Silenziosa possibilità

Raccontino

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  1. bella'mbriana
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    Salve, ragazzi! :257:
    Mi è ripartito l'embolo scribacchino e ne è venuta fuori questa cosa.
    Non è una one-shot, ma neanche una FF di quelle lunghe, saranno 6-7 capitoli al massimo...le cose lunghe non fanno per me, non ho pazienza :P
    Per quanto riguarda l'argomento, diciamo che è un'estratto della quinta serie: si è parlato se ci daranno o meno il contentino finale...siccome non sono affatto sicura che ce lo daranno, ho deciso di fabbricarmelo da sola. E visto che me lo fabbrico, me lo fabbrico come dico io, dandogli lo spazio e il tempo che dico io (e non solo un'ultima scena di due minuti).
    Non l'ho chiamata Cesaroni 5, perché riguarderà solo la parte finale dei Cesaroni 5 (o meglio, quella che io vorrei fosse la parte finale), ma soprattutto perché è incentrata unicamente su due personaggi, mentre tutti gli altri faranno da comprimari.
    I due protagonisti, naturalmente, sono...Fernando e Gabriella!!! :258: :258: :258:

    Il primo capitolo narra l'antefatto: vi consiglio di disfarvi di lamette e oggetti taglienti prima di leggerlo, perché è abbastanza depressivo...sconsigliato a chi ha tendenze suicide :D :D
    Buona lettura!! :100:




    Capitolo 1
    Separazione



    Ne era passato del tempo da quell’incontro fortuito alla stazione, quando avevano creduto di poter ricominciare tutto daccapo, quando avevano pensato che bastasse un bacio per cancellare il dolore, la delusione, il tradimento. In fondo, si amavano e l’amore è più forte di tutto: non era questo che si erano detti, quel giorno?

    Eva, all’inizio, si era arrabbiata a morte con suo padre: era voluta andare subito a Milano a riprendersi Marta, perché “non voglio che resti un minuto di più con quello lì” ed aveva anche rifiutato il lavoro a Parigi, perché “neanche morta accetterò un posto che mi ha trovato quello lì”.

    Così, erano tornati entrambi a Roma, e la vita era ripresa lì da dove si era interrotta qualche mese prima: Eva aveva ricominciato a lavorare in radio e lui aveva continuato a vendere la musica online e a suonare dal vivo. Ma soprattutto, erano tornati a vivere insieme, si era ripreso la sua famiglia: tutto perfetto, quindi…oppure no?

    No, non era tutto perfetto. C’era qualcosa che mancava, qualcosa che non funzionava. Non riusciva a capire cosa fosse, in apparenza era tutto normale, Eva era dolce e affettuosa come sempre, Marta era meravigliosa e lui aveva tutto quello che desiderava…e allora perché quel disagio, quel malessere sottile che non riusciva a spiegarsi, quella sensazione di stare camminando in equilibrio su una corda e di poter precipitare da un momento all’altro?

    Fu il giorno dell’intervista alla radio che capì di cosa si trattava: il suo disco era andato a ruba sulla rete e così erano ricominciate le telefonate, le serate dal vivo e le interviste. Fu appunto in una di queste interviste, non alla radio di Franco, dove lavorava Eva, ma su un’emittente nazionale, che gli fecero quella domanda: qual era il suo sogno nel cassetto?

    Marco rispose di getto, come aveva sempre risposto a chiunque gli ponesse quella domanda:

    “Svegliarmi fra cinquant’anni e vedere Eva accanto a me, che apre gli occhi e mi sorride”

    La speaker radiofonica si era sciolta in esclamazioni: “Mio Dio, come sei romantico! È proprio una donna fortunata, la tua compagna!”

    Ma Marco non l’ascoltava più: si era rabbuiato in volto e, con la testa da tutt’altra parte, aveva risposto a monosillabi al resto dell’intervista. Il risultato finale era stato una tale sfacelo che avevano deciso di non mandarla più in onda, ma questo era l’ultimo dei problemi per Marco.

    Il vero problema era che aveva finalmente capito cosa gli mancava: il sorriso di Eva.

    Non che Eva non sorridesse più, durante la giornata sorrideva spesso, e il suo sorriso era sempre bellissimo…ma la mattina, quando si svegliavano, quella luce nei suoi occhi e quel sorriso spontaneo, non appena lo vedeva, quel sorriso che testimoniava la gioia e persino lo stupore dello svegliarsi ogni giorno accanto a lui, era scomparso.

    Eva non era felice…o almeno, non era felice come prima.

    Forse, era stato un egoista ad accettare subito la sua rinuncia a Parigi: redattrice in una rivista importante, era sempre stato il suo sogno e ci aveva rinunciato per una stupida questione di principio.

    D’accordo, forse se non fosse stata la figlia di Sergio Cudicini, non le avrebbero mai fatto un’offerta del genere. Ma c’era forse qualcuno che meritasse più di Eva quest’occasione? Agli occhi di Marco, questa era una domanda assurda…nessuno poteva essere migliore di lei.

    D’accordo, Sergio era un bastardo manipolatore e aveva fatto di tutto per separarli…ma era pur sempre il padre di Eva, chiaro che lei non poteva essere felice, finché non si riappacificava con lui. E poi, chi era lui per poter giudicare? In fondo, Sergio aveva solo cercato di proteggere sua figlia: se qualcuno avesse trattato Marta come lui aveva trattato Eva, forse si sarebbe comportato allo stesso modo…anzi, probabilmente, l’avrebbe anche preso a calci, quindi gli era pure andata bene.

    Così, chiamò Sergio, che venne a Roma e si scusò con entrambi e rinnovò l’offerta di lavoro a Parigi. Quel suo amico era ancora disposto ad assumerla, se voleva. Eva all’inizio esitò, ma alla fine, Marco la convinse ad accettare.

    “Ricominceremo daccapo, in un’altra città…vedrai, sarà bellissimo”
    “Verrai anche tu?”
    “Ma certo che verrò”

    Per renderla felice, sarebbe andato anche in capo al mondo.

    Ma non funzionò.

    Ambientarsi a Parigi per lui non fu affatto facile…anzi, diciamo pure che fu impossibile. Non parlava una parola di francese e ai parigini della sua musica non gliene poteva fregare di meno. Dapprincipio, provò a suonare in qualche locale, ma ci rinunciò presto e finì per fare il cameriere, anzi, il lavapiatti, perché per fare il cameriere avrebbe dovuto parlare francese e lui, per il francese, aveva una specie di allergia, proprio non gli entrava in testa. Comunque, sarebbe stato disposto anche a fare lo sguattero, se fosse servito a rivedere il sorriso sul volto di Eva.

    Il fatto è che non era servito. Eva la mattina si svegliava, si stropicciava gli occhi, qualche volta gli dava anche un bacio sulle labbra…ma continuava a non sorridergli.

    Cos’era che non andava? Forse, il lavoro non era come se lo era immaginato? Forse neanche a lei piaceva Parigi…o forse, dovevano semplicemente passare più tempo insieme, riscoprirsi, ritrovare il gusto l’uno dell’altra.

    Ma sì, una bella sorpresa, ecco cosa ci voleva. Un’improvvisata al lavoro, arrivare in ufficio, prenderla e portarla via e passare la giornata insieme, solo loro tre.

    E così, quella mattina, prese Marta e andò al giornale. Si infilò nell’ascensore, scese al settimo piano e si diresse all’open space dov’era situata la redazione.

    La vide quasi subito. Era in pausa, accanto alla macchinetta del caffè, insieme ad alcuni colleghi…e stava ridendo.

    Rideva felice, di gusto, come lui non l’aveva più vista da un sacco di tempo…da quel giorno in cui le aveva chiesto di sposarlo, prima che scoppiasse tutto quel casino, che aveva cambiato per sempre la loro vita.

    E allora capì: il problema di Eva non era il lavoro, non era Parigi…il problema era lui, era lui che, per quanti sforzi facesse, non riusciva più a renderla felice.

    Andò via dalla redazione senza farsi vedere. Quella sera si diede malato e non andò a lavorare. Mise Marta a letto e aspettò Eva.

    “Ciao, amore, non sei andato a lavoro?”

    Gli si avvicinò per dargli il solito bacetto sulle labbra, ma lui si scostò.

    “Che c’è, Marco? Qualcosa non va?”

    Marco la fissò dritto negli occhi:

    “Dimmelo tu, Eva…c’è qualcosa che non va?”

    Eva fece un sorrisetto nervoso, ma si vedeva che era a disagio:

    “Non capisco cosa vuoi dire”

    Marco sorrise, sarcastico:

    “Mi sembri me, quando hai scoperto di Sofia”

    Eva sbiancò in volto:

    “Non ho un altro, se è questo che vuoi sapere. E grazie per aver nominato la tua scappatella, sei riuscito a rovinarmi la serata”

    “Be’, prima o poi dovevamo parlarne, no?”

    “Non l’abbiamo fatto fino ad ora, non vedo perché farlo proprio stasera”

    “Perché io non ce la faccio più, Eva. Ti amo e l’unica cosa che voglio è vederti felice…ma tu non lo sei, non quando sei con me. Io non so più cosa fare. Ti prego, dimmelo tu…c’è qualcosa che posso fare perché tu torni a sorridermi?”

    Marco aveva parlato in tono supplichevole, con le lacrime agli occhi. Eva lo guardò per un po’, anche lei con gli occhi lucidi, poi si sedette e distolse lo sguardo:

    “Mi dispiace…io ci ho provato, ma non posso”

    Marco impallidì:

    “Cosa non puoi? Non puoi…amarmi?”

    Eva lo guardò, ferita:

    “E tu credi che sarei ancora qui, se non ti amassi? Credi che mi sforzerei così tanto di dimenticare, di perdonarti? Ma non posso!”

    “Non riesci a perdonarmi?”

    Eva scosse la testa, le lacrime agli occhi:

    “Tu non capisci…ti ricordi quello stereoscopio che regalasti a Veronica? È stato allora che ho cominciato ad innamorarmi di te: dei tuoi occhi, del tuo sguardo, delle cose che vedevi intorno a te, che non erano mai quelle che vedevano gli altri. E quando ho sentito quello sguardo su di me, mi sono sentita speciale, anzi, più che speciale, unica. Mi sentivo unica, perché tu mi amavi. Ma adesso…tu hai desiderato un’altra donna, sei stato con lei. Lo so che sono cose che succedono, ma non a noi! Se ti perdonassi, sarebbe come accettare che il nostro amore è come tutti gli altri, che non c’è mai stato niente di speciale…e io non posso, non voglio! Perché essere amata da te è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata e io non voglio sporcarla in questo modo. Preferisco pensare che sia tutto finito, almeno così mi resteranno i ricordi”

    Tutto finito…cos’altro c’era da dire?

    Marco deglutì più volte, prima di ritrovare la voce:

    “Come facciamo con Marta?”

    “Non abbiamo molta scelta…dovremo dividercela”

    Marco fece un sorriso ironico:

    “La tagliamo in due?”

    “Marco, per favore…tu tornerai a Roma, suppongo”

    “Be’, qui, senza di te, sinceramente…”

    “Certo, ti capisco. Vivremo in due paesi diversi, non sarà facile. Non è che uno dei due può tenerla il weekend o a settimane alterne”

    “Quindi mi sembra di capire che dovrò accontentarmi delle vacanze estive”

    Marco aveva parlato in tono amareggiato. Eva sospirò:

    “Forse… potremmo provare a fare sei mesi per uno”

    Marco annuì, in silenzio. Aveva un nodo in gola, che proprio non voleva saperne di sciogliersi:

    “Posso…posso portarla con me, adesso? Io…non credo di riuscire a fare a meno anche di lei”

    Neanche Eva era molto contenta di fare a meno di Marta. Ma Marco non era l’unico dei due a non sopportare di vedere l’altro infelice.

    “Va bene…vorrà dire che per ora starà con te e fra sei mesi verrò a prenderla”

    Non c’era nient’altro da aggiungere. Quella stessa sera, Marco fece le valige e il giorno dopo partì per Roma.



    :108: :108: :108: Come sono commossa! :255: :255:
    Mi raccomando, non vi suicidate, eh? ^_^
    Fatemi sapere se vi è piaciuto. Alla prossima! :253:

     
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  2. jameskirk88
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    Lauretta, era un pezzo che non leggevamo più uno dei tuoi capitoli, ma vedo che non hai perso la mano con le FF :uhm: :uhm: :uhm: :111: :111: :111: :111: ... credo che per giustificare il fatto che cip e ciop siano uno a Roma e l'altra chissà dove nella quinta serie, i nostri autori useranno un'escamotage simile a quella che ho immaginato io, proprio perchè non li costringerà ad approfondire bene come hai fatto tu le motivazioni di una ulteriore separazione. Tremenda la scena di Marcolino che va a fare una sorpresa ad Eva insieme alla piccola e di colpo si accorge che lei sembra molto più felice quando lui è lontano di quanto non lo è quando lui è vicino.. vederla in tv sarebbe stato eccezionale... malinconico sicuramente, ma eccezionale :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
    Bello bello bello... posta al più presto il seguito :uhm: :uhm: :uhm: :100: :100: :100:
     
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  3. delia_73
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    [QUOTE=bella'mbriana,16/1/2012, 16:28]
    <b>[color=purple]Salve, ragazzi! :257:
    Mi è ripartito l'embolo scribacchino e ne è venuta fuori questa cosa.
    Non è una one-shot, ma neanche una FF di quelle lunghe, saranno 6-7 capitoli al massimo...le cose lunghe non fanno per me, non ho pazienza :P
    Per quanto riguarda l'argomento, diciamo che è un'estratto della quinta serie: si è parlato se ci daranno o meno il contentino finale...siccome non sono affatto sicura che ce lo daranno, ho deciso di fabbricarmelo da sola. E visto che me lo fabbrico, me lo fabbrico come dico io, dandogli lo spazio e il tempo che dico io (e non solo un'ultima scena di due minuti).
    Non l'ho chiamata Cesaroni 5, perché riguarderà solo la parte finale dei Cesaroni 5 (o meglio, quella che io vorrei fosse la parte finale), ma soprattutto perché è incentrata unicamente su due personaggi, mentre tutti gli altri faranno da comprimari.
    I due protagonisti, naturalmente, sono...Fernando e Gabriella!!! :258: :258: :258:

    Laura capitolo breve ma carino :) però davvero triste :( :( :( :( mamma mia ciop e ciop separati :400: :400: :400:

    Comunque :280: :280: :280:
     
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  4. checca.68.9
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    :wub: :wub: :wub: :wub: Bella Laura,veramente commovente..Eva ha ragione il loro amore era speciale e un amore come il loro nn puo' essere sporcato da un tradimento, pero' penso che quando si mette una persona su un piedistallo,quando quella persona ti ha fatto sentire speciale e unica anche se ti fa del male anche se ti delude, in fondo nn la potrai mai dimenticare,restera' sempre un rimpianto di quello che poteva essere e nn è stato e nn fai che chiederti perchè è andata cosi'...ecco io Eva la capisco..vabbe' Laura..aspetto di leggere la seconda parte e nn mi far commuovere come ora.... :253: :253: :253: :257: :257: :257: :257:
     
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  5. Bunny88
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    Mi piace davvero tanto questo capitolo Lauretta!!! Sono contenta che sei ritornata a scrivere! Sono curiosa di leggere il seguito e vedere come li farai aggiustare tutto! Aggiusteranno tutto vero?!?!?! Non puoi separarli per sempre! Questo l'hanno già fatto gli autori....
    :280: ancora per questo capitolo!
     
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  6. bella'mbriana
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    Ciao, ragazzi :ciao:

    Non sono proprio brava a tenere la suspense, per cui, visto che ho già scritto secondo e terzo capitolo, comincio a postarvi questo. Poi, magari, per gli altri, che sono ancora in fase di stesura, vi farò aspettare un po' di più...ça depends :B):

    Questo è il capitolo più brutto. :sick: :sick: :sick:

    A me veniva da vomitare mentre lo scrivevo, ma non ho potuto farne a meno, altrimenti la storia non avrebbe avuto un senso logico...per cui, a me è toccato scriverlo, a voi tocca sorbirvelo -_-

    Che posso dirvi? Preparate l'antiacido e abbiate fiducia in me: verranno tempi migliori
    ^_^


    Capitolo 2

    Maya




    I sei mesi erano diventati dieci. Qualche tempo dopo la partenza di Marco e Marta, ad Eva era stato proposto di lavorare come corrispondente in Tunisia, per raccontare le contraddizioni e le speranze di un paese che muoveva i suoi primi passi nella democrazia.

    Era un’occasione irripetibile, ma Eva ci avrebbe rinunciato senza pensarci due volte, se non fosse che, quando era andata a Roma per parlarne con Marco, aveva visto quanto era felice Marta, circondata dall’affetto dei nonni, degli zii, degli amici e soprattutto del suo papà. Sarebbe stata una crudeltà strapparla da lì, anche solo per portarla a Parigi. Di tornare a Roma, non se la sentiva ancora: le era bastato rivedere Marco per capire che i suoi sentimenti per lui non erano cambiati, non ce l’avrebbe fatta a vivere nella sua stessa città e comportarsi come due estranei. E poi, non si trattava solo della stessa città: stessa famiglia, stessi amici…era decisamente troppo. Adesso cominciava a capire cosa voleva dirle Giulio, quel giorno nello studio dello psicologo…

    Tanto valeva accettare il lavoro in Tunisia, e sperare che il tempo guarisse le ferite…chissà, forse un giorno, sarebbero riusciti ad avere rapporti civili, come due fratellastri a cui era capitato di avere una figlia.

    E così, Eva partì per la Tunisia come corrispondete, con un contratto di un anno.

    I mesi passarono e la vita, per Marco, cambiò completamente.

    Quand’era tornato da Parigi, dieci mesi prima, era disperato: davanti a lui, vedeva soltanto il vuoto. L’unica cosa che lo aveva fatto andare avanti era Marta. Certo, c’era anche la musica. Suonare, esprimere in note tutto il dolore che aveva dentro era stato di grande aiuto. E poi, a Roma le sue canzoni piacevano, la gente veniva ad ascoltarlo quando cantava dal vivo e piano piano, aveva risalito la china: adesso, aveva ottenuto anche un contratto discografico per il suo terzo album. Insomma, le cose cominciavano ad andare per il verso giusto.

    Ma la musica da sola non sarebbe bastata, senza il suo piccolo angelo: non avrebbe mai ringraziato abbastanza Eva per avergliela lasciata. Anche perché, grazie a Marta, qualcun altro era entrato nella sua vita e ci aveva portato un raggio di sole, dopo mesi di oscurità.

    L’aveva incontrata per la prima volta al parco, dov’era andato con Marta. Lei era da sola e c’erano dei tizi che la importunavano; l’istinto da cavaliere di Marco si era risvegliato e aveva aiutato la damigella in difficoltà. Lei lo aveva ringraziato e poi si era rivolta a Marta con una tale dolcezza che la bambina l’aveva subito presa in simpatia.

    Avevano passato tutto il pomeriggio insieme e lei gli aveva raccontato qualcosa di sé: si chiamava Maya, veniva dall’India ed era a Roma da poco. Si vedeva che era un po’ spaesata, disse che era in cerca di lavoro, ma non aveva alcuna qualifica, non era brava a fare niente.

    “Be’, in una cosa sei brava di sicuro” disse Marco, vedendola giocare con Marta, “con i bambini, te la cavi alla grande!”

    “Sì, mi piacciono molto…forse dovrei fare la baby-sitter!”

    Marco stava giusto cercando una baby-sitter per Marta, per non dover sempre pesare sugli altri membri della famiglia…e così, l’accordo fu presto trovato: Maya diventò la baby-sitter di Marta e si trasferì a casa Cesaroni.

    Per Marco fu davvero una mano dal cielo: aveva proprio bisogno di qualcuno che lo aiutasse con la bambina. D’altro canto, lui aiutò lei ad ambientarsi a Roma, ad abituarsi allo stile di vita dei Cesaroni, cosa non facile per chiunque, figuriamoci per una straniera…Maya però ci si abituò presto, a dire il vero, anzi diventò praticamente un membro della famiglia.

    A Marco sembrava quasi di essere tornato indietro nel tempo, quando Eva era arrivata a Roma e lui la portava in giro per la città e le presentava i suoi amici, per farla sentire a casa. Era bello sentirsi di nuovo importante per qualcuno, sentire che qualcuno aveva bisogno di lui.

    Gli ci volle un po’ per capire fino a che punto Maya avesse bisogno di lui…ma si sa, Marco non era mai stato molto sveglio in queste cose.

    Fu la sera del suo compleanno che successe qualcosa. Aveva passato tutto il giorno in famiglia, a festeggiare con la figlia, i genitori e i fratelli e la sera era andato in radio, dove Franco gli aveva organizzato un mega-party. Era tornato a casa a notte fonda, e aveva trovato lei ad aspettarlo.

    “Ciao…che ci fai, ancora sveglia a quest’ora?”

    Lei gli si era avvicinata ad occhi bassi, con le mani nascoste dietro la schiena:

    “Ecco, io…oggi sei stato impegnato tutto il giorno, e non sono riuscita a darti questo” tolse le mani da dietro la schiena e gli porse un pacchetto, “Buon compleanno, Marco”

    Marco le prese il pacchetto dalle mani, stupito. Il suo stupore aumentò quando lo aprì e vide cosa c’era dentro: era un album di foto, sue foto, da quando era piccolo fino ad oggi. Maya le aveva selezionate con cura, aveva scelto le più belle e le aveva ordinate in quell’album, così da mostrare tutta la vita di Marco…ogni tanto, intervallate alle foto, c’erano le copertine dei suoi dischi e i testi delle sue canzoni…c’era persino il biglietto della sua prima volta allo stadio. Le foto erano accompagnate da didascalie che le commentavano: “il primo calcio al pallone”, “il primo gol”, “la prima chitarra”…c’erano le foto con sua madre, all’inizio, poi quelle con Eva, infine, quelle con Marta.

    Marco lo sfogliava, incredulo:

    “È incredibile…c’è tutta la mia vita qui dentro” la guardò “Grazie…grazie veramente, è bellissimo…ma l’hai fatto te?”

    Maya annuì, poi disse:

    “Non hai ancora finito di sfogliarlo…vai all’ultima pagina”

    All’ultima pagina, c’era un grande spazio vuoto, con un punto interrogativo. La didascalia diceva:

    Quello che metterai qui, dipende solo da te. La tua vita è nelle tue mani e può offrirti ancora molto, basta che tu lo voglia: nuovi orizzonti, nuove scoperte, nuove canzoni…anche un nuovo amore?

    Marco alzò gli occhi su di lei, stupefatto. Gli occhi di Maya brillavano e le sue labbra tremavano:

    “Ancora buon compleanno” poi, si fece coraggio, si alzò sulle punte dei piedi, gli prese il viso fra le mani e lo baciò.

    Fu un bacio lieve, appena accennato…staccandosi, continuava a guardarlo negli occhi e a tenergli il viso fra le mani.

    Marco esitò solo un attimo…poi, fu lui a baciare lei, e stavolta, il bacio non fu lieve o appena accennato. Al bacio, ne seguirono altri e quella sera, Maya non dormì nel suo letto in camera con Alice…e neanche le sere successive.

    Se qualcuno gliel’avesse detto, dieci mesi prima, non ci avrebbe mai creduto, ma cominciava davvero a credere di poter essere di nuovo felice: aveva la sua musica, sua figlia e, forse, anche l’amore. Cosa gli mancava?

    L’unico neo, in tanta perfezione, era che da qualche giorno, Maya era un po’ strana: c’erano dei momenti in cui la sorprendeva con lo sguardo fisso nel vuoto e la testa chissà dove. Capitava che, mentre parlava con lui, si distraeva e Marco era costretto a ripeterle le cose più volte. Una sera poi, dopo aver fatto l’amore, lo aveva stretto forte a sé e gli aveva sussurrato:

    “Ti amo, ti amo tantissimo e ti amerò sempre, ricordalo”

    Lui aveva sorriso, a disagio, e le aveva detto:

    “Certo che me lo ricordo” poi, aveva provato a sdrammatizzare “È vero che sono un po’ tonto, ma c’è un limite anche alla mia idiozia, che credi?”

    Lei non aveva detto niente e aveva continuato a stringerlo forte.

    Forse era il caso che ci facesse una bella chiacchierata con Maya, per farsi spiegare cos’è che non andava…non è che aveva visto le riviste? Ma no, quelle le teneva allo studio, apposta per non farle vedere a nessuno…doveva essere qualcos’altro.

    Sì, doveva decisamente parlarle. Se c’era un problema, era meglio affrontarlo subito, piuttosto che lasciarlo incancrenire, nascondendo la testa sotto la sabbia. Lui ne sapeva qualcosa, purtroppo. Qualunque cosa fosse stata, l’avrebbero affrontata insieme e insieme l’avrebbero anche superata: non voleva fare gli stessi sbagli che aveva fatto con Eva…ma adesso basta con questi paragoni, era tempo di andare avanti.

    Certo, per parlarle avrebbe dovuto prima trovarla. Ma da quando era uscito, quella mattina, il cellulare di Maya era sempre staccato e anche quando aveva telefonato a casa, gli avevano detto che non c’era: aveva lasciato Marta a Gabriella ed era andata a fare chissà che commissione.

    Marco cominciava a preoccuparsi sul serio…si inventò una scusa e mollò lo studio di registrazione, per correre a casa. Quello che ci trovò, lo fece preoccupare ancora di più: l’armadio di Maya era vuoto, le sue valigie non c’erano, tutte le sue cose erano scomparse.

    Non riusciva a crederci: se ne era andata.

    E no, eh? Anche lei, no! Calma, Marco, non farti prendere dal panico…non può essere andata lontano, fino a poche ore fa, era ancora a casa. Cerca bene, dev’esserci un indizio che ti faccia capire dov’è andata…

    Frugò dappertutto, finché non gli venne in mente di guardare nel PC. E lì, finalmente, trovò quello che cercava: un biglietto di sola andata per Milano. Maya lo aveva stampato, ma si era dimenticata di cancellare il file dal computer. Il treno sarebbe partito fra mezz’ora.

    Sì! Si vede che volevi che ti fermassi, eh? E io ti accontenterò, stai tranquilla!

    Per arrivare alla stazione, batté tutti i record di velocità. Ancora un dejà-vu…

    Casa-stazione due minuti! Se beccavano i carabinieri ci sparavano alle gomme!

    Basta, Marco! Smettila con questi paragoni!


    Corse a perdifiato sulla banchina, in cerca del binario con il treno per Milano. La cercò fra i passeggeri in attesa, ma non riusciva a vederla. Ad un tratto, sentì una voce alle sue spalle:

    “Marco!”

    Si voltò di scatto e corse ad abbracciarla:

    “Maya, ma cosa diavolo pensavi di fare, scappando in questo modo? Cos’è successo?”

    Maya si strinse a lui, piangendo:

    “Marco, perdonami…ma io non posso stare con te”

    Marco rise, mentre le prendeva il viso fra le mani:

    “Ma che sciocchezze dici? Eh? Dimmi cosa c’è che non va e vedrai che risolveremo tutto…se ho fatto qualcosa che ti ha ferito…”

    “Ma no, cosa dici? Tu non hai fatto niente! Sono io che non sono stata sincera con te”

    “E cosa mi nascondi? Un marito e quattro figli?” scherzò lui.

    Ma Maya non aveva nessuna voglia di ridere.

    “Mio padre è il rajah di Jaipur”

    “Sì, e il mio è il re di Roma” la risata di Marco si spense nel vedere il viso serio di Maya, “Dici sul serio?”

    Maya annuì:

    “Io sono stata promessa in sposa fin dalla culla al figlio del rajah di Jaisalmer…ma quando è arrivato il momento, mi è preso il panico, non volevo…così, i miei genitori hanno acconsentito a mandarmi in Italia per un po’. Pensavano, che vedendo com’era brutto il mondo fuori, mi sarei spaventata e sarei ritornata all’ovile. Ma non è andata così” e sorrise, “perché il mondo fuori non era affatto brutto, ci sono persone meravigliose, come la tua famiglia…e soprattutto ci sei tu, che mi hai fatto innamorare per la prima volta nella mia vita. Così, gli ho scritto che non sarei tornata, perché mi ero innamorata di te e loro…be’, non l’hanno presa bene”

    “Che significa che non l’hanno presa bene? Che manderanno un esercito ad invadere la Garbatella, in groppa agli elefanti?” all’occhiata di rimprovero di Maya, Marco tornò subito serio, “Scusami, è che è una storia talmente assurda…”

    “Lo so che ti sembra assurda, ma è la verità. Il matrimonio è fissato fra poco più di un mese e se io non mi presenterò, verranno qui a prendermi di peso. Ma io non posso sposare Rajiv, adesso meno che mai…è per questo che volevo scappare e far perdere le mie tracce”

    “Ma così avresti perso anche me” disse Marco, dolcemente.

    “Tanto ti perderei comunque, se loro mi trovassero…almeno non sarò costretta a sposare un uomo che non amo”

    “Scusa, ma non è più semplice dire loro che non vuoi sposarlo e basta?”

    Maya rise, scuotendo la testa:

    “Lo sapevo che avresti detto così. Tu non puoi capire…in India, le cose sono diverse: io non posso disobbedire ai miei genitori…l’unica soluzione è scappare”

    “Scappare non è mai la soluzione, credimi! Io lo so bene. Sono scappato così tante volte nella mia vita, che manco me le ricordo tutte e non ho mai risolto niente…anzi, mi sono sempre incasinato ancora più di prima. I problemi bisogna affrontarli”

    “Tu non sai di cosa parli…”

    “Io so soltanto che non voglio rinunciare a te!”

    Maya sorrise di nuovo:

    “Neanch’io vorrei, credimi…ma questo non è un problema facile da affrontare…”

    Marco fece un sorrisetto furbo:

    “Forse, non servirà affrontarlo di petto…potremmo sempre usare il metodo Cesaroni”

    Maya lo guardò confusa:

    “Cioè?”

    Marco sorrise, guardandola negli occhi:

    “Sposami”

    “Come?”

    “Hai detto che i tuoi saranno qui fra poco più di un mese…be’, se domani andiamo in Comune a fare le pubblicazioni, fra un mese saremo già sposati. E i tuoi dovranno accettare il fatto compiuto”

    Maya era esterrefatta:

    “Ma sei impazzito? Tu…tu non stai dicendo sul serio, vero?”

    “Ehi! Guarda che sto cominciando a offendermi, eh? Ti fa tanto schifo l’idea di sposarmi, che preferisci saltare su un treno e andare chissà dove?”

    “No! Io…io ti sposerei anche domani, ma tu…tu vuoi davvero sposarmi, Marco? Lo vuoi?”

    “Guarda che sono io che lo sto chiedendo a te, non cambiare le carte in tavola…va bene, facciamo le cose per bene” si inginocchiò, mentre Maya scoppiò a ridere imbarazzata, accorgendosi di tutta la gente che li guardava, “Vuoi sposarmi, Maya?”

    Maya lo guardò, continuando a ridere:

    “Alzati, dai!”

    “Ti conviene dire di sì, tanto ormai il treno l’hai già perso…vuoi sposarmi, Maya?”

    “Sì, sì! Certo che voglio sposarti!”

    “Sì!”

    Marco si alzò e la baciò, fra gli applausi degli astanti, che li guardavano divertiti.

    A casa non dissero niente, per non dover dare troppe spiegazioni. A Maya non andava di rivelare che era una principessa, temeva che l’atteggiamento degli altri verso di lei sarebbe cambiato; quanto a Marco, aveva il presentimento che i suoi non sarebbero stati d’accordo con questa sua decisione improvvisa e voleva evitare discussioni penose, in cui sarebbe inevitabilmente saltata fuori…be’, quella che lui non voleva che saltasse fuori.

    Così, un mese passò e arrivò il grande giorno.

    Si erano dati appuntamento a casa. Marco sarebbe passato a prendere Maya e Marta in tarda mattinata, per andare tutti insieme al parco…ufficialmente. In realtà, sarebbero andati in Municipio a sposarsi.

    Mentre scendevano le scale, Marco si sentiva un cospiratore…era quasi come quando lui ed Eva avevano deciso di…

    Ancora Eva! Smettila, Marco!

    Andarono in Comune e si sedettero per aspettare il loro turno, con Marta che si guardava intorno curiosa e ogni tanto sfuggiva al controllo, per farsi una corsettina esplorativa.

    Erano entrambi nervosi. Marco le prese la mano per tranquillizzarla e in quel momento, squillò il cellulare:

    “Pronto! Oh, ciao, Alice!...Cosa stai dicendo?...Calmati, non ci sto capendo niente!”

    Il telefono cadde dalle mani di Marco. Maya lo vide sbiancare e appoggiarsi al muro, come se stesse per svenire.

    “Marco? Marco, è successo qualcosa?”

    Marco fece uno sforzo per tornare in sé:

    “Porta Marta a casa, per favore. Io devo andare in Ospedale”


    Ecco qua. Forse avrei potuto sviluppare meglio la storia della principessa indiana, in modo più cesaroniano, inserendo qualche personaggio misterioso che la seguiva, poi qualche pedinamento...ma mi pare di aver sprecato anche troppo tempo e fantasia per questa storia <_<
    Dal prossimo capitolo, si cambia musica! :rolleyes:


    Edited by bella'mbriana - 19/1/2012, 21:51
     
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  7. Bunny88
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    Lauretta è difficile leggere di Marco che si innamora (ma non del tutto, infondo pensa ancora ad Eva) di Maya, figuriamoci vederlo! Comunque mi piace il modo in cui lo stai delineando! Ci voleva questo passaggio! ma ora voglio sapere CHE è SUCCESSO?!?!?!? PERCHè DEVE CORRERE ALL'OSPEDALE?!?!?!?! CHI è STATO MALE?!?!? posta presto il seguito che sono curiosa!!!!!!!!!!! :280: per questo capitolo!
     
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    CITAZIONE (bella'mbriana @ 16/1/2012, 16:28) 
    Salve, ragazzi! :257:
    Mi è ripartito l'embolo scribacchino e ne è venuta fuori questa cosa.
    Non è una one-shot, ma neanche una FF di quelle lunghe, saranno 6-7 capitoli al massimo...le cose lunghe non fanno per me, non ho pazienza :P
    Per quanto riguarda l'argomento, diciamo che è un'estratto della quinta serie: si è parlato se ci daranno o meno il contentino finale...siccome non sono affatto sicura che ce lo daranno, ho deciso di fabbricarmelo da sola. E visto che me lo fabbrico, me lo fabbrico come dico io, dandogli lo spazio e il tempo che dico io (e non solo un'ultima scena di due minuti).
    Non l'ho chiamata Cesaroni 5, perché riguarderà solo la parte finale dei Cesaroni 5 (o meglio, quella che io vorrei fosse la parte finale), ma soprattutto perché è incentrata unicamente su due personaggi, mentre tutti gli altri faranno da comprimari.
    I due protagonisti, naturalmente, sono...Fernando e Gabriella!!! :258: :258: :258:

    Il primo capitolo narra l'antefatto: vi consiglio di disfarvi di lamette e oggetti taglienti prima di leggerlo, perché è abbastanza depressivo...sconsigliato a chi ha tendenze suicide :D :D
    Buona lettura!! :100:




    Capitolo 1
    Separazione





    :108: :108: :108: Come sono commossa! :255: :255:
    Mi raccomando, non vi suicidate, eh? ^_^
    Fatemi sapere se vi è piaciuto. Alla prossima! :253:

    Lauretta,mi mancavano tanto le tue FF.
    Come al solito sei stata molto brava.
    Sergio resta uno str...o per quello che ha fatto ma per come hai spiegato il suo gesto, facendo immedesimare Marco in Sergio,riesco a comprendere meglio il suo comportamento.
    Dopo la riappacificazione di marco ed Eva l'unico motivo plausibile per la loro nuova separazione è quello che hai scritto tu,altri motivi non riesco a vederne.
    Condivido tutto quello che hai scritto.Il pensiero di Eva sulla sua storia d'amore con Marco coincide perfettamente col mio.Anche io ho visto la storia di Marco ed Eva come una storia diversa dalle altre ma che col tradimento è diventato un amore come gli altri.
    Più tardi leggerò il seguito.
    :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280:
     
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  9. checca.68.9
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    :unsure: :unsure: :unsure: Benedetto quel telefono Laura, si vede che è un telefono dei Cesaroni,ha squillato al momento giusto,cosi' come fece Marta quando decise che era giunto il momento di nascere,nn so chi è finito all'ospedale,spero che lo sapremo presto, e spero anche che guarisca presto,pero' spero tanto che questa interruzione possa favorire il riavvicinamento di Marco e Eva, chissa' che n abbiamo avvisato anche Eva e che si ritrovino in ospedale,a quei due l'ospedale ha sempre fatto uno strano effetto :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: Non ci fare aspettare troppo Lauretta,sei stata bravissima... :257: :257: :257: :257:
     
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  10. delia_73
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    Laura complimenti bel capitolo però...è così brutto vedere Marco senza la sua Eva :unsure: :unsure: Io proprio vederlo accanto a un'altra non ci riesco :400: :400:

    Chi è finito in ospedale? :286: :286:
     
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  11. jameskirk88
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    Non preoccuparti, Lauretta.. capisco che hai avuto qualche difficoltà a svilupppare la storia della principessa indiana.. io personalmente non sarei riuscito a scrivere neanche un quarto di parola in merito, quindi hai fatto già un lavoro titanico :B): :B): :B): :B): :17: :17:
    Molto probabilmente la storia dei due nuovi piccioncini si svilupperà così anche nella quinta serie televisiva.. la tua FF ha il grosso privilegio di liquidare tutto in mezzo capitolo, mentre agli spettatori dei Cesaroni 5 toccherà sorbirsi questa storia per tutta la quinta serie, e probabilmente anche oltre.. :wacko: :wacko: :wacko:
    Il capitolo è veramente bello, scritto come al solito benissimo, a volte sembra quasi di vedere le scene... che dire, bravissima, anche a descrivere la scena meno attesa della storia dei Cesaroni.. e non è mica poco :255: :255:
    Posta presto il seguito.. anche perchè ci hai lasciati MOLTO in sospeso.. e poi dici che non sai creare suspance :17:
     
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  12. =manu=
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    Ho Appena finito di leggere i due capitoli postati...e che dire....
    ..Manca la tua FF....è davvero molto bella....brava....

    Pero adesso non farci aspettare molto per i prossimi capitoli..
    :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280:
     
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    Laura,hai fatto bene a dire che dovevamo munirci di bicarbonato.
    nel leggere questo capitolo la mia rabbia nei confronti di Marco e Maya è salito alle stelle.
    Ci sei andata giù pesante.Così come ho detto che sicuramente gli autori non useranno la tua spiegazione per motivare la rottura fra Marco ed Eva,sono altrettanto sicuro che la storia tra Marco e Maya si svolgerà così.
    Maya prendere in tutto e per tutto il posto di Eva.
    10 mesi senza vedere Marta,non è che la piccola non si ricorda più di Eva e penserà che Maya sia sua mamma? :400:
    Con l'arrivo di Maya Marco si sente come ai primi tempi in cui ha conosciuto Eva,non posso reggere una cosa simile.
    Dorme anche nel letto di Eva.
    Il regalo che fa a Marco per il suo compleanno è un'idea che poteva essere partorita solo da Eva,quella non doveva farlo.
    Da lì in poi lei dormirà sempre insieme a Marco.Voglio sperare che la bambina non abbia dormito in camera con loro,altrimenti sarebbe andata in confusione.Maya avrebbe in tutto e per tutto preso il posto di Eva.
    Addirittura marco ha la brillante idea di portare Marta al suo matrimonio,povera piccola.
    Capisco che nel modo in cui l'hai messo si vede che ogni tanto lui continua a fare dei paragoni tra Eva e Maya,ma se Eva torna cosa penserà?Penserà che nonostante l'abbia tradita e lei alla fine non è riuscita a perdonarlo,lui non ha perso tanto tempo ad infilarsi nel letto di un'altra.Questo non sa stare da solo.
    Sono sicuro che nella 5^ serie gli autori li faranno dividere dicendo che Eva non è riuscita a perdonarlo e poi diranno anche che lei ha perso subito la testa sperando di dirottare le simpatie del pubblico verso la nuova coppia Marco/Maya.Non ci riusciranno.
    Posta presto il seguito,voglio sapere chi è che sta in ospedale.Forse si tratta di Eva?
     
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  14. bella'mbriana
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    CITAZIONE (marek @ 20/1/2012, 16:21) 
    Laura,hai fatto bene a dire che dovevamo munirci di bicarbonato.

    Marekino, prima di tutto, grazie di cuore per questa critica :kiss:
    Era proprio quello che mi aspettavo dal mio fan numero 1: adesso so che quando mi fai i complimenti, sei sincero :B):
    Ora, proverò a riponderti
    CITAZIONE (marek @ 20/1/2012, 16:21) 
    10 mesi senza vedere Marta,non è che la piccola non si ricorda più di Eva e penserà che Maya sia sua mamma? :400:

    Marta sa chi è sua madre...però, è vero che non accoglierà Eva a braccia aperte: è l'argomento di uno dei prossimi capitoli (lo sto scrivendo proprio in questo momento ^_^ )
    CITAZIONE (marek @ 20/1/2012, 16:21) 
    Da lì in poi lei dormirà sempre insieme a Marco.Voglio sperare che la bambina non abbia dormito in camera con loro,altrimenti sarebbe andata in confusione.Maya avrebbe in tutto e per tutto preso il posto di Eva.

    Maya non si è proprio trasferita in mansarda. Le sue cose sono sempre in camera di Alice, però dorme spesso (quasi sempre) con Marco.
    Per quanto riguarda la bambina, avrei dovuto far trasferire Marco e Marta in una nuova casa, probabilmente, ma non mi andava...così, mi sono inventata che hanno ricavato una mini-cameretta in mansarda per lei: così, non deve assistere alle acrobazie di suo padre :258:
    Entrambe le cose saranno spiegate in uno dei prossimi capitoli ^_^
    CITAZIONE (marek @ 20/1/2012, 16:21) 
    Addirittura marco ha la brillante idea di portare Marta al suo matrimonio,povera piccola.

    E dove la doveva lasciare, scusa? E' sua figlia, è normale che lui voglia che ci sia in un giorno cpsì importante :sick: :sick:
    E poi, mi serviva una scusa per non far andare Maya in ospedale...trucchi del mestiere :B):
    CITAZIONE (marek @ 20/1/2012, 16:21) 
    Capisco che nel modo in cui l'hai messo si vede che ogni tanto lui continua a fare dei paragoni tra Eva e Maya,ma se Eva torna cosa penserà?

    Io ho provato a lasciarne molti di indizi sul fatto che Marco, in realtà, sia ancora innamorato di Eva...ma si vede che non sono tanto brava, perché non li avete visti :unsure:
    Uno è quello che hai detto tu (e anche Saretta ^_^ )...e, in effetti, era il più evidente.
    Un altro è proprio la cosa che a te ha dato più fastidio: la somiglianza fra la storia Marco-Maya con quella Marco-Eva...o meglio, il fatto che lui provi sensazioni simili ai primi tempi in cui stava con Eva. Per me, era un modo per mostrare che lui cerca di ritrovare quello che aveva con Eva insieme ad un'altra: non è innamorato di Maya per sé stessa (anzi, non lo è affatto), ma in qualche modo, gli ricorda un periodo in cui è stato felice e questo lo fa stare meglio.
    C'è anche un altro indizio...due righe...io ero sicura che lo avreste notato tutti, invece no: sono proprio una frana :wacko: :wacko:
    CITAZIONE (marek @ 20/1/2012, 16:21) 
    Penserà che nonostante l'abbia tradita e lei alla fine non è riuscita a perdonarlo,lui non ha perso tanto tempo ad infilarsi nel letto di un'altra.Questo non sa stare da solo.

    Vabbe', scusa, ma che deve fare sto pover'uomo? Ha sbagliato, è vero...ma non si può mica fustigare vita natural durante? Lei non l'ha perdonato, lui ha il diritto di rifarsi una vita.
    CITAZIONE (marek @ 20/1/2012, 16:21) 
    Posta presto il seguito,voglio sapere chi è che sta in ospedale.Forse si tratta di Eva?

    :286: :286: :286:

    Per il resto, ti ridico quello che ho detto nell'introduzione al capitolo: fidati di me, verranno tempi migliori :D
     
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    Laura,i complimenti che ti faccio li meriti tutti.
    Tu sei riuscita a far capire che in realtà Marco è ancora innamorato di Eva ma provo comunque più rabbia nell'immaginarmi lui e Maya insieme.
    Marco ha semrpe bisogno di un'altra donna per capire che ama ancora Eva.
    Le tue spiegazioni sono state convincenti ed aspetto il seguito.
    E ti rinnovo i complimenti per la storia che stai scrivendo.
    So che non ci deluderai e che il finale della storia sarà quello che noi vogliamo e nel modo che noi vogliamo.
    Sergio tornerà?

    Voglio aggiungere una cosa:so che Marco non può restare solo per sempre ma è per sottolineare che lui di donne nel corso degli anni non se n'è fatte mancare,mentre Eva non ha avuto tanti ragazzi.
     
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