Cesaroni 5-Il ritorno di Eva

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  1. cristalamber
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    La principessa con la coda di paglia è esilarante. Crede che Eva le stia dando della bugiarda perchè, poverina, è convinta che Marco sia il custode della verità.
    Bellissimo!
     
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  2. bella'mbriana
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    Eccomi con un altro capitolo, ragazzi.
    Purtroppo, la FF non solo va a rilento, ma si allunga pure...pensavo di terminare l'episodio con questa seconda parte e, invece, mi toccherà scriverne una terza! :wacko: :wacko:
    Chissà quando finirò di scrivere...magari, per la laurea di mio nipote :17: :17:

    Vabbe', buona lettura! ^_^


    Episodio 27
    (seconda parte)



    Eva era seduta alla sua vecchia scrivania, intenta a scrivere l’articolo. Anche se, in realtà, non aveva scritto molto, in realtà. Erano due ore che era ferma lì, a fissare la pagina di word, completamente bianca, ad eccezione del titolo.

    HO RINUNCIATO AL TRONO PER AMORE
    Storia di una principessa e del cantante che le insegnò a volare



    E va bene, aveva copiato da Sepulveda. Ma tanto era una citazione, mica un plagio? E poi, era già tanto che fosse riuscita a mettere insieme un titolo…anzi, era già tanto essere riuscita a non vomitare, dopo aver passato tutta la mattinata dietro alla storia d’amore del secolo.

    Ma come mi è venuto in mente di scrivere quest’articolo?

    Eva sospirò. Lo sapeva anche troppo bene come le era venuto in mente…purtroppo, non aveva avuto scelta.

    Forza Eva, fa’ finta che si tratti di qualcun altro, e scrivi questo maledetto articolo!

    Ma anche così, non funzionava granché. Con Marco come protagonista, quella storia le faceva venire il voltastomaco. Ma anche se si sforzava di dimenticarsi di chi stava parlando, le sembrava comunque una storia stupida e ridicola: una ragazzina viziata, che non sa quello che vuole e che, non avendo il coraggio di scegliere per sé stessa, si nasconde dietro la favoletta del “grande amore” e lascia che gli altri scelgano per lei…ma a chi poteva interessare una storia del genere?

    Non sei stata tu a rinunciare al trono, cara Maya, è tuo padre che ti ha ripudiata

    Ma non poteva certo scrivere questo sull’articolo…non era questo che le avevano chiesto. Volevano la favola, perché la gente ama le favole.

    Eva, invece, trovava che le favole fossero banali, prevedibili e, soprattutto, mancassero di poesia. E non le erano mai interessate le storie senza poesia.

    Toc, toc..

    Il lieve bussare alla porta la riscosse dai suoi pensieri.

    “Posso entrare?” Lucia sorrise dalla porta socchiusa

    “Certo, mamma, vieni pure” sorrise Eva, di rimando.

    “Mi sembra strano vederti di nuovo a questa scrivania” disse Lucia, accarezzandola e sedendosi accanto a lei.

    “Già” sussurrò Eva, con un sorriso triste, “Sembra strano anche a me”

    “Va tutto bene, tesoro?” si preoccupò Lucia

    “Certo” si sforzò di sorridere Eva, “Va tutto a meraviglia”

    “E Jean e Marta, dove sono?”

    “Oh, Jean se l’è portata a fare un giro, per lasciarmi il tempo di scrivere l’articolo”

    Lucia guardò lo schermo del computer:

    “Be’, non mi pare che tu abbia fatto grossi progressi…”

    “Oh, va tutto bene…io faccio sempre così quando scrivo un articolo, all’inizio mi sembra di essere completamente priva di idee e, poi, all’improvviso…viene tutto fuori” minimizzò Eva.

    “Già…” Lucia sembrava perplessa, “A proposito…simpatico, Jean”

    Il sorriso di Eva fu sincero, stavolta:

    “È molto più che simpatico, è un ragazzo meraviglioso. Non so come avrei fatto, senza di lui”

    “Come avresti fatto, cosa?”

    Eva sembrò imbarazzata:

    “Be’…a…a vivere a Parigi, da sola, senza…”

    “Senza chi?” chiese Lucia, lanciandole un’occhiata significativa

    “Senza di voi, ovviamente!” rispose prontamente Eva, “Tu, Alice, Mimmo, Giulio…persino Rudi mi è mancato!”

    “Già, certo” disse Lucia, poco convinta, “A proposito di Rudi, pare che stamattina, Jean lo abbia fatto aspettare più di mezz’ora fuori dal bagno!”

    “Lo so, mi dispiace” sorrise Eva, “Come ti dicevo, è un ragazzo meraviglioso, però è un po’ fissato con la cura del corpo…”

    “Oh, non c’è problema!” disse Lucia, “Si è rifatto subito dopo, con Alice…l’ha aiutata a scegliere le scarpe che si abbinavano meglio al suo vestito” continuò, lanciando ad Eva una strana occhiata.

    Eva cominciava a capire dove voleva arrivare sua madre.

    “Be’, è francese…” rise, nervosamente, “Ha un occhio attento ai particolari”

    “Già, e anche al culo di Giulio”

    Eva strabuzzò gli occhi:

    “Ha guardato...?”

    “Squadrato mi sembra un termine più adatto” concluse Lucia, sempre guardando Eva, “Allora, sei sicura che non ci sia qualcosa che non mi hai detto?”

    Eva sospirò, abbassò la testa e poi, la rialzò, guardando sua madre negli occhi:

    “E va bene, hai vinto. Jean è gay” Lucia fece un cenno col capo come a dire che era evidente, “Fra noi non c’è mai stato niente, me lo sono inventato per mandare via Marco”

    “Che cosa?! ma come ti è venuta in mente una cosa del genere, perché?!” chiese Lucia, spalancando gli occhi

    “Perché?” quasi urlò Eva, “Sei stata tu a dirmi i problemi che ha avuto con Marta, quando è venuta qui. Non sapeva neanche le cose che le piacevano e che non le piacevano! Be’, ti assicuro che quando era a Parigi, la situazione non era poi molto diversa” Eva fece un respiro profondo, prima di continuare, “Marco odiava stare a Parigi, odiava stare con me e Marta, odiava essere padre e tutte le responsabilità che ne venivano” adesso, Eva aveva le lacrime agli occhi, “Era una tortura vederlo in quel modo…era evidente che non l’avrebbe mai ammesso, così ho pensato di dargli una via d’uscita” guardò di nuovo Lucia negli occhi, “Gli ho fatto un favore, credimi, è potuto scappare via senza sentirsi in colpa”

    “Ma che cosa stai dicendo?!” urlò Lucia, “Tu gli hai spezzato il cuore, lo hai distrutto…ed era tutta una bugia?”

    Eva fece una risata amara:

    “Mamma, per favore! Lo sai cosa ha fatto, quando gli ho detto che ero innamorata di Jean? Mi ha lanciato uno di quei suoi sguardi da cane bastonato, ha detto “ho capito” e se ne è andato! Tutto qui!” Eva si fermò un attimo, per ingoiare il groppo che le si era formato in gola. Dopo tutto questo tempo, le faceva ancora male pensarci, “Se mi avesse amata davvero, avrebbe lottato per me, non si sarebbe arreso così facilmente” mormorò, con gli occhi bassi, “Credimi, cercava solo una buona scusa per poter scappare via” Eva fece l’ennesima pausa, per cacciare via le lacrime, “…e io gliel’ho data” concluse.

    Lucia scuoteva la testa, incredula:

    “Tu non l’hai visto quand’è venuto qui…era a pezzi, era…”

    “Be’, mi sembra che si sia consolato in fretta, no?” la interruppe Eva

    Lucia la guardò, severamente:

    “E adesso, che intenzioni hai?” disse, dopo una pausa.

    “Che tu ci creda o no, ho solo intenzione di scrivere questo stramaledetto articolo e tornarmene a Parigi” disse Eva, stancamente

    “Sei sicura?” chiese Lucia, preoccupata, “Non è, che in realtà, vorresti…”

    “Riprendermi Marco? E sottopormi di nuovo alla tortura di vederlo fingere di essere felice, quando in realtà vorrebbe solo scappare via da me? No grazie, ho già dato” disse aspra, cominciando a battere nervosamente sulla tastiera, “Che se lo goda la principessa, adesso”

    “Quindi…è tutto a posto” disse Lucia, poco convinta, “Non mi devo preoccupare…”

    “Non ti devi preoccupare di niente, mamma. Va tutto a meraviglia” disse Eva, lo sguardo rivolto allo schermo del computer.

    “Non ti dà fastidio che Marco e Maya…”

    “Non c’è niente che mi dia fastidio” la interruppe Eva, sempre intenta a scrivere, “Stai tranquilla”

    “Va bene, sto tranquilla” disse Lucia, poi si alzò e le diede un bacio sulla fronte, “Buon lavoro tesoro” ed uscì dalla stanza.

    Quando fu uscita, Eva cacciò un profondo sospiro e si prese la testa fra le mani. Dopo qualche secondo, alzò lo sguardo verso il monitor, a leggere quello che aveva scritto:

    Io sarò dove sei, capirò i tuoi sbagli ovunque andrai, ci sarò ci sarai, per sempre…

    Meno male che Lucia non aveva letto…o aveva fatto finta di non leggere.

    Non c’è niente che mi dia fastidio, aveva detto a sua madre

    Da quando era diventata una bugiarda? Ce n’erano a migliaia di cose che le davano fastidio…e per la maggior parte di esse, purtroppo, non poteva fare niente.

    Ma per una, forse, qualcosa si poteva fare…

    Un lieve sorriso si disegnò sulla bocca di Eva.

    Abbassò lo schermo del computer. L’articolo poteva aspettare. Aveva di meglio da fare, al momento…



    “È semplicemente meraviglioso!”

    Maya fece un paio di giravolte sulla terrazza, felice come una pasqua, prima di saltare addosso e Marco e stampargli un sonoro bacio sulle labbra.

    “Lo prendiamo, vero? Certo che lo prendiamo!” Maya era fuori di sé dalla gioia.

    Marco sorrise, nervoso. Era un piccolo appartamento, su due livelli, con terrazza panoramica…praticamente perfetto per una giovane coppia di innamorati. E i genitori di Carlotta erano d’accordo ad abbassare il prezzo, trattandosi di amici della figlia.
    Era normale che Maya facesse i salti di gioia, avrebbe dovuto farli anche lui. Eppure…

    Marco, tu mi ami, vero? Perché io farei qualsiasi cosa per te, qualsiasi…

    “Ehi, ma ti sei incantato?” la voce di Maya lo strappò dai suoi pensieri, “Non c’è da stupirsi, è talmente bello! Allora, lo prendiamo?”

    “Maya…non lo so, forse…forse dovremmo vederne qualcun altro, prima di decidere”

    “E perché mai? Non ne troveremo mai uno più bello di questo!”

    “Non lo so, non…ecco, non ti sembra troppo piccolo?” disse Marco, sforzandosi di trovare una scusa verosimile.

    Non poteva certo dirle Assomiglia troppo all’appartamento che volevo prendere insieme ad Eva

    “Troppo piccolo?” Maya aggrottò le sopracciglia, “Ma siamo solo noi due…” all’improvviso si illuminò, credendo di capire, “Sei preoccupato per me, vero? Pensi che io sono abituata a vivere in un castello e…”

    Marco prese la palla al balzo:

    “Esatto! Adesso ti sembra perfetto, ma dopo un po’, potresti…”

    Maya gli mise un dito sulla bocca, per zittirlo:

    “Shhh…è perfetto così” sussurrò, “Così, non saremo mai troppo lontani” sorrise, maliziosa

    Marco sorrise, ma era sui carboni ardenti.

    “Andiamo, cosa c’è che non va?” lo incalzò Maya

    “È…è che…” all’improvviso gli vene un’idea, “Marta! Come facciamo, quando verrà Marta a trovarci?”

    Maya sospirò, poi lo guardò negli occhi: “Marco, dimmi la verità…tu vuoi davvero vivere da solo con me?”

    Marco fece un sorriso nervoso:

    “Ma certo…che…che domande fai? Sono stato io a proportelo, no?”

    “È vero” rispose Maya, “ma adesso ho come l’impressione che tu stia cercando una scusa per non prendere quest’appartamento…”

    “Ma che dici? Non sto cercando nessuna scusa, è solo che quest’appartamento è davvero troppo piccolo e poi…scusa, ma che problema c’è a guardarne altri, prima di decidere? La madre di Carlotta ci ha dato anche altri indirizzi…”

    “Già, e perché non ti è venuto in mente prima di chiamare Carlotta?” lo incalzò lei, “Non è che, in fondo, non hai mai voluto venire a vivere con me e sapevi già che non avremmo mai trovato un appartamento decente a buon prezzo?”

    “Adesso, stai proprio delirando, Maya” Marco usò un tono duro e assunse un’espressione offesa, ma, in realtà, le parole di Maya lo avevano colpito nel profondo.

    Fingendo una rabbia che non provava e per nascondere un turbamento che, pian piano, si faceva strada in lui fino a sommergerlo, voltò le spalle bruscamente e fece per andarsene.

    “Marco, tu mi ami, vero?”

    Marco si immobilizzò, gelato dalla domanda improvvisa di Maya

    No, non anche le stesse parole

    Restò immobile per un po’, annaspando. Sentiva di stare precipitando in un incubo, sentimenti a lungo repressi vennero fuori tutti insieme in un colpo e si abbatterono su di lui come un’onda: gli occhi di Eva, il sorriso di Eva, la passione di Eva, gli sguardi gelidi di Eva…Eva, Eva, Eva…

    Marco chiuse gli occhi con forza e strinse i pugni, per nascondere il tremito delle mani. Con un grandissimo sforzo, riuscì a non affogare nel tumulto di emozioni che lo avevano sommerso e si girò di nuovo verso Maya, cercando di sorridere.

    “Io farei qualsiasi cosa per te…”disse lei, guardandolo implorante, “Anche per te è lo stesso, vero?”

    Ancora le stesse parole…fu troppo per Marco. Tutti gli sforzi che aveva fatto per mantenere il controllo di sé andarono in fumo.
    L’onda lo travolse e, all’improvviso, davanti a lui non c’era più Maya, ma Eva.

    Fu la sua fortuna. Perché lo sguardo d’amore che le rivolse era sincero e quando disse “Sì, è lo stesso. Io ti amo…sempre” l’emozione nella sua voce era tale da fugare tutti i dubbi di Maya.

    Lei lo abbracciò, felice: “Era tutto quello che volevo sapere. Troveremo un altro appartamento, l’importante è che restiamo insieme”

    Marco ricambiò l’abbraccio, ma il suo profumo non era quello di Eva, la sua pelle non era quella di Eva.

    L’incantesimo era finito. E a Marco era rimasta soltanto l’atroce consapevolezza di amare sempre una donna che non lo ricambiava.

    Sempre, anche dopo mesi, anche dopo una aver vissuto una storia così romantica che neanche si era mai sognato di poter vivere.

    Sempre Eva, solo Eva…

    Strinse Maya a sé con forza. No, non ci sarebbe ricaduto di nuovo. Gli sarebbe passata, se la sarebbe fatta passare. La donna giusta per lui era Maya, Eva era una storia del passato, non gli apparteneva più.

    Già, ma sei tu che appartieni a me…

    Marco baciò Maya con passione, per soffocare la voce di lei, che però, non gli dava tregua.

    Sei mio. Lo sei sempre stato e lo sarai sempre, arrenditi…

    Marco e Maya fecero l’amore lì, nella piccola camera da letto di un appartamento che non avrebbero mai preso. Per ;Maya fu meraviglioso, Marco non era mai stato così passionale.

    Ma a lui sembrava di essere come un viandante perduto nel deserto, che si abbevera di sabbia sognando la sua sorgente d’acqua pura, ormai perduta e irraggiungibile.


    Mi scuso, ragazzi. Nelle mie intenzioni, questo doveva essere un episodio leggero, ma la scrittrice di telenovelas che è in me viene sempre fuori, non c'è modo di bloccarla :255:
    Un'altra delle mie "buone intenzioni" era di trattare bene Maya, perché volevo dimostrare com'era possibile, anche per gli autori, sfruttare gli ultimi tre episodi per far tornare insieme Marco ed Eva. Ma è chiaro che con questa FF non sto dimostrando proprio niente. Anche se avessero deciso di farli tornare insieme, gli autori non avrebbero mai denigrato la storia di Maya, come sto facendo io...sarebbe stato stupido, dopo averci speso una stagione intera per esaltarla.
    Però, che ci posso fare? È più forte di me, non lo sopporto questo personaggio e trovo che la storia sia tra le più stupide mai viste in TV...proprio non ci riesco a non denigrarlo :P
    Alla prossima!
     
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  3. Nogaretta
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    Continua la storia :) :)
     
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  4. Ylenia84
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    CITAZIONE (bella'mbriana @ 9/6/2013, 14:26) 
    Eccomi con un altro capitolo, ragazzi.
    Purtroppo, la FF non solo va a rilento, ma si allunga pure...pensavo di terminare l'episodio con questa seconda parte e, invece, mi toccherà scriverne una terza! :wacko: :wacko:
    Chissà quando finirò di scrivere...magari, per la laurea di mio nipote :17: :17:

    Vabbe', buona lettura! ^_^


    Episodio 27
    (seconda parte)



    Mi scuso, ragazzi. Nelle mie intenzioni, questo doveva essere un episodio leggero, ma la scrittrice di telenovelas che è in me viene sempre fuori, non c'è modo di bloccarla :255:
    Un'altra delle mie "buone intenzioni" era di trattare bene Maya, perché volevo dimostrare com'era possibile, anche per gli autori, sfruttare gli ultimi tre episodi per far tornare insieme Marco ed Eva. Ma è chiaro che con questa FF non sto dimostrando proprio niente. Anche se avessero deciso di farli tornare insieme, gli autori non avrebbero mai denigrato la storia di Maya, come sto facendo io...sarebbe stato stupido, dopo averci speso una stagione intera per esaltarla.
    Però, che ci posso fare? È più forte di me, non lo sopporto questo personaggio e trovo che la storia sia tra le più stupide mai viste in TV...proprio non ci riesco a non denigrarlo :P
    Alla prossima!

    Eh Stavolta l'aggiornamento al capitolo non me lo sono perso :17: Brava complimenti anche qui hai centrato tutto quello che c'era da centrare, Eva, quando dice a Lucia che Marco, quando portò Marta a Roma (o erano a Parigi) non sapeva nemmeno cosa le piacesse e cosa no ha perfettamente ragione, a momenti non sapeva nemmeno che per darle da mangiare servisse il cucchiaino :wacko: , io capisco essere un giovane padre ed essere un pò in difficoltà con una bimba piccola ma sembrava che Marta non fosse figlia sua cribbio che fantasia :wacko:, Marco è stato dipinto sempre e solo come quello che davanti alle difficoltà non solo non le affronta, ma scappa; se penso a tutto il casino che aveva fatto nella terza serie quando si struggea dal dolore al solo pensiero che Eva aspettasse un figlio da un altro, adesso che sa che è sua a momenti manco la calcolava :wacko: va beh.......

    Jaean che guarda il culo a Giulio :258: :258: :258: :258: :258: :258: :258: :258: :258: :258: :258: :258: Lucia ha scoperto il suo segreto, c'era qualcosa di "strano" in effetti" :17: :17: :17: :17: :17:

    Per quanto riguarda Marco e Maya beh che dire.....sintetizzo rubando una frase a Venditti Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano Per quanti sforzi Marco stia facendo per dimenticare Eva, lei sarà sempre presente, lei sarà sempre la sorgente da cui lui deve bere :101: :280: Piccola e breve parentesi sul personaggio Maya, non si tratta di digerirlo o meno, i "geni" hanno sfruttato malissimo il personaggio (ben interpretato dalla Torresi, nulla da eccepire) hanno avuto pretese sbagliate....e questo porta a non digerirlo...... A me il personaggio di Maya in quanto tale non stava ne simpatico ne antipatico c'era e ne prendevo atto stop, (ma condivido con te se non ci fosse stato non mi sarei strappata di certo i capelli dal dolore) cio' non toglie che il tutto poteve essere gestito divesamente, senza ad ogni serie mettere qualcuno che faceva le corna a qualcun'altro e di conseguenza senza buttare nel cestino 5 anni.....Ma ormai è andata.......Detto questo a presto con il tuo seguito :101:

    Edited by Ylenia84 - 9/6/2013, 21:08
     
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  5. fufetta1
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    Continua al piu presto :)
     
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  6. iaia1992
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    Fichissima.....Continua al più presto
     
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  7. cristalamber
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    Laura, ricorriamo a tutto per giustificare Eva che lascia Marco per un parigino appena conosciuto. Addirittura lo dipingiamo gay. Certo che è più credibile il tuo Jean, finto fidanzato di Eva che un Jean di cui Eva si innamora perdutamente nel giro di due mesi. Un uomo che distrugge la nostra coppia preferita e di cui non si sa niente. Ce lo potevano far vedere almeno in fotografia.
    E' così che io ho immaginato Marco a Parigi, come ha raccontato Eva a Lucia.
    Eva sta soffrendo e il povero Marco è in piena crisi "Do you remember?".
    Almeno nella tua ff, Marco riuscirà a prendere un appartamento? A me sembra molto sfigato in fatto di case.
    Molto bello, mi piacciono i ricordi. A proposito Laura...quanti anni ha tuo nipote?
     
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  8. jameskirk88
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    :255: :255: :255: povero Marcolino, mi fa quasi tenerezza: perseguitato continuamente dai fantasmi della sua vecchia storia con Eva... ora io non ho visto molto della quinta serie, ma chi l'ha vista tutta dice che il 90% delle scene tra miss noia e il cantante erano la copia sputata di quelle delle stagioni precedenti con Marco ed Eva. Quindi non hai esagerato più di tanto.. molte cose erano uguali, quasi tutte. Con la differenza che il tuo Marco se ne rende conto e ci sta male.. quello degli autori non se ne rendeva conto, e pure l'avesse fatto, se ne sarebbe fregato, perchè ormai vedeva solo principesse dappertutto :o: :o: :258:
    Il dialogo Eva-Lucia.. Lauretta hai battuto Favot e c. 10 a 0: qui ho riconosciuto la vecchia Eva, che sapeva anche essere perfida, ma che in cima ai suoi pensieri metteva sempre il bene e la felicità della persona che amava, e non certo la sua, come gli autori le hanno fatto fare in quelle due ultime inguardabili puntate della quinta serie :o: Complimenti, come sempre :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :280: :280:
     
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  9. nanacy
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    Bhè Laura devo farti i complimenti perché mi sembra più verosimile la tua versione dei fatti sul triangolo Jean-Eva-Marco che quello proposto dagli autori in cui Eva lasciava Marco perché innamorata di un altro!! Assurdo... Certo magari anche qui Eva ha agito di impulso senza interpellare Marco facendolo soffrire ugualmente, ma va bene così!! Ahah insomma Maya fuori dai maroni al più presto spero ^_^ ^_^
     
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  10. bella'mbriana
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    CITAZIONE (cristalamber @ 9/6/2013, 22:26) 
    Almeno nella tua ff, Marco riuscirà a prendere un appartamento? A me sembra molto sfigato in fatto di case.
    Molto bello, mi piacciono i ricordi. A proposito Laura...quanti anni ha tuo nipote?

    No, niente appartamenti per Marcolino ^_^
    E quanto a mio nipote, ne ho più di uno, ma mi riferivo al più grande, che ha dieci anni ;)

    Grazie a tutti per i complimenti e scusate ancora per la lentezza :P
     
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    CITAZIONE (bella'mbriana @ 19/5/2013, 12:54) 
    Salve, ragazzi ^_^

    È da un po' che avevo in mente di scrivere una FF sugli ultimi tre episodi della quinta serie, ma ho iniziato a buttarla giù solo oggi, perché non riuscivo a darle una forma definitiva nella mia testa

    Il primo problema era che non trovavo nessun finale che mi soddisfacesse. Gli autori haano distrutto Marco ed Eva già dalla prima puntata, con quella frase "Eva si è innamorata di un altro". Qualunque cosa mi venisse in mente, mi sembrava sempre che Marco facesse la figura dell'imbecille che si fa infinocchiare dalla stronza, invece di restare con la ragazza che lo ama davvero :wacko: :wacko: .

    Poi, pensa e ripensa, qualcosa mi è venuto in mente...anzi, me ne sono venute in mente fin troppe di cose, e questo è stato il secondo problema: non sapevo quale idea tenermi e quale scartare :blink: :blink:

    Alla fine sono venuta a capo pure di questo (anche se mi sa che qualcuna delle idee scartate la riciclo per la prossima FF :255: )

    Allora, veniamo al dunque: questa FF è una riscrittura totale degli ultimi tre episodi della quinta serie, per la parte che riguarda Marco ed Eva (come sempre, non ho nè il tempo nè la voglia di occuparmi degli altri).

    Si comincia con la scena finale dell'episodio 26, quando Eva fa la sua prima apparizione...capitoletto breve e introduttivo, ma spero vi stuzzichi la curiosità ^_^

    Buona lettura!


    Prologo
    Finale episodio 26




    Lo so, sono un po' fissata coi paparazzi! :255: :255:
    È che la scena mi sembrava carina, non ho saputo resistere, l'ho dovuta introdurre! :P
    Ma vi assicuro che Jean e Andrea hanno in comune soltanto il mestiere.
    Alla prossima! :253:

    Lauretta,le tue FF mi incuriosiscono sempre tanto.
    Hai fatto benissimo a portare in scena Jean,finalmente conosceremo l'uomo che ha conquistato Eva.
    Per la prima volta da quando è nato Marco ha tirato fuori le palle,in 5 anni di Cesaroni non si era mai vista una cosa simile.

    :280: :280: :280: :280: :280:
     
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    CITAZIONE (bella'mbriana @ 30/5/2013, 19:26)
    Ragazzi, è stato un parto, ma ce l'ho fatta! ^_^
    Ecco a voi la prima parte dell'episodio 27: buona lettura! :100:


    Episodio 27
    (prima parte)




    Ecco fatto, mi dovevo prendere la mia piccola vendetta sugli autori e ridimensionare un po' la grande storia del secolo! :P
    Alla prossima! :253:

    Jean è innamorato di Marco o lo sta semplicemente prendendo per i fondelli?
    Eva ha letteralmente stracciato Marco e Maya.
    Non deve stupire che Marco in camera sua nno abbia una foto della figlia,è sempre stata l'ultimo dei suoi pensieri.
    Marco sta rivivendo con Maya quello che ha vissuto con Eva ed adesso se ne sta rendendo conto.
    E' chiaro che tra i due ci sia ancora amore.

    :280: :280: :280: :280: :280:
     
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  13. bella'mbriana
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    Rieccomi, ragazzi, dopo una lunga pausa, sono riuscita a finire il capitolo...un parto! :o:
    La prima parte non è granché, sempre questa maledetta scrittrice di telenovelas che è in me che viene sempre fuori :17:
    Ma forse, forse, mi sono rifatta con il seguito... :P
    Vabbe', sarete voi a giudicare. Buona lettura!


    Episodio 27
    (terza parte)



    Quando tornarono a casa, Marco si era ripreso.

    Era stato solo un momento, Eva che era appena tornata, l’appartamento che assomigliava così tanto a quello dove volevano andare a rifugiarsi per scappare dalla loro famiglia, Maya che si era messa persino a pronunciare le stesse identiche parole di lei…non c’era da stupirsi se era andato in confusione.

    Ma adesso gli era passata, aveva ripreso il controllo di sé: lui amava Maya, con Eva era tutto finito.

    Tutto finito, tutto finito…si ripeteva Marco, come un mantra. E la cosa sembrava funzionare, era quasi riuscito a convincersi…

    Eva e Jean non c’erano al piano inferiore…meglio così, meno la vedeva, meglio stava.

    Cominciò a sbaciucchiare Maya, felice, mentre salivano le scale che portavano in mansarda. Aprirono la porta ancora abbracciati, ridendo e baciandosi. Maya era piegata all’indietro e Marco era chino su di lei, e la teneva fra le braccia. All’improvviso, però, Marco si fermò di botto e si raddrizzò.

    Nel fare questo, lasciò andare Maya, che trovandosi in una posizione squilibrata, andò a finire dritta a terra, come un peso morto.

    Bum!

    “Ah!” urlò Maya, “Marco, ma sei impazzito?”

    Marco non la ascoltò nemmeno. Era immobile, gli occhi sbarrati, e il viso che gli tremava. Maya seguì la direzione del suo sguardo e vide…Jean, in mutande, beatamente disteso sul letto, che si fumava una sigaretta.

    Bonsoir, Marcus. Tu as trouvé l’appartement?

    Marco strinse i pugni, cercando di mantenere il controllo. Stava fumando di rabbia.

    “Cosa diavolo ci fai tu, nel mio letto?”

    “Oh, siete tornati, non avete trovato l’appartamento?” Eva era appena entrata, con Marta in braccio. Diede un’occhiata a Jean e sospirò: “Jean, quante volte te lo devo dire di non fumare in casa, c’è la bambina!” Jean spense la sigaretta, mentre Eva andava ad aprire la finestra, “Vabbe’, tanto l’avevi appena iniziata, l’odore dovrebbe sparire prima di andare a dormire”

    “Andare a dormire dove?!” esplose Marco, “Voi due non dormirete qui, è chiaro?”

    Per la prima volta da quando era entrato, Marco distolse lo sguardo dall’immagine orrenda di Jean coricato sul suo letto e fece per rivolgersi ad Eva, ma il suo sguardo fu catturato dalle pareti della mansarda.

    Rimase a bocca aperta. Era tutto cambiato: le foto sue e di Maya erano sparite, c’erano un paio di foto di Eva e Jean, ma, soprattutto, era pieno di foto di Marta.

    Eva fece un lieve sorriso, guardandolo: “Mi sembra che sia molto meglio così, non credi?”

    Marco la guardò, le labbra che gli tremavano. Era arrabbiato più con sé stesso che con lei, per il modo in cui riusciva sempre a turbarlo.

    “Non avevi nessun diritto di mettere sottosopra…”

    “Oh, andiamo!” lo interruppe lei, “Che sarà mai? Voi state cercando casa, per qualche giorno potrete dormire separati, no? Maya può dormire con Alice e tu con i ragazzi. Non vorrai mica privare Marta della gioia di dormire sul lettone?” concluse Eva, serafica.

    Marco spalancò gli occhi ancora di più. La prospettiva era spaventosa:

    “Vuoi dire che Marta dormirà in mezzo a te e a questo…questo…” Marco non trovava le parole per esprimere il suo disgusto

    “Sei geloso, chéri? Vuoi dormire tu con me?” propose Jean, sogghignando.

    Marco fece un passo verso di lui, intenzionato a prenderlo per le spalle e scaraventarlo fuori dal suo letto, ma Maya lo afferrò per un braccio e gli si parò davanti, fermandolo.

    “Marco…calmati. Non fa niente, va tutto bene. Eva ha ragione, per qualche giorno possiamo pure dormire di sotto…”

    “No!” urlò Marco, “Io non posso far dormire questo qui nel mio letto, abbracciato a…” si fermò in tempo, prima di dire troppo. Abbassò lo sguardo, sconvolto. Mio Dio, stava per dire alla donna che amo…

    Per fortuna, Maya non capì:

    “A tua figlia?” disse, sorridendo, “Andiamo, avranno dormito insieme chissà quante volte!” gli prese il viso fra le mani, “Lei sarà sempre tua figlia, non devi avere paura di perderla” disse, dolcemente. “È vero, Marta?” continuò sorridendo, staccandosi da Marco e andando verso Eva.

    La bambina andò docilmente in braccio a Maya e quest’ultima la passò a Marco: “Dai un bacio al tuo papà”

    “Ti voglio bene, papà” disse Marta, dandogli un sonoro bacio sulla guancia. Marco la strinse forte, quasi come se l’abbraccio di sua figlia potesse cancellare le parole di Maya che continuavano a risuonargli nel cervello.

    Avranno dormito insieme chissà quante volte…

    Jean ed Eva, insieme, abbracciati, mentre facevano l’amore…chissà quante volte, chissà quante volte…

    Marco si voltò di scatto e, sempre stringendo Marta, si avviò verso l’uscita. All’improvviso, si sentiva soffocare e l’unica cosa che voleva era uscire da quella stanza il più presto possibile. Un attimo prima di uscire, però, si bloccò di nuovo.

    C’era una foto che non aveva visto. Sul comodino, proprio sul lato dove avrebbe dormito Eva. Erano loro tre, lui, Eva e Marta, quando erano felici, quando erano una famiglia…Marco tremava ancora, ma non era più di rabbia. Non riusciva a staccare gli occhi dalla foto.

    Eva sbiancò in volto. Accidenti, l’aveva vista! Come diavolo le era venuto in mente di mettere quella foto sul comodino? A Parigi, andava bene, nessuno lo sapeva, ma lì…cavoli, adesso lui avrebbe capito che lei non era riuscita a fare a meno di lui, che aveva bisogno di vedere il suo sorriso, sempre, ogni volta che andava a letto e ogni volta che si svegliava…

    Calmati, puoi ancora rimediare…devi solo mantenere la calma…

    Si avvicinò al comodino e prese in mano la foto, poi guardò Marco sorridendo:

    “E già, c’è anche una foto tua” la rimise a posto, con aria noncurante, mentre si lasciava cadere sul letto, appoggiata al petto di Jean, “In fondo, sei sempre il padre di mia figlia. Non ho bisogno di far finta che tu non esista per andare avanti”

    Marco barcollò, colpito al cuore. Gli sembrò quasi di sentirne il rumore, mentre andava in pezzi. A colpirlo non erano state solo le sue parole, ma soprattutto il suo sguardo, così tranquillo, così…indifferente.

    No, ti prego, non guardarmi così! Guardami con odio, con rabbia, ma non, non così…io…io non posso sopportare la tua indifferenza, non…non la sopporto. Eva…Eva, ti prego…

    Mancò poco che la implorasse a voce alta, ma Eva continuò a guardarlo con la stessa espressione noncurante. Marco abbassò gli occhi, incapace di sostenere oltre quello sguardo che lo stava uccidendo.

    Lui aveva provato a cancellarla dalla sua vita, aveva messo via tutte le sue foto, eliminato ogni traccia di lei, perché ogni minimo ricordo gli faceva sanguinare il cuore…lei, invece, non ne aveva avuto bisogno.

    Non ne ha avuto bisogno, perché non mi ama più. Io…io non sono più niente per lei, più…niente…

    Marco si precipitò fuori, perché il dolore che provava era così lacerante che temeva di crollare davanti a tutti. Aveva le gambe malferme e più che tenere in braccio Marta, era aggrappato a lei, come un naufrago si aggrappa a un legno per non affogare.

    Lei non mi ama più, non mi ama più…io… io, invece… io…

    Strinse gli occhi, per cacciare via le lacrime, provando disperatamente a soffocare i singhiozzi che gli scuotevano il petto.

    Neanch’io la amo più, si disse con forza. Io amo Maya, amo Maya!

    “Marco?” La voce esitante della donna che diceva di amare lo riportò alla realtà. Marco si rese conto che la sua mano destra stringeva così forte la ringhiera, da fargli male. Con uno sforzo enorme, rientrò in sé e riuscì a sorriderle

    “Marco, che hai?” chiese lei, preoccupata.

    “Niente, è che…è che sono arrabbiato con Eva, non sopporto che arrivi e ci cacci via dalla nostra cam…” all’improvviso si illuminò, sorrise a Marta e disse: “Ti va di dormire con papà, stasera?”

    “Sì!” esclamò la bambina

    “Ma come dormire con papà?” chiese Maya, “Eva ha detto che vuole dormire nel lettone…”

    “E infatti, dormirà nel lettone” rispose Marco, con un sorrisetto furbo, “Fidati di me, amore. Cacceremo gli intrusi, stasera stessa”

    Maya lo guardò perplessa. Cominciava ad avere seri dubbi sulla salute mentale dell’uomo che amava.



    Marco entrò di soppiatto nella camera dei suoi genitori, mentre gli altri erano già scesi tutti di sotto per la cena.

    Andò in bagno e cominciò a frugare.

    Accidenti, dove diavolo sono? Lucia, dov’è che le tieni, queste maledette pillole?....Eccole!

    Marco prese il flacone di pillole in mano, con un sorriso maligno. Le aveva trovate finalmente! Lesse le indicazioni: una o due erano più che sufficienti.

    Ne prese due, poi esitò…Jean era grande e grosso, magari…altre due? Ma sì, che male potevano fare? In fondo, era stato un medico a prescriverle a Lucia, non potevano essere pericolose...

    Marco ne prese ancora due, ma gli sembravano così piccole…

    Ne prendo 5, 5 è il numero perfetto…

    Alla fine, si decise per 7 pillole e andò di sotto a raggiungere gli altri.



    “Jean, l’hai mai assaggiato il vino della nostra vigna?”

    Jean guardò Marco, sorpreso. Da dove era uscita quell’aria amichevole? Scambiò uno sguardo con Eva, che non sembrava meno sorpresa di lui.

    “Oh, andiamo, ragazzi!” disse Marco, che aveva notato lo scambio di occhiate, “Non fate quell’aria così stupita, siamo adulti, no? Ho deciso di sotterrare l’ascia di guerra” concluse

    Eva lo guardò, diffidente.

    “Sì, certo, come no…”

    “E va bene…” sospirò Marco, “ammetto che lui non mi è mai stato molto simpatico e tu mi hai spezzato il cuore, ti ho odiata per un sacco di tempo, però…” sorrise, guardando Maya, “Poi è arrivata lei nella mia vita ed è cambiato tutto. Adesso so che non hai colpe, se ti sei innamorata di un altro, perché…è successo anche a me” concluse serafico, cercando invano di leggere dolore, o quantomeno fastidio, negli occhi di Eva, nel sentirgli dire chiaramente di amare un’altra.

    Ma Eva aveva imparato a controllare le sue emozioni e anche se, dentro, si sentiva morire, il suo sguardo non rivelò niente.

    Di che ti stupisci? Lo sapevi già che non gliene frega più niente di te, no?

    Marco abbassò ancora gli occhi, promettendo a sé stesso di non incrociare mai più il suo sguardo indifferente. Ogni volta era una pugnalata al cuore. Se non voleva crollare lì, davanti a tutti, avrebbe fatto meglio ad evitare di guardarla negli occhi.

    Anche adesso, erano bastati pochi secondi e già le mani gli tremavano tanto che aveva paura di far cadere il bicchiere di vino che aveva preso per Jean.

    Lo strinse forte, tanto che stava quasi per romperlo, poi si riprese e, evitando accuratamente di guardare Eva, sorrise di nuovo a Jean:

    “Dai, bevi un po’ di vino, che per sopportarla ti servirà” scherzò

    “Su questo ha ragione” disse Alice e l’ilarità generale rasserenò l’atmosfera e Jean prese il bicchiere di vino, sorridendo.

    Merci, Marcus” poi lo sollevò e disse, “Santé!” e lo sorseggiò, “Buono” disse e continuò a bere allegramente.

    Il sorriso di Marco si allargò fino alle orecchie.



    Era una tipica cena Cesaroni, chiassosa e allegra. Eva riscese di sotto, dopo aver messo Marta a letto e si rivolse a Jean:

    “No trovo più il suo orsacchiotto preferito, e adesso non vuole dormire. Tu sai per caso dov’è?”

    Jean alzò a fatica gli occhi verso di lei, stava per rispondere, quando….Bum! Crollò direttamente con la faccia nel piatto, e cominciò a russare.

    “Ma cosa..?” Lucia, che era seduta accanto a lui, fece un balzo

    “Però, glie piace er vino ar francese, eh?” sghignazzò Giulio e Marco gli andò dietro, così come tutto il resto della famiglia.

    Eva era diventata rossa dalla testa ai piedi per l’imbarazzo:

    “Oddio, scusatemi, non era mai successo, non so proprio come…e adesso che si fa, lo portiamo di sopra?” disse, guardando Giulio e Marco

    “Ma ti sei impazzita?” sbottò Marco, “Ma l’hai visto quant’è grosso? Mi verrà un’ernia del disco a portarlo su…al massimo te lo posso mettere sul divano, ma giusto perché è il tuo fidanzato” concluse.

    Così, con qualche sbuffo, Jean fu trasportato sul divano da Marco, Giulio e Rudi.

    “Mamma mia, Eva, te lo potevi scegliere un po’ più leggero?” disse Rudi, ansimando

    “Sono tutti muscoli e altezza, non come voi bassotti Cesaroni” rispose Eva

    Marco rise di cuore:

    “In effetti, è un po’ altino, per te. Che fai quando vi baciate, sali su uno sgabello?”

    “E tu, quando baci Maya, ti inginocchi?” rispose Eva per le rime, perdendo il controllo di sé a cui teneva tanto, “Oh, certo che no, in fondo lei porta i tacchi a spillo pure quando dorme, giusto?”

    “Ehi, ehi!” intervenne Giulio, “Avevamo detto che siamo tutti adulti e sotterravamo l’ascia de guerra, giusto?”

    Eva e Marco chinarono il capo, contriti

    “Hai ragione, Giulio”

    “Sì, papà, la sotterriamo, la sotterriamo”

    Eva sbuffò:

    “Intanto, io ancora non so come far addormentare Marta”

    “Possiamo provare a vedere se c’è qualcosa nel capanno” disse Marco, conciliante, “Qualche vecchio peluche di quando eravamo bambini, magari funziona…” sorrise

    “Va bene” disse Eva, e lo seguì.

    “Prego, mademoiselle, entri pure” disse Marco in tono cavalleresco, aprendo la porta del capanno e facendo passare Eva davanti.

    Eva rise ed entrò per prima…un secondo dopo, sentì la porta chiudersi dietro di lei e l’inconfondibile rumore delle chiavi che giravano nella toppa.

    “Marco!” urlò, spaventata, “Marco, che diavolo stai facendo?!”

    Bonne nuit, ma cherie!” rispose Marco, scimmiottando il suo “rivale”. In fondo, era facile fare il figo davanti ad una porta chiusa, senza essere costretto a guardarla negli occhi, “Mi dispiace se la sistemazione non è di suo gradimento, ma la suite luna di miele è già prenotata, stasera”

    “Sei un bastardo!” urlò lei, “Fammi uscire immediatamente!”

    “Non ci penso neanche!” rispose lui

    “Non riuscirai a far dormire Marta, senza il suo peluche!” provò Eva, disperata.

    Marco scoppiò a ridere:

    “Ma ancora non hai capito? L’ho rubato io il peluche di Marta e sempre io ho fatto addormentare il tuo fotografo da strapazzo! Passa una bella nottata, cara mia!” e si allontanò

    “Marco? Marco! Marco dove stai andando, torna subito qui!” urlava Eva, ma nessuno poteva più sentirla.

    Marco tornò in casa fischiettando.

    “E Eva?” gli chiese Lucia, mentre sparecchiava. Gli altri erano già tutti di sopra.

    “Oh, sta ancora cercando un peluche per addormentare Marta, arriva subito” rispose Marco, poi si avviò di sopra, sempre fischiettando.

    Lucia scrollò le spalle, finendo di sparecchiare, poi andò di sopra anche lei.



    Maya aveva appena fatto addormentare Marta con il suo peluche, quando Marco rientrò in mansarda.

    “Non mi piace proprio questa storia” disse lei, guardandolo duramente.

    “Andiamo, amore, non fare la guastafeste” rise Marco, lasciandosi cadere sul letto accanto a lei, “Ci siamo solo ripresi la nostra camera, ecco tutto” disse, guardandola birichino

    Maya proprio non sapeva resistergli, quando la guardava così:

    “E va bene, starò al gioco” disse, sorridendo, “È solo che mi sembra un po’ troppo far dormire Eva da sola nel capanno, avrà freddo…”

    “Ha la scorza dura, non ti preoccupare”

    “Ma perché hai messo su un piano così complicato? Non potevi chiuderli tutti e due nel capanno, almeno si sarebbero riscaldati a vicenda…”

    Mancò poco che Marco saltasse su dal letto. Eva e Jean che si riscaldavano a vicenda?! Ma cos’era, un film dell’orrore?

    Stava quasi per urlare: Ma sei impazzita?! La mia Eva che si riscalda con quel…ma si bloccò in tempo.

    “Be’…” provò a improvvisare, “magari, in due, avrebbero trovato un modo per uscire…” balbettò.

    Per fortuna, la luce era spenta e Maya non poté vedere la sua faccia. Solo un piccolo lume era acceso, sul comodino, dal lato di Marco.

    “Puoi farmi soltanto un favore?” gli chiese Maya

    “Certo, dimmi”

    “Puoi mettere giù quella foto? Mi mette a disagio”

    Marco si voltò e vide la foto di lui, Marta ed Eva insieme, ancora sul comodino. La luce della lampada la illuminava direttamente e a Marco sembrò quasi che fosse la foto a emettere luce.

    Per qualche secondo, non riuscì a fare niente, se non a perdersi nella contemplazione di quella foto, come ci si perde guardando una bellissima alba, o un bambino appena nato, che ci riempie il cuore e ci fa scordare tutto il resto.

    “Marco?” il lieve sussurro di Maya lo scosse. Marco aveva la gola secca e il cuore che gli batteva all’impazzata. Allungò una mano tremante verso la foto, ma proprio non ci riusciva a metterla giù. Dovette chiudere gli occhi con forza e metterla giù di scatto, in un unico movimento.

    “Grazie” disse Maya e chiuse gli occhi, addormentandosi.

    Marco restò sveglio accanto a lei, tremante, la mano ancora sulla foto…non riuscì a staccarla da lì per tutta la notte.



    Il giorno dopo, Maya si svegliò presto, perché aveva un matrimonio fuori città. Passando davanti al capanno, pensò per un attimo di aprire e liberare Eva…ma poi, non se la sentì, sarebbe stata arrabbiatissima e lei aveva paura di affrontarla.

    Così, Eva dovette aspettare che tutta la famiglia Cesaroni uscisse di casa, perché qualcuno, finalmente, la sentisse.

    “Aiuto! Fatemi uscire di qui!” urlò, non appena sentì le voci e le risate dei ragazzi e di Giulio che uscivano.

    “Ma che è?” si stupì Giulio e quando aprì la porta del capanno, fu quasi investito da una furiosissima e spettinata Eva, che si diresse dritta verso la casa, senza neanche ringraziarli.

    “Dov’è quel figlio di puttana?” esclamò, fra la costernazione dei presenti che non l’avevano mai sentita parlare in quel modo, “Io lo ammazzo, lo ammazzo!” urlava.

    Entrò in casa, gettò uno sguardo a Jean che ancora russava sul divano e si avviò dritta alla mansarda, pronta alla battaglia.

    Arrivata alla porta, però, si bloccò e tutte le sue intenzioni bellicose svanirono come neve al sole.

    Marco e Marta dormivano, abbracciati. Marco sorrideva, il viso rivolto al comodino, dove la foto di loro tre insieme faceva bella mostra. Quando Maya era uscita, quella mattina, lui aveva fatto finta di dormire e poi, non era riuscito a frenare l’impulso di rimettere la foto a posto. L’aveva guardata per interminabili minuti e si era addormentato sorridendo e stringendo Marta a sé, sognando che accanto a loro ci fosse anche lei.

    Eva tutto questo non poteva saperlo, ma la visione di lui e Marta addormentati le riempiva il cuore e non lasciava spazio a nessun altro sentimento, rabbia compresa.

    Si avvicinò lentamente e non seppe resistere…allungò una mano e lo accarezzò, lievemente.

    Marco aprì gli occhi e, per un attimo, gli sembrò di vivere in un sogno. Eva che gli sorrideva, che lo guardava con quegli occhi…non erano indifferenti, adesso.

    “Buongiorno” sorrise Eva.

    Marco si alzò di scatto, tornando alla realtà e, d’istinto, abbassò gli occhi. Aveva paura di guardarla e scoprire che quello sguardo era stato solo un’illusione. In fondo, lui si era appena svegliato e la stava sognando…sì, quello sguardo doveva far parte del sogno, se l’avesse guardata adesso, ci avrebbe visto di nuovo indifferenza, non doveva, non doveva…

    “Certo che mi hai fatto proprio un bello scherzetto, eh?” disse Eva, alzandosi a sua volta e mettendosi di fronte a lui a braccia conserte. Ma ormai era tutta scena, la rabbia era svanita.

    “Te lo sei meritato” rispose lui, guardando ostentatamente da un’altra parte, “Vieni qui, mi fai l’intervista, metti sotto sopra camera mia e pretendi che io ti ci faccia dormire col tuo ragazzo, dopo che mi hai lasciato per lui? Te lo puoi scordare!”

    Eva sorrise:

    “Ti dava proprio tanto fastidio che io dormissi in questa stanza con Jean?”

    “Be’, sì, mi dava fastidio, va bene? In fondo, sei sempre la mia ex! Non siamo mica tutti come te, che vieni a intervistarmi sulla mia storia con Maya, senza battere ciglio, come se non te ne fregasse niente!” l’amarezza era evidente nelle parole di Marco.

    Eva sospirò e si sedette sul letto:

    “Vuoi saperla la verità? Io non volevo farvela, quella maledetta intervista, sono stata costretta”

    “Cosa?” si stupì Marco

    Eva lo guardò e Marco non fece in tempo ad abbassare gli occhi. Però…lei non lo stava guardando con indifferenza, lo guardava come…come...

    Marco si sedette lentamente accanto a lei, lo sguardo incatenato dai suoi occhi. Non riusciva a smettere di guardarla, era così bello, lei lo guardava con dolcezza, come quando…

    “A quanto pare, non conviene poi così tanto farsi trovare il posto da paparino” cominciò, intanto, a spiegare Eva, “Ero troppo inesperta per quel lavoro e tutti i colleghi sapevano che ero raccomandata, così mi sono guadagnata l’antipatia di tutta la redazione. E alla fine…il direttore ha deciso di licenziarmi” concluse

    “Cosa?!” disse Marco per la seconda volta. Sembrava a corto di parole, ma era difficile pensare a qualcosa di più originale, quando era già difficile prestarle attenzione, senza annegare completamente nei suoi occhi.

    “Poi, è venuta fuori la storia di te e Maya” continuò Eva, con amarezza, “e il mio capo mi ha detto che l’unico modo per conservare il posto era di farvi un’intervista esclusiva” Stavolta, fu Eva ad abbassare gli occhi, “Lo so, non è degno di me stare attaccata ad un lavoro che non merito, ma…devo pensare a Marta, non posso rimanere disoccupata! Così ho accettato di farvela, ma ti assicuro che non sono riuscita a scrivere neanche una riga, ho un blocco totale!” sbottò, un po’ arrabbiata con sé stessa.

    Marco non poté fare a meno di sorridere:

    “Così…non ti è proprio indifferente che io stia con Maya?” chiese

    Eva lo guardò di nuovo e Marco si sentì rinascere. Erano passati solo pochi secondi, ma i suoi occhi già gli mancavano da morire.

    “Non mi è per niente indifferente, credimi” rispose Eva, con sincerità. Poi, cercò di correggere il tiro: “In fondo, la nostra è stata una storia importante, anche se è finita…”

    “Già, anche se è finita…” le fece eco Marco, con una nota di tristezza nella voce.

    “È normale provare dei sentimenti di rancore e anche un pizzico di gelosia” proseguì lei, “Ma dobbiamo cercare di superarli e andare avanti, soprattutto per Marta. Che dici,” proseguì, sorridendo, “ti va di essere mio amico?”

    Se continui a guardarmi così, posso essere tutto quello che vuoi, pensò Marco

    Annuì, in silenzio, temendo che se avesse parlato, le avrebbe rivelato quello che pensava veramente.

    “Bene” disse Eva, “amici, allora” concluse, tendendogli la mano.

    Marco esitò un attimo, poi la strinse e un attimo dopo, cacciò un urlo, alzandosi dal letto di scatto.

    “Ah! Ma che è?” disse, agitando la mano che gli faceva ancora male.

    Eva rideva a crepapelle:

    “Che c’è, hai preso la scossa?” disse, mostrandogli l’aggeggio che aveva tenuto nascosto nella mano e che aveva provocato la scossa elettrica a Marco, “L’ho trovato nel capanno. Dev’essere un vecchio cimelio di Rudi” continuò, sempre ridendo.

    “Sei proprio una strega!” sbottò Marco

    “Andiamo, non farla tanto lunga!” rise Eva, “Dovevo pur prendermi una piccola vendetta, no? In fondo, non è niente in confronto a quello che hai fatto tu a me!”

    Marco sorrise…be’, in effetti.

    “Comunque, ero sincera prima. Amici?” disse ancora Eva

    “La mano non te la do, scordatelo” disse lui.

    Eva rise:

    “E va bene, allora…un abbraccio?” e fece seguire il gesto alle parole, senza neanche dargli il tempo di replicare.

    Marco sussultò, poi, piano, le cinse la vita con le braccia.

    Strano, questa volta Eva non aveva usato nessun trucco…eppure, la scossa elettrica che provarono entrambi fu molto più forte.

    FINE EPISODIO



    Eccoci qua, finalmente è finito l'episodio 27! Che dite, sarebbe stato un bell'episodio da vedere, oppure no?
    comunque, adesso, abbiamo finito con gli scherzi e cominciamo a fare sul serio!

    Alla prossima! (ispirazione permettendo :P)
     
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  14. iaia1992
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    Bellissimoooooooooooooooo ! Complimentissimi ! :D :D Sarebbe stato un episodio bellissimo da guardare
     
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  15. Ylenia84
        +1   -1
     
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    Laura mi hai fatto cappottare :258: :258: :258: :258: :258: :258: :258: :258: :258: :258: :258: :258: Marco che a momenti accoppa jean quando lo vede sul letto in mansarda :258: :258: :258: :258: :258: Certo che sarebbe stato un bell'episodio da vedere, molto più bello di quello che ci è toccato vedere in realtà con mister tontolotti visionario che non capiva nulla e il surrogato della "strega cattiva" un'Eva che non riconosciamo più :( :angry: Marco qui invece merita la mia stima, ha fatto di tutto pur di non far dormire jean e Eva insieme, tremendo :258: :258: :258: :258: però beh gli sta deve capire come stava Eva quando la tradita è stata lei ; oddio anche Eva non scherza con la scossa nascosta nella mano :17: :17: :17: :17: La "guerra" che si è scatenata è comprensibile, devo ancora capire come cavolo sia venuto in mente agli autori, ma d'altronde solo a loro poteva venire in mente una stro....a come quella, di far covinvere Eva, Marco e Maya nella stessa casa come se nulla fosse bah..... Hai ragione a Eva è bastato vedere padre e figlia insieme per seppellire l'ascia di guerra, cosi come a lui basta vedere una foto per tentennare riguardo i sentimenti che prova per Maya. La scossa che povano quando si abbracciano fa capire che il loro amore non è finito, che sono, e sempre saranno una scintilla d'acqua ed eletticità, nonostante tutto, non ci sono ne principesse ne paparazzi che tengano.... :101:
    Sei stata bravissima come sempre dai che aspetto il suguto :101: per ora :280:
     
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55 replies since 19/5/2013, 11:54   2490 views
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