Noemi, da X-Factor alla serie A!

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    Noemi, da X-Factor alla serie A
    "Mi ha chiamato Vasco Rossi"


    ROMA - Le scarpe All Star sono di due colori differenti, lilla e azzurro ("una volta l'ho fatto per sbaglio, nella fretta, poi mi è piaciuta l'idea, in fondo la forma è la stessa, ed è la forma che conta, no?"), i capelli sempre più rossi, quasi luminosi, e nei due occhioni spalancati si legge tutto il desiderio di una giovane cantante che vorrebbe conquistare il mondo. E' grata al nostro giornale, perché fummo noi a lanciare il suo appello: "Per una canzone di Vasco Rossi sarei disposta anche a lavargli i piatti per un anno". E come nelle favole il sogno di Noemi si è avverato, e senza neppure dover lavare i piatti. Vasco, che neanche la conosceva, si è incuriosito e poi l'ha chiamata come supporter ai suoi concerti. E alla fine le ha scritto anche una canzone, Vuoto a perdere, storia di celluliti e disagi di donna, firmata con Gaetano Curreri, stessa coppia di ferro che costruì la bellissima Dimmi che non vuoi morire per Patty Pravo.

    "La prima reazione, quando ho sentito il pezzo, è stata strana. Sentivo le parole e dicevo, oddio, perché mi vede come un vuoto a perdere? Forse perché vengo dai talent-show, perché sono ingrassata, la cellulite, aiuto... Poi ho capito. E' un pezzo bellissimo contro tutti questi stereotipi e mi ci sono calata dentro fino in fondo". E al di là degli stereotipi la piccola Noemi vive ancora nel suo modesto appartamento alla periferia nord di Roma, col citofono rotto e la cancellata arrugginita, lo stesso fidanzato e un gatto bianco dal pelo lunghissimo. Ma il passo delle ambizioni si è allungato. E in effetti da X Factor a Vasco il salto è clamoroso.

    Ora si gioca il secondo tempo. "Il nuovo disco, Rosso Noemi, (che esce oggi) parte da qui, sulla scia dell'euforia di quella canzone di Vasco. Io per me avrei anche continuato a collaborare con lui, ma non bisogna esagerare, e poi lui aveva il suo disco da finire. Ho avuto la fortuna di incontrare il produttore Corrado Rustici, e ho chiesto pezzi a Federico Zampaglione, sornione, carino, "te conosco" m'ha detto, e ha scritto una canzone in cui ci vedo molte cose romane, la Ferri, Califano, poi a Pacifico, a Diego Mancino. A volte hanno lavorato su mie idee, molte cose le ho scritte io e anche questo è un modo di crescere". Ma essere prodotti da Corrado Rustici vuol dire anche vedere il mondo, vero? "Altroché, il disco è stato registrato agli studi Fantasy di San Francisco, e anche questa sembra una favola. In quella città c'è un'atmosfera stupenda, sembra che siano tutti al di fuori delle mode, conta solo la buona musica. Ci sono rimasta venti giorni e la prima cosa che ho fatto è andare a vedere la casa di Janis Joplin".

    E a questo punto che appello vogliamo lanciare? Più di Vasco chi c'è? "Nessuno, no questa volta non ho appelli da lanciare. Voglio godermi quello che mi è già successo".
     
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