I CESARONI - CAPITOLO IV

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  1. =manu=
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    Eccomi qui...anvhe tu jhon ci hai lasciato in sospeso...

    Cmq :280: :280: :280: :280: :280: Grande lucia...anche lei ha imparato il metodo CESARONI...con Olga :258: :258: :258: :258: ...
    Aspetto anche io il tuo prossimo capito ce a quanto pare lo posterai domani!!!!!!!!!
     
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  2. jameskirk88
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    Ciao ragazzi :D :D :51: ... ecco "l'appendice" che ho tagliato dalla terza parte per evitare che diventasse leggermente interminabile... :106: :106: :106: :255: :255: :255: :255: ...buona lettura a tutti (spero... :huh: :huh: :huh: :261: :261: :261: :261: )


    Via Braccianese, nella campagna fuori Roma, ore 15.30 dello stesso giorno...



    Mentre ripercorreva le strade del centro per tornare alla Garbatella si era chiesto come fosse possibile che, negli oltre undici anni che aveva trascorso insieme a sua madre, le loro lunghe conversazioni non avessero mai toccato un argomento che certo non era dei più superflui: il suo passato.
    La sua famiglia, la casa dove era nata e dove era cresciuta. E i suoi genitori, ovviamente.
    O forse lui aveva provato a parlarne, ma tutte le volte che lo faceva lei cercava in ogni modo di eludere la conversazione e di cambiare argomento. Qualche anno dopo Giulio cercò di spiegargli il perchè... le liti, le divergenze, gli anni passati a convivere quasi forzatamente sotto lo stesso tetto che, anzichè migliorare le cose, non avevano fatto altro che deteriorare in modo irreparabile i loro rapporti.
    E Marta che, non appena ne ebbe l'occasione, se ne andò di casa sbattendo laporta in faccia ai genitori, alla sua casa e al suo passato, con il quale non voleva avere più niente a che fare.
    Lo stesso Giulio sapeva ben poco della sua famiglia, perchè Marta faceva sempre in modo di parlarne il meno possibile. I suoi genitori li aveva visti solo in una occasione. Al matrimonio.
    Gli erano sembrate due brave persone, così a prima vista. Aveva stretto la mano a suo padre e abbracciato sua madre, ed entrambi gli avevano augurato tutto il bene possibile. Marta abbracciò sua madre, e a malapena salutò suo padre, cercando sempre di mantenere un certo distacco.
    Giulio non si immaginava come fossero potuti arrivare a questo punto. Anche lui di divergenze con suo padre ne aveva avute tante, ma non erano mai arrivati a ignorarsi e a trattarsi come due estranei, come loro due.
    Marta gli aveva detto che l'aveva sempre spinta a fare delle scelte che lei non voleva, fin da quando era piccola. Che era stato un padre severo e autoritario, che aveva sempre preteso di scegliere per lei, senza chiedersi mai se quello che era meglio per lui sarebbe stato il meglio anche per lei.
    Lei non ne parlava volentieri, e Giulio non aveva mai insistito.
    Marco era passato in bottiglieria, aveva chiesto a Giulio di uscire un attimo perchè doveva chiedergli una cosa molto importante. Visto che ormai Giulio sapeva benissimo quale fosse il problema che stava cercando di risolvere, andò subito al punto senza troppi giri di parole: "Senti papà... cosa sai della famiglia di mamma...??"
    Giulio lo aveva guardato con un po' di sorpresa: "La famiglia di mamma...??"
    Marco, annuendo: "Si..."
    Giulio: "Perchè me lo vieni a chiede proprio adesso...??"
    Marco: "Papà... ti ricordi di Martina...??"
    Giulio, annuendo: "E chi se la scorda..."
    Marco: "Appunto.. quindi non c'è bisogno che ti spieghi perchè...."
    Giulio: "Ho capito, ma già te l'ho detto... Marta con la sua famiglia aveva tagliato tutti i ponti già prima che ce sposassimo... se anche quello che dice 'sta benedetta ragazza è vero, nun vedo come loro te possano aiutà, scusa..."
    Marco: "Certo... però io ti ho anche detto quando è nata Martina, giusto...??"
    Giulio, sospirando: "Si... qualche mese prima che io e Marta ce conoscessimo...."
    Marco: "Sette mesi prima...."
    Giulio: "Vabbè, e allora....??"
    Marco: "... e allora quando è rimasta incinta lei abitava ancora dai suoi... e magari è proprio per questo che se n'è andata di casa..."
    Giulio: "Se è rimasta incinta Marco... se..... "
    Marco, annuendo: "Va bene, se... però ormai sono arrivato fin qui e non ho nessuna intenzione di fermarmi proprio adesso... voglio sapere la verità, papà... la verità...."
    Giulio: "Eh pure io la voglio sapè Marco... però me sa che loro nun te potranno aiutà...."
    Marco: "Perchè...??"
    Giulio, allargando le braccia: "... perchè purtroppo non ci sono più... morirono tutti e due più di dieci anni fa... quasi insieme... prima sua madre, di malattia... e qualche ora dopo se ne andò anche il papà... non resse al dolore... te ricordi quando io e mamma andammo a fare quella gita in campagna de du' giorni nel '99...??"
    Marco ci pensò su per qualche secondo, e poi annuì decisamente: "Si... mi pare.... non era una gita, eh...??"
    Giulio, scuotendo la testa: "Eh no.. eravamo andati al funerale... me dispiace Marco... voi eravate ancora piccoli, e lei non se la sentì di farvi partecipare a un dolore così grande... se ne avesse avuto il tempo sarebbe stata lei a raccontarvi tutto, una volta diventati grandi..."
    Marco scosse la testa sconsolato, sedendosi lentamente sull'ultimo gradino della scalinata che portava alla piazzola della bottiglieria. Mentre Giulio rimase per un po' in piedi davanti a lui, grattandosi la fronte e cercando di fare una cosa che, purtroppo, a lui era sempre riuscita poco.
    Trovare le parole giuste.
    Si sedette lentamente accanto a lui, mettendogli una mano sulla schiena: "E dai Marco... ce sarà un altro modo per capì se quello che t'ha detto 'sta ragazza è la verità oppure no..."
    Marco, sorridendo amaramente: "Di certo non posso contare sul suo aiuto..."
    Giulio: "Perchè...??"
    Marco: "... perchè improvvisamente le è passata tutta la voglia che aveva di parlare...."
    Giulio: "In che senso...??"
    Marco: "Ieri mattina sono stato da lei... mi ha detto che si è inventata tutto perchè voleva farsi aiutare da me..."
    Giulio, annuendo: "E te non ci credi...??"
    Marco: "No... avresti dovuto vederla... tremava come una foglia per la paura..."
    Giulio: "Paura di che??"
    Marco, rifilando un pugno così forte al muretto che aveva accanto che rischiò quasi di farsi male alla mano: "Non lo so... non lo so, maledizione....!!! E' da ieri che ci penso... non ne ho idea... forse c'entra un uomo, ma... non lo so... "
    Giulio, sospirando: "Marcolì, guardami in faccia...." Aspettò che Marco alzasse la testa e incrociasse il suo sguardo per ricominciare a parlare: "... vuoi scoprì la verità, oppure aiutare 'sta ragazza perchè te senti ancora in colpa per quello che le è successo...???"
    Marco, sorridendo e scuotendo la testa: "Veramente pensavo di fare entrambe le cose.. ma evidentemente non sono capace di farne neanche una... "
    Giulio: "Eh mica è 'na cosa facile aiutà chi nun se vuol far aiutare..."
    Marco: "Quando è venuta da me voleva farsi aiutare...."
    Giulio, annuendo: "E allora lo vedi che c'ho ragione io... te te senti ancora in colpa..."
    Marco: "Si forse, ma non è questo il punto... ieri ho parlato con alcune sue amiche... dicono che quando andavano a scuola era una ragazza felice, allegra, sorridente, solare... poi all'improvviso è cambiata, è diventata sempre più schiva e sempre più scostante... si è chiusa in se stessa, ha tagliato tutti i ponti con il passato e con i suoi amici, e ha cominciato a vivere da sola e a non vedere più nessuno... nessuno.... non ti ricorda nessuno...??"
    Giulio, aggrottando la fronte: "Si.... ma in giro per Roma ce saranno altre trecento persone che stanno più o meno nella sua situazione..."
    Marco: "... si, ma non tutte vanno in giro a crearsi dei fratelli a destra e a sinistra... e non tutte vengono picchiate a sangue la sera stessa..."
    Giulio: "Ma magari ha avuto solo 'na discussione con il ragazzo... magari questo qui oltre che esse un ragazzo è pure un gran fijo de 'na mignotta e l'ha riempita de botte.. nun sarebbe nè la prima nè l'ultima volta, Marcolì..."
    Marco, scuotendo la testa: "Non ce l'ha il ragazzo..."
    Giulio: "E che ne sai te...??"
    Marco: "Le sue amiche e i suoi vicini di casa lo avrebbero sicuramente saputo...."
    Giulio: "E chi l'ha detto...?? Guarda che se 'na donna se mette in testa de fa 'na cosa de nascosto, ce riesce sicuramente... prendi tu' madre... sai quante ne combinava de nascosto ai suoi genitori, insieme alle sue amiche...??? Loro nun ne sapevano manco il cinque per cento... avrebbero pagato 'na cifra per legge quello che scriveva sul suo diario, ma era brava a nasconde pure quello..."
    Marco rimase in silenzio per qualche secondo, pensieroso. C'era qualcosa in quello che aveva detto Giulio che aveva richiamato la sua attenzione. Non ci mise molto a capire cosa.
    Il diario. Come aveva fatto a non pensarci prima...???
    Con chi poteva confidarsi una ragazza della sua età alla quale era successa una cosa del genere...?? Con il padre, la madre... la famiglia. Ma lei con la sua famiglia aveva un pessimo rapporto. Poteva dirlo a qualche amico o a qualche amica, ma l'esperienza che aveva avuto con Eva gli aveva insegnato che in certe circostanze ci si vergogna anche del giudizio degli amici.
    Ma anche se non lo avesse detto a nessuno, difficilmente non avrebbe scritto niente, ma proprio niente di quello che le era succeso sul suo diario. Una ragazza di neanche vent'anni con qualcuno o con qualcosa si deve sfogare. Anche solo con se stessa.
    Giulio, guardandolo dubbioso: "Marcolì...?? Ce sei ancora...??"
    Marco, voltandosi verso Giulio: "Forse l'aveva scritto nel diario...."
    Giulio: "Cosa...???"
    Marco: "Quello che le era successo... con i genitori non parlava mai, figuriamoci se l'avrebbe fatto per una cosa del genere... però nel suo diario avrà sicuramente scritto qualcosa, no??"
    Giulio: "Si, può essere... però i diari di mamma stanno tutti nella cantina de casa nostra... te te li sarai riletti per meno un centinaio de volte, ma nun c'era niente del genere..."
    Marco, annuendo: "E' vero... ma guarda caso non ce n'è neanche uno del 1986... c'è quello dell'85 e quello dell'87, e comincia pochi giorni dopo il vostro primo incontro... ma non ce niente dell'86... perchè...??"
    Giulio: "Ah non lo so.... magari l'ha buttato per sbaglio...."
    Marco: "O forse no... "
    Giulio: "Ho capito Marcolì, però se tratta di un diario dell'86... pure che esistesse, a quest'ora vai a sapè 'ndo è andato a finì...."
    Marco, alzando lo sguardo: "Dove abitava mamma prima di andarsene di casa...??"
    Giulio, grattandosi la fronte e cercando di ricordare: "La casa dei suoi...??"
    Marco: "Si..."
    Giulio, pensieroso: "Me lo disse una volta, ma è passato un sacco de tempo... me pare che fosse dalle parti dell'Olgiata... in campagna però, no in città... stavano in un vecchio casolare de campagna... tipo quello de Gabriella, c'hai presente...??"
    Marco: "Si si, ho capito... ma non sai dove di preciso...??"
    Giulio: "Eh, di preciso... è 'na parola... aspetta un po'... stava su una strada che c'aveva un nome che somigliava a quello d'un lago... ce l'ho sulla punta della lingua, ma nun me viene... "
    Marco: "... Trasimeno....??"
    Giulio: "No no.... era...."
    Marco: ".... forse Bracciano...??"
    Giulio, dandosi una pacca sulla testa: "Ma certo... Via Braccianese, ecco come se chiamava... il primo casolare uscendo dalla città.... ce sò passato 'na volta da quelle parti, ma nun me sò mai fermato... era pure 'na bella casa, quasi 'na villa...."
    Marco: "E adesso chi ci abita...??"
    Giulio: "Non lo so... ma perchè scusa, che c'hai in mente...??"
    Marco: "E se l'avesse lasciato li... a casa sua....??"
    Giulio: "Marcolì, me sembra strano... se ce teneva, se lo portava dietro... sennò, lo buttava via... lo distruggeva, lo bruciava.... ma che senso avrebbe avuto lasciarlo lì...??"
    Marco, stringendosi nelle spalle: "Non lo so papà, ma ormai.... abbiamo fatto trenta...."
    Giulio, annuendo: ".... possiamo pure fa trentuno...."
    Marco: "Mal che vada, avrò fatto un altro viaggio a vuoto... "
    Giulio, mettendogli una mano sulla spalla: "Oh me raccomando... se dovessi sapè qualche cosa..."
    Marco, annuendo: "... sarai il primo al quale lo dirò...."
    Giulio si alzò in piedi, aggrottando la fronte: "Anche se me pare difficile... dopo tutti questi anni.... "
    Marco, alzandosi insieme a lui: "Lo sai che dice il proverbio??"
    Giulio: "Che dice..??"
    Marco: "Tentar non nuoce..."
    Gli urlacci che provenivano dall'interno della bottiglieria interrupperro Giulio che stava per rispondere. Anche se stavano ad almeno cinquanta metri di distanza si distingueva perfettamente la voce di Cesare che stava amabilmente discutendo con Nando ed Ezio.
    Giulio, alzando gli occhi al cielo: "Io ne conosco un altro de proverbio...."
    Marco: "Quale...??"
    Giulio: "Quando il gatto nun c'è, i topi ballano... anzi, nel caso mio me distruggono la bottiglieria... famme rientrà che questi nun lo sa manco Iddio che me combinano.. a stasera Marcolì... "
    Marco lo vide rientrare in bottiglieria, e infatti la situazione migliorò notevolmente. Oltre alle tre voci che già si sentivano da fuori se ne aggiunse pure una quarta che urlava quasi più forte delle altre tre messe insieme. La sua, ovviamente.
    Oltrepassò ridendo la bottiglieria e si diresse alla sua macchina. Giulio aveva ragione, non aveva molte possibilità di avere successo.
    Eppure, anche se non sapeva esattamente perchè, era molto più ottimista di prima.


    Gli ci volle un po' di tempo prima di trovare sulla cartina la strada di cui gli aveva parlato Giulio. E gli ci volle ancora più tempo per raggiungerla, visto che per farlo dovette attraversare praticamente tutta la città, passando anche dalle strade più caotiche del centro di Roma. Dopo una mezz'oretta di viaggio imboccò finalmente la strada provinciale 493, la vecchia Via Braccianese che attraversava la campagna circostante la città e proseguiva dritta in direzione di Bracciano.
    Percorse meno di un chilometro in mezzo in mezzo alla splendida campagna romana e notò sulla sua destra una strada privata semi sterrata, circondata dagli alberi, che si inoltrava nella campagna fino a raggiungere un bellissimo casolare, completamente circondato da un enorme giardino e da una serie interminabile di terreni coltivati.
    Anche in lontananza si vedeva benissimo davanti al casolare una grande piscina che poco avrebbe avuto da invidiare a quelle olimpioniche. E tre edifici più piccoli, uno dei quali sembrava molto più vecchio degli altri, costruiti ai lati del grande casale.
    Non c'è dubbio, era proprio quello. IL primo casolare uscendo dalla città. Anche se più che a un casolare somigliava alla residenza in campagna del presidente della Fiat. Evidentemente i parenti che avevano rilevato la villa non avevano badato a spese per ristrutturarla completamente, e questo gli lasciava ben poche speranze di poter ritrovare al suo interno qualcosa che avesse a che fare con sua madre.
    Ma ormai era arrivato fin lì, tanto valeva dare un'occhiata.
    Percorse rapidamente il viale alberato e si fermò non molto distante dalla piscina. Uscendo dalla macchina notò che nella piscina un ragazzo e una ragazza che avevano più o meno l'età di Rudy e Alice si stavano tormentando a forza di schizzi e gavettoni. Si voltarono entrambi quando si accorsero che una macchina si era appena fermata davanti a loro, e si voltarono verso di lui, un po' sorpresi.
    Marco, salutandoli: "Salve...."
    La ragazza fu quella che parlò per prima: "Buongiorno... desidera....??"
    Marco: "Scusate il disturbo... siete soli in casa...??"
    IL ragazzo si rivolse a lui: "No... ci sono papà e la filippina, ma sono dentro...."
    Marco, sorridendo e annuendo: "OK, grazie... "
    La ragazza, guardandolo con attenzione: "Non sei un amico di papà, vero...??"
    Marco, sorridendo: "No... non ancora almeno..."
    La ragazza, annuendo decisamente: "Ah ecco... mi sembrava strano... il più bello di quelli che avevo visto arrivare a casa aveva il triplo dei miei anni...."
    Il ragazzo accanto a lei la sommerse con un gavettone: "Ammazza oh.. manco è entrato in casa e già ce provi... ma non te vergogni...???"
    La ragazza, facendo la stessa cosa: "Io almeno ci posso provare... tu manco quello puoi fare... sei troppo brutto..."
    Il ragazzo: "Idiota..."
    La ragazza: "Deficiente..."
    Marco oltrepassò la piscina si diresse verso la porta di casa, ridendo tra se e se: "Fratelli e sorelle... si riconoscono a occhi chiusi.... "
    Era quasi arrivato alla porta ma qualcuno la aprì prima di lui. E si ritrovò davanti un uomo poco più giovane di Giulio, con i capelli neri tagliati corti e un impeccabile camicia bianca e un paio di pantaloni neri attillati addosso. Gli ricordava vagamente Sergio, non tanto per l'aspetto fisico ma quanto per l'abbigliamento impeccabile.
    L'uomo sembrò abbastanza sorpreso di vederlo ma non si scompose più di tanto. Si avvicinò a lui salutandolo con un cenno della testa: "Ah.. devi essere uno dei compagni di scuola, vero...?? Quelle due pesti mi avevano detto che ne sarebbero arrivati quattro... certo che te... beh, devi aver ripetuto un bel po' di volte, eh... "
    Marco, ridendo e scuotendo la testa: "Veramente no... non ho mai ripetuto, anche se ancora faccio fatica a spiegarmelo..."
    L'uomo, aggrottando la fronte: "No...?? Beh, allora come...."
    Marco, sorridendo: "Mi scusi... sono Marco Cesaroni... avrei voluto avvertirla ma...." L'uomo davanti a lui lo interruppe prima che potesse terminare la frase: "Come hai detto scusa...??"
    Marco: "No dicevo, volevo avvertirla ma...."
    L'uomo: "No no... non questo... il nome... il tuo nome... com'è che ti chiami...??"
    Marco, porgendogli la mano: "Marco Cesaroni... piacere...."
    L'uomo sgranò gli occhi e si passò una mano sulla fronte, sbigottito. Lo guardò ancora per qualche secondo e poi si rivolse di nuovo a lui: "Oh Signore... ma tu non sarai mica figlio di... di Marta... ???"
    Marco, annuendo: "Si... si, sono io.... il primo figlio... " Si interruppe, aggrottando la fronte: "... forse..."
    L'uomo scosse la testa, ancora sorpreso: "Non ci credo... non ci posso credere... "
    Marco: "Lei la conosceva...??"
    L'uomo, sorridendo: "Io sono suo cugino... mi chiamo Roberto Malinverni... oddio, è passata una vita... nove anni, dal funerale della tua povera mamma... non ti ricordi proprio di me, eh...??"
    Marco, pensieroso: "Forse... vagamente... molto vagamente.... "
    Roberto: "Beh certo, gli anni sono passati anche per me... e non mi hanno migliorato, purtroppo... mamma mia, come sei cresciuto.... non ti avrei mai riconosciuto, guarda... anche se gli occhi sono sempre gli stessi di allora... e tuo padre come sta??"
    Marco, sorridendo: "Bene bene... "
    Roberto: "Gestisce sempre la premiata bottiglieria Cesaroni??"
    Marco, ridendo: "Assolutamente... "
    Roberto, ridendo e mettendogli una mano sulla spalla: "Ah non avevo dubbi, guarda... ci siamo visti solo tre o quattro volte, quando lui e tua madre erano fidanzati.. e poi quando... si insomma, quando ci ha lasciati... lo rivedrei tanto volentieri... e anche suo fratello... era troppo simpatico... anche se una volta c'è mancato poco che mi venisse ad inseguire con una bottiglia di frascati in una mano e uno sgabello nell'altra... mentre parlavamo in bottiglieria mi uscì detto che simpatizzavo per la Lazio..."
    Marco, ridendo: "Non stento a crederlo...."
    Roberto, invitandolo ad entrare: "Che imbecille, ancora non ti ho fatto accomodare.. scusa sai ma proprio non mi aspettavo di vederti... vieni, entra pure... "
    Marco, sorridendo: "Grazie, ma non voglio disturbare..."
    Roberto: "Ma non dirlo neanche per scherzo... che disturbo... "
    Marco, sospirando: "Vedi, in realtà io non sapevo di preciso chi avrei trovato qui... sapevo solo che la casa era stata venduta a dei parenti della famiglia di mia madre, ed ero venuto fin qui per chiedergli un grosso favore... "
    Roberto: "Beh, puoi chiederlo a me... di che favore si tratta...??"
    Marco, grattandosi la fronte: "Beh... sarebbe una storia un po' troppo lunga... magari te la racconterò meglio un'altra volta... ecco... qui un tempo viveva mia madre, lo sai vero??"
    Roberto, annuendo: "Certo che lo so... anche se è passato un bel po' di tempo... non ricordo neanche quanto...."
    Marco: "Venticinque anni... se ne andò venticinque anni fa...."
    Roberto: "Ah ecco.. io ancora stavo a Latina, penso un po'... "
    Marco: "E tu e la tua famiglia vi siete trasferiti qui nel '99??"
    Roberto, annuendo: "Si, esatto... sai, questa casa in realtà sarebbe spettata di diritto a tua madre... ma lei e i suoi genitori avevano sempre avuto dei rapporti molto... complicati... "
    Marco: "Si lo so...."
    Roberto: ".. ecco... e allora quando i suoi le dissero di volerle lasciare questa villa lei disse loro che una casa già ce l'aveva, e non ne aveva bisogno di altre... e la lasciò a noi.. a me e mia moglie, che allora non stavamo attraversando un periodo molto semplice... e la sai un'altra cosa..??"
    Marco, sorridendo: "Non vi chiese niente in cambio...."
    Roberto: "Esatto... ma lo sapevi...??"
    Marco: "No, ma l'ho conosciuta bene..."
    Roberto, sorridendo: "Lei era una persona eccezionale... in vita mia non ne ho mai incontrate di simili... avrei voluto avere più tempo per dirle quanto le ero grato per quello che aveva fatto per noi... il suo "regalo" ci ha davvero cambiato la vita... se adesso abbiamo costruito tutto questo, gran parte del merito è proprio suo..."
    Marco sorrise. Non faceva certo fatica a condividere al cento per cento tutto quello che Roberto gli stava dicendo: "Senti... quando vi siete trasferiti qui... tra le cose che avete trovato in casa... non avete trovato niente che appartenesse a Marta...?? Non so, un libro, un quaderno.. un diario..."
    Roberto, pensieroso: "Beh, di carte ce n'erano tante, ma erano tutte dei suoi genitori... non c'era niente di Marta.. del resto te l'ho detto, lei andò via di casa molto ma molto tempo prima... penso che si fosse portata via tutto... "
    Marco, sospirando e annuendo: "Già... lo penso anch'io...."
    Roberto: "Stai cercando qualcosa in particolare...??"
    Marco, annuendo: "Un diario... del 1986... a casa tra le sue cose non c'è... pensavo che forse poteva averlo lasciato qui quando se ne andò..."
    Roberto, scuotendo la testa: "No... o almeno, io non ho mai trovato niente del genere...."
    I due ragazzi che poco prima avevano salutato Marco erano già usciti dalla piscina, e avevano continuato il loro scambio di complimenti anche in giardino. Si avvicinarono rincorrendosi e punzecchiandosi alla porta, fermandosi solo quando videro il padre che li stava guardando con espressione di rimprovero.
    Roberto: "Ci dobbiamo sempre far riconoscere da tutti, eh...???"
    La ragazza: "E' stato lui a cominciare....!!"
    Il ragazzo, dandogli una pacca sulla testa: "Non è vero, è stata lei....!!!!
    Roberto, sorridendo verso Marco: "Ti presento Maurizio e Michela... i miei dolcissimi e adorabili figli... ragazzi, vi presento Marco Cesaroni...."
    Michela, sgranando gli occhi: "Il cantante..???!! Lo sapevo che avevi una faccia conosciuta.... Ovunque andrai, vero...???"
    Marco, ridendo: "Tra le altre...."
    Roberto, rivolgendosi a lui: "Addirittura un cantante...??? Scusa la mia ignoranza ma sai, io in quanto a musica sono rimasto agli anni '70..."
    Maurizio, ridendo: "Diciamo pure agli anni '40...."
    Roberto, sospirando verso Marco: "Ecco... l'hai capito come sto messo??"
    Marco, ridendo: "Più o meno come mio padre, te l'assicuro.... "
    Roberto: "Sapete ragazzi, questa celebrità è praticamente un... nostro parente..."
    Michela, stupita: "Come...???"
    Roberto: "E' il figlio di mia cugina Marta... voi non l'avete mai conosciuta.... erano quasi dieci anni che non lo vedevo.... "
    Michela, guardandolo negli occhi: "Ma Marta è...."
    Marco, annuendo: "... si purtroppo... ma è passato molto tempo...."
    Maurizio: "Ehi, perchè non rimani qui...?? Tra un po' arrivano i nostri amici, diamo una festa in giardino...."
    Roberto: "Cala cala...."
    Maurizio: "Vabbè, abbiamo invitato quattro amici a fare merenda da noi...."
    Roberto: "Ecco... e tale deve rimanere... l'ultima volta che avete dato una festa mi ci sono voluti tre giorni per rimettere a posto il giardino... il mio povero giardino... che vandali...."
    Maurizio, avvicinandosi a Marco: "Sai che figata se li presentiamo un cugino cantante...!!"
    Marco, ridendo: "Grazie ragazzi, ma purtroppo ora non posso... vado proprio di fretta e sono strapieno di impegni... non fino al collo, fino alla punta dei capelli...."
    Maurizio, rabbuiandosi: "Peccato...."
    Roberto, rivolgendosi a Marco: "Beh Marco, casomai lasciami il tuo numero di telefono... così se per caso dovessi trovare qualcosa di tua madre in casa, ti avverto subito... sarà difficile, ma sai... questo posto è grande quanto un quartiere..."
    Marco, annuendo: "Eh, magari...."
    Michela, avvicinandosi a Marco: "Ma cerchi qualcosa di tua mamma...??"
    Marco, annuendo: "Si... perchè...??"
    Michela: "Beh, nella catapecchia c'era un album da disegno... e sopra c'era scritto il nome "Marta", per cui penso che fosse suo...."
    Marco, voltandosi sorpreso verso di lei: "Sicura...??"
    Michela: "Assolutamente si... sicurissima.... l'ho portato in camera mia.... era tutto impolverato e inumidito.... pensa che era rimasto per tutto questo tempo dentro uno scatolone sopra a uno scaffale..."
    Roberto, dandosi una pacca sulla fronte: "Ma certo, la catapecchia... che idiota, non c'ho pensato subito... certo non pensavo ci fosse ancora dentro qualcosa di Marta..."
    Marco, rivolgendosi a lui: "Cos'è questa... catapecchia...??"
    Roberto: "E' quella specie di grosso fienile diroccato che sta in fondo alla proprietà... a un centinaio di metri da qui.... dovresti averlo visto arrivando qui, è inconfondibile..."
    Marco, annuendo: "Ah si si... l'ho visto... in effetti avevo pensato che fosse molto più vecchio del resto della casa..."
    Roberto: "No no... non è più vecchio... è solo l'unica parte di tutta la proprietà che ancora non abbiamo ristrutturato.. stavamo per farlo un anno fa, ma poi si è scoperto che la struttura ormai era troppo fragile per essere ristrutturata... rischiava di sbriciolarsi come un castello di carte... volevamo demolirla, ma dentro c'è un mucchio di roba che apparteneva ai genitori di Marta... noi non sapevamo dove metterla. e ci dispiaceva gettarla via... e così... è ancora lì.... "
    Marco, annuendo: "Ho capito... ma all'epoca che cos'era, un magazzino...??"
    Roberto, scuotendo la testa: "Non ne ho idea... noi l'abbiamo trovato così... ma si mi chiedi com'era quando ci abitava tua madre, non te lo so dire..."
    Marco: "Posso dare un'occhiata....??"
    Roberto: "Certo che si... aspetta che ti vado a prendere la chiave... non c'era niente di valore là dentro, ma volevamo evitare che diventasse la stanza dei divertimenti dei teppistelli che girano da queste parti... " Rientrò in casa a passo svelto, mentre Maurizio si rivolse di nuovo a Marco, parlando quasi a bassa voce: "Ehi amico, sta attento che non ti cada qualche tegola in testa entrando in quel rudere... è una topaia, piena di polvere e di umidità... soltanto mia sorella poteva metterci piede..."
    Michela, dandogli una pacca sulla testa: "Cretino...!!!"
    Marco, ridendo e voltandosi verso di lei: "C'hai trovato solo l'album da disegno là dentro...??"
    Michela, annuendo: "... e un mucchio di altri fogli e scartoffie varie... ma non di Marta, dei suoi.... comunque non è che mi sono messa a guardare proprio bene... fra le tante idiozie che ha detto una era giusta... là dentro non si può resistere per più di cinque minuti, si rischia di soffocare, anche con la porta aperta..."
    Roberto uscì nuovamente di casa, avvicinandosi a Marco e porgendogli una piccola chiave di metallo: "Ecco qua...spingi un po' perchè la serratura è un po' dura...."
    Marco, annuendo: "Grazie mille...."
    Roberto, sorridendo: "Figurati... oh mi raccomando, non aspettare altri nove anni per rifarti vivo un'altra volta, eh..."
    Marco: "Va bene...."
    Mentre Roberto rientrava di nuovo in casa, Marco si avviò a passo svelto verso il grosso rudere che troneggiava a poco meno di cento metri dalla piscina, proprio in mezzo a quello che ancora oggi era un enorme campo di grano. Attraversò il campo, seguito molto da vicino da Michela e Maurizio che sembravano molto incuriositi dalla sua ricerca, anche se non sapevano esattamente cos'è che stava cercando.
    E in realtà non lo sapeva tanto bene neanche lui. Pochi minuti dopo era davanti alla vecchia porta di metallo, completamente arrugginita, fatta eccezione per la toppa della serratura che sembrava essere molto più recente della porta.
    Michela: "L'ha fatta ricostruire papà un paio di anni fà... l'altra era tutta rovinata, non si riusciva più neanche ad infilare la chiave..."
    Marco, avvicinandosi alla porta: "Si vede... questa casa doveva essere molto vecchia... questo granaio qui non avrà meno di un paio di secoli..."
    Maurizio: "Uno storico amico di nostro padre dice che è del diciannovesimo secolo... o diciottesimo... boh, io non ci capisco niente di storia...."
    Michela, ridendo: "Solo di storia...??"
    Marco, ridendo e aprendo la porta: "Penso che andreste molto d'accordo coi miei fratelli voi due.... siete praticamente identici..."
    Come gli aveva detto Roberto, dovette spingere un paio di volte prima che la porta cominciasse a smuoversi, e ad aprirsi molto lentamente e con molti cigolii. Un intenso odore di chiuso, di ruggine e di acqua andata a male lo investì facendolo arretrare di qualche passo.
    Maurizio: "Te l'avevo detto che non era proprio il massimo...."
    Marco, guardando dentro con una smorfia: "Non è il massimo è un eufemismo... da quant'è che qualcuno non pulisce qua dentro...???"
    MIchela: "Ah non lo so... sicuramente più di undici anni...."
    Marco: "Andiamo bene.... ovviamente se vi chiedo se là dentro c'è qualcosa che somiglia vagamente ad una lampadina..."
    Maurizio: "Neanche l'ombra...."
    Marco, annuendo: "Appunto... scusate, potete reggere la porta in modo che rimanga proprio spalancata...?? Sennò mi toccherà andare a tentoni..."
    Maurizio, sorreggendo la porta con tutte e due le mani: "Si si, non c'è problema... ad aprirla è dura, ma a tenerla aperta non ci vuole molto... è leggera leggera...."
    Marco, annuendo: "Ci metto un attimo...." In effetti la porta spalancata aveva illuminato quasi ogni angolo del granaio, anche se gran parte della "stanza" rimaneva avvolta nella penombra, e l'odore di chiuso era più o meno quello che lo aveva investito appena aveva aperto la porta. Si guardò intorno: alla sua destra un vecchio tavolo di metallo, accanto alla parete un grosso scaffale con diverse ante, anch'esso in metallo, anche se dal colore lo si sarebbe anche potuto scambiare per legno, visto che era completamente arrugginito. In ogni anta c'erano accatastati diversi scatoloni, almeno tre per ognuna. Avvicinandosi ad essi, notò che erano quasi tutti pieni fino all'orlo. Ma rovistando le prime carte che gli capitarono a mano capì che era tutta roba che non poteva interessarlo... come aveva già detto Michela, mucchietti di scartoffie, ma quasi tutti del padre di Marta, che scoprì chiamarsi Eugenio. Molti di essi somigliavano a progetti o a disegni tecnici non del tutto completati, quasi degli schizzi.
    Michela, quasi intuendo il flusso dei suoi pensieri: "Il nonno era uno dei migliori disegnatori tecnici della città... lo sai che alcuni dei ponti più recenti della città li ha progettati proprio lui...??"
    Marco: "No, non lo sapevo.... doveva essere bravo...."
    Michela: "Altrochè se lo era...."
    Marco, parlando quasi tra se e se: "Dovevano essere proprio diversi...."
    Michela: "Chi...??"
    Marco: "Lui e mia madre... pare che passassero tutto il loro tempo a litigare... è per questo che lei se ne andò di qui... e a quanto rinunciò per farlo...." Rovistò rapidamente in tutti gli scatoloni, ma il copione era sempre lo stesso. In alcuni trovò addirittura delle bollette della luce e del gas risalenti al 1978.
    Ma niente che riguardasse sua madre. Si allontanò dallo scaffale e diede un'occhiata al resto della stanza, dove però a parte la parete intrisa di umidità non c'era nient'altro.
    Michela, stringendosi nelle spalle: "Mi dispiace che non ha trovato quello che cercavi...."
    Marco, sorridendole: "Non fa niente... in fondo non ci contavo molto neanche io, ma valeva la pena provare... dai andiamo...." Michela uscì dalla stanza, precedendo Marco che rimase a guardarsi intorno ancora per qualche secondo. Passò di nuovo lo sguardo sulle pareti, sullo scaffale alla sua destra, sul tavolo. Niente, non c'era niente di più di quello che giò aveva visto. Rassegnato, tornò verso la porta scuotendo la testa. Stava oltrepassando la porta, quando si fermò improvvisamente. In tutto quel silenzio aveva percepito un rumore che aveva richiamato la sua attenzione. Ma non era il cigolio della porta. Veniva da più in basso. Sotto i suoi piedi. Si abbassò sulle ginocchia e guardò con molta attenzione il pavimento sotto di se, composto unicamente da pietre messe in fila una accanto all'altra. Le esaminò con cura e poi le colpì una dopo l'altra. La prima non si mosse, la seconda nemmeno, la terza neanche. La quarta, quella che stava sotto il suo piede sinistro, lo fece. Era leggermente più grande delle altre, e molto più squadrata. Ma a differenza delle altre non era incastrate, ma solo appoggiata sul pavimento.
    Come se qualcuno l'avesse aggiunta in un secondo momento, al posto della pietra che vi era stata posata originariamente.
    Maurizio, abbassandosi senza mollare la porta: "E' rotta...?? Non c'è da meravigliarsi.... qui è tutto rotto..."
    Marco: "Forse, però...." Si guardò intorno, notando un pezzo di metallo liscio e arrotondato poggiato proprio sulla parete accanto a luo. Lo prese in mano, accertandosi che non fosse completamente eroso dalla ruggine, e lo infilò nel piccolo spazio tra pietra e pietra, cercando di sollevare quella che aveva richiamato la sua attenzione. Dopo un paio di tentativi la pietra si smosse e si sollevò molto lentamente. Quando fu abbastanza sollevata Marco l'afferrò con tutte e due le mani e la tirò su, scoprendo che era molto più pesante di quanto si fosse immaginato, e la appoggiò molto faticosamente sul pavimento.
    Michela, sorpresa: "Che cos'è...??"
    Marco, guardando sorpreso quello che aveva davanti a se: "Incredibile... è una specie di... di.... scatola di metallo.... " disse osservando il piccolo oggetto che era nascosto proprio sotto la grossa pietra che aveva appena sollevato. La superficie esterna era diventata completamente rossa, ormai il vecchio colore del metallo non si distingueva più.
    Maurizio: "A prenderla in mano c'è da rischiare il tetano...."
    Michela: "Sei vaccinato contro il tetano, Einstein...."
    Marco, ridendo e scuotendo la testa: "Ci penso io..." Prese in mano un fazzoletto di carta e cercò di tirar via dalla buchetta sotto il pavimento quella vecchia scatola. Anche questa operazione si rivelò più complicata del previsto, ma un minuto dopo riuscì faticosamente a trascinarla sul pavimento con le punta delle dita. La prese in mano e si alzò in piedi: "Andiamo... la apriamo fuori... se resto ancora un po' qua dentro finirò per arrugginire anch'io..." Uscirono entrambi dal granaio, e Maurizio richiuse la porta davanti a loro.
    Michela, osservando la scatola che Marco aveva per le mani: "Come si apre...?? Non c'è il coperchio...."
    Marco: "C'è, ma è nascosto sotto la ruggine.... non avete per caso un coltellino, o qualcosa del genere...??"
    Maurizio, tirandolo fuori dalla tasca dei pantaloni: "Tieni, prendi il mio... lo porto sempre dietro...."
    Marco, prendendolo in mano: "Grazie... dopo puliscilo eh...."
    Maurizio, annuendo: "Puoi scommetterci...."
    Grattò via un po' di ruggine dalla parte superiore, e in effetti scoprì sotto il massiccio strato di rosso il coperchio della scatola. Non c'erano nè lucchetti nè serratura, il coperchio era semplicemente appoggiato sulla scatola. Bastò una leggera pressione sotto di esso per farlo cedere e per aprirlo del tutto.
    La scatola non era vuota. Dentro c'era un libro.
    No, non era un libro. Marco lo guardò meglio, poi lo prese in mano, stando ben attento a che la carta non gli si sfaldasse tra le mani. Fu abbastanza sorpreso nel notare che in realtà la copertina e la carta si erano conservate molto meglio del loro contenitore. Sopra la copertina, c'era inciso un numero. Una data. 1986. Sotto di esso, un fogliettino di carta con su scritto il nome del vecchio proprietario di quel diario. Marta, scritto a penna in bellissimo corsivo.
    Michela, sgranando gli occhi: "Forte...."
    Maurizio: "Ma che roba è...??"
    Marco, appoggiando la scatola a terra: "Proprio quello che cercavo.... "
    Michela: "Ma che ci faceva sotto il pavimento...??"
    Marco, voltandosi verso di lei: "Non lo so... forse chi ce l'ha messo voleva liberarsene, ma all'ultimo non ha avuto il coraggio di distruggerlo del tutto... e allora ha fatto in modo che nessuno lo potesse trovare... e lo ha sepolto... chissà, forse uno psicologo riuscirebbe a spiegarlo un po' meglio di me... "
    Maurizio: "Ma da quant'è che è là sotto...??"
    Marco: "Venticinque anni.... sembra impossibile.... "
    Michela, avvicinandosi a lui: "Che ci sarà scritto di tanto importante....???"
    Marco, sfogliando lentamente le pagine davanti a lui: "Ora lo scopriremo.... " Aprì il diario toccando le pagine solo con la punta delle dita e sfogliandole sempre molto delicatamente. Le pagine erano ingiallite e invecchiate, proprio come la foto che una settimana prima lo aveva catapultato in questa storia che ancora gli sembrava incredibile, ma che sentiva essere ormai prossima alla soluzione. Finalmente avrebbe saputo la verità, se lo sentiva.
    Scorse le prime pagine molto velocemente. C'erano disegni fatti a matita, alcune note scritte a mano apparentemente alla fine di ogni giornata. Parlava delle amiche, della scuola, dei compagni di scuola che attiravano particolarmente la sua attenzione, molto pochi a dir la verità. E poi di attori, cantanti, calciatori. Molto simile ai diari di sua madre che aveva letto a casa, e a quelli che tengono la maggior parte delle ragazze a quell'età.
    Continuò così fino al mese di marzo. Al 25 di marzo, una nota scritta a pennarello rosso e abbellita da una serie di disegnini intorno ad essa recava questa frase:


    Incredibile... avevano ragione Silvia e Luisa l'altro giorno... oggi è entrato nella nostra classe il nuovo professore di storia dell'arte... ed è bellissimo, proprio come lo avevano descritto... è alto, muscoloso, atletico... sembra uscito da un film americano... leggermente diverso dal professor Pardoni che aveva più barba addosso che altro... si chiama Luigi Marinai, ha solo dieci anni più di noi... è quasi un nostro coetaneo... non so se riuscirò a dargli del lei come faccio con tutti gli altri prof... lui sembra proprio uno di noi...."


    Dieci pagine più avanti, data 5 aprile 1986:

    Dio, mi sembra un sogno... ha passato tutta la lezione a guardare me... solo me... anche quando scriveva alla lavagna io sentivo il suo sguardo su di me... ed era bellissimo, proprio come lui... forse mi sto immaginando tutto, forse è tutto solo nella mia mente.. eppure io sento che è vero... sento di piacergli veramente, anche se sembra impossibile, anche se sembra incredibile... non oso pensare cosa potrebbe dire o fare mio padre se sapesse che scrivo cose del genere... fortuna che cerco sempre di nascondere il mio diario in un posto diverso... non si sa mai...


    18 aprile 1986:


    Mai il dopo scuola mi era sembrato più bello, nè le lezioni di storia dell'arte più appassionante... forse porchè non è a quello che mi sto appassionando...?? Penso proprio che sia così... anzi, ne sono assolutamente certa....


    15 maggio 1986:


    Non ci posso credere.... ho trovato il coraggio di chiederglielo.... usciamo insieme... stasera usciamo insieme.... andiamo a cena fuori, in un ristorante in centro... e lui ha accettato... spero che le mie amiche mi reggano il gioco con mio padre e mia madre, sennò quelli chi li sente poi...


    2 giugno 1986:

    Allora è questo l'amore... sentirsi felici dalla mattina alla sera senza soluzione di continuità.... aprire gli occhi e vedere lui che ti parla, chiuderli e vedere lui che ti bacia.. e ripensare a tutto questo in ogni singolo istante della giornata... se questo è l'amore, mi dispiace di averci messo così tanto a scoprirlo....


    Marco scorse altre dieci pagine molto simili alle prime che aveva letto, nelle quali Marta parlava di questa storia d'amore nata tra i banchi di scuola. Ma non con un compagno, bensì con il giovane supplente subentrato a metà stagione per sostituire il vecchio professor Pardoni. Percepiva a distanza di tanti anni l'amore e la passione che animavano sua madre nei giorni e nelle settimane in cui scriveva quelle note sul suo diario. Sembrava che niente e nessuno potesse turbare la felicità che aveva trovato.
    Poi, all'improvviso, le note si interrompono. Di colpo. Dal 1 luglio in poi non c'è più assolutamente niente, solo pagine mestamente vuote. E continuò così fino ad arrivare al 5 agosto, oltre un mese dopo l'ultima nota che sua madre aveva scritto. Ma questa non trasmetteva nè amore nè passione:


    Sono tornata oggi da casa sua... è incredibile come si possa cambiare nello spazio di pochissimo tempo... oltre alla sua bellissima faccia ha perso anche quello che di stupendo si nascondeva dietro di essa... dove sei...?? Amore mio, dove sei...??? Dove sei finito...??? Non sono stata io a costringerti a farlo... perchè mi tratti così, perchè...???


    "Ma di cosa sta parlando...??" disse tra se e se. Nelle pagine successive non trovò risposta alla sua domanda, ma le note di Marta divenivano sempre più angoscianti man mano che andava avanti. Ad ogni nota aumentava la sua paura per il modo in cui era cambiato l'oggetto del suo amore, la sua voglia di allontanarsi da lui. E lui che diventava sempre più aggressivo, violento. Possessivo. Per quello che capiva leggendo quelle pagine, lui la desiderava e la odiava allo stesso tempo, per una cosa che gli era successa, ma che Marta non specificava mai in nessuna delle sue note. E, annotata al 18 agosto, ma risalente a tre giorni prima, una nota che lo fece trasalire:


    Sapevo che sarebbe finita così... perchè lo hai fatto, perchè...??? Doveva essere bello, meraviglioso, stupendo... è stato terribile.... una furia scatenata impossibile da controllare... sono quasi sorpresa di essere ancora viva.... appena ho potuto sono scappata da quella camera, con i vestiti stracciati, e l'anima irrimediabilmente distrutta.... è stata la mia prima volta insieme a lui, ma giuro su Dio che sarà anche l'ultima....


    15 agosto 1986. Marco non impiegò molto tempo a capire che tutto, ma proprio tutto, ormai era fin troppo chiaro. E se avesse avuto ancora bisogno di conferme, le trovò nell'ultima nota che Marta scrisse su quelle pagine, datata 15 settembre 1986... una nota appena abbozzata, quasi scarabocchiata, ma che rendeva benissimo l'idea di come si dovesse sentire quando la scrisse:


    Oggi sono stata dal medico... e mi ha detto che sto per mettere al mondo una nuova vita... bene, gli ho risposto io... ma la mia, di vita, è distrutta per sempre....


    Non c'era scritto nient'altro, le note si fermavano lì, a quel 15 settembre di venticinque anni prima. Gli ultimi tre mesi di pagine erano ancora perfettamente bianche, forse non le aveva mai neanche sfogliate. Probabilmente perchè di voglia di scrivere, in quei mesi, ne aveva ben poca. Comunque, quello che era successo dopo non era difficile da immaginare.
    Mentre stava richiudendo il diario si accorse che proprio nell'ultima pagina Marta aveva spillato una foto, scattata da una macchinetta Polaroid. C'era lei, bellissima e sorridente come sempre. Era abbracciata ad un uomo molto giovane, di bell'aspetto, con i capelli biondi e gli occhi azzurri, decisamente più alto di lei.
    In quel momento gli tornò in mente quello che il giorno prima gli aveva detto l'amica di Martina sul tizio che aveva visto entrare nel suo appartamento: era alto, almeno una spanna più di te.... e pesava più di ottantacinque chili... era alto e grasso, ma da giovane sicuramente sarà stato un tipo molto atletico... ed era brutto come uno spvantapasseri... una faccia come quella è impossibile da dimenticare... probabilmente ha più di cinquant'anni.. forse anche sessanta.... "
    Richiuse il diario e se lo tenne stretto fra le mani, rivolgendosi ai suoi due nuovi amici: "Grazie ragazzi, siete state gentilissimi.... ora devo andare, ma ci rivedremo sicuramente molto presto... "
    Michela, sorridendogli: "Mi farebbe molto piacere...."
    Maurizio: "Sicuro di aver trovato quello che cercavi...??"
    Marco, sospirando e annuendo: "Ho paura di si... e forse è più brutto di quanto potessi immaginare... ci vediamo ragazzi...." Li salutò entrambi con un cenno della mano e loro fecero altrettanto, ma lui non fece in tempo a vederlo. Già si era voltato e si era incamminato a passo sveltissimo nel campo di grano, quasi correndo. Aveva ancora un bel po' di dubbi e un bel po' di domande da rivolgere a quella sorella che aveva scoperto praticamente per caso, ma a quello ci avrebbe pensato più tardi. Ora c'era una cosa molto più importante alla quale pensare.
    Bisognava pensare a lei. Perchè anche se non capiva ancora bene per quale motivo, ormai sapeva che il signor Luigi Marinai negli ultimi tempi si era fermato un bel po' di volte a far visita a Martina.
    E quello che lo spaventava di più era che forse, quella di una settimana prima poteva anche non essere l'ultima visita che si era degnato di concederle.


    .... vi sarete annoiati a morte leggendo questo capitolo, ma era necessario per poter andar avanti con le ultime due parti dell'episodio, altrimenti di quello che succederà dopo non si sarebbe capito molto... :101: :101: ... nel prossimo capitolo vedremo cosa farà Marcolino per aiutare la sorella e se Giulio e Lucia riusciranno finalmente a riavvicinarsi... :111: :111: :111: ... a presto :253: :253: :51: :51: :51:

    Edited by jameskirk88 - 21/5/2010, 17:08
     
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  3. delia_73
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    CITAZIONE (jameskirk88 @ 21/5/2010, 11:47)
    Ciao ragazzi :D :D :51: ... ecco "l'appendice" che ho tagliato dalla terza parte per evitare che diventasse leggermente interminabile... :106: :106: :106: :255: :255: :255: :255: ...buona lettura a tutti (spero... :huh: :huh: :huh: :261: :261: :261: :261: )


    Via Braccianese, nella campagna fuori Roma, ore 15.30 dello stesso giorno...


    .... vi sarete annoiati a morte leggendo questo capitolo, ma erano necessario per poter andar avanti con le ultime due parti dell'episodio, altrimenti di quello che succederà dopo non si sarebbe capito molto... :101: :101: ... nel prossimo capitolo vedremo cosa farà Marcolino per aiutare la sorella e se Giulio e Lucia riusciranno finalmente a riavvicinarsi... :111: :111: :111: ... a presto :253: :253: :51: :51: :51:

    bel capitolo e cosi Marcolino ha scoperto il segreto della sua mamma putroppo una cosa non bella :263: :263:

    Aspettiamo il seguito :101: :101:
     
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  4. bella'mbriana
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    Mamma mia che storia, allucinante! :woot: :woot:
    Povera Martina! :cry: :cry:
    Non e' stato affatto noioso John, e' stato avvincente comu un'investigazione..sei veramente bravissimo! :280: :280: :280:

    E ora mi immagino che Marco lo sfrantumera' di mazzate a quel bastardo! :189: :189: :189: Vai Marco, sei tutti noi! :100:
     
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  5. =manu=
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    :280: :280: :280: :280: :280: John...che storia triste ha scoperto il nostro Marcolino... :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:

    Anche io come gli altri aspetto il prossimo capitolo!
     
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  6. checca.68.9
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    Bravissimo Jhon a lasciarci sempre in sospeso!!! Ma si fa così??? Lo sai che ho una certa età!!! :258: :258: :258: :258: :258: :258: e che tutta questa curiosità su cosa farà il mio Marcolino mi puo' far male....ti ordino di postare prestissimo!!!!! A parte gli scherzi..sempre bravissimo Jhon !!!! :280: :280: :280: :280: :280: :280: :280:
     
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    CITAZIONE (jameskirk88 @ 21/5/2010, 11:47)
    Ciao ragazzi :D :D :51: ... ecco "l'appendice" che ho tagliato dalla terza parte per evitare che diventasse leggermente interminabile... :106: :106: :106: :255: :255: :255: :255: ...buona lettura a tutti (spero... :huh: :huh: :huh: :261: :261: :261: :261: )


    .... vi sarete annoiati a morte leggendo questo capitolo, ma erano necessario per poter andar avanti con le ultime due parti dell'episodio, altrimenti di quello che succederà dopo non si sarebbe capito molto... :101: :101: ... nel prossimo capitolo vedremo cosa farà Marcolino per aiutare la sorella e se Giulio e Lucia riusciranno finalmente a riavvicinarsi... :111: :111: :111: ... a presto :253: :253: :51: :51: :51:

    Jhon hai scritto l'ennesimo capolavoro.
    Che storia triste!A Marta la sua breve vita non le ha risparmiato nulla.Marco è stato molto bravo a scavare nel passaato della madre.
    Ti fermi sempre sul più bello.
    Posta presto.

    :280: :280: :280:
     
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    CITAZIONE (jameskirk88 @ 21/5/2010, 11:47)
    Ciao ragazzi :D :D :51: ... ecco "l'appendice" che ho tagliato dalla terza parte per evitare che diventasse leggermente interminabile... :106: :106: :106: :255: :255: :255: :255: ...buona lettura a tutti (spero... :huh: :huh: :huh: :261: :261: :261: :261: )


    .... vi sarete annoiati a morte leggendo questo capitolo, ma erano necessario per poter andar avanti con le ultime due parti dell'episodio, altrimenti di quello che succederà dopo non si sarebbe capito molto... :101: :101: ... nel prossimo capitolo vedremo cosa farà Marcolino per aiutare la sorella e se Giulio e Lucia riusciranno finalmente a riavvicinarsi... :111: :111: :111: ... a presto :253: :253: :51: :51: :51:

    Non era noioso questo capitolo.......anzi, nonostante la lunghezza, l'ho letto velocemente...è scorrevole!! :D :D ......Comunque :280: :280: :280: :280: .......bello il dialogo tra Marco e Giulio sugli scalini di piazza da Triora fuori la bottiglieria!! ......e poi simpatici e disponibili quei parenti di Marta.....subito si sono messi a disposizione di Marco!! :D :D ;) ;) ;) .......quando credeva di non aver trovato niente, ha trovato quello che sperava...e cioè il diario del 1986..ed ha scoperto che Martina gli aveva detto la verità.....certo che Marta ha passato un brutto periodo :106: :106: :106: ...maltrattata da quel professore :103: :103: :103: ..... ha poi scoperto di essere anche incinta.......e sicuramente, come ha pensato Marco, è il padre quello che hanno visto le amiche.....ed immagino che Marco non sarà tanto cortese con questa persona :261: :261: :261: :261: ...dopo che ha letto cosa ha fatto alla madre :189: :189:

    Posta presto il seguito!! ;) ;) ;)
     
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  9. bella'mbriana
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    QUOTE (marko.988 @ 21/5/2010, 17:02)
    ed immagino che Marco non sarà tanto cortese con questa persona :261: :261: :261: :261: ...dopo che ha letto cosa ha fatto alla madre :189: :189:

    Posta presto il seguito!! ;) ;) ;)

    Voglio venire pure io a picchiare questo bastardo :103: :103: :103:
    Una bella mazza ferrata ci vuole! :189: :189:
     
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  10. jameskirk88
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    CITAZIONE (bella'mbriana @ 21/5/2010, 23:00)
    CITAZIONE (marko.988 @ 21/5/2010, 17:02)

    Voglio venire pure io a picchiare questo bastardo :103: :103: :103:
    Una bella mazza ferrata ci vuole! :189: :189:

    Beh, il prossimo capitolo comincerà con una scena piuttosto movimentata... Marcolno arriva a casa di Martina, e come pensava non la troverà da sola... :103: :103: :103: :103:
     
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    CITAZIONE (jameskirk88 @ 21/5/2010, 23:11)
    Beh, il prossimo capitolo comincerà con una scena piuttosto movimentata... Marcolno arriva a casa di Martina, e come pensava non la troverà da sola... :103: :103: :103: :103:

    Sono ansioso di leggere...quando posti il prossimo capitolo??? ;) ;) ;)
     
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  12. jameskirk88
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    CITAZIONE (marko.988 @ 21/5/2010, 23:20)
    CITAZIONE (jameskirk88 @ 21/5/2010, 23:11)
    Beh, il prossimo capitolo comincerà con una scena piuttosto movimentata... Marcolno arriva a casa di Martina, e come pensava non la troverà da sola... :103: :103: :103: :103:

    Sono ansioso di leggere...quando posti il prossimo capitolo??? ;) ;) ;)

    Visto che ho lasciato l'episodio così in sospeso cercherà di postare entro mercoledì prossimo... nel penultimo capitolo ci sarà spazio per la conclusione della storia di Martina e per quella che riguarda Giulio e Lucia, per cui è probabile che sarà leggermente lungo... ma ormai ci siete abituati ai capitoli formato Divina Commedia... :106: :106: :106: :17: :17:
     
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  13. Bunny88
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    CITAZIONE (jameskirk88 @ 11/5/2010, 14:05)
    Buon pomeriggio a tutti :253: :253: :51: :51: :51: ... seconda parte (sulle cinque totali) di questo ultimo episodio della nostra FF... capitoletto di transizione nel quale assisteremo tra l'altro al ritorno di Lucia a casa Cesaroni e il suo conseguente faccia a faccia con il re degli imbottigliati, che non sarà proprio semplice.... :huh: :huh: :huh: .... vabbè, bando alle chiacchiere, vi lascio alla lettura del capitolo, sperando che vi piaccia :B): :B): :B): :D :D


    Lungo Via Australia, nella zona dell'Eur, martedì 3 maggio 2011, ore 11....


    .... sabato pomeriggio o domenica mattina il terzo capitolo dell'ultimo episodio.... a presto :253: :253: :253: :51: :51: :D :D

    Allora John! Intanto ti commento questa! :101:
    :280: :280: :280: :280:
    Certo non si è ancora capito perchè Martina è stata picchiata! Ora leggo il seguito perchè sono curiosa di sapere di Martina, ma anche di Giulio e Lucia!
    a momenti fai prendere un infarto al povero Zio Cesare! 15000€ :17: :17: :17: La cifra che occorre a comprare un utilitaria nuova! :17:
    Ok ora leggo il seguito! :101:
    :280: :280: :280:
     
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  14. Bunny88
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    CITAZIONE (jameskirk88 @ 18/5/2010, 19:35)
    Buonasera a tutti!! :253: :253: :51: :51: :51: ... scusate il ritardo ma questo episodio si sta rivelando MOLTO complicato (tanto per cambiare.... :106: :106: :255: :255: :255: ) e di tempo in questi giorni ne ho pochissimo... cmq, ora vi posto la terza parte dell'ultimo episodio... non preoccupatevi se invece delle solite dieci pagine ne trovate stavolta sei o sette... il capitolo era MOLTO corposo, quindi l'ho diviso in ulteriori due parti... oggi posto la prima, domani l'altro la seconda... :D :D :D ... buona lettura a tutti!! :B): :B): :lol: :lol:


    Bar Federici, Via della Tecnica all'Eur, mercoledì 4 maggio ore 16.30



    ... giovedì posto le ultime quattro pagine di questo capitolo, con Marco che finalmente riuscirà a venire a capo del mistero di Martina con una scoperta alquanto sorprendente... :286: :286: :286: ... alla prossima :253: :253: :253:

    Bene ho letto anche questo! :17:
    :280: Molto bello anche questo capitolo!
    Credo di aver capito cosa può essere successo a Martina! Quel tipo losco proprio mi fa rabbia! :103: :103: :103:
    Bello il dialogo in bottiglieria tra Lucia-Olga-Giulio!
    Grande Lucia che ha incollato allo sgabello Olga! :258: :258: :258: :258: Ha imparato da Rudi! :17: :17: :17:
    Ora leggo l'ultimo post! :101:
    :280: :280: :280:
     
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  15. Bunny88
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    CITAZIONE (jameskirk88 @ 21/5/2010, 11:47)
    Ciao ragazzi :D :D :51: ... ecco "l'appendice" che ho tagliato dalla terza parte per evitare che diventasse leggermente interminabile... :106: :106: :106: :255: :255: :255: :255: ...buona lettura a tutti (spero... :huh: :huh: :huh: :261: :261: :261: :261: )


    Via Braccianese, nella campagna fuori Roma, ore 15.30 dello stesso giorno...


    .... vi sarete annoiati a morte leggendo questo capitolo, ma era necessario per poter andar avanti con le ultime due parti dell'episodio, altrimenti di quello che succederà dopo non si sarebbe capito molto... :101: :101: ... nel prossimo capitolo vedremo cosa farà Marcolino per aiutare la sorella e se Giulio e Lucia riusciranno finalmente a riavvicinarsi... :111: :111: :111: ... a presto :253: :253: :51: :51: :51:

    Ed ho finito di leggere i post che mi mancavano! :66:
    :280: :280: :280:
    Questo Luigi Marinai da sparargli a vista! :189: :189: :189:
    Che passato turbolento la mamma di Marco! :263: :263: :263:
    Marco ha però trovato sua sorella e a quanto pare deve aiutarla a liberarsi di questo padre snaturato!
    Non vedo l'ora di leggere il continuo!
    :280: :280: :280:
     
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299 replies since 4/11/2009, 22:51   14893 views
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