracolla, ed un'aria che sembrava tutt'altro che entusiasta. Lo guardarono tutti molto sorpresi, anche perchè erano in pochi a conoscerlo, se non di nome. Certo nessuno lo guardava come lo stava guardando la professoressa, che si aspettava come minimo un saluto di buongiorno e come minimo qualche scusa abbozzata per il fatto di essere arrivato con un paio d'ore e qualche decina di minuti di ritardo. Invece niente. Rudy lo vide avviarsi stancamente all'unico banco vuoto che era rimasto in classe, appoggiare la cartella sul pavimento, togliersi la giacca leggera e lanciarla senza troppa cura verso l'attaccapanni agganciato alla parete.
    Fatto questo, si sedette al banco, appoggiò la testa sulla mano, e li rimase. Neanche una parola, anche se sembrò accorgersi dello sguardo incuriosito con il quale lo seguiva Rudy e lo ricambiò con qualcosa che somigliava a un cenno di saluto.
    La Brunori ci mise cinque secondi prima di sbottare come una caffettiera lasciata troppo tempo sul fuoco: "Ma insomma... è questo il modo???!!"
    Da parte del nuovo arrivato, nessuna risposta.
    La Brunori: "Guarda che sto parlando con te.. ti vuoi degnare di rispondere??!!"
    Ancora silenzio assoluto. Si limitò a guadarla con un'aria visibilmente annoiata.
    La Brunori: "Se per caso non lo sapessi... le lezioni cominciano alle otto.. e non alle dieci e un quarto!!!!"
    Il ragazzo si strinse nelle spalle, sbuffando: "Non è colpa mia.. mi si è fermato il motorino, sto lontano da qui e sono dovuto venire a piedi..."
    La Brunori: "E non potevi prendere l'autobus??? Hai presente quella cosa che passa per strada con i passeggeri a bordo??"
    Il ragazzo, scrollando le spalle: "MI andava di fare due passi...."
    La Brunori, allargando le braccia: "Ma è roba da matti.. roba da matti.. io non ho parole.. guarda, ringrazia il cielo che è il primo giorno di scuola, sennò un rapporto non te lo levava nessuno.. e che sia la prima e ultima volta, ci siamo capiti??? Oh, sto parlando con te.. hai capito si o no??"
    Il ragazzo, annuendo distrattamente: "Si"
    La Brunori, cercando di ricomporsi: "Va bene... va bene, lasciamo andare va.. torniamo alla nostra discussione, che è meglio.. allora, stavamo dicendo.. il programma di quest'anno comprenderà anche un attento e approfondito studio della..."
    Uno dei ragazzi seduti dalla parte opposta della classe a quella dove stava Rudy, si rivolse al nuovo arrivato parlando a mezza voce: "Ehi Simoni...."
    Lui si voltò, e l'altro continuò a parlare: "... tre bocciature di seguito non ti sono bastate.. cominci subito a fare il somaro, eh?? Vabbè che quella è l'unica cosa che ti riesce di fare.." All'idiozia seguì una risatina generale dell'idiota e dei suoi amici più stretti che stavano vicini a lui.
    Rudy, scuotendo la testa: "Ma che stronzi oh...."
    Tommaso: "Lascia perdere.. lo sai come sono fatti...."
    Rudy: "Eh lo so io come sono fatti..."
    Diego Simoni non aveva fatto una piega alla provocazione: c'era abituato ormai da un bel po' di tempo, e non gliene importava più di tanto.
    La cosa sarebbe finita li, se le provocazioni non fossero continuate.
    "Com'è che hai detto?? Volevi fare due passi, vero...???"
    Diego continuò a guardare avanti, senza battere ciglio, ma si vedeva che cominciava a stringere pericolosamente i pugni sul banco.
    "Simoni.. perchè non dici la verità.. cos'è, ti vergogni?? Ti vergogni di dire a tutti che sei un poveraccio... guarda che non ti devi vergognare.. tanto, che tu lo dica o no, non cambia nulla.. lo sanno tutti.."
    L'altro che aveva accanto: "Manco i soldi per un biglietto dell'autobus avevi in tasca.. ma non ti vergogni a andare in giro così.."
    Anche il terzo membro della combriccola volle prendere la parola: "Perchè non mandi tua madre a lavorare?? O forse sta tutto il giorno in giro a chiedere l'elemosina??"
    Rudy, sbattendo i pugni sul banco: "Eh no eh.. questo è troppo, adesso stanno davvero esagerando..."
    Tommaso, tenendolo per un braccio: "Lascia perdere.. non ti immischiare..."
    Rudy: "Sono dei vigliacchi.. facile prendersela con qualcuno in tre contro uno.. vediamo se in tre contro due fanno ancora gli spiritosi..."
    Tommaso, sgranando gli occhi: "Ma sei matto Rudy.. c'è la prof..."
    Rudy, alzandosi in piedi e parlando ad alta voce: "Io me ne sbatto della prof....!!"
    La Brunori era abituata alle uscite di Rudy Cesaroni, ma questa volta anche lei rimase abbastanza interdetta: "Cesaroni??!! Ma che diavolo stai facendo??!!"
    Rudy, senza preoccuparsi delle rimostranze della prof, si avvicinò alla parte dell'aula dov'erano seduti i tre simpaticoni e si fermò proprio davanti a loro.
    Rudy: "Avete rotto le palle, va bene?? Avete rotto con le vostre cazzate..tutti vi sopportano ma io non ho nessuna intenzione di sopportarvi per tutto l'anno, capito?? Le vostre battute della malora non fanno ridere nessuno, non so se ancora nessuno di voi l'ha capito.. quindi siete pregati di piantarla.. e di piantarla subito.. capito??"
    Diego Simoni, rimasto seduto al suo banco, si rivolse a Rudy: "Lascia stare Cesaroni... non fa niente..."
    Rudy: "Invece importa eccome.. " Si rivolse di nuovo a loro: "Chiedetegli scusa.. subito..."
    Il primo dei simpaticoni, quello che aveva parlato prima degli altri, si alzò in piedi: "Io non chiedo scusa a nessuno.. ho detto solo la verità.. e comunque non sono cose che ti riguardano.. perchè non pensi ai fatti tuoi, Bart Simpson??"
    Rudy, sorridendo a denti stretti: "Come mi hai chiamato??"
    Lui: "Perchè, non te l'ha mai detto nessuno che sei uguale spiccicato?? Peccato.. vabbè, vuol dire che te lo dico io..."
    Il suo amico: "Torna da quegli sfigati dei tuoi amici e non impicciarti di cose che non ti riguardano.."
    A quella battuta, Tommaso, Budino e altri due ragazzi che erano seduti dall'altra parte della classe, si alzarono in piedi in fare molto minaccioso.
    La Brunori, che stava assistendo a tutta la scena dietro alla cattedra, era sull'orlo di una crisi di nervi, e non serviva un genio per capirlo.
    La Brunori: "Basta.. Basta!! Mettetevi subito a sedere.. tutti.. tutti!!! Mi sono spiegata??? E comincia proprio tu, Cesaroni.. torna subito al tuo posto o parola mia ti faccio un rapporto sul registro che te lo ricoderai finchè campi... siediti.. siediti!!!"
    Gli strepiti della professoressa era un po' fuori tempo: ormai la situazione era già degenerata.
    Tommaso, parlando ad alta voce: "Perchè non lo ripeti un'altra volta, Bezzi?? Avanti forza.. ripetilo..."
    Budino: "E ripetilo ad alta voce"
    Bezzi, stringendosi nelle spalle: "Non ce ne vuole molto.. siete degli sfigati..." Si rivolse di nuovo a Rudy: "E tu, Cesaroni.. sei il più sfigato di tutti..."
    Era la goccia finale. Il destro di Rudy che fece accartocciare Bezzi sull'attaccapanni della classe fu il segnale di partenza: nel giro di cinque secondi più della metà della classe, femmine comprese, era ridotta a un groviglio di gente che si accapigliavano e se le davano di santa ragione al centro dell'aula, con i banchi che cadevano sul pavimento e le sedie che di tanto in tanto volavano da una parte all'altra della stanza.
    La Brunori ebbe l'infelice idea di cercare di riportare l'ordine in classe con le proprie mani: pochi secondi dopo era scomparsa dentro il groviglio di gente che si stava azzuffando al centro della classe, e ci sarebbe rimasta per un bel po' di tempo se cinque bidelli non fossero intervenuti a districare la matassa che si stava aggrovigliando sempre di più.
    L'altra metà della classe che era rimasta neutrale durante lo scontro, compresa Alice, si diede da fare per recuperare i contendenti che erano rimasti a terra. Rudy compreso, naturalmente. Tre bidelli si preoccuparono di recuperare quello che rimaneva della Brunori, sdraiata sul pavimento con la metà dei vesiti che aveva addosso difficilmente riconoscibile.
    Alice, aiutando Rudy: "Tutto bene??"
    Rudy, sollevandosi in piedi: "Bene bene.. più o meno..."
    Alice: "Diciamo meno, va...."
    Rudy, barcollando: "Gliel'ho fatta vedere a quei tre, vero??"
    Alice: "Come no.. è stato un successone..."
    Rudy: "Ecco..."
    Da dove stavano riuscirono anche a sentire la parole che balbettava la Brunori mentre i tre bidelli che l'avevano recuperata la stavano accompagnando fuori dall'aula. Non afferrarono proprio tutte le frasi, ma non ci voleva molto a capire che per loro, dopo quel putiferio, non c'era in serbo proprio niente di buono.
    Rudy si era appena appoggiato alla parete quando Diego Simoni si avvicinò a lui, lo guardò per qualche secondo, in silenzio, e poi gli mise una mano sulla spalla.
    Diego: "Sei matto, Cesaroni..."
    Rudy: "Non sei il primo a dirlo"
    Diego: "Però ti ringrazio... grazie mille, sei stato forte...."+
    Rudy, toccandosi la mascella dolorante: "Avrei voluto esserlo di più...."
    Alla porta dell'aula comparve la sagoma di Stefania. Che per qualche secondo non disse niente, ma non ci voleva una gran fantasia per capire che non era del suo umore migliore.
    Ci avrebbero messo poco, per capirlo.


    Vi avevo promesso capitoli corti.. e come al solito non ho mantenuto.. spero di non avervi annoiati troppo.. domani o dopo domani arriva anche la parte finale del primo episodio ^_^
     
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  13. bella'mbriana
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    Oh, finalmente, era dai tempi della zuffa fra Marco ed Eva che ci mancava una bella rissa di classe, con professoressa che ci va di mezzo! :255: :255:

    Mi piace questo nuovo ingresso (soprattutto il nome, Diego :napoli: :255:) e preferisco di gran lunga questo Rudi al clone di Marco che sembra abbiano in serbo gli autori...una bella scazzottata, sì!!! RIS-SA! RIS-SA! :66: :66: :66:

    E Marcolino che capisce al volo Mimmuccio? Il tuo Marcolino è sempre una spanna al di sopra di quello della fiction, in tutte le tue FF, dai cesaroni 4 ai 3, a quella di adesso. E' un piacere leggerle e innamorarmi di nuovo del mio personaggio preferito :wub: :wub: :wub:

    Non ci annoi affatto, sei bravissimo! :280: :280: :280:
     
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  14. delia_73
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    Collega bel capitolo :280: Rudy che si mette a creare risse in classe canecheride e Mimmo che è fa il rosicone con Matilde canecheride troppo forti :rotfl:
    Aspettiamo il seguito ;) ;)

     
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  15. NicolettaBranciamore871
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    :280: Jhon è un bel capitolo, incominciamo bene Mimmo che ha una corta x Matilde davvero sorpresa anche se già si sapeva :) :) :) Rudy ke fa botte in classe nn me l'aspettavo :17: :17: :17: :17: :17: :17: :17: :17: aspettiamo l'altro capitolo ;) ;) ;)
     
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385 replies since 16/1/2012, 18:32   14493 views
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