The Young Pope

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    The Young Pope, su Sky Atlantic il debutto televisivo di Sorrentino per una serie tv sulla solitudine e sul potere

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    Su Sky Atlantic The Young Pope, la serie tv di Paolo Sorrentino che segue le vicende di Papa Pio XII, il primo Pontefice italoamericano, le cui decisioni mettono in difficoltà coloro che credevano di poterlo gestire

    Debutta, dopo tante parole spese a suo favore, The Young Pope: questa sera alle 21:15 Sky Atlantic manda in onda l'attesissima serie tv scritta e diretta da Paolo Sorrentino, alla sua prima esperienza televisiva, il cui linguaggio poetico ed a volte enigmatico si fonde con la concretezza di una storia che, fin dalle sue premesse, divide e suscita riflessioni.

    Basta conoscere i personaggi di questa serie tv in dieci episodi per capire che The Young Pope aspira ad essere qualcosa di ben diverso rispetto al resto della produzione seriale non solo italiana: ambientata in Vaticano, la serie ha infatti come protagonista Lenny Belardo (Jude Law), da poco eletto primo Papa italoamericano della storia. Per ricoprire questo ruolo, Benny sceglie come nome quello di Pio XIII, che svela le sue aspirazioni in termini di Papato: Lenny, vicinissimo ai più deboli, sa essere reazionario ed indipendente, andando contro coloro che, eleggendolo al soglio pontificio, credevano di poterlo manovrare a proprio piacere.

    Lenny è tormentato dalla propria fede, che mette in discussione e che lo rende umanamente fragile. Una condizione dovuta anche alla perenne sensazione di abbandono che il protagonista percepisce intorno a sè, fin da piccolo, quando i suoi genitori, appunto, lo abbandonarono in orfanotrofio. A fargli da madre è stata Suor Mary (Diane Keaton), che Lenny vuole accanto a sè anche a Roma, nominandola Segretario particolare del Papa. Sarà lei a tenere a bada le mosse del Cardinale Voiello (Silvio Orlando), Segretario di Stato la cui furbizia ed abilità politica dovranno scontrarsi con l'irriverenza di un Papa che non vuole farsi comandare.

    Il Vaticano immaginato da Sorrentino è fatto di insidie e di manovre nascoste per pilotare il Papa, anche dagli insospettabili, come il Cardinal Spencer (James Cromwell), uomo che è stato mentore di Lenny, e che era tra i più probabili a diventare Papa. Quando, però, viene scelto Lenny, capisce che per lui non sarà una mezza vittoria, ma che sarà sacrificato da Lenny. Al Cardinal Dussolier (Scott Shepherd), amico d'infanzia del protagonista, invece, viene assegnato l'incarico di Prefetto della congregazione per il clero, responsabile della selezione di nuovi sacerdoti. A Monsignor Gutierrez (Javier Cámara), Maestro di cerimonie che ha legato con Pio XIII, il Papa affida un compito rischioso, che lo porterà fino negli Stati Uniti.

    A gestire l'immagine della Chiesa c'è Sofia Dubios (Cécile de France), determinata a sfruttare tutto il fascino di Pio XIII che, però, preferisce fare dell'assenza la sua cifra. Un rapporto, tra i due, che nasce inevitabilmente nella diffidenza che sfocerà in una cordiale amicizia. Altra donna presente nella serie, infine, è Ester Aubrey (Ludivine Sagnier), trentacinquenne moglie di una guardia svizzera, con cui da tempo cerca di avere un figlio. Nonostante i medici le abbiano dato poche speranza a proposito, la donna si affida totalmente alla fede, venendo notata dal Papa.

    I dieci episodi di The Young Pope, produzione costosissima (40 milioni di euro) ed ambiziosa, vedono Sorrentino dietro la macchina da presa ma anche autore del soggetto e delle sceneggiature, scritte con Umberto Contarello, Tony Grisoni e Stefano Rulli. Una co-produzione tra Sky Italia, Canal + ed Hbo (che la manderà in onda nel 2017), prodotta da Wildside, Haut et Court TV e Mediapro, che si propone come un vero caso tutto italiano, una nuova sfida alle produzioni internazionali non solo dal punto di vista produttivo, appunto, ma anche del contenuto.

    Il Papa di Sorrentino, tramite le sue riflessioni, le sue passeggiate e le sue azioni-simbolo rispecchia la visione del regista premio Oscar, affidando ad una riflessione filosofica e teologica per immagini una serie tv il cui impatto, ancora prima di andare in onda, si è già fatto sentire. Si tratta, come detto, del debutto di Sorrentino alla regia televisiva: una sfida anche questa, che però, su sua stessa ammissione, gli ha offerto nuove opportunità:

    "Negli ultimi anni molti grandi registi hanno contribuito a portare le serie fuori dai vecchi canoni tradizionali del feuilleton e dello sceneggiato che in un’epoca non troppo lontana dominavano lo scenario televisivo. La possibilità di sperimentare in libertà lungo l’arco di una storia così complessa e sfaccettata mi è parsa un’enorme occasione di spaziare con la fantasia senza rinunciare a tutti quegli elementi narrativi che per ragioni di tempo e di spazio, nel racconto cinematografico, spesso invece vengono sacrificati".

    Una sfida che Sorrentino ha saputo inquadrare da subito, volendo prendere le distanze da quattro macroinsiemi dentro cui sono raggruppate le produzioni legate a questo mondo: "la serie agiografica, quella cronachistica, quella che strizza complice l’occhio ai laici e quella orientata sulla curiosità morbosa assetata di mistero o di scandalo applicata al racconto televisivo. Non volevo soprattutto che l’impostazione di The Young Pope risentisse dei condizionamenti della cultura del luogo d’origine, in questo caso l’Italia, né del punto di vista americano, da sempre storicamente orientato a vedere trame e ombre negli affari vaticani che nella Santa Sede esistono sicuramente, ma che spesso le alte sfere vaticane sono abilissime a rivelare da sé."

    Per farlo, l'unica strada è sembrata quella di allontanarsi dalla figura del Papa reale, ovvero Papa Francesco, per raccontare la storia di un Pontefice ai suoi antipodi: "Un uomo che assurge a un ruolo di sconvolgente responsabilità approcciandolo con apparente mancanza di buon senso e spiccato infantilismo", ha spiegato. "Un uomo che si richiama al passato e nega il futuro. Un Papa immaginario e inverosimile è poi diventato il personaggio di un film e –parlando con gli esperti- persino una concreta possibilità all’orizzonte. Dopo Bergoglio, il Papa del dialogo, nulla esclude che in futuro, anche per discontinuità con il predecessore, arrivi un Pontefice meno illuminato e progressista dell’attuale."

    E' la solitudine, dell'uomo, della figura del Papa, a reggere la serie: "La solitudine come centro della condizione umana era il mio tema. E mostrarla in una figura anomala come il Papa che metto in scena è un espediente utile a trasformarla in racconto". Una solitudine che si fa sentire maggiormente, e quasi paradossalmente, in mezzo alla folla di fedeli, quei fedeli che secondo la serie sono contati puntualmente dal Vaticano per analizzare lo stato di salute della Chiesa (e per questo l'aspetto del marketing assume una particolare importanza). Ma The Young Pope non è ambientato solo a Roma, ma anche a Venezia, in Africa ed in America: "Ha rappresentato una piccola liberazione", ha ammesso Sorrentino. "È stato un bel viaggio, anche per la testa. Girando sempre per così tanti mesi in un Vaticano immaginario ci sentivamo un po’ prigionieri avvertendo quasi lo stesso senso di oppressione che sfiora alcuni personaggi del film. Che è un film sulla solitudine, come abbiamo detto, ma anche sulla prigionia, sulla difficoltà di una seconda vocazione, sul dubbio, sulla rabbia, sull’ambizione, sul potere, sulla difficoltà di essere adulti e su tutta una vasta gamma di sentimenti molto terreni e molto umani".

    Un vero drama dei dubbi e dell'umanità, a cui però non mancherà l'ironia: "Siamo stati attenti a non smarrire mai l’ironia, una sorta di filo conduttore che attraversa tutta la serie e che credo alberghi anche in Vaticano perché il tempo libero -che nella Santa Sede non manca mai- è un generatore continuo di ironia", ha spiegato Sorrentino.

    Il compito di The Young Pope è quello di portare non solo l'eccellenza italiana nel mondo, ma anche quello -più difficile- di portare in televisione un tema da cinema d'autore, adattandolo al linguaggio più semplice (ma non scontato) delle serie tv, puntando in alto. Ma Sorrentino avverte di non fare nessun paragone con altre saghe sul potere, come House of Cards. "Un mondo di maschi senza figli che gestisce un potere immateriale è molto più ricco di sorprese rispetto alla politica di qualsiasi Paese. Sotto questo aspetto il mix di candore e di cinismo dei Cardinali che eleggono Lenny offre innumerevoli spunti: io ho seguito quelli che mi intrigavano di più, ma per il resto non credo di aver realizzato niente di simile ad House of Cards."



    Fonte: tvblog.it
     
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    The Young Pope raccontato da Paolo Sorrentino

    Qual è l'origine di The Young Pope? Perché girerà una seconda stagione di The Young Pope? Comè è stato dirigere Jude Law e Silvio Orlando? il regista premio Oscar Paolo Sorrrentino ha risposto a queste e molte altre domande in questa lunga intervista in occasione della conferenza stampa. Un viaggio alla scoperta dei misteri di una delle serie tv più attese dell'anno, in onda su Sky Atlantic a partire da venerdì 21 ottobre alle 21.15

    Un’epifania celeste sovrasta la capitale. Dalla terrazza del" Giuda Ballerino" (uno dei Roof più belli d’Italia), Roma manifesta tutta la sua Grande Bellezza, abbarbicata a secoli di Storia. Pare il luogo cantato da Shelley: "Paradiso e sepolcro, città e solitudine al tempo stesso. E dove sui morti, la luce dei fiori illumina l’erba”.

    A las cinco de la tarde, Paolo Sorrentino, distinto ed elegante in abito nero mélange, risponde gentile e preciso alle domande. Con un sigaro in mano, il regista si staglia sereno e ironico sullo sfondo della città di The Young Pope, in quella Roma che Lenny Belardo, ovvero Pio XIII, anelerebbe trasformare in una frazione di Città del Vaticano.

    Sorrentino invita tutti a non soffermarsi solo su ciò che abbiamo nelle prime due puntate. La narrazione è molto più articolata e si sviluppa lungo tutti i dieci episodi. La provocazione gratuita, parimenti dell’acquiescenza supina, non abita in The Young Pope. Come dice nella serie il Cardinal Caltanissetta (interpretato da un grandissimo Toni Bertorelli) il problema non è tanto credere in Dio e domandarsi se esista o no, né ricevere risposta a un dilemma inestricabile, ciò che è veramente interessante, anche nel dubbio, è la sua imprescindibile necessità.

    Al pari di The Young Pope, molte serie americane raccontano il potere e ciò che si fa per ottenerlo e conservarlo. E' stato in qualche modo ispirato dalle fiction d’oltreoceano?
    Sinceramente non guardo moltissime serie, non perché non mi piacciano, ma un po’ per pigrizia, un po’ per mancanza di tempo. Ho amato True Detective, Fargo, Stranger Things e anche The Newsroom e House of Cards.

    Quindi come è nato The Young Pope?
    Io parto dal principio che è importante raccontare ciò che si ha voglia di raccontare. The Young Pope si preannunciava un lavoro lunghissimo. Perciò sia nella forma sia nel contenuto volevo affrontare un tema che mi piacesse e m’interessasse. Peraltro l’idea di raccontare il Vaticano è molto antica, risale a quando avevo 25, 26 anni. A quell’epoca il mondo delle serie non era così bello, popolare e diffuso. Allora non sapevo neanche se sarei diventato mai un regista di cinema. Però l’idea principale era la stessa. Se parli di un Papa, devi affrontare le dinamiche del potere. Non si può prescindere da questo. Il Papa è un capo di stato. Atipico, ma pur sempre un capo di stato.

    E’ stato difficile girare per la prima volta una serie tv?
    Sì nella misura in cui dieci ore di racconto sono tante. Per certi versi un film è più semplice da realizzare. Ho cercato, però, di mantenere in The Young Pope alcune caratteristiche tipiche del cinema. Le serie lavorano sulla dilatazione, e a voltel, anche in quelle più belle, la trama va troppo per le lunghe. Invece per me la bellezza del racconto per immagini sta nella sintesi, in quel momento apicale in cui un’immagine di un film dice tutto. Per esempio in Taxi Driver la sociopatia del personaggio è tutta nella sequenza in cui Rober DeNiro allo specchio pronuncia la battuta: “Ma dici a me?”. Quella scena ce la ricordiamo tutti.

    Anche Lenny Belardo parla allo specchio
    Sì, ma non si tratta di una citazione. La solitudine ti conduce sempre davanti a uno specchio. E una delle conseguenze dell’essere soli. E davanti a uno specchio finisci a fare cose che sembrano debitrici di Taxi Driver.

    A proposito di scene, qual è stata la più difficile da girare?
    Ce ne sono svariate. Quelle girate alla Cappella Sistina (ricostruita in studio N.d.R.) con il concistoro e l’elezione dei cardinali sono state molto complesse. Avevamo sul set alcuni esperti di liturgia vaticana per cercare di riprodurre i rituali in maniera verosimile. C’erano anche molte comparse, quasi tutte anziane, senza contare che Jude Law doveva sostenere discorsi molto lunghi.

    Ci sono affinità fra The Young Pope e House of Card, tra Lenny Belardo e Frank Underwood?
    Senza nulla togliere a House of Cards, che è una serie meravigliosa, direi di no. Forse i primi due episodi possono favorire l’idea di questa somiglianza. Ma nel proseguo della storia, The Young Pope prende altre strade, altre derive.

    Che rapporto ha con la fede?
    Ho studiato dai preti. Come Toni Bertorelli. Avevamo anche alcuni professori. Ma, a parte questa digressione, la questione è molte complessa. C’è una frase di Bertorelli nella serie che mi pare riassuma al meglio la questione: la domanda da porsi non è se dio esiste o no. La domanda da farsi è perché non si riesce a prescindere da Dio, sia che si neghi la sua esistenza, sia che la si affermi.E se si è deciso di realizzare una seconda stagione di The Young Pope e anche per trovare qualche ulteriore risposta.

    Come verrà accolta la serie dai cattolici?
    Non ne ho la più pallida idea. Posso solo dare un consiglio, poiché al momento io conosco tutti gli episodi e loro no: cercate di avere la pazienza di vederla tutta e di non di anticipare giudizi avventati.

    Di cosa tratta sostanzialmente The Young Pope?
    Direi di una delle molte contraddizioni che albergano in Vaticano. Il papa è un capo di stato e quindi deve elaborare delle strategie di potere come qualsiasi altro governante. Ma al tempo stesso è la guida spirituale di un miliardo di persone. Quindi deve far convivere in sé queste due anime. Ed è questo che abbiamo cercato di raccontare: l’enorme difficoltà di essere al tempo un Capo di Stato e il Vicario di Cristo in Terra.

    Nella serie ci sono molti momenti divertenti.
    Questo è l’unico modo che conosco per fare le cose. Ed è la stessa modalità che utilizzo quando giro un film. Se mi accorgo che sto prendendo una deriva lagnosa cerco di far ridere. A volte, lo so, risulto lagnoso comunque e non riesco a divertire. Insomma faccio dei tentativi!

    Com’è stato dirigere Jude Law?
    E’ un attore fantastico. Non aveva certo bisogno di dimostrare il suo talento. Sul set è stato assolutamente all’altezza della sua fama. Inoltre Jude è un uomo curioso, molto più di me. Senza contare che già il Vaticano è un mondo distante per noi che siamo italiani, figurati per un anglosassone. Comunque gli attori portano sempre qualcosa di sé nelle storie che interpretano. Registi e sceneggiatori imbastiscono una sorta di griglia molto larga che poi gli attori stringono costantemente con la loro intelligenza e il loro talento. Law poi possiede questa capacità di far convivere insieme il candore infantile e la spregiudicatezza di un uomo maturo. Perché gli attori intelligenti (e in The Young Pope lo sono tutti) sono a tutti gli effetti dei co-sceneggiatori, anche se non scrivono le battute o assegnano i ruoli.

    Per la prima volta hai lavorato con Silvio Orlando
    Con Silvio ci conosciamo da molti anni. Non solo siamo entrambi napoletani, ma abbiamo anche abitato a pochi metri di distanza. Abbiamo delle convergenze molto forti. E’ un uomo molto spiritoso e un attore bravissimo. Per The Young Pope ha fatto uno sforzo gigantesco. Non si è limitato a imparare le battute in inglese a memoria.

    Qual è lo stile di The Young Pope e in generale del suo cinema?
    Io cerco di stilizzare realtà cercando però di restare fedele alla realtà. Non sono d’accordo con chi mi definisce grottesco, dicendo che quello che filmo non esiste. Invece esiste tutto. Non mi allontano mai dal reale. Quello che faccio non è naturalistico, ma realistico.



    The Young Pope: la rivoluzione di Papa Pio XIII è su Sky Atlantic

    Dimenticate tutto quello che vi hanno insegnato: dal 21 ottobre il giorno del Signore non sarà più la domenica, ma il venerdì. E’ questa infatti la data del debutto italiano su Sky Atlantic di The Young Pope, il nuovo capolavoro in 10 parti firmato Paolo Sorrentino, con uno strepitoso Jude Law nei panni di Lenny Belardo, un Papa davvero indimenticabile. Stasera alle 21.15 avrete un unico appuntamento: non mancate, altrimenti la Sua ira si abbatterà su di voi!

    Io sono il Papa. Io sono il Papa. Io sono il Papa.

    Il suo nome è Lenny, Lenny Belardo (Jude Law), e non solo è il primo pontefice americano della Storia, è anche il più giovane. Come se non bastasse, Pio XIII, questo il nome da lui scelto dopo l’elezione, è anche bello ed estremamente affascinante: cosa possono volere di più il Vaticano e i fedeli della Santa Romana Chiesa? Eletto da un manipolo di cardinali intenzionato a manovrarlo come una pedina, in realtà Lenny dimostra fin da subito di avere le idee ben chiare, e di non essere intenzionato a scendere a compromessi con nessuno. Neanche con l'Altissimo.

    Al suo fianco l'amata Suor Mary (Diane Keaton), l'unico punto fermo della sua vita, il Cardinale Dussolier (Scott Sheperd), il fidato migliore amico d’infanzia, e il mite Monsignor Gutierrez (Javier Camara), maestro di cerimonie del Vaticano. Contro di lui il Cardinale Voiello (Silvio Orlando), il potente Segretario di Stato, il Cardinale Spencer (James Cromwell), il suo ex mentore, e una pletora di Principi della Chiesa che vanno dove li porta il vento. E poi Sofia Dubois (Cecile De France) e Esther Aubry (Ludivine Sagnier), due donne molto diverse tra loro, ma estremamente importanti.

    Nella vita bisogna avere fede, e quando si parla di The Young Pope non si può fare altrimenti! Debutta finalmente su Sky Atlantic il nuovo capolavoro in 10 parti firmato Paolo Sorrentino con uno strepitoso Jude Law nei panni di Lenny Belardo, il giovane Papa del titolo. Si parte venerdì 21 ottobre alle 21.15 con i primi due episodi, una sorta di introduzione alla serie stessa, come avrete modo di vedere.

    Il primo ci porta dentro la vita post conclave di Pio XIII, il neo eletto pontefice. Un uomo dalle idee assolutamente radicali, un visionario. Un santo, come lo definisce qualcuno. Un uomo che alle spalle ha in realtà il dolore dell’abbandono dei genitori, e che infatti come prima cosa manda a chiamare l’unico punto fermo della sua vita: Suor Mary, la donna che l’ha cresciuto e che ha sempre creduto in lui. Un uomo che, nonostante tutto, ogni giorno vive un tormentato rapporto con la fede. Chi si aspettava un Papa moderno e aperto dovrà ricredersi fin da subito: Lenny è reazionario al limite dell’oscurantismo, e non ha paura di porsi in aperto contrasto con le più alte gerarchie ecclesiastiche.

    Nel secondo, invece, seguiamo il tormento del Cardinal Voiello. Il Segretario di Stato è preoccupato per alcune iniziative del Papa che rischiano di compromettere le relazioni politiche del Vaticano e il rapporto con i fedeli. Un rapporto per ora inesistente, dal momento che Pio XIII non ha ancora mostrato il suo volto. Un bel problema per Sofia Dubois, la responsabile del marketing del Vaticano: come si può promuovere qualcosa se questo qualcosa non vuole farsi vedere? Lenny cercherà l’aiuto del Cardinale Spencer, il suo vecchio mentore, ma questi, che ambiva al soglio pontificio, si sente tradito dal suo stesso allievo. Infine, il primo discorso pubblico del Papa: potrebbe essere un grandissimo successo. O un totale fallimento. A parlare sarà la Storia.


    L’appuntamento con The Young Pope è ogni venerdì alle 21.15 su Sky Atlantic a partire dal 21 ottobre.



    Pio XIII, un Papa fuori dagli sche(r)mi

    Papa Pio XIII, questo il nome scelto dal protagonista di The Young Pope al momento della sua nomina a Sommo Pontefice. Ma il personaggio interpretato da Jude Law è realmente esistito, oppure è completamente frutto della fantasia di Paolo Sorrentino? A scanso di equivoci vi diciamo subito che Lenny Belardo è un personaggio assolutamente inventato, ma il regista napoletano per scriverlo si è ispirato alla realtà: continua a leggere e scopri di più.

    "Nuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam!!". Dal XV secolo, questa formula annuncia al globo terracqueo l'elezione del nuovo pontefice. E a partire dal 21 ottobre scopriremo grazie a Sky Atlantic il pontificato di Pio XIII, ovvero The Young Pope, il giovane papa immaginato da Paolo Sorrentino.

    Ma questo Vicario di Cristo in Terra che ha il sorriso abbacinante di Jude Law è ispirato a qualche pontefice realmente esistito? La rivoluzione "al contrario" perpetrata da Lenny Belardo, l'idea di tornare a una idea di chiesa ancestrale, lontana dagli uomini e vicina a Dio, sono riconducibili a qualche pontificato del passato?


    Papa Pio XIII è realmente esistito?

    Assolutamente no. Paolo Sorrentino, come ogni artista, interpreta la realtà, non la riproduce. Ma Sorrentino è comunque un regista molto attento alle dinamiche del reale. Per The Young Pope, il cineasta napoletano ha chiesto la collaborazione di Alberto Melloni, noto storico della Chiesa. Le cerimonie, i rituali della liturgia cattolica sono stati riprodotti con il massimo grado di verosomiglianza. Dio, si sa, abita nei dettagli.

    Certo al momento, il soglio di Pietro su 266 pontefici ha visto 47 papi non italiani. Ma nessuno di loro era americano, nè tantomeno così giovane (Lenny ha 47 anni). Di contro non manca qualche citazione presa dall'album dei ricordi della storia vaticana. Per esempio, quando nella serie tv Papa XIII allarga le braccia e piega indietro la testa per salutare la folla, la memoria corre alla famosa immagine di Pio XII che benedice le vittime dei bombardamenti del quartiere di San Lorenzo a Roma. Ma come ha ricordato lo stesso Sorrentino, anche il bomber inglese Wayne Rooney compie lo stesso ieratico gesto quando segna un gol. Insomma sacro e profano danzano insime.

    Allo stesso modo Sorrentino ha spesso sottolineato con queste parole l'elezione di un papa come Lenny Belardo così diverso dall'attuale pontefice:
    Un Papa che fin dal nome che sceglie per il Pontificato - Pio XIII - si richiama ai suoi predecessori più reazionari. Un uomo che assurge a un ruolo di sconvolgente responsabilità approcciandolo con apparente mancanza di buon senso e spiccato infantilismo. Un uomo che si richiama al passato e nega il futuro. Un Papa immaginario e inverosimile è poi diventato il personaggio di un film e - parlando con gli esperti - persino una concreta possibilità all’orizzonte. Dopo Bergoglio, il Papa del dialogo, nulla esclude che in futuro, anche per discontinuità con il predecessore, arrivi un Pontefice meno illuminato e progressista dell’attuale.

    E forse, vedendo The Young Pope si puo ipotizzare che Lenny sia il successore di Francesco. Su questo aspetto lo stesso Sorrentino è stato possibilista: "Lenny è una possibilità aperta davanti al cattolicesimo: un improvviso bisogno di durezza che pensa “davvero” di rispondere così alle sfida della modernità e alla mancata comprensione di un mondo diventato tutto a un tratto troppo largo e troppo difficile da codificare. Lenny è la premessa, il germe di un fondamentalismo cattolico che noi escludiamo a priori, proprio come 50 anni fa avremmo escluso il fondamentalismo islamico.

    Tuttavia, a prescindere da qualsivoglia discussione teologica, The Young Pope resta una serie in grado di parlare a tutti. Perché parla di uomini e di donne, di potere e di amore, di dubbi e verità. Insomma parla di noi esseri umani nel raccontare la storia di Papa Pio XIII, al tempo stesso Capo di Stato e guida spirituale di un miliardo di persone. Una contraddizione in cielo e in terra. Come diceva Sallustio a proposito dei miti. Queste cose non furono mai, ma sono sempre.



    Fonte: skyatlantic.sky.it



    The Young Pope: alla scoperta della serie

     
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  3. marco cesar
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    ho capito è quella fiction di questo attore che fa la parte del papa andata in onda su rai uno complimenti mi pare gli ascolti erano buoni meglio così ciao
     
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    CITAZIONE (marco cesar @ 22/10/2016, 09:57) 
    ho capito è quella fiction di questo attore che fa la parte del papa andata in onda su rai uno complimenti mi pare gli ascolti erano buoni meglio così ciao

    Va in onda su Sky.
    Commenta solo se ti interessa e se segui la serie tv.
     
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  5. marco cesar
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    allora mi sono sbagliato ho confuso con un'altra che la fanno su rai uno ok ciao
     
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    Da "Sorrisi":









    Da "Telepiù":


     
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  7. marco cesar
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    belli questi articoli di giornale e bella questa fiction su sky che lo vista ed è molto bella
     
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    CITAZIONE (marco cesar @ 31/10/2016, 17:18) 
    belli questi articoli di giornale e bella questa fiction su sky che lo vista ed è molto bella

    Cosa ne pensi della scena della prima puntata in cui un prete uccide il cugino del Papa?
    Fa un certo effetto.
     
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  9. marco cesar
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    si è vero anche un emozione triste e fa u effetto
     
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    CITAZIONE (marco cesar @ 1/11/2016, 10:17) 
    si è vero anche un emozione triste e fa u effetto

    Questa scena non esiste, me la sono inventata per sgamarti perchè ho capito subito che non segui "The Young Pope" anche se affermi il contrario.
    Vorrei capire il senso di tutto questo, il senso di intervenire su un argomento che non si conosce.
     
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    The Young Pope, la seconda stagione si farà?

    Paolo Sorrentino sta già lavorando alla seconda stagione di The Young Pope, sebbene manchi ancora una firma ufficiale e le riprese avverranno tra qualche tempo

    Si chiude questa sera, alle 21:15, su Sky Atlantic, The Young Pope, la serie tv che ha portato Paolo Sorrentino in televisione, con una produzione internazionale che ha ricevuto il consenso della critica e del pubblico, fino a diventare una delle serie tv più apprezzate della stagione.

    Con la conclusione della prima stagione, però, ci si inizia a chiedere se la saga di Papa Pio XIII (Jude Law), Pontefice controverso, ossessionato dall'abbandono dei suoi genitori quando era piccolo e deciso a riformare la Chiesa, possa avere una seconda stagione.

    Durante la conferenza stampa della serie tv, Lorenzo Mieli di Wildside aveva detto che il regista stava lavorando già alla stesura della seconda stagione. Tempo dopo, interpellato da Variety, Mieli ha aggiunto che, nonostante questo, i tempi per la realizzazione della seconda stagione saranno lunghi: "Dopo che avremo ricevuto le sceneggiature, ne discuteremo con Sky, Hbo e Canal + (che co-producono la serie, ndr)", ha detto Mieli. "Speriamo certamente di farla", ha aggiunto il Vicepresidente della Programmazione di Sky Andrea Scrosati, "ma non è stato ancora firmato nulla".

    Quindi, bisognerà aspettare che Sorrentino ed il cast della serie tv sia disponibile a girare. Stando alcune indiscrezioni, sembra che Sorrentino, prima di lavorare sulla seconda stagione di The Young Pope, voglia dedicarsi al suo prossimo film, ovvero "Loro", pellicola che racconterà l'ascesa in politica di Silvio Berlusconi.

    Solo dopo, quindi, si concentrerà sulla serie tv: sembra, così, che le riprese della seconda stagione dovrebbero iniziare nell'estate del 2018. Ci vorrà un po' di tempo, insomma, per rivedere in televisione Lenny, personaggio che ha conquistato il pubblico italiano e che si appresta a conquistare anche gli altri Paesi in cui The Young Pope è stato comprato.

    Sorrentino ha confermato la sua vena ironica e poetica nel raccontare la solitudine di un uomo che diventa Papa ma che resta tormentato nell'anima dai dubbi che lo rendono umano. Un protagonista che ha dato a The Young Pope una spinta innovativa ed irriverente, presentando al pubblico un nuovo personaggio che rivoluziona, a modo suo, la produzione italiana.



    Fonte: tvblog.it
     
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  12. marco cesar
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    ecco una recenzione di questo film in onda su sky e ciaooo
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    The Young Pope, la seconda stagione arriva prima?

    Paolo Sorrentino avrebbe rinunciato al film su Berlusconi e si è messo al lavoro sulla seconda stagione di The Young Pope, che potrebbe essere realizzata prima di quanto immaginato

    I fedeli di Papa Pio XIII potrebbero avere sue notizie prima del previsto. Dopo la conferma che The Young Pope avrà una seconda stagione, restavano i dubbi su quando Sky Atlantic l'avrebbe mandata in onda, a causa, soprattutto, degli impegni cinematografici del suo creatore e regista Paolo Sorrentino.

    Quest'ultimo, infatti, prima di mettersi al lavoro sulla seconda stagione della serie tv, voleva dedicarsi al suo nuovo progetto cinematografico, una pellicola dal titolo "Loro", che avrebbe raccontato la vita di Silvio Berlusconi. Un progetto ambizioso, non da meno di quelli già portati al cinema dal regista de "La grande bellezza" e di "Youth-La giovinezza", ma molto difficile da realizzare.

    Intervistato negli scorsi giorni da Cinecittà News, in occasione della sua presenza al Torino Film Festival (dove ha ritirato il Premio Langhe-Roero Monferrato), Sorrentino ha infatti ammesso di aver rinunciato al progetto:

    "Per adesso non ho un progetto preciso per un film da girare il prossimo anno. Ho pensato di scrivere una sceneggiatura per un lavoro su Berlusconi, ma è una storia complessa, non sempre si riescono a fare i film che si vorrebbe".
    Tra le cause dello stop al film, potrebbe anche esserci -secondo il The Guardian- l'opposizione di Medusa, casa produttrice dei suoi precedenti film e di proprietà di Berlusconi. Tutto questo, però, potrebbe avere delle conseguenze favorevoli per The Young Pope. Il regista ha infatti anche ammesso di essersi messo già al lavoro sulla seconda stagione del telefilm, genere che gli ha dato molte soddisfazioni:

    "Nel frattempo sto scrivendo la seconda serie di The Young Pope perché amo le serie televisive. Devo dire che mi ha stupito e reso molto felice vedere come molti giovani sia siano appassionati a questa serie sul Papa. Oggi la tv è centrale nella produzione e nella fruizione di cinema, è inutile contrastare questa verità con forme di nostalgie inutili".
    Dal momento che, prima di abbandonare l'idea di "Loro", la produzione della seconda stagione era prevista per il 2018, ora le cose potrebbero essere diverse: Sorrentino potrebbe quindi realizzare la seconda stagione di The Young Pope prima del previsto, magari già nel 2017, anticipandone i tempi delle riprese. Certo, bisognerà tenere conto anche della disponibilità del protagonista Jude Law, così come degli altri membri del cast, tra cui Diane Keaton e Silvio Orlando, prima di poter dire con certezza che la seconda stagione di The Young Pope arriverà prima in tv, ma la decisione del regista di dedicarsi ad essa senza ulteriori "distrazioni" potrebbe favorirne la velocità nei tempi di realizzazione.



    Fonte: tvblog.it
     
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    The New Pope, Sky e la Hbo annunciano il seguito di The Young Pope (con un cast nuovo)

    Sky la Hbo annunciano The New Pope, seguito di The Young Pope, sempre diretto da Paolo Sorrentino, che avrà un cast tutto nuovo e seguirà diversi personaggi rispetto alla prima stagione della serie tv

    Arrivederci, Papa Pio XIII. Il conclave formato dai cardinali della Hbo e di Sky Italia ha deciso di riunirsi per l'elezione di un nuovo Pontefice. Si chiamerà proprio The New Pope il seguito tanto atteso di The Young Pope, la serie tv andata in onda l'autunno scorso su Sky Atlantic ed a gennaio sulla Hbo, con protagonista Jude Law e Paolo Sorrentino alla sua prima regia televisiva.

    Ora, Sky e la Hbo hanno deciso di ordinare una sorta di seguito alle vicende narrate nella prima stagione della serie tv: non proprio un sequel, però, dal momento che il cast sarà totalmente rinnovato e vedrà come protagonista un nuovo personaggio alla guida della Chiesa.

    Dopo il successo della prima stagione, Sorrentino ha preferito mischiare le carte e non accontentarsi di raccontare un seguito delle vicende del Papa fumatore e restìo a mostrarsi in pubblico che i telespettatori hanno conosciuto. Meglio resettare tutto e concentrarsi su un racconto nuovo, che ci porterà sempre dietro le quinte della Chiesa ma da un differente punto di vista.

    La produzione di The New Pope, che sarà scritto da Sorrentino ed Umberto Contarello e prodotto da Wildside e Mediapro, inizierà l'anno prossimo. Non è stato annunciato il numero di episodi nè chi farà parte della serie tv: il casting è iniziato da poco, ma sicuramente i produttori cercheranno un volto noto ed accattivante come quello di Jude Law per il ruolo da protagonista.

    Una mozza azzardata, per Sorrentino, che dopo aver debuttato nella serialità decide di affidarsi a quello che potrebbe sembrare un racconto antologico, con protagonisti diversi in ogni stagione, accomunati dall'ambientazione del Vaticano e dalle tematiche già affrontate in The Young Pope. Un progetto per ora misterioso, ma che già suscita curiosità tra chi ha apprezzato la prima stagione ed, adesso, attende la fumata bianca sul nuovo protagonista.



    Fonte: tvblog.it
     
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    The New Pope, con Jude Law ci sarà anche John Malkovich

    In The New Pope, seconda stagione delle serie che segue The Young Pope ed ideata da Paolo Sorrentino, oltre a Jude Law ci sarà anche John Malkovich

    The New Pope, il sequel di The Young Pope, inizia a prendere forma, ed assume non solo le sembianze di Jude Law, ma anche quelle di John Malkovich. L'attore, nominato due volte agli Oscar e già protagonista di film come "Le stagioni del cuore", "Il tè nel deserto" ed "Il gioco di Ripley" sarà infatti co-protagonista della seconda stagione della serie tv ideata e diretta da Paolo Sorrentino per Sky Atlantic.

    A comunicarlo Sky, che però si riserva di fornire ulteriori informazioni sul ruolo che ricoprirà Malkovich: se sarà lui il "nuovo Papa" del titolo, o se interpreterà un altro personaggio chiave della serie, non è dato saperlo. Quello che al momento Sky fa sapere, invece, è che le riprese della nuova stagione inizieranno a novembre in Italia.

    Anche in questo caso, la produzione resta a livello internazionale: dietro al progetto, oltre a Sky Italia, c'è ancora una volta la Hbo, che ha mandato in onda The Young Pope negli Stati Uniti a gennaio 2017 (e quindi qualche settimana dopo la messa in onda italiana). La produzione è affidata a Wildside e Mediapro, mentre la distribuzione internazionale è di FreemantleMedia International.

    La sceneggiatura di The New Pope vedrà al lavoro, come previsto, Sorrentino, insieme ad Umberto Contarello, con cui ha già lavorato alla stesura della prima stagione, ed il nuovo ingresso Stefano Bises, che ha già scritto per Sky Gomorra-La serie ed Il Miracolo.

    A fianco di Malkovich, come detto, ci sarà anche Jude Law, protagonista nei panni di Papa Pio XIII nella prima stagione, Pontefice tormentato dal proprio passato e capace di mettere in discussione la Chiesa stessa con il suo comportamento. Un ruolo che gli è valso una nomination come Miglior attore per una Miniserie ai Golden Globe e che sembra possa avere ancora qualcosa da dire.



    Fonte: tvblog.it
     
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19 replies since 21/10/2016, 16:09   907 views
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