Outlander

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    Bafta Scotland 2022: il discorso di ringraziamento di Sam Heughan


    La cultura muove ogni anno milioni di turisti. Non solo le città d’arte, gli eventi delle capitali della cultura, ma anche i luoghi legati al cinema e alla televisione richiamano migliaia di appassionati. Solo in Italia le attività di intrattenimento impiegano circa duecentomila addetti senza contare quelli impegnati in settori collegati come l’editoria, l'accoglienza, il trasporto, ecc.
    Qui finisce la parte seria! ma questa breve premessa serve a dare una misura, semmai ce ne fosse bisogno, dell’importanza del discorso di ringraziamento di Sam Heughan dopo aver ricevuto il premio del pubblico durante la serata dedicata ai Bafta Scotland.
    Un discorso puntuale sul fenomeno Outlander, con il giusto pizzico di ironia che caratterizza Sam e – ascoltato con un po’ di malizia – apparentemente diretto a chi, tra gli addetti ai lavori, non valorizza come si deve la serie TV.
    Dal suo debutto nei panni di Jamie Fraser nel lontano 2014, Sam è cresciuto e mostra una consapevolezza e un impegno che gli fanno onore, non pensate?
    A questo punto, se siete curiosi sapere cosa ha detto, di seguito vi riportiamo la traduzione del suo discorso, mentre per il video cliccate qui.
    "Per chi non lo sa, Outlander è il piccolo show che è partito nel 2013, in una minuscola fabbrica elettrica abbandonata nel Cumbernauld. Ora lo chiamiamo Cumbernollywood.
    Attualmente, abbiamo cinque studi di registrazione, grandi officine, un grandissimo reparto per i costumi.
    Abbiamo fatto sette stagioni. Questo è l’ottavo anno di Outlander. Saranno 91 episodi totali quando avremo finito questa stagione, 91 episodi di Outlander.
    Tutto questo ha impiegato, in Scozia – forza un grande applauso – 2.800 addetti scozzesi. 650 attori, 5.000 comparse, non tutte scozzesi. Abbiamo costruito 300 set da Pitlochry fino alla mia città natale, o lì vicino, in Dumfries, in 145 località.
    Abbiamo investito anche in un progetto di tirocini, e ora ci sono 150 tirocinanti che sono usciti e stanno lavorando nel cinema e in televisione in Scozia e altre parti.
    Ma non è solo questo grande piccolo paese che stiamo celebrando perché Outlander effettivamente ha raggiunto tutto il mondo. Ci vedono in 48 paesi. Solo negli USA più di dieci milioni di persone vedono lo show su Starz. Lo potete vedere in Giappone, Brasile, Sud Korea, forse anche in Qatar se lo stanno guardando. Non so se c’è in corso qualcos’altro adesso.
    I luoghi collegati a Outlander nel 2019 hanno attratto 3,2 milioni di visitatori. Nel 2020 ci sono stati 1,9 milioni di visitatori. Outlander ha fatto tutto questo. Non solo per il cinema e la tv in Scozia, ma per la Scozia e il turismo.
    Sono molto orgoglioso di ciò e voglio davvero ringraziarvi e voglio ringraziare i fan per questo, per il loro apprezzamento e il loro rispetto. Grazie ragazzi, buona serata."



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
     
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    Libro 10: L'aiuto sperato

    William aprì gli occhi e giacque immobile. Si era abituato a non sapere esattamente dove fosse appena sveglio, eccetto quando dormiva nei boschi. Di notte i boschi erano luoghi misteriosi, e il suo orecchio interno sentiva suoni tutta la notte, una parte profonda del suo cervello evidentemente riconosceva e ignorava cose come il vento tra le foglie, e la caduta delle ghiande o il picchiettio della pioggia sulla tela del suo rifugio, ma ancora abbastanza sensibile da avvisarlo del passo lento e pesante di un orso che camminava nelle vicinanze – per non parlare dei rami che si spezzavano sul suo cammino.
    Il risultato di questo comportamento da parte del suo cervello era renderlo consapevole della sua situazione tutta la notte e quindi non colto di sorpresa dall’alba, anche se non si svegliava mai completamente.
    Comunque, la notte prima aveva dormito come un sasso, spossato dal suo viaggio, rimpinzato di buon cibo caldo e di quanto più l’alcool potesse bere. Il suo ricordo di essere andato a letto era confuso, ma ora giaceva sul pavimento di una stanza vuota—sentiva le assi lisce sotto la sua mano, qualcosa di caldo sopra di lui. La luce filtrava attraverso una finestra coperta con della iuta…
    E quasi di colpo, il pensiero era lì nella sua mente, senza preavviso
    _Sono in casa di mio padre_

    «Gesù,» disse ad alta voce, e si tirò su a sedere, sbattendo gli occhi. Tutto il giorno precedente tornò come una marea, un miscuglio di sforzi, sudore e preoccupazione, arrampicandosi attraverso foreste e dirupi, e vedendo finalmente emergere una grande e bella casa, le sue finestre con i vetri — vetri. In questa landa selvaggia? – che luccicavano nel sole, incongrue tra gli alberi.
    Aveva spinto sé stesso e il cavallo oltre la paura e la fatica, e poi --eccolo lì, seduto sulla veranda. James Fraser.
    C’erano altre persone sulla veranda e nel cortile, ma non aveva prestato attenzione a nessuno. Solo lui. Fraser. Aveva passato miglia e giorni decidendo cosa dire, come descrivere la situazione, formulare la sua richiesta — e alla fine, aveva semplicemente cavalcato dritto verso a veranda, senza fiato, e aveva detto, _ «Sir, ho bisogno del vostro aiuto.»_
    _ Prese un respiro profondo e si passò le mani tra i capelli disordinati, rivivendo quel momento. Fraser si era alzato subito, aveva sceso i gradini, lo aveva preso per un braccio, E aveva detto _«Ce l’hai.»_
    «Ce l’hai,» ripeté a bassa voce, tra sé. Ieri, era stato sufficiente – il sollievo di sapere che l’aiuto era a portata di mano. Il sollievo era ancora con lui, ma altre cose si erano insinuate mentre dormiva.
    Il pensiero di Papà era ancora con una lama nel suo petto e una pietra nel suo ventre. Non l’aveva dimenticato, neanche sotto l’assalto delle persone e il conforto di un sacco di whisky.
    C'era stata una valanga di persone che si erano riversate fuori dalla casa, correndo dal cortile e da quella che sembrava essere una festa in corso sotto un enorme albero. Aveva notato solo tre persone nella massa vorticosa: Madre Claire, la piccola Fanny e, pochi istanti dopo, sua sorella.
    _Sorella_. Non si era aspettato di trovare Brianna qui. Era stato troppo stordito dalla paura, dal timore, dalla preoccupazione, dalla furia e della disperazione, che accadevano tutti insieme, per provare anche solo a immaginare la sua accoglienza a Fraser's Ridge. _E_, ammise tra sé, _perché riuscivo a malapena a stare in sella, e se avessi provato a fare il discorso che avevo pensato, sarei caduto di faccia prima di pronunciare la prima frase_.
    Ma ce l’aveva fatta, e aveva avuto la sua risposta.
    L'incoraggiamento di ciò fu sufficiente per rimetterlo in piedi. La cosa che lo aveva ricoperto era un semplice pezzo di maglia color vomito, e lo piegò con cura e lo mise da parte. Cercò un utensile di qualche tipo e trovò un vaso da notte di latta malconcio, posto vicino alla porta con una grossa bottiglia accanto, con un'etichetta legata al collo, con la scritta "Bevimi". Staccò il tappo e annusò. Acqua. Proprio quello di cui aveva bisogno, e bevve avidamente, tenendo la bottiglia con una mano e sbottonandosi i calzoni con l'altra
    Aveva quasi finito quando la porta si aprì. Si strozzò, spruzzando acqua, e provando a coprirsi con l’altra mano.
    «Buongiorno, William,» disse Fanny. «Ti ho portato qualcosa per rompere il tuo digiuno. Ma ci sono porridge e pancetta di sotto. Quando sei pr-_ pronto_.» Stava reggendo una fetta spessa di pane imburrato e una coppa di legno che odorava di birra e sembrava divertita.
    «Grazie, Fanny,» disse, abbottonandosi i pantaloni con tutta la dignità che poté raccogliere. «Ah… come stai?»
    «Molto bene, grazie,» disse, e raddrizzò la schiena, mettendo in evidenza un paio di nuovi piccoli seni. «Ho imparato a parlare. Correttamente,» disse, arrotando leggermente la ‘r’.
    «Me ne sono accorto,» disse lui, sorridendo. «La tua voce è piacevole, Frances. È birra?»
    «Sì. L’ho fatta io,» disse orgogliosamente, e gli passò la coppa.

    Era birra leggera, e notevolmente aspra, ma lui aveva ancora sete e andò giù senza sforzi. Lo stesso fece il pane e burro, che divorò in pochi morsi. Frances lo guardò con approvazione.
    «Perché alle donne piace nutrire gli uomini?» chiese, ingoiando l’ultimo boccone. «Siamo molto grati, ovviamente, ma sembra un grande sforzo per un piccolo guadagno.»
    Era diventata un po’ rosa in viso, e lui pensò che sembrasse un piccolo fiore, di quelli che si trovano nascosti nell’erba in un prato primaverile.
    «Mrs. Fraser dice che le donne vogliono mantenere le cose in vita e gli uomini vogliono uccidere le cose,» disse, prendendo la coppa vuota. «Ma noi abbiamo bisogno che gli uomini facciano questo per noi, perciò li nutriamo.»
    «Già,» disse, piuttosto sorpreso sentendo questo genere di opinione attribuita a Madre Claire.
    «Ucciderai l’uomo che ha rapito Lord John?» chiese gravemente. Il suo rossore stava sparendo, e i suoi occhi erano seri. «Ho ascoltato. Ho sentito quello che hai detto a Mith-Mister Fraser.»
    Prese un respiro profondo, e sentì l’aria fresca e profumata del bosco purificarlo delle ultime tracce di fatica.
    «Sì, Frances,» disse. «Lo farò.»



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
     
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    STARZ rinnova “Outlander” per l’ottava ed ultima stagione e dà il via libera al Prequel “Blood of My Blood”

    STARZ ha rinnovato “Outlander” per la Stagione 8, che sarà l’ultima della serie. Ma non è tutto: via libera ufficiale anche per il prequel “Blood of My Blood” sui genitori di Jamie Fraser.

    Era ormai da tempo che attendevamo questa notizia ed ora è arrivata la conferma: “Sing me a song of a lass that is gone…” ci accompagnerà fino all’ottava stagione di “Outlander”, che segnerà la conclusione della serie adattamento tv dei romanzi di Diana Gabaldon.

    Trasmesso negli USA per la prima volta il 9 Agosto 2014, “Outlander” è uno show che da sempre si è contraddistinto per spaziare tra vari generi: drammatico, avventura, fantastico, romantico, storico e tra viaggi nel tempo, intrighi politici, battaglie sanguinose e drammi di ogni tipo ha conquistato critica e pubblico in tutto il mondo.

    L’attenzione e la cura dedicate alla scrittura dei suoi personaggi, alla ricostruzione scenografica delle ambientazioni e alla realizzazione dei costumi d’epoca, oltre la bellezza ipnotica dei paesaggi scozzesi e l’elevato livello recitativo dei suoi interpreti, hanno contribuito a creare un dramma in costume di eccezionale pregio e tra quelli che, senza ombra di dubbio, abbiano segnato il panorama della tv seriale, anche soprattutto all’audacia dimostrata nelle scelte di presentare scene controverse come nessuno abbia mai fatto prima (sia che si trattasse di momenti ad alta carica di sensualità sia di estrema violenza e turbamento emotivo).

    La storia d’amore tra Jamie Fraser e Claire Beauchamp è stata un’avventura incredibile e come tutte le storie ha un inizio e una fine che se in tv si chiuderà con i 10 episodi della Stagione 8, nella sua versione “originale” terminerà con il libro 10 che Diana Gabaldon sta attualmente scrivendo.

    Quindi come per “Game of Thrones”, anche “Outlander” si concluderà prima che venga pubblicato l’ultimo libro della saga da cui trae ispirazione. Però, a differenza (ed è decisamente fondamentale) della serie made in HBO, showrunner, produttori esecutivi e scrittori hanno assicurato che non spoilereranno mai il finale della storia pensato dalla Gabaldon, anche se crediamo sia logico aspettarsi che qualche idea, qualche spunto della trama finale, sarà presente nell’ultima stagione.

    Kathryn Busby, Presidente della Programmazione Originale STARZ, ha dichiarato:

    “Per quasi un decennio Outlander ha conquistato i cuori del pubblico di tutto il mondo e siamo lieti di portare l’epica storia d’amore di Claire e Jamie ad una degna conclusione. Ma prima di chiudere questo capitolo c’è ancora tanto da raccontare della loro storia appassionante nel corso di 26 nuovi episodi e molto altro da scoprire di questo mondo dinamico e della sua storia originale. Siamo davvero entusiasti di continuare a collaborare con Matthew, Maril e Ronald e siamo impazienti di vedere dove la loro affascinante narrazione ci porterà.”

    Quel “molto altro da scoprire di questo mondo dinamico e della sua storia originale” si riferisce al prequel “Outlander: Blood of My Blood” (la cui produzione era stata già annunciata la scorsa estate) che si concentrerà sulle origini di Jamie attraverso i punti di vista dei suoi genitori, mentre il pubblico seguirà l’evolversi della storia d’amore di Ellen Mackenzie e Brian Fraser.

    Diana Gabaldon sarà consulente di produzione, Matthew B. Roberts sarà produttore esecutivo e sceneggiatore, insieme a Ronald D. Moore e Maril Davis attraverso la loro società Tall Ship Productions, con Roberts che figurerà anche come showrunner. Tra i produttori del prequel vi saranno anche Story Mining & Supply Company e Sony Pictures Television.

    Ecco come Matthew B. Roberts ha descritto il prequel:

    “‘Outlander: Blood of My Blood’ é, al suo centro, una storia d’amore. Esplorerà fin dove una persona si spingerà per trovare l’amore in un’epoca in cui l’amore è considerato un lusso, e quando i matrimoni erano contratti strategicamente, spesso per un tornaconto politico o economico. Il titolo è un richiamo alla promessa matrimoniale di Jamie a Claire e ci saranno diversi nomi e volti che i fan di ‘Outlander’ riconosceranno. La storia televisiva di Jamie e Claire potrà volgere al termine con la Stagione 8 ma Diana continuerà il loro viaggio letterario nella sua meravigliosa saga di libri e sta lavorando assiduamente al libro 10. Con Jamie e Claire, e adesso Brian e Ellen, c’è ancora tanto in arrivo nell’universo di ‘Outlander’ e non vediamo l’ora di continuare a condividere storie con i nostri appassionati fan.”

    La notizia dell’ultimo capitolo tv di “Outlander” arriva mesi prima della premiere della Stagione 7 prevista nel corso di quest’estate. La produzione è iniziata lo scorso anno dopo il debutto della Stagione 6 a Marzo. La sesta stagione, composta da 8 episodi, ha subito un rinvio a causa del COVID-19. La Stagione 7 avrà 16 episodi ed è basata sul romanzo “An Echo in the Bone” (nella pubblicazione italiana diviso in 2 libri: “Destini incrociati” e “Il prezzo della vittoria”).

    Di seguito, trailer e locandina della Stagione 7 di “Outlander”:





    Outlander 7: Sinéad O’Connor canta la nuova versione di “The Skye Boat Song”

    La cantautrice irlandese sarà la voce della nuova versione di “The Skye Boat Song” nella sigla d’apertura della settima stagione di “Outlander”.

    In esclusiva per Entertainment Weekly, STARZ ha presentato la nuova sequenza d’apertura per la stagione 7 di “Outlander”, con la voce della leggendaria musicista irlandese Sinéad O’Connor.

    Come tutti i fan di “Outlander” ormai sapranno, l’arrangiamento dell’iconica colonna sonora cambia ogni stagione, ma O’Connor è senza dubbio l’artista più prestigiosa ad averla interpretata fino ad oggi.

    Lo showrunner e produttore esecutivo Matthew B. Roberts ha dichiarato:

    “Siamo onorati che Sinéad O’Connor si esibisca in ‘The Skye Boat Song’. La sua interpretazione è, per me, un promemoria di tutto ciò che c’è di bello in ‘Outlander’. Ha un talento smisurato. La sua è una voce senza tempo – che trafigge il cuore e l’anima – e incarna lo spirito dello show.”

    La nuova versione della sigla d’apertura mostra molti degli elementi tanto attesi della stagione 7, tra cui la chiara presenza di soldati britannici, scorci della prima bandiera americana sui campi di battaglia e l’arrivo della Rivoluzione Americana nelle vite di Jamie (Sam Heughan) e Claire (Caitriona Balfe).

    La nuova opening




    Dopo l’uscita del suo libro di memorie nel 2021, O’Connor aveva dichiarato di volersi ritirare dalla scena musicale, ma in seguito ha ritirato tale dichiarazione.

    STARZ aveva precedentemente annunciato che una settima stagione estesa di 16 episodi sarà presentata in anteprima quest’estate. La stagione 7 introdurrà una serie di nuovi personaggi, tra cui la versione adulta del figlio illegittimo di Jamie, William (interpretato da Charles Vandervaart), e il fratello e la sorella quaccheri Denzell (Joey Phillips) e Rachel Hunter (Izzy Meikle-Small). Inoltre, faranno il loro ritorno anche diversi personaggi favoriti dei fan, tra cui Graham McTavish, Nell Hudson e Steven Cree.

    La stagione 7 sarà la penultima della serie tv, visto che “Outlander” è stato rinnovato per un’ottava ed ultima stagione, e al tempo stesso è stato dato il via libera alla produzione del prequel “Blood of My Blood”.



    Fonte: outlander-italy.com
     
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    Outlander 7: I titoli dei primi 8 episodi

    STARZ ha rilasciato i titoli dei primi 8 episodi di cui è composta la Stagione 7.

    Manca ormai poco al 16 Giugno, data del debutto della settima stagione di “Outlander”, e STARZ ha deciso d’iniziare a far aumentare la nostra emozione e curiosità al riguardo.

    In che modo? Semplice: rivelando i titoli dei primi 8 episodi!

















    Per chi si fosse perso la notizia, ricordiamo che la Stagione 7 é costituita da 16 episodi e sarà trasmessa divisa in due parti: i primi 8 episodi a partire dal prossimo 16 Giugno e i restanti 8 nel 2024.



    Fonte: outlander-italy.com
     
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    Libro 10: Sogni

    [Jamie e Roger sono seduti all’esterno del capanno del maltaggio, discutendo dell’imminente partenza di Jamie alla ricerca di Lord John.]
    «Hai paura?» disse. Jamie diede a Roger un’occhiata tagliente, ma alzò le spalle e si sistemò prima di rispondere.
    «Si vede?»
    «Non su di te,» lo rassicurò Roger. «Su Claire.»
    Jamie sembrò sorpreso, ma dopo un momento di riflessione, annuì leggermente.
    «Aye, suppongo che sia così. Dorme con me, sai?» Evidentemente l’espressione di Roger non mostrava una totale comprensione, perché Jamie sospirò un poco e si stese all’indietro contro il muro del capanno del maltaggio.
    «Sogno», disse semplicemente. Posso tenere a bada i miei pensieri abbastanza bene mentre sono sveglio, ma… sai che gli indiani dicono che il mondo dei sogni è reale quanto questo? A volte penso che sia vero – ma spesso spero che non sia così.»
    «Parli a Claire dei tuoi sogni?»
    Jamie fece una rapida smorfia.
    «A volte. Alcuni… be’, probabilmente sai che a volte aiuta aprire la tua mente a qualcuno, quando sei inquieto, e alcuni sogni sono così; solo dire cosa è successo ti permette di fare un passo indietro. Riconosci che è solo un sogno, come si dice.»
    «Solo», disse Roger a bassa voce, ma Jamie annuì, la sua bocca si rilassò un poco.
    «Aye». Rimasero in silenzio per qualche momento, e il suono del vento e degli uccelli della zona gli tenne compagnia.
    «Ho paura per William», disse Jamie all’improvviso. Ebbe un’esitazione, ma aggiunse a bassa voce, «E ho paura per John. Non voglio pensare alle cose che potrebbero – potrebbero fargli. Cose da cui non sarei in grado di salvarlo.»,
    Roger gli lanciò un’occhiata, cercando di non sembrare allarmato. Ma poi realizzò che Jamie non evitava le cose né di accennare ad esse. Aveva semplicemente accettato il fatto che Roger sapeva le cose che erano state fatte a Jamie, e il motivo esatto per cui poteva temere per il suo amico.
    «Vorrei poter venire con te,» disse. Fu istintivo, ma vero, e un sorriso genuino illuminò la faccia di Jamie in risposta.
    «Anche io, _a Smeorach_. Ma la gente di qui ha bisogno di te – e avranno ancora più bisogno di te se io non dovessi tornare.»
    Roger si ritrovò a desiderare che Jamie evitasse alcune cose di tanto in tanto, ma con riluttanza ammise che le cose dovevano essere dette ora, non importa quanto scomode. Così rispose alla domanda che Jamie non aveva fatto.
    «Aye. Baderò loro al posto tuo. A Claire, e a Brianna e a Ian e a Rachel e ai bambini. E anche a tutti i tuoi dannati fittavoli. Comunque, non mungerò le tue mucche e non mi prenderò cura di quella dannata scrofa e della sua progenie.»
    Jamie non rise, ma il sorriso era ancora lì.
    «È confortante per me, Roger Mac, sapere che sarai qui, ad affrontare qualsiasi cosa succeda. È succederà.»
    «Ora _io_ho paura,», disse Roger, con quanta leggerezza poteva.
    «Lo so.» Fortunatamente, Jamie non si dilungò su questo, ma tornò alle cose pratiche.
    «Quella Deamhan Gael può badare a sé stessa,» rassicurò Roger. «E la piccola Frances baderà alle mucche. Oh—per quanto riguarda Frances—»
    «Non lascerò che sposi nessuno finché non sarai tornato,» lo rassicurò Roger.
    «Bene.» Jamie lasciò andare il fiato e le sue spalle si accasciarono. «Penso che tornerò. Ma i morti mi hanno parlato.» Colse il sopracciglio sollevato di Roger. «Non—be’, non solo—i miei morti. Spesso per me è un conforto, se vengono a trovarmi mio Padre o Murtagh e Ian Mor. Ogni tanto… mia Madre.» Questo lo rendeva timido; distolse lo sguardo.
    Roger fece un piccolo suono vago e aspettò un attimo, poi chiese, «Hai detto, non solo i tuoi morti…?»
    «Ah.» Jamie si raddrizzò e mise i piedi saldamente nella terra. «Gli altri. Uomini che ho ucciso. A volte uccisi per una giusta causa. Altri — in battaglia. Sconosciuti. Uomini che —» si interruppe e Roger vide tutto il suo corpo irrigidirsi. Jamie guardò da un’altra parte, lungo il sentiero che portava al lago, come se stesse arrivando qualcosa. La sensazione era così forte che anche Roger guardò, e fu sollevato nel vedere nient’altro un gruppetto di quaglie che facevano il bagno nella polvere sotto un cespuglio.
    «Jack Randall è venuto da me, due notti fa.»



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
     
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    Libro 10: Memorie dal passato


    [In cui Jamie e William stanno attraversando una macchia di terra selvaggia.]
    Jamie sentì strisciare e si schiaffeggiò forte sulle costole. Lo schiaffo gli intorpidì la pelle per un momento, ma passato l’istante, sentì solleticare di nuovo—e in diverse parti allo stesso tempo, incluso il—
    [Imprecazione in gaelico]! Earbsa!
    Stappò un lembo dei suoi calzoni e le spinse in basso lungo le gambe, in tempo per catturare la zecca che strisciava verso le sue palle prima che vi affondasse le zanne. La strappò via con un colpo d'unghia e si tirò il colletto della camicia sopra la testa.
    «Non andare tra i cespugli!» urlò da dentro la camicia. «Sono pieni di zecche!» William disse qualcosa, ma Jamie non capì, la sua testa avvolta nella pesante camicia da caccia. La sua pelle era piena di sudore e di graffi.
    Si strappò la camicia e la buttò via, grattandosi e schiaffeggiandosi. Con le orecchie ora libere, sentì la cosa successiva che William disse. Chiaramente.
    «Oh, Gesù.» Non fu più di un sussurro, ma lo shock in esso bloccò Jamie per la comprensione. Di riflesso, si chinò, il braccio teso verso la camicia, ma era troppo tardi. Lentamente, si rialzò. Una zecca stava avanzando lungo la curva del suo petto, proprio sotto la cicatrice della sciabolata. Allungò una mano per scacciarla, e vide che le sue dita stavano tremando.
    Strinse brevemente il pugno per fermarle, poi chinò la testa, si staccò altri tre piccoli bastardi dal collo e dalle costole, poi si grattò a fondo il sedere, per ogni evenienza, prima di tirarsi su i calzoni. Il suo cuore batteva all'impazzata e il suo stomaco era vuoto, ma non c'era niente da fare. Prese un respiro profondo e parlò con calma, senza voltarsi.
    «Ne vedi altre sulla mia schiena?»
    Un momento di silenzio, e un respiro lasciato andare. Passi scricchiolanti dietro di lui e una tenue sensazione di calore sulla sua schiena nuda.
    «Sì,» disse William. «Non si muove, penso che si sia attaccata. Io—la toglierò»
    Jamie aprì la bocca per dire no, ma poi la chiuse. Il fatto che William vedesse le sue cicatrici da vicino non avrebbe peggiorato la situazione. Invece chiuse gli occhi, sentendo lo swish di un coltello che veniva estratto dal suo fodero. Poi una grossa mano scese sulla sua spalla, e sentì il respiro di suo figlio caldo sulla parte posteriore del collo. Notò a malapena la puntura della lama o il solletico di una goccia di sangue che gli scorreva lungo la schiena.
    La mano lasciò la sua spalla, e con sua sorpresa, sentì la mancanza di quel tocco confortante. Il tocco ritornò un attimo dopo, quando William premette un fazzoletto sotto la sua scapola per fermare il sangue.
    Un momento, e il panno si sollevò, solleticandogli la schiena. Si sentì improvvisamente calmo, e indossò la camicia, dopo averla scossa con forza per rimuovere eventuali scalatori.
    «Taing,» disse, girandosi verso William. «Sei sicuro di non averne nessuna addosso?»
    William sollevò le spalle, la faccia attentamente inespressiva.
    «Lo saprò presto.»
    Continuarono a camminare senza parlare fino a quando il sole cominciò a toccare gli alberi nella parte più alta del crinale. Jamie stava cercando un posto decente per accamparsi, ma William si mosse all'improvviso, indicando un boschetto di querce intricate vicino alla cima di una piccola collinetta a destra.
    «Là,» disse. «un riparo, avremo una buona visuale del sentiero e c’è acqua che viene giù dal lato di quel punto ghiaioso.
    «Aye.» Jamie si girò in quella direzione, chiedendo dopo un momento. «Dunque, è stato l’esercito che ti ha insegnato la castrametazione, o Lord John?»
    «Un po’ tutti e due.» William parlò con naturalezza, ma c’era una sfumatura di orgoglio nella sua voce, e Jamie sorrise tra sé.
    Si accamparono — un processo rudimentale che comprendeva nient’altro che raccogliere legna per il fuoco, prendere l’acqua dal ruscello e trovare delle pietre abbastanza piatte su cui sedersi. Mangiarono il resto del pane e della carne fredda e un paio di piccole mele farinose bucherellate dai morsi degli insetti, e bevvero acqua, dato che non c’era nient’altro.
    Non ci fu conversazione, ma tra loro c'era una consapevolezza che prima non c'era. Qualcosa di diverso dal loro solito garbato imbarazzo, ma altrettanto imbarazzante
    Vuole chiedere, ma non sa come. Non voglio parlarne, ma lo faro. Se lo chiede.
    Mentre l'oscurità si faceva più profonda, Jamie udì un suono lontano e voltò bruscamente la testa. Anche William l'aveva sentito; fruscii e strascichi di sotto, e ora un coro di grugniti e forti rumori gutturali che rendevano chiaro chi fossero i visitatori.
    Vide William girare la testa, in ascolto, e allungare una mano in basso alla ricerca del suo fucile.
    «Di notte?» chiese Jamie. «Ce ne sono almeno una dozzina. E se ne uccidessimo uno senza essere fatti a pezzi dagli altri, lasceremmo la maggior parte ai corvi. Hai davvero voglia di macellare un maiale in questo momento?»
    William si raddrizzò, ma stava ancora ascoltando i maiali di sotto.
    «Sapete se riescono a vedere al buio?»
    «Non credo che se ne andrebbero in giro adesso, se non ci riuscissero. Ma non credo che la loro vista sia migliore della nostra, anche se altrettanto buona. Sono stato vicino a un branco di loro, a non più di dieci metri di distanza - controvento, bada - e non si sono accorti che ero lì finché non mi sono mosso. Non c'è niente che non vada nelle loro orecchie, pelose come sono, e tutto ciò che può sradicare dei tuberi ha un senso dell'olfatto migliore del mio.»
    William emise un piccolo suono divertito, e attesero, ascoltando, finché i suoni dei maiali selvatici svanirono nei crescenti suoni notturni — un frastuono di grilli e rospi striduli, punteggiato dal richiamo degli uccelli notturni e dal bubolare dei gufi.
    «Quando stavate a Savannah,» chiese William all’improvviso. «Avete mai incontrato un gentiluomo di nome Preston?»
    Jamie si aspettava quasi una domanda, ma non quella.
    «No,» disse, sorpreso. «O almeno non penso. Chi è?»
    «Un…ehm… sottosegretario di basso livello nell’Ufficio della Guerra. Con un interesse particolare per il benessere dei prigionieri di guerra britannici. Ci siamo incontrati a un pranzo a casa del Generale Prevost, e poi più tardi quel pomeriggio, per discutere… la questione… più in dettaglio.»
    «La questione,» ripeté Jamie, con cautela.
    «Le condizioni dei prigionieri di guerra, principalmente,» disse William, con un breve gesto della mano. «Ma è stato da Mr. Preston che ho scoperto che mio padre una volta è stato governatore di una prigione in Scozia. Non lo sapevo.»
    Oh, Gesù…
    «Aye,» disse Jamie, e si fermò per respirare. «Un posto chiamato Ardsmuir. È stato là che ho conosciuto per la prima volta—» Si fermò, ricordando all’improvviso tutta la verità della questione. Glielo racconto? Aye, suppongo di sì…
    «Aye, be’, ho incontrato tuo padre lì, questo è vero— tuttavia lo avevo incontrato alcuni anni prima, sai. Durante la Rivolta.»
    Avvertì un improvviso formicolio nel sangue al ricordo.
    «Dove?» chiese William, la curiosità evidente nella sua voce.
    «Nelle Highlands. Io e i miei uomini eravamo accampati nei pressi del Passo di Carryarick— stavamo tenendo d’occhio le truppe che portavano un cannone al Generale Cope.»
    «Cope. Non credo di ricordare il gentiluomo…»
    «Aye, bene. Mettemmo fuori uso il suo cannone. Perse la sua battaglia. A Prestonpans.» Nonostante l’attuale situazione, in quel ricordo c’era ancora una profonda sensazione di piacere.
    «Davvero,» disse William secco. «Non avevo sentito neanche quello.»
    «Mmphm. Era tuo zio, Sua Grazia, che aveva il compito di trasportare il cannone, e si era portato dietro il suo fratello minore perché avesse un, um, assaggio dell’esercito, suppongo. Era Lord John.»
    «Giovane. Quanti anni aveva?» chiese William curioso.
    «Non più di sedici. Ma abbastanza audace da tentare di uccidermi, da solo, quando si è imbattuto in me seduto accanto a un fuoco con mia moglie.» Nonostante la sua convinzione che questa conversazione non sarebbe finita bene, aveva cominciato, e doveva finire, dovunque portasse.
    «Aveva sedici anni,» ripeté Jamie. «Palle in abbondanza, ma non molto cervello, sai.»
    La faccia di William si contrasse leggermente.
    «E voi quanti anni avevate, se posso chiedere?»
    «Ventiquattro,» disse Jamie e provò un'ondata di sensazioni così inaspettate che lo soffocò. Non aveva pensato a quei giorni per molti anni, pensando che avrebbe dimenticato, ma no— era tutto lì in un batter d'occhio: il viso di Claire alla luce del fuoco e i suoi capelli al vento, la sua passione per lei che eclissava tutto, i suoi uomini lì vicino, e poi il momento di stupore e rabbia istantanea e l'aver preso a pugni un adolescente a terra, il coltello caduto che luccicava sul terreno accanto al fuoco.
    E tutto il resto—la guerra. Perdita, desolazione. La lunga morte del suo cuore.
    «Gli ho rotto il braccio,» disse all’improvviso. «Quando mi attaccò. Non avrebbe parlato, quando gli ho chiesto dove fossero le truppe britanniche, ma lo indussi a parlare. Poi dissi ai miei uomini di legarlo a un albero dove gli uomini di suo fratello lo avrebbero trovato… e poi andai a occuparmi del cannone. Non rividi Sua Signoria fino a--» Alzò le spalle. «Molti anni dopo. Ad Ardsmuir.»
    La faccia di William era chiaramente visibile alla luce del fuoco, e Jamie poteva vedere facilmente l’interesse lottare con la cautela, mentre il ragazzo— Cristo, ha… ventitré anni? Più vecchio di me quando…
    «È stato lui?» chiese William all’improvviso.
    «Cosa?»
    William fece un piccolo movimento con una mano e fece un gesto verso di lui.
    «La vostra… schiena. È stato Lord John a farvi… quello?
    Jamie aprì la bocca per dire no, perché tutti i suoi ricordi erano stati concentrati su Jack Randall, ma ovviamente…
    «Una parte,» disse, e cercò la sua borraccia a terrà, evitando gli occhi di William. «Non molto.»
    «Perché?»
    Jamie scosse la testa, non in negazione, ma provando a organizzare i suoi pensieri.
    «L’ho costretto io,» disse, chiedendosi Cosa c’entro io? È la verità, ma—
    «Perché?» William chiese di nuovo, in un tono di voce più duro. Jamie sospirò profondamente; poteva essere irritazione, ma non lo era; era rassegnazione.
    «Avevo infranto le regole e lui mi ha punito per questo. Sessanta frustate. Non ebbe scelta in realtà.»
    William fece il suo profondo sospiro ed era irritazione.
    «Ditemelo o no,» disse e si alzò, lanciando uno sguardo truce in basse a Jamie. «Voglio sapere, ma non vi obbligherò, dannazione!»
    Jamie annuì, la sua sensazione immediata di sollievo contaminata dai ricordi. La schiena gli prudeva come se milioni di piedini vi marciassero sopra, e la minuscola ferita bruciava. Sospirò.
    «Ho detto che ti avrei raccontato tutto quello che volevi sapere, e lo farò. Il Governo aveva messo fuori legge il possesso di tartan. Un giovane nella prigione aveva conservato un ritaglio del tartan della sua famiglia, per conforto— era improbabile che qualcuno di noi rivedesse la sua famiglia. Venne scoperto, e Lord John chiese al ragazzo se fosse suo. Lui— il ragazzo, intendo— aveva solo quattordici o quindici anni, piccolo e rinsecchito per il freddo e la fame. Lo eravamo tutti.» Il ricordo gli fece allungare le mani verso il fuoco, raccogliendone il calore.
    «Così ho allungato la mano sopra la sua spalla e ho detto che il pezzo di stoffa era il mio.» terminò semplicemente, «Questo è tutto.»



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
     
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    Libro 10: È venuto armato?

    Jamie incontrò sua sorella a mezzo miglio dal capanno dei Murray e con un aspetto preoccupato. Le sue sopracciglia si sollevarono un po’ quando lo vide e di più quando adocchiò il cane.
    «Eccoti qui, piccolo furfante!» Il cucciolo abbaiò felice vedendola e si arrampicò correndo sulla salita. Jenny lo intercettò prima che potesse saltarle sulla gonna con le zampe infangate, e lo spinse con decisione verso il basso, afferrandogli la collottola e strofinandogli le orecchie mentre lui si dimenava di gioia e cercava di leccarle le mani. «Che stai facendo con lui?» chiese al cane, agitando una mano in direzione di Jamie. «E che ne hai fatto dei tuo padrone, eh?»
    «Il suo padrone? Vuoi dire il Giovane Ian?»
    «Sì.» Allungò il collo per guardare intorno a lui, nell’evidente speranza che Ian fosse dietro di lui. «Non è ancora tornato a casa. Dato che Rachel ha le sue nausee e Oggy voleva il suo piccolo cu, ho pensato che il segugio fosse con Ian e il meglio che potevo fare era scendere e scovarli in qualunque posto abbiamo dormito la notte scorsa.
    Jamie avvertì una sensazione di disagio tra le spalle.
    «Questo è quello che volevo fare anche io. Ho trovato il cane che dormiva con Meyers, ma non c’era nemmeno l’ombra del Giovane Ian.» Jenny sollevò un lucido sopracciglio nero.
    «Quando lo hai visto l’ultima volta?»
    Tutte le donne che conosceva dicevano questo ogni volta che qualcosa andava perso. Lanciò a Jenny un'occhiata intesa a suggerire che non lo riteneva più utile delle ultime mille volte che l'aveva sentito. Comunque rispose.
    «Ieri, dopo il matrimonio, mentre ballava con Silvia Hardman e Patience—Higgins, voglio dire. Forse un’ora prima…» Si fermò all’improvviso. Stava per dire, «Prima di William», ma non voleva essere trascinato in una discussione su William proprio adesso. Jenny, Rachel e Oggy avevano lasciato la festa presto; Rachel si sentiva pallida e malaticcia e sua sorella aveva bisogno di mungere le sue capre. La notizia le aveva già raggiunte?
    No, pensò, ben consapevole degli occhi di sua sorella, fissi con interesse sulla sua faccia. Se sapesse di lui, sarebbe stata la prima cosa che mi avrebbe detto.
    E mi ucciderà se non glielo dico adesso, concluse.
    «È arrivato mio figlio,», disse all’improvviso. «William.»
    Il suo viso divenne assente per un secondo e poi passò attraverso una tale raffica di espressioni che lui non riuscì a seguire del tutto. Alla fine fu uno sguardo di pura gioia, però, e la sua gola si fece stretta a quella vista. Lei rise forte e lui sorrise, timido riguardo ai propri sentimenti.
    «È venuto armato?» chiese poi, una leggera sfumatura di dubbio nella sua voce.



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
     
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    OUTLANDER andrà in guerra nella Stagione 7: “Questa stagione sarà epica”

    “C’è sempre un’altra guerra” racconta in anteprima Caitriona Balfe sull’imminente settima e penultima stagione di OUTLANDER.

    Dopo diverse stagioni costellate dalle braci della rivolta, la Rivoluzione Americana alla fine é esplosa in un incendio divampante, che s’avvicina rapidamente alla porta dei Fraser.

    La serie di successo targata STARZ immergerà il clan Fraser e tutti i suoi spettatori nella storica guerra che caratterizzerà la trama della stagione 7, una stagione formato “supersize” costituita da 16 episodi.

    La stagione 7 debutterà negli USA il 16 Giugno e sarà divisa in due parti: i primi 8 episodi saranno trasmessi quest’estate mentre gli altri 8 andranno in onda nel 2024.

    Come ben sappiamo, la stagione 6 ha avuto una durata più breve, formata da soltanto 8 episodi, e si è conclusa con Claire (Caitriona Balfe) accusata dell’omicidio di Malva Christie (Jessica Reynolds).

    “L’abbiamo lasciata in prigione,” dice Caitriona Balfe. “Il suo futuro è molto precario. Non sappiamo davvero cosa accadrà. L’unica cosa che sappiamo è che i normali sistemi di legge sono crollati”.

    Si tratta di un cliffhanger sorprendente anche per gli standard di “Outlander”, sebbene non fosse il finale previsto della sesta stagione, che è stata accorciata per via della gravidanza della Balfe e dei ritardi causati dal COVID.

    Tuttavia, non aspettiamoci che “Outlander” si limiti ad aggiungere semplicemente quegli ultimi quattro episodi all’inizio della settima stagione:

    “Ci sono alcune trame importanti della stagione 6,” dice il produttore esecutivo Matthew Roberts. “Le abbiamo trattate e combinate in maniera tale da farle diventare un tutt’uno con la conclusione di una certa sezione di storie, esattamente nel momento in cui ne iniziamo delle nuove. Abbiamo dovuto riscriverle completamente per creare nuove storie per il prosieguo della serie.”

    Queste nuove storie rappresentano nuovi scenari complessi per la famiglia Fraser.

    “Potete aspettarvi qualunque cosa,” afferma Roberts. “Abbiamo inserito di tutto! In confronto alle altre stagioni, c’è in ballo molto di più nella stagione 7 che in quasi tutte le stagioni precedenti messe insieme. Finalmente siamo arrivati alla Guerra d’Indipendenza Americana e a mostrare in che modo coinvolge ed influenza tutti i nostri personaggi.”

    Aggiunge Balfe:

    “Questa stagione è così epica. È la stagione che più s’avvicina alla stagione 1 in termini d’impatto, profondità e durata.”

    L’arco temporale della stagione 7 troverà Claire e Jamie (Sam Heughan) molto lontani dal Ridge, poiché la Rivoluzione li allontana da casa. La stagione 7 introduce anche tanti nuovi volti, tra i quali la versione adulta del figlio di Jamie, William (Charles Vandervaart). La produttrice esecutiva Maril Davis paragona la tensione tra William, suo padre adottivo Lord John Gray (David Berry) e Jamie a quella di un triangolo amoroso.

    Incontreremo anche i fratelli quaccheri, Rachel (Izzy Meikle-Small) e Denzell Hunter (Joey Phillips):

    “Gli Hunters sono così adorabili”, scherza Davis. “Non credono nella violenza e stanno entrando nella famiglia Fraser, dove la violenza li segue ovunque vadano”.

    Con tale violenza arriva una serie di nuovi pericoli, inclusa una svolta nei grandi mali dello show. Mentre nelle stagioni precedenti si distingueva sempre un grande cattivo (Black Jack Randall, Geillis Duncan, Stephen Bonnet, ecc.), la stagione 7 fa esplodere il concetto di chi sia amico o nemico.

    “La settima stagione è incentrata su cattivi spezzati”, afferma Davis. “Una stagione super-estesa richiede super-cattivi o cattivi su più fronti”.

    Il più grande cattivo di tutti, tuttavia, non è affatto una persona: è l’insensatezza e il caos della guerra. Claire e Jamie non sono estranei a questo, ma ora hanno una famiglia allargata di cui preoccuparsi.

    “Sono molto abituati alla guerra”, dice Roberts. “La primissima scena di ‘Outlander’ che abbiamo girato è stata quella di Claire durante la seconda guerra mondiale. In un certo senso, sono veterani di guerra brizzolati, Jamie e Claire, ma abbiamo diversi personaggi che si uniscono. Abbiamo il giovane Ian e William, che non conosce la differenza tra ciò che legge sulla guerra e la realtà della guerra. È il modo in cui la guerra colpisce le persone a loro care più di quanto non colpisca loro stessi”.

    In effetti, sia per Claire che per Jamie, la familiarità con la guerra permette loro di prosperare.

    “Poiché è stata una costante nella sua vita, lei sa come comportarsi in quella realtà”, riflette la Balfe. “È un’abilità ed è una forza, ma è anche una ferita. Abbiamo già visto Claire in questa posizione. In tempo di guerra, la vita diventa molto immediata. Vede che tante cose stanno pesando molto su Jamie. Come moglie, sta cercando di essere lì per lui e di sostenerlo mentre, al tempo stesso, è spaventata per la sua vita. Ma Claire non è solo questo. Come dottore, è lì, se non in prima linea comunque molto vicina ad essa.”

    La sesta stagione ha visto una Claire distrutta, traumatizzata da uno stupro di gruppo e che fa affidamento sull’etere per far fronte ai demoni nella sua mente. Stranamente, la rivoluzione è un nuovo inizio per lei.

    “Le dà soddisfazione che questo sia qualcosa in cui è molto brava”, aggiunge la Balfe. “La vediamo a suo agio. Ovviamente è un momento molto precario, ma è anche il momento in cui le sue abilità sono molto utili”.

    Con quel rinnovato senso di determinazione arriva una Claire più emancipata, più completa. Caitriona Balfe afferma:

    “La scorsa stagione è stata davvero dura per Claire. Abbiamo visto il crollo della sua psiche. Anche se c’è molto pericolo, sta guarendo. Ha capito come superare la cosa peggiore che ha vissuto, e questo l’ha resa una persona più forte e più resiliente. Si trova in una posizione migliore rispetto alla scorsa stagione, anche se le succedono ancora molte cose brutte. La sua autodistruzione era quasi necessaria perché i suoi vecchi meccanismi per reagire non le servivano più.

    “Quello che vediamo in questa stagione è che quando le cose si fanno difficili, ha già imparato che deve affrontare la situazione in un modo diverso. Nella sua relazione con Jamie, è molto più aperta e più disposta a discutere di cose che sono davvero difficili per lei. Ciò aiuta il modo in cui elabora e come guarisce dalle cose”.

    Sia la Balfe che i produttori promettono momenti di leggerezza in mezzo allo spargimento di sangue, in particolare quando Claire incontra famosi personaggi storici.

    “È un’opportunità per lo show di scavare dietro quella che è la narrativa presunta”, anticipa Balfe.

    Certo, non sarebbe “Outlander” senza l’incombente prospettiva del viaggio nel tempo. Roberts e Davis anticipano che ci saranno più linee temporali in questa stagione e, a prescindere, Claire e Brianna (Sophie Skelton) devono ancora una volta lottare con la loro conoscenza del passato e come possono influenzare il cambiamento, se non del tutto.

    “Non puoi cambiare il destino o le grandi linee di ciò che sta accadendo”, afferma Balfe. “Quindi devi cercare di prenderti cura di te stesso e della tua famiglia e fare le piccole cose che puoi con la consapevolezza che hai. Claire ha imparato che non puoi spingere troppo contro le ruote del tempo perché loro non si spostano.”

    Potrebbero non essere in grado di spingere contro le ruote del tempo, ma possono spingere “Outlander” verso nuovi livelli, che è proprio ciò che la stagione 7 mira a fare.

    “Abbiamo fatto di tutto”, promette Roberts. “È una delle stagioni più emozionanti. C’è molto dolore e tanta gioia e delusione. Tutto ciò che vuoi in un dramma, è tutto lì.”



    Fonte: outlander-italy.com
     
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    OUTLANDER 7: Resoconto del panel all’ATX TV Festival e 2 nuove clip

    Al panel “Women of Outlander” tenutosi all’ATX TV Festival, Caitriona Balfe e Maril Davis hanno parlato della Stagione 7 di “Outlander” e molto altro…

    In vista dell’attesissima settima stagione di “Outlander”, la produttrice esecutiva della serie Maril Davis e la star nonché produttrice Caitriona Balfe hanno partecipato all’ATX TV Festival di Austin dove hanno parlato di tutto ciò che riguarda la serie tv proprio nella giornata mondiale dedicata ad “Outlander”!

    Il duo ha discusso di una varietà di argomenti durante il panel intitolato “Women of Outlander”, dedicato a tutte le donne coinvolte nella creazione di questa serie rivoluzionaria, sia dietro le quinte che davanti alla telecamera. Doveva essere presente sul palco anche l’attrice Sophie Skelton, che purtroppo non è stata in grado di fare la sua apparizione a causa di ritardi dei voli e problemi di cancellazione. Come regalo per i fan, allora Skelton ha registrato un video salutando tutti e augurando loro ogni bene. Altra grande assente la produttrice esecutiva e sceneggiatrice Toni Grapha a causa dello sciopero degli sceneggiatori in corso negli USA.

    Maril Davis e Caitriona Balfe hanno lavorato insieme per tutti i 10 anni di produzione (in corso) dell’adattamento tv dei romanzi best seller di Diana Gabaldon. La Davis ha riflettuto sulla difficoltà incontrata nel trovare la Claire perfetta dopo aver scelto Sam Heughan per il ruolo di Jamie Fraser. Hanno cercato Claire in lungo e in largo, ma Davis appena ha visto l’audizione di Caitriona ha capito subito che lei fosse quella giusta per il ruolo. Una volta che ha visto i due interagire di persona, era così evidente la loro chimica naturale che per la Davis era perfetta per lo show.

    Riflettendo sul tempo trascorso a lavorare insieme, la Davis ha detto di Caitriona:

    "È così intelligente e collaborativa, così divertente e talentuosa. È un tale tour de force questa stagione per lei, come per tutti in realtà."

    Caitriona ha definito Davis la sua cassa di risonanza preferita:

    "Maril è stata davvero un grande supporto per la mia crescita. Siamo entrambe molto appassionate ed è così bello poterci misurare alla pari, anche se non siamo sempre d’accordo. Alla fine della giornata quello che abbiamo a cuore è il miglior interesse possibile per la serie e siamo diventate anche amiche."

    Sebbene le due si siano trovate a litigare su alcuni aspetti, entrambe condividono un profondo rispetto e ammirazione l’una per l’altra.

    Mentre ricordavano i primi anni di “Outlander”, la Davis ha riflettuto su come le conversazioni siano cambiate nel corso del tempo, poiché entrambe le donne ora hanno figli, così come la maggior parte della troupe. Caitriona ha parlato di come ha provato a bilanciare il lavoro con la maternità, le riprese della sesta stagione incinta e la settima stagione con un neonato. Ha chiesto di passare a una settimana lavorativa di quattro giorni e sono stati estremamente accomodanti per le sue esigenze di neomamma. La Davis ha aggiunto che desiderava che l’industria fosse più accomodante per i genitori che lavorano, poiché la loro troupe non gode del medesimo lusso di Caitriona o della stessa Davis nel richiedere determinati cambiamenti di programma.

    Caitriona Balfe ha anche rivelato in esclusiva al festival che si metterà dietro la macchina da presa come regista nella stagione 8. Ha già iniziato un po’ di formazione e ha condiviso di essere rimasta colpita dalla quantità di lavoro e dedizione che c’è dietro a tutto. Ha già diretto Sophie Skelton (Brianna MacKenzie), Charles Vandervaart (William Ransom), Izzy Meikle-Small (Rachel Hunter) e Joey Phillips (Denzell Hunter) mentre si prepara ad assumere il ruolo nella prossima stagione.

    “Tutti sono stati così di supporto e sapevo di volerlo fare qui perché lo sento come uno spazio sicuro”. Ha anche scherzato sul fatto che deve ancora dirigere Sam Heughan, e crede che anche lui condivida il suo interesse a mettersi dietro la macchina da presa:

    "Penso che non abbia voluto partecipare alla regia dello show perché al momento ha sette milioni di lavori da fare. Quando dorme quel ragazzo? Non riesco a spiegarmelo. Al momento ha così tante altre cose straordinarie in corso d’opera ma penso che gli piacerebbe farlo una volta concluso lo show."

    Davis ha sottolineato quanto sia difficile la regia per gli attori quando sono anche responsabili dei ruoli principali in una serie tv. Non possono rilassarsi completamente né nei panni di regista né in quelli di attore.

    Ha ricordato, inoltre, nelle prime fasi del casting che Caitriona e Sam avevano una chimica così genuina che sperava sarebbe continuata nel corso degli anni e ha contribuito al successo di “Outlander”.

    Caitriona racconta:

    "Non abbiamo mai litigato. Ci siamo sicuramente infastiditi a vicenda, ma all’inizio è stata una decisione molto consapevole. Ci stavamo rovinando i capelli per circa la quinta volta a Londra e io e lui siamo andati a fare una passeggiata ad Hyde Park. Abbiamo pensato letteralmente ‘Guarda, non so cosa accadrà, ma saremo gli unici due a sapere come sarà affrontare e vivere tutto questo, quindi dobbiamo sostenerci a vicenda’. E l’abbiamo fatto. E’ sempre stato così. Siamo comunque molto simili come personalità e ci piace essere molto preparati e concentrati, ma ci piace anche divertirci molto. Dato che le nostre vite sono diventate più complicate e impegnate, potremmo non vederci più tanto come una volta, ma quel nucleo, quella base, quell’amicizia non è mai cambiata."

    Per quanto riguarda le nuove stagioni e le loro controparti cartacee, Caitriona Balfe ha ammesso timidamente di non aver letto i libri più recenti (7 e 8) a causa dei limiti di tempo come produttrice, attrice e madre. In precedenza aveva deciso di leggere diligentemente ogni libro durante le riprese, ma adesso ha ammesso che se una scena le risulti confusa o abbia bisogno di capire la mentalità di Diana, andrebbe a leggere solo alcuni determinati capitoli.

    A entrambe le donne è stato chiesto quali fossero i loro momenti d’amore preferiti tra Jamie e Claire, e la Davis ha rivelato che le piacciono i momenti più tranquilli tra la coppia; quelle scene dei libri in cui parlano a letto o ridono sommessamente, che si lamenta vengono spesso tagliate a causa dei limiti di tempo.

    Caitriona ha chiesto quale sarebbe stato il consiglio di Maril per la coppia Jamie/Claire, scherzando sulla loro co-dipendenza.

    "Abbiamo una battuta ricorrente in cui vado in bagno ed è [con un accento scozzese] ‘Aspetta Sassanach, ti amo! Tornerai mai indietro?’ (ha detto ridendo Caitriona) Devono imparare a prendersi un momento. Entrambi si arrabbiano, quindi a volte hanno bisogno di prendere fiato."

    Davis e Balfe sono rimaste a bocca cucita quando si è trattato di svelare dettagli sulla prossima stagione che sarà presentata in anteprima su STARZ il 16 Giugno, ma al pubblico sono state mostrate due nuove clip.

    La prima vede un momento dolce e calmo tra Jamie e Claire in cui Jamie le racconta di un sogno che ha avuto su di lei nel futuro.

    https://m.youtube.com/watch?embeds_referri...e&v=0f_T4AwYnwA

    La seconda riguarda Brianna e Roger mentre Roger è alle prese con la formazione per diventare pastore.

    https://m.youtube.com/watch?v=P_umQBk-5wE&...ature=emb_title

    Davis ha parlato del fatto che questa stagione avrà più donne dietro la macchina da presa con i primi sei episodi della stagione diretti da donne.

    "Siamo sempre stati dominati dalle donne in molti modi. Abbiamo sempre avuto molte donne nella stanza degli sceneggiatori. Mi piacerebbe vedere ancora più donne nella troupe."

    Caitriona Balfe ha aggiunto:

    "Questa stagione è probabilmente quella in cui abbiamo avuto più donne nella troupe. Sta cambiando, ma non accade dal giorno alla notte. Devi iniziare dal livello base."

    In termini di trama, la Davis ha confermato di sapere che ci fosse del malcontento per il fatto che Claire e Jamie non fossero presenti quando Brianna ha dato alla luce Jemmy. Per la nascita di questa stagione sarà presente tutto il nucleo familiare, quindi i fan non devono preoccuparsi.

    Per quanto riguarda la coppia protagonista, Caitriona sente che sono a buon punto nella loro relazione e parlano di più tra loro.

    "Ci sono molte cose che accadono, molte cose brutte che accadono, alcune grandi cose che accadono. Ma nonostante tutto sono davvero forti. Jamie come personaggio è incredibilmente saggio in questa stagione. C’è una maturità in entrambi in questa stagione e la loro passione non sparisce mai ma si evolve."

    Ha anche rivolto un plauso alla nuova coordinatrice delle scene “intime” dello show, Vanessa Coffey, che li ha aiutati a migliorare la loro narrazione e ad assicurarsi che tutte le persone coinvolte sapessero esattamente cosa stava succedendo e come si collegasse alla storia.

    Davis ha scherzato sul fatto che la bobina dei bloopers di questa stagione è piuttosto lunga e metà di essa è Sam che fa ridere Caitriona davanti alla telecamera. Ha anche detto che lei stessa non riusciva a smettere di ridacchiare dietro la telecamera quando i borborigmi dello stomaco di Sophie Skelton erano udibili a causa del posizionamento del microfono.

    Davis ha affrontato brevemente anche lo sciopero degli sceneggiatori in corso negli USA e i suoi potenziali effetti sull’ottava stagione.

    "Siamo già stati in sala scrittura per la stagione 8 e per il prequel, ma queste cose richiedono tempo.”

    Lo sviluppo della stagione 8 potrebbe dover essere interrotto se lo sciopero durerà ancora, ma ha ribadito che amano e supportano pienamente i loro sceneggiatori.

    La Balfe ha confermato di non conoscere il finale della storia, che Diana Gabaldon ha condiviso sia con Davis sia con Sam Heughan. Ha scherzato sul fatto che a Sam piace spadroneggiare su di lei per questo motivo, ma lei preferisce non conoscere il finale definitivo.

    Maril Davis ha detto che si emoziona molto pensando alla fine dello show con la stagione 8 dopo 10 anni di lavoro con il cast e la troupe.

    "È stata una vera gioia lavorare con Sam e Caitriona e intraprendere questo viaggio con loro. È stato davvero speciale. Penso che fin dall’inizio sapessimo che lo sarebbe stato ma non credo che avremmo mai pensato che saremmo andati avanti così a lungo. È raro in questo settore e penso che siamo stati tutti fortunati a farlo insieme."

    Il panel ha dedicato un po’ di tempo alle domande dei fan, una delle quali chiedeva a Caitriona della sfortunata storia della cacca di cavallo. Si scopre che la scena si è svolta nel cortile di Lallybroch (dove ha notato che le cose liquide schizzano) in cui Caitriona e Sam davano entrambi le spalle al sedere del cavallo Sleepy. Sleepy aveva uno stomaco (purtroppo) piuttosto sconvolto e semplicemente non poteva trattenersi. La diarrea ha colpito il selciato ed è schizzata sul retro dei costumi di entrambi. Caitriona ha fatto presente che quel giorno ha causato un bel trambusto nel trovare i costumi di riserva sul set.

    Un altro fan ha chiesto della collaborazione di Caitriona Balfe con “World Child Cancer” e se ne avrebbe fatto un’altra prima della fine di “Outlander”. Ha confermato che le piacerebbe, ma vogliono individuare un’azienda che non prenderà una grossa fetta dei profitti per facilitarlo. Ha anche chiesto suggerimenti ai fan su eventuali aziende che conoscono.

    Ciascuna ha offerto consigli alla propria sé della prima stagione. La Davis sentiva di aver bisogno di essere rumorosa, di fare voce grossa per essere ascoltata, ma ha detto che ora avrebbe detto a se stessa che non sarebbe stato il caso. Può e sarà presa sul serio indipendentemente dal fatto che “parta all’attacco” ogni volta. Caitriona, invece, avrebbe fatto sapere a se stessa di avere più potere di quanto credesse, come protagonista dello show, con la capacità di difendere anche gli altri.

    Infine, entrambe hanno rivelato un aspetto positivo ed uno negativo della settima stagione. Davis ha dichiarato che il suo aspetto negativo sarà sempre il tempo in Scozia mentre quello positivo è l’energia sul set. Tutti erano così entusiasti di trovarsi lì e di lavorare. Sebbene abbiano filmato per un anno, Davis ha sentito che sia letteralmente volato via.

    Caitriona, invece, ha affermato che:

    "C’è una sequenza di scene, credo nell’episodio 11, che è stata davvero, davvero impegnativa. Il mio momento negativo è stato cercare di capire come avremmo fatto. Personalmente è stata dura perché non è passato molto tempo dalla morte di mio padre ed è stata una cosa molto difficile entrare in quella dimensione mentale. È stata una grande lotta con molte note che andavano avanti e indietro."

    Tuttavia, ha scelto le stesse scene anche per il suo momento positivo per via della comunicazione e degli appunti che aveva con il team di sceneggiatori.



    Fonte: outlander-italy.com
     
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    Diana Gabaldon tra finzione e realtà

    Diana Gabaldon, la mente dietro la serie Outlander, parlerà al Santa Fe Literary Festival
    Diana Gabaldon, la mente dietro le popolari serie di romanzi Outlander e Lord John Grey, sarà una relatrice di spicco al Santa Fe International Literary Festival, che si svolgerà dal 19 al 21 maggio.
    Gabaldon ha parlato con KUNM delle connessioni tra finzione e realtà e delle profonde radici della sua famiglia a Belen, nel New Mexico.
    DIANA GABALDON: Mio padre è nato a Betlemme [Belén, NM] ultimo di 13 figli di un importante agricoltore del New Mexico che è morto tre mesi dopo la sua nascita. Quindi, è cresciuto in quella che si potrebbe chiamare una povertà estrema, poiché non avevano abbastanza da mangiare. Finì per essere l'unico membro della sua famiglia ad andare al college e laurearsi e poi in seguito divenne senatore dello stato dell'Arizona.
    KUNM: Vorrei che mi parlassi un po' della vita molto diversa che avevi prima di scrivere romanzi.
    GABALDON:
    Ero una biologa e in generale una scienziata. All'età di otto anni, sapevo bene che non dovevo dire ai miei genitori che volevo scrivere romanzi, perché mio padre, a causa della sua educazione e così via, era profondamente conservatore. Avrebbe detto, "Non farlo! Non potresti mai fare soldi in questo modo! Fai qualcos'altro!" Non lo avrei sopportato, quindi non gliel'ho detto. Così, mi sono dedicata alla scienza. Mi piaceva la scienza. Ero brava. Mi è piaciuto. Ma sapevo di dover scrivere romanzi.
    All'età di 35 anni, ci pensavo occasionalmente da diversi anni, stavo per iniziare a scrivere un romanzo. Solo per imparare come di faceva. Non perché fosse pubblicato. Non avevo intenzione di mostrarlo a nessuno o di dire a qualcuno cosa stavo facendo, figuriamoci a mio marito perché avrebbe cercato di fermarmi.
    KUNM: Beh, per essere onesti con te, la tua serie Outlander ora è un grande successo negli Stati Uniti e persino oltreoceano. Perché pensi che le persone siano così affascinate da storie di romanticismo e fantasia come le tue?
    GABALDON:
    Oh, be’, entrambe sono tipi di storie molto, molto vecchie. Ed è abbastanza ragionevole che entrambe parlino di: cosa siamo? come ci completiamo? cosa cerchiamo nella vita? La maggior parte delle persone è alla ricerca di una relazione stabile, qualunque sia la sua idea, forse vogliono avere una famiglia qualunque forma prenda.
    KUNM: Quali connessioni fai personalmente, quando guardi indietro ai tuoi scritti, e cosa sta succedendo attualmente?
    GABALDON:
    Il caos umano è fondamentalmente qualcosa con cui ho a che fare tutto il tempo. E guardate cosa sta succedendo in televisione. Vedi, a parte l'introduzione della tecnologia, le cose non sono cambiate molto. Le persone vogliono ancora lapidarsi a vicenda per aver creduto alla cosa sbagliata. La gente vuole ancora gridare e andare avanti e parlare a vanvera. Voglio dire, guardare la gente in TV che protesta per strada, e così via. Non è così diverso da quello che vedi nella giungla. Il comportamento umano è istintivo, piuttosto che ragionato. È fin troppo facile per le persone abbandonare la ragione e comportarsi istintivamente. E l'istinto è una cosa con una miccia molto corta.
    KUNM: Quale pensi che sia il tuo messaggio da portare a casa per chi prende in mano uno dei tuoi romanzi?
    GABALDON:
    Spero che ne traggano il senso dell'innata bontà delle persone. Raggiungo persone che vedono qualcosa nel libro che spesso parla loro a un livello molto profondo e viscerale.
    Ho scritto il primo libro, come ho detto, per pratica, non avevo intenzione di pubblicarlo. Quindi, quando venne pubblicato, mi chiedevo come avrebbe reagito la gente. Perché non ho tirato alcun pugno. Ho detto: "Se hai intenzione di scrivere questo libro, devi essere onesta", e così sono stata onesta. E di conseguenza, è un libro molto potente. Ha roba molto scura qua e là. Mi chiedevo cosa avrebbero fatto le persone al riguardo… Avrebbero bruciato il libro? Mi avrebbero messa al bando, ecc.?
    Ho ricevuto tantissimi messaggi e lettere da persone che avevano avuto terribili esperienze sessuali… Chi aveva subito stupri, torture o altre cose. Ma quello che tutti hanno detto è stato: "Grazie mille per aver scritto questo". Hanno detto: "È immensamente catartico vederlo affrontato in questo modo così onestamente, e ho potuto vedere me stesso nella storia, e mi ha sollevato dalla mia colpa… Ho capito che non era colpa mia…"
    Quindi, è molto commovente quando le persone rispondono in questo modo. Ma non è qualcosa che avrei potuto prevedere che accadesse. Quando scrivi un libro, lo approfondisci nel modo più onesto possibile. E dici la verità.



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
     
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    Una “magica” estate italiana all’insegna di OUTLANDER

    Tra l’uscita del primo libro “La Straniera” edizione Mondadori e la messa in onda della stagione 7 su Sky, questo Luglio sarà ricco di “Outlander”!

    È proprio il caso di dirlo: per i fan di “Outlander” che popolano il Bel Paese sarà un’estate all’insegna delle avventure di Jamie e Claire!

    Mentre negli USA è già stato trasmesso l’episodio 7×04 “A Most Uncomfortable Woman”, in Italia la settima e penultima stagione verrà trasmessa (2 episodi a settimana) da mercoledì 19 luglio alle 21:15 su Sky Serie e in streaming su NOW, disponibile anche on demand.

    Per chi non lo sapesse, la Stagione 7 è composta da 16 episodi trasmessi negli USA divisi in due parti: la prima metà a partire dal 16 Giugno al 4 Agosto 2023, mentre i restanti otto episodi andranno in onda nel 2024.

    La Stagione 7 è basata principalmente sul libro “An Echo in the Bone” (in italiano pubblicato in 2 volumi: “Destini incrociati” e “Il prezzo della vittoria”) e su alcune trame del libro “A Breath of Snow and Ashes” (in italiano: “Nevi infuocate” e “Cannoni per la libertà”) non trattate nella precedente stagione.

    E a proposito di libri, altra fantastica notizia per coloro che amano i best-seller di Diana Gabaldon: Oscar Mondadori ha mantenuto la sua promessa e finalmente la riedizione di tutti i libri, ciascuno in un unico volume è iniziata!

    Il primo libro “La Straniera” sarà in vendita, nella Collana Fantastica, a partire da martedì 18 Luglio, sia in versione cartacea (prezzo: € 25) sia e-book (prezzo: € 11,99).

    Come nel caso del nono libro già pubblicato “Quando Accadrà Dillo Alle Api”, anche “La Straniera” e tutti gli altri romanzi della saga avranno una doppia cover: da un lato l’edizione italiana, sul retro la copertina con il titolo in inglese.

    Per quanto riguarda i contenuti extra, questo volume sarà caratterizzato (oltre che dalla nuova traduzione di Chiara Brovelli, già traduttrice degli ultimi volumi della saga) da:

    Mappe dei luoghi 📍
    Alberi Genealogici
    Parole in gaelico scozzese tradotte a piè di pagina 🏴󠁧󠁢󠁳󠁣󠁴󠁿
    Virgins: racconto extra su Jamie prima di incontrare Claire 💘
    Curiosità: perché Gabaldon ha scelto il titolo “Outlander”? 🔍
    Chicche astrologiche su Claire e Jamie ✨️

    Il pre-ordine è già disponibile sulle varie piattaforme.

    Un vero “tesoro” prezioso da non farsi sfuggire se si è appassionati collezionisti di saghe letterarie e soprattutto se si amano i personaggi eccezionali del mondo creato da Diana Gabaldon!

    Quindi, non ci resta che augurarvi buona visione e buona lettura (o rilettura 😉)!



    Fonte: outlander-italy.com
     
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    Libro 10: Hal

    Hal rinunciò all’idea di piegare con cura il cappotto dell’uniforme – sembrava abbastanza semplice quando lo faceva il suo valletto, ma come per molte cose, evidentemente la pratica aveva la sua importanza – e lo arrotolò in una sorta di spessa salsiccia, che piegò a metà e pigiò nella borsa da sella, pantaloni di fustagno, un fazzoletto da collo pulito e spalline dorate infilate in cima. Qualcos’altro?
    «Una camicia, dannazione», disse ad alta voce, afferrando il davanti di quella che aveva addosso. Imprecando sottovoce, tastò con una mano nel guardaroba in cerca di una camicia decorata pulita. La ricerca non solo ebbe come risultato una camicia – e anche piegata! – ma concentrò la sua mente abbastanza da ricordargli calze, stivali eleganti e…cosa? Mancava qualcos’altro…
    «Oh, la gorgiera, sì. Non posso dimenticarla.» Questa era sulla sua toletta, come al solito. La sollevò, soppesandola in mano come faceva sempre prima di indossarla, per il piacere che gli dava al tatto. Solida, in argento dorato levigato, di fattura elegante, con le sue insegne regimentali impresse sopra. Si allungò per lasciarla cadere nella borsa da sella, poi impulsivamente la indossò, infilandola nella ruvida camicia che aveva indossato per il viaggio. Strano, avrebbe dovuto avere sul suo spirito lo stesso effetto che indossare un’armatura avrebbe avuto su un antico guerriero – comunque questo era, in tutta onestà – un’armatura, il simbolo rimanente di un pettorale.
    Prese un respiro profondo, e con esso, trovò l’ultimo rimasuglio di coraggio di cui aveva bisogno.
    Chiuse il risvolto della borsa, la sistemò con i suoi compagni vicino alla porta e si sedette alla scrivania per scrivere a sua moglie.
    Avevo sperato di sorprenderti con un ritorno prima del previsto in Inghilterra, ma le cose sono andate in un altro modo. Ben è vivo – ma dimentico, probabilmente non sai che pensavamo che fosse morto. Non lo è. Ha voltato gabbana, comunque, e io devo andare e …
    Si interruppe e guardò il foglio, rigirandosi la penna tra le mani.
    «E cosa?» disse ad alta voce. Rimproverare Ben? Rapirlo? Ucciderlo?
    «Dio lo sa?» borbottò, e scrisse, «mettere a posto le cose. Ti amo.» Esitò per un attimo, pensando se aggiungere «fidati di me», ma non lo fece; invece, piegò sigillò e timbrò il messaggio. Scrisse “Sua Grazia la duchessa di Pardloe” come indirizzo, poi la mise in cima alla pila di lettere perché uno dei suoi aiutanti la portasse via.
    Il suo stomaco brontolò; non aveva mangiato ancora niente oggi, non aveva avuto fame prima. Diede un’occhiata alla custodia di pelle sulla scrivania, e i morsi della fame scomparvero.
    Sapeva che tutto era in ordine, ma, a ogni modo, aprì con uno scatto la custodia, incapace di non controllare ancora una volta.
    Le due pistole da duello giacevano cupamente luccicanti nei loro letti di lana d’agnello, l’una di fronte all’altra come gli uomini che le avrebbero impugnate.



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
     
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    Outlander S7: Diana Gabaldon commenta l'episodio uno

    Riuscirà Jamie a salvare Claire dal boia in Outlander? L'autrice Diana Gabaldon interviene sul primo episodio della stagione 7
    La Droughtlander è finalmente finita, con Outlander che torna per la sua settima stagione, riprendendo esattamente da dove si era interrotto: Claire (Caitríona Balfe) è in prigione in attesa del processo per l'omicidio di Malva Christie (Jessica Reynolds) e Jamie (Sam Heughan), che è stato salvato dall’imbarco forzato dal Giovane Ian (John Bell), sta correndo a Wilmington per salvare la sua amata.
    Solo che questa volta, non è Jamie che può liberarla. Almeno non senza compromettere le sue convinzioni politiche. L’unica condizione a cui il governatore libererà Claire è che Jamie raduni un battaglione di uomini da Fraser's Ridge per combattere dalla parte delle Giubbe Rosse.
    Piuttosto, è Tom Christie (Mark Lewis Jones) che escogita un piano e Jamie deve seguirlo, nonostante le sue riserve.
    «Sì, Jamie è decisamente infastidito [dal fatto che non possa essere lui a salvare Claire]», dice a Parade l'autrice di bestseller del New York Times Diana Gabaldon, «ma 1) vuole che Claire torni velocemente, e 2) lei è ancora in pericolo, poiché a) la Cruizer [la nave della Royal Navy dove Claire è detenuta] potrebbe essere attaccata e affondata dai ribelli, e b) se succede qualcosa di terribile alla moglie, il Governatore probabilmente incolperà Claire e la impiccherà o la manderà in Inghilterra per il processo.»
    «Jamie deve riportarla indietro in fretta, ma non ha nessuno con sé tranne Ian, e nessuno dei due può salire sulla nave senza essere scoperto. È con le spalle al muro ma abbastanza onesto da ammetterlo, non importa quanto possa essere irritante. Inoltre, abbastanza umile (e disperato) da vedere che l'offerta di Tom è l'unica possibilità immediata di riavere Claire. È anche abbastanza onesto da ammettere che l'amore di Tom per Claire e il suo coraggio nel dare la propria vita per lei sono degni di rispetto.»
    Perciò, Tom sale a bordo della nave con l'intenzione di dire al governatore che è stato lui a uccidere sua figlia Malva, ma prima vuole parlare con Claire, dirle del suo piano e rivelarle il suo amore per lei.

    Da parte sua, «Claire è molto a disagio riguardo a Tom a) perché confessa il crimine (perché è sicura che non l'abbia fatto) e b) perché non può ricambiare il suo amore ('Siamo solo amici' chiaramente non sarà sufficiente), e c) perché probabilmente morirà per lei,» continua Gabaldon.
    Anche così, Tom è fermamente convinto a seguire questa linea d'azione. Spiega a Claire che Malva non era sua figlia biologica. Era figlia di suo fratello, e lui crede veramente che fosse una strega. Detto questo, la vede ancora come una sua responsabilità.
    Poi dice a Claire che ha cercato l'amore per tutta la vita. Che l'amore di Dio da solo non è sufficiente a sostenerlo, e che è arrivato ad amare Claire nonostante le sue migliori intenzioni.
    «Do la mia vita per una che è degna», dichiara prima di andare a fare la sua confessione al Governatore.
    Mark Lewis Jones è un attore formidabile e la sua interpretazione di Tom Christie ci ha affascinato sin dalla sua prima apparizione. Ha iniziato come un personaggio antagonista, ma è diventato un uomo che rispettiamo davvero, come Jamie.
    Quando le viene chiesto se ha sempre saputo quale sarebbe stato il suo viaggio, Gabaldon risponde: «No, Tom è quello che io chiamo una cipolla: ha sviluppato strati insospettabili mentre lavoravo con lui. Ho detto che non lavoro con uno schema; non ho – al di là degli eventi davvero evidenti, come le battaglie – molta idea di quale sia la trama (questo è anche il motivo per cui non scrivo in linea retta). La storia si dispiega mentre ci lavoro, e i pezzi iniziano lentamente a rimanere insieme».
    Come prova, Gabaldon condivide un aneddoto divertente – bisogna amare la sua praticità e il suo senso dell'umorismo - non pertinente a Outlander:

    «Una volta stavo facendo colazione con un amico che è uno scrittore molto noto», dice Gabaldon. «Gli chiesi come andavano le cose e lui ha sospirato e ha detto che si era dipinto in un angolo; cosa ho fatto in quel caso? ‘Dipingi una finestra e salta fuori', gli ho detto.»
    Un'ultima nota sul primo episodio. Se siete come me e avete bisogno di sapere con certezza se Jamie uccide effettivamente Richard Brown (Chris Larkin), cosa che si svolge fuori dallo schermo, secondo Gabaldon, lo fa.
    «Nel libro non lo fa, ma lo show voleva porre fine alla storia Brown/minaccia in un modo drammaticamente definitiva», spiega. «Uno dei punti che sia i libri che lo show sottolineano ripetutamente è che tutto il normale apparato della legge semplicemente non c'è durante l'ultima parte della guerra. Non c'è difesa per il Ridge o per i suoi abitanti, tranne Jamie. Ha ucciso in precedenza per difendere sua moglie e gli altri suoi fittavoli; se questa difesa gli costerà la vita o la libertà, o anche l'anima... così sia.»



    Outlander S7: i commenti di Diana Gabaldon sul secondo episodio

    L'assassino di Malva viene rivelato! L'autrice di Outlander Diana Gabaldon interviene nel secondo episodio della stagione 7
    Il mistero dell'identità dell'assassino di Malva (Jessica Reynolds) è stato finalmente risolto nel secondo episodio di Outlander, ed è stato un po' scioccante apprendere che Allan Christie (Alexander Vlahos) ha ucciso la sua sorellastra/cugina/madre del suo bambino non ancora nato.
    Sentire Allan confessare la relazione incestuosa che aveva con Malva è stato difficile per Claire (Caitríona Balfe), soprattutto quando Allan le ha detto che Malva non poteva sopportare di farle del male, quindi stava per raccontare tutto, ed è per questo che ha dovuto fermarla. È stato allora che Claire ha capito che Allan aveva ucciso Malva e parte del motivo era la sua lealtà verso di lei.
    Ma anche così, l'autrice di bestseller del New York Times Diana Gabaldon condivide con Parade che questo non significa che Claire debba sentirsi in colpa. Non era stata altro che gentile con i Christie, insegnando a Malva la medicina e riparando la mano di Tom Christie (Mark Lewis Jones) in modo che non ne perdesse l'uso.
    «Be’, immagino che le sia venuta la nausea: non solo Malva e suo figlio sono tragicamente morti, Tom Christie ha appena rinunciato alla sua vita per proteggere Claire dall'accusa – e ora scopre la verità sulla morte di Malva, che rivela che il sacrificio di Tom (e la presunta morte) è stato il risultato delle bugie di Allan», dice Gabaldon spiegando la valanga di emozioni che Claire sta vivendo.
    Continua: «Tanta carneficina e perdita. Penso che Claire le percepisca, insieme all'incapacità di non essere stata in grado di salvare nessuno dei Christie, ma onestamente, non vedo perché dovrebbe sentirsi in colpa. Inorridita e rattristata, ma mentre è stata coinvolta in tutto questo, in realtà non è responsabile di nulla di tutto ciò, e come dice Jamie, non ha fatto nulla di male a prendersi la sua vita dalla mano di Tom.»

    Il conteggio delle vittime tra i Christie aumenta quando il giovane Ian (John Bell) uccide Allan - essenzialmente spazzando via l'intera famiglia - per aver ucciso Malva. Mentre Ian e Claire si preparano a seppellire Allan, Ian ammette che, poiché aveva giaciuto con Malva, pensava di essere il padre del suo bambino.
    Poi l'episodio passa ai preparativi di Bree (Sophie Skelton) e Roger (Richard Rankin) per il loro ritorno nel futuro attraverso le pietre, dove la figlia Mandy potrà ricevere l'intervento chirurgico al cuore di cui ha bisogno per salvare la sua giovane vita. Jemmy ha raccontato ai suoi genitori che Mandy può sentire il suono delle gemme, quindi sanno che anche lei ha ereditato il gene del viaggio nel tempo.
    Ma prima la famiglia va a Wilmington per trovare altre pietre preziose, una ciascuno per tutti e quattro, perché le pietre preziose facilitano il passaggio per i viaggiatori del tempo. Mentre è a Wilmington, Jamie si imbatte in Lord John (David Berry) e i due uomini si dicono addio quando Jamie ribadisce a Lord John che non combatterà dalla parte delle Giubbe Rosse, quindi è troppo pericoloso continuare la loro amicizia.

    Quindi, Jamie sta dicendo un sacco di addii. Anche così, questo non gli impedisce di dare a Claire una gemma extra che ha messo da parte per lei da usare per tornare nel futuro se volesse tornare con Bree e Roger o in caso di sua morte.
    Si è chiesto se è abbastanza per Claire, specialmente con Bree, Roger e i nipoti che torneranno nel futuro, il che significa che molto probabilmente non si vedranno mai più. Ma Claire getta la pietra preziosa fuori dalla finestra. Non ha bisogno di un piano di riserva per la sua vita con Jamie.
    «È profondamente sollevato», dice Gabaldon. «Si è preparato per rimandare Claire nella sua epoca in precedenza, e sa come ci si sentiva. Idem, vivere senza di lei per 20 anni. Perderla di nuovo, e questa volta senza dubbio per sempre...? No, amare Claire indubbiamente complica la sua vita (per non dire altro), ma vede quell'amore come la parte migliore di lui, e tutto ciò che rende quella vita degna di essere vissuta.»
    Il viaggio di Bree e Roger verso il futuro non è l'unica storia di viaggio nel tempo in questo episodio, e la seconda è più drammatica. Wendigo Donner (Brennan Martin) si presenta alla Casa Principale a Fraser's Ridge per avere l'aiuto di Claire in modo che possa tornare nella sua epoca. In primo luogo, vuole sapere come funziona il viaggio nel tempo, ma poi chiede anche che lei gli consegni le sue pietre preziose. Naturalmente, lei non ha la scorta segreta di pietre preziose che lui immaginava, e quando lei gli dice di no, chiama gli uomini che ha portato con sé per perquisire la casa, allorché scoprono un tesoro in oro. Naturalmente, i Fraser negano di sapere qualcosa al riguardo – si scopre che l'oro appartiene ai Bugg – ma gli uomini non ci credono.

    Continuano a cercare e quando arrivano nell’ambulatorio di Claire, rovesciano goffamente l'etere e poi Wendigo usa uno dei fiammiferi che ha fatto Brianna per accendere una candela per vedere meglio, e tutto va in fiamme e la Casa Principale brucia fino alle fondamenta.
    «La Casa Principale nella mia mente è molto più realistica rispetto alla versione della mini-Versailles al Ridge dello show. (Non mi oppongo affatto al fatto che sia così; la Casa Principale come immaginata dall'inimitabile Jon Gary Steele è uno dei bellissimi aspetti fantasy dello show.)», ha commentato Gabaldon quando le è stato chiesto quanto fosse difficile vederla bruciare anzichè immaginarlo nel suo libro.
    «L'altra cosa è che mi mandano tutte le lavorazioni quotidiane dello show, quindi vedo/ho visto la casa bruciare come se fossi sul set, con tutta la preparazione, i cambi di camera, le riprese multiple, gli attori che entrano ed escono dal personaggio, ecc. Quindi, non ho l'esperienza che avrà il pubblico, di entrare nella realtà emotiva della distruzione».



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
     
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    Outlander S7: Il terzo episodio visto da Diana Gabaldon

    L'autrice di Outlander Diana Gabaldon parla del terzo episodio della stagione 7 e della morte di un amato membro di Fraser's Ridge
    L'oro risulta essere la fonte della tragedia di stasera.
    L'oro è la linea guida dell'episodio 3 della stagione 7 di Outlander, influenzando la vita di molti membri delle famiglie Fraser e MacKenzie ma causando anche la morte di un amato membro della famiglia di Fraser's Ridge: Murdina Bug (Sarah Collier), e l'autrice di bestseller del New York Times Diana Gabaldon dà in esclusiva Parade la sua opinione su ciò che sta accadendo dietro la storia che vediamo sullo schermo.
    Come abbiamo appreso nell'episodio 2, è stato rivelato che i Bug - Arch (Hugh Ross) e Murdina - erano i colpevoli che avevano rubato l'oro giacobita di Jocasta (Maria Doyle Kennedy), la zia di Jamie (Sam Heughan), cosa che ha inavvertitamente portato all'incendio della Casa Principale - e Ian (John Bell) uccidere Mrs. Bug - pensando che fosse Mr. Bug - quando ha creduto che la vita di Jamie era in pericolo.
    Questa è la seconda vita che Ian ha preso in questa stagione: Allan Christie (Alexander Vlahos) è stato il primo. Ma a differenza di Jamie, che ha ucciso Richard Brown (Chris Larkin) alla fine dell'episodio 1 per tenere Claire (Caitríona Balfe) al sicuro da lì in poi e sembrava non avere scrupoli al riguardo, Ian sembra sentirlo di più.
    «Ian è un interessante mix di culture a questo punto», dice Gabaldon. «È scozzese, Mohawk, contemporaneamente, o qualcosa al di là di entrambi? Sia l’una che l’altra sono culture con una forte tradizione di vendetta, e lui deve – conoscendo Arch Bug – aspettarsi che l'uomo sia vendicativo. Stando così le cose, ha una scelta: dare ad Arch la sua vendetta, cioè affidarsi alla misericordia di Arch (se ne ha, cosa che in realtà non ha...), o uccidere Arch.
    «Da qualche parte sullo sfondo del personaggio di Ian, però, c'è un profondo rispetto e amore per le donne e le madri – e Mrs. Bug era materna nei suoi confronti (lo nutriva, gli lavava i vestiti, ecc.), il che lo lascia con un profondo senso di colpa, anche se sa che quello che ha fatto è stato accidentale. Stando così le cose, non può costringersi a uccidere Arch, e così... Fa l'altra cosa a cui riesce a pensare per risolvere la situazione, e non dover vivere con il suo senso di colpa».
    Così Ian offre ad Arch la sua vita in cambio di quella di Mrs. Bug, ma Arch dice che è troppo facile. La vendetta che vuole è più da Antico Testamento: «Hai ucciso qualcuno che amo e ora devo vivere con il dolore; quindi, quando avrai qualcosa che vale la pena prendere, mi vedrai di nuovo».

    Il che significa che vedremo Arch più avanti nella storia mentre la stagione 7 si svolge e ucciderà qualcuno che Ian ama o Ian dovrà ucciderlo. Una nota interessante: Arch Bug era una persona reale. Diana aveva trovato il suo nome sul manifesto di una nave.
    «Oh, Mr. Bug praticamente è uscito direttamente dall'Antico Testamento, e occhio per occhio è proprio adatto a lui. (Lo show non menziona le dita mancanti di Arch; era un famoso arciere, ma si scontrò con un altro clan, che lo colse sulla sua terra e gli diede la scelta di perdere un occhio o le prime due dita, in modo che non sarebbe mai più stato in grado di utilizzare un arco contro di loro.)», continua Diana.
    L'oro appare anche nella trama ambientata nel futuro quando Brianna (Sophie Skelton) e Roger (Richard Rankin) ricevono una scatola che contiene lettere dei suoi genitori dal passato e in essa c'è una delle sfere d'oro a forma di palla di moschetto che Jamie ha preparato per il viaggio dei Fraser in Scozia. Questo sarà un punto di svolta per i MacKenzies, ma nessuno spoiler qui!
    «Non sappiamo ancora cosa i Fraser/MacKenzies potrebbero fare con l'oro. Ma eccolo lì, dolcemente scintillante da quel MacGuffin* che è...», scherza Diana.
    L'episodio termina con Jamie, Claire e Ian che si preparano a partire per la Scozia. In parte perché Jamie ha promesso a Jenny di riportarle Ian prima o poi, ma la domanda è: credono davvero di poter stare fuori dalla guerra? L'episodio si chiude con il pensiero su Fraser's Ridge: «Un giorno torneremo qui».
    E la risposta per Diana è: «Be’, molte persone lo hanno fatto – non partecipare guerra in Europa, voglio dire. D'altra parte, non è rimasto molto per i Fraser in Scozia, tranne la famiglia di Jamie, e con Bree, e altri che se ne sono andati, quella famiglia è la cosa più preziosa che Jamie ha. Ed è un uomo di parola; porterà suo nipote a casa».
    Per coloro che sono interessati a maggiori informazioni sulla provenienza dell'oro giacobita, ecco la spiegazione di Diana:
    «L'oro fu inviato dal Re di Francia per aiutare a finanziare l'insurrezione giacobita. (La motivazione del re non era né amicizia né partigianeria, per altro; voleva che i giacobiti tenessero occupato il governo / esercito britannico mentre lui continuava ad appropriarsi di vari territori altrove senza interferenze.)»
    «Ora, nella storia, non c'è nessuna testimonianza che l'oro francese sia effettivamente apparso in Scozia. D'altra parte, nessuno può dimostrare che non sia così, e questo costituisce un grande di spazio di manovra per un romanziere storico, per non parlare degli scrittori televisivi ...»
    «Quindi, ai fini della storia, l'oro appare nelle Highlands (nei libri; l'uomo morente che parla con Jamie mentre è prigioniero gli racconta la storia. Lo show non ha avuto tempo per i dettagli, ma ha fatto capire che c'era oro), e viene diviso - per sicurezza - in tre parti, affidate alle cure di tre diversi clan. Uno di questi era il Clan MacKenzie, e fu Dougal MacKenzie a ricevere un terzo dell'oro per conto di suo fratello, Colum (capo del Clan MacKenzie); un altro era il clan Grant, e un terzo dell'oro fu dato ad Arch Bug, che era un tacksman (un uomo di proprietà e fiducia) di Malcolm Grant, capo del clan. L'ultimo terzo fu affidato ai Cameron e consegnato nelle mani di Hector Cameron.»

    «Ma l'oro arrivò troppo tardi per essere usato per lo scopo previsto; la causa giacobita si stava già sgretolando. Quindi i destinatari dell'oro hanno fatto varie cose con la loro parte. Hector prese tutto ciò che poteva trasportare e se la diede a gambe nelle colonie, usando l'oro, una volta lì, per affermarsi come ricco piantatore e costruire la sua tenuta di River Run. Anche Arch Bug aveva nascosto la quota che possedeva, ma era stato spostato - non sappiamo cosa sia successo a quella parte, ma Arch sapeva cosa è successo alla parte di Hector!»
    «Hector è morto con un bel po' d'oro ancora nella sua forma originale, e Jocasta l’ha ereditato, e lo ha tenuto segreto. (Non sappiamo ancora cosa abbia fatto Dougal con l'ultimo terzo, dal momento che né lui né Colum sono sopravvissuti dopo Culloden.)»
    «Ad ogni modo, Arch Bug sapeva che Hector Cameron aveva essenzialmente rubato il suo terzo dell'oro e lo aveva usato per la sua espansione, e quindi aveva tramato per rubarlo di nuovo, per così dire, anche se dal momento che non c'era più un esercito giacobita che lo ricevesse o lo usasse ... be’, non possiamo conoscere il suo obiettivo finale, perché non lo ha detto, ma dopo la morte di Hector, aveva scoperto dove aveva nascosto la sua parte dell'oro, e l’aveva presa. Questo è l'oro che lui e Murdina hanno nascosto sotto la Casa Principale per custodirlo, e sappiamo tutti cosa è successo allora...»

    *Nota alla traduzione: Il MacGuffin (o McGuffin) è un oggetto o un evento utilizzato come espediente narrativo. Irrilevante o insignificante di per sé, tanto che spesso scompare nel corso della narrazione o comunque non viene compiutamente svelato allo spettatore, serve a fornire una motivazione alle azioni dei personaggi e allo svolgersi della trama. (Fonte: Wikipedia)



    Outlander S7: Diana Gabaldon commenta l'episodio 4

    L'autrice di Outlander Diana Gabaldon parla dei benvenuti e degli addii nel quarto episodio della stagione 7.
    Nell’episodio di Outlander di stasera, abbiamo incontrato Denzell (Joey Phillips) e Rachel Hunter (Izzy Meikle-Small)
    Ci sono state delle novità e si è chiuso un po’ di vecchio nell'episodio Una donna non facile della settima stagione di Outlander quando abbiamo incontrato Denzell (Joey Phillips) e Rachel Hunter (Izzy Meikle-Small) per la prima volta e poi si è conclusa la storia di Tom Christie (Mark Lewis Jones).
    La scelta del cast è sempre una parte importante della narrazione. Riuscite a immaginare qualcun altro che interpreti Jamie e Claire oltre Sam Heughan e Caitríona Balfe? Be’, Denzell e Rachel avranno un ruolo importante nel resto della Stagione 7 e nella Stagione 8, quindi trovare gli attori giusti era importante – e l'autrice di bestseller del New York Times Diana Gabaldon era felice dei risultati.
    «Il direttore del casting di Outlander ce l'ha fatta di nuovo!» ha detto a Parade. «Sono stata felice di incontrare Joey e Izzy sul set di Lake Menteith circa un anno fa. Dalla statura (sono entrambi leggermente più alti di me, ma tutti lo sono...) all'avere un impatto molto diretto e puro... rivestono magnificamente gli Hunter. Duri, robusti e totalmente onesti; emotivamente molto aperti.»
    Abbiamo incontrato gli Hunter, che sono quaccheri, quando il giovane Ian (John Bell) ha portato un William moribondo (Charles Vandervaart) nel loro capanno per essere curato dall'infezione che si stava diffondendo nel suo corpo. Denzell è un medico e, fortunatamente, per il suo periodo, uno eccellente. A causa della grande quantità di materiale che deve essere compreso in questa stagione, la storia è stata necessariamente condensata.
    «Il viaggio di William nella Grande Palude Triste (ai tempi, 'triste' era una parola che significava solo ‘palude’) occupa un po’ più di spazio nel libro, ma ammetto che cercare di filmare un mocassino acquatico che insegue William (inseguono davvero le persone, se abbastanza arrabbiati) sarebbe stato a) difficile e b) avrebbe richiesto tempo, e c'è molto materiale più importante da coprire», ha detto Diana circa i cambiamenti apportati tra il romanzo e la serie TV.
    Poi continua: «Direi che i principali punti necessari sono stati coperti, ossia l'incontro di William con Ian (con Ian e il lettore / spettatore che sanno, e William che non sa [che Jamie è suo padre]), e il suo successivo incontro con gli Hunter».
    Dall'inizio dell'episodio, quando William era l'unico uomo a essere andato in soccorso della prostituta che i suoi commilitoni avevano dato alle fiamme perché credevano che avesse il vaiolo, abbiamo visto che, anche se Jamie non ha cresciuto William – lo ha fatto Lord John (David Berry) –, sembrava avere alcune delle stesse belle qualità di suo padre.
    Il 'vecchio' a cui si è fatto riferimento in precedenza era la conclusione della trama di Tom Christie. Sia Jamie che Claire – specialmente Claire – credevano che a questo punto Tom fosse morto dato che si era assunto la responsabilità della morte di sua figlia Malva (Jessica Reynolds). Ma il destino ha voluto che fosse risparmiato quando è diventato segretario del Governatore – e solo perché Claire gli aveva salvato la mano con il suo intervento chirurgico. I due si sono salvati la vita a vicenda.
    Tom ha anche informato Claire - dopo averla sorpresa con un bacio quando l'ha vista per la prima volta - che è stato lui a mettere il necrologio sul giornale per commemorare la morte sua e di Jamie dopo aver sentito che la Casa Principale era stata rasa al suolo a Fraser's Ridge. Lo aveva fatto perché non poteva mettere fiori sulla sua tomba. Ed è stato da lui ad aver detto a Claire che è una donna che mette a disagio da cui è derivato il titolo dell'episodio. Quando Tom l'ha lasciata, sembrava che fosse l'ultima volta che lo avremmo visto.
    «Penso di sì», ha detto Diana. «(Mi è piaciuta la scena in cui Tom bacia Claire, in particolare l'espressione estremamente sorpresa di Caitriona quando lo fa.) Mi sono piaciute molto anche le due scene che seguono: la scena molto imbarazzante (ma onesta) tra Tom e Claire, e poi tra Jamie e Claire, quando iniziano discutendo di Tom (più o meno comprensivi), e poi si dedicano ai loro affari.
    L'episodio si è anche avventurato nel futuro con Brianna (Sophie Skelton) e Roger (Richard Rankin), che hanno acquistato Lallybroch e la stanno ristrutturando per farne la loro casa di famiglia. Di conseguenza, hanno bisogno di soldi extra, così Bree ha fatto un colloquio per un lavoro come ingegnere, e l’ha trovato frustrante e misogino quasi come avere a che fare con gli uomini nel 1700.
    «Be', è una donna moderna», ha detto Diana. «E ‘moderno’ negli anni 1960-80 era / è molto lontano anche dalle origini ‘moderne’ di Claire negli anni 1930-40. Gli anni ‘50 furono un grande punto di svolta nella società (di lingua inglese), a causa delle conseguenze sociali della guerra: le donne avevano svolto lavori tradizionalmente maschili durante la guerra, per necessità, e non tutte volevano tornare a casa e avere bambini.»
    «Inoltre, lo sforzo bellico del 1940 fu un importante punto di svolta per la tecnologia. Un sacco di cose, che erano state inventate o sviluppate per lo sforzo bellico, in seguito sono diventate importanti contributi alla vita quotidiana. Allo stesso modo, il personale medico che ha combattuto durante guerra si è portato dietro tutte le nuove conoscenze della chirurgia, dei farmaci e del trattamento nella vita civile. Molte cose sono cambiate e Claire era proprio nel bel mezzo di tutto questo.»
    «Allo stesso tempo, rimane sé stessa, e così fa Brianna. Le persone prosperano o falliscono quando vengono tirate fuori dalle loro nicchie abituali (siano esse temporali, spaziali o sociali), ma in termini di personalità, raramente perdono il "sé" che avevano.»



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
     
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    Outlander S7: I commenti di Diana Gabaldon sull'episodio 5 Singapore

    L'autrice di Outlander Diana Gabaldon spiega perché Jamie è un eroe nel quinto episodio della stagione 7
    Diana Gabaldon paragona Jamie e William: è indole o educazione?
    Nella seconda metà della prima parte della stagione 7 di Outlander, il focus della storia si sposterà leggermente – non preoccupatevi, Jamie (Sam Heughan) e Claire (Caitriona Balfe) saranno ancora lì – per includere alcuni nuovi membri del cast: il figlio illegittimo di Jamie, William (Charles Vandervaart), che è stato cresciuto da Lord John Grey (David Berry), e i fratelli quaccheri Denzell (Joey Phillips) e Rachel (Izzy Meikle-Small) Hunter.
    Incontriamo Denzell e Rachel per la prima volta quando il giovane Ian (John Bell) porta William da Denzell per cure mediche – Denzell è un medico – quando un'infezione si sta diffondendo nel corpo di William, e, fortunatamente, Denzell è uno dei migliori medici del suo tempo, e riesce a salvare la vita e l'arto di William.
    Una volta che William sta abbastanza bene per viaggiare, il trio inizia il suo viaggio: William per tornare nell'esercito britannico, Denzell e Rachel per trovare l'esercito continentale, dove Denzell spera di offrire i suoi servizi come medico.
    Lungo la strada, parlano dell’avversione dei quaccheri per la violenza, e vengono messi alla prova quella notte quando il contadino della fattoria dove hanno accettato di passare la notte cerca di uccidere Denzell. Fortunatamente, William si risveglia in tempo e salva la vita di Denzell, ma nel fare questo, è costretto a uccidere il contadino. Si scopre che questa è la prima vita che prende, e vediamo la reazione di William, forse un'eco della sua parentela.
    «Non vedo come si possa evitare di paragonarlo a Jamie, date le circostanze», l'autrice di bestseller del New York Times Diana Gabaldon racconta in esclusiva a Parade. «Ma le somiglianze sono chiare: non solo le sue dimensioni e il fisico notevoli, ma anche le sue qualità personali: buon senso dell'umorismo, coraggio fisico (salta in piedi e uccide il cattivo per salvare Denzell dall'essere ucciso) e premura - non solo la sua cura per il benessere degli Hunter, ma il suo genuino shock per aver ucciso un uomo, e il suo tentativo di venire a patti con questo, piuttosto che spingerlo sotto il tappeto».
    Tuttavia, ci si può chiedere, quanto conta l’indole rispetto all'educazione?
    «Jamie condivide alcuni di questi tratti con Lord John, in particolare premura, generosità e coraggio fisico (anche se lo show non gli permetterà di mostrarlo fino a molto tempo dopo)», dice.
    E non solo William salva gli Hunter dalla morte, ma quando finalmente si separano, è generoso fino all’eccesso, regalando loro tutti i soldi che ha addosso.
    «Potremmo considerare la generosità di William con il denaro come dovuta più a Lord John che a Jamie; essere cresciuto come membro dell'aristocrazia britannica e avere molte proprietà e denaro ereditati probabilmente rende più facile condividere la tua ricchezza, poiché sei abbastanza sicuro che ne hai ancora», aggiunge Diana. «Tuttavia, Jamie è sempre generoso con ciò che ha, quindi non possiamo davvero distinguere la generosità come qualcosa che appartiene a un padre più che all'altro».
    Le azioni di William hanno impressionato molto Rachel su chi è come uomo, ma anche il suo incontro con Ian ha lasciato il segno, che vediamo quando si incontrano di nuovo e anche Ian le offre la sua protezione. Naturalmente, a questo punto della storia, Ian è stato rassicurato da Claire che sarà in grado di generare un bambino con un'altra donna - e ha visto le prove di questo nel villaggio Mohawk, quindi Outlander sta per mettere Rachel in una posizione scomoda con il suo cuore che vuole qualcosa che la sua religione non approverà.
    «Be’, Rachel ha chiaramente attrazione fisica per entrambi i giovani, anche se con William sono le sue buone maniere e il suo spirito veloce, nonché il suo aspetto», sottolinea Diana. «Con Ian, è più un'attrazione chimica, anche se lei ammira pure il suo altruismo e la sua compassione, come testimonia il salvataggio di William dal Grande Palude Triste. Allo stesso tempo, non considererà nessuno dei due come un potenziale interesse amoroso, perché sono entrambi uomini violenti per professione (per così dire). Un’Amica che ha forti attrazioni verso due guerrieri si trova in una brutta posizione. Ma l'amore è cieco, e il fratello di Rachel è abbastanza intelligente da saperlo e da farglielo notare».
    Per quanto riguarda Ian che è stato rassicurato sul fatto che può generare figli, questo è un punto su cui il libro e la serie TV divergono. Sullo schermo, quando Ian torna al villaggio Mohawk, il figlio di Emily (Morgan Holmstrom), il giovane indiano con i capelli chiari che lui chiama Ian James, sembra essere suo figlio. Soprattutto perché il ragazzo gli dice: «La nonna dice che sono il figlio del tuo spirito».
    «Be’, qui è lo show che sceglie di essere esplicito, dove il libro non lo è, – una loro prerogativa», dice Diana. «Scegliendo anche di dare al bambino un nome inglese, piuttosto che il nome Mohawk che alla fine ha nel libro. (Non che li biasimo per averlo fatto, dato che il nome Mohawk è piuttosto lungo ed è abbreviato in "Lucertola"). Ma sì, siamo portati a credere che questo ragazzo sia davvero il figlio biologico di Ian, anche se dato l'adorabile ragazzino, dai morbidi capelli biondi che hanno scelto per la parte (e le osservazioni di sua madre sul suo ingresso nel mondo bianco di Ian), non ci possono essere molti dubbi.»
    Gli Hunter riescono a raggiungere Fort Ticonderoga e Claire e Denzell legano davanti un caso che richiede l'amputazione della gamba di un uomo, e vediamo ancora una volta una dimostrazione di come Jamie usa la sua intelligenza per cercare di salvare vite umane istruendo il generale Fermoy (Olivier Raynal) su un potenziale pericolo per il forte, e non dire nulla - ma forse desiderando di essere in viaggio verso la Scozia - quando il generale ignora il suo consiglio e il pericolo diventano realtà.
    «È abituato ai capricci, alle frustrazioni e alle futilità degli eserciti (vedi la campagna di Bonnie Prince Charlie nel 1745/6)», dice Diana. «Vuole andare in Scozia perché ha promesso (diversi anni prima) di trovare Ian e riportarlo dai suoi genitori a Lallybroch.»
    Ora, sul punto di mantenere quella promessa, Jamie è stato essenzialmente costretto a questa pericolosa deviazione con alti ufficiali e alleati incapaci. (Francamente, non mi importava del fin troppo prevedibile, 'Ecco come vinciamo / Non disturbarmi con sciocchezze, stupido scozzese / BOOM!! /Oh, mer… (che non era nemmeno nel libro... <mmm>))
    «Questo è ciò che Claire aveva da dire (in una lettera a Bree e Roger, in An Echo in the Bone*) :
    La cosa più preoccupante di questi punti è la presenza di una piccola collina, direttamente dall'altra parte del fiume, e non molto distante. Gli americani lo chiamarono Mount Defiance quando portarono via Ticonderoga agli inglesi nel '75 e il nome è piuttosto appropriato, o lo sarebbe, se il forte fosse in grado di collocare uomini e artiglieria sulla cima. Non lo sono, e penso che il fatto che Mount Defiance domina il forte e sia a portata di cannone probabilmente non sfuggirà all'esercito britannico, se e quando arriverà qui.
    «Per quanto riguarda il vantarsi, non riesco a immaginare che possa trovare nessun motivo nel sottolineare che aveva ragione, mentre tutti si affrettano a fuggire. Non spreca il suo tempo in dispute politiche o a segnare punti. Questo è uno dei motivi per cui è un eroe».
    *Destini incrociati, cap.34 Salmi nella versione italiana



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
     
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