Cesaroni 4 (si fà per dire)

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  1. bella'mbriana
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    Prologo
    (parte prima)




    Ospedale, stanza di Eva

    Marco è in piedi con la bambina in braccio, strofina il naso contro il suo, la bambina afferra un dito con la sua manina. Eva li guarda sorridendo.

    Eva: Quando hai finito di spupazzartela, la daresti un po' anche a me?
    Marco (voltandosi verso di lei): Eh? Che hai detto?
    Eva (scoppia a ridere):Niente, niente...continua pure a fare quello che stavi facendo, non ti preoccupare.

    Marco sorride, guarda la bambina, poi guarda Eva

    Marco: Eva, è bellissima...è...è...meravigliosa...non smetterei mai di guardarla
    Eva: Se vuoi, posso chiedere alla caposala se c'è un lettino anche per te nella nursery. Certo, dovrai stringerti un po'.
    Marco: Ah-ah. La maternità l'ha resa ancora più simpatica, signorina Cudicini.

    Eva ride, poi ridiventa seria e abbassa gli occhi.

    Marco: Amore, che c'è?
    Eva: Io...stavo quasi per sposarlo, Marco..stavo per rovinare tutto.

    Marco si siede sul letto e le porge con dolcezza la bambina

    Marco: Tieni, prendila

    Eva la prende tra le braccia e sorride. Marco le mette un dito sotto il mento e la guarda negli occhi.

    Marco: Guardala Eva, è bellissima...ed è nostra..nient'altro importa (sorride di più), ci ha pensato lei a mettere tutto a posto.
    Eva (ridendo): Già (guarda la bambina, le vengono le lacrime agli occhi)... è nostra...è incredibile (ride e piange allo stesso tempo)... mi sembra un sogno.
    Marco: Dillo a me.

    Si guardano senza parlare, gli occhi lucidi, continuano a ridere come due stupidi, senza motivo.

    Eva: Guardala, si è addormentata
    Marco: Anche tu mi sembri stanca, perchè non provi a dormire un po'?
    Eva: Non lo so, ho quasi paura ad addormentarmi...tu rimani qui, vero?
    Marco: Ma certo che rimango qui (le accarezza la guancia, poi sussurra) dormi, dai
    Eva (chiudendo gli occhi): Non te ne andare.

    Marco sorride, le sposta una ciocca di capelli dalla fronte-quanto tempo era passato dall'ultima volta che l'aveva fatto?- poi sussurra piano, per non svegliarle: Io non vado da nessuna parte, amore mio...dove vuoi che vada senza di te?


    Ospedale, stanza di Eva, un po’ più tardi

    Marco è sempre seduto sul letto a guardare Eva e la bambina dormire.
    La bambina apre gli occhi e comincia a gemere.

    Marco (prendendola in braccio): No, no piccola, vieni qui, non facciamo svegliare la mamma (Eva apre gli occhi e gli sorride). Ecco, troppo tardi. Non hai dormito nemmeno dieci minuti.
    Eva: Vabbè dai, bisognerà che ci faccia l'abitudine, mi sveglierà chissà quante volte...
    Marco: Ci sveglierà
    Infermiera (entrando): Per stasera non sveglierà proprio nessuno, a parte le infermiere della nursery. Eva, te la riporto domattina, adesso dobbiamo andare, devi riposare.
    Eva: No, per favore...io sto benissimo
    Infermiera: Niente da fare Eva...su Marco, dalla a me.
    Marco (riluttante): Non potrebbe passare la notte qui? Ci penso io a far riposare Eva
    Infermiera: A cosa vuoi pensare, tu? Tu te ne andrai a casa, non puoi passare la notte in ospedale
    Marco: Come a casa? No no, che ci vado a fare a casa?
    Infermiera: A dormire, per esempio? Su, dammi un po' quest'angioletto (Marco le dà la bambina controvoglia). Ecco qua piccola, andiamo nel lettino. A proposito Eva, qui fuori tutti scalpitano per vederti, se vuoi posso farli entrare per un po', ma dopo tutti a casa! (guarda Marco) Tutti!
    Eva: Ma sì, li faccia entrare
    Infermiera (tirandosi il lettino): Su piccola, andiamo a dormire (si ferma) ma ancora non gliel'avete dato un nome a quest'angioletto?

    Marco ed Eva parlano insieme

    Marco: Anita
    Eva: Marta

    Marco si gira verso Eva stupefatto.

    Eva (sorride): Non credo che Walter se ne avrà a male.

    Marco la guarda commosso, non riesce a parlare, apre la bocca ma non ne esce alcun suono, allora si arrende e si limita a sorridere e fare cenno di sì con la testa.

    Infermiera: Allora?
    Eva: Si chiama Marta (guardando Marco) Marta Cesaroni.

    Marco sorride, si avvicina al letto e le prende il viso tra le mani.

    Infermiera: Andiamo, Marta Cesaroni, facciamo entrare la truppa qua fuori (apre la porta) prego gente, i neo-genitori vi stanno aspettando (si gira e vede Marco ed Eva che si baciano) insomma... più o meno...

    La "truppa" entra, ci sono proprio tutti, grandi e piccini.

    Infermiera: Adesso non esageriamo...magari vi dividete in due gruppi, eh? (si appresta ad uscire dalla stanza).
    Walter: Eh no, io vado dove và Anitina mia
    Infermiera: Non si chiama Anita, si chiama Marta

    Giulio, Rudi e Mimmo in contemporanea.

    Giulio (si gira verso Marco, commosso): Marco!
    Rudi (con un sorriso a 32 denti): Ma veramente?
    Mimmo (fiondandosi ad abbracciare Marco): L'avete chiamata come la mamma!
    Ezio: Mazza oh, che coincidenza...le hanno messo proprio il nome de...
    Cesare (sarcastico): Eh si, guarda un po' i casi della vita

    Stefania scuote la testa rassegnata.
    Giulio si avvicina a Marco e gli dà una pacca sul collo.

    Giulio: Grazie, Marcolì
    Marco: Guarda che non devi ringraziare me (si gira verso Eva) ha fatto tutto lei
    Giulio (si volta verso Eva): Grazie (Eva sorride)
    Infermiera: Oh, mi avete sentito? Siete in troppi in questa stanza, qualcuno deve sbaraccare (esce con la bimba)
    Giulio: Vabbè, i maschi se ne vanno, lasciamo le femmine qua
    Cesare: Ma sì, namo a vedè sta creatura
    Matilde: Anch'io vengo a vedere la bambina
    Giulio: Certo Matilde, vieni con noi
    Sergio: Io se non vi dispiace mi intratterrei volentieri con le donne, sempre che non dia troppo fastidio
    Eva: Che dici papà, tu non dai mai fastidio

    Sergio si avvicina, si abbracciano

    Giulio (mettendo il baccio attorno al collo di Marco): Te vieni con noi, che me devi spiegà un po' de cose
    Marco: Che te devo spiegà?
    Ezio (mettendo anche lui il braccio attorno al collo di Marco, dall'altra parte): E spiegacele pure a noi, ste cose
    Walter: Eh sì, pure a me le devi spiegà
    Marco: Forse è meglio se resto con Eva (fà per tornare indietro)
    Cesare (afferrandolo per il braccio): 'Ndo vai, viè qua! Care esequie a tutti!

    I maschi (tranne Sergio) e Matilde escono dalla stanza. Le donne si guardano ridendo.

    Gabriella: Allora tesoro, come ti senti?
    Eva: Benissimo, nonna
    Lucia: Certo che ci avete fatto proprio una bella sorpresa!
    Alice: Mamma!
    Eva: No Alice, mamma ha ragione...vi devo delle spiegazioni.


    Davanti al vetro della nursery

    Mimmo e Matilde hanno il naso incollato al vetro, subito dietro ci sono i 3 imbottigliati che piangono, un po' da parte Marco, Walter e Rudi li guardano sorridendo.

    Cesare (singhiozzando): E' proprio una Cesaroni sputata...Ah!
    Ezio: Meno male che non ha preso da te Cesare, se no sai che spavento che se prendevamo...ma che è, c'ha il fiocco blu? Non era femmina?
    Giulio: Ezio, è quella là la bambina, stai a guardà da parte sbagliata
    Ezio: Ah, è quella
    Walter (sottovoce a Marco): Secondo me, te conviene svignartela adesso, prima che se sveglino dalla contemplazione.
    Giulio: A proposito...Rudi, porta a casa Mimmo e Matilde
    Walter (a Marco): Troppo tardi
    Rudi: Ma no papà, io voglio restare!
    Mimmo: Anche io!
    Giulio: Vai piccolè, che papà deve parlà co’ Marco
    Mimmo (sbuffa): Mi perdo sempre la parte più interessante
    Rudi: Ma non è giusto! Così me la perdo pure io!
    Giulio: Rudi, non fà storie...vai
    Rudi: Vabbè, namo regazzì, (a Marco) poi tanto mi racconti tutto in privato (se ne và insieme a Mimmo e Matilde)

    Il magico trio si volta verso Marco.
    Giulio: Marcolì...e allora? Quando è successo?

    Eva: E' successo tutto la sera della festa per la maturità
    Stefania: Quando noi siamo andate al campeggio per nudisti?
    Pamela: Siete annate a un campeggio pe’ nudisti?
    Lucia: Si, è una lunga storia...
    Alice: Non le fate perdere il filo
    Eva: Grazie, Alice...insomma, a un certo punto ci siamo ritrovati da soli e...

    Walter: Ma quando? Mentre io giocavo a biliardino co' Alex?
    Marco: Be'...si
    Walter: Bello pisellone! Anitina mia, se non era per lo zio Walter, te adesso non stavi qua
    Marco: Si chiama Marta, Walter
    Walter: E vabbè...particolari
    Giulio: 'Nzomma, lui giocava a biliardino e voi?
    Marco: E noi...papà... (come a dire, secondo te?)
    Ezio: Se stavano a fà na partitina de strip-poker
    Cesare (dandogli una papagna sulla testa): E finiscila!
    Giulio: E poi?
    Marco: E poi niente...la mattina dopo...

    Eva: La mattina dopo sono partita per New York
    Alice: Wow! Hai lasciato Marco qui da solo dopo averci fatto l'amore!

    Eva abbassa lo sguardo, colpita

    Sergio (guarda Alice con rimprovero): E' comprensibile, eri molto confusa...
    Eva: Non cercare di giustificarmi, papà. Ho fatto una grandissima cazzata. Non riesco ancora a credere che Marco mi abbia perdonato.

    Marco: Credevo che non l'avrei mai più perdonata (sorride e guarda la bambina), invece adesso mi chiedo solo come ho fatto a stare lontano da loro per tutto questo tempo.
    Giulio (sorride e gli dà una pacca sulla testa): Vabbè, andiamo a salutare Eva, và

    In quel momento, squilla il cellulare di Walter

    Walter: Amore! Non ce la fai proprio a stare senza di me, eh?...Come, è scomparso Marco? Ma se sta qua davanti a me! Te lo passo.
    Marco (imbarazzato): Simo!
    Simona: Marco! Ma dove cazzo sei?
    Marco: Simo scusa, ho sbagliato ad andarmene senza dirti niente...ma tu non puoi immaginare cos'è successo!
    Simona: Sei tu che non puoi immaginare cos'è successo! Mi hai messa in un casino pazzesco! Non so come sono riuscita a sistemare tutto, ma devi venire subito a Milano, altrimenti...
    Marco: No, Simona scusami...io non ci posso proprio venire a Milano...anzi non posso proprio fare l'X-tour.
    Simona: Ma che stai dicendo?
    Marco: Simo, Eva ha avuto una bambina...ed è mia! Capisci, è mia!
    Simona: Tua? Come sarebbe tua?
    Marco: E' mia figlia! Mia e di Eva, capisci?
    Simona: Marco...è stupendo, sono contenta per te, ma non prendere decisioni affrettate
    Marco: Simona, senti io devo andare...ti passo Walter
    Simona: Marco!
    Walter: Amore, sono io! Si, non ti preoccupare, ci parlo io dopo (si allontana lungo il corridoio)

    Marco è rimasto solo, si avvicina al vertro della nursery e contempla estasiato sua figlia.

    Giulio (arrivando in quel momento): Marcolì, noi andiamo (si blocca). Mi sembra proprio di vedere tua madre
    Marco (voltandosi verso di lui): Dici davvero? (si volta di nuovo a scrutare Marta, per trovare la somiglianza con sua madre)
    Giulio: Non la bambina Marco, tu

    Marco si gira di nuovo verso di lui

    Giulio (commosso): Hai lo stesso sguardo che aveva lei quando sei nato tu
    Marco (che ormai non controlla più le lacrime): Sono così felice, papà! Sono così felice!

    Giulio lo abbraccia, Marco si apoggia singhiozzando alla sua spalla. Come quella volta, quando aveva visto Eva baciare Alex.
    E' incredibile come due momenti possano essere così simili e allo stesso tempo così diversi

    Edited by bella'mbriana - 1/11/2009, 10:40
     
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  2. bella'mbriana
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    Prologo
    (parte seconda)



    Ospedale, stanza di Eva

    Eva è pronta per andarsene. Marta sta dormendo nel lettino dell'Ospedale

    Lucia (entrando con il passeggino turbo, quello di Care mamme): Allora Eva, pronta per tornare a casa? (si china verso la bambina). Eccolo qua il mio splendore. Vieni dalla nonna! (la prende in braccio). Guarda che bella carrozzina ti ha comprato la nonna!
    Eva: No! Hai comprato il passeggino da Enduro!
    Lucia: Per mia nipote questo e altro
    Eva: Sei una nonna bellissima!
    Lucia: E tu una madre raggiante
    Eva (sorride e abbassa gli occhi): Si, sono felice è vero...non avrei mai creduto di esserlo tanto...ma Marco? E' già ripartito per Milano?
    Lucia (spupazzandosi Marta): Veramente ha detto che non ci va più a Milano. Ti aspetta a casa.
    Eva (stupita): Come non va più a Milano?...vabbè ho capito, andiamo a casa che ci parlo io.
    Lucia: No, aspetta un attimo Eva...l'ho chiesto io a Marco di lasciar venire me a prenderti...volevo rimanere un attimo da sola con te (Eva la guarda, come per invitarla a continuare). Perdonami, Eva...tutto questo tempo, i preparativi per il matrimonio...io credevo che amassi Alex, che fossi felice e invece...tu stavi soffrendo e io non mi sono accorta di niente. Non ho capito niente. Non ho capito niente di mia figlia.
    Eva (con un sorriso amaro): Be', era un po' difficile, visto che neanch'io avevo capito niente...
    Lucia: Si vede che sei mia figlia...de coccio tutte e due!
    Eva (ride): Almeno io non ci ho messo 20 anni per capire chi era l'uomo della mia vita!
    Lucia: Mmmhhh...si, devo ammettere che questo è un progresso. Di questo passo c'è da sperare che Marta sia quasi normale.
    Eva: Non lo so, non ci spererei troppo...ci sono anche i geni dei Cesaroni da considerare!
    Lucia: Ah, allora stiamo fresche!

    Ridono entrambe. Lucia poggia Marta nel passeggino, poi alza di nuovo lo sguardo verso Eva.

    Eva: A proposito mamma, sono contenta che fra te e Giulio si sia sistemato tutto.
    Lucia: Si vede che questo angioletto ha portato fortuna un po' a tutti!
    Eva (sorride): Ti voglio bene, mamma
    Lucia: Anch'io tesoro (si abbracciano)


    Cortile di casa Cesaroni

    Eva e Lucia entrano dal cancello. Sulla facciata della casa c'è uno striscione con la scritta "BENVENUTA MARTA" e il cortile è pieno zeppo di gente: ci sono anche i Barilon, Budino e Iolanda, Nando l'edicolante e persino la signora Elvira, la fioraia.

    Eva: Oddio, ma che è? Un party di benvenuto o una festa di quartiere? (non finisce neanche di parlare che è circondata dalla gente).
    -Eccola la mamma!
    -Ma che bellezza sta creatura!
    -Tanti auguri di gioia e felicità
    -Ma che zucchero di bambina!
    -Ti benedica Maria Vergine
    ...e simili
    Giulio (si fa spazio fra la folla): Eva, quanto sei bella! (le schiocca due baci sulle guance e poi si impossessa di Marta). Vieni qua, bella de nonno, te faccio fa er giro turistico della casa!

    Finalmente, Eva riesce a vedere Marco. Si sorridono, si avvicinano e si danno un bacio sulle labbra.

    Marco: E Marta?
    Eva: Troppo tardi, tuo padre l'ha sequestrata

    Si avvicina una signora (quella del treno, II serie I episodio)

    Signora: Eh, te l'avevo detto io che era innamorata di te!
    Marco (ci mette un po', ma poi se la ricorda): Già...è proprio vero (ride)
    Eva (confusa): Te l'ha detto lei?
    Marco: Niente amore...una lunga storia

    Si avvicina Giulio, con in braccio Marta che piange

    Giulio: Eva, Marta sta a piagne...non riesco a farla smettere
    Eva: Mi sà che ha fame, dà qua (prende in braccio la bambina) scusate tutti, ma devo andare (si avvia verso casa)
    Marco (con fare di scusa): Il dovere chiama (la segue)


    Salotto di casa Cesaroni

    Eva sta allattando la bambina. Marco è seduto sul divano accanto a lei e le guarda in silenzio.

    Eva (alza lo sguardo su di lui e gli sorride): Dovrai scriverle un'altra canzone adesso...nella ninnananna parlavi di un maschietto
    Marco (sorride felice): Gliene scriverò cento di canzoni e non basteranno
    Eva: Non lo sapevi che era tua figlia e già la amavi
    Marco: Era figlia tua...questo bastava
    Eva (lo guarda intenta): Perchè non me l'hai detto?
    Marco(sospira): Non lo so...tu eri così fragile, così confusa...non volevo metterci anche io il carrico da undici dicendoti che ero sempre innamorato di te...avevi già abbastanza problemi. Sapevo che mi eri grata perchè ti ero stato accanto e se ti avessi detto che ti amavo, ti avrei messa in difficoltà...o magari avresti scelto me solo perchè ti facevo stare bene...e io non volevo che succedesse questo. Volevo che tu fossi libera di capire se lo amavi ancora...e se amavi lui, era giusto che stessi con lui. Perchè quando amiamo davvero qualcuno, non importa quanto questo qualcuno ci abbia fatto soffrire o quanto un altro ci faccia stare bene...prima o poi lo capisci che non potrai mai essere veramente felice con un'altra persona. E io non voglio nient'altro, Eva...solo che tu sia felice (sorride)...che voi siate felici.
    Eva: E credevi che avrei potuto esserlo senza di te?
    Marco: Be', non è che tu abbia fatto molto per farmi pensare il contrario...
    Eva (pensosa): Non ho voluto ammetterlo neanche con me stessa fino alla fine...il fatto è che io ho fatto tante di quelle cavolate...e adesso aspettavo anche il figlio di un altro. Tu invece stavi per realizzare il tuo sogno, eri diventato ancora più speciale di quanto fossi mai stato e io sapevo di non meritarti...non potevo ammettere di essere innamorata di te, perchè tu meritavi di meglio.
    Marco (con l'aria di dire un'assurdità): Meglio di te?
    Eva (persa nei suoi pensieri): L'avevo capito, sai? Quando ho ascoltato la ninnananna...e anche quella mattina, sul divano...io lo sapevo cosa stavi per dirmi. Ma non potevo lasciartelo fare, perchè se avessi parlato io non avrei saputo dirti di no...e non sarebbe stato giusto nè per te, nè per Alex, nè per la bambina...o almeno in quel momento la pensavo così.
    Marco: Quel giorno è successo qualcosa. Quando sono partito ero disperato, credevo di averti persa per sempre...epuure avevo visto qualcosa nei tuoi occhi...qualcosa che mi si è insinuato dentro, la speranza che nonostante tutto, anche tu mi amavi ancora. E quella speranza è finita nella nuova canzone senza che me ne accorgessi. L'ho capito solo quando l'ho cantata davanti a tutti...e allora sono corso da te. Non sapevo bene neanch'io cos'avrei fatto...sarei entrato in chiesa, tutti si sarebbero voltati a guardarmi...si sarebbero stupiti, ma poi avrebbero pensato che non volevo mancare al matrimonio di mia sorella. Tu no, però...tu avresti capito. E anch'io avrei capito...guardandoti negli occhi avrei capito se davvero mi amavi ancora o se mi ero soltanto illuso ancora una volta (sorride). E in fondo un po' è andata così...il sorriso che mi hai fatto in sala parto...è stato un dejà vu...come quella volta sul traghetto. Solo che stavolta sapevo di non sbagliarmi.
    Eva: Anch'io ho capito tutto quando hai cantato la tua canzone. Ho capito che non mi importava se aspettavo un figlio da un altro, non mi importava se non ero degna di te...se tu mi volevi, io ero pronta a seguirti in capo al mondo (sorride) ovunque andrai (si baciano a lungo)
    Marco: Mi fai un favore?
    Eva: Certo
    Marco: La smetti di dire che non sei degna di me, che merito di meglio...insomma, la smetti di dire cazzate?
    Eva (ride): Ci proverò (si baciano ancora)


    Sera, camera delle ragazze

    Marco (aprendo la porta): Ta-da!
    Eva (con in braccio Marta): Hai unito i letti!
    Marco: Si, Alice ha accettato di dormire di là
    Alice (fuori scena): Mi devi un GROSSO favore, sorella!
    Eva (ridendo): Va bene, me lo ricorderò
    Marco (guardandosi intorno): Ma non capisco...dov'è andata a finire la culla di Marta? L'avevo messa qui...
    Giulio (entrando): La culla di Marta è in camera dai nonni e ci verrà anche lei (prende la bambina dalle braccia di Eva) almeno per stasera (esce)
    Eva (rivolta a Lucia che è apparsa sulla soglia): Mamma ma...vorrà mangiare stanotte!
    Lucia: So ancora come si prepara un biberon. Godetevi questa prima notte da soli...credimi, ne passerà di tempo prima di poterne avere un'altra.
    Marco: Grazie, Lucia
    Lucia: Non c'è di che (se ne va chiudendo la porta)

    Eva e Marco si guardano, sorridono imbarazzati. Poi, Eva si avvicina, lui le sposta una ciocca di capelli dal viso. Lei gli appoggia la fronte sul torace e sente che anche lui sta tremando, gli sbottona la camicia, baciando e assaporando il suo petto. Marco l'abbraccia, affonda il viso nei suoi capelli, ne respira il profumo, una, due volte, la bacia sul collo, le accarezza le braccia e la schiena mentre le toglie i vestiti, lentamente, come ad accertarsi che sia vera...poi non resiste, si impossessa delle sue labbra e si lasciano cadere sul letto, baciandosi e stringendosi. Lui si ferma un attimo, la guarda negli occhi.

    Marco: Non sparirai, vero? Domani non salirai su un aereo che ti porterà via da me.

    Eva non parla, scuote soltanto la testa e lo bacia di nuovo.
    Fanno l'amore, ancora una volta. Ed è ancora come la prima volta.


    La mattina dopo

    Eva e Marco si svegliano insieme. Si sorridono e si danno un bacio sulle labbra.

    Marco: Buongiorno, amore
    Eva: Buongiorno (poi, con aria innocente) oggi parti per Milano?
    Marco (sorride): Ma quale Milano (la bacia ancora) non ti preoccupare, ho già parlato con Simona, non parto più per l'X-tour, ci saranno altre occasioni (Eva lo guarda con rimprovero) e non fare quella faccia, perchè tanto ho già deciso. Ma ti pare che mi perdo il primo anno di vita di mia figlia? Io non voglio perdermi niente di lei, non voglio perdermi niente di noi due. Mi pare che ne abbiamo già sprecato troppo di tempo, no?
    Eva (sorride): Va bene, mi hai convinta
    Marco: Brava (si baciano)
    Eva: Mi passi il cellulare?
    Marco: Certo
    Eva (cerca un numero sulla rubrica e chiama): Pronto, Simona? (Marco la guarda con disappunto). Sto benissimo, grazie...si, anche la bambina sta bene, siamo tornate a casa ieri...ti chiamavo per chiarire una cosa: Marco non vuole rinunciare all'X-tour (Marco prova a toglierle il telefono di mano, ma Eva si sposta) no no, si è espresso male...in realtà voleva dire che non vuole partire senza di noi...insomma, ti voleva chiedere se io e Marta possiamo venire con lui (Marco si ferma stupefatto)... benissimo, ero sicura che avresti capito...certo, stasera stessa saremo a Milano...ciao Simona, un bacio anche a te (chiude la conversazione)
    Marco: Ma tu sei completamente pazza! Veramente verresti in tourneè con me per un anno e mezzo, insieme alla bambina?
    Eva: Non verrei, vengo. Prepara le valigie, amore...dobbiamo fare un viaggio intorno al mondo!


    FINE PROLOGO



    Edited by bella'mbriana - 1/11/2009, 18:16
     
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  3. =manu=
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    bhe laura è sempre un piacere rileggere la tua FF..... :100: :100: :100:
     
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    Episodio 1

    Qualcosa è cambiato
    (parte prima)





    Cortile di casa Cesaroni, tardo pomeriggio.

    Tutti vanno e vengono indaffarati.

    Mimmo: Oggi, per la mia famiglia è un giorno di festa. Marco, Eva e Marta tornano a casa dopo che sono stati in tourneè per il mondo per più di un anno. Papà è eccitatissimo: sono tre giorni che si agita perchè tutto sia pronto. Dice che che quando un figlio torna a casa dopo tanto tempo è sempre una festa, ma se ne tornano due e portano pure una nipotina, allora è come uno scudetto della Roma.

    Giulio (a Lucia che esce con un vassoio di bibite): Oh, ma la camera da letto è sistemata?
    Lucia (sospira): Si Giulio, è pronta da ieri. Ti ricordi? Abbiamo sistemato le ultime cose dopo cena.
    Giulio: Ah, si...e vabbe’, è sempre meglio essere sicuri. Stanno pe' torna' co' na bambina, la stanza dev'essere pronta.
    Lucia: Ed è pronta (ride e gli schiocca un bacio sulle labbra), è tutto a posto, tutto sistemato. Stai tranquillo.
    Giulio: Tranquillo...come faccio a sta' tranquillo...a quest'ora Cesare ancora non s'è visto. Questi tra poco stanno qua e nessuno accende il barbecue!
    Ezio: Ma come nessuno accende il barbecue...e io qua che ci sto a fa'?
    Stefania: Stai a fa' danni, stai a fa'. Se pò sape' che devi fa' co' tutta sta carta? Hai disboscato mezza foresta amazzonica!
    Ezio: E che devo fa'? Sto a fa' i ricami...
    Stefania: I che?
    Ezio: I ricami...E' na cosa giapponese, bella...se fanno tutte cose artistiche ca' carta...cosi' facciamo le decorazioni pe' Marco e Eva...lascia fa'...
    Stefania: Origami! E mo' te sai fa' gli origami?
    Ezio (mostrandole una sua creazione): Guarda un po' qua...donna di poca fede!
    Stefania: E che è questo?
    Ezio (orgoglioso): E' un cigno
    Stefania: Questo è un cigno...questo è il cugino zoppo del brutto anatroccolo, Ezio! Leva di mezzo sta roba, che ci dobbiamo mettere la carne, muoviti.
    Ezio: Primitivi! Non capite la vera arte! (sbaracca)...aiutami un po' qua (rivolto a Mimmo)

    Mimmo: Ezio e Stefania non cambieranno mai. Litigano sempre come matti, ma in realtà non possono fare a meno l'uno dell'altra. Papà dice che Ezio è come un bambino nel corpo di un uomo: è cresciuto in altezza, ma dentro è rimasto piccolo. Io invece non sono più tanto piccolo...tra un po' comincio la terza media e in quest'anno sono cambiato molto...anche se non tutti se ne sono accorti.

    Rudi: Nano, vai sopra a prendermi gli occhiali da sole...stanno sul letto
    Mimmo: Se sai dove stanno, puoi anche andare a prenderteli da solo
    Alice (ride): Bravo Mimmo! E' diventato tosto il fratellino!
    Rudi: Te la faccio passare liscia solo perchè oggi è un giorno di festa (si avvia dentro)

    Mimmo: Rudi fà sempre il duro, ma in realtà anche lui è cambiato molto. E' diventato più alto e quest'anno è stato addirittura promosso senza debiti formativi. Papà ha fatto stappare una bottiglia di spumante a zio Cesare per l'occasione.
    Anche Alice è cambiata: fino a due anni fà era un'adolescente insicura. Adesso è sempre adolescente, ma è molto piu' sicura di sè...almeno così sembra.


    Pamela (entrando dal cancello): E comunque io a te favori nun te li chiedo più!
    Cesare: Oh, ecco! Andiamo dal notaio e ci mettiamo na firma su sta cosa?
    Pamela: Lo so io 'ndo t'a metterei na firma.
    Giulio: Oh oh, calma che oggi è un giorno de festa...ma se pò sape’ perchè ve siete presentati a quest'ora?
    Matilde: Perchè io ho insistito per venire, altrimenti stavano ancora a casa a litigare (sbuffa)
    Lucia: Ma che è successo?
    Pamela: Te lo ricordi che ieri dovevamo andare da mia madre, perchè era l'anniversario suo...de cinquant'anni de matrimonio?
    Lucia: Eh sì, me l'hai detto l'altro giorno. Avevamo pure visto quella collana, bella...
    Pamela: Esatto, la collana. Siccome che io c'avevo da fa', c'ho mandato Cesare a comprarla e lui e' annato, e' tornato e io gl'ho detto: l'hai comprata, tutto a posto? Sì, tutto a posto, m'ha detto.
    Giulio: Embe'?
    Pamela: Embe'...ieri siamo andati da mia madre e quando ha aperto il pacchetto è venuto fuori che aveva comprato na collana da bancarella!
    Cesare: A parte il fatto che non era una bancarella, ma era un negozio di bigiotteria...mi dici te tua madre che festeggia a fa' i cinquant'anni de matrimonio se tu padre è morto dieci anni fa'?
    Pamela: E che vo' di? E' un modo per ricordare...quello mio padre le regalò una collana al primo anniversario di matrimonio...è na cosa romantica...ma te e er romanticismo siete come er brasato cor cioccolato bianco!
    Cesare (grugnisce arrabbiato): Famme anna' a fa' la carne che è mejo
    Pamela: Eh si è mejo, fa' la carne va'...arrostisci er porco che tanto co' lui te intendi benissimo!

    Mimmo: Zio Cesare sembra che non sia cambiato per niente. E' sempre il solito taccagno e stavolta l'ha fatta proprio grossa. Eppure, mi sembrava che dopo un anno con Pamela e Matilde si fosse intenerito! Mah!

    Matilde: Sono arrivati!

    Mimmo e Matilde si fiondano verso il cancello, mentre tutti si girano da quella parte. Marco e Eva sono entrati e dietro di loro Walter con la bambina in braccio e Simona.
    Mimmo si butta addosso a Marco, Matilde addosso ad Eva, dietro di loro tutti gli altri e dopo sono tutti addosso alla bambina.
    -Ma com'è cresciuta!
    -Eva, è uguale a te!
    -Ma che dici, questa è una Cesaroni dalla testa ai piedi! Non vedi che c'ha il naso de Marco?
    -Ma che naso de Marco? Ha proprio il profilo Liguori...ha preso dal nonno Gianfilippo!
    Marta sembra un po' spaventata da tutta quella confusione, si agita fra le braccia di Walter che la mette a terra. Avanza a piccoli passettini e si rifugia fra le gambe di Marco.

    Marco (prendendola in braccio): Amore, ti hanno messo paura? (le schiocca un bacio in testa). Dai, facciamo le presentazioni. Loro sono nonno Giulio e nonna Lucia, te li ricordi? Mamma e papà te li facevano sempre vedere dallo schermo del computer...

    Marta li guarda poco convinta. Giulio le sorride, si avvicina, strofina il naso contro il suo. Poi tende le braccia, Marta guarda Marco che le sorride rassicurante, accennandole con la testa di andare. La bambina allunga le braccia e accetta di andare in braccio a Giulio.

    Giulio: Ah! Ora sì che possiamo fare le presentazioni. Le faccio io, che tu padre non è capace. Allora, questi qua sono i tuoi zii: questa bella ragazza è tua zia Alice
    Rudi: Anche detta sardina!
    Alice: Ciao, Marta! (la prende in braccio)
    Marta (sorride): Dina...
    Rudi: Bravissima! Ha già imparato il tuo vero nome!
    Giulio (dandogli uno scappellotto dietro la testa): E questo soggettone qua è tuo zio Rudi
    Marta: Bubi (si butta in braccio a Rudi)
    Rudi: Oh, lo vedi che ha già capito con chi le conviene fare amicizia?
    Alice: Certo, Bubi

    Marta si arrampica sulla faccia di Rudi

    Rudi: Ma che fa?
    Eva (ridendo insieme a Marco): Mi sa che ti ha scelto solo perchè sei più alto...le piace stare sulle spalle e guardare il mondo dall'alto

    Infatti, Marta ha già individuato un punto d'osservazione migliore e si sta agitando sbracciandosi verso Ezio

    Ezio: E vieni qua, piccole'...sulle spalle di zio Ezio c'hai tutta na visuale che manco la torre Eiffel! (si gira a guardare Cesare, che è l'unico che non si è mosso dal barbecue). Certo, non è che è sempre na bella visuale...
    Cesare: Per fortuna te sta sulle spalle...così se risparmia de vede' sta brutta faccia che te ritrovi!
    Ezio: Tu sei solo invidioso...perchè c'hai le gambine corte
    Pamela (acida): E non solo 'e gambine!
    Cesare (sbattendo la ventola sul barbecue): Il barbecue è acceso. Metteteci le sarcicce sopra...io c'ho da fare! (si avvia verso il cancello)
    Pamela: Devi anna' a conta' i soldi sott'a mattonella?

    Cesare le lancia uno sguardo di fuoco e se ne va

    Lucia: Cesare, aspetta! Dove vai?
    Cesare (si volta): Che amarezza! (esce dal cancello)
    Pamela: Eh, no... te non te puoi anna' così come fosse niente! (lo segue)

    Matilde sospira. Mimmo le mette un braccio sulla spalla.

    Marco (verso il padre, scuotendo la testa interrogativamente): Ma che è?
    Giulio: Lascia stare...una cesarata...piuttosto fatte vede'... quanto sei bello! (dandogli due pizzicotti sulle guance)
    Gabriella: Raccontate un po'...che avete fatto? Com'è andato questo tour mondiale?
    Eva: E' stato bellissimo...siamo stati in un sacco di posti
    Mimmo: Ci fate vedere le foto?
    Marco: Certo, piccole'...dopo le guardiamo insieme
    Eva: E Marco ad ogni concerto diventa più bravo (Marco abbassa la testa, imbarazzato). Vero, Simo?
    Simona: Confermo...si è rivelato il miglior investimento della mia vita.
    Walter: A parte me!
    Giulio: Eh! Bell'investimento!
    Simona: Tu sei fuori gara, amore (si baciano)
    Lucia: Vabbe' dai, andiamo a mangiare...a stomaco pieno si racconta meglio!
    Giulio: Sì, andiamo...Rudi! Pensa al barbecue!
    Rudi: Io?!
    Giulio: E che ce devo pensa' io? Muoviti, che è tardi

    Rudi sbuffa. Tutti si avviano verso il tavolo.

    Mimmo: Non c'è dubbio: quella che è cambiata più di tutti è Marta. L'ultima volta che l'ho vista, stava sempre a dormire o a mangiare. Adesso invece parla, sorride e cammina da sola.
    Marco e Eva invece sono sempre gli stessi...stanno sempre a guardarsi come se intorno non ci fosse nessun'altro. Ma mi chiedo: adesso che sono tornati da questa lunga luna di miele, riusciranno a rimanere gli stessi anche nella vita di tutti i giorni?


    Più tardi, sera, sempre in cortile

    Marco ed Eva sono sul dondolo a farsi le coccole, Marta trotterella per il giardino con Rudi, Alice e Mimmo che le corrono dietro. Giulio e Lucia sono seduti sul muretto.

    Lucia: Ma che bella che è!
    Giulio: Tutta sua nonna! (si baciano)
    Lucia (sospira): Sono preoccupata per Cesare e Pamela...certo che Cesare l'ha fatta grossa! Andare a comprare una patacca alla mamma di Pamela!
    Giulio: Me sembra strano pure a me...per carità, Cesare è avaro, non c'è dubbio...ma per Pamela e Matilde se butterebbe ner foco. Vabbe' dai amore, non ci pensare...vedrai che già stasera chiariscono tutto.
    Lucia: Speriamo.
    Giulio (guardando Marco ed Eva che continuano a baciarsi e sorridersi sul dondolo): Guardali là, come sono carini...
    Lucia (sorride): E noi che abbiamo tirato su tutti quei casini per chissà quali paure. Abbiamo solo complicato tutto...e invece loro si amavano e basta (guarda Giulio negli occhi). E' la cosa più semplice del mondo, no?
    Giulio (guardandola con amore): Semplicissima (si baciano).
     
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    quando scriverai le nuove FF?
     
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  7. bella'mbriana
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    Marek, fammi finire di postare le vecchie!
     
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  8. margaret09
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    Laura complimenti, continua a postare! :101:
     
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    CITAZIONE (bella'mbriana @ 3/11/2009, 14:39)
    Marek, fammi finire di postare le vecchie!

    va bene.il fatto è che tu sei talmente brava che non riesco ad aspettare.
     
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  10. bella'mbriana
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    Episodio 1
    Qualcosa è cambiato
    (parte seconda)




    Casa Cesaroni, bagno dei ragazzi, mattina

    Marco sta cambiando il pannolino a Marta. O meglio...dovrebbe, perchè in realtà è più impegnato a giocare con lei.

    Marco: Nella vecchia fattoria, ia ia oh ...c'è una pecora
    Marta: Be
    Marco: C'è una mucca
    Marta: Mu
    Marco: C'è un cane
    Marta: Woo
    Marco: C'è...un leone
    Marta: Ah!
    Marco: No tesoro, il leone non lo fai bene...senti un po' papà...Aaaaaarggh (contemporaneamente le morde l'ombelico)
    Marta (ride, poi riprova): Ah!
    Marco: No no no...non lo fai bene
    Marta: Tatta bene
    Marco: No, Marta non lo fa bene, papà lo fa bene
    Marta (arrabbiata): Tatta bene!
    Marco: No, Tatta male! Papà bene!
    Marta (sempre più arrabbiata): Papà bene no! Tatta bene sì!
    Marco (prendendola in giro): Tatta bene no, Tatta bene no...

    Rudi ed Eva sono sulla porta a guardarli

    Rudi (lanciando uno sguardo sconvolto a Eva): Ma è diventato ancora più scemo?
    Eva (sospira e alza le spalle, rassegnata): Che ci vuoi fare? Ce lo dobbiamo tenere così
    Rudi (rivolto a Marco): Ehi, mi dispiace interrompere il giochetto, ma ti ricordo che questo bagno è usato da altre quattro persone
    Marco: Che vuoi, aho? Le sto cambiando il pannolino
    Rudi: Sì...da mezz'ora
    Eva (ridendo ed entrando nel bagno): Dai, faccio io che è meglio...forse sarebbe ora che questa piccolina imparasse a fare a meno del pannolino
    Marco: Ma no, perchè? Fino a due anni può tenerselo tranquillamente. E poi stiamo andando incontro all'inverno, con tutti quei vestiti pesanti...se si sporca, sai che casino? Ci proviamo l'estate prossima.
    Eva: E da quando sei così esperto di bambini?
    Marco (abbracciandola da dietro e mordicchiandole l'orecchio): E non sai di quante altre cose sono esperto...
    Eva (mentre Marco continua a leccarle e baciarle il collo e con le mani le accarezza il petto): Marco...mi fai venire i brividi così
    Marco (spostandole una bretella e dandole un bacio sulla spalla): Sei fortunata...a me vengono i brividi soltanto a guardarti...
    Eva (comincia a sospirare di piacere): Marco, dai smettila...fammi cambiare la bambina...
    Marco (si stacca e alza le braccia): E va bene, faccio il bravo (fà l'occhiolino a Marta)
    Marta (ride): Papà no bavo
    Eva: Ecco, vedi? La voce della sincerità
    Marco: E' solo invidiosa perchè faccio il leone meglio di lei...Aaaaargh! (le morde ancora l'ombelico, Marta ride a crepapelle)
    Eva: Ecco fatto, pannolino cambiato (la prende in braccio) adesso andiamo a vestirci (esce dal bagno e và in camera) e ti dovresti vestire anche tu, che oggi devi incontrare Criscuolo
    Marco (rabbuiandosi): Per favore, non me lo ricordare...Franco è stato davvero generoso a cedergli il suo 50% per il mio bene...però cavoli, avere a che fare di nuovo con Criscuolo...
    Eva: Vabbe', dai...per tutto l'X-tour non si è fatto mai sentire, ha dato carta bianca a Simona. A lui interessano solo i soldi, ti avrà chiamato per formalità, ma poi vedrai che vi lascerà di nuovo in pace.
    Marco (annuisce poco convinto): Speriamo
    Eva (che ha finito di vestire Marta): Dai, non ti voglio vedere così...fammi un sorriso...Marta, diglielo anche tu (gli porge Marta che allunga le mani sulla faccia di Marco e fà per tirargli su le labbra)
    Marco (scoppia a ridere e la prende in braccio): Ma come faccio a non sorridere con una figlia come te? (le dà un bacio in testa, poi si rivolge a Eva)...e con una compagna come te (si baciano)


    Casa di Cesare e Pamela, cucina

    La tavola è imbandita. Matilde è seduta al tavolo e beve il latte. Cesare entra.

    Matilde: Cesare, hai visto che bella colazione che ti ha preparato la mamma? Ci sono tutte le cose che ti piacciono...il caffè, i cornetti e anche i cereali...anzi, com'è che li chiami tu? I muschi.
    Pamela (entrando): Matilde, è inutile che ci provi...t’a preparata lei, no io
    Cesare (sorride a Matilde): Grazie, Matilde...e sai che me ne frega a me che non m'hai preparata te? Io m'a magno lo stesso (si siede, si sistema il tovagliolo sul collo). Matilde, mi passi i muschi?
    Pamela: Ma lo sai che c'hai proprio na bella faccia tosta te?
    Cesare: A Pame', ma che voi sta' arrabbiata pa storia de sta collana per altri cinquant'anni? (fà l'occhiolino a Matilde) Così famo anniversario pure noi (Matilde non riesce a trattenere una risatina)
    Pamela: Oh, ma c'ha ragione Gabriella, sà? Tu sei un animale, sei senza core...Io non sto arrabbiata pa collana, sto arrabbiata perchè tu non m'hai manco chiesto scusa!
    Cesare (sbuffando): Senti Pamè, a verità è che io a collana che dicevi te nun l'ho comprata perchè...
    Pamela: Perchè costava troppo, ecco perchè! (parlando a voce più bassa, amareggiata) Tu capisci solo i soldi...non sai che è l'amore, che è a delicatezza...tu e er romanticismo siete come...
    Cesare: Er brasato cor cioccolato bianco!
    Pamela: Eh!
    Cesare (sbatte il tovagliolo sul tavolo): M'hai fatto passare la fame. Io vado in bottiglieria
    Pamela: Bravo! Anzi, perchè nun fai na cosa? Perchè nun ce dormi pure in bottiglieria?
    Cesare: E ce dormo sì! Sempre meglio che torna' a casa e stare a sentire a te che urli come n'isterica!
    Pamela: Io urlo come n'isterica! Io urlo come n'isterica!
    Matilde: Basta! Mi avete stufato tutti e due! Io ci vado a piedi a scuola, non voglio essere accompagnata (si avvia verso la porta)
    Pamela: 'Ndo vai Mati', che ce devo veni' pur'io a scola, no? Oggi è il primo giorno che comincio a lavora' là come segretaria, cio sai...va', namo (lancia uno sguardo a Cesare ed esce con Matilde)
    Cesare (rimasto solo): Che amarezza!


    Sala d'attesa dello studio di Criscuolo

    Marco e Simona aspettano di essere ricevuti. Marco sbuffa contrariato.

    Simona: Dai, Marco...guarda che non fà piacere neanche a me questa situazione. Però dobbiamo fare buon viso a cattivo gioco. Criscuolo ci serve
    Marco: Ma a cosa? L'X-tour è andato bene, no?
    Simona: E' andato benissimo, no bene...e anche il disco ha venduto tantissimo...ma adesso, fino a che non saremo pronti ad uscire con un nuovo album, dobbiamo trovare il modo di continuare a tenere alta l'attenzione su di te...la gente fà presto a dimenticare. E Criscuolo conosce un sacco di gente, può procurarti interviste alla radio, in televisione...
    Marco: Ne saresti capacissima anche tu...all'X-tour hai preso tanti di quei contatti che neanche Gianni Minà ha un'agenda telefonica più zeppa della tua!
    Simona (ridendo): Gianni Minà?
    Marco: Non ci fare caso, è una cosa che dice Eva...che Gianni Minà può intervistare chiunque, gli basta alzare la cornetta del telefono
    Simona (continua a ridere): Ok, forse non sono proprio come Gianni Minà...però magari hai pure ragione, potremmo pure farcela senza Criscuolo e credimi...non c'è niente che mi renderebbe più felice...però il fatto è che lui è il tuo produttore al 50% e non ha nessuna intenzione di cedere la sua quota. Dobbiamo tenercelo buono.
    Segretaria (uscendo dallo studio di Criscuolo): Il Sig. Criscuolo vi sta aspettando

    Simona lancia uno sguardo d'incoraggiamento a Marco ed entrano

    Criscuolo: Oh, Marco Cesaroni! E' un piacere vederti!
    Marco (stringendogli la mano): Il piacere è tutto suo (Simona lo guarda storto)
    Criscuolo: Ancora stai a tenermi il muso per quella storia del contratto? Ma quella è acqua passata, la vita và avanti...e io c'ho grandi progetti per te!

    Marco e Simona si guardano preoccupati

    Simona: Progetti?
    Criscuolo: E certo...bisogna farlo vedere un po' in giro a sto ragazzo...la gente qua fà presto a dimenticare...(Simona annuisce e lancia uno sguardo a Marco, come a dire "che ti dicevo?")...per cui...per stasera t'ho rimediato un'esibizione al programma di Simona Ventura, in prima serata. Prima canti na canzone e poi ti intervista
    Simona (stupefatta): Ma è fantastico! (anche Marco sembra piacevolmente sorpreso)
    Criscuolo: Hai visto? Te lo dicevo io che ci dobbiamo butta' il passato alle spalle! Te faccio vede' na cosa

    Prende il telecomando e accende lo schermo. Appare Ricky Martin che canta
    She bangs, she bangs
    Oh baby
    When she moves, she moves

    Criscuolo: Ecco, prendi esempio da lui
    Marco (confuso): Non mi piace Ricky Martin
    Criscuolo: E fai male! Te dovresti essere un po' più come lui
    Marco: Un po' più gay?
    Criscuolo: Queste sono solo voci di corridoio...lui non l'ha mai dichiarato in pubblico...e non lo farà mai, anche se fosse vero...e sai perchè?
    Marco: Perchè?
    Criscuolo: Perchè il suo pubblico è fatto di ragazzine che gli sbavano dietro...e se sapessero che è gay ci rimarrebbero male e magari non comprerebbero più tanto i suoi dischi. E indovina un po' qual'è l'età media di quelli che hanno comprato il tuo disco e la percentuale di maschi e femmine?
    Marco: Ma che c'entra? Io non sono gay
    Criscuolo: Questo è senza dubbio un vantaggio...però stasera, quando la Ventura ti intervisterà, non è proprio necesario dire che c'hai na figlia e che sei felicemente fidanzato...
    Marco (capendo finalmente dove vuole arrivare Criscuolo): Non se ne parla nemmeno! (si volta verso Simona che però lo guarda come per incoraggiarlo ad accettare)...cioè, sei d'accordo con lui!?
    Simona: Non ha proprio tutti i torti, Marco
    Marco: Non esiste proprio! E comunque Eva e Marta mi sono venute dietro in giro per il mondo per un anno e mezzo! Mi sembra un po' tardi adesso per fare finta che non esistono...
    Criscuolo: Ma che vuol dire, quello era l'X-tour, eri in giro per il mondo...qua arrivavano i concerti, giusto qualche intervista in cui parlavi solo di musica...nessuno è andato a indagare sulla tua vita privata...ma adesso lo faranno. Però se siamo furbi, gli faremo sapere solo quello che vogliamo noi.

    Marco non sembra convinto. Criscuolo guarda Simona

    Simona: Marco, dai...si tratta solo di un'intervista...poi alla fine è anche meglio per te e per Eva se la gente non sa tante cose di voi...così potete stare un po' più tranquilli
    Marco: Ma sei sicura?
    Simona: Ne sono sicura, vedrai che anche Eva sarà d'accordo con me.
    Marco (ancora non del tutto convinto): Vabbe', se lo dici tu...


    Salotto di casa Cesaroni, sera

    Eva e Alice sono sedute su una poltrona, Lucia e Stefania su un'altra, sul divano ci sono Cesare, Ezio e Walter con Marta in braccio. Mimmo e Rudi sono seduti per terra davanti al divano, Gabriella su una sedia lì a fianco.

    Giulio (entrando con un ciotolone di pop-corn): Ecco qua, ora siamo a posto (si siede anche lui sul divano)
    Cesare: Manco fosse er derby
    Giulio: Mio figlio stà in televisione, è meglio der derby

    Suonano alla porta. Lucia và ad aprire ed entrano Pamela e Matilde.

    Pamela: Scusate, abbiamo fatto tardi? (vede Cesare) Ah...me sà che ce ne potevamo pure sta' a casa.
    Cesare (alzandosi dal divano): Non ti preoccupare, ti libero subito della mia presenza
    Pamela: No no...me ne vado io. Riporti a casa Matilde?
    Cesare (freddo): Nun c'è problema.
    Pamela: Lucia scusami, me ne devo anna'
    Lucia: Ma no Pamela, sei appena arrivata...
    Pamela: Buona notte a tutti (lancia uno sguaro di scusa a Lucia ed esce)
    Alice: Ehi, sta iniziando!

    Simona Ventura fà il suo ingresso fra gli applausi del pubblico

    Ventura: Rieccoci qua, siamo tornati. Vi avevo promesso che dopo la pubblicità ci sarebbe stata una sorpresa...e infatti, è qui con noi un giovane cantante che ha già conquistato i cuori di molti e soprattutto di molte e che ha dimostrato il suo talento in tutto il mondo partecipando all'X-tour (si sentono urla fra il pubblico). Avete già un'idea di chi sto parlando, eh? (alzando la voce). E avete indovinato, perchè stasera è qui con noi e canterà per noi...Marco Cesaroni!

    Marco entra sul palco mentre l'Orchestra suona le prime note di "Ovunque andrai"

    Va bene, c'è un perchè
    se sei sicura
    che non c'è posto al mondo
    più per noi...

    Dopo la canzone e lo scrosciante applauso, la Ventura si avvicina a Marco.

    Ventura: Ehi calma, lo riapplaudite dopo. Marco, mi sembri quasi imbarazzato da tutto questo entusiamo. Un anno in giro con l'X-tour e non ci hai ancora fatto l'abitudine?
    Marco: No, è che all'X-tour eravamo in tanti, c'erano anche cantanti famosi...non era solo per me tutto quell'entusiasmo
    Ventura: Ma come non era per te? Ti assicuro che quando cantavi tu l'aria diventava elettrica...e poi la vedi tutta questa gente...vi piace Marco Cesaroni? (boato) Guardatelo è pure arrossito...proprio un ragazzo d'altri tempi!

    Alice: Ma guarda se si deve far prendere in giro dalla Ventura!
    Eva: Ma no, è che Marco è così, è timido, è...speciale
    Alice (imitandola): Marco è speciale! (tutti ridono)
    Giulio: Che ve ridete, c'ha ragione Eva! Io sono fiero che non si è montato la testa!

    Ventura: Allora Marco, ti ho chiesto io di cantare questa canzone, che è la stessa che hai cantato al concerto inaugurale dell'X-tour, giusto?
    Marco: Giusto
    Ventura: Ecco, rivediamone un pezzettino

    Dallo schermo gigante si vede Marco entrare sul palco chiamato da Linus
    Linus: Allora Marco, che pezzo ci canti stasera?
    Marco: E' un pezzo inedito...si chiame "Ovunque andrai"
    Linus: E lo vuoi dedicare a qualcuno in particolare?
    Marco (sembra sorpreso, poi annuisce e risponde triste): Sì, alla donna che amo...oggi per lei è un giorno speciale e in un certo senso lo è anche per me

    Ventura: Ecco qua...Oggi finalmente posso farti la domanda che tutta l'Italia si sta facendo da quella sera...chi è questa donna e com'è andata a finire?
    Marco: Be', ne è passato di tempo da quel concerto...avevo scritto quella canzone perchè ero triste per un amore finito, però adesso è acqua passata
    Ventura: Vuoi dire che non sei più innamorato?
    Marco: No, sono felicemente single

    Giulio: E' single?
    Lucia: Ma come è single?

    Eva strabuzza gli occhi senza parlare

    Ezio: Non è che stà a fa' er cascamorto c'a Ventura?
    Giulio (gli dà uno schiaffo in testa): Ezio! (gli indica Eva on gli occhi)

    Ventura: Le tue fan saranno contentissime di questa notizia! (Marco sorride imbarazzato)...e tra l'altro non sanno fino a che punto tu sia un ragazzo d'oro...una delle tue canzoni più belle, la ninnananna...è dedicata al figlio di tua sorella, giusto?
    Marco (preso alla sprovvista, non sà cosa rispondere): S..si

    Eva (parlando a voce pericolosamente bassa): Il figlio di sua sorella... (Alice si ritrae un po' sulla poltrona)

    Ventura: E pensate che Marco ha preso sotto la sua protezione il figlio di sua sorella, che è una ragazza madre...

    Eva (a voce sempre più bassa): Una ragazza madre... (Alice ritiene più prudente alzarsi dalla poltrona e prendersi una sedia)

    Ventura: ...e Marco le è sempre stato vicino, soprattutto dopo che lei è stata abbandonata all'altare...

    Giulio spegne immediatamente, ma troppo tardi. Eva si è alzata e ha rovesciato tutti i pop-corn per terra

    Eva: Sono stata abbandonata all'altare! IO sono stata abbandonata all'altare!

    Tutti la guardano, nessuno ha il coraggio di parlare

    Marta: Mamma, no abbiare!
    Eva (fà un respiro profondo): Hai ragione tesoro, non mi devo arrabbiare...e infatti non sono arrabbiata...sono calmissima...calmissima...come una statua di Buddha...

    Tutti la guardano, poi si guardano fra di loro

    Alice: E' calmissima...
    Walter: Un Buddha, proprio...


    Salotto di casa Cesaroni, più tardi

    Eva è seduta sul divano, il viso scuro e le braccia conserte. Giulio si rotola sul pavimento con Marta. Sul divano è appoggiato un cuscino della camera di Marco e Eva. Si sente la porta aprirsi, entra Marco

    Eva (alzandosi in piedi): Buonasera...fratellone!
    Marco (cercando di cambiare argomento): Ciao, amore...che ci fà la bambina ancora sveglia a quest'ora?
    Eva: Sai com'è...noi ragazze madri a volte li trascuriamo i figli...soprattutto se abbiamo subito un trauma, tipo...che ne so? Essere abbandonate all'altare per esempio!
    Marco: Senti, amore...io non avevo idea che Criscuolo si era inventato tutte quelle balle!
    Eva: Allora devo avere le allucinazioni, perchè ho sentito la tua voce dire "sono felicemente single"
    Marco: Ok, ho accettato di tenere nascosta la nostra relazione...ma per il fatto della ragazza madre, io non ne sapevo niente, te lo giuro!
    Eva (prende il cuscino dal divano e glielo sbatte sul petto): Questo ti servirà per dormire sul divano. Buonanotte! (si avvia per le scale)
    Marco: Eva, ma...
    Eva (si gira): Non vorrai mica dormire con tua sorella? E' vero che le sei stato sempre vicino, ma questo sarebbe un po' esagerato! Le tue fan potrebbero aversene a male! (Marco fà per andarle incontro, ma Eva mette una mano avanti) Non azzardarti a fare un passo Marco, o potrei dimenticarmi che c'è nostra figlia...anzi no, scusami...mia figlia! (si gira e se ne và)

    Marco scuote la testa sconsolato, poi guarda Giulio che stà trattenendo una risata

    Marco: Ma che te ridi, te?
    Giulio (si alza tenendo Marta per mano, dà un buffetto sulla guancia a Marco): Benvenuto nel club del divano, figliolo! (non si trattiene più e scoppia a ridere)

    Marco sbuffa, si toglie la giacca, poi si sistema alla bell'e meglio sul divano. Dopo un po' sente qualcuno che gli tira la manica. Apre gli occhi, è Marta

    Marta: Papà, mamma bene Ah!
    Marco (scoppia a ridere): Hai ragione tesoro, il leone come lo fà bene la mamma non lo fà nessuno!

    Marta alza le braccia verso di lui e sorride. Marco la prende in braccio e la fà accoccolare contro di sè.

    Marta: Tatta ninna con papà (chiude gli occhi)
    Marco (le dà un bacio sulla fronte): Amore mio, meno male che ci sei te! (chiude gli occhi anche lui).
     
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  11. jameskirk88
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    Ciao ragazzi!! :D :D :D Ecco dunque il penultimo capitolo di questo lungo episodio..... due paragrafi nei quali ci sarà un'altra sorpresa.... Buona lettura a tutti :101: :101: :101:


    Locale in Via del Mare, a Nettuno, ore 17.00


    Eva aprì lentamente la porta ed entrò nel locale, guardandosi intorno distrattamente e avvicinandosi al bancone. Il ragazzo che stava sistemando le bottiglie sullo scaffale si voltò verso di lei, sorridendo: "Salve...... "
    Eva, alzando lo sguardo: "Ciao..... "
    Il barman: "Sei un po' in anticipo.... il locale è praticamente deserto a quest'ora.... Se vuoi fare quattro salti bisogna che torni tra qualche ora.... "
    Eva, ridendo: "Ti assicuro che in questo momento non è la mia massima aspirazione..... Mi accontento di bere qualcosa..... Siete aperti....??"
    Il barman, annuendo: "Certo, noi siamo sempre aperti...... Che prendi....??"
    Eva, sedendosi lentamente sullo sgabello davanti a lei: "Qual'è la cosa più forte che avete da queste parti......??"
    Il barman: "La più forte? Beh dunque, vediamo.... Direi che è la.... "
    Eva, alzando una mano: "Lascia perdere.... Non voglio neanche sapere come si chiama.... Dammene solo un bicchiere.... "
    Il barman, sorridendo: "Va bene, sarà fatto.... "
    Eva, appoggiando i gomiti sul bancone: "Carino qui.... Avete molti clienti....??"
    Il barman: "Dopo l'ora di cena non ci lamentiamo..... Tu però sei la prima cliente di oggi pomeriggio.... "
    Eva: "Ma va.....??"
    Il barman, preparando il bicchiere: "Proprio così.... Mi sembra di non averti mai vista da queste parti.... Sei nuova....??"
    Eva, sorridendo: "In un certo senso.... Sono venuta a trovare un'amica che non vedo da un po' di tempo.... Stà qui vicino, forse tu la conosci.... Si chiama Manuela.... "
    Il barman, annuendo: "Capelli castani, lunghi.... Occhi neri, un po' più alta di te.... Una gran furbacchiona.... "
    Eva, ridendo: "Manca solo il nome.... Allora la conosci.....??"
    Il barman: "Si, è qui da qualche giorno, per lavoro..... Ogni tanto passa a prendere qualcosa da bere.... Oggi ancora non l'ho vista.... "
    Eva, sospirando: "Tanto tra poco andrò a trovarla..... "
    Il barman, porgendole il bicchiere: "Ecco quà.... Spero che sia di tuo gradimento..... "
    Eva, prendendo in mano il bicchiere: "Ti assicuro che oggi non poteva capitarti una cliente peggiore..... "
    Il barman, squadrandola da capo a piedi e sorridendo verso di lei: "Mah..... Così a occhio e croce direi proprio di no...... "
    Eva, sorridendo e scuotendo la testa: "L'apparenza inganna, credimi..... "
    Il barman, lanciandole un'occhiata incuriosita: "Oh.... Sei sicura che va tutto bene, si....??"
    Eva, finendo di bere il suo bicchiere e appoggiandolo sul bancone: "Si, benissimo..... Mai stata meglio..... "
    Il barman stava per risponderle ma fu interrotto da una voce che proveniva dall'ingresso: "Eh eh.... Non sei mai stata tanto brava a raccontare le bugie.... Vedo che non hai ancora imparato..... "
    Eva si voltò, sorpresa, incrociando lo sguardo di Manuela che si stava avvicinando a lei. Si alzò in piedi, lentamente, e le andò incontro guardandola negli occhi.
    Eva, sorridendo: "Manuela....??!! Sei proprio tu.....??"
    Manuela, uscendo dall'ombra e arrivando a pochi passi da lei: "Si, sono ancora io..... Anche se a prima vista magari non si direbbe.... Mi sembra di essere invecchiata di vent'anni in questi giorni..... "
    Eva, avvicinandosi a lei: "Stavo.... Stavo per venire da te...... "
    Manuela, ridendo e scuotendo la testa: "Beh, meno male che ci siamo incrociate qui.... Pensa che io stavo venendo a casa tua.... "
    Si avvicinarono entrambe e si abbracciarono forte, sorridendo. Manuela si staccò leggermente, guardandola negli occhi.
    Manuela: "Non sai quanto sia felice di rivederti..... Mi sei mancata tantissimo in questi giorni..... "
    Eva, mettendole una mano sulla spalla: "Anche tu mi sei mancata.... Sei mancata a tutti noi..... Manu, ma perchè non mi hai detto niente....?? Perchè non mi hai chiamata..... ?? Credi forse che se mi avessi tutto io non t'avrei aiutata.... che non sarei venuta con te...??"
    Manuela, sospirando: "Non ho dubbi che lo avresti fatto..... Ma vedi.... Questa è una cosa che dovevo fare da sola..... Dovevo capire se fosse davvero possibile che avessi commesso l'errore più grande ti tutta la mia vita, oppure se fossero soltanto delle storie senza alcun fondamento..... inventate da una madre che ha passato una vita accanto ad una figlia che c'era, ma non c'era..... Mi dispiace se vi ho fatti preoccupare, ma dovevo farlo..... "
    Eva, avvicinandosi allo sgabello e invitando Manuela a sedersi accanto a lei: "Vieni.... sediamoci un attimo..... Ci sono alcune cose di cui dobbiamo parlare.... "
    Manuela, sorridendo e mettendosi a sedere: "Non c'hai messo molto a trovarmi.... Non c'è nulla da fare.... sei proprio la migliore...." Eva, scuotendo la testa: "Beh, non abbastanza a quanto pare.... Evidentemente c'erano un bel po' di cose che non avevo capito.... "
    Manuela, sorridendo leggermente: "Mai quanto quelle che non avevo capito io.... e dire che io le ho avute sotto gli occhi per anni.... e non mi sono mai accorta di niente.... o almeno, non me ne sono accorta quando dovevo e potevo farlo.... "
    Eva, sospirando e rivolgendosi verso di lei: "Ho parlato con il signor De Vincenzi.... Mi ha raccontato tutto..... forse non ci crederai, ma io fino a stamattina non ricordavo assolutamente niente.... neanche di essere mai stata su quella spiaggia.... "
    Manuela, annuendo: "Io mi ricordavo benissimo di quell'estate... avevo sognato il mare tutto l'uomo, e poi non ero potuta andare perchè a fine giugno presi il mal di gola... mi toccò stare a letto con la febbre per settimane.... mamma e papà avevano deciso di non partire, ma io gli convinsi che non c'era bisogno che loro e Andrea rinunciassero alle vacanze.... tanto io potevo stare benissimo con i miei zii, a Milano.... sarebbe stato molto meglio se avessi lasciato decidere a loro.... "
    Eva, scuotendo la testa e mettendogli una mano sulla spalla: "E dai Manu, smettila di dire stupidaggini.... Nessuno poteva immaginare quello che sarebbe successo.... nessuno..... tanto meno una bambina di sette anni..... e comunque sono sicura che in tutto questo tuo fratello ha avuto pochissime responsabilità..... "
    Manuela, sorridendo verso di lei: "Vorrei avere le tue certezze, amica mia..... io invece non sono più sicura di niente.... o meglio, soltanto di una cosa..... che una ragazza come te e me ha passato quindici anni della sua vita come un vegetale.... che mio fratello sapeva tutto e non ha mai detto niente.... e che due mesi fà mi sono sposata con un mostro..... "
    Eva, guardandola negli occhi: "De Vincenzi mi ha detto che avevi trovato qualcosa..... una cosa molto importante, che confermerebbe tutta quella storia.... Di che si tratta.....??"
    Manuela, alzando un attimo lo sguardo e rivolgendosi al barman: "Ehi Stefano.... Fammi un caffè per favore..... "
    Stefano, annuendo: "Subito..... "
    Manuela, sospirando e abbassando lo sguardo sul bancone: "Quando ho sentito quella storia, la prima cosa che ho pensato è che fossero soltanto idiozie..... non poteva essere vero, ne ero sicurissima..... Sono tornata a casa a piedi, camminando per strada, con quelle parole che mi rimbombavano nella testa senza darmi pace.... Ci ho pensato, e ripensato.... Sono stata sveglia tutta la notte..... Ma come si fa a ignorare un dubbio del genere.....?? Anche se era una cosa assolutamente impossibile, io dovevo capire se in quella storia assurda potesse esserci qualcosa di vero.... La mattina dopo sono andata a quell'indirizzo, senza nemmeno rivolgere la parola a Giacomo.... non credevo a una parola di quello che mi aveva detto quella donna, ma non volevo che il mio giudizio fosse influenzato più di quanto già non lo era dai miei sentimenti. Ho parlato con De Vincenzi.... e per quanto mi fosse possibile, ho anche cercato di valutare i fatti in modo professionale, come se avessi dovuto scrivere un articolo, o girare un servizio su questo fatto..... anche se non era per niente semplice, come potrai immaginare...... ho pensato a tutto quello che mi avevano raccontato, e alla fine mi sono resa conto che in quella storia c'erano molte cose che non tornavano.... a quella bambina, Eleonora.... non era stato torto un capello, ne le era stata usata alcun tipo di violenza..... tre giorni dopo l'hanno ritrovata su quella scogliera sul mare, davanti a quella vecchia casa diroccata.... è strano, non ti pare..... Perchè proprio lì....??"
    Eva, scuotendo la testa: "Si, è strano..... ma non so proprio cosa dirti..... Ci ho pensato anch'io......"
    Manuela: "..... e comunque tutti quelli con cui ho parlato, compresi alcuni dei suoi vecchi amici milanesi, sono sicuri che nei giorni delle ricerche, da quando Eleonora è sparita fino a quando l'hanno ritrovata, Giacomo non si è mai allontanatodal gruppo per più di qualche ora.... stavano sempre insieme..... dove poteva andare in così poco tempo....??? Eppure in quello stato Eleonora non poteva certo fare molta strada... ammesso che sia andata davvero in qualche posto.... Quindi doveva tenerla nascosta in un posto molto vicino.... o comunque non troppo lontano dalla pineta nella quale era sparita.... "
    Eva, scuotendo la testa: "Questo non è possibile..... Sai bene che quella zona la rivoltarono come un calzino nelle ore successive alla sua scomparsa.... Se fosse stata lì, l'avrebbero trovata sicuramente.... "
    Manuela, guardandola negli occhi: "Sei sicura..... Proprio sicura.....?? Lo sai, uno dei miei scrittori preferiti diceva sempre che il posto migliore dove nascondere qualcosa è dove tutti la possono vedere..... "
    Eva, abbassando lo sguardo, dubbiosa: "Interessante.... ma nel nostro caso come ci aiuta....???"
    Manuela finì di bere il suo caffè, poi prese una manciata di monete dalla tasca e le porse a Stefano: "Prendi Stè.... tieniti anche il resto.... "
    Stefano, sorridendo: "La cliente che ogni barman vorrebbe avere al suo bancone..... "
    Manuela, alzandosi dallo sgabello: "Me ne ricorderò....... "
    Stefano, guardandola maliziosamente: "Eh eh.... magari...... "
    Manuela, sorridendo e scuotendo la testa: "Per questo mi sa che dovrai aspettare parecchio...... "
    Stefano, salutandola con la mano: "Quando vuoi.... io sono sempre qui..... "
    Manuela, rivolgendosi a Eva: "Dai, andiamo...... Non perdiamo altro tempo..... "
    Eva, alzandosi in piedi: "Sono d'accordo..... Ma dove andiamo esattamente.....??"
    Manuela, sospirando e abbassando lo sguardo: "A chiudere questa storia una volta per tutte.... Non riesco più a dormire.... non riesco più a vivere..... Ho sempre davanti a me gli occhi di quella ragazza..... che mi guardano, e non mi vedono..... Ho già sbagliato una volta..... stavolta voglio fare la cosa giusta..... "
    Uscirono entrambe dal locale e si fermarono un attimo sul marciapiede. Eva le indicò la sua macchina parcheggiata dall'altra parte della strada.
    Manuela: "Voi avete un amico tra i carabinieri alla Garbatella, se non ricordo male....."
    Eva, annuendo: "Gianni..... E' un vecchio amico di famiglia.... Marco e Rudy lo conoscono da una vita.... "
    Manuela: "Chiamalo quando arriviamo a Roma.... Vorrei che ci fosse anche lui..... "
    Eva, sospirando e mettendole una mano sulla spalla: "Manu..... Sei sicura di quello che stai facendo.....?"
    Manuela socchiuse un attimo gli occhi e annuì lentamente: "Si Eva.... stavolta si..... Andiamo.... "
    Eva, sorridendo: "Va bene..... "
    Lasciarono passare un paio di macchine poi attraversarono entrambe la strada a passo svelto.



    Bottiglieria Cesaroni, ore 19.00.....


    Cesare stava asciugando gli ultimi bicchieri rimasti sul bancone, alzando di tanto in tanto lo sguardo verso Barilon che stava discutendo animatamente con Germana al tavolino davanti a lui.
    Barilon, scuotendo la testa: "Ma insomma.... Quante volte te lo devo dire che le stavo semplicemente versando una tazza di caffè..."
    Germana, ironica: "Ah certo.... Perchè adesso i baristi per servire il caffè alle clienti devono anche mettersi a sedere a fare gli imbecilli insieme a loro, vero....???"
    Cesare, alzando lo sguardo: "E certo... che non lo sapeva..... Sta pure nel nuovo manuale del perfetto barista.... se vuole gliene faccio legge 'na copia.... "
    Germana, gesticolando: "Senta Cesaroni..... lei faccia meno lo spiritoso e pensi a quello che deve fare.... Che a mio marito qua ci penso io.... "
    Cesare, ridendo: "Non ho dubbi..... Poveraccio...... "
    Germana: "Allora.... si può sapere che hai da dire....?? Ti ostini ancora a negare l'evidenza.....???"
    Barilon, gesticolando: "Ma quale evidenza..... Era una signora tanto carina, tanto perbene..... Mi sembrava che fosse un po' giù di morale, e allora io..... "
    Cesare: "..... l'ha tirata un po' su.... "
    Barilon, annuendo: "Ecco..... "
    Germana, alzandosi in piedi: "Ah..... l'hai tirata su..... Tutto qui.....??"
    Barilon, annuendo e scambiandosi un'occhiata con Cesare: "Certo che è tutto qui amore..... Ma cosa ti credevi....?? Io sono un uomo tutto d'un pezzo..... "
    Germana, avvicinandosi a lui: "Davvero.....??"
    Barilon: "Eh, si capisce..... un vero Barilon è un uomo integerrimo e di specchiata moralità.... Senza macchia e senza paura..... "
    Germana: "Beh, a dire il vero una macchia ce l'hai.... "
    Barilon, dubbioso: "Io....??? Impossibile..... "
    Germana, indicandogli la guancia destra con il dito: "Ti dico che ce l'hai..... guarda qui...... "
    Barilon si passò una mano sulla guancia, poi si rivolse a Cesare: "Ho qualcosa di strano sulla faccia.....???"
    Cesare, scrollando le spalle: "Non più de quello che c'ha sempre..... "
    Barilon si voltò di nuovo verso Germana, appena in tempo per beccarsi un ceffone che lo fece quasi girare dall'altra parte.
    Barilon: "Oh..... Ma che ti prende......???"
    Germana, prendendo la borsa e avvicinandosi a passo svelto alla porta: "Guarda ora, e vedi se non hai una bella macchia rossa sul viso..... Io vado a casa.... Ah dimenticavo: non t'azzardare ad entrare in camera da letto o ti faccio rossa pure l'altra guancia.... e anche qualcos'altro.... Ci siamo capiti.....???"
    Barilon, massaggiandosi la guancia: "Chiaro come la nebbia..... "
    Germana uscì dalla porta, andando quasi a sbattere contro Marco che stava entrando in quel momento. Marco rimase un attimo a guardarla, e poi entrò lentamente in bottiglieria rivolgendosi a zio Cesare.
    Marco: "Oh ma che gli avete fatto.....???"
    Cesare: "Ah non lo so.... Domandalo a Barilon..... "
    Barilon, avvicinandosi al bancone: "Ma pure lei Cesaroni..... Non poteva reggermi il gioco....???"
    Cesare: "Ah Barilon..... ma che stà a dì....??? L'hanno vista tutti.... se n'è accorto pure quel sacco de pulci ambulante che se porta sempre appresso.... E poi pure lei.... Ce stanno tremila posti in città per fà il cascamorto con le donne, e lei proprio davanti alla bottiglieria dove lavora lo viene a fà....??? No, lei è un caso disperato..... "
    Barilon: "Ma quale cascamorto....??? Era solo galanteria.... Certo, capisco che certi concetti sofisticati siano un po' fuori dalla sua portata.... "
    Cesare: "Lei invece c'era alla portata.... della pizza in faccia che s'è beccato da su' moglie..... "
    Barilon, rivolgendosi a Marco: "Guarda, lo chiedo a te che sei una persona onesta e moderna, non un pezzo d'antiquariato come tuo zio.... Onestamente.... ti sembrava che stessi facendo il cascamorto con quella cliente....???"
    Marco, mettendogli una mano sulla spalla: "No..... non stava facendo il cascamorto con lei.... "
    Barilon, tutto tronfio: "Ecco, ha visto..... La voce dell'obiettività..... "
    Marco, scambiandosi un'occhiata con Cesare: "Era troppo impegnato a squadrarla da capo a piedi per trovare il tempo di fare il cascamorto.... "
    Cesare, ridendo: "Ha proprio ragione Barilon.... La voce della sincerità..... "
    Barilon, gesticolando: "Oh ma che vi siete messi d'accordo..... ??? Tra me e quella signora non è successo assolutamente niente.... Quante volte ve lo devo dire.... "
    Marco, sorridendo: "Vabbè, però non vorrà negare di averci messo un po' gli occhi addosso.... Se ne sono accorti tutti.... Voleva che non se ne accorgesse sua moglie....??"
    Cesare: "Eh eh, è un'ora che glielo stò dicendo.... Lei è troppo imprudente Barilon.... se vuole le posso dà l'indirizzo d'un bar in centro che per lei e la signora sarebbe perfetto.... "
    Barilon: "Ma quale signora, quale bar.... non so neanche come si chiama..... Se n'è andata senza dirmi niente.... "
    Cesare, ironico: "Beh, se non altro Germana c'ha una rivale molto intelligente.... "
    Marco, sedendosi sullo sgabello: "Stia tranquillo Barilon.... si sistemerà tutto.... Nel frattempo magari se le va potrebbe venire da noi stasera.... dobbiamo festeggiare..... "
    Cesare, dubbioso: "Dev'essere un'usanza nuova.... mica lo sapevo che se festeggiavano pure le separazioni..... Certo, nel caso de Barilon sarebbe più che comprensibile.... "
    Barilon: "Cesaroni per favore.... non spari ancora sulla croce rossa che già stà abbastanza nei guai.... "
    Marco, sorridendo e scuotendo la testa: "Parlo sul serio.... stasera è un'occasione molto particolare... "
    Cesare, alzando lo sguardo: "Oh.... guarda che da quest'orecchio.... anzi, da questa tasca..... io nun ce sento..... Ce semo capiti..??"
    Marco, ridendo: "Tranquillo.... niente ristoranti..... casa nostra andrà benissimo.... "
    Cesare: "Ah ecco.... Che stò ancora contando tutti i quattrini che m'avete spillato l'ultima volta te e quell'altro sciroppato dell'amico tuo.... "
    Barilon, scuotendo la testa: "Non c'è niente da fare.... lei non si smentisce mai.... è sempre il solito tirato come le corde di un violino del cinquecento.... "
    Cesare, ironico: "Barilon.... io se fossi in lei starei attento a nun scambià la porta de camera sua per quella del bagno... perch+ se su' moglie se la ritrova davanti stanotte mica lo so come và a finì..... "
    Marco, sorridendo: "Allora, ci stà....? Tra un'ora a casa nostra.... Faccia venire anche Lorenzo.... "
    Barilon: "Ma che si festeggia?"
    Marco: "Ho appena finito di incidere la mia nuova canzone.... Mi ha dato parecchio da lavorare in queste settimane.... ma alla fine ci sono riuscito..... Non so se sia venuta più o meno bella delle altre, ma per me è comunque una canzone molto speciale... e poi oh, altre tre canzoni e potrò incidere il mio terzo disco.... "
    Cesare: "Ah.... bravo Marcolì.... buon sangue non mente mai..... "
    Barilon, aggrottando la fronte: "Beh, oddio.... proprio mai mai..... non direi..... qui davanti a noi ne abbiamo la prova vivente.... "
    Marco sorrise scuotendo la testa, proprio mentre la porta della bottiglieria si aprì, e Andrea entrò dentro quasi in punta di piedi, con la testa bassa. Marco ci mise qualche secondo a capire chi era quel tizio tutto rannicchiato nel suo cappotto, del quale si faceva fatica a vedere perfino la faccia.
    Alzò la testa ed incrociò lo sguardo interrogativo di Marco: "Buonasera..... "
    Cesare, guardandolo negli occhi: "Salve.... Desidera....??"
    Marco, alzandosi dallo sgabello: "Andrea..... "
    Andrea: "Ciao Marco.... Senti, io.... io dovrei parlare con Eva..... mi farebbe piacere che ci fossi anche tu..... "
    Marco, avvicinandosi a lui: "Oh, ma ti senti bene....?? Sei pallido come un panno lavato....."
    Andrea, sorridendo leggermente: "Si si, sto benissimo..... "
    Barilon: "Beh, qua dentro puoi anche toglierti quel cappotto da neve.... non fa così freddo.... "
    Cesare: "C'ha ragione..... Vieni, siediti al bancone..... Vuoi qualcosa da bere.....??"
    Andrea, togliendosi lentamente il cappotto e appendendolo all'attaccapanni: "Grazie..... Un bicchiere di vino non mi farebbe male...."
    Si avvicinò al bancone e si mise a sedere accanto a Marco, che lo guardava sempre più dubbioso.
    Marco: "Sono.... un po' sorpreso di vederti da queste parti.... e anche della tua richiesta.... beh, dopo quello che è successo l'altro giorno credevo che non conservassi un gran ricordo del sottoscritto.... "
    Andrea, sorridendo: "Figurati.... e poi in fin dei conti avevi ragione tu.... Certo, non hai usato un modo molto comune per farmelo capire.... "
    Marco: "Che ci vuoi fare.....?? E' una vecchia abitudine di famiglia.... quando dobbiamo fare qualcosa scegliamo sempre il modo più complicato.... le cose semplici proprio non ci piacciono..... "
    Cesare, annuendo: "Parole sante...... "
    Andrea, sospirando: "E' una cosa molto importante..... e credo che abbia a che fare con il comportamento di mia sorella..... in fondo al cuore sapevo che poteva essere quella la causa.... ma ho fatto finta di niente, sperando che invece non c'entrasse nulla, che fosse soltanto una mia idea.... e invece credo che fosse proprio come credevo, purtroppo..... "
    Marco, porgendogli un bicchiere di vino: "Tieni, bevi..... Eva non c'è in questo momento..... comunque non dovrebbe tardare molto.... stava tornando da Nettuno.... "
    Andrea, dubbioso: "Nettuno.....??"
    Marco, annuendo: "Si..... è andata da tua sorella..... dovrebbe tornare con lei..... Almeno potrai dirlo a tutte e due..... "
    Andrea, sorridendo: "Si... certo...... "
    Stava finendo di bere il suo bicchiere quando vide entrare una dietro l'altra Eva e Manuela, seguite da Gianni che richiuse lentamente la porta, salutando con un cenno della mano sia Marco che Cesare.
    Andrea, alzandosi dallo sgabello: "Eva.... Manuela...... "
    Eva, fermandosi a poca distanza da loro: "Ciao Andrea...... "
    Andrea fece qualche passo verso la sorella, ma lei mise una mano avanti, bloccandolo: "Fermo.... per favore, non ti avvicinare.... "
    Andrea, sospirando: "Manuela.... per favore, ascoltami..... "
    Manuela, scuotendo la testa: "Che cosa dovrei ascoltare.....?? Altre bugie, come quelle che mi hai sempre detto fino ad ora....??? No caro mio.... stavolta sarai tu ad ascoltarmi.... "
    Marco: "Ohi Gianni.... Che ci fai qui....??"
    Gianni, sorridendo e sedendosi al tavolino davanti al bancone: "Eh eh.... bella domanda..... A dire il vero non lo so bene nemmeno io... Ma dire di no a queste due era un'impresa praticamente impossibile.... "
    Marco, ridendo: "Si.... ne so qualcosa..... "
    Manuela si avvicinò a lui, porgendogli la mano: "Marco..... Finalmente ci conosciamo..... "
    Marco, stringendole calorosamente la mano: "Ci hai fatto preoccupare tutti.... lo sai....???"
    Manuela, sospirando: "Si, lo so.... e mi dispiace molto..... ma credimi, non l'ho fatto con piacere.... e non avevo molta scelta.... "
    Prese una sedia da uno dei tavolini, avvicinandola al bancone, mentre Marco si accostò ad Eva, dubbioso.
    Marco: "Ehi.... ma si può sapere che è successo....?? Dove l'hai ritrovata....???"
    Eva, sorridendo e guardandolo negli occhi: "Nel passato..... "
    Marco, dubbioso: "Dove.....???"
    Manuela, sorridendo verso di lui: "Eva è sempre stata un asso a complicare le cose più del necessario.... "
    Marco, annuendo: "E' proprio un vizio di famiglia..... "
    Manuela, mettendosi a sedere: "In realtà, non è una storia molto lunga.... e neanche troppo complicata..... anche se io ero talmente accecata dai sentimenti che ci ho messo un bel po' di tempo a capirla.... Siamo qui apposta per raccontarla.... poi magari Gianni e i suoi colleghi andranno a fare una visita a.... " Si interruppe un attimo, sospirando, e poi riprese: ".... a mio marito..... "
    Manuela trasse un paio di respiri profondi, poi alzò lo sguardo e cominciò lentamente a parlare: "E' una storia che inizia quattordici anni fà, a Fiumicino.... e inizia tutto per una telefonata.... incredibile vero....?? Una stupida telefonata che da il via a tutto questo.... sul lungomare di Fiumicino c'è una villetta, dove abita la famiglia De Vincenzi.... poco lontano da questa villetta c'è una piccola tettoia, sotto la quale tutte le sere si raduna sempre lo stesso gruppetto di ragazzi delle superiori che quell'estate stanno in vacanza da quelle parti. Si accampano là sotto, bevendo, drogandosi, inveendo contro i pochi passanti che hanno la sfortuna di passare in quella zona dopo il tramonto..... una sera, due di loro infastidiscono una ragazzina che sta tornando a casa un po' più tardi del solito.... lei però non è come la maggior parte della gente.... lei non volta la testa dall'altra parte, impaurita.... non si tiene tutto per se, e racconta quello che è successo ai suoi genitori.... i quali, una delle tante sere nelle quali il branco si radunava per fare il solito casino di sempre, chiamano i carabinieri dicendogli tutto quello che era successo e che stava succedendo sotto quella tettoia.... così i carabinieri arrivano alla tettoia, perquisiscono i ragazzi.... gli trovano armati di coltelli, spranghe, tirapugni.... e pieni di droga fino al collo.... e ovviamente gli arrestano tutti. Certo, sono tutti minorenni, e più di tanto non gli possono fare.... Però in questo modo i loro genitori vengono a sapere del modo con il quale passavano le loro serate.... e questa per loro è una punizione peggiore perfino della galera, o del riformatorio.... sanno che da quel momento in poi tutto quello che avevano fatto fino ad allora non lo avrebbero più potuto fare.... e non ci mettono molto a capire di chi sia la colpa.... La colpa è di quegli impiccioni che hanno mandato i carabinieri.... peggio, di quella bambina che ha fatto la spia, dicendo ai genitori quello che era successo..... ma, nonostante questo, anche loro rimangono solo e semplicemente un gruppo di ragazzini di sedici anni.... tante parole e pochi fatti... la verità è che nessuno di loro ha il coraggio e la pazzia necessarie per continuare a dare fastidio a quella bambina, nè tantomeno ai suoi genitori. Cercano di metterci una pietra sopra, a tutto quello che è successo, e di ricominciare tutto da capo. Cercando magari di essere poù prudenti e di limitare gli eccessi più pericolosi, specie per quanto riguarda la droga.
    Tutti tranne uno. Uno questo affronto non riesce proprio a mandarlo giù.
    Non può accettare che lui e i suoi compagni di branco siano stati messi nel sacco da una bambina di sette anni. E' troppo orgoglioso per poterlo accettare, o per dimenticarsene come se niente fosse successo.
    O magari è solo più pazzo degli altri.
    Fatto sta che questo... ragazzo, inizia a pensare al modo migliore di farla pagare a quella bambina e ai suoi genitori. Certo, un pazzo esaltato si accontenterebbe di bucare le gomme di una macchina, di rompere il vetro di una finestra.... magari di dar fuoco al giardino.... ma lui no, lui è un tipo troppo astuto.... e soprattutto molto vendicativo, e terribilmente lucido anche nelle sue follie. Sarebbe facile per chiunque capire che una boiata del genere può essere opera sua, o di uno dei suoi amici..... No, lui vuole fare le cose in grande... vuole stupire tutti, far parlare di se... E alla fine riesce a trovare il modo.... Lui conosce la bambina, abita vicino a lui... Inizia a starle dietro, la mattina quando esce con il padre per andare a comprare il pane, oppure quando la portano a prendere il gelato al bar.... Ci scambia qualche parola in spiaggia, sta attento a tutto quello che fa con i suoi amichetti.... e ogni tanto anche a quello che si dicono.... è furbo, fa sempre in modo che la sua presenza appaia casuale, e di non farsi notare troppo.... Una mattina vede Eleonora e Andrea che litigano furiosamente in spiaggia.... lei gli tira addosso una manciata di sabbia, che gli finisce negli occhi.... E' l'occasione che stava aspettando.... La mattina dopo il ragazzo avvicina Andrea, magari mentre il bambino se ne sta dentro il bar del bagno a giocare con i videogame.... gli parla di quello che è successo.... di quello che gli ha fatto quella bambina dispettosa.... e gli dice che se vuole ascoltarlo, lui avrebbe un'idea magnifica per farle prendere un gran bello spavento, e per farsi una bella risata alle sue spalle. Andrea non capisce certo quali intenzioni abbia veramente quel ragazzo... per lui è soltanto un gioco, uno scherzo come un altro.... e decide di dargli retta.... La sera dopo, Andrea fà in modo di convincere i suoi amici a fare un bagno in fondo alla spiaggia, vicino ad una vecchia casa diroccata che dà direttamente sul mare. Dentro la pineta sotto la casa, il ragazzo gli aspetta, con un cappuccio nero in testa.... sa bene che quella casa ha la fama di essere infestata dai fantasmi.... e decide di rendere tutto un po' più credibile.... quando Eleonora si avvicina alla casa fà in modo di farsi notare, per un attimo, per poi sparire nei cespugli.... Eleonora si convince di aver visto un fantasma che appariva e scompariva.... Ha paura, ma è curiosa.... lei i suoi amici hanno una vera ossessione per le case infestate dai mostri.... Decide di entrare nei cespugli per vedere più da vicino questo spettro misterioso.... Un'amica vorrebbe seguirla, ma Andrea la convince a non farlo, perchè non ce n'è bisogno e sarebbe sicuramente tornata subito. Andrea e la sua amica vanno in acqua..... e in quel momento, Eleonora è già nelle mani del ragazzo. Forse cerca di dimenarsi, di divincolarsi.... il ragazzo fà non poca fatica a tenerla ferma.... probabilmente la afferra per i vestiti e glieli strappa tutti cercando di tenerla ferma. La prende in braccio, la imbavaglia, e corre dentro la pineta..... A quel punto chiunque sarebbe uscito dalla pineta per andarsene il più velocemente possibile..... Ma lui non ci pensa neanche....... vuole strafare fino in fondo.... nel punto più folto della pineta, sotto un'ampia macchia di rovi, ci sono delle vecchie rovine.... medioevali, probabilmente... ed erano in una zona talmente sporca che nessuno se n'era mai accorto.... nessuno, tranne lui.... Chissà, forse le aveva trovate in una delle serate in cui era più fatto del solito, e si era avventurato la dentro.... una decina di minuti, non ci mette di più.... raggiunge il centro della macchia, le lega bene anche piedi e mani, e la mette dentro una grossa conca di pietra, non troppo profonda.... forse una vecchia cisterna... e la ricopre con tutte le sterpaglie che riesce a trovare.... Quindici minuti..... in lontananza comincia a sentire le voci dei genitori che cercano sua figlia.... non si lascia prendere dal panico.... conosce quella pineta enorme meglio di chiunque altro.... striscia attraverso i rovi, le sterpaglie, i cespugli.... riesce ad evitare senza problemi tutti i bagnini e le persone che si sono precipitate in pineta. Percorre qualche chilometro, ed esce fuori in una zona quasi deserta. Sono passati quaranta minuti.... il ragazzo mette guanti, passamontagna e cappotto nero in una borsa, sale sul motorino e parte.... Torna a casa, tranquillo, come se niente fosse successo. Nel frattempo tutti cercano la bambina.... la cercano in tutta la pineta, ma a nessuno viene in mente di controllare in quella macchia, ai loro occhi assolutamente inaccessibile.... Non gli passa neanche per la testa che qualcuno possa aver nascosto la bambina che ha rapito a cento metri dalla spiaggia.... I pollini della pineta fanno il resto, e i cani non riescono a trovare tracce utili. La bambina è scomparsa, nel nulla.
    Nessuno immagina che in realtà la piccola Eleonora se ne stia lì, a poche centinaia di metri, a pochi passi.... chiusa dentro un'antica cisterna medioevale, legata e imbavagliata.... non può parlare, non si può movere.... respira a malapena, ed è terrorizzata.... Il ragazzo non ha nessuna intenzione di andarla a riprendere.... lui vuole lasciarla lì, a morire di fame e di sete... o magari anche di paura.... per poi riprenderla e farla ritrovare da qualche altra parte.... La sua vendetta è completa.... terribilmente perfetta..... così spaventosa che si fà anche fatica a immaginarsela.... Però il nostro ragazzo ha fatto un errore.... un errore clamoroso, non degno di una mente geniale come la sua.... "
    Eva la interruppe, annuendo sorpresa: "Ha detto al bambino dove avrebbe portato Eleonora....??"
    Manuela, annuendo: "Si.... Dal suo punto di vista era solo uno stupido moccioso, che gli serviva soltanto per rendere meno sospetta e più misteriosa la scomparsa della bambina.... e magari per far scatenare le centinaia di creduloni che avrebbero cominciato a dare la caccia ai fantasmi, piuttosto che ai rapitori.... Non immaginava neanche lontanamente che quello stupido bamboccio potesse rendersi conto di quello che stava succedendo alla sua amica, e di quello che aveva fatto... Andrea e la sua famiglia abitano vicino alla pineta.... tre notti dopo la scomparsa di Eleonora, Andrea trova il coraggio di sgattaiolare fuori dalla porta di casa quando tutti sono a letto... entra in pineta, arriva sulla spiaggia..... raccoglie tutto il coraggio che gli è rimasto per avvicinarsi alla casa infestata, con in mano una piccola torcia elettrica.... si addentra nei cespugli.... sa dove cercare, e piccolo com'è riesce ad entrare nella macchia molto più facilmente di quanto non aveva fatto il suo "amico" qualche giorno prima... raggiunge le rovine, sposta a fatica tutti i rovi sopra la cisterna... e vede la sua amica.... a terra, immobile.... Pensa che sia morta.... però non si arrende.... Le si avvicina, le toglie la benda dagli occhi, le slega mani e piedi.
    No, Eleonora non è morta. Ma non è neanche viva.... o almeno, non completamente. E' completamente sotto shock, non parla.... non muove neanche gli occhi.... Cerca di scuoterla, ma non ci riesce.... ci avrà messo sicuramente un bel po' di tempo a farla uscire dalla cisterna, ma alla fine ci riesce.... anche perchè, per quanto sconvolta, le sue gambe sono ancora perfettamente sane. In qualche modo riesce a spingerla tra i cespugli e i rovi, e passandoci in mezzo Eleonora finisce di farsi a brandelli tutti i vestiti, e si graffia dappertutto.... ma non batte ciglio..... nè un gemito, nè un grido di dolore..... Probabilmente ci avrà messo più di un'ora per farle fare quei cento metri scarsi che gli dividevano dalla spiaggia.... Quando arrivano finalmente sulla spiaggia, Andrea ha un altro problema..... Che si fà ora....?? Doveva riportarla a casa....?? Certo, avrebbe dovuto spiegare perchè era lì, come aveva fatto a trovarla in un posto del genere.... Aveva una paura tremenda di quello che poteva succedere se qualcuno avesse capito quello che aveva fatto.... Fece la prima cosa che gli venne in mente..... la prese per mano, la fece salire sulla scogliera davanti alla casa diroccata, e la lasciò lì.... in piedi, immobile con lo sguardo fisso sul mare. E poi se ne andò da dove era venuto, scomparendo nella notte. La mattina dopo una barca di pescatori che passava davanti alla scogliera riuscì a vederla, e a portarla in salvo.... Eleonora era viva.... ma di quello che era prima purtroppo era rimasto ben poco.... Non lo so se quel ragazzo si sia mai reso conto di come Eleonora aveva fatto ad uscire di lì.... forse era talmente presuntuoso e talmente convinto della stupidità di quel moccioso che lo aveva aiutato che non prese nemmeno in considerazione l'idea che potesse essere stato lui a salvarla... forse non l'aveva legata bene, forse Eleonora era riuscita a sciogliersi e a tornare da sola.... Tanto per lui non cambiava niente.... Aveva ottenuto la sua vendetta, aveva fatto parlare di se in tutta Italia.... e nessuno poteva accusarlo di niente, visto che Eleonora era ridotta a un vegetale.... e anche se avesse detto qualcosa, era ben difficile che qualcuno riuscisse a prenderla sul serio nello stato in cui si trovava... Un piano perfetto....
    Conosco a memoria tutti i peggiori criminali degli ultimi cinquant'anni.... assassini, mostri, stupratori.... ma il peggiore di loro non riesce a farmi rabbrividire tanto quanto quel ragazzo, che a sedici anni è stato capace di concepire un piano così terrificante.... e così perfetto.... e che per anni ha fatto finta di niente.... che tutto questo non fosse mai successo.... ha continuato ad andare a scuola, a giocare con i suoi amici, a divertirsi con le sue ragazze.... Aveva strappato la vita di dosso a una bambina di sette anni.... e la cosa non gli faceva nessun effetto.... " Manuela si interruppe, rivolgendosi ad Andrea.
    Manuela: "Tu lo sai come si chiamava quel ragazzo..... quel mostro..... quel lurido bastardo.... Come si chiamava.....??? Certo che lo sapevi.... lo hai sempre saputo.... e non hai mai detto niente.... Neanche quando tua sorella è stata così idiota da innamorarsi di lui.... fino a sposarlo.... Neanche allora hai detto niente...... !!!!!!!!"
    Eva si avvicinò a Manuela, cercando di calmarla, ma lei si divincolò e andò di nuovo sotto di lui.
    Manuela: "Perchè Andrea.......??? Spiegami perchè..... Perchè non mi hai detto niente..... Non quindici anni fà.... allora posso anche capirlo.... Eri piccolo, eri spaventato..... ma ora non sei piccolo.... l'anno scorso non eri piccolo..... due mesi fà non eri piccolo.... Tu hai lasciato che sposassi un pazzo maniaco..... Come hai potuto.....????"
    Andrea, sospirando e mettendosi le mani nei capelli: "Io non volevo che lo sposassi.... ho cercato di fartelo capire in tutti i modi che lui non era la persona giusta per te.... Non lo dovevi sposare..... ma tu non mi hai dato ascolto.... e non mi avresti ascoltato neanche se ti avessi detto la verità.... perchè eri troppo innamorata..... "
    Manuela, scuotendo la testa: "Tu non ci hai neanche provato..... Cosa avevi intenzione di fare....?? Quanto avevi intenzione di aspettare prima di dire a tutti quello che era successo veramente.....???"
    In quel momento, qualcuno bussò alla porta della bottiglieria. Tutti distolsero lo sguardo da quello che stava succedendo. Gianni aprì la porta, e rimase un attimo interdetto vedendo la persona che aveva davanti. Rientrò dentro, e poco dopo lo seguì una ragazza. Era alta, con lunghi capelli biondi che le ricadevano sulle spalle, due occhi azzurri che si muovevano rapidamente da una parta all'altra.. Camminava lentamente, sorretta da suo padre che era accanto a lei.
    Tutti rimasero in silenzio, senza parlare. Andrea si mise una mano davanti alla bocca, sgranando gli occhi e respirando a fatica. Si alzò dallo sgabello, si avvicinò a lei lentamente. Rimase per qualche secondo immobile, guardandola.
    Lei sollevò lentamente la mano, gliela passò tra i capelli, e poi gli accarezzò dolcemente una guancia. Eleonora deglutì un paio di volte, poi articolò lentamente: "Andrea...... C-Ciao...... Andrea...... "
    Andrea, con gli occhi gonfi di lacrime: "Eleonora..... Com'è possibile....?? Tu parli.....???"
    Maurizio, avvicinandosi a lei: "Non ancora come noi.... ma stà facendo progressi..... Ora i medici sono ottimisti.... pensano che al massimo entro un paio d'anni sarà tornata quasi una ragazza normale.... Ci vorrà tempo e pazienza, ma ce la farà.... "
    Eva, mettendo una mano sulla spalla di Manuela: "E' vero.... E molto merito va anche..... a tuo fratello..... Andrea era un bambino di sette anni... eppure non si fece scrupoli ad addentrarsi in una pineta nel cuore della notte per tirare fuori la sua amica.... Sappiamo tutte e due che non aveva intenzione di farle del male.... Giacomo si è solo approfittato di lui..... "
    Manuela, sorridendo leggermente: "Si, ne sono sicura...... Anche se questo non giustifica affatto quello che è successo dopo.... "
    Marco, alzandosi in piedi: "No.... non lo giustifica.... Però credo che almeno qualche attennuante gliela possiamo dare.... Ha salvato la vita ad Eleonora.... e questo è un grande merito..... "
    Eleonora fece un passo verso Andrea, guardandolo negli occhi: "S-Sono stata brava.... vero....??"
    Andrea, annuendo: "Si.... sei stata bravissima..... Tu lo sai che sono stato io ad aiutare Giacomo a portarti via..... lo sai questo, vero...?"
    Eleonora, sorridendo leggermente e prendendogli una mano: "Si..... Però sei tornato..... e mi hai portata via..... S-sarei già morta se non fosse stato per te..... Grazie..... "
    Andrea sospirò un attimo, e poi la abbracciò forte, con le lacrime che gli scendevano sul viso.
    Marco si avvicinò a Gianni, parlando sottovoce: "Che gli succederà ora....??"
    Gianni: "A lui....? Niente..... Che vuoi che gli succeda....?? Ma Giacomo non se la caverà altrettanto a buon mercato..... Aveva già diciotto anni all'epoca dei fatti.... Verrà accusato di una mezza dozzina di reati... e molti sono ben lontani dalla prescrizione.... Lo processeranno.... "
    Marco, sorridendo e abbracciando Eva: "Questa è la migliore notizia che potessi darci..... "
    Eva, annuendo: "E soprattutto che potessi dare a quella famiglia..... Hanno aspettato tanto.... E giusto che abbiano un po' di giustizia anche loro..... "
    Andrea si staccò leggermente da Eleonora, mentre Maurizio le mise una mano sulla schiena.
    Maurizio: "Vieni tesoro.... E' ora di tornare a casa.... Ti sei già stancata abbastanza per oggi.... "
    Eleonora, guardando Andrea: "Mi lasci un'altra volta.....??"
    Andrea, accarezzandola dolcemente: "No..... non ti lascio stavolta.... Stai tranquilla, domani verrò a trovarti..... Vi dispiace....??"
    Maurizio, scuotendo la testa: "Certo che no.... Le farà bene avere accanto un amico.... finalmente..... "
    Andrea: "Hai sentito.....?? Stai tranquilla.... "
    Eleonora, sorridendo: "Va bene..... casco biondo.... "
    Marco, sorridendo: "Come ha detto....??"
    Andrea, ridendo: "E' come mi chiamavano sempre da bambino..... Ciao trecciolina.... Ci vediamo presto..... "
    Maurizio, stringendo le mani a Manuela ed Eva: "Grazie.... E' poco per quello che avete fatto per noi.... ma è l'unica parola che mi venga in mente in questo momento.... "
    Eva, sorridendo: "E' più che sufficiente..... "
    Maurizio prese per mano Eleonora, accompagnandola alla porta. Mentre stava per uscire, Eleonora si voltò un attimo indietro, guardando Marco da lontano. Alzò la mano e disse lentamente: "Ciao Jason..... A domani.... !!!"
    Uscì chiudendo la porta dietro di se, mentre tutti si voltarono verso Marco, guardandolo con aria interrogativa.
    Eva, avvicinandosi a Marco: "Come ti ha chiamato.....? Jason....???"
    Marco, aggrottando la fronte: "Si..... il Red Ranger..... "
    Manuela, dubbiosa: "Come scusa..... ?"
    Marco: "Quando ero piccolo andavo dicendo che gli somigliavo..... era diventato il mio soprannome, tutti gli amici mi chiamavano così..... Pensa te.... Trecciolina..... me la ricordavo benissimo.... ma dopo tutti questi anni non l'avrei mai riconosciuta.... "
    Manuela: "La conoscevi....?? "
    Marco: "Si, certo.... Io andavo sempre al mare da quelle parti..... Ma onestamente non ricordo se l'ho conosciuta quell'anno, oppure l'anno prima.... è passato talmente tanto tempo.... "
    Eva, sorridendo verso di lui: "Lei ti ricordava benissimo, a quanto pare...... "
    Marco, appoggiandosi al bancone e guardando verso la porta, sorridendo: "Già..... Pare proprio di si..... "


    ..... venerdì, o al più tardi sabato, gli ultimi due paragrafi di questo episodio.... con l'ultimo colpo di scena finale, e la nuova canzone di Marcolino.... :111: :111: :111: A presto :253:
     
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  12. bella'mbriana
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    QUOTE (jameskirk88 @ 4/11/2009, 22:34)
    Ciao ragazzi!! :D :D :D Ecco dunque il penultimo capitolo di questo lungo episodio..... due paragrafi nei quali ci sarà un'altra sorpresa.... Buona lettura a tutti :101: :101: :101:


    "


    ..... venerdì, o al più tardi sabato, gli ultimi due paragrafi di questo episodio.... con l'ultimo colpo di scena finale, e la nuova canzone di Marcolino.... :111: :111: :111: A presto :253:

    Che onore John! Hai scritto nel mio topic! :257:

    ora la leggo e ti lascio un commento come si deve!
     
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  13. bella'mbriana
        +1   +1   -1
     
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    Episodio 1
    Qualcosa è cambiato
    (parte terza)




    Officina di Ezio, mattina

    Walter è chino sul cofano di un'auto, Marco è seduto su uno sgabello.

    Marco:...e questo è tutto. E stamattina non mi ha neanche guardato in faccia. Guarda, è un incubo...un incubo!
    Walter: Perchè tu sbagli tattica! (Marco lo guarda male). Perchè non hai detto niente a Eva prima dell'intervista?
    Marco: Prima di tutto, io non lo sapevo che Criscuolo aveva raccontato tutte quelle balle, poi non c'ho avuto manco il tempo, chè siamo stati tutto il giorno a provare (Walter lo guarda incredulo)...e poi ho pensato che magari la stavo facendo più grave di quello che era, che l'avrei fatta preoccupare per niente...che a fatto compiuto la cosa si sarebbe rivelata una sciocchezza...e invece la sciocchezza l'ho fatta io e grossa pure!
    Walter: Te non gliel'hai detto perchè lo sapevi che si sarebbe arrabbiata...e non ti volevi ritrovare tra due fuochi...da un lato lo squalo e dall'altro la pantera (scoppia a ridere). Certo che te avrei voluto vede' quando t' ha sbattuto er cuscino in faccia! Sai che spettacolo! (ride ancora)
    Marco: Grazie tante per l'aiuto, amico mio
    Walter: E che te devo aiuta', ormai la frittata è fatta! Ce dovevi pensa' prima! Te l'ho detto, hai sbagliato tattica!
    Marco (ironico): E quale tattica avrei dovuto usare?
    Walter: Con le donne, ci vuole l'astuzia...per esempio, frà un po' arriva Simona, che la dovrei accompagnare in giro per negozi...ma io non c'ho proprio voglia...
    Simona (da fuori): Walter! Sei pronto?
    Walter (a Marco): Guarda e impara
    Simona (entrando): Ancora così stai? (vede Marco)...ciao, Marco (Marco distoglie lo sguardo). Oh, ma che ce l'hai ancora con me per la storia di ieri sera? Non penserai mica che io ne sapessi qualcosa di quello che aveva in mente Criscuolo?
    Marco (sbuffa): No, non lo penso...però sei stata te a convincermi a non dire niente di me e di Eva...e adesso lei non mi parla più!
    Simona: Senti Marco, mi dispiace...però, magari se tu gliel'avessi detto prima ad Eva...
    Marco: E va bene, lo so, è colpa mia! Siete tutti bravi, oh, con il senno di poi! Però nessuno che mi sappia dire cosa devo fare adesso! Begli amici che c'ho!
    Simona: Adesso...e che vuoi fare adesso? Devi aspettare che le passi l'arrabbiatura
    Marco (la guarda speranzoso): Tu dici che le passa?
    Simona (sorride e gli dà una pacca sula spalla): Ma certo che le passa! (a Walter) Allora, ti vuoi muovere?
    Walter (sospirando affranto): Sì amore, vengo subito...guarda papà che m'ha combinato qua...m'ha lasciato tre macchine che dovevano essere consegnate ieri, pensa un po'...però non ti preoccupare, io lascio tutto così e vengo con te, a costo di non finire il lavoro!
    Simona: Ma sei sicuro?
    Walter: Certo, mi sono stufato di stare dietro ai casini di mio padre, che se la sbrigasse un po' lui una volta tanto! Anche se...Martelli ha minacciato di cambiare officina e sarebbe il terzo cliente che perdiamo in un mese...però basta, non me ne frega niente!
    Simona: No amore, senti...io non ti voglio mettere nei casini con tuo padre...e poi per una sciocchezza simile! Ci vado da sola per negozi (gli mette le braccia al collo e avvicina la bocca alla sua)...tanto noi ci vediamo dopo (si baciano)
    Walter: Sei un angelo, amore
    Simona: Ciao! (se ne và)
    Walter (a Marco, con un sorriso soddisfatto): Eh?
    Marco (lo guarda ammirato): Mazza, oh! N'artista sei!


    Bottiglieria

    Cesare è immobile in un angolo. Giulio serve i clienti e ogni tanto lo guarda preoccupato

    Ezio (entrando): Buona giornata, fratelli Cesaroni! Cosa c'è di meglio di un caffè prima di immergersi nelle fatiche quotidiane?
    Giulio: Te te immergi ner quotidiano, quello d'o sport...al massimo!
    Ezio (guarda Cesare): Ma che c'ha?
    Giulio: Stanotte ha dormito in bottiglieria
    Ezio: Ah, quindi s'è trasformato in un fusto de birra, è capace che se glie spremo a pancia esce fuori...
    Giulio: Ezio!
    Ezio (si avvicina a Cesare e gli schiocca le dita davanti agli occhi): Oh! Ma che è passato Giucas Casella, t'ha ipnotizzato? Oh Giulio, non è che in queste condizioni magari gli possiamo dare ordini, che ne so...(rivolto a Cesare) tira fuori la lingua!
    Cesare: Te perchè nun te la tagli a lingua?
    Ezio: Oh, s'è svegliato! E famme na biretta, và...
    Giulio (guarda male Ezio): Cesare...hai litigato co' Pamela?
    Cesare (freddo): Io non ho litigato con nessuno...per litigare bisogna essere arrabbiati e io non posso essere arrabbiato, perchè sono un'animale senza cuore
    Giulio: Vabbe', Pamela avrà esagerato...però pure te...anna' a compra' a collana na bancarella...
    Cesare: Era un negozio di bigiotteria! E comunque io in gioielleria a comprare la collana ci ero andato...ma poi ho visto...
    Ezio: Ha visto er cartellino der prezzo! (ride)
    Cesare: Questa stanza si è fatta troppo affollata...vado in ufficio! (se ne và sbattendo la porta)
    Giulio (fà il gesto di picchiare Ezio): Mannaggia a te, sempre co' ste battute idiote!




    Corridoio della scuola

    Pamela, Lucia e Stefania camminano

    Pamela: ...e 'nzomma, stanotte non è tornato a casa, è rimasto a dormi' in bottiglieria...
    Lucia: Pamela, ma tu che hai intenzione di fare? Vuoi continuare a stare arrabbiata per questa storia?
    Pamela: Non lo so Lucì, non lo so...però è lui che ha sbagliato...perlomeno me dovrebbe chiedere scusa!
    Stefania: Ma te ce lo vedi Cesare che chiede scusa? Dai, come se non lo conoscessi!
    Lucia: Stefania ha ragione. Lascia perdere l'orgoglio, chi c'ha ragione, chi c'ha torto...se davvero ci tieni a lui, fai tu il primo passo! (Pamela sospira)


    Cucina di casa Cesaroni

    Eva sta dando da mangiare a Marta

    Marco (entrando timidamente): Posso?
    Eva (rivolta a Marta): Tesoro, guarda chi c'è! Saluta lo zio Marco!
    Marta (divertita): Tao, tio Bacco!
    Eva: Ecco, brava! Proprio il dio Bacco! Perchè solo dopo essersi scolato una damigiana di vino poteva pensare di fare quello che ha fatto!
    Marco: Amore scusami, hai tutte le ragioni di questo mondo...però, ti prego...io non ce la faccio a stare in questa situazione...perdonami!
    Marta (allunga le braccia verso Marco): Tio Bacco, spalla!
    Marco: Stai ancora mangiando Marta, ti prendo dopo sulle spalle...e poi sono papà, non lo zio Marco!
    Marta (ride): Tio Bacco!
    Marco: Papà
    Marta: Tio Bacco! (Eva trattiene una risata)
    Marco (sospira): Eva, per favore...
    Marta: Tio Bacco, spalla!
    Marco (alzando un po' la voce): Ma la smetti di chiamarmi così?
    Eva (scoppiando a ridere): Non è possibile! Sei troppo divertente!
    Marco (confuso): Cioè...tu ti stai divertendo alle mie spalle?
    Eva (continuando a ridere): Avevo deciso di restare arrabbiata fino a stasera...ma come faccio, è impossibile!
    Marco (raggiante): Vuol dire che mi perdoni?
    Eva (si alza): Ma certo che ti perdono, scemo! (si abbracciano, Marco tira un lungo sospiro). Cos'è questo sospirone?
    Marco (sorride imbarazzato): No, è che...(a voce bassa) non mi piace stare lontano da te
    Eva (gli sorride dolcemente): Neanche a me (si baciano)
    Marco: E' che mi hai abituato troppo bene...in quest'anno e mezzo praticamente non ci siamo mai staccati e...(fa un risolino nervoso)...me l'ero quasi dimenticato come si sta senza di te (si rabbuia)
    Eva (gli prende il viso tra le mani): Amore, guardami...da quando ci siamo rimessi insieme questa è la prima volta che abbiamo litigato, è vero...ma non sarà di certo l'ultima. Non puoi aver paura di perdermi ad ogni minima difficoltà (Marco sorride e annuisce, Eva lo bacia di nuovo sulle labbra, poi si stacca di un millimetro e sussurra)...io non ti lascerò mai (si stacca completamente) anche se mi fai arrabbiare
    Marco: Senti, per quella storia...ti giuro che smentirò tutto
    Eva (tornando a dar da mangiare a Marta): Ma no, lascia perdere, va bene così...se serve alla tua carriera, posso anche fare la parte della sorella sfortunata (si gira a guardarlo)...basta che in privato tu continui a stare molto vicino a questa tua sorella...
    Marco: Vicinissimo (si baciano ancora). Quindi, stasera dormiamo di nuovo insieme?
    Eva: Perchè, non ti è piaciuto dormire con Marta?
    Marco: E' stato bellissimo, però sai (mordicchiandole l'orecchio)...ci sono alcune cose che mi sono mancate...
    Marta: Tatta ninna con tio Bacco!
    Marco: Papà...e comunque stasera papà ninna con mamma e Tatta ninna nel lettino
    Marta: No, lettino no!
    Marco (le fà il solletico): Lettino sì, lettino sì! (Marta ride)
    Eva: Certo che parlate proprio la stessa lingua voi due! (guarda Marta). Bisognerà che mi faccia perdonare per rubarle il papà questa sera...che ne dici se usciamo a cena e poi le compriamo un gelato?
    Marco (si rabbuia): Stasera non posso, Eva...Criscuolo ha organizzato una specie di serata mondana al Rock Studio...dice che fà romantico perchè è il posto in cui ho iniziato...Franco ha accettato solo perchè mi vuole bene...ma figurati com'è contento di vedersi il locale pieno di fighetti! (sbuffa) Certo che questo Criscuolo è proprio una sola! Figurati che ieri mi ha fatto sentire Ricky Martin che cantava She bangs!
    Eva (canticchia): She bangs, she bangs...na na na na she moves, she moves ...carina...
    Marco (la guarda male, poi sbuffa di nuovo): Non ho proprio voglia di andare a questa serata...(la guarda)...perchè non vieni con me?
    Eva: Ma come fai, Marco? Non devi tenere segreta la nostra relazione?
    Marco: Ma non è necessario che stiamo insieme...viene anche Walter, potresti stare insieme a lui...a me basta sapere che sei lì! Dai, lo sai che non ci so fare in queste occasioni...ho bisogno di un appoggio morale.
    Eva: E Marta?
    Marco: Ci sono i nonni, gli zii...faranno a gara per tenersela! Dai, per favore! (le fà il musetto)
    Eva (ride): Va bene, va bene...andiamo a questa serata mondana (gli scompiglia i capelli, Marco sorride)


    Bottiglieria, sera

    Cesare è solo, sta pulendo il bancone.

    Pamela (entrando): Ciao, Cè (Cesare la guarda, poi torna a pulire il bancone)...No, è che...neanche stasera sei tornato a casa...me stavo a preoccupà...
    Cesare: E di che cosa? Che mi avessero messo allo zoo, insieme agli altri animali come me?
    Pamela: Cesare, nun me pare il caso de usà sto tono con me, eh? Io sò venuta in pace!
    Cesare: Ah, sei venuta in pace? E che t'aspetti, che t'accolga a braccia aperte dopo quello che m'hai detto?!
    Pamela (alterandosi): Dopo quello che io ho detto a te?! E quello che hai fatto tu a me già t'o sei scordato?! (si agita) No, tu...tu sei irrecuperabile, mannaggia a me c'ho dato retta a quelle due, mannaggia!
    Cesare (ironico): Ah! Quindi non è stata una tua iniziativa! Te l'hanno consigliato le amichette tue!
    Pamela: E certo che non è stata una mia iniziativa! Perchè se era per me, artro che in pace, qua ce venivo cor bazuka! Fammene annà, che è mejo (esce)
    Cesare: Ecco, vai và! Tante care esequie!


    Rock Studio

    Eva, Marco, Simona e Walter arrivano. Il locale è pieno di persone con vestiti eleganti

    Criscuolo: Oh, eccola la nostra rockstar! Vieni, che ti voglio presentare una persona (prende Marco per il braccio e se lo tira, Marco lancia un'occhiata preoccupata a Simona che gli và dietro)
    Eva (rimasta sola con Walter): Dai, segui la tua ragazza
    Walter: Sei sicura?
    Eva: Guarda che non ho bisogno della balia! Questo una volta era il mio ambiente naturale, me la so cavare benissimo!
    Walter: Ogni suo desiderio è un'ordine, madame! E se avesse bisogno di qualsiasi cosa, si ricordi che io sono al suo servizio! (fà il gesto dell'attenti)
    Eva (ride): Vai, scemo! (Walter sorride e se ne và, Eva sente una voce chiamarla da dietro le spalle)
    Voce: Eva!
    Eva (si gira): Carlotta!
    Carlotta: Non ci posso credere! (si abbracciano)
    Eva: Che ci fai qui?!
    Carlotta: Mi dovresti conoscere, non mi perdo mai una serata mondana...non sapevo che questa fosse in onore di Marco...E tu come stai? Voglio dire...ne avrai parlato poi ai tuoi del bambino...è andato tutto bene?
    Eva (sorride): Sì, è andato tutto bene...è una femmina e si chiama Marta...ed è di Marco...
    Carlotta (stupefatta): Di Marco?! Ma allora vuoi dire che tu e lui...
    Eva: Sì!
    Carlotta: E perchè non sei insieme a lui, scusa?
    Eva (sospira): Una lunga storia...deve far finta di essere single, per via delle fan...e tu, sei qui da sola?
    Carlotta: No, sono venuta con una specie di attore di teatro...Venanzio Mattoni
    Eva: Ma chi, prezzemolino? Quello che si imbuca in tutte le trasmissioni televisive?
    Carlotta: Proprio lui...adesso sta parlando di Shakespeare con quelle povere signore (lo indica con la testa) e io ne ho approfittato per svignarmela (si guarda intorno). Ma quello è Walter! (in quel momento Simona lo abbraccia e gli dà un bacio sulle labbra)
    Eva: Sì, ed è impegnato (si gira verso di lei)...tu l'hai avuta la tua occasione
    Carlotta (allusiva): Be', c'è qualcun'altro che si vuole prendere la sua occasione...
    Eva (si gira e nota una brunetta che fà la smorfiosa con Marco): Chi è quella?
    Carlotta: Manuela Trecapelli...sta con un calciatore, non ricordo il nome...ma a quanto pare subisce il fascino dell'artista!
    Eva (scura in volto): Perchè non andiamo a bere qualcosa?
    Carlotta: Ottima idea! (si avviano)


    Casa di Cesare e Pamela, salotto

    Pamela è seduta al tavolo, con il mento appoggiato sulle mani incrociate. Mimmo e Matilde stanno facendo un puzzle sul pavimento

    Matilde (guarda la madre): Guardala come sta! Non può continuare così! Dobbiamo fare qualcosa!
    Mimmo: E che pensi di fare?
    Matilde: Cesare è testardo peggio di un mulo! Ma forse io potrei riuscire a convincerlo...dovrei solo andare in bottiglieria a parlare con lui...
    Mimmo: Tua madre non ti farà mai uscire da sola a quest'ora
    Matilde (sorride): Non lo deve mica sapere (gli sussurra qualcosa all'orecchio)
    Mimmo (alzandosi): Pamela, non riusciamo a finire il puzzle, mi sa che si è perso qualche pezzo
    Pamela: Eh...da dove l'avete preso?
    Matilde: L'ha preso Cesare qualche giorno fà dalla mia cameretta...il mobile quello alto, l'ultimo ripiano
    Mimmo: Va bene, allora vado a vedere di sopra (si avvia per le scale)
    Pamela: 'Ndo vai, che se cadi e te fai male chi c'o dice a tu padre? Vengo io con te (si avvia dietro di lui, Matilde rimasta sola sguscia fuori dalla porta)


    Rock Studio

    Marco sta parlando con un famoso critico musicale, tale Francesco La Rocca

    La Rocca: Con l'X-tour hai avuto la possibilità di girare il mondo...c'è qualche posto che ti ha colpito in particolare?
    Marco: Be', a me è piaciuto molto il Sudamerica, lì il pubblico è molto caloroso e poi la gente per le strade ti fà sentire quasi a casa...le città europee sono bellissime, però un po' fredde...io ero già stato a Londra un po' di anni fà e non è che...
    Eva (da dietro le sue spalle): Londra! Uno dei tuoi pezzi migliori, eh? (Marco si volta a guardarla stupito, Eva tende la mano a La Rocca e continua, con voce un po' impastata) Io sono Eva, la sorella di Marco
    La Rocca: Piacere, Francesco La Rocca, critico musicale

    Tutti la guardano spaventati. Carlotta è dietro di lei che tenta inutilmente di tirarsela dietro

    Carlotta: Eva, perchè non mi accompagni al buffet?
    Eva (divincolandosi): Non ho fame
    La Rocca (a Marco): Quindi sei vissuto a Londra. E dov'è che stavi?
    Marco (lanciando un'occhiata ad Eva): Nei pressi della metropolitana di Bank
    Eva (canticchia): She's bank, she's bank....na na na na she's bank, she's bank
    La Rocca: Interessante questa cover...e cosa vorrebbe dire?
    Eva (pensandoci): Vediamo...lei è una banca...parla di una ragazza piena di soldi...aspetta, potrebbe essere anche l'abbreviazione di has...quindi lei ha una banca (ridacchia) mio padre possiede delle azioni di banche...quindi magari questa canzone è dedicata a me (ridacchia ancora)...anche Ricky Martin mi ha dedicato una canzone...(divincolandosi da Carlotta) Carlotta, lasciami!
    Simona (cercando di salvare la situazione): Anch'io sono vissuta a Londra...lavoravo in un bar alla stazione di Waterloo
    Eva (canticchiando): Waterloo...nananananana Waterloo
    Criscuolo (imbarazzato): Le piacciono gli Abba
    Marco: Già, una fissazione proprio...
    La Rocca: E tu, non ne hai di fissazioni? Gli artisti ne hanno sempre...
    Eva (ridacchia): Potrei raccontarne io qualcuna delle sue fissazioni...

    Simona lancia uno sguardo disperato a Walter

    Walter: Ehm, Eva...lo sai che hanno rinnovato l'altra ala del locale? Te la faccio vedere (lui la prende per un braccio e Carlotta per l'altro e se la portano via)
    Eva (cercando di divincolarsi): Lasciatemi, lo devo aiutare...
    Walter: Lo aiuti dopo..ora vieni con noi (la trascinano fuori dal locale, poi rivolto a Carlotta) E solo tu ci potevi essere dietro a sto macello!
    Carlotta: Ma cosa vuoi da me?! Io ho cercato di fermarla!
    Walter: Sei tu che l'hai fatta bere!
    Carlotta: Sì certo, le ho ficcato un imbuto in bocca e ci ho infilato dentro lo champagne!
    Walter (agitandosi le mani davanti alla faccia): Aaaaaah! La verità è che dove passi tu non cresce più l'erba!
    Carlotta: Scusami tanto se non sono perfettina come la tua nuova amichetta!

    Intanto Eva avanza barcollando senza che loro se ne accorgano. Marco esce a precipizio dal locale e la afferra appena in tempo prima che cada

    Marco: Eva! (rivolto a Walter e Carlotta) E meno male che dovevate starle dietro, voi due!

    Walter e Carlotta parlano contemporaneamente

    Walter (indicando Carlotta): E' colpa sua!
    Carlotta (indicando Walter): E' colpa sua!

    Marco scuote la testa e abbraccia Eva. In quel momento, esce anche Criscuolo

    Criscuolo: Allora, l'avete calmata la pazza?

    Marco lo guarda male. Eva si stacca e si mette una mano sulla fronte

    Eva: Marco mi sento male...mi sento male (vomita addosso a Criscuolo)
    Criscuolo (sconvolto): Il vestito di Giorgio Armani! Ma voi siete due pazzi scatenati! Mi ha rovinato la camicia!

    Walter e Carlotta cercano di trattenersi, Marco invece ride apertamente. In quel momento sopraggiunge Franco, che vedendo la scena scoppia a ridere pure lui

    Criscuolo: Ma che ve ridete, che ve ridete?! Avete organizzato tutto per beffarvi di me! Ma io non mi faccio prendere in giro così! (rivolto a Franco) Tu domani passi dal mio ufficio e te riprendi il tuo 50%, perchè io a questo qua non lo voglio vedè più, non voglio vedè più nessuno di voi! (se ne va bestemmiando)
    Marco (abbraccia di nuovo Eva e le dà un bacio sulla fronte): Dai, piccola...torniamo a casa
    Eva (appoggiandosi a lui, con voce un po' insonnolita): La serata è già finita?
    Marco (mentre si avviano): Sì, è finita
    Eva: Ti ho aiutato?
    Marco: Non immagini neanche quanto, amore mio
    Eva (fà un risolino): Tu non ti sai proprio comportare in queste occasioni
    Marco (ride): Hai ragione, tesoro...IO non mi so proprio comportare (continuano ad avviarsi verso la macchina)


    Bottiglieria

    Cesare è seduto a un tavolo con la testa fra le mani

    Matilde (entrando): E' pericoloso lasciare la porta aperta
    Cesare: Matì...che ci fai qua a quest'ora?
    Matilde: No, Cesare...la domanda giusta è: che ci fai tu qua? Dovresti stare con la tua famiglia
    Cesare: Senti, Matì...
    Matilde: No, senti tu. A me non importa niente del perchè tu e la mamma abbiate litigato (comincia a piangere) ma tu mi avevi promesso che saremmo stati sempre tutti e tre insieme...e le promesse si mantengono (scoppia a piangere)
    Pamela (entrando trafelata): Matì...ma che me vuoi fà venì n'infarto? Viè qua, namo a casa (la prende per mano e si avvia)
    Cesare: No Pamè, aspetta (si alza, prende una scatolina dalla tasca e la poggia sul tavolo) Ecco qua
    Pamela: Ecco qua che?
    Cesare (indicando la scatolina): Quanno sò annato in gioielleria...ho visto questo...e l'ho comprato. Per cui non c'avevo più i soldi pe' comprà a collana a tu madre

    Pamela prende la scatola, la apre e ci trova un bellissimo solitario d'argento. Spalanca gli occhi e guarda Cesare

    Cesare: Te volevo chiedere de sposarme...sempre che non te faccia troppo schifo sposà a n'animale che sta ar romanticismo come er brasato cor cioccolato bianco!
    Pamela: Ma quà brasato cor cioccolato bianco! A Cè...tu sei un maritozzo con la panna...sei er cacio sui miei maccheroni...sei...
    Cesare: E spaghetti amatriciana
    Pamela: Sì!
    Cesare: Sì, sò e spaghetti amatriciana?
    Pamela: No Cè, sì! Sì, te sposo!
    Cesare (sorride): Me sposi?
    Pamela: Te sposo! (si abbracciano)
    Cesare (rivolto a Matilde): Me sposa!
    Matilde: Te sposa! (gli salta addosso e tutti e tre si abbracciano ridendo)


    FINE EPISODIO

     
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  14. bella'mbriana
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    Episodio 2
    Io non perdono e tocco
    (parte prima)



    Cucina di casa Cesaroni, mercoledì mattina

    Apparentemente non c'è nessuno

    Cesare (entrando): Cornetti per tutti! (si gira verso Pamela e Matilde dietro di sè) Ma che è, non c'è nessuno?
    Giulio e Lucia (sbucando da dietro il tramezzo): Viva gli sposi!

    Dalla porta entrano anche Rudi, Alice e Mimmo e tutti abbracciano Cesare e Pamela

    Cesare (con le lacrime agli occhi): Ve possino ammazzà...me fate commuovere...

    Mimmo: Zio Cesare e Pamela hanno deciso di sposarsi. Noi siamo tutti molto contenti. E' più di un anno ormai che vivono insieme e Pamela è già diventata parte della famiglia.

    Pamela (sedendosi a tavola con gli altri): Oh Lucì, poi l'ho fatta quella cosa che m'hai consigliato te!
    Lucia (con un sorriso d'intesa): E ha funzionato?
    Giulio: Ma di che state a parlà?
    Pamela: No, è che ce stanno i novi vicini de casa nostri...na coppia de mezz'età...che non so come, è venuta a sapè che mestiere facevo...
    Cesare: Non sai come? Ce sta Godiva che te viene a trovà un giorno sì e l'altro pure! E quella ca bocca chiusa non ce stà, mai!
    Pamela: Vabbè, mo non me fà perde er filo...'nzomma, lei...a vicina de casa...ha cominciato a fà tutta na manfrina contro de me...davanti tutta sorridente..."Buongiorno, signora Pamela", "Come sta, signora Pamela?"...e poi sparla de me co' tutto er vicinato!
    Giulio: Oh, a gente gli affari sua mai proprio!
    Pamela: Eh, ma Lucia m'ha dato il consiglio giusto!
    Alice: E che ti ha consigliato?
    Pamela: Niente...casualmente, parlando co' a sorella der fruttarolo...me sò lasciata scappà che er marito da signora era cliente mio!
    Rudi: No! Ma lo era sul serio?!
    Pamela: No no, nun l'avevo mai visto prima...però a voce s'è sparsa e il poveretto hai voglia a diglie che nun era vero gnente, lei gli ha fatto na parte che se sentivano le urla fino in fondo ar vicolo ...e mò a strega nun c'ha più il coraggio de uscì de casa, che tutto er vicinato le ride dietro!(tutti ridono)
    Lucia: Te l'avevo detto io che funzionava!
    Giulio: Metodo Cesaroni! Beccate questa signò! Così te impari a prossima volta!

    Mimmo: Eh sì, Pamela è diventata proprio una Cesaroni! Papà dice che noi Cesaroni siamo buoni e cari, sempre disposti ad aiutare tutti...però se vediamo qualcosa di storto non abbassiamo la testa...ma colpiamo senza pietà!

    Cesare: Perchè i Cesaroni nun se fanno guardà dietro! (applauso)

    Camera da letto di Marco e Eva

    Marco è a gattoni dietro il letto, Marta è sulle sue spalle. Marco alza la testa fingendo di guardarsi intorno con circospezione.

    Marco (a voce bassa): Generale, non vedo il nemico all'orizzonte. E lei?
    Marta (anche lei a voce bassa, con le mani da vanti agli occhi a mo' di binocolo): No imico (in quel momento, entra Eva in accappatoio che si friziona i capelli con un asciugamano, Marta la indica con il dito e urla) Imico! (si butta sul letto)
    Marco: All'attacco!

    Si butta anche lui sul letto, afferra Eva e la fà cadere sul letto insieme a loro

    Eva: Ah! (inizia a ridere mentre Marco le fà il solletico e Marta le salta addosso) Aiuto! Hahahahaha! Smettetela, smettetela! Hahahahah!
    Marco: Arrenditi, maledetta!
    Eva (alza le mani): Mi arrendo, mi arrendo!
    Marco: Chiedi perdono!
    Eva: Perdono!
    Marco: Giura eterna obbedienza al generale Marta qui presente!
    Eva: Giuro, giuro. Chiedimi quello che vuoi!
    Marta (dopo aver smesso di ridere, con tono di comando): Cansoscina!
    Marco: Eh no Marta, se fai cantare la mamma io me ne vado, ho le orecchie delicate!
    Eva: Sentitela, la rockstar! E comunque, lei non vuole che canti io, vuole che accenda lo stereo
    Marco: Lo stereo?
    Eva (alzandosi dal letto): Certo, vuole sentire questa canzone (accende lo stereo)

    "Venite pure avanti, voi con il naso corto
    signori imbellettati, io più non vi sopporto
    infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
    perchè con questa spada vi uccido quando voglio

    Venite pure avanti, poeti sgangherati
    inutili cantanti di giorni sciagurati
    buffoni che campate di versi senza forza
    avrete soldi e gloria, ma non avete scorza.
    Godetevi il successo, godete finchè dura
    che il pubblico è ammaestrato e non vi fà paura
    e andate chissà dove per non pagar le tasse
    col ghigno e l'ignoranza dei primi della classe.
    Io sono solo un povero cadetto di Guascogna,
    però non la sopporto la gente che non sogna.
    Gli orpelli? L'arrivismo? All'amo non abbocco
    e al fin della licenza, io non perdono e tocco!"

    Marta (cantando e fingendo di tirare di spada): Io no peddono, no peddono e tocco!
    Marco: Preferisce Guccini a me?
    Eva: Ma no, è che le piace giocare a fare la spadaccina. Scrivila anche tu una canzone che parla di uno spadaccino e lei la canterà...(lo guarda) sempre che tu ne sia capace...
    Marco (sorride): Cos'è, metti in dubbio le mie capacità?
    Eva: Non mi permetterei mai...è solo che voi artisti siete degli egocentrici...(si aggiusta i capelli davanti allo specchio)...sapete parlare soltanto di voi stessi...Guccini è un tipo combattivo, con un caratterino niente male...in questa canzone finge di parlare di Cirano, ma in realtà parla di sè stesso (lo guarda e sorride) e siccome tu non sei così, non potresti mai scriverla.
    Marco: Io veramente nelle mie canzoni parlo di te...e tu, insomma...il caratterino un po'...
    Eva (si avvicina e gli dà un bacio sulle labbra): Amore mio, ma tu non parli di me, parli del tuo amore per me...parli di te! (gli dà un buffetto sulla guancia) e comunque io sono dolcissima! (si gira dall'altra parte)
    Marco (fà l'occhiolino a Marta, poi a bassa voce): Quando dorme (Marta ride)
    Eva: Che cosa state confabulando voi due?
    Marco: Niente! Stavamo dicendo che sei dolce come il miele!
    Marta: Mamma mele! (continua a tirare di spada)
    Marco (si alza, abbraccia Eva da dietro e le dà un bacio sul collo): Sei dolcissima, bellissima e intelligente...li stenderai tutti al test d'ingresso!
    Eva (sospira): Speriamo...io mi sento più stupida ogni giorno che passa...sono due anni che non tocco un libro e mi sembra che ne siano passati venti!
    Marco (la fà girare verso di sè e le prende le mani fra le sue): Ok, fà un respiro profondo (Eva respira) e adesso guardami...tu sei fantastica, sei intelligente, brillante...e nessun test d'ingresso di nessuna università può stenderti. (le prende il viso tra le mani) Andrai alla grande!
    Eva (ironica): Se lo dici tu, c'è da crederci...
    Marco: C'è da crederci sì, perchè nessuno ti conosce meglio di me...e io so per certo che quattro sbarbatelli appena usciti dal liceo non potranno mai essere meglio di te...io ho ancora le copie dei tuoi articoli su Up to you!
    Eva: Davvero?
    Marco (sorride): Bè, ad ogni nuovo articolo mi innamoravo sempre più di te...e neanche me ne accorgevo! Pensavo che fosse l'affetto fraterno a spingermi a conservarli...e invece era perchè non potevo averti...e conservavo i tuoi articoli come una specie di surrogato...perchè ogni volta che li leggevo ci trovavo dentro una parte di te...e questo mi faceva stare bene.
    Eva (lo abbraccia forte): Ti amo tanto
    Marco (stringendola a sè): Anch'io
    Eva (sciogliendosi dall'abbraccio): Purtroppo i membri della commissione non sono tutti innamorati di me!
    Marco: Meno male, vuoi dire! Altrimenti mi toccherebbe ammazzarli tutti! (le agita l'indice davanti al naso) Ne ho abbastanza di gente innamorata di te! Devo esserci soltanto io!
    Eva: E io che dovrei dire, che mi tocca gareggiare con tutte le tue fans!
    Marco (le sussurra sulle labbra): Lo sai benissimo che non devi gareggiare con nessuna...per me esisti solo tu (la bacia). Vabbè io vado, che Franco, da quando è tornato ad essere il mio produttore, praticamente vorrebbe che suonassi 20 ore al giorno...Simona mi vorrebbe sempre in giro a farmi vedere, lui mi vorrebbe sempre in studio a provare...fra un po' divento matto a stare dietro a tutti e due...Vabbè, ciao! (le dà un ultimo bacio sulle labbra e fà per andarsene, poi torna indietro, e và verso Marta) Vieni qua, Valentina Vezzali! (la prende in braccio, le fà fare due capriole per aria, le dà un bacio, poi la passa ad Eva e se ne và)
    Eva (ridendo): Fra un po' diventa matto? Più matto di così!

    Cortile del Liceo

    Rudi, Lorenzo e Budino attraversano il cancello

    Lorenzo: Ah, qualcuno si è profumato stamattina!
    Budino: Perchè, l'ha fatto apposta? pensavo che si fosse fatto cadere il profumo di Alice addosso mentre se faceva la barba! (ridono)
    Rudi: I.diota, è un profumo maschile! Ma che parlo a fare con te, che non vieni agli allenamenti perchè dopo non hai voglia di farti la doccia!
    Budino: Non è che non ho voglia, è che mi viene il raffreddore (intanto Rudi si è fermato di botto con sguardo estatico)..Oh, ma che è? Hai visto la Madonna?
    Lorenzo (indicandogli una ragazza con i capelli castani): Non proprio

    Rudi si avvcina alla ragazza

    Rudi: Ciao, Sonia!
    Sonia (annoiata): Ciao...
    Rudi: Senti...stavo pensando...Sabato mattina pensavo di portare la mia nipotina allo zoo...ti và di venire con noi così le puoi parlare un po' degli animali...
    Sonia (schifata): Allo zoo! A vedere gli animali in gabbia? E' la cosa più crudele che abbia mai sentito! E poi Sabato c'è assemblea...(annusa)...ma cos'è, Calvin Klein?
    Rudi (sorride): Sì...lo conosci?
    Sonia: Questo profumo lo testano sugli animali! (lo guarda inorridita) Dovresti proprio vergognarti, Rudi! (se ne và)

    Lorenzo e Budino ridono a crepapelle

    Lorenzo: Ottima mossa, Cesaroni!
    Budino: Voleva portare un'animalista allo zoo!

    Salotto di casa Cesaroni, primo pomeriggio

    Eva è seduta al tavolo, che studia. Marta è sul pavimento, gioca con gli animali della fattoria

    Marta: Mamma, dochi con me?
    Eva: No tesoro, mamma non può giocare, sta studiando
    Marta: Fattamo la fetta degli animali?
    Eva (sospira): Non posso fare la festa degli animali, Marta...te l'ho già detto.
    Marta (si alza e si avvicina al tavolo con in mano la mucca e il porcellino): Mamma, è il compinanno della mucca e il pozzellino...
    Eva (le toglie di mano i giocattoli e li sbatte a terra): La finisci?! Ti ho detto che non posso!
    Marta (scoppia a piangere): Cattiva! Mamma cattiva!
    Lucia (affacciandosi dalla cucina): Eva, tutto bene? (capisce la situazione e prende Marta in braccio). Vieni dalla nonna, tesoro...Ti insegno a preparare i crocchè.

    Lucia và in cucina. Eva si mette la testa fra le mani.

    Camera da letto dei ragazzi

    Alice è seduta sul suo letto a leggere, Rudi è sul suo, lo sguardo fisso sulla parete

    Alice (lo guarda): Cosa c'è, stai cercando di guardare attraverso il muro con la forza del pensiero? Guarda che Eva non è in bagno.
    Rudi: Ma tu perchè non continui a leggere? Non fai altro dalla mattina alla sera, proprio adesso hai deciso di prenderti una pausa per rompermi le b.alle?
    Alice: Guarda che questo libro dovresti leggerlo pure tu...ti stupiresti di quante cose potresti imparare...potresti perfino fare colpo su Sonia!
    Rudi: Sì, come no! Faccio prima a tirarglielo dietro!
    Alice (ride): Personalmente sarei pure d'accordo, ma...non credo che servirebbe al tuo scopo. Invece, se lo leggessi...ci sono un sacco di cose interessanti. Per esempio, qui...parla della caccia alle balene...(si alza e si siede sul letto di Rudi) Guarda...
    Rudi (poco convinto): La caccia alle balene?
    Alice: Pensa un po' alla reazione di Sonia quando scoprirà che il ragazzo che lei ha giudicato tanto male in realtà è una persona sensibile...che si preoccupa delle specie a rischio...
    Rudi (colpito): Potrebbe funzionare...
    Alice (con un sorriso d'intesa): Devi dare retta alla tua sorellina
    Rudi (prende in mano il libro): Però adesso te me fai un riassunto breve...
    Alice (sospira): Sei una causa persa. Allora, i balenieri...

    Camera di Marco ed Eva, tardo pomeriggio

    Eva è seduta alla scrivania, ma non sembra essere molto impegnata nello studio. E' ferma a guardare la stessa pagina del libro, senza mai voltarla

    Marco (entrando): Amore, sei qui? (si ferma) Eva, che hai?
    Eva (con lo sguardo fisso davanti a sè): Ho sgridato Marta (con le lacrime agli occhi) Le ho urlato contro e l'ho fatta piangere
    Marco (sospira, poi si siede e le prende le maini fra le sue): Eva, non sei nè la prima nè l'ultima madre a sgridare la figlia...sei sotto stress e Marta sa essere molto insistente, lo sappiamo bene
    Eva (sbuffa): Altro che sotto stress, sono sull'orlo di una crisi di nervi...avrei tanto bisogno di staccare da tutto...perchè non ce ne andiamo fuori città questo fine settimana, quando ho finito l'esame?
    Marco: Amore, mi piacerebbe tanto...ma Sabato ho il concerto, il primo a Roma dopo l'X-tour, te lo ricordi?
    Eva (appoggiando la fronte sulla mano): Hai ragione, scusa...Lo vedi? Sono un disastro! Sono un disastro come madre, sono un disastro come compagna... (chiude il libro con forza) e sono un disastro pure come aspirante giornalista, che oggi avrò fatto sì e no tre pagine! (comincia a piangere)
    Marco: Ehi, ehi...vieni qui (la abbraccia e le fà appoggiare la testa sulla spalla) Tu sei una giornalista fantastica, una madre eccezionale e...(la guarda negli occhi) e sei la donna dei miei sogni
    Eva (sorride): A me sembra più di essere una strega ultimamente
    Marco: Questo è sicuro...mi hai fatto un'incantesimo la prima volta che ti ho vista entrare dalla porta di casa (la bacia)
    Eva: Forse sarebbe meglio se lasciassi perdere tutto...dovrei cercarmi un lavoro e...
    Marco: Non se ne parla neanche! Tu non lasci perdere proprio niente!
    Eva: Marco, ma se mi sto esaurendo solo per un test d'ingresso, come farò con tutti gli altri esami! Mamme che studiano non ce ne sono tante...e adesso so perchè!
    Marco: Prima di tutto, tu non sei una delle tante...
    Eva (ironica): L'obiettività fatta persona...
    Marco (con aria di finto rimprovero): Non mi interrompere...e poi non sei mica da sola? Quando dovrai studiare ci penserò io a Marta e se non potrò chiederemo ai nonni, agli zii, agli amici...non per niente siamo una famiglia allargata, no? Tu adesso hai solo bisogno di un po' di tranquillità, per studiare in pace.
    Eva: Sì, tranquillità! In questa casa? In effetti, Carlotta mi ha offerto di usare la casa sul Tevere...e domani è l'ultimo giorno, mi ci vorrebbe proprio una full-immersion!
    Marco: Bene, perfetto!
    Eva: Perfetto, certo...e con Marta come faccio? Domani mamma è a scuola e la nonna ha l'influenza...
    Marco: La tengo io domani
    Eva: Ma cosa dici? Col concerto come fai?
    Marco: Il concerto è Sabato...e un giorno con mia figlia non potrà che farmi bene...mi ricaricherà le batterie (Eva non sembra convinta) dai Eva, se non lo vuoi fare per te, fallo per me! Io ho bisogno che tu sia felice...se tu non sei felice io non mi sento completo, lo capisci?
    Eva (sussurra): Ma cosa ho fatto io per meritarti?
    Marco (sorride): Cosa hai fatto? Tu mi hai illuminato la vita, hai dato musica alle mie parole...hai il preso il mio cuore nelle tue mani e hai dato il ritmo ai suoi battiti (si baciano). Per non parlare di quella creatura meravigliosa che è di sotto a mangiare tutti i crocchè della nonna!
    Eva: No, lo sapevo! Basta che mi allontano un attimo e nessuno la controlla!
    Marco: Ehi, sto scherzando! I nonni la stanno controllando benissimo! La smetti di pensare che hai il peso del mondo sulle tue spalle? (Eva annuisce sorridendo) E adesso sbrigati, che devi andare alla casa sul Tevere! (la fà alzare)
    Eva: Ma...
    Marco: E non ti voglio vedere prima di domani sera, è chiaro?
    Eva: D'accordo, capo (gli mette le braccia intorno al collo) Mi mancherai stanotte... (lo bacia)
    Marco: Non sei leale così (continuando a baciarla) per niente leale (lei gli solleva la maglia e gli accarezza il petto) Ok...magari ci andiamo dopo alla casa sul Tevere (si lasciano cadere sul letto).
     
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  15. bella'mbriana
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    Episodio 2
    Io non perdono e tocco
    (parte seconda)



    Rock Studio, giovedì mattina

    Franco guarda la TV nel suo ufficio. C'è Mariano Gulli (l'altro cantante dell'X-tour) intervistato su MTV

    Vj: E com'è stato il rapporto con l'altro giovane cantante, Marco Cesaroni?
    Gulli: Direi abbastanza buono. Certo, siamo molto diversi...per me la musica è una terra da scoprire, cerco sempre di sperimentare cose nuove, di esplorare nuove dimensioni...lui invece...come dire? Canzoni d'amore, melodia orecchiabile...più sul classico, direi.
    Vj: Intendi dire che và sul sicuro? Cerca di ingraziarsi il pubblico?
    Gulli: L'hai detto tu, non io!
    Vj (ride): Pare che ci riesca comunque, sono in olti a seguirlo
    Gulli: Io direi più che altro in molte
    Vj: Stai forse insinuando che piace più per il suo aspetto che per la sua musica?
    Gulli (alza le mani): L'hai detto sempre tu, io sono innocente

    Franco spegne il televisore arrabbiato, poi si rivolge a Simona, che è entrata da poco

    Franco: Ma tu senti questo! Che faccia da schiaffi, proprio!
    Simona: Ma lascia stare, è tutta invidia. Anzi, è una tattica: ha capito che la sua musica piace a una nicchia di pseudo-intellettualoidi e cerca di ingraziarseli...e dovrebbe fare così pure Marco, concedersi un po' di più alle sue fan.
    Franco: Marco deve pensare soltanto a suonare e a scrivere belle canzoni...le fan ce le ha per quello, non perchè và in giro a mostrare la sua bella faccia in tutte le trasmissioni televisive!
    Simona: Franco, tu sei rimasto agli anni Settanta! Oggi, se non ti fai vedere in TV non sei nessuno, puoi anche scrivere meglio di Bob Dylan, nessuno se ne accorge!
    Franco: La buona musica viene sempre fuori, Simona, oggi come ieri!
    Simona: Ok, ma è sempre meglio aiutarla a venir fuori il prima possibile! Perciò, al concerto di dopodomani...ci sarà MTV!
    Franco: Pure tu con MTV...stiamo a posto, proprio
    Simona: A proposito, ma dov'è Marco? Lo devo preparare per le domande che gli faranno...non vorrei che si facesse scappare qualcosa su Eva o...
    Franco: Ancora con questa bell'idea che ha avuto Criscuolo?
    Simona: Senti, Criscuolo è un ********, ma su questa cosa aveva ragione...non è ancora il momento di dire a tutti che ha una figlia e una fidanzata (guarda l'orologio)...ma quando arriva?
    Franco: Mi sa che dovrai aspettare fino a domani per "istruirlo"...oggi non viene, ha telefonato prima, sta tutto il giorno con la bambina
    Simona: Ma è impazzito?! A due giorni dal concerto pensa a stare con una bambina?!
    Franco: Sarebbe sua figlia, Simona...stai cominciando a credere anche tu alle frottole che racconti?
    Simona: Vabbè, tanto lo so già dove l'ha portata...Vado a cercarlo...a dopo! (se ne va, Franco la guarda uscire scuotendo la testa)

    Corridoio del Liceo

    Rudi, Lorenzo e Budino camminano con dei volantini in mano.

    Budino: Rudi, a me mi pare una grandissima ca.zzata!
    Rudi: E allora non dovresti avere problemi, è una vita che fai solo ca.zzate!
    Lorenzo: Lui sì, ma io ho una reputazione da difendere
    Rudi: E quale sarebbe, quella del più grande secchione della scuola? Ragazzi, dovreste ringraziarmi: io vi sto offrendo la possibilità di svestirvi dei panni di liceali nullafacenti e indossare quelli dei giovani eroi combattivi!
    Lorenzo: Senti, Rambo...io t'aiuto...ma lo faccio solo per amicizia!
    Rudi (si volta verso Budino): E tu?
    Budino (annuisce): Vabbè, proprio perchè sei tu...
    Rudi (li abbraccia entrambi): Lo sapevo, lo sapevo...siete due grandi! Forza, andiamo (si mettono a distribuire i volantini) Fermiamo la caccia alle balene! Firmate la petizione, niente più caccia alle balene!

    Rudi si avvicina "casualmente" a Sonia e le porge un volantino

    Sonia (lo prende curiosa): Cos'è?
    Rudi: Stiamo raccogliendo firme da inviare all'Assemblea Generale dell'ONU...per bandire la caccia alle balene!
    Sonia (stupita): Ma dici sul serio?
    Rudi: Certo! Tu non hai idea del modo crudele in cui le ammazzano! Devono fare in modo di preservare la carne e quindi...
    Sonia (disgustata): Lascia stare, lo so benissimo! Non ci voglio neanche pensare! (lo guarda) Piuttosto, non sapevo che ti interessassero queste cose!
    Rudi: Hai ragione, non me ne è mai fregato niente fino ad ora...ma l'altro giorno ho visto un documentario e sono rimasto scioccato! E allora mi sono chiesto: ma perchè nessuno fa niente? E la risposta è che la gente queste cose non le sa! Ed è stato lì che mi sono detto: Rudi, non puoi startene con le mani in mano...devi informarti ed informare!
    Sonia (che l'ha ascoltato estasiata): Esatto! E' quello che dico sempre io! Informarsi ed informare! Dammi questa petizione (Rudi tira fuori un foglio che Sonia firma; dopo aver firmato fà per allontanarsi ma ci ripensa e si volta verso Rudi) Rudi, senti...oggi pomeriggio c'è unariunione del mio gruppo "Carnivori uguale cannibali"...ti va di accompagnarmi?
    Rudi (con un sorriso a 32 denti): Certo che mi va!
    Sonia (sorride): Bene...allora ci vediamo alle quattro
    Rudi: Alle quattro (si gira verso Alice che lo guarda da lontano e gli fà un gesto di vittoria)

    Parco

    Marco sta correndo a perdifiato con Marta sulle spalle, che finge di essere un cavaliere con la spada sguainata

    Marta: Callo, là (indica a destra)
    Marco (col fiatone): Marta, che ne dici di andare un po' sullo scivolo, così il cavallo riprende fiato un attimo?
    Marta: No tivolo, callo! Io padassina!
    Marco: Gli spadaccini vanno sempre sullo scivolo, non lo sai?
    Marta: No, tivolo no!
    Marco (inizia a ringhiare): Mi sto trasformando (Marta comincia a ridere) il cavallo quando si stanca si trasforma in...in...(afferra Marta con le mani e se la porta davanti) in drago sputafuoco! (ringhia e finge di mangiarla, Marta ride)
    Simona (da dietro): Ecco, questo è proprio il modo giusto di conservarsi la voce per un concerto!
    Marta: Moma!
    Marco: Ehi Simona, sei venuta a giocare con noi? Se vuoi puoi fare il cavaliere che salva la damigella in pericolo dal drago!
    Marta: No, io iele, lei iella!
    Marco (ridendo): Intende dire dire damigella, Simona
    Simona (sorride): Lo so, non preoccuparti...in realtà sono un po' preoccupata per il drago...non vorrei che sputasse troppo fuoco...a meno che tu non stia cercando di avere la voce di Louis Armstrong...dovresti imparare anche a suonare la tromba, però!
    Marco: Non ti preoccupare Simo, la voce è a posto...il concerto è dopodomani e ho delle caramelle toccasana
    Simona: Marco, dico sul serio...dovresti essere a lavorare adesso, non al parco!

    Intanto Marta si è stufata di stare senza fare niente

    Marta: Papà, tivolo!
    Marco: Sì amore, ora papà ti porta sullo scivolo (la mette a terra e Marta corre verso le scalette, mentre Marco la guarda da vicino)
    Simona: Marco, ma mi stai ascoltando?
    Marco: Sì Simona, ti ascolto, ma oggi non posso, l'ho detto a Franco...Eva deve studiare e...
    Simona: Eva deve studiare?! Cioè, tu metti a rischio il primo concerto in Italia dopo più di un anno perchè Eva deve studiare?!
    Marco (si arrabbia): Io non metto a rischio proprio niente! E Eva ha già perso due anni di Università, uno perchè era incinta di nostra figlia e l'altro per venirmi dietro!
    Simona: Ma questo è un concerto importantissimo...
    Marco: Anche il futuro di Eva lo è!
    Simona (sospira): Io non ti capisco...
    Marco: No Simona, sono io che non capisco più te! Ma che ti è successo? Prima eri così piena di passione, di entusiasmo...adesso sembri solo ossessionata dal fare le cose in grande, ma non ti diverti neanche più!
    Simona: Scusami tanto, se mi preoccupo per la tua carriera!
    Marco (guardandola negli occhi): Per la mia carriera...o per la tua?
    Simona (si rabbuia): E' questo che pensi? (Marco tace) Allora forse è meglio se la chiudiamo qui questa conversazione...fammi sapere quand'è che sarai libero per provare (se ne va, Marco sbuffa dispiaciuto)

    Circolo vegetariano, pomeriggio

    Rudi e Sonia entrano in una stanza dove ci sono delle sedie in circolo e alcuna persone sono già sedute

    Sonia: Vieni, che ti presento il nostro leader (si avvicina ad un ragazzo coi capelli lunghi e ricci) Fabrizio, ti presento Rudi, un mio amico
    Fabrizio: Piacere, gli amici di Sonia sono sempre bene accetti...vegetariano anche tu?
    Rudi: Bè...in realtà...
    Sonia: Rudi non è ancora vegetariano, ma ha cominciato a prendere a cuore i diritti degli animali...sono sicura che partecipando alle nostre riunioni prenderà sempre più consapevolezza
    Fabrizio: Benissimo, siamo sempre contenti quando possiamo convertire qualcuno. Prego, siediti (Rudi e Sonia si siedono, Fabrizio si rivolge a tutti) benvenuti a tutti, amici. Oggi abbiamo con noi un altro temerario, direi che si merita un incoraggiamento: facciamo un bell'applauso a Rudi! (tutti applaudono, Rudi si guarda intorno con aria stranita) Lo so che ti sembriamo dei pazzi Rudi, ma noi siamo solo delle persone che si sono poste una domanda: per quale motivo il rispetto della vita deve valere solo per gli esseri umani? Te lo sei mai chiesto?
    Rudi: No
    Fabrizio: La violenza sugli animali è l'anticamera della violenza sugli uomini...una società non violenta non può fare distinzione di specie, non ti pare?
    Rudi (ci pensa sù): Mi sembra giusto!
    Fabrizio (gli dà una pacca sulla spalla): Brava, Sonia! Ci hai portato proprio un ragazzo in gamba!

    Sonia sorride, Rudi la guarda e sorride

    Casa sul Tevere, tardo pomeriggio

    Eva è seduta di spalle alla porta e studia. La porta si apre silenziosamente ed entrano Marco e Marta. Marta ha in mano un mazzo di margherite. Marco si accovaccia, le fà segno di non fare rumore e poi le indica la mamma. Marta si avvicina piano piano ad Eva.

    Marta (sorridendo e alzando le braccia con le margherite): Mamma...pe' te!
    Eva (si gira). Amore mio! (prende le margherite, poi la prende in braccio, le dà un bacio e la stringe) Quanto sei dolce, tesoro, la bimba più dolce del mondo!
    Marta (scambiandosi un'occhiata d'intesa con Marco): Mamma dolse!
    Eva (la fà sedere su di sè, poi le scompiglia i capelli): Sai cosa facciamo? Le mettiamo subito nell'acqua! (si alza e si avvia tenendola per mano, passando vicino a Marcogli dà un bacetto veloce sulle labbra) Ah, ciao anche a te!
    Marco: Caspita, ti sei accorta che ci sono anch'io, sono commosso!
    Eva (torna con i fiori in un vaso, li poggia sul tavolo e poi prende di nuovo Marta in braccio e se la sbaciucchia): Scusami, è che questo scricciolo mi è mancato tantissimo!
    Marco: Lo immaginavo...ecco perchè te l'ho portata per un po'
    Eva: Ma che per un po'? Non vorrai mica riportarla via?
    Marco: Scusa, ma tu non devi studiare?
    Eva: Ho studiato tutto il giorno, ormai non entra più niente...ho voglia di impastare un po' il pane! (Butta Marta sul divano e le fà il solletico, Marta ride)
    Marco (ride pure lui): Bè, allora io vi lascio al vostro lavoro...vado da Franco, così magari recuperiamo un po' di cose che dovevamo fare oggi...
    Eva (continuando a giocare con Marta): Ok, ciao
    Marco (restando fermo): E mi fate andare via così?

    Eva e Marta si fermano e lo guardano. Marta scende giù dal divano e gli si butta addosso

    Marta: Tao, papà!
    Marco (la prende in braccio e le dà un bacio): Oh, almeno una che mi saluta come si deve!
    Eva (sorride, si alza dal divano e si avvicina): Che c'è, sei geloso?
    Marco: Mmmmhh...un po'
    Eva (mettendogli le braccia intorno al collo e baciandolo): Mi sei mancato anche tu
    Marco (continuando a baciarla): Davvero?
    Eva (gli sussurra all'orecchio): E io, non ti sono mancata?
    Marco: Ho contato i secondi

    Si staccano qualche secondo, Eva lo scruta

    Eva: Tutto bene, amore?
    Marco (fà un risolino): Non ti sfugge mai niente, eh?...Ho litigato con Simona (Eva si rabbuia) No, non cominciare con i sensi di colpa, tu non c'entri niente, una cosa di lavoro...è solo che sono stato un po' duro e...ho anche provato a chiamarla, ma ha il cellulare staccato
    Eva: Vabbè, magari è allo studio, no? Quando si litiga capita che volino parole grosse, ma poi basta parlarsi e...si chiarisce tutto! (Marco annuisce) Sicuro che non c'entra il fatto che hai dovuto passare tutto il giorno con Marta?
    Marta: Papà fatto callo!
    Marco: Già, per raddrizzarmi la schiena mi ci è voluta una gru! (rivolto a Eva) Amore, te l'ho già detto: smettila di pensare che hai il peso del mondo sulle spalle...(le accarezza una guancia) va tutto bene, anche con Simona risolverò vedrai...non ti preoccupare
    Eva (si riprende Marta): Ok, ma adesso vai...ci vediamo dopo a casa.
    Marco (dà un bacio ad entrambe): A dopo...mie bellissime damigelle (se ne va)
    Eva (sussurrando): A dopo, mio principe

    Salotto di casa Cesaroni, sera

    I Cesaroni sono a tavola, insieme a Cesare, Pamela, Matilde, Ezio e Stefania. Mancano Marco e Rudi

    Pamela: Cesare, e io te continuo a dì che a Godiva e alle altre le devo invità, non posso fà finta de gnente!
    Cesare: Ma nun me pare necessario de sta a invità proprio tutte tutte le ex colleghe tue...se proprio proprio vuoi invità a Godiva...almeno dimole che se dia una regolata...che c'è Matilde
    Matilde: Cesare, guarda che è da un po' che conosco il vecchio mestiere della mamma...non mi scandalizzo più
    Cesare: Nun è questione de scandalizzarse...è un fatto de decoro...
    Ezio (ride): Godiva er decoro? Ma ve ricordate de quando a volevamo fà pasà pe nobildonna?
    Stefania: Io me ricordo com'eri bello te cor gonnellino (tutti ridono)
    Ezio: 'Mbè? Era comodo er gonnellino (a Stefania) Nun ero sexy?
    Stefania: Tu sei sempre sexy (si danno il bacetto solito)
    Marta: Vedere tio Gio ollino!
    Ezio: Che vuole vedere, il gioiellino? (a Eva) ma che le imparate a sta bambina?
    Eva (ride): Intende dire zio Ezio col gonnellino...Sta ancora imparando a parlare
    Ezio: Sta imparando a parlà cinese...(si avvicina a Marta) te devi imparare l'italiano...hai capito...italiano
    Giulio: Sè...imparalo da lui che stai a posto...Ma Marco e Rudi?
    Eva: Marco è a provare...farà tardi stasera
    Alice: Rudi dovrebbe tornare a momenti
    Rudi (spalancando la porta): Buonasera, cesaroni! Oggi è veramente una serata magnifica, non credete?
    Cesare (sottovoce a Giulio): Ma mica gli hai 'e chiavi da bottiglieria a questo...che me pare un po' (fà il gesto di bere)
    Lucia: Ciao, Rudi! Guarda un po'...ho conservato la salsiccia apposta per te!
    Rudi: Salsiccia! Io non la mangio la salsiccia! (guarda nei piatti di tutti) e nessuno la deve mangiare (prende un vassoio e ci svuota tutti i piatti con la salsiccia)...in questa casa niente più salsiccia!
    Cesare: Aho! (gli tira il vassoio di mano) Ammolla a sarciccia che te ce infilo a te ner barbecue!
    Lucia (confusa): Per caso vuoi un po' di pollo arrosto?
    Rudi: Pollo?! Ma vi rendete conto di come sono trattati i polli negli allevamenti industriali?!
    Giulio: Ma qua industriale...c'ha dato Peppe...e poi to sei sempre magnato
    Rudi (lo guarda serio): Papà...non si può contiuare a fare una cosa solo perchè la si è sempre fatta...bisogna avere il coraggio di cambiare!
    Ezio: Vo annà dar cinese! L'avevo detto io, sempre co sto barbecue...cambiamo ogni tanto...
    Rudi: Bravo! Cambiamento! Lo dice anche Obama: Yes, we can! (prende il viso del padre fra le mani, che lo guarda spaventato) e anche tu puoi cambiare, papà! (gli dà un bacio in fronte, poi si avvia sù per le scale) è una bellissima serata!
    Giulio (si guarda intorno sconvolto): Ma è matto!

    Tutti si girano verso Alice

    Alice: Ehm...magari vado su a parlarci (si avvia)
    Cesare (dubbioso): Parlarci...prova co elettroshock, che è meglio!

    Camera dei ragazzi

    Rudi è seduto sul letto con aria sognante

    Alice (entrando): Rudi...ma stai bene?
    Rudi (si alza): Non sono mai stato meglio in vita mia! (la abbraccia e la fà girare un paio di volte) Sono innamorato, Alice!
    Alice (ridendo): Bene...sono contenta per te...immagino che la fortunata sia...
    Rudi: Sonia! Io non avevo capito niente, Alice! Volevo solo fare colpo su di lei, pensavo che fosse una ragazza carina e basta...invece è meravigliosa, è così diversa dalle altre...
    Alice (dubbiosa): Perchè non mangia la salsiccia?
    Rudi (si arrabbia): Lo vedi che non capisci! Lei crede in qualcosa!
    Alice: S..sì. Mah, io non la conosco bene...ma a me dà piuttosto l'impressione di una che fà mostra di credere in qualcosa...
    Rudi: Hai detto bene...non la conosci
    Alice: Ok...io non voglio farti arrabbiare...è solo che mi dispiacerebbe se rimanessi deluso
    Rudi (sorride): Non preoccuparti (le mette le mani sulle spalle)...non succederà (si stende di nuovo sul letto con aria estatica)
    Alice (lo guarda poco convinta): Se lo dici tu...

    Camera di Marco e Eva, notte

    Marco apre la porta e si ferma, guardando Eva e Marta che dormono insieme sul letto. Sono entrambe voltate dalla sua parte, Marta è appoggiata al petto di Eva, che ha un braccio intorno a lei come per proteggerla. Marco chiude la porta, si avvicina in silenzio. Sul comodino c'è la foto di Marco ed Eva sul divano, la guarda sorridendo, poi guarda di nuovo Eva e Marta. Si siede sul letto senza fare rumore, si appoggia con la schiena alla spalliera e continua a guardarle. Le accarezza piano il viso, prima Marta, poi Eva. Poi, accende la lampada sul comodino facendo attenzione perchè non le disturbi, prende il taccuino e comincia a scrivere...
     
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