Addio a tutti i reati più piccoli saranno archiviati senza processo

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  1. JinFreecss
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    Addio a tutti i reati più piccoli saranno archiviati senza processo
    La Camera sta per modificare il codice di procedura penale per dire basta ai procedimenti contro i "mini crimini". Così i "fatti di particolare tenuità" come microfurti, liti e ingiurie non saranno più perseguiti: ma la modifica non riguarderà recidivi e delitti gravi

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    ROMA - Piccoli reati addio. Archiviati dal giudice senza arrivare al processo. Niente più primo, secondo, terzo grado. Un decreto per dire che non hanno né il peso né il valore per meritare ore di dibattimento. Proprio perché sono piccoli e occasionali reati. Perché hanno un valore economico modesto. Perché possono essere "perdonati". Alla Camera stanno per approvare un nuovo articolo del codice di procedura penale, il 530bis, il "proscioglimento per particolare tenuità del fatto". Il relatore, il pd Lanfranco Tenaglia, fa l'esempio del furto della mela: "Se la rubo in un supermercato è un furto, ma il danno per il proprietario è tenue. Ma se la rubo alla vecchietta che ne ha comprate tre, quel fatto non sarà tenue". La Lega lo ha già battezzato legge "svuota-processi" dopo quella svuota-carceri. Ribatte la pd Donatella Ferranti: "È un articolo rivoluzionario, una pietra miliare sulla via della depenalizzazione". Basta leggere il testo: "Il giudice pronuncia sentenza di proscioglimento quando, per le modalità della condotta, la sua occasionalità e l'esiguità delle sue conseguenze dannose o pericolose, il fatto è di particolare tenuità". Chi commette reati di frequente è fuori. Fuori rapine, omicidi, sequestri, violenze sessuali. Il giudice archivia e avvisa la parte offesa che può utilizzare il decreto per rivalersi in sede civile.

    Furto al supermercato
    Di un capo di biancheria, reggiseno, slip, maglietta intima. Forzando e sganciando la placchetta anti-taccheggio. Il ladro viene scoperto e fermato. Il suo, codice alla mano, è un furto aggravato con violenza sulle cose, a stare agli articoli 624 e 625 del codice penale la persona rischia da uno a sei anni. Ma il giudice prende in mano il caso, valuta innanzitutto l'esiguo valore dell'oggetto portato via, poi si documenta e soppesa la personalità e la storia del soggetto che ha commesso il furto. Scopre che si tratta della prima volta. Il suo non è un reato abituale. Decide di archiviare per la "tenuità del fatto".

    Assegni trafugati
    Un commerciante in difficoltà economiche e strozzato dagli usurai incassa un assegno di cento euro senza andare troppo per il sottile. Lo riutilizza pagando un fornitore. Purtroppo l'assegno arriva da un furto e il commerciante rischia, come ricettatore e in base all'articolo 648 del codice penale, da due a otto anni di reclusione. Ma se davanti al giudice riesce a dimostrare la sua buona fede, rivela le sue difficoltà, documenta che nella sua vita professionale non è mai incorso in un simile incidente, potrà evitare il processo e ottenere un'archiviazione.

    I beni pubblici
    Telefonate private di due dipendenti da un ministero di Roma. Nel quale è in corso un'inchiesta proprio per evitare questi abusi. Il primo chiama una volta New York perché suo figlio, che vive lì, è gravemente malato. Il secondo telefona ogni giorno, e a lungo, alla fidanzata che vive a Milano. Il codice, all'articolo 314, punisce il peculato dai tre ai dieci anni. La prima persona potrà fruire di un'archiviazione perché il suo è un "piccolo" reato, una sola chiamata e per ragioni gravi. Il secondo andrà incontro al suo processo perché abusa quotidianamente e di nascosto di un bene pubblico.

    Lite di condominio
    In un appartamento vive una coppia di coniugi. In quello accanto un gruppo di studenti che spesso invitano gli amici e si divertono fino a notte fonda. Un giorno, dopo l'ennesima nottata, scoppia una lite furibonda in cui volano parole grosse e si arriva alle mani. I vicini si allarmano e chiamano la polizia. Scatta una denuncia per minaccia e violenza privata contro i coniugi. Il 612 prevede il carcere fino a un anno e la procedibilità d'ufficio. Passa qualche giorno e i ragazzi chiedono scusa. Il fatto è isolato, occasionale, non ha precedenti. Il giudice archivia pure questo "piccolo" reato.

    Armi dimenticate
    Un fucile vecchio, ma funzionante, scoperto in soffitta dalla polizia durante un controllo. Ma il proprietario della casa dice di non saperne niente, poi si ricorda che quel fucile era di suo padre, che aveva un regolare porto d'armi e aveva fatto regolare denuncia. Alla sua morte il figlio non si è più ricordato del fucile chiuso in un baule. La sua è detenzione illegale d'armi punibile da uno a otto anni in base alla legge 895 del 1967 poi modificata da quella del 1974, la 497. Rischia l'arresto in flagranza. Ma se dimostrerà la buona fede e proverà d'aver davvero "dimenticato" il fucile lasciandolo inutilizzato, potrà ottenere un'archiviazione.

    Guida in stato di ebbrezza
    Un giovane manager va a cena a casa di amici che abitano poco lontano da lui. Tre isolati in tutto. Usa l'auto perché sa che rientrerà tardi. Durante la serata beve un paio di bicchieri di vino e un paio di whisky. Al ritorno, quando sta per arrivare sotto casa, viene fermato da una volante che lo sottopone alla prova del palloncino. Che risulta positiva. In base al codice della strada rischia il sequestro dell'auto, la revoca della patente, il processo. Ma se non ha infranto il codice della strada né provocato incidenti e se il fatto è isolato può usufruire dell'archiviazione.

    La diffamazione
    Il giornalista scrive un articolo su un personaggio pubblico riportando nel suo pezzo una citazione dal pezzo di un suo collega che contiene una ricostruzione, peraltro non smentita, ma giudicata falsa e diffamatoria solo quando essa viene riportata, per citazione, in questo articolo. L'articolo 595 del codice penale sulla diffamazione infligge una pena da sei mesi a tre anni. Ma se il giornalista può dimostrare che riteneva la fonte attendibile, che non aveva un intento persecutorio nei confronti del destinatario dell'articolo, che il suo curriculum professionale è immacolato, il giudice può archiviare la sua posizione.

    Ingiuria aggravata
    Due colleghi, di fronte ad altri dello stesso ufficio, litigano per il possesso di una scrivania. S'insultano malamente ("Sei un cornuto..." dice uno all'altro, "tua moglie è una grande p..." risponde l'altro), arrivano alle mani, parte un cazzotto che colpisce a un occhio uno dei due. È un caso classico di ingiuria aggravata, punita dal 594 del codice penale con una pena fino a un anno di carcere. Ma se, di fronte ad altri testimoni che possono provare l'autenticità del fatto, i due si riappacificano veramente, il giudice può valutare l'opportunità di un'archiviazione.
    (22 febbraio 2012) ©

    FONTE: LA REPUBBLICA

    Ho messo la foto dove si dice la legge è uguale per tutti, ma nel caso passasse questa legge non possiamo più scriverlo perchè non avrebbe senso e l'art 3 della Cost. lo dovremmo cambiare anzi abrogare. Oltre ad una serie illegittimità costituzionali, ci sono anche delle delegittimazioni all'interno del Diritto Penale. Non vado troppo nel tecnico, per quel poco che conosco, ma cmq non credo che una legge simile in uno Stato civile e di Diritto, soprattutto, come il nostro una legge simile potrebbe applicarsi; anzi non dovrebbe proprio essere pensata.
     
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  2. bella'mbriana
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    Jin, a dirti la verità, a me sembra che sia una legge di buon senso: uno dei problemi della nostra giustizia è proprio che ci sono troppi processi e i giudici non hanno il tempo per mandarli avanti con una tempistica adeguata.
    In questo modo, eiminando i reati minimi, li si faciliterà ^_^
     
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  3. jameskirk88
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    Più che di eliminare i reati perseguibili di processo ci sarebbe un gran bisogno di una bella riforma del codice di procedura penale (una riforma, non una sforbiciata per togliere qualche ramo qua e la), eliminando tutti gli eccessi burocratici che fanno si che la macchina della giustizia in Italia sia tanto lenta, sicuramente una delle più lente di tutta Europa. Tra l'altro in questa lista di reati che d'ora in poi non saranno più passibili di processo vedo anche la guida in stato di ebbrezza, sia pure con alcuni distinguo... e questo è un segnale che a me personalmente non piace per niente: il fatto che un ubriaco al volante non provochi danni a se stesso o agli altri è imputabile sono ed esclusivamente alla fortuna, e non toglie assolutamente niente alla gravità della sua condotta.. che è potenzialmente MOLTO pericolosa, vicino o lontano da casa che sia, o più o meno recidivo che sia... tanto che negli ultimi tempi si stava parlando di inasprire pesantemente le sanzioni per tutti coloro che venivano pizzicati dalla polizia stradale a guidare dopo aver alzato un po' troppo il gomito.
    Nel complesso è il classico provvedimento nel quale si cerca la strada più facile per cercare di risolvere un problema, come quello della giustizia e del suo funzionamento, che avrebbe bisogno di ben altre riforme, e di ben altri approfondimenti. Non è uno scandalo, ma non è neanche un gran capolavoro. Si può e si deve fare molto di meglio, e ci si aspetta di meglio soprattutto da un governo con questo livello di competenza, tra parentesi ^_^
     
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2 replies since 22/2/2012, 13:17   86 views
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