CESARONI QUARTA SERIE (PRIMA DELL'X-TOUR)

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  1. delia_73
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    Il seguito della vicenda "Criscuolo"

    Una volta arrivati a casa Gabriella li accoglie con la bimba in braccio

    Gabriella: amore della nonna hai visto che sono tornati mamma e papà? Eva è un po’ rognosa è probabile che abbia fame.

    Eva: si adesso provvedo Franco, Simona vi spiace se prima di chiamare papà…?

    Simona: ma sta tranquilla ci mancherebbe altro.

    Lucia: oh siete tornati come è andata la vostra ora di beata solitudine?

    Marco: siamo nei pasticci Lucia.

    Giulio: Marcolino che è successo?

    Marco racconta tutto….

    Giulio: ma questo è da denuncia anzi no bisognerebbe direttamente farlo fuori!!!

    Marco: papà per favore non è il momento…

    Eva: mamma ho pensato di chiamare papà, non ci sono altre soluzioni.

    Lucia: hai fatto benissimo tesoro: vuoi chiamarlo ora?

    Eva: si è meglio farlo il prima possibile, provo a cercarlo in studio (dando Marta al suo papà che ne approfitta per farle un po’ di coccole).

    Segretaria: studio dell’avvocato Cudicini buongiorno.

    Eva: buongiorno sono la figlia dell’avvocato mio padre è in ufficio?

    Segretaria: buongiorno Eva, che piacere sentirla. Suo papà mi ha fatto vedere le foto della piccola è bellissima complimenti. Attenda in linea che glielo passo, buona giornata

    Eva: grazie anche a lei. Buona giornata. Pronto ciao papà

    Sergio: ciao bambina mia come stai e la mia nipotina?

    Eva: bene grazie, tua nipote mangia come un torello, se va avanti così diventa un bidone (ridendo). Papà c’è un grosso problema da risolvere.

    Sergio: ti servono dei soldi?

    Eva: no ci serve la tua consulenza.

    Sergio: tesoro in che guaio ti sei cacciata?

    Eva: io in nessuno, ma Franco, Marco e Simona si, o meglio è il guaio che si è cacciato in mezzo a loro. C’è un manager musicale senza scrupoli che li ricatta: vuole che Marco vada a lavorare per lui o in alternativa una parte dei proventi dell’X-Tour. Se non accettano ha minacciato di mandarli in rovina. Papà per favore aiutali, ti prego!!!

    Sergio: d’accordo lasciami fare qualche telefonata, ma ho bisogno del nome di quel tizio.

    Eva: Criscuolo.

    Sergio: ti richiamo tra un po’ a dopo.

    Eva: papà è disposto ad aiutarci ha detto che fa qualche telefonata e poi richiama.

    Alice: Marco dammi la bambina ci penso io a metterla nel lettino.

    Marco: grazie Ali (passandogli il fagottino)

    Dopo mezz’ora di agonia risuona il telefono.

    Eva: papà dimmi

    Sergio: allora Eva ascoltami: andate al più presto al comando dei carabinieri e sporgete una denuncia contro Criscuolo. Chiedete del capitano Anselmi, è un mio amico, l’ho chiamato poco fa vi sta aspettando. Oggi non faccio in tempo, ma arriverò domani nel primo pomeriggio, così vediamo come affrontare questa rogna. Mi raccomando di a Marco di ai tuoi amici di stare tranquilli che risolviamo tutto.

    Eva: grazie papà a domani.

    Sergio: ciao bambina mi raccomando stai serena pure tu. Dai una bacio a tua sorella e a mamma.

    Lucia: allora?

    Eva: dobbiamo andare al comando dei carabinieri e sporgere denuncia, papà ci ha detto di chiedere del capitano Anselmi che è un suo vecchio amico. Dice che ci sta aspettando.

    Giulio: scusa ma Sergio?

    Eva: arriverà domani nel pomeriggio. Allora papà vogliamo andare che al commissariato ci aspettano? (dando un bacio a Marco e prendendolo per mano). Mamma abbi pazienza ma vi affidiamo dinnuovo Marta non ci sembra il caso di portarla con noi.

    Lucia: tesoro andate ci pensiamo noi alla bambina.

    Alice: giusto ora voi andate. Fuori dai piedi. Via Sciò!!!!

    Marco: a dopo.

    Al comando dei carabinieri

    Usciere: cosa desiderate?

    Eva: cerchiamo il capitano Anselmi abbiamo appuntamento con lui, ci manda l’avvocato Cudicini.

    Usciere: attendete un attimo che avviso.

    Anselmi: oh sono arrivati li faccia pure passare.

    Usciere: potete andare, l’ufficio del capitano si trova al 2° piano ultima porta alla vostra destra.

    Eva: grazie molto gentile

    Marco: prendiamo l’ascensore?

    Eva: amore sono solo due piani di scale, non dobbiamo andare a piedi in cima all’Empire State Building.

    Marco: ma io mi stanco uffa!!!!

    Eva: chissà come mai in certe occasioni non ti stanchi mai anzi….e non aggiungo altro. Su cammina noiosone (tenendolo per mano)

    Marco: vedete come mi tratta.

    Franco e Simona nel vedere Marco e Eva battibeccare in quel modo ridono di gusto

    Franco: ma le vostre conversazioni sono sempre così?

    Eva: questa è una delle più serie (ridendo)

    Simona: non oso immaginare quelle scherzose. Ehi deve essere qua, guardate la porta è aperta.

    Eva: è permesso?

    Anselmi: avanti avanti. Tu devi Eva la figlia più vecchia di Sergio, tu invece sei Marco suo “genero”, Sergio mi ha parlato di voi e ho visto nel suo ufficio le vostre foto, se non sbaglio lo avete anche reso nonno. Voi invece siete Franco e Simona rispettivamente il produttore e la menager. Ho indovinato?

    Franco: in pieno.

    Il capitano Anselmi è un uomo alto e robusto coi capelli e la barba bianchissimi; ha un modo di fare affabile, riesce infatti a mettere tutti a proprio agio.

    Anselmi: allora cerchiamo un po’ di capire cosa è successo? Sergio mi ha sommariamente raccontato ma ho bisogno di sentire la vostra versione: ricordate che più dettagli fornite meglio è. Marco hai voglia di cominciare?

    Marco guardando Eva per cercare conforto comincia a raccontare…

    Marco: mesi fa a seguito del mio ritorno dalla scuola di musica di Milano, ho conosciuto Simona che, essendo la sua assistente, mi ha fatto ottenere un incontro con Criscuolo. Lui dopo avermi fatto un provino e riconosciuto dei meriti mi ha fatto firmare un contratto che io stupidamente non ho letto. Dopo un po’ di tempo che ero li ho cominciato a sentirmi sfruttato, così ho deciso di andarmene. Peccato che sul contratto ci fosse una clausola secondo cui, qualora me ne fossi andato avrei dovuto sborsare una penale di 30.000 euro come risarcimento di tutte le spese da lui sostenute per me.

    Simona: non appena ho scoperto l’inganno me ne sono andata pure io e Criscuolo ha stracciato il contratto senza chiedere nulla in cambio. A quel punto ci siamo ritrovati per la strada tutti e due e così ho raccontato a Marco che mio padre, in passato, è stato un’ importante discografico fondatore del locale Rock Studio ora passato nelle mani di mio fratello Franco.

    Franco: mi occupo di artisti emergenti; da parecchio tempo io e io Simona a causa di screzi di cui nemmeno ricordo il motivo non ci parlavamo, ma mia sorella per dare una mano a Marco ha deciso di sotterrare l’ascia di guerra. Me lo ha presentato, l’ho ascoltato e siccome mi è piaciuto quella sera stessa l’ho convinto a esibirsi. Il successo è stato grandioso e inaspettato e così ho offerto a Marco la possibilità di suonare altre volte presso il mio locale dividendo equamente i profitti. Il tutto ovviamente con un regolare contratto.

    Marco: che mi sono premurato di leggere prima di firmare.

    Franco: circa sei mesi fa è saltata fuori l’occasione di partecipare all’X-Tour, una tournèè che avrebbe permesso a chi avesse partecipato di girare per l’Europa e suonare con altri cantanti esordienti e famosi. Ho iscritto Marco alle selezioni e poi ho scoperto che Criscuolo era membro della giuria il cui voto influiva sulla decisione finale. Gli ho chiesto di dare una possibilità a Marco e lui in cambio ha preteso una quota dei diritti di produzione dell’album da poco pubblicato.
    Il resto è quello che è accaduto questa mattina ossia la pretesa che Marco torni con lui oppure il 90% dei proventi dell’X-Tour; se non obbediamo ha minacciato di far saltare la carriera a tutti quanti.

    Anselmi: storia molto molto interessante, scusate la domanda ma vostro padre?

    Simona: è scomparso qualche anno fa, lo abbiamo trovato esanime sul pavimento del suo studio pare sia stato un attacco cardiaco dovuto al dispiacere di avere subito un tracollo.

    Anselmi: raccontate

    Franco: papà stava andando in fallimento e così Criscuolo, che allora era il suo assistente, ha preso in mano le redini dell’azienda; faceva e disfaceva a suo piacimento papà firmava soltanto. Ogni giorno che passava era sempre più depresso e svanito finchè un giorno….

    Anselmi: d’accordo c’è altro?

    Marco: a parte il fatto che tra tre giorni si rifà vivo per sapere cosa abbiamo deciso non c’è altro.

    Anselmi: Marco il contratto con Criscuolo lo hai ancora?

    Marco: ho fatto un’altra cretinata, ero talmente incavolato che l’ho strappato e lui ha fatto la stessa cosa con la sua copia.

    Anselmi: quella di stracciare il contratto davanti a te è sicuramente una tattica: appena gli farà comodo lo tirerà fuori per farti tirare fuori quei benedetti 30.000 euro. Di sicuro ne ha un’altra copia da qualche parte e bisognerebbe riuscire a recuperarla il prima possibile, ammesso che si riesca a scoprire dove la tiene.

    Simona: è sparita la copia cartacea, ma sul computer dovrebbe esserci il file con la firma di Marco e quella di Criscuolo. Lo so perché la scannerizzazione l’ho fatta io solo che entrare in quell’ufficio è impossibile io non ho nemmeno più le chiavi.

    Eva: ma un mandato di perquisizione?

    Anselmi: certo ma i tipi come lui sono molto attenti a non lasciare in giro tracce sospette quindi anche se andassimo a mettergli a soqquadro l’ufficio e la casa non ne ricaveremo niente. Vabbhè ragazzi per ora direi che può bastare, se mi date gentilmente i vostri documenti facciamo la denuncia, dopodichè potete andare a casa.

    Pochi minuti dopo…

    Anselmi: per ora siamo a posto così adesso andate tutti a casa, cercate di rilassarvi e aspettate notizie da parte nostra sugli sviluppi della faccenda.

    Franco: grazie ancora e a buon rendere.

    Marco: grazie e spero di risentirla presto.

    Anselmi: su porta a casa questa dolce creatura, direi che per oggi si è annoiata abbastanza e poi vostra figlia vi starà aspettando. Su andate e tranquilli mi raccomando.

    Una volta rimasto solo nel suo ufficio Anselmi si dirige verso l’archivio dei reati penali e tira fuori una cartelletta su cui risalta una scritta a caratteri cubitali: CRISCUOLO


    Una volta tornati a casa Marco e Eva raccontano tutto quello che è successo al commissariato.

    Giulio: e adesso che avete sporto denuncia?

    Marco: niente papà dobbiamo aspettare che ci diano notizie.

    Giulio: ma gli avete detto che quello tra tre giorni torna e se voi non avete fatto come vuole vi corca?

    Eva: si si ma ha detto di stare tranquilli. Giulio è un carabiniere saprà fare il suo mestiere. Oltretutto domani viene papà che lo conosce bene, forse a lui dirà in modo più dettagliato come intende agire.

    Giulio: io andrei da Criscuolo e gli spezzerei le gambe, il metodo Cesaroni è sempre il migliore.

    Marco: papà fammi il favore di starne fuori e che non venga in mente a te, zio Cesare e a quello sciagurato di Ezio di intromettervi.

    Giulio: promesso me ne sto fuori, ciò non toglie che gli farei fuori le ossa delle ginocchia.

    Lucia: Giulio eh su basta!!! Mimmo tesoro va a chiamare Rudy e Alice che è pronto.

    Più tardi Eva entra in camera e trova Marco a fissare Marta che dorme a pancia in su, nel suo lettino con le manine chiuse a pugno appoggiate sul petto. Delicatamente le accarezza i morbidi capelli castani e lei emette un dolcissimo miagolio ma non si sveglia.

    Marco: guarda come dorme (guardando la bimba), certo che è proprio bella la nostra piccolina…d’altronde con una mamma come te (guardando Eva).

    Eva: una mamma che ama da impazzire il suo meraviglioso papà (prendendogli il viso tra le mani e schioccandogli un bacio sulle labbra).

    Marco: che ne dici se ci infiliamo sotto le coperte cosi stiamo più comodi?

    Eva: mi stupisci sai? Ogni tanto hai delle trovate intelligenti, vedo che tre anni di convivenza con me hanno dato dei risultati.

    Marco: senti un po’ ma…è da oggi pomeriggio che mi provochi, guarda che se tiri troppo la corda lo sai cosa succede.

    Eva: provocarti io???? (con l’espressione più candida di quella di Heidi e Candy Candy messe assieme) e cosa avrei fatto di così orribile sentiamo.

    Marco: innanzi tutto la battuta degli scherzi al telefono e poi la faccenda dell’ascensore. Mi hai fatto fare la figura del frolloccone davanti a Franco e Simona.

    Eva: amore ma tu sei un frolloccone (ridendo)

    Marco: ah è così eh!!! Questa, signorina Cudicini, te la sei proprio cercata.

    Marco prende in braccio Eva e la mette sul letto cominciando a farle il solletico.

    Eva: no basta ti prego ti prego smettila!!!

    Marco: ritira quello che hai detto (seduto sulla sua pancia e tenendole fermi i polsi)

    Eva: non è colpa mia se fai domande cretine e ti stanchi per fare due gradini a piedi. Quindi non ritiro un bel nulla.

    Marco: allora continuo a finchè non mi chiedi scusa.

    Eva: uh Marta si è svegliata.

    Marco si toglie dalla pancia di Eva che agilmente gli dà uno spintone facendolo cadere sul letto, dopodichè si mette a cavalcioni sulla sua pancia imprigionandogli le mani.

    Eva: ti ho fregato Cesaroni vedi che ho ragione? Sei proprio un frolloccone hai creduto alla mia frottola. Tanto per cambiare ho vinto io e non sai che soddisfazione!!!

    Marco: non vale mi ha ingannato usando una povera bambina innocente.

    Eva: in guerra tutto è lecito e comunque la povera bambina innocente, tra qualche anno, diventerà mia complice così ne avrai due da cui difenderti.

    Eva lascia le mani di Marco che prontamente le avvolge le braccia attorno alla schiena facendola rotolare sul letto.

    Marco: allora sarà una dolcissima guerra che affronterò volentieri ogni giorno.

    Eva gli da un bacio e lui prima si mette a ridere poi la guarda intensamente negli occhi.

    Eva: che c’è?

    Marco: dentro il cuore batte, qui tutto è perfetto, sei talmente bella che io mi sento brutto e solo per un bacio rido come un matto perché mi ritrovo innamorato cotto. Sdraiato sul letto mi piace stare con te a stretto contatto…

    Eva: che stupido che sei!!!

    Dopo alcuni attimi di silenzio accompagnati da una serie infinita di baci

    Marco: Eva ho paura e se Criscuolo ha capito tutto e sta preparando un piano per vendicarsi? (nel frattempo si svestono e si mettono a letto e Marco appoggia la testa sul petto di Eva).

    Eva: papà vedrai che andrà tutto a posto, Anselmi mi sembra uno che sa il fatto suo e ci scommetto che riuscirà a trovare il sistema per incastrare quel cinghiale (accarezzandogli i capelli come di solito fa con Marta). Ora però chiudi gli occhi e fai un po’ di nanna (baciandolo sulla fronte).

    Eva continua ad accarezzare i capelli di Marco finchè lui non si addormenta e pochi minuti dopo crolla nel sonno pure lei.


    Il mattino seguente in bottiglieria Giulio racconta a Cesare e Ezio cosa è successo al commissariato il giorno prima.

    Ezio: ma come li hanno mandati via così senza dare conferme o sicurezze, ma che si fa così?

    Giulio: Ezio c’ha ragione Eva: sono dei carabinieri sapranno fare il loro lavoro. I ragazzi il loro dovere lo hanno fatto, adesso bisogna solo attendere.

    Cesare: sarà ma secondo me il metodo Cesaroni è il migliore: spezzargli le ginocchia.

    Giulio: Cè ti capisco ma ho promesso a Marco che non ci saremo intromessi e voglio essere di parola. Oltretutto già una volta abbiamo fatto l’errore di immischiarci e ci siamo fatti beccare come sorci vi ricordate?

    Cesare: e te credo stò deficiente (riferendosi a Ezio) non ha controllato la videocamera che stava sulla stessa frequenza di quella di Criscuolo. Così non abbiamo risolto un bel niente e per di più la videocamera, CHE HO PAGATO DI TASCA MIA, è rimasta là dato che ci ha cacciato fuori a calci.

    Ezio: oh Dio e se Criscuolo vede quel filmato e vuole denunciarci? Bisogna recuperarlo.

    Giulio: ah Ezio se avesse voluto denunciarci lo avrebbe fatto mesi fa.

    Ezio: e che ne sappiamo che non stia aspettando il momento giusto per ricattare Marco e farsi dare i soldi della penale.

    Cesare: ma vedi di andartene va. Senti invece di tirare fuori fesserie perché non vai in officina e niente niente che ripari qualche macchina eh?

    Ezio: e che ci vado a fare in officina tanto ci sta Walterino mio. Comunque un pensiero su quel filmato ce lo farei: magari viene qua e ti chiede i soldi a te, oppure che ne sai è capace che rapisce Eva e la bambina e chiede il riscatto. Questo è un pazzo criminale e non si sa mai cosa passa per la testa di individui simili.

    Giulio: eh no quello non si deve manco azzardare a mettere le mani su mia nuora e mia nipote. Mo vado la e lo faccio fuori prima che gli venga in mente un’idea simile (levandosi il grembiule).

    Cesare: a Giulio sta calmo non hai promesso a tuo figlio di non impicciarti? Quindi non agitarti d’accordo?

    Nel frattempo al Rock Studio Simona e Franco illustrano a Marco le tappe dell’ X-Tour.

    Simona: la prima tappa è a Milano dove aprirai il concerto degli Artic Monkeys e poi….

    Criscuolo: è permesso!!!

    Marco: non hai visto il cartello sulla porta? Vietato l’accesso ai maiali, sai sporcano. E poi i patti erano che avresti dovuto venire domani, che ci fai qua?

    Criscuolo: qualcuno mi ha riferito che ieri siete andati al commissariato a sporgere denuncia contro di me: avete fatto una fatica inutile. A me soldi e avvocati non mancano, la legge è piena di cavilli e poi il coltello dalla parte del manico l’ho io. Tu mi devi 30.000 € Cesaroni il contratto che ho stracciato davanti a te era falso, l’originale sta ancora in circolazione.
    Io ti consiglio di pensarci bene alla mia proposta, perché qualora tu non dovessi accettare potrebbe accadere qualcosa di poco piacevole alla tua dolce fanciulla.

    Marco nel sentire quelle parole non ci vede più e facendo esplodere tutta la rabbia che ha dentro fa un gesto per lui inconsueto: acchiappa Criscuolo per il bavero del giubbotto e lo alza di almeno trenta centimetri da terra.

    Marco: ascoltami bene lurido cinghiale, già il fatto che tu sia venuto qui a reclamare dei soldi ricorrendo a dei volgari ricatti mi urta tremendamente i nervi; ma quello che mi manda più in bestia è il fatto che tu voglia approfittare di Eva per ottenere il tuo scopo.
    Ti dico solo una cosa: tu prova soltanto ad avvicinarti a mia moglie e mia figlia e ti giuro che la rabbia dell’Incredibile Hulk non sarà niente a confronto di quella che avrò io nel cambiarti i connotati e farti ritrovare con quattro tonsille. Spero di avere reso bene l’idea.

    Dopo questo sfogo Marco rimette giù Criscuolo, che se va come se niente fosse successo.

    Criscuolo: ci vediamo domani Cesaroni sono certo che un accordo lo troviamo vero?

    Simona: Marco tutto a posto?

    Franco: però che grinta, non ti conoscevo sotto questo aspetto complimenti.

    Marco: non appena ho sentito che avrebbe fatto del male a Eva ho perso tutti i freni inibitori: guai a chi mi tocca lei e la bambina…divento una belva.

    Franco: bhe ce ne siamo accorti, ma questo bisogna dirlo ad Anselmi.

    Marco: si ci andrò più tardi ora se non vi spiace vado a casa, sono un po’ scosso.

    Franco: si è meglio così almeno ti rilassi, poi facci sapere come è andata al commissariato.

    Marco: d’accordo a più tardi

    Prima di andare a casa Marco passa in bottiglieria dove racconta quello che è successo.

    Ezio: lo sapevo lo sapevo quello è un pazzo!!! Però Marcolì ti sei difeso bene bravo.

    Cesare: questa è l’impavidità dei Cesaroni, guai a toccargli i loro affetti.

    Marco: bene papà, sono solo un po’ agitato anzi ora vado a casa a rilassarmi un po’.

    Giulio: andiamo a casa assieme è ora di pranzo. Ciao Cè ciao Ezio.

    Ezio/Cesare: ciao Giù.

    Appena arrivati davanti a casa Giulio e Marco vedono una figura familiare scendere da un taxi fermo davanti al portone.

    Giulio: Sergio ma sei già arrivato non dovevi essere qua nel pomeriggio?

    Sergio: ciao Giulio ho preso il volo prima per quello sono già qua.

    Marco: potevi avvisarmi venivo a prenderti.

    Sergio: grazie Marco ma non volevo interrompere i vostri impegni.

    In quel momento arrivano Mimmo, Rudy e Alice accompagnati da Eva e Marta.

    Mimmo: ciao papà lo sai che Eva è venuta a prenderci a scuola?

    Eva: eh si vostra nipote continuava a rognare per motivi sconosciuti così ho deciso di portarla fuori almeno si è calmata. Dato che ero in giro e vista l’ora sono andata a prenderli.

    Sergio: ma guarda la mia nipotina come è diventata grande.

    Rudy: entriamo? Io avrei un certo appetito.

    Una volta in casa mentre Marco mette Marta, che si è finalmente addormentata, nel lettino Eva gli chiede cosa c’è che non va. Lo conosce così bene che le basta guardarlo per capire quando ha qualcosa che non funziona.

    Eva: tesoro cosa è successo mentre eri al Rock Studio? Criscuolo è tornato vero?

    Marco: (prendendola per mano) vieni andiamo di sotto è meglio che ascolti anche tuo padre.

    Durante il pranzo Marco riferisce tutto

    Eva: papà Marco deve tornare al commissariato.

    Sergio: la situazione è seria bambina, adesso telefono ad Anselmi. Gli ho detto che lo avrei chiamato non appena arrivavo (facendo il numero). Pronto Anselmi? Ciao si sono arrivato. Il viaggio tutto a posto. Senti io sono a casa Cesaroni, Marco mi ha raccontato un episodio poco piacevole successo questa mattina. Veniamo li? D’accordo ti aspettiamo a dopo.

     
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    Circa dieci minuti dopo suona il campanello va ad aprire Alice.

    Anselmi: buongiorno è questa casa Cesaroni?

    Alice: buongiorno lei deve essere Anselmi, io sono Alice la sorella di Eva.

    Anselmi: piacere mio a quanto vedo a Sergio le figlie vengono bene.

    Alice: grazie molto gentile.

    Sergio: caro Anselmi che piacere!!!

    Anselmi: oh Sergio anche io ti rivedo sempre volentieri. Lucia carissima sempre splendida: l’ultima volta che ci siamo visti è stato all’incirca vent’anni fa ma il tempo per lei non è cambiato.

    Lucia: oh grazie lei è sempre molto galante, le presento Giulio mio marito.

    Giulio: piacere Giulio Cesaroni questi sono gli altri miei due figli Rudy e Mimmo.

    Mimmo: ma tu sei un capitano dei carabinieri come quelli che si vedono in TV?

    Anselmi: certamente piccolo, ma oggi niente divisa e pistola, non era il caso. Oh ecco il nostro musicista e le sue muse ispiratrici. Ma guarda un po’ che bella bambolina che abbiamo qua.

    Lucia: ma non stava dormendo?

    Eva: si ma si è svegliata cinque minuti fa.

    Giulio: Eva, Lucia credo che il capitano abbia anche altro da fare quindi è meglio se veniamo alla questione.

    Anselmi: non si preoccupi signor Cesaroni ho tutto il tempo, comunque è vero prima risolviamo questa rogna meglio è per tutti. Marco cosa è successo ancora?

    Marco: Criscuolo è venuto al locale questa mattina minacciandomi che se non avessi ceduto alle sue richieste a Eva sarebbe potuto succedere qualcosa di spiacevole. Io a quel punto ho perso la pazienza e…

    Anselmi: e…

    Marco: sono arrivato alle mani, l’ho preso per la giacca e l’ho insultato. Lo so ho fatto male, avrei dovuto trattenermi, ma non ci sono riuscito.

    Anselmi: non devi giustificarti di niente Marco, la tua reazione è stata più che normale. Ascoltate ragazzi, ieri non vi ho detto niente per non spaventarvi, ma Criscuolo è una mia vecchia conoscenza. Sono cinque anni che cerco di incastrarlo ma ancora non ci sono riuscito: ci sono un sacco di denunce a suo carico. Ha truffato una marea di gente.

    Giulio: e in cosa consistevano queste truffe?

    Anselmi: ha cominciato con le truffe on line: offriva lavoro promettendo lauti guadagni in breve tempo. Ovviamente i guadagni erano i suoi.
    Poi è passato alla vendita appartamenti, ma si dimenticava di avvertire che erano delle multiproprietà. Non soddisfatto ha deciso di dedicarsi alle truffe dei giochi telefonici televisivi: sapete quelli dove spendi fior di quattrini ogni minuto che passa senza mai prendere mai la linea? L’ultima trovata è la sua decisione di improvvisarsi manager musicale, con un piccolo particolare: di musica ne capisce tanto quanto ne capisco io di fisica nucleare.

    Marco: bella carriera non c’è che dire ma come mai non siete mai riusciti a fermarlo?

    Sergio: tra cavilli legali e ingenti somme pagate ad avvocati senza scrupoli era facile che ne uscisse.

    Giulio: ma se le cose stanno così questo riuscirà sempre a farla franca. Ma è possibile che non ci sia un modo per incastrarlo una volta per tutte?

    Anselmi: certo ma ho bisogno del vostro aiuto, le altre volte mi è sempre andata a male perché le vittime non volevano mai collaborare. Avevano troppa paura di eventuali ritorsioni, ma se voi ci date una mano forse è la volta buona.

    Alice: si ma ammesso che venga preso, tempo 48 ore e torna libero su cauzione e poi come la mettete con la storia dei cavilli legali?

    Sergio: tesoro mio le leggi fortunatamente cambiano e i cavilli decadono, a volte è una fortuna a volte invece no. In questo caso direi che è una fortuna: in base alle indicazioni che mi ha fornito Anselmi ho fatto dei controlli e devo dire che il vostro “amico” difficilmente riuscirà a cavarsela.

    Eva: si ma se Criscuolo viene scarcerato sotto cauzione si inventerà altre diavolerie, trufferà altre persone e il ciclo ricomincia.

    Anselmi: per ora pensiamo a come incastrarlo e poi penseremo al problema della cauzione. Allora siete disposti a darmi una mano?

    Marco: (dopo avere stretto la mano di Eva e cercato il suo sguardo in cerca di approvazione) quando si comincia?

    Anselmi: subito figliolo.

    Mimmo: posso aiutare pure io?

    Anselmi: ma certo anzi a te affido un compito molto importante: fai in modo che Eva non rimanga mai sola stalle sempre vicino intesi? Eva mi raccomando sia in casa che fuori sempre con qualcuno. Criscuolo potrebbe agire in qualsiasi momento se trova campo libero.

    Rudy: capitano che piano ha in mente? Sparatorie e inseguimenti a tutto spiano?

    Anselmi: (ridendo) no Rudy almeno spero di non arrivare a quel livello. A dire la verità non so nemmeno io che linea seguire; dobbiamo andare avanti un pezzo alla volta e agire in base ai comportamenti di quel matto che a quanto ho capito si fa vivo domani.

    Marco: così ha detto

    Anselmi: perfetto, allora domani quando arriva e ti chiede che decisione hai preso tu gli dirai che tornerai a lavorare con lui, l’importante è che lasci stare Eva.

    Giulio: ma siamo sicuri che la beve dopo la sfuriata di Marco di questa mattina? Insomma prima ha fatto il leone, mò è un agnellino. Criscuolo potrebbe avere dei sospetti.

    Anselmi: Marco ieri dopo quella piazzata come ha reagito?

    Marco: come se non fosse successo nulla se ne è andato e basta, mi ha anche guardato con aria da compatimento.

    Anselmi: evidentemente ha pensato che il tuo fosse un raptus passeggero, tipico dei timidi che vogliono fare i tenaci ma non ne sono capaci, e che presto saresti tornato l’ingenuo di sempre.

    Marco: ma io ero incavolato davvero e se ci ripenso mi si accartocciano i nervi.

    Anselmi: si ma questo Criscuolo non lo sa, anzi domani fai la parte del timido così penserà di averti in pugno. Non so perché ma sono convinto che non gli basterà il fatto che torni con lui, vorrà ugualmente i proventi dell’X-Tour e i 30.000 euro.

    Marco: e come devo comportarmi se fa richieste simili?

    Rudy: scommetto che inizialmente dovrai fare la parte del duro, ma poi cederai anzi farai finta di cedere. Ho indovinato?

    Anselmi: bravissimo Rudy hai centrato il bersaglio. Marco deve dare a Criscuolo l’illusione di essere in vantaggio. In questo modo sarà così sicuro di quello che sta facendo, che non penserà a eventuali inconvenienti. Ma per ora fermiamoci qua e non mettiamo troppa carne al fuoco.
    Marco ovviamente non ti lasciamo solo, noi controlleremo tutto dalla centrale di modo da tenerti d’occhio. A proposito siete a casa più tardi?

    Marco: si certo.

    Anselmi: allora io adesso vado in centrale e faccio collegare la telecamera dopodichè torno qua e la proviamo così vediamo come funziona. Una cosa però la telecamera deve stare addosso a qualcun altro altrimenti addosso a te la visuale da parte nostra è molto limitata.

    Eva: l’unica è metterla addosso a Franco o Simona.

    Marco: allora li chiamo e gli dico di venire più tardi così li mettiamo al corrente di tutta la situazione.

    Rudy: Capitano la prego posso venire con lei? Voglio vedere come fate a fare il collegamento da la a qua.

    Giulio: Rudy non cominciare, anzi perché il collegamento non lo fai da qua alla tua stanza e fili a fare i compiti?

    Alice: Rudy tu e Marco dovreste essere esperti nel campo dato che vi divertivate a spiarci nel bagno, tramite le telecamera installata sul tuo computer.

    Rudy: zitta sardina!!!

    Giulio sta per chiedere spiegazioni a riguardo, ma fortunatamente per Rudy Anselmi interviene effettuando un salvataggio nei suoi confronti.

    Anselmi: Rudy tu ti intendi di queste cose? Cioè di telecamere e diavolerie simili?

    Rudy: no… cioè…si…. a livello amatoriale…(guardando Alice con aria di sfida)

    Anselmi: chissà che non potresti esserci d’aiuto, i nostri tecnici sono molto bravi, ma sai a volte un suggerimento in più può sempre tornare utile (strizzando l’occhio a Rudy).

    Rudy: papà posso andare ti prego ti prego!!!

    Eva: e dai Giulio lascialo andare almeno non si caccia nei guai e poi non vedi come ci tiene?

    Giulio: d’accordo vai ma non rompere mentre gli altri lavorano.

    Rudy: grazie papà grazie!!! (abbracciandolo)

    Giulio: ringrazia Eva se non era per lei non ti facevo nemmeno uscire.

    Rudy: grazie sorellina, no…..cognatina vabbhè insomma grazie!!! (soffocando Eva in un abbraccio)

    Eva: prego ma non farci troppo l’abitudine eh?

    Sergio: vengo anche io in centrale con voi.

    Giulio: io torno in bottiglieria

    Lucia: io e Mimmo usciamo abbiamo appuntamento con la nonna, Pamela e Matilde.

    Alice: io vado da Jolanda dobbiamo trovarci da Regina

    Una volta usciti tutti Marco chiama Franco per aggiornarlo su quanto è successo, mentre Eva cambia e poi da la pappa alla piccola. Finite le incombenze di entrambi e rimesso la bambina nel suo lettino per la nanna, Eva si appresta ad affrontare un discorso con Marco, che in quel momento stava sparapanzato sul divano a sfogliare l’album delle figurine dei Gormiti di Mimmo.

    Eva: ehi vedo che ti dai alle letture impegnative.

    Marco: no e che era appoggiato sul bracciolo e così lo stavo sfogliando. Ti ricordi l’anno scorso quando Mimmo si era convinto che i Gormiti davano i superpoteri?

    Eva: già voleva affrontare il bulletto che si faceva dare i panini per poi rivenderseli.

    Marco: povero piccolo, ha tentato di cavarsela da solo ma non ci è riuscito, per risolvere la situazione sono intervenuti Rudy e Alice con i loro panini al detersivo.

    Eva: noi in quel periodo eravamo talmente impegnati a litigare che non ci eravamo nemmeno accorti che Mimmo era nei pasticci e aveva bisogno di aiuto. Per fortuna che c’erano quei due sciagurati che una volta tanto hanno sotterrato le armi per risolvere la situazione.

    Marco: gli scherzi di Rudy sono davvero tremendi però a volte tornano utili.

    Eva: a proposito che è sta storia della telecamera nel bagno?

    Marco: a a cosa ti riferisci? Di quale telecamera parli?

    Eva: (sedendosi sul petto di Marco di modo da rendergli difficoltoso il respiro) non fare il finto tonto Cesaroni che hai capito.

    Eva sa benissimo che Marco sta mentendo in quanto ha cominciato a balbettare e guardare il pavimento: gli succede ogni volta che dice una bugia. Lei è perfettamente al corrente della storia delle telecamera nel bagno (ma si diverte un mondo a stuzzicare Marco convincendolo a parlare, è così tenero quando è in imbarazzo) in quanto l’aveva scoperta con Alice per puro caso alzando lo sguardo sopra la porta. Ma invece di arrabbiarsi decisero di vendicarsi: aspettarono che Rudy entrasse in bagno, poi accesero il suo computer e cominciarono a filmarlo sotto la doccia, dopodichè lo ricattarono. Se non avesse tolto quella stupidaggine le immagini di lui nudo avrebbero fatto il giro di tutta la scuola. A quel punto fu costretto a cedere anche perché tutti i filmati con Alice protagonista, lei stessa aveva provveduto a trasferirli su un cd che stava teneva nascosto sotto al suo materasso.

    Marco: ok ok mi arrendo dico tutto. Rudy voleva filmare Alice mentre era nel bagno per poi ricattarla minacciandola di vendere i filmati. Mi aveva chiesto di dargli una mano a montare il tutto e ad Alice, quando ci ha visto armeggiare, abbiamo detto che era nuova e la stavamo provando. Io ho provato a dissuaderlo e credevo di esserci riuscito in quanto aveva promesso che avrebbe usato la web solo per chattare: ti prego Eva credimi.

    Eva: d’accordo ti credo d’altra parte quando vuole Rudy sa essere molto convincente, riuscirebbe a ingannare persino gli investigatori dell’ FBI.

    Eva crede al racconto di Marco in quanto nei filmati che ha visto compariva solo Alice, ma ha fatto male a dargli fiducia in quanto, in questa storia, c’è un lato oscuro di cui solo Marco stesso e a conoscenza.

    Eva: d’accordo amore mio ti credo, continua pure la tua lettura impegnativa io vado di sopra (dandogli un bacio).
     
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  3. delia_73
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    Nel tardo pomeriggio Anselmi, Rudy, Sergio e uno dei tecnici informatici del commissariato tornano con la telecamera. Nel frattempo sono arrivati anche Franco e Simona.

    Lucia: oh siete tornati, Rudy si è comportato bene o ha continuato a scocciare con domande assurde?

    Anselmi: Rudy si è comportato benissimo, è vero ha fatto un sacco di domande e osservazioni, ma tutte molto acute. Avete un figlio sveglio e intelligente.

    Marco: non è che è hai un gemello e papà non lo ha mai detto?

    Rudy: molto divertente fratellino. Quando è che parti per l’X-Tour così ti levi dalle scatole?

    Eva: la volete smettere voi due? Dovete sempre farvi notare da tutti? (provocando una risata generale).

    Anselmi: dunque questa è la videocamera, vi piace?

    Marco: a me sembra un normalissimo orologio da polso.

    Tecnico: apparentemente lo è, segna pure l’ora esatta vedete?

    Eva: carina ma l’obiettivo dove sta?

    Tecnico: sul quadrante: è costituito dal punto di incontro tra le lancette. Non ci sono puntini luminosi per non destare sospetti.

    Mimmo: ma in questo momento è accesa?

    Anselmi: certo e dalla centrale ci vedono e ci sentono, ha il microfono incorporato.

    Mimmo: che forza!!!

    Marco: ma se la tengo al polso non vedrete nulla se non il pavimento.

    Sergio: difatti non dovrai tenerla tu Marco, ma qualcuno che possa filmare ovviamente senza essere visto. Franco se la sente?

    Franco: come no, cosa devo fare?

    Anselmi: la indossi e poi incroci le braccia… ecco così perfetto. Tramite questo auricolare le daremo le indicazione su come muovere il polso di modo da avere delle riprese ottimali.

    Tecnico: provi l’auricolare, come se lo sente?

    Franco: bene, non da alcun fastidio ma sento del brusio e delle voci che è?

    Anselmi: sono le voci dei colleghi in centrale sente bene?

    Franco: alla perfezione.

    Anselmi: bene allora siamo a cavallo. Franco tenga lei la telecamera e l’auricolare e li indossi domani prima di entrare al locale. Mi raccomando si comporti il più spontaneamente possibile e tu Marco recita la parte dell’ingenuo speranzoso di fare carriera. Ora però io e il tecnico qua torniamo in centrale per definire gli ultimi dettagli, domani fuori dal locale ci sarà una pattuglia, ben mimetizzata, pronta a intervenire.

    Sergio: grazie di tutto carissimo ci sentiamo domani.

    Anselmi: buona serata a tutti.

    Simona: allora andiamo pure noi a domani.

    Eva: a domani.

    Marco: fantastico pensavo di fare il musicista e invece mi ritrovo a fare l’attore, ma sarò in grado?

    Eva: te la caverai benissimo amore mio (abbracciandolo). Guarda sarai più bravo tu dell’attore del film che abbiamo visto al cinema qualche giorno fa.

    Marco: quale quello che interpretava la parte del drogato delinquente? Il più temibile di tutto il gruppo?

    Eva: si tesoro proprio quello.

    Alice: ma quanto mi piace quel tipo!!! Ho visto delle foto e qualche video intervista e bisogna ammettere che al naturale è un vero sballo. Marco a guardarti bene tu gli assomigli in maniera impressionante, perché non ti proponi come contro figura? Così io avrei la scusa per venirti a trovare sul set, pare che il ragazzo al momento sia single.

    Rudy: sardina, quello è una persona intelligente e non si metterebbe mai con una come te.

    Alice: tu dell’amore non capisci un bel niente.

    Rudy: difatti tu e Umbertino adesso siete assieme vero? (scappando)

    Alice: troglodita che non sei altro!!! (inseguendo Rudy per tutta la casa)

    Lucia: ragazzi insomma volete calmarvi!!!

    Sergio: e dai Lucia non sgridarli, sono ragazzi è normale.

    Rudy e Alice sono tre anni che si battibeccano su qualsiasi cosa, ma in realtà si vogliono bene e se uno è in difficoltà l’altro è sempre pronto a intervenire.

    Lucia: guarda Sergio già gestire due figlie non era facile, ma gestirne cinque a volte è un’ impresa titanica.

    Marco: Lucia non preoccuparti da qua a due mesi di figli ne avrai solo tre e tutto sarà più semplice.

    Giulio: salve a tutti gente di che discutete?

    Sergio: del fatto che Lucia si lamenta che gestire cinque figli non è facile.

    Alice: (correndo dietro a Rudy) deficiente ridammi il mio diario.

    Rudy: uhhh sardina è innamorata dell’attore bello e tenebroso.

    Alice: e tu che hai le foto di Pamela Anderson in fondo all’armadio e ogni tanto le guardi e te le sbaciucchi?

    Giulio: la volete piantare che rischiate di svegliare la bambina. Rudy ridai il diario a tua sorella così la facciamo finita e ci mettiamo a tavola. Sergio ti chiedo scusa per questa scena burina.

    Sergio: ma no in fondo mettono allegria. Beata gioventù.

    Qualche ora più tardi

    Lucia: Giulio ma non sarà un po’ troppo pericolosa questa messa in scena per incastrare Criscuolo?

    Giulio: amore non c’è altra scelta e in qualche modo quello va fermato, hai sentito quante ne ha combinate truffando un sacco di gente?

    Lucia: lo so lo so, ma esporre i miei bambini a un pericolo simile.

    Giulio: Lucia i tuoi bambini non sono in pericolo: una sta qui in casa e guai se rimane da sola e l’altro è seguito dalla polizia. Quindi sta tranquilla e abbi fiducia.

    Lucia: vabbhè ci proverò ma non sarà mica facile eh??

    Giulio: brava la mia mogliettina, ora però è meglio se dormiamo che domani sarà una giornata pesante.

    Intanto nella stanza affianco Marco passando vicino al lettino, vede Marta sveglia come un grillo. Ovviamente non resiste alla tentazione e la prende in braccio.

    Marco: scriciolo lo sai che i bambini a quest’ora fanno la nanna? Cosa ci fai ancora sveglia? Ogni giorno che passa diventi sempre più bella.

    Marco strofina il suo naso contro quello della piccola, dandole un tenero bacio e di rimando la bimba sorride. E’ un gioco che fanno spesso e che piace un sacco a tutti e due.

    Marco: piccola papà ha un problema, anzi ne ha due: uno sta cercando di risolverlo grazie all’aiuto dei carabinieri, ma per l’altro deve arrangiarsi da solo. Lo sai cosa ho combinato? Ho detto una bugia a mamma nascondendole una cosa che ho fatto tanto tempo fa. Adesso però mi sento in colpa, ma allo stesso tempo non ho il coraggio di confessarle la verità. Ieri con Criscuolo ho fatto il leone, ma davanti a tua madre divento un coniglio: sono proprio stupido vero?

    Accarezza il faccino paffuto di Marta e lei allunga una manina sulla sua guancia e lo guarda quasi volesse dirgli “dai racconta tutto a mamma vedrai che non si arrabbierà anzi riderà con te ”.

    Marco: allora devo confessare tutto? Se lo dici tu obbedisco. Però ti tengo in braccio, almeno non avrà il coraggio di farmi fuori.

    Eva: ciao papà (baciandolo), ehi ma questa bambina non dovrebbe dormire?

    Marco: credo che non ne voglia proprio sapere di chiudere gli occhi: guarda qua che fanali accesi.

    Eva: e già tutta il suo papà, che alla sera non c’è verso di farlo dormire ma al mattino tirarlo giù dal letto è un’impresa, anche se a volte penso che lo faccia apposta (sfregando il suo naso contro la guancia di Marco).

    Marco: eh certo altrimenti come faccio a farmi fare un po’ di coccole.

    Eva: ma sentilo!!! Neanche non gliene facessi mai.

    Dopo qualche attimo di silenzio

    Eva: come sei serio. Però mi piaci quando sei serio.

    Marco: a me invece piaci sempre. Eva devo dirti una cosa, ma non so da dove cominciare.

    Eva: prova dall’inizio (baciandolo): mmm credo che sia qualcosa che scotta. Ormai ti conosco, mi basta guardarti…scommetto che ora comincerai a balbettare e guardare il pavimento. Dai di che si tratta.

    Marco: ecco…riguarda la faccenda della telecamera….

    Eva: quella di Anselmi?

    Marco: no quella che Rudy aveva messo nel bagno.

    Eva: ah!!! Bhe se vuoi dirmi che sapevi che Rudy ha filmato Alice non è una novità. La promessa che ti ha fatto, come prevedibile, era falsa ma io e la mia cara sorellina cè né siamo accorte e lo abbiamo ricattato con la sua stessa moneta.

    Marco: che gli avete combinato?

    Eva: abbiamo usato il metodo “Cudicini”: prima aspettato che entrasse in bagno, poi filmato mentre faceva il cretino davanti allo specchio, imitando mister muscolo, e infine ricattato. O levava quella telecamera dal muro o avremmo distribuito quelle ridicole immagini a tutta la scuola. Ovviamente quelle riguardanti Alice, lei stessa ha provveduto a farle sparire altrimenti il gioco dei ricatti diventava un circolo vizioso.

    Marco: certo che voi due insieme siete proprio terribili.

    Eva: cosa vuoi farci, a forza di vivere con degli sciagurati devi pur imparare a difenderti.

    Marco: Eva tu Rudy e Alice non siete stati gli unici a giocare con quella telecamera….l’ho usata pure io….

    Eva: che vuoi dire Marco?

    Marco: (stringendo la manina di Marta per avere conforto) bhe…ecco….io l’ho usata per….

    Eva: per?

    Marco: guardare te….

    Eva: fammi capire tu e Rudy avreste spiato me e Alice nel bagno?

    Marco: no no Rudy non c’entra….io ho guardato te mentre stavi nel bagno…. da sola

    Eva: cioè tu avresti guardato me mentre ero in bagno. E cosa facevo? Mi svestivo? Mi impiastricciavo di crema? O guardavo il mio bel faccino allo specchio?

    Marco: non facevi nulla di tutto questo. Stavi sotto la doccia (arrossendo come un pomodoro maturo e guardando un po’ Eva e un po’ il pavimento).

    L’espressione stupita di Eva è la stessa che ha avuto quando in ospedale, Marco le ha detto che la bambina non era nata prematura.

    Eva: COSA???? tu mi hai spiato mentre ero in bagno NUDA sotto la doccia??!! Quindi hai visto tutto quello che c’era da vedere? Ma bravo i miei complimenti Marco!!!

    Marco: lo so è un comportamento non proprio da stinco di santo…era il periodo in cui mi ero accorto di essere innamorato di te…
    Quel mattino sei entrata in camera mia con solo l’accappatoio io stavo cercando di capirci qualcosa con una traduzione di latino e tu abbracciandomi da dietro le spalle mi hai promesso che l’avremmo fatta assieme, poi mi hai dato un bacio sulla guancia e sei uscita.

    Eva: e dopo?

    Marco: distrattamente mi è caduto lo sguardo sul computer e ho avuto l’idea tu eri così carina e mi piacevi tanto ogni volta che mi davi un bacio o mi abbracciavi camminavo a mezzo metro da terra. Mi perdoni…per favore!!!!

    Nel chiedere perdono Marco ha la stessa espressione che hanno i bambini quando vogliono ottenere qualcosa e supplicano i genitori.

    Eva: e perché dovrei perdonarti?

    Marco: perché ero innamorato di te e non avevo il coraggio di dirtelo, per paura che mi mandassi a quel paese. E poi quando uno è innamorato fa cose che normalmente non farebbe (accarezzando la tenera guancia di Marta).

    Eva quando Marco fa così non riesce proprio ad arrabbiarsi è talmente buffo e tenero nella versione “timido imbranato”. E’ uno dei lati del carattere di Marco che le piacciono di più. Però ha voglia di stuzzicarlo e cosi decide di tenerlo sulle spine ancora qualche minuto.

    Eva: Marco io non so se dopo quello che mi hai detto riuscirò a perdonarti, sinceramente una cosa del genere me la sarei aspettata da Walter ma non da te. Mi hai deluso, pensavo fossi diverso invece eri esattamente come tutti i liceali alla tua età: un immaturo. Adesso esco ho bisogno di una boccata d’aria, pensa tu alla bambina.
    In realtà Eva non va da nessuna parte, solo nel corridoio vuole spiare la reazione di Marco.

    Marco: (parlando con Marta) io il tuo consiglio l’ho seguito, ma mi sa che non ci hai azzeccato, hai visto come ha reagito? Fossimo stati sposati chiedeva il divorzio all’istante. Adesso, papà ti mette nel lettino e poi cerca di risolvere questa situazione con mamma, giusto perché non ha abbastanza guai. Perdonami se stasera niente ninna nanna, ma non credo che la situazione sia delle migliori. Buona nanna scriciolo (accarezzandole i capelli).

    Dopo avere messo giù la piccola, Marco si siede sul letto, testa e schiena appoggiate al muro e braccia conserte.
    Eva entra in quel momento con passo lento e sorriso furbetto: Marco non appena la vede si rende subito conto che la piazzata di prima era solo una sceneggiata.
    Adesso le parti si sono invertite è Eva che un po’ si vergogna di quello che ha fatto e Marco lo capisce ma non appena lui allarga le braccia lei non esita a tuffarcisi dentro.

    Marco: vieni qua stupidina. A momenti mi facevi venire un infarto, ma sono scherzi da fare questi? (dandole un bacio sulla fronte e guardandola mentre la stringeva forte tra le braccia).

    Eva: ammetto forse ho esagerato, però non sai quanto è stato divertente. Dovevi vedere la tua espressione eri uno spasso: ancora un po’ e ti inginocchiavi per chiedere perdono (ridendo come una matta). Prima sono uscita perché non riuscivo più a trattenermi, per fortuna sono tutti a letto altrimenti avrei avuto serie difficoltà a dare delle spiegazioni. Comunque ci sei cascato come una pera matura, in quanto a recitazione non mi batte nessuno.

    Marco: puoi sempre buttarti in quel campo, non sia mai che sfondi nel mondo del cinema.

    Eva: è un’idea magari mi ritrovo a recitare col bel tenebroso che piace tanto a mia sorella.

    Marco: chi quello che la faccia uguale alla mia?

    Eva: si si ma tanto siete uguali quindi stare con lui o con te che differenza fa?

    Marco: fa la differenza che magari lo devi pure baciare e la cosa non è che mi vada molto a genio. Se poi te ne innamori?

    Eva: Marco sono baci finti sarebbe come baciare il video della cinepresa, non si prova alcuna emozione. E poi figurati se mi innamoro di quello, magari è pure antipatico e spocchioso. Ehi ma sei geloso!!!

    Marco: geloso io???

    Eva: si si, però mi piaci quando fai il gelosone (baciandolo)

    Marco: Eva (mentre lo ricopre di baci)

    Eva: si micione mio

    Marco: il vino di papà e zio Cesare, non lo bere più su di te ha strani effetti collaterali.

    Eva: guarda che ne ha anche un altro di effetto (guardandolo con aria maliziosa)

    Marco: e quale sarebbe?

    Eva: spegni la luce così te lo spiego.


     
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  4. delia_73
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    Roma 5 giugno 2009

    Questa mattina in casa Cesaroni c’è agitazione, tra poco Marco avrà il fatidico incontro con Criscuolo.

    Giulio: come ti senti Marcolino?

    Marco: uno schifo, non so nemmeno se riuscirò a reggere il gioco fino in fondo. Papà perché quell’imbecille ha usato Eva per ricattarmi? Lei non c’entra niente.

    Giulio: non importa che non c’entri, Criscuolo ha capito che lei è il tuo punto debole per questo l’ha usata per ricattarti.

    Marco: (abbandonandosi nell’abbraccio di suo padre) papà ho paura e se le facesse del male in qualsiasi caso? E io non riuscissi a proteggerla?

    Giulio: sta tranquillo non le succederà niente.

    In quel momento entra Lucia

    Lucia: Giulio sei pronto per… ma che è successo? Marco tesoro stai bene?

    Marco: si si Lucia tutto a posto grazie.

    Giulio: Marco ha avuto un momento di paura ma, data la situazione, credo sia normale.

    Lucia: ah perfetto. Io vado a vedere se i ragazzi sono pronti così poi ci avviamo verso il commissariato. Tu Marco vai via tra poco?

    Marco: si finisco di vestirmi poi vado.

    Pochi minuti dopo sono tutti pronti per uscire.

    Eva: amore noi andiamo (con le braccia attorno al collo di Marco) mi raccomando non agitarti e ricordati che fuori dal locale c’è una pattuglia pronta a intervenire.

    Marco: dovrei essere io che tiro su il morale a te, invece è tutto il contrario.

    Eva: le mogli servono anche a quello, su ora va (dandogli un bacio).

    Intanto al Rock Studio

    Anselmi: allora è tutto a pronto?

    Tecnico: si capitano è tutto a posto non ci resta che attendere.

    Sergio: speriamo che non sia un’attesa troppo lunga, anche la pattuglia di emergenza è al suo posto?

    Anselmi: si è ben mimetizzata. Sai Sergio stiamo facendo ulteriori indagini e abbiamo scoperto che Criscuolo è immanicato nella prostituzione, solo questo basterebbe a sbatterlo dentro a vita ma… assaporiamoci il suo declino molto lentamente.

    Tecnico: capitano il signor Franco ha acceso la telecamera.

    Anselmi: buongiorno Franco mi sente?

    Franco: buongiorno Anselmi si la sento bene, anche se con questo affare nell’orecchio mi sembra di essere un inviato di Emilio Fede al TG4. Piuttosto la telecamera funziona?

    Anselmi: si vede tutto alla perfezione, complimenti bel localino.

    Franco: grazie speriamo che resti aperto ancora un bel po’.

    Simona: Franco ha chiamato Marco è uscito di casa adesso, dieci minuti e sarà qua. Ma Eva e la bambina?

    Franco: sono andate in centrale con tutti gli altri

    In centrale

    Anselmi: oh siete arrivati, noi qua siamo pronti, venite accomodatevi in questa stanza così potete seguire tutto sullo schermo.

    Mimmo: che forza come al cinema!!!

    Anselmi: Marco come sta?

    Eva: la notte scorsa ha dormito forse due ore, continuava a rigirarsi nel letto, era molto agitato e questa mattina la situazione non appariva molto diversa. Papà andrà tutto bene vero?

    Sergio: non ci sono garanzie bambina mia, ma speriamo di si.

    Al Rock Studio

    Simona: Marco eccoti tutto a posto?

    Marco: si guarda una roba, non vedo l’ora che arrivi Criscuolo. Voi invece?

    Simona: al settimo cielo.

    Franco: Anselmi Marco è qua.

    Anselmi: si lo vediamo e riusciamo anche a sentirlo. Ascoltate adesso fate quello che dovete, come se fosse una giornata qualsiasi. Siate il più naturale possibile.

    Franco: Anselmi dice di essere spontanei e di fare quello che avevamo in programma di modo da non destare sospetti.

    Simona: allora prendo le carte dell’X-Tour così andiamo avanti con l’illustrazione delle tappe.

    Criscuolo: c’è nessuno si può!!!

    Simona: come non detto.

    Criscuolo: bene, bene, bene, vedo che qua si lavora. Marco hai deciso?

    Anselmi: Franco si allontani leggermente così da ampliare l’inquadratura, perfetto così.

    Marco: torno con te, ne abbiamo parlato con Franco e Simona e dopo un’attenta analisi abbiamo pensato che sia giusto così.

    Franco: sono io che ho consigliato a Marco di tornare con te, almeno avrà molte più possibilità di carriera di quelle che posso dargli io. L’X-Tour è stato un colpo di fortuna, ma una volta spenti i riflettori sulla gloria che ne conseguirà io non ho la possibilità di riaccenderli tu invece si.

    Marco: io come tu sai ho una famiglia da mantenere e non posso permettermi di avere momenti bui.

    Criscuolo: oh vedo che hai capito come funziona la vita, bravo hai fatto la scelta giusta.

    Franco: Marco dobbiamo recidere il nostro contratto, così tu puoi tranquillamente stipularne uno nuovo con Criscuolo.

    Marco: si ma bisognerà contattare il notaio di modo da fare le cose legalmente. Meglio evitare complicazioni legali. Ci sono cascato una volta e mi è bastato.

    Intanto in centrale tutti erano col fiato sospeso, nessuno osava commentare.

    Criscuolo: allora vedo che è tutto sistemato, vi lascio qualche giorno per chiudere i vostri conti, dopodichè possiamo trovarci per il passaggio della documentazione relativa a Marco.

    Simona: allora chiamo il notaio per la recissione, legalmente Marco non può avere due produttori.

    Criscuolo: bhe si certo dimenticavo questo particolare (visibilmente imbarazzato).

    Marco: perché non facciamo tutto con lo stesso notaio? Così poi ci dividiamo le spese. Con quello che costano i notai e gli avvocati (guardando Franco).

    Franco: ma certo!!! In questo modo risparmiamo che ne dici Criscuolo?

    Criscuolo: benissimo benissimo ma è fidato il vostro notaio? Sapete di questi tempi non ci si può mai fidare.

    Marco: oh si è fidatissimo, è quello che si è occupato delle questioni burocratiche quando è mancata mia madre.

    Franco: allora siamo d’accordo. Simona per piacere ti dispiacerebbe contattare il notaio Cudicini e chiedergli quando è disponibile?

    Simona: provvedo subito.

    Criscuolo: bhe io ora andrei ci sentiamo nei prossimi giorni per sapere quando avete fissato l’appuntamento. A presto.
     
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  5. delia_73
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    Anselmi: Franco tutto a posto?

    Franco: si tutto bene almeno per il momento.

    Anselmi: i miei complimenti a tutti e tre, siete stati veramente bravi, al di sopra delle mie aspettative. Senta se Marco non è svenuto può passargli l’auricolare cosi gli parlo?

    Marco: capitano sono qua.

    Anselmi: Marco sei stato grande, Criscuolo ci è cascato in pieno.

    Eva: Marco hai visto che sei riuscito a fingere? Bravo amore mio. Senti qua c’è il notaio Cudicini te lo passo cosi fissate l’appuntamento.

    Sergio: Marco sono qua complimenti a tutti e tre, bellissima interpretazione. Allora lo fissiamo questo benedetto appuntamento?

    Marco: quando vuole lei notaio.

    Sergio: che ne dici di stasera a casa Cesaroni così decidiamo come agire.

    Marco: va benissimo per questa sera.

    Anselmi: bene direi che per oggi è andata credo che adesso possiate tornare tutti ai vostri doveri. Questa sera decideremo come proseguire la nostra linea combattiva. Hai visto Eva il tuo Marco c’è l’ha fatta adesso però ti consiglio di andare da lui penso che in questo momento abbia bisogno di te.

    Eva: grazie (abbracciando il capitano).

    Anselmi: su va che ti aspetta e mi raccomando sempre accompagnata.

    Eva: ancora con la scorta? Ma ormai Criscuolo ha ottenuto il suo scopo.

    Sergio: tesoro i tipi come lui più hanno e più vorrebbero, finchè non sarà stato preso tu è meglio che in giro da sola non ci vai.

    Eva: uffa che barba, allora c’è qualche anima pia che gentilmente mi scorta fino al Rock Studio?

    Mimmo: ti accompagno io è il mio compito proteggerti.

    Eva: grazie piccolo cosa farei senza la mia guardia del corpo (dandogli un bacio sulla guancia).

    Giulio: non c’è pericolo che Criscuolo possa fare del male al bambino?

    Anselmi: Criscuolo per agire non usa la violenza fisica, ma solo quella psicologica. Il fatto che Eva non deve stare sola è che potrebbe minacciarla ed eventuali testimoni gli sarebbero scomodi in quanto potrebbero parlare.

    Eva: allora noi andiamo (prendendo Mimmo per mano).

    Anselmi: mi raccomando Mimmo tienila d’occhio.

    Mimmo tutto contento guarda Eva che gli accarezza la testa.

    Gabriella: Anselmi ma possiamo stare tranquilli?

    Anselmi: certamente anche perché c’è una cosa che non avviamo detto.

    Giulio: cosa?

    Anselmi: Eva è costantemente sotto controllo, ogni volta che esce di casa c’è una pattuglia che la segue, non si sa mai capitasse qualcosa.

    Giulio: allora io torno in bottiglieria.

    Lucia: io e mamma andiamo a casa, voi ragazzi che fate?

    Giulio: quasi quasi li porto con me almeno mi danno una mano, visto che oggi per gentile concessione di Stefania hanno saltato le lezioni.

    Alice: ah io credo che andrò con Eva e Mimmo.

    Rudy: io quasi seguo il loro esempio, ciao a tutti.

    Anselmi: bella la solidarietà tra fratelli.

    Giulio: no questa è allergia alla bottiglieria, oh su cinque figli non uno che viene a dare una mano. Io vado va, almeno sollevo un po’ Cesare che è tutta la mattina che sta da solo a sopportare Ezio.

    Durante il tragitto che li separa dal Rock Studio i ragazzi passano dall’officina di Ezio dove ovviamente trovano Walter sdraiato sotto una macchina.

    Mimmo: ciao Walter che fai?

    Walter: ehi ma cosa ci fate qua?

    Mimmo: stavamo andando a trovare Marco al locale.

    Walter: ancora non ho sentito Simona come è andata.

    Rudy: benissimo, mio fratello è un attore Criscuolo l’ha bevuta!!!!

    Walter: e vai!!!! Pere pe pe pe (tutti insieme). Lo sapevo lo sapevo!!! Il mio migliore amico è un fenomeno. Avrei voluto venire con voi, ma dovevo sistemare la macchina di un cliente… se aspetto mio padre… ehi ma non ho ancora salutato Anitina mia. Posso prenderla in braccio? Prometto che non la sporco.

    Eva: dato il colore delle tue mani, ho i miei dubbi ma prendila anche se si macchia non ha importanza.

    Walter: vieni piccola, ma quanto sei bella!!!! Tutta mamma.

    Rudy: chissà Criscuolo che macchina ha?

    Mimmo: ne ha una superlussuosa con tanto di sedili in pelle, l’autoradio e il telefono.

    Eva: e tu come lo sai?

    Mimmo: me lo ha raccontato Marco una sera che non riuscivamo a dormire perché Rudy russava.

    Rudy: tu invece nano parli nel sonno.

    Walter: Mimmo parla, Rudy russa e Marco che fa?

    Eva: russa come un orso in letargo, quando non russa parla, e mentre parla scalcia. O divido il letto o mi comprerò dei parastinchi, ha degli scarponi da sci al posto dei piedi (tutti ridono).

    Alice: tornando seri ma perché vuoi sapere che macchina ha Criscuolo?

    Rudy: ma così per curiosità…(guardandosi le unghie delle mani)

    Alice: Walter è vero che le macchine bisogna farle revisionare ogni tanto?

    Walter: giusto Ali non sia mai che poi riservino brutte sorprese.

    Eva: già potrebbe bucarsi il serbatoio della benzina

    Alice: oppure rigarsi la fiancata

    Mimmo: o trovarsi tutte e quattro le gomme bucate

    Walter: allora…ne parliamo con Marco?

    Rudy: bhe che ci facciamo ancora qua andiamo!!!

    Walter: vengo pure io metto il cartello che sto via un paio d’ore.

    Una volta arrivati al Rock Studio

    Mimmo: Marco Marco (entrando dentro di corsa e saltando in braccio a suo fratello)

    Marco: nano che ci fai qua?

    Mimmo: assieme a Rudy, Alice e Walter abbiamo accompagnato Eva così non sta da sola.

    Eva: eh si quattro accompagnatori, nemmeno Sharon Stone ha tutta questa gente intorno.

    Marco: (mettendo giù Mimmo e abbracciando la sua dolce metà) ma tu sei molto meglio di Sharon Stone amore mio (dandole un bacio)

    Walter: ehm scusate se interrompo ma ci sarebbe gente che aspetta, hai visto Anitina mamma e papà proprio non ci considerano. Quadra come si sbaciucchiano dimenticandosi di noi.

    Simona: ma prendessi esempio da loro, sei entrato e manco un bacio mi hai dato.

    Walter: è vero provvedo subito bellezza mia.

    Eva: hai visto papà che sei riuscito a fingere, sei stato grande anzi bravi a tutti e tre. Eravamo allibiti sembrava che non steste nemmeno recitando.

    Franco: Eva spero di non avere messo nei pasticci tuo padre, perdonami ma è l’unica scusa che mi è venuta in mente.

    Eva: è tutto a posto papà è ben felice di darvi una mano.

    Mimmo: Marco lo sai che vogliamo fare uno scherzo a Criscuolo?

    Marco: Rudy!!!

    Rudy: eddai fratellino sono mesi che non architetto uno scherzo decente, sardina qua me li manda tutti a monte.

    Marco: sentite siamo già abbastanza nei casini così, ci manca solo che ci mettiamo a fare scherzi idioti.

    Eva: amore uno scherzettino innocente.

    Marco: Eva sai benissimo quanto sono innocenti gli scherzi di Rudy.

    Marco si vede tutti gli occhi puntati addosso.

    Marco: sette contro uno non vale.

    Walter: otto dimentichi tua figlia. Vero piccola? (solleticando la pancia della bimba che si mette a ridere)

    Marco: mi arrendo avete vinto. Che hai in mente Rudy?

    Rudy: non lo so devo pensarci stasera vi dirò qualcosa di più preciso.

    Walter: mentre tu ci pensi io torno in officina. Ci vediamo stasera.

    Marco: Walter!!!!

    Walter: si dimmi.

    Marco: forse se lasci a noi Anitina tua è meglio (prendendo Marta dalle braccia di Walter)

    Walter: oh si scusa, ciao piccola ciao ciao (allontanandosi)

    Marco: ciao Walter (alzando la manina di Marta)

    Mimmo: io ho fame!!!!

    Rudy: pure io.

    Marco: io sto morendo.

    Eva: Ali mi sa che dobbiamo portare a casa i bambini prima che attacchino coi capricci.

    Alice: lo penso pure io, allora andiamo.

    Marco: vieni qua nano (prendendolo sulle spalle), ciao a tutti.

    Franco/Simona: ciao buon pomeriggio.

    Franco e Simona guardano i fratelli Cesaroni allontanarsi tutti insieme.

    Franco: nonostante siano figli di genitori diversi sono molto uniti.

    Simona: anche noi lo siamo adesso, se non avessi conosciuto Marco ora saremo ancora ai ferri corti.

    Franco: allora bisognerà trovare il modo di ringraziarlo come si deve. Ora però andiamo a mangiare.

    Entrambi si avviano verso casa.

    E’ sera e casa Cesaroni sembra un porto di mare tanta la gente che ci stà: i Masetti, Cesare con Pamela e Matilde, Sergio, il capitano Anselmi, Franco e Simona. Per fortuna è una calda serata di Giugno e quindi si può stare fuori in giardino.

    Giulio: mamma mia che è stasera che stanno tutti qua, c’è gente da ogni parte.

    Rudy: porte sempre aperte gente da ogni parte

    Mimmo: scusa non ti sento puoi ripetere più forte

    Marco: zitto come un ladro ricerco un metro quadro per trovar l’accordo giusto al di la del vetro.

    Tutti: sai cosa c’è c’è una girandola che ruota intorno a me. Se non si ferma c’è un perché.

    Marco e Eva: perché soffiamo insieme.

    Tutti: paparapa paparapa

    Marco: in otto si sta bene, non lo dimenticare

    Tutti: paparapa paparapa

    Lucia: Giulio amore che c’è?

    Giulio: guardali Lucia, guarda i nostri figli come sono uniti e spensierati. Se penso che fino all’anno scorso non facevano che litigare.

    Lucia: Giulio stanno crescendo e poi tra poco Marco e Eva partiranno è normale che sentano l’esigenza di stare tutti assieme.

    Franco: signor Cesaroni siete una bella famiglia, sia orgoglioso dei suoi figli. Questa mattina con Simona commentavamo il fatto che sono molto solidali tra loro, anche se si prendono spesso. Noi a seguito della morte di nostro padre avevamo avuto da ridire….non ci siamo parlati per quasi tre anni. Abbiamo ricominciato a frequentarci quando abbiamo conosciuto Marco. Io e lei siamo soli.

    Ezio: ma non avete altri parenti che so degli zii o dei cugini.

    Simona: entrambi i nostri genitori erano figli unici e i nonni non ci sono più da parecchi anni. Nel periodo in cui siamo stati separati ho dovuto affrontare tante difficoltà, non avevo nessuno che mi desse conforto anche perché essere la segretaria di Criscuolo non era il massimo della vita. Adesso però va tutto molto meglio, ho recuperato il rapporto con mio fratello e guadagnato un fidanzato (guardando Walter che gioca con Marta).

    Eva: e trovato una famiglia.

    Franco: in che senso?

    Lucia: nel senso che quando avrete bisogno di qualcosa la porta di casa Cesaroni è sempre aperta.

    Stefania: e anche quella di casa Masetti (abbracciando Simona)

    Cesare: benvenuti nella nostra umile e modesta famiglia. Facciamo un brindisi con il vino del vigneto “Tiberio Cesaroni” nostro padre.

    Anselmi: davvero ottimo complimenti, adesso notaio Cudicini vogliamo prenotare questo benedetto appuntamento presso il suo studio?

    Sergio: certamente se ci sono tutti possiamo cominciare. Dunque essendo io un avvocato, di questioni notarili me ne intendo ben poco, quindi oggi sono andato da un collega che ha lo studio qua a Roma e mi sono fatto dare qualche dritta, spiegandogli la situazione. Per l’incontro con Criscuolo ci ha gentilmente concesso l’uso del suo studio, che si trova in Via Dei Fori Imperiali 55.

    In quel momento suona il telefono di Simona

    Simona: si ciao no no dimmi ah il numero del notaio Cudicini? Si…aspetta che lo cerco non trovo l’agenda.

    Sergio su consiglio di Anselmi passa il numero a Simona.

    Simona: ecco l’ho trovato ma per che cosa è ah vuoi parlargli no ho solo il cell così quando abbiamo bisogno parliamo direttamente con lui. Si ci vediamo dal notaio non appena riesco a fissare l’appuntamento. Ciao. Era Criscuolo

    Anselmi: prevedevo una mossa del genere scommettiamo che ti chiama per un’incontro a due, vorrà farti una proposta interessante.

    Ezio: che genere di proposta?

    Sergio: semplice vorrà offrirmi dei soldi perché stenda dei contratti fasulli.

    Matilde: ma è una tangente

    Sergio: un motivo in più per incastrarlo non trovi? Ovviamente lo accontentiamo ma poi come lo fermiamo?

    Rudy: io avrei un’idea

    Giulio: Rudy per favore qua non si tratta di fare scherzi scemi a tua sorella.

    Rudy: ma papà io.

    Giulio: zitto e fila in camera tua…

    Rudy seppur mal volentieri obbedisce, ma passando vicino a Marco dal suo sguardo capisce che non tutto è perduto, infatti più tardi, quando tutti sono andati via, i ragazzi si trovano in camera tutti insieme compresi Matilde, che ha ottenuto il permesso di dormire li e Walter che non alcuna intenzione schiodarsi da quella casa perché “deve giocare con Anitina”.

    Giulio: ragazzi è tardi cosa ci fate ancora in piedi?

    Rudy: ah niente stavamo commentando cosa è successo oggi.

    Giulio: ah bhe allora vi lascio ai vostri commenti. Ma la piccola non dovrebbe dormire?

    Marco: dillo a Walter.

    Walter: è dai lasciamela ancora cinque minuti ti prego!!!

    Giulio: allora io vado buonanotte.

    Marco: notte papà

    In camera di Giulio e Lucia

    Lucia: certo che prima sei stato un po’ pesante con Rudy

    Giulio: Lucia quando ci vuole ci vuole, qua non si tratta di scherzi tra liceali è una cosa seria

    Lucia: ma che ne sai te se aveva in mente di fare qualche scherzo scemo, magari voleva solo suggerire un’idea.

    Giulio: guarda non oso nemmeno immaginare quale idea avrebbe potuto suggerire.

    Lucia: eh dai ma non essere sempre così catastrofico su!!! Dai un po’ di fiducia a tuo figlio no? Ha quindici anni mica quattro.

    Giulio: appunto perché a quindici anni sono tutti fuori di testa. Marco alla sua età non era così era più maturo

    Lucia: e lo credo lo avevi caricato di responsabilità dove trovava il tempo di fare le boiate che si fanno a quindici anni?

    Giulio: non potevo fare diversamente Mimmo e Rudy erano piccoli io dovevo mandare avanti la bottiglieria e non sempre avevo il tempo di stargli dietro, così ho dovuto fare affidamento su Marco. Per fortuna che quando siete arrivate voi tutto è cambiato in meglio (dando un bacio a Lucia).

    Lucia: non essere arrabbiato con Rudy e poi anche se ne avesse in mente una delle sue, questa volta potrebbe tornare utile no?

    Giulio: d’accordo non pensiamoci più.

    Intanto nella camera dei ragazzi

    Eva: dai Rudy dicci cosa ha partorito la tua diabolica mente.

    Rudy: allora Criscuolo ha un super bolide giusto?

    Marco: si perlomeno da quello che so è così

    Rudy: quindi non la terrà fuori sotto al sole, la pioggia e quant’altro

    Mimmo: la terrà dentro a un garage

    Rudy: bisognerà per prima cosa sapere dove si trova e poi riuscire a entrarci. Una volta dentro faremo una “piccola revisione” al suo giocattolo, ovviamente dall’esterno non si noterà nulla perché eventuali “riparazioni” riguarderanno il motore.

    Marco: e poi avrà bisogno di un meccanico vero Walter?

    Alice: si ma come facciamo a fare in modo che trovi la macchina malandata? Non abbiamo la possibilità di controllarlo a vista.

    Matilde: avete detto che Simona ha lavorato per Criscuolo, quindi con una scusa banale potrebbe fare in modo di farsi accompagnare dal notaio, tanto ci devono andare anche lei e Franco.

    Mimmo: nel momento in cui Criscuolo si accorgerà che la sua macchina non parte Simona sarà con lui e prontamente gli dirà che bisogna chiamare un meccanico che guarda caso sarà Walter.

    Walter: andrò a recuperare il catorcio e non appena arrivati in officina, Marco passerai “casualmente” li davanti mentre vai dal notaio e ti offrirai di andarci tutti assieme. Dirò a Criscuolo di tornare dopo che avrà finito con voi.

    Rudy: e una volta uscito dall’officina col suo giocattolino funzionante troverà una sorpresa.



     
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  6. delia_73
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    Roma 6 giugno 2009

    Casa Cesaroni è una mattina come tutte le altre: Giulio è in bottiglieria, Lucia, Mimmo, Alice e Rudy a scuola, dove negli ultimi giorni fioccano compiti in classe e interrogazioni.
    Eva sta finendo di riordinare lo scempio che ogni mattina dopo colazione rimane sul tavolo: tazze, bicchieri, spremute avanzate e via dicendo. Marta dentro l’ovetto guarda con interesse cosa fa la sua mamma.

    Eva: hai visto che caos su questo tavolo, ogni mattina è la stessa storia guarda qua la tazza di zio Rudy, inzuppa i cornetti nel latte e poi sgocciola dappertutto.

    In quel momento entra Marco che le avvolge le braccia intorno alla vita dandole un bacio sul collo.

    Marco: buongiorno mamma

    Eva: papà potevi dormire ancora un po’ (girandosi e mettendogli le braccia intorno al collo)

    Marco: e che ho allungato una mano e tu non c’eri mi sentivo tanto solo in quel letto vuoto e freddo (strofinando il suo naso contro quello di Eva e dandole un bacio). Mmmm le tue labbra sanno di nutella.

    Eva: colpa di Pamela, lei e Cesare hanno portato i cornetti ripieni.

    Marco: che ovviamente vi siete pappati non lasciandone nemmeno uno per un povero affamato.

    Eva: eh no, qualcuno ha pensato a te, non appena Matilde ha appoggiato il sacchetto sul tavolo me ne sono impossessata e ne ho messo uno da parte.

    Marco: a volte mi chiedo come farei senza di te (baciandola)

    Eva: staresti senza cornetti

    A un certo punto un dolce gridolino reclama attenzione

    Marco: ehi ma non ho ancora salutato la mia bimba (prendendola in braccio e stampandole un bacio sulla guancia).

    Eva: lo sai che a tua figlia piace la nutella?

    Marco: perché gliela avete fatta assaggiare?

    Eva: Rudy ha provato a mettergliene un po’ sulla bocca e dalle smorfie buffe che faceva direi che non le faceva così schifo.

    Eva va a sedersi sulle ginocchia di Marco, mette le mani attorno al suo collo e appoggia la testa alla sua spalla.

    Marco: sbaglio o qualcuno qua ha voglia di coccole?

    Eva: un pochino

    Nel frattempo anche qualcun altro ne approfitta per stare assieme

    Simona: buongiorno pacioccone mio dormito bene?

    Walter: per quelle due ore che sono riuscito a dormire si per il resto che ne dici facciamo un ripasso baby?

    Simona: ma quanto sei cretino. Walter cosa avete deciso riguardo allo scherzo a Criscuolo? Ieri quando sei arrivato avevamo altro a cui pensare.

    Walter racconta a Simona della discussione avvenuta la sera prima

    Walter: solo che ora dobbiamo sapere dove si trova questo benedetto garage e trovare il modo di aprirlo senza scassinare la saracinesca.

    Simona: e dove sta il problema? Io so dove è ho pure le chiavi sia del garage che della macchina. E non fare quella faccia da pesce lesso, quando ero la sua assistente e lui stava in giro per il mondo io avevo l’incarico di portargli fuori la macchina di modo da fare girare il motore.

    Walter: e hai ancora le chiavi?

    Simona: si sperando che non abbia cambiato le serrature

    Walter: che dici andiamo a provare?

    Simona: dai vestiti che le cerco. Ma quanto sei bello (baciandolo).

    Intanto Sergio ha ricevuto la tanto attesa telefonata e ha dato appuntamento a Criscuolo davanti allo studio

    Criscuolo: buongiorno lei è il notaio Cudicini?

    Sergio: si la stavo aspettando entriamo

    Criscuolo: mi scusi una curiosità, se lei si chiama Cudicini perché sulla targa c’è scritto Mambretti & Partners?

    Sergio: è uno studio associato, il notaio Mambretti è il titolare e i Partners sono i suoi soci di cui uno il sottoscritto.

    Criscuolo: capisco

    Sergio: di che cosa voleva parlarmi sembra piuttosto urgente.

    Criscuolo: le spiace se mi accendo un sigaro lo faccio sempre quando parlo di affari

    Sergio: prego faccia pure

    Criscuolo: lei dovrebbe sancire il contratto tra me e Cesaroni e annullare quello tra lui e Franco Benvenuti

    Sergio: si pare che mi paghino per quello

    Criscuolo: è possibile modificare le clausole dei contratti?

    Sergio: in alcuni casi certo che si può ma cosa vuole inserire nel contratto tra lei e Cesaroni?

    Criscuolo: che se qualora le cose dovessero andare male la responsabilità è solo di Marco il quale mi dovrà risarcire della somma che ho speso per mantenerlo.

    Sergio: lei sa che questo è illegale? La responsabilità oltre che di Cesaroni sarebbe anche sua dato che lei è il suo menager.

    Criscuolo: lo so che illegale ma forse questo potrà convincerla (porgendogli una mazzetta da 2000 € tutti in monete da 500)

    Sergio: ah se le cose stanno così un’eccezione si può fare, ma io per legge devo leggere ad alta voce le clausole ed è palese che rifiuterà

    Criscuolo: non si preoccupi non ne avrà il coraggio è troppo ingenuo

    Sergio: non lo conosco ma se lo dice lei ci credo. Affare fatto allora, senta che ne dice se fissiamo l’appuntamento così poi chiamo la Signorina Benvenuti per una conferma.

    Criscuolo: perfetto

    Sergio: le va bene dopodomani 7 giugno alle ore 17:00?

    Criscuolo: benissimo allora a dopodomani e…confido in lei.

    Sergio: vada tranquillo, scusi ma la devo lasciare ho appuntamento con un cliente per l’apertura di un testamento.

    Uscito dallo studio Sergio si reca a casa Cesaroni dove gli apre Marco con la bambina in braccio.

    Sergio: ciao Marco tutto bene? Oh la mia nipotina!!! Vieni in braccio a nonno, ma come pesi mamma ti nutre bene. Scusate se disturbo a quest’ora.

    Marco: ma si figuri lei può venire quando vuole.

    Sergio: Marco smettila di darmi del lei, vabbhè che sono un nonno ma mi fai sentire vecchio.

    Marco: d’accordo vada per il tu.

    Eva: papà (abbracciandolo)

    Sergio: ciao tesoro ho appena avuto un incontro con Criscuolo. Come da copione mi ha offerto una mazzetta da 2000 €.

    Marco: e cosa ha voluto in cambio?

    Sergio: che inserissi una clausola dove qualora le cose dovessero andare male la colpa ricade solo su di te. Marco ascoltami l’appuntamento è fissato per dopodomani alle 17:00, sarà mio compito leggervi le clausole tu fa l’ingenuo e accetta tutto intesi?

    Marco: si va bene, certo che con questa storia non la finiamo più, mi sembra di essere il protagonista delle vicende del Commissario Montalbano.

    Eva: tesoro ancora un po’ di pazienza siete quasi sul punto di incastrarlo.

    Sergio: bene vado in centrale e relaziono tutto ad Anselmi. Ciao tesoro ciao piccolina il nonno va via ma torna presto a trovarti.

    Marco: bellezze mie dove eravamo rimasti? (abbracciando Eva e dando un bacio sulla testolina di Marta)

    In quel momento risuona il campanello

    Marco: uffa!!! Oggi il campanello c’è l’ha con noi. Walter Simona!!!!

    Simona: ciao Marco, ma siete ancora in pigiama non abbiamo interrotto niente spero.

    Marco: no no tranquilla con lei sveglia la cosa ci riesce un po’ difficile.

    Walter: uhh Anitina vieni un po’ qua!!!

    Eva: a cosa dobbiamo la vostra visita?

    Simona: ho trovato le chiavi della macchina e del garage, mi ero dimenticata di ridargliele quando me ne sono andata.

    Walter: siamo andati a provarle e funzionano!!!

    Eva: allora possiamo dare il via al piano, papà questa mattina ha incontrato Criscuolo che, come prevedibile, gli ha dato dei soldi perché immettesse una clausola fasulla nel contratto. Qualora le cose andassero male, la colpa è tutta di Marco che dovrà rimborsargli tutte le spese da lui sostenute.

    Simona: figuriamoci se non trovava il modo di farsi dare dei soldi. Per quando è fissato l’appuntamento?

    Marco: dopodomani alle 17:00 oggi pomeriggio se siete al locale organizziamo tutto. Oh mi raccomando non parlatene con nessuno se mio padre lo viene a sapere ci disconosce come figli.

    Walter: io torno in officina

    Simona: io ho delle commissioni da sbrigare altrimenti voi mica partite.

    Marco/Eva: Walter!!!

    Walter: che c’è? Uh è vero scusa piccola ti stavo portando con me

    In quel momento arriva Lucia che ha terminato le sue lezioni alla 4° ora.

    Lucia: ciao a tutti…oh ma avete messo tutto a posto.

    Eva: il tavolo era un porcile e dato che non avevamo nulla da fare abbiamo sistemato

    Lucia: a voi due la vita di coppia e il diventare genitori ha fatto bene, prima a momenti manco il piatto dal tavolo toglievate.

    Eva: mamma è passato papà dice che questa mattina ha incontrato Criscuolo le previsioni di Anselmi erano esatte.

    Lucia: cosa è successo?

    Marco: ha voluto che nel contratto ci fosse la clausola secondo cui qualora le cose non dovessero andare bene, io devo sborsare tutto quello che lui ha speso per me.

    Eva: papà ha fissato l’appuntamento per dopodomani alle 17:00, abbiamo già avvisato Simona è stata qua con Walter.

    Lucia: Anselmi lo sa?

    Eva: si glielo ha detto papà, andava da lui dopo essere stato qui.

    Marco: e a te come è andata?

    Lucia: bene, questa mattina ho distribuito i compiti in classe, Mimmo e Matilde hanno preso il voto più alto.

    Marco: quale era il titolo?

    Lucia: che rapporti ho con la mia famiglia.

    Eva: ne avranno avute di cose da scrivere.

    Lucia: infatti hanno scritto quattro pagine di due fogli protocollo. Mamma mia come è tardi sarà meglio mettere su qualcosa è quasi ora di pranzo.

    In quel momento Marta comincia a piangere

    Eva: ecco arriva a quest’ora e attacca la cantilena. Un orologio. Mamma se non hai bisogno di aiuto la porto fuori almeno si calma.

    Lucia: no grazie tesoro vai pure.

    Eva: allora piccola proviamo a uscire cosi vediamo se ti passa.

    Marco: data l’ora possiamo andare a raccattare i piccoli a scuola.

    Lucia: ragazzi vi spiace prendere anche Matilde oggi pranza con noi, Pamela non riesce a uscire dall’ufficio e Cesare è da un fornitore.

    Eva: guarda sono bastati pochi metri fuori casa ed è crollata. Devo ancora capire come mai tutti i giorni a mezzogiorno e mezza attacca con la litania.

    Marco: mamma prima o poi la soluzione a questo piccolo perché la troviamo (abbracciandola e baciandola)

    Eva: ma ti sembra il caso di dare spettacolo in mezzo alla strada? Smettila ci stanno guardando tutti.

    Marco: che ci posso fare se ho voglia di baciarti.

    Eva: andiamo va che facciamo tardi.

    Davanti alla scuola incontrano Stefania.

    Stefania: Marco Eva come mai qua? Nostalgia dei bei tempi andati?

    Marco: eh si ci mancano le urla della direttrice “Filate in classe subito o vi sospendo a vita” (ridendo con Stefania).

    Eva: Marta rognava e l’unico modo per farla smettere era portarla fuori, così data l’ora siamo venuti a prendere i piccoli. Però è ancora presto manca mezz’ora.

    Stefania: venite con me, aspettatemi in ufficio arrivo subito.

    Stefania va a chiamare i ragazzi in classe:

    1°media

    Stefania: permesso scusate se interrompo, Mimmo Matilde prendete la vostra roba e venite con me.

    1°liceo

    Stefania: permesso scusate: Rudy, Alice prendete i vostri zaini e venite con me in presidenza

    Budino: ma che hai combinato?

    Rudy: una volta tanto niente!!!

    Jolanda: ma che succede Ali?

    Alice: bhoo a saperlo.

    Una volta fuori in corridoio

    Alice: ma che succede perché ci hai fatto uscire?

    Stefania: shh seguitemi. Guardate un po’ chi c’è (aprendo la porta della presidenza)

    Mimmo: Marco, Eva.

    Alice: è successo qualcosa a casa?

    Marco: no siamo solo venuti a prendervi

    Stefania: manca ancora mezz’ora ma potete andare. Io non so niente e non ho visto nulla.

    Rudy: grazie zietta

    Stefania: Rudy non ti azzardare un’altra volta a chiamarmi zia perché altrimenti ti faccio rimanere qua fino a settembre che non riapre la scuola.

    A Stefania piace quando la chiamano zia, ma è più forte di lei ogni tanto deve trovare una scusa per strillare.

    Ezio: ciù ciù sei pronta? Ehi cosa è la rimpatriata della seconda e terza generazione dei Cesaroni?

    Eva: abbiamo solo deciso di venirli a prendere.

    Stefania: allora noi andiamo, oggi pranziamo sull’isola Tiberina al ristorante Sora Lella.

    Ezio: fanno degli spaghetti all’amatriciana che sono la fine del mondo. Ciao a tutti.

    Marco: allora oggi dopo pranzo andiamo tutti al Rock Studio cosi definiamo i dettagli dello scherzo da fare a quell’imbecille.

    Rudy: si ma come ci entriamo dentro quel garage?

    Eva: Simona ha le chiavi, lei e Walter sono andati questa mattina a provarle.

    Rudy: non vedo l’ora!!!

    Primo pomeriggio Rock Studio

    Rudy: allora se l’incontro è dopodomani alle 17:00 dobbiamo agire per le 15:00.

    Simona: verso le 16:30 io arriverò con Criscuolo che troverà la sorpresa, al che gli proporrò di chiamare Walter.

    Walter: porteremo la macchina in officina e gli dirò di ripassare più tardi.

    Marco: casualmente passerò li davanti col furgoncino e andremo insieme dal notaio.

    Rudy: qua bisogna parlare con Anselmi a questo punto abbiamo bisogno del suo intervento.

    Matilde: uscito dall’officina si troverà braccato giusto?

    Rudy: giusto cugina (dando il 5 a Matilde)

    Alice: che ci facciamo ancora qua, andiamo in centrale.

    Al commissariato

    Usciere: desiderate?

    Eva: il capitano Anselmi dobbiamo parlargli è urgente!!!

    Usciere: se non avete un appuntamento non potete passare. Buona giornata.

    Anselmi: che succede oh ragazzi che piacere vedervi.

    Mimmo: dobbiamo parlarle è questione di vita o di morte.

    Anselmi: addirittura!!! Allora andiamo su nel mio ufficio

    Marco spiega il piano che hanno organizzato e Anselmi tace pensieroso per qualche minuto

    Matilde: non le piace vero? (con aria demoralizzata guarda Eva che le accarezza i capelli)

    Anselmi: ragazzi voi mi stupite

    Walter: un piano perfetto, i miei complimenti.

    Mimmo: allora ci aiuta?

    Anselmi: certo giovanotto.

    Eva: capitano dobbiamo chiederle un favore, non dica nulla ai nostri genitori.

    Marco: mio padre ha paura che possa succederci qualcosa di serio. Provvederemo noi con una scusa a farli venire in officina di modo che possano assistere alla cattura.

    Anselmi: va bene non dico niente, per quando dobbiamo essere pronti?

    Walter: dopodomani alle 18:00 circa davanti alla mia officina

    Anselmi: allora preparo la squadra. Ora andate a casa e preparatevi bene per il “colpo”.
     
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    Roma 7 giugno 2009

    E’ giunto il giorno fatidico, oggi Criscuolo vedrà decadere definitivamente tutta la sua carriera di truffatore.

    Eva: mamma io e Marco oggi usciamo, ti spiace tenere la bambina?

    Lucia: ma certo che no tesoro, ci penso io andate tranquilli.

    Ore 15:00 davanti al garage di Criscuolo, mentre Mimmo e Matilde fanno da palo, Rudy, Walter, Eva e Alice si apprestano ad entrare armati di utili strumenti atti alla “revisione”. Eva tramite il telecomando di apertura disattiva l’allarme e fa scattare la serratura; Rudy si infila sotto ai sedili e scollega i fili che permettono l’accensione del motore mentre Walter aiutato da Alice smanetta nel cofano “riparando”:
    - l’impianto di lubrificazione
    - gli organi di trasmissione
    - la valvola dell’accelleratore che permette l’afflusso di miscela al motore
    - frizione
    - freno

    Una volta completata l’opera richiudono macchina e garage nascondendosi aspettando l’arrivo di Simona e Criscuolo.

    Criscuolo: aahh ecco qua il mio gioiello, ma quanto ne sono orgoglioso fila che è una meraviglia.

    Simona: si è vero è molto comoda sembra di guidare stando seduti sul divano.

    Criscuolo si siede al posto di guida mette in moto e niente

    Simona: bhe che succede?

    Criscuolo: ma che ne so non parte, non si accende nulla, acceleratore e frizione girano a vuoto!!!

    Intanto i ragazzi nascosti dietro a un muro sghignazzano come matti e non appena Simona (che a stento si trattiene dal ridere) fa loro un segno sgattaiolano fuori senza farsi vedere.

    Alice: non so a voi ma a me fa male la pancia a forza di ridere.

    Walter: oh ma avete visto che faccia aveva

    Matilde: peccato che Marco non sia qui a godersi la scena

    Eva: stasera gli facciamo il resoconto dettagliato ma ora torniamo in officina e lasciamo campo libero a Walter.

    Criscuolo: io vorrei sapere che cavolo è successo ieri andava benissimo!!!

    Simona: calmati ora chiamo il meccanico.

    Criscuolo: chi quello scheletro ambulante che ti porti a letto?

    Walter: (sottovoce) brutto fetentone ma ti guardassi te.

    Simona: hai altre alternative? Almeno ci dà un auto in sostituzione cosi possiamo andare a quel benedetto appuntamento. Pronto Walter c’è un problema la macchina di Criscuolo non parte puoi venire? Ti aspettiamo tra poco.

    Walter: eccomi cosa c’è che non va?

    Criscuolo: cosa vuoi che ci sia? Non parte non da segnali!!!

    Walter infila la testa nel cofano e chinato sul motore finge di controllare cosa c’è che non va, in verità sta ridendo con Simona che, di nascosto da un Criscuolo sempre più in crisi, continua a dirgli di smetterla. Finalmente riesce a riprendersi e comunica il responso.

    Walter: la sua auto ha il motorino di avviamento completamente andato, le sospensioni da rifare e i freni da cambiare. La devo portare in officina qua non posso fare niente, se ha bisogno posso darle un’ auto in sostituzione.

    Criscuolo: muoviamoci che già siamo in ritardo.

    Walter e Criscuolo spingono l’auto fino in officina seguiti da Simona che ancora un po’ ed esplode a forza di trattenersi dal ridere.

    Criscuolo: quanto tempo ci vuole per ripararla?

    Walter: ripassi verso le 18:00 dovrebbe essere pronta

    In quel momento “casualmente” Marco passa li davanti col furgoncino.

    Marco: Simona come mai qua? Non resistevi più senza Walter?

    Simona: a Criscuolo si è guastata la macchina così l’abbiamo portata qua.

    Marco: dai saltate su andiamo la tutti insieme

    Non appena il furgoncino si è allontanato Eva, Rudy, Mimmo, Alice e Matilde escono dal retro dove si sono nascosti.

    Alice: adesso tocca a loro ma avete visto Criscuolo è fuori di sé

    Walter: ragazzi vi giuro prima per poco non mi sgamava, stavo con la testa dentro al motore e continuavo a ridere.

    Ore 17:00 dal notaio

    Sergio: se ci siamo tutti possiamo cominciare, partiamo dall’annullamento del contratto tra Benvenuti e Cesaroni e poi passiamo all’altro.

    Dopo mezz’ora alla fine della riunione:

    Criscuolo: allora siamo a posto, Marco da adesso in po è sotto la mia tutela: ha fatto grandi passi avanti e sono convinto che andrà lontano.

    Franco: mi spiace Marco, ma non potevamo fare diversamente, però vienici a trovare ogni tanto.

    Marco: contateci verrò talmente spesso che mi caccerete via. Grazie di tutto senza di voi non sarei dove sono ora.

    Simona: di nulla, domani porto a Criscuolo la tua documentazione.

    Criscuolo: io devo andare a recuperare la mia auto

    Marco: Simona me lo faresti un favore? Ora ho una commissione da fare, ti do le chiavi del furgoncino potresti lasciarlo da Walter? Più tardi lo vengo a recuperare.

    Approfittando del fatto che Criscuolo si era allontanato un attimo per parlare con Sergio, Franco e Simona chiedono spiegazioni a Marco.

    Franco: ma non eravamo d’accordo che dovevi venire con noi?

    Marco: si ma è saltato fuori un imprevisto. Ci vediamo in officina tra mezz’ora (scappando via)

    Franco: ma che gli è preso?

    Simona: è quello che vorrei sapere, dai andiamo

    Intanto in officina Eva fa una telefonata

    Eva: pronto mamma? Si sono in officina da Walter senti devi venire subito c’è un problema e chiama anche papà e Giulio

    Lucia: ma tesoro come faccio la bambina poi qua ci sono Pamela e Stefania siamo in bottiglieria.

    Eva: meglio di a tutti di venire qua che è urgente

    Giulio: che era Eva?

    Lucia: si vuole che andiamo tutti in officina da Walter dice che è urgente.

    Ezio: oh Dio Walterino mio mica starà male?

    Stefania: ma smettila quello è come suo padre chi lo ammazza

    Pamela: ma che dobbiamo venire anche noi?

    Lucia: Eva ha detto di andare la tutti quanti e spicciarci pure

    Una volta giunti in officina

    Ezio: ragazzi che succede tutto a posto? State bene si?

    Walter: si stiamo bene, adesso venite con me, andate a mettervi nel retro qua rimango solo io.

    Giulio: e noi saremo corsi fino a qui per rinchiuderci in uno sgabuzzino? Rudy questa non te la faccio passare lo sapevo che avresti premeditato qualcosa ma stavolta non te la cavi.

    Lucia: papà ha ragione Rudy, io l’altra sera ho preso le tue difese quando lui era convinto che stessi pensando a uno dei tuoi stupidi scherzi ma ora devo ricredermi.

    Eva: Giulio, mamma basta per una volta nella vostra vita lasciateci fare a modo nostro, se vi abbiamo fatto venire qui non è perché non avevamo nulla di meglio da fare. Un motivo c’è e tra poco lo saprete ma ora per piacere state zitti o rischiate di mandare all’aria tutto quanto.

    In quel momento entra Simona con Franco e Criscuolo

    Criscuolo: è pronta la mia macchina?

    Walter: ci va ancora qualche minuto, abbia pazienza. Avete fatto tutto dal notaio?

    Simona: si tutto a posto

    Walter: scusa ma come mai hai te il furgoncino? Marco dove sta?

    Franco: è quello che vorremmo sapere, prima usciti dallo studio ha detto che aveva da fare ed è andato via di corsa.

    Alice: ma tu ne sai niente?

    Eva: io no eravamo d’accordo che sarebbe venuto qua appena finito.

    Walter: la sua macchina è a posto (richiudendo il cofano), in tutto sono 500 €

    Criscuolo: non è un po’ caruccio?

    Walter: no anzi dato che è lei ho fatto un prezzo di favore

    Criscuolo: ah va bene, tieni.

    Mentre Criscuolo sale in macchina e controlla le copie del contratto con aria trionfante, fuori dall’officina quattro macchine dei carabinieri si sono piazzate di modo da non permettergli di fuggire.
    Su una di queste

    Anselmi: Marco sei pronto? Scusami per il corso super accelerato ma non c’era tempo.

    Marco: no no si figuri va bene così, chissà come reagirà la mia famiglia.

    Anselmi: saranno fieri vedrai. Oh il nostro amico sta uscendo.

    Intanto Eva e tutti gli altri escono dal retro, con gli adulti che ancora non hanno capito cosa sta succedendo.

    Giulio: pure i carabinieri, ragazzi cosa avete combinato?

    Walter: Criscuolo è finito

    Simona: certo che se sapessimo che fine ha fatto Marco non è che ci dispiaccia.

    Walter: già avesse almeno oh mio Dio guardate chi sta scendendo dalla macchina con Anselmi

    Lucia: ma che ci fa Marco con la divisa da carabiniere? Eva che è sta storia?

    Eva: vorrei saperlo anche io mamma

    Marco e Anselmi insieme si avvicinano a Criscuolo che stava seduto sul sedile inerme.

    Anselmi: Criscuolo ti spiacerebbe scendere dobbiamo fare un controllo.

    Criscuolo: che fai Marco giochi a fare il carabiniere? (cercando di fare il duro)

    Marco: non credo vedi questo è il mio distintivo leggi cosa c’è scritto? Marco Cesaroni ufficiale di Polizia Giudiziaria.

    Anselmi: ti è andata male Criscuolo è vero Marco fa il musicista ma quello è un hobby è entrato a fare parte del corpo dei carabinieri da pochi mesi.

    Criscuolo scende dalla macchina e in segno di resa porge i polsi: Marco gli infila le manette e poi dandogli un leggero schiaffetto sulla guancia

    Marco: mai mettersi contro un Cesaroni specie se è ingenuo timido e imbranato si possono avere delle sorprese.

    Anselmi: accompagnate Criscuolo in centrale io arrivo.

    Mimmo: Marco (correndogli incontro e saltandogli in braccio) ci siamo riusciti!!!

    Marco accarezza la testa di Mimmo poi lo mette giù per abbracciare Eva

    Eva: ma cosa fai ti metti a giocare al carabiniere? (coprendolo di baci)

    Anselmi: l’idea è stata mia, Marco mi ha raccontato che Criscuolo lo aveva denigrato definendolo ingenuo e incompetente e così ho voluto dargli la possibilità di prendersi una piccola rivincita.

    Eva: mamma Giulio scusate per prima.

    Lucia: tranquilla è tutto a posto.

    Anselmi: io non so come ringraziarvi erano anni che gli correvo dietro

    Franco: siamo noi che dobbiamo ringraziare lei, ci ha tirato fuori da un imminente rovina. Avvocato Cudicini grazie per la collaborazione, ovviamente provvederemo a ricompensarla per il disturbo, in fondo le abbiamo fatto perdere dei giorni di lavoro.

    Sergio: no no no nessun disturbo, l’ho fatto volentieri e poi in questo modo ho avuto l’occasione di stare un po’ con la mia nipotina.

    Mimmo: e adesso cosa facciamo?

    Giulio: ora andiamo tutti a casa e ci prepariamo per stasera diamo una festa in giardino. Dobbiamo festeggiare. E tu Marco una volta a casa levati sta divisa che non ti posso guardare così conciato mi sembra di stare a “distretto di polizia”.

    Stefania: ma non è vero sta benissimo, l’uniforme lo rende molto affascinante.

    Marco: questo vuol dire che normalmente faccio schifo?

    Eva: tu sei affascinante in qualsiasi caso amore mio. Però adesso andiamo a casa che tua figlia ha fame.

    Ore 20:00 casa Cesaroni

    Lucia: è quasi tutto pronto, certo che organizzare una festa in meno di due ore non è il massimo della vita

    Eva: eddai mamma se non l’avessimo deciso all’ultimo momento non sarebbe stato cosi divertente.

    Lucia: in effetti hai ragione, certo che colpi di scena come quello di oggi accadono solo nella nostra famiglia. Quando eravamo a Milano non ci saremo mai sognati di dare vita a situazioni simili.

    Alice: è l’influsso della famiglia Cesaroni, ci hanno contagiato dal primo momento che abbiamo messo piede qua dentro. Guardate anche papà è stato colpito (vedendo Sergio che scherza e ride con Giulio, Cesare ed Ezio).

    Lucia: chi lo avrebbe mai detto, l’avvocato Cudicini così serio e posato che si mette a fare il deficiente con quei tre imbottigliati

    In quel momento si sentono Marco e Walter che discutono animatamente

    Marco: Walter per favore smettila di fare il cretino guarda che ne paghi le conseguenze.

    Walter: guarda come si diverte Anitina (facendole fare l’aeroplanino tra le sue braccia).

    Marco: Walter ha appena mangiato, vuoi smettere di sballottarla?

    Walter: Marco sei na palla però ehh che vuoi che capiti ops. Marco

    Marta ha fatto fuori il latte tutto sulla camicia di Walter.

    Marco: ecco cosa capita (ammazzandosi a forza di ridere)

    Stefania: eccalà il solito idiota, tale padre tale figlio ma dico si può essere così deficienti? Marco erano venti minuti che ti diceva di smetterla, ma lo vuoi ascoltare il tuo amico ogni tanto?

    Eva: tranquillo Walter piuttosto levati quella camicia cosi la mettiamo subito a lavare.

    Marco: io vado a prenderti una maglietta delle mie.

    Al piano di sopra Eva e Marco si incrociano nel corridoio: uno esce dalla camera da letto e l’altra dal bagno e naturalmente ne approfittano per scambiarsi qualche tenera effusione.
     
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  8. delia_73
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    Roma 1°Luglio 2009

    Siamo al mese di luglio e manca poco alla partenza di Marco e Eva per l’X-Tour: è tutto organizzato, alberghi, tappe dei concerti, prenotazioni aeree etc etc. Ancora qualche dettaglio da ultimare e poi tutto è pronto.
    Marta ha ormai tre mesi e sta crescendo bene, ogni tanto fa qualche capriccio ma tutto sommato è una bimba brava che non dà particolari problemi; da poco, in vista dello svezzamento, al posto del latte materno hanno cominciato a darle quello artificiale. Eva aveva paura che non lo accettasse, ma su suggerimento di Gabriella e grazie all’aiuto di Rudy, con la sua mania di ficcarle in bocca tutto ciò che è commestibile, hanno cominciato a fargliene assaggiare poco per volta (usando il latte apposta per i bimbi in crescita) di modo che si abituasse a un gusto diverso da quello a cui era abituata. In questo modo non ci sono stati problemi e adesso prende il latte dal biberon senza fare storie anche se ogni tanto ci ha provato a rognare, perché voleva a tornare alle vecchie abitudini. Fatica inutile perché mamma non ha ceduto: se comincia a dargliele vinte è finita.
    Quel pomeriggio al Rock Studio Franco ascolta, sempre più soddisfatto, i pezzi incisi da Marco.

    Franco: c’è qualcosa che non va sorellina? Ti vedo pensierosa.

    Simona: ti ricordi quando abbiamo detto che incontrare Marco è stata la nostra fortuna e che avremo dovuto ringraziarlo come si deve?

    Franco: si ricordo ma come facciamo?

    Simona: possiamo chiedere consiglio ai loro genitori di sicuro sapranno darci qualche indicazione.

    Walter: giorno a tutti, ciao bellezza mia, bella che sei (stampandole un bacio sulla bocca)

    Simona: arrivi al momento giusto abbiamo bisogno di te.

    Walter: che succede?

    Franco: volevamo fare un regalo a Marco e Eva ma non sappiamo cosa fargli, così abbiamo pensato di parlarne con Giulio e Lucia, ma tu devi trascinare quei due fuori di casa altrimenti che regalo sarebbe?

    Walter: ok mi inventerò qualcosa nel frattempo andiamo a bere qualcosa in bottiglieria? Offro io.

    Intanto a casa Cesaroni Alice vede Marco e sua sorella in un momento di tenerezza

    Alice: Rudy puoi venire un momento per favore?

    Rudy: che c’è sardina non vedi che ho da fare?

    Alice: i siti porno non spariscono, vuoi venire un attimo? Guarda quei due

    Rudy: e allora? Stanno pomiciando cosa c’è strano? Hanno fatto anche di peggio e il risultato lo hai in braccio.

    Alice: ma quanto sei cretino!!!

    Rudy: è la verità e poi mica è colpa mia se quei due si sono lasciati andare ai loro istinti primordiali. Se poi penso che è successo sulla mia scrivania sopra i miei libri e i giocattoli di Mimmo mi vengono i brividi.

    Alice: la vuoi piantare una buona volta di fare il deficiente?

    Rudy: ok scusami ho capito: mio fratello e tua sorella hanno bisogno di starsene da soli e in questa casa non è possibile.

    Alice: dobbiamo aiutarli ma come?

    Rudy: possiamo parlarne con papà e Lucia loro sapranno darci una mano. Solo che con quei due sempre tra i piedi la cosa diventa difficile.

    Alice: andiamo ora in bottiglieria, mamma e Giulio sono li. Ci inventiamo la scusa che portiamo a spasso Marta.

    Rudy: buona idea sardina, andiamo ad avvisarli, ma prima devo cercare il solvente per riuscire a scollarli.

    Alice: si può? Noi usciamo pensavamo di portare a spasso Marta.

    Marco: voi due assieme, che portate a spasso nostra figlia?

    Rudy: si ma se non volete

    Eva: no no va benissimo se avete voglia di fare gli zii.

    Rudy: noi allora andiamo ehm staremo via all’incirca un’ora.

    Marco: e allora? Quando tornate vi vediamo.

    Rudy: fratellino era un avviso per farti capire di non metterci troppo tempo a arrivare al “botto finale" hai capito o devo farti il disegnino?

    Marco: fila fuori da questa casa prima che il botto te lo dia sulla testa (tirandogli dietro una ciabatta).

    Alice: ciao mamma ciao papà io esco (agitando la manina di Marta)

    Marco: ciao scriciolo e mi raccomando non fare tardi. Ha tre mesi e già le raccomandiamo di non fare tardi, mi domando quando avrà diciotto anni cosa facciamo. Bhe perché ridi?

    Eva: pensavo alla battuta di Rudy che non dobbiamo metterci troppo tempo non c’è pericolo a te bastano cinque minuti quando è tanto (sdraiata sul letto a ridere come una matta).

    Marco: molto divertente!!!!

    L’espressione di Marco è paragonabile a quella di Matteo nella parte finale dell’intervista doppia alle iene, quando, nel camerino di Alessandra gli hanno detto che lei lo ha definito “bambinone permaloso”.

    Eva: scusa scusa scherzavo facciamo pace (dandogli il ditino)

    Marco: ah è tu osi prendermi in giro così eh? Comincia pure a scappare perché se ti acchiappo lo sai cosa ti succede.

    Mentre comincia a correre Eva si inciampa nei suoi piedi e finisce a terra, Marco ne approfitta per saltarle addosso torturarla.

    Eva: no il solletico sotto ai piedi no!!!!


    Intanto in bottiglieria

    Cesare: nipoti qual buon vento?

    Giulio: Alice, Rudy, Mimmo ma non stavate a casa? E perché la piccola è con voi?

    Lucia: i vostri fratelli dove sono?

    Mimmo: a casa a sbaciucchiarsi tanto per cambiare.

    Ezio: Mimmo è normale, Marco e Eva si vogliono bene ed è giusto che ogni tanto si facciano un po’ di coccole.

    Walter: salve a tutti che si dice? Cesare ci offri un aperitivino? Poi mettilo sul conto di papà

    Cesare: andiamo bene ora ci si mette pure il figlio non bastava il padre.

    Stefania: oh il mio bambino ma quanto ti ha fatto bello mamma tua eh?

    Alice: oh perfetto ci siete anche voi dobbiamo parlarvi a proposito di Marco e Eva.

    Lucia: ah e di che si tratta?

    Alice: del fatto che quei due hanno bisogno di restare soli.

    Cesare: mi pare che adesso a casa siano soli e da quanto ha detto Mimmo non è che stiano giocando a carte.

    Pamela: Cesare!!!

    Cesare: e che sarà mai, manco fosse la prima volta!!!

    Rudy: la volete smettere di fare battute stupide? Grazie!!!

    Giulio: questa frase detta da te Rudy è il massimo, comunque spiegatevi perché non c’ho capito niente, in che senso Marco e Eva devono restare soli?

    Lucia: tesoro credo di avere capito cosa intendono: ti ricordi il nostro week-end all’agriturismo?

    Giulio: si certo Barillon a parte è stato emozionante (sorridendo)

    Lucia: e perché ci siamo andati?

    Giulio: perché volevamo stare soli io e te, lontano da tutto e da tutti.

    Lucia: e non credi che i ragazzi sentano la stessa necessità? In fondo se lo meritano ne hanno passate talmente tante.

    Franco: io e Simona volevamo sdebitarci con Marco dato che in parte è merito suo se ci siamo ritrovati e le cose al locale vanno bene. Perché non uniamo le forze e troviamo il sistema di farli stare soli?

    Giulio: è una buona idea ma come possiamo fare?

    Matilde: l’unica è un bel viaggio, solo loro due.

    Simona: bella idea Matilde, possiamo pagarlo tutti insieme, ognuno mette una parte.

    Giulio: ottimo io sono d’accordo.

    Ezio: noi ci associamo vero ciù ciù?

    Stefania: e ci mancherebbe altro, contate su di noi.

    Cesare: e anche su di noi dovrò sborsare un po’ di soldi ma per i miei nipoti questo e altro.

    Pamela: ora bisogna organizzare tutto e qua ci penso io (Pamela lavora in un’agenzia di viaggi), resta da decidere dove spedirli. Facciamo così stasera vi porto un po’ di depliant così potete decidere.

    Alice: si ma quei due non devono sapere nulla intesi?

    Stefania: ah è sottointeso che la bambina sta qua.

    Lucia: e certo, passerà un po’ di tempo con nonni e zii. Oh devo avvisare Sergio e mamma, è giusto che sappiano.

    Ezio: qua ci vuole un brindisi ai nostri ragazzi anche se non sono qua brindiamo al loro amore.

    Intanto a casa

    Eva: sarà meglio che ci rivestiamo, tra poco la ciurma è di ritorno (accoccolata nel letto tra le braccia di Marco)

    Marco: tanto lo sanno che non abbiamo giocato alla play station, già una volta ci hanno trovato in queste condizioni ed è stato abbastanza imbarazzante per non parlare delle conseguenze disastrose che si sono create. Vorrei che questi momenti da soli fossero più frequenti, in questa casa ci sto bene, ma a volte mi pesa un po’ il fatto di essere in tanti.

    Eva: anche se non è così a volte mi sento come se ci spiassero: ci sono momenti che mi vergogno persino a darti un bacio.

    Marco: o come oggi che “ci hanno concesso un’ora di libertà”; ma dico si può fare l’amore guardando l’orologio?

    Eva: è vero la cosa è assurda però devo ammettere che è stato bello come sempre.

    Lucia: Marco Eva siamo tornati!!!

    Marco: fine dell’ora d’aria, vado di sotto, tu finisci di vestirti (dandole un bacio sul naso).

    Lucia: ah ci siete pensavamo foste usciti.

    Marco: no siamo stati in casa, ehi piccola dove sei andata di bello? (prendendola in braccio)

    Alice: a trovare nonno in bottiglieria, zio Ezio le ha fatto assaggiare un po’ di birra

    Eva: chi è che ha assaggiato la birra? Anche se lo immagino

    Marco: Ezio a provato a farle assaggiare la birra.

    Eva: ma questi zii non ti viziano un po’ troppo eh scimmietta?

    La bimba per tutta risposta ha cominciato a ridere.

    Eva: sei proprio una Cesaroni, guarda li che aria furbetta che hai!!!

    Rudy: piccola vieni con zio Rudy, andiamo fuori in giardino a premeditare qualche scherzo da fare a quella sardina di tua zia.

    Eva: mamma che è questo? (tirando fuori da un sacchetto un vestitino a fiorellini)

    Lucia: ah l’ho comprato io per la piccola.

    Marco: ma così la viziate troppo, poi chi glieli leva tutti quei vizi.

    Lucia: eh su Marco è il nostro compito siamo o no nonni e zii? E poi dobbiamo darci da fare ora a fine mese partite.

    Marco: io vado da Franco ci vediamo più tardi.

    Eva: Marco Marco!!! Hai dimenticato una cosa (correndogli dietro giù per la discesa verso il cancello)

    Marco: cosa?

    Eva: questo (buttandogli le braccia al collo e coprendogli la faccia di baci) ti amo ti amo ti amo!!!

    Marco: se ogni volta che esco ti faccio questo effetto dovrò uscire più spesso. Ci vediamo dopo mamma (baciandola sul naso).
     
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  9. delia_73
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    Ore 21:00

    Cesare: buona sera a tutti si può?

    Giulio: e da quando in qua chiedi permesso per entrare qua dentro?

    Cesare: ma così una forma di cortesia.

    Giulio: ma vedi di andartene va. Piuttosto come mai qua a quest’ora?

    Pamela: ho portato i depliant che mi avete chiesto (guardando Lucia con aria complice, di modo che Marco e Eva non capissero).

    Giulio: ah si i depliant cosi diamo uno sguardo per avere un’idea su dove andare in vacanza.

    Marco: e vi svegliate adesso? Non è un po’ tardi ormai non trovate più nulla.

    Lucia: ma ci sono le offerte dell’ultimo minuto, magari qualcuno rinuncia sai come è. Anzi venite così scegliete.

    Uno sguardo di Giulio fa capire a Lucia di avere commesso una gaffe.

    Eva: mamma siete voi che dovete andare in vacanza non noi.

    Giulio: tua madre intendeva dire che ci potete dare una mano a scegliere.

    Eva e Marco si guardano con aria interrogativa.

    Pamela: dunque dato il periodo non ho trovato molto ma ci sarebbe: una bella crociera di dieci giorni nelle capitali dell’Atlantico Gran Bretagna, Francia, Portogallo, Spagna. Partenza da Copenhagen.

    Lucia: amore che ne pensi? Una romantica crociera che ci permette di visitare le più belle città situate sull’Atlantico.

    Giulio: ma non lo so Lucia una crociera di dieci giorni sai come sono fatto io mi annoio la sopra e poi scendi e risali per visitare le capitali.

    Eva: e dai Giulio guarda che le navi da crociera sono delle mini città c’è tutto.

    Giulio: ma scusate vado in Crociera per fare quello che faccio a casa, allora non parto nemmeno. Dai che altro offre il convento?

    Pamela: dunque vediamo ah ecco trekking nel deserto del Tassili in Algeria otto giorni.

    Lucia: un itinerario a piedi (con supporto di dromedari) per veri intenditori del deserto. Il programma prevede l’attraversamento della parte sud orientale del paese; la zona che interessa è racchiusa tra un intricato sistema di dune di sabbia dai colori più svariati e fiumi fossili con graffiti e pitture del periodo neolitico a ricordo di un passato non proprio desertico.
    Ah Giulio andiamo qua, che emozione un viaggio nel deserto in groppa ai dromedari per scoprire le meraviglie del neolitico. Eh che ne dici?

    Giulio: Lucia mi ci vedi in groppa a un dromedario a studiare i graffiti del neolitico? No no io non ci vengo.

    Cesare: eh ma Giù anche te non ti va mai bene niente. E la crociera no, in groppa ai dromedari a vedere i graffi del nonnolitico neanche. Che amarezza!!!

    Lucia: e questo che è? Kuredu Island Resort: arcipelago maldiviano. Il Kuredu Island è situato nella parte nord dell’atollo di Lhaviyani noto per la ricca e variopinta fauna marina. Un vero paradiso con più di tre chilometri di spiaggia circondata da una barriera corallina tutta da esplorare.
    L’immacolata spiaggia di finissima sabbia bianca circonda l’isola e dispone di lettini dove è possibile assaporare il rumore del mare e godere del colore turchese della laguna circostante.
    Il Kuredu è adatto a tutti i tipi di clientela: per chi cerca compagnia, per chi vuole conoscere un ambiente internazionale e per chi vuole respirare la calma e la tranquillità di un posto lontano ed esotico.
    Giulio ti prego non puoi dirmi ancora di no. (guardandolo cercando di fargli capire che è il posto giusto)

    Giulio: questo posto è splendido e quasi in pensiero ce lo farei. Ragazzi cosa ne pensate?

    Marco: papà siete voi che dovete decidere.

    Eva: e se vi piace perché non andare, ve lo meritate.

    Giulio: si ma non abbiamo pensato a Rudy, Mimmo e Alice.

    Eva: se riuscite a partire in questo periodo ci siamo ancora noi, guardate che ce la caviamo.

    Lucia: Pamela abbiamo tempo fino a domani per pensarci vero?

    Pamela: e certo decidete ma entro domani sera mi dite qualcosa, così blocco il posto ora però è meglio se andiamo.

    Lucia: grazie della gentilezza vi accompagno al cancello.

    Matilde: ciao Mimmo

    Mimmo: ciao a domani

    Lucia: ok blocca quel Resort le due settimane centrali di Luglio.

    Pamela: ma non avete deciso ancora, Giulio è d’accordo?

    Lucia: lo sarà ho visto la faccia di Eva mentre ne parlavamo e se conosco mia figlia desidera andare laggiù

    Pamela: d’accordo ci penso io a domani

    Giulio e Lucia in camera

    Giulio: abbiamo scelto un bel posto i ragazzi staranno benissimo

    Lucia: se lo meritano hai visto la faccia di Eva? Ancora un po’ e si metteva a piangere per il dispiacere di non poterci andare.

    Giulio: cosi apprezzerà ancora di più la sorpresa. Quando pensi di dargli la notizia?

    Lucia: non appena Pamela ha fatto il tutto e abbiamo in mano i biglietti. Glielo diremo tutti insieme.

    Giulio: buona idea ora però sono stanco meglio dormire. Notte amore (dandole un bacio)

    Intanto in camera loro Eva e Marco commentano la scelta del viaggio dei genitori

    Eva: amore cosa c’è da ridere?

    Marco: pensavo alla faccia di papà quando Pamela gli ha proposto il trekking nel deserto. Te lo vedi mio padre in groppa a un dromedario in mezzo al deserto?

    Eva: con mamma che gli decanta le bellezze dei graffiti del periodo neolitico. Però hanno scelto bene, le isole Maldive devono essere un sogno. Un pochino li invidio ma se lo meritano; gestire una famiglia come la nostra non è semplice e anche Giulio, prima che arrivassimo noi, non ha avuto vita facile.

    Marco ha capito quanto Eva vorrebbe essere al posto di Giulio e sua madre ed è dispiaciuto di non poterla accontentare.

    Marco: dì la verità quanto invidi papà e Lucia?

    Eva: te l'ho detto un pochino

    Marco: un pochino poco o un pochino tanto

    Eva: d'accordo un pochino tanto, vorrei essere al loro posto ma se non ricordo male abbiamo altri impegni. Comunque non importa è un' invidia momentanea che lascia il tempo che trova. E poi qualunque posto del mondo diventa favoloso se sono assieme a te (stampandogli un tenerissimo bacio sulla bocca)

    Marco: (appoggiando la sua mano aperta sulla guancia di Eva e accarezzandole il profilo con le dita) Eva ti prometto che quando torniamo dall'X-Tour, cascasse il mondo in quel posto ti ci porto.

    Eva: davvero lo faresti?

    Marco: hai dei dubbi forse?

    Eva: e come potrei averne? Ormai dopo tre anni ti conosco bene e quando ti ficchi in testa una cosa è difficile dissuaderti (appoggiando la sua fronte contro quella di Marco) sei proprio un Cesaroni.

    Marco: vieni qua (avvolgendola in un caldo abbraccio)

    Marco e Eva non hanno la più pallida idea di quello che la famiglia stia facendo per loro.
     
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  10. delia_73
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    Il giorno seguente in bottiglieria

    Ezio: ciao Giù sa dammi una biretta che sono stanco e mi devo tirare su.

    Cesare: eh certo perchè a cambiare l'olio al furgoncino nostro ti sei stancato. Ma vattene va!!!

    Ezio: Walterino oggi non c'è e così il lavoro suo è toccato a me. Certo che ho fatto un bell'investimento a mettere su la Masetti & Figlio.

    Cesare: a me più che la Masetti & Figlio mi pare solo Figlio visto che lui sgobba mentre il padre sta qua a scroccare birette e caffè.

    Ezio: oggi però mica sgobba, stà in giro con Simona.

    Cesare: stà sempre la dentro lo vuoi fare svagare ogni tanto? Se lo merita no?

    Ezio: eh Walterino mio, sembra ieri che è nato e oggi già ha compiuto vent'anni. Come passa il tempo roba da non credere.

    Giulio: non dirlo a me che da un giorno all'altro mi sono ritrovato nonno.

    Ezio: è non sei contento hai una nipotina che è uno spettacolo, a proposito cosa avete deciso ieri?

    Cesare: un viaggio alle Maldive, caro Ezio, e direi che è la scelta giusta data la faccia di Eva mentre ne parlavamo.

    Ezio: ma che gli avete detto tutto?

    Giulio: no e che mentre ne parlavamo Eva aveva la tipica espressione di chi vorrebbe avere qualcosa ma non può averla. Ah tenetevi liberi che Lucia ha piacere che ci siamo tutti quando gli daremo la notizia.

    Ezio:in fondo se lo meritano, ne hanno passate di tutti i colori è giusto che abbiano un po' di tempo per loro.

    Walter/Simona/Stefania/Lucia: buondì a tutti

    Cesare: ah ecco l'altro membro della Masetti & Figlio

    Ezio: Walterino mio, dove siete stati di bello dillo a papà tuo

    Stefania: a versare la quota per il viaggio di Marco e Eva.

    Ezio: ciù ciù ma ci potevo andare io

    Stefania: Ezio se aspettavo te quei due l'unico viaggio romantico che potevano fare era al Gianicolo con la coperta e il cesto da pic nic pregando il cielo che non piovesse.

    Giulio: Lucia come è avete prenotato tutto a posto?

    Lucia: si Pamela ci ha dato i biglietti: partenza da Fiumicino il giorno 07/07/2009 alle ore 12:00 e arrivo a Malè alle ore 24:00. Ritorno 20/07/2009 da Malè alle ore 10:00 e arrivo a Fiumicino alle ore 22:00. Tutto è organizzato resta solo da comunicarglielo: stasera tutti a casa nostra. Cesare....

    Cesare: la roba per il barbecue.

    Lucia: ora vado a casa a più tardi amore mio (baciando Giulio)

    Stefania: vengo pure io così pensiamo a come organizzarci stasera.

    Lucia: Alice, Eva, ragazzi sono di ritorno!!!

    Alice: ciao mamma allora tutto a posto?

    Lucia: Mimmo tesoro mettiti vicino alla porta e se Eva scende avvisa. Siamo state in agenzia, Pamela ha prenotato il tutto, nonostante il mese in cui siamo c'era ancora posto. Questa sera gli diamo la notizia, ci saremo tutti: la scusa è una cena in compagnia.

    Mimmo: arriva.

    Lucia che era appoggiata al lavandino con i biglietti in mano, fa appena in tempo a nasconderli dietro la schiena, peccato che Eva dovesse prendere il biberon di Marta da dentro la lavastoviglie che, guarda caso si trova proprio in quel punto.

    Eva: mamma ti sposti per favore? Devo prendere il biberon che sta dentro la lavastoviglie.

    Lucia: ah si scusa amore (passando i biglietti a Stefania che era vicino al gas, mentre Eva era chinata con la testa nella lavastoviglie).

    Ovviamente bisogna scaldare l'acqua per sciogliere il latte in polvere.

    Stefania: ti serve qualcosa qua?

    Eva: ma forse il gas, altrimenti come la scaldo l'acqua?

    Stefania: ah si è vero (passando i biglietti ad Alice intanto che Eva prende la confezione di latte dal mobile)

    Eva: c'è qualcosa che non va? Vi vedo strane.

    Lucia: no è tutto a posto. Piuttosto Marco?

    Eva: è andato da Franco, avevano delle cose da discutere. Come mai avete comprato i savoiardi e il mascarpone?

    Stefania: per stasera faccio il tiramisù sai che a Mimmo piace.

    Eva: qualcosa mi dice che stasera avremo ospiti.

    Lucia: infatti ci saranno anche Franco, Simona, Cesare, Pamela e Matilde.

    Eva: fantastico e cosa festeggiamo?

    Stefania: niente è solo così per stare tutti insieme. Tra non molto voi partite ed è meglio approfittarne no?

    Eva: d'accordo allora io vado a dare da mangiare alla belva affamata.

    Alice: uff ci mancava poco che ci beccava, vediamo un po' se il biglietto è a posto.

    In quel momento entra Marco

    Marco: ciao a tutti, mascarpone e savoiardi deduco tiramisù che si festeggia?

    Lucia: niente facciamo solo una cena tutti insieme in allegria ci saranno anche Cesare, Pamela, Matilde, Franco e Simona.

    Marco: Franco non mi ha detto nulla.

    Alice: perchè non sa ancora niente lo abbiamo deciso oggi in bottiglieria, c'erano anche Walter e Simona. Provvede lei ad avvisare suo fratello.

    Marco: allora vado a salutare la mia bimba, dove sta?

    Alice: sopra Eva le stà dando la merenda.

    Al piano di sopra

    Eva: piano piccola cosi ti strozzi trangugia piano.

    Marco: ciao mamma (dando un bacio sulla fronte di Eva e uno sui capelli di Marta).

    Eva: come è andata con Franco?

    Marco: bene, sai che è più agitato di me per l'X-Tour?

    Eva: non ha tutti i torti, le tue canzoni piacciono, stai avendo successo e lui ne è orgoglioso.

    Marco: però se l'album ha scalato le classifiche mica è merito mio.

    Eva: sei tu che le scrivi e le interpreti il merito di chi vuoi che sia se non tuo?

    Marco: tuo amore mio (accarezzandole una guancia): tutte le canzoni che ho scritto e che scriverò le ho buttate giù pensando a te, a parte “la notte sul tetto” che in un certo senso hai scritto tu.

    Eva: Io?

    Marco: era il periodo del nostro amore clandestino e ogni frase o parola che dicevi la appuntavo, alla fine ho messo insieme il tutto ed il testo era pronto.
    Quando ero piccolino adoravo sentire mamma che suonava la chitarra: mi ricordo che si sedeva sul divano e io sul tappeto con i gomiti appoggiati al pavimento e le mani sulla faccia mi imbambolavo ad ascoltarla. Un giorno mi disse “vieni ti faccio provare”: lei pizzicava le note e io strimpellavo le corde...mi ricordo che aveva suonato Fra Martino Campanaro.

    Eva: chissà perchè quella canzoncina piace tanto ai bambini la adoravo pure io.

    Eva rimise la bambina, che nel frattempo si era addormentata, nel lettino mentre Marco prese la chitarra di sua mamma e strimpellò quelle poche note di cui è composta Fra Martino Campanaro.

    Marco: un giorno ho voluto provare a suonarla da solo, ma non riuscivo mi venivano fuori dei suoni assurdi che non avevano senso. A un certo punto mi sono messo a piangere, mamma che doveva avere visto tutto mi venne vicino e mi asciugò le lacrime; poi mi prese in braccio con la chitarra sulle ginocchia. Posizionò la mia mano sinistra nella giusta posizione, facendo muovere le mie dita sulle corde, mentre la mano destra la mano destra pizzicava le altre poste sulla cassa di risonanza. Facevamo questo esercizio ogni pomeriggio, mentre Rudy, che allora aveva un anno, dormiva finchè una volta sono riuscito a fare a meno del suo aiuto. Avevo imparato stando seduto sulle sue gambe.
    Man mano che crescevo mi perfezionavo sempre di più e spesso quando suonavo, anche se erano solo pochi accordi lei cantava aveva una bella voce limpida e pulita che si è spenta poco per volta con il progredire della malattia.
    Alla sera prima di andare a dormire e al mattino appena svegli veniva in camera e ci dava un bacio: diceva che servivano a non fare brutti sogni e ad affrontare meglio la giornata poi ci baciava spesso anche durante il giorno perchè “faceva bene al cuore e alla mente e saremo cresciuti più sani e più belli”.
    Gli ultimi tempi non riusciva ad alzarsi dal letto però non ha mai permesso che questa abitudine venisse persa e così andavamo noi da lei una sera ci ha guardato tutti e quattro come se volesse imprimersi nella mente i nostri volti poi ha chiuso gli occhi se ne era andata la mia mamma non c'era più.

    Marco a quel punto scoppia in lacrime tra le braccia di Eva che stringendolo a se lo lascia sfogare aspettando che si calmi.

    Eva: va un po' meglio adesso che ti sei sfogato? Tieni soffiati il naso che continui a tirare su.

    Marco: mi manca Eva mi manca tanto.

    Eva: certo è normale che sia così ma ti ricordi cosa ti diceva? “Se ti vedo soffrire io soffro ancora di più, sorridi così io sto meglio”. Marco lei non vorrebbe vederti piangere...ehi papà...adesso lo sai cosa facciamo? Andiamo in bagno ci laviamo la faccia che è rigata di lacrime e poi tenendoci per mano scendiamo sotto a vedere se hanno bisogno di aiuto (dandogli un bacio e appoggiando la sua fronte contro quella di Marco).

    Ore 21:00

    Franco: Cesare le sue costine e la sua salsiccia alla brace sono sempre ottime.

    Simona: ma c'è il dolce vero? Prima ho intravisto il tiramisù.

    Stefania: certo che c'è, se mi fossi azzardata a rifiutare al ritorno al scuola non trovavo più l'ufficio della presidenza, vero Rudy?

    Lucia:vado a prendere la teglia Stefania per piacere mi vieni a dare una mano?

    Stefania: allora sei pronta per far esplodere la bomba?

    Lucia: questa non se la aspettano davvero.

    Stefania: andiamo, muoio dalla voglia di vedere le loro facce. Ecco qua il dolce in arrivo!!!

    Rudy: finalmente!!!

    Stefania: Lucia avete deciso dove andare in vacanza?

    Lucia: ah perchè non te l'ho detto? Andiamo alle isole Maldive, atollo di di non mi ricordo. Eva tesoro ti spiacerebbe andare a prendere i depliant sono nella mia borsa.

    Eva: mamma qua c'è un errore sul biglietto di Giulio c'è scritto Marco Cesaroni. Pamela pensavi a Cesare mentre scrivevi?

    Lucia: tesoro controlla anche l'altro così se è sbagliato pure quello li diamo a Pamela che domani provvede a correggere.

    Eva: Eva Cudicini? Ma cosa?

    Marco: papà che è sta storia?

    Giulio: Marcolino succede che tu e la tua dolce fanciulla tra una settimana partite e andate all'atollo... non mi ricordo come si chiama comunque quel posto li.

    Marco: Io e Eva?

    Cesare: non so se ci vuoi andare con qualcun altra che so una bella bionda.

    Walter: puoi sempre venirci con me che ne dici tesoro? Lo so che sono il tuo tipo ideale ti ricordi ci siamo anche scambiato un bacio appassionato (abbracciando Marco da dietro le spalle).

    Marco: ma che schifo Walter!!! Fatti baciare dalla fidanzata tua che ancora non ho ancora non ho capito dove trova il coraggio.

    Simona: se è per questo ho baciato pure te e non riesco a capire come facevo.

    Eva: a volte mi chiedo pure io come faccio.

    Marco: mi difendete per favore?

    Franco: Marco Eva non c'è stato nessun errore quei biglietti sono vostri...quel viaggio è un regalo da parte di tutti noi.

    Giulio: eh non fate quella faccia sembra che dovete andare in mezzo al deserto.

    Marco: papà è che non ce la aspettavamo grazie a tutti.

    Lucia: grazie mamma (abbracciando Lucia)

    Lucia: era un tuo desiderio, quella pagliacciata dell'altra sera è stata una messa in scena per trarvi in inganno.

    Gabriella: ragazzi ve lo siete meritato, avete bisogno di stare un po' da soli, visto che in tre anni ancora non ci siete riusciti. Adesso non vi resta che preparare i bagagli e partire e un'altra cosa...la bimba resta qua, ce ne occuperemo noi. Questo è un viaggio solo per mamma e papà.

    Ezio: sa lo vogliamo mangiare sto dolce che si sta sliquefando la crema qua.

    Più tardi Mimmo e Matilde corrono di sopra a recuperare la chitarra di Marco e la portano sotto.

    Mimmo: Marco (porgendogli la chitarra)

    Marco: ho capito qualcuno ha preferenze?

    Lucia: sei tu il musicista a te la scelta

    Marco: allora io comincio e voi mi venite dietro.


    :114: :114:

    Cerco un mondo nella mia stanza fra inchiostro e note vorrei dire di più. Se la tua casa è una gabbia e tu vorresti tornare laggiù

    :114: :114:
     
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    Roma 6 luglio 2009

    E’ la vigilia della loro partenza per le Maldive e Marco ed Eva sono euforici, ma anche un po’ tristi all’idea di dovere lasciare la loro piccola Marta.

    Marco: ehi piccola, da domani per due settimane divertimento assoluto, mamma e papà non ci sono e tu ne approfitti per farti viziare da nonni e zii (facendole i grattini sulla pancia). Guarda come ridi patisci il solletico come mamma…. così ne ho due da stuzzicare. Ma lo sai che hai un bellissimo sorriso tale e quale a quello di….

    Eva: papà!!! La nostra piccolina ha lo stesso sorriso del suo papà e anche la stessa faccia da schiaffi.

    Marco: non è vero io non ho la faccia da schiaffi, scriciolo difendimi senti mamma come mi tratta.

    Eva: si che c’è l’hai e io la adoro, specialmente quando fai il finto offeso come adesso (ricoprendolo di baci ).

    Marco: Eva no calma lo sai cosa mi succede se cominci a baciarmi in questo modo…poi perdo il controllo…

    Eva: è vero c’è troppa gente in giro a quest’ora è meglio rimandare a un altro momento. Senti lo faresti un piacere al tuo adorato angioletto?

    Marco: dimmi diavoletto

    Eva: potresti prendermi la valigia che sta sopra l’armadio? Così le tolgo un po’ di polvere è quasi un anno che sta la sopra. Io arrivo subito.

    Marco: ci penso io (dandole un bacio)

    Mentre tira giù la valigia Marco nota un qualcosa che luccica incastrato tra l’armadio e la parete; con un po’ di fatica lo disincastra e si rende conto che è il cuoricino che aveva regalato a Eva in occasione del loro fidanzamento clandestino. Stringendolo tra le dita se lo infila in tasca non appena Eva entra in camera.

    Eva: grazie amore mio cosa farei senza di te (mettendogli le braccia al collo). Marco va tutto bene? Hai l’aria preoccupata.

    Marco: no è tutto a posto…senti io faccio un salto da Walter d’accordo?

    Eva: si ma non fare tardi.

    Eva va a sedersi sul divano con Marta in braccio, è preoccupata per Marco, ha capito che è successo qualcosa nei pochi attimi che lei è stata fuori dalla stanza.

    Eva: scimmietta mamma è un po’ triste, ha visto papà arrabbiato e non riesce a capire il motivo. Tu sai cosa è successo ma non sei ancora in grado di dirmelo. Certo che questo non è il modo migliore per cominciare una vacanza: e io che speravo di passare due settimane a strapazzarmi il tuo splendido papà….

    Lucia: amore cosa c’è ho sentito che cosa hai detto alla bambina. Hai litigato con Marco?

    Eva: no è che prima quando gli ho chiesto di tirarmi giù la valigia da sopra l’armadio, sono uscita un momento e quando sono rientrata aveva un’espressione inequivocabile, la stessa che ha quando a causa mia c’è qualcosa che lo turba.

    Lucia: e adesso dove sta?

    Eva: ha detto che andava da Walter. Mamma io non so cosa pensare.

    Lucia: tranquilla vedrai che la cosa è meno seria di quello che sembra, domani il tuo Marco sarà dinnuovo quello di sempre.

    Eva: Marco ha il brutto difetto che quando ha qualcosa che non va, si chiude in se stesso e non c’è verso di scucirgli niente.

    Lucia: è normale essendo un Cesaroni: a quanto pare quello è un difetto che hanno tutti i maschi di questa famiglia, compreso Cesare. Ma noi li amiamo anche per quello no? Ameresti lo stesso Marco se fosse diverso da quello che è?

    Eva: lo amo proprio perché è così.

    Lucia: e allora vedi che cercare di cambiarlo sarebbe inutile? Io l’unica volta che ho provato a cambiare Giulio, cercando di farlo ragionare con la mia testa ho scatenato l’inferno in famiglia.

    Eva: e chi se lo dimentica, stando a Rudy e Alice sembrava steste girando il remake della Guerra Dei Roses.

    Lucia: se stasera è ancora così tu prova a parlargli, anche se magari è una battaglia persa in partenza, con Giulio a volte funziona.


    Nel frattempo davanti all’officina di Walter

    Walter: ehi Marco dove te ne vai? Marco!!! Marco!!! (correndogli dietro)

    Marco: ah Walter non ti avevo sentito scusami.

    Walter: non mi hai sentito? Ancora un po’ e mi sentivano fino a Ladispoli. L’età avanza e l’udito peggiora?

    Marco: Walter per favore non è giornata!!

    Walter: ma che c’è hai litigato con Eva?

    Marco: scusami è che devo stare un po’ da solo, senti se per caso Eva ti chiama dille che non mi hai visto, altrimenti poi comincia a farti il terzo grado. Sai come è fatta non molla finchè non ottiene quello che vuole.

    Walter: d’accordo ma tu ora dove vai?

    Marco: a fare i conti con i fantasmi del passato. Mi raccomando con Eva.

    Walter: chiama se hai bisogno!!!

    A casa nonostante le rassicurazioni di Lucia, Eva continua a struggersi per il comportamento di Marco. Mimmo e Matilde vedendola in quello stato chiedono spiegazioni.

    Mimmo: hai litigato con Marco?

    Eva: perché ogni volta che tu e lui litigate ti viene fuori lo sguardo triste come adesso.

    Matilde: fino a mezz’ora fa vi stavate dando un sacco di baci e ridevate felici, poi lui è uscito senza un motivo e tu sei qua con quella faccia da funerale.

    Eva: certo che a voi due non si può nascondere niente. Ma poi dico non avete nulla di meglio da fare che spiare gli adulti? (trovando per un attimo la forza di ridere).
    Il fatto è che io e Marco non abbiamo litigato, è successo qualcosa nel momento in cui ha tirato giù la valigia dall’armadio e io ero uscita un attimo. L’unica che sa cosa possa essere successo è la piccola, ma per il momento credo abbia qualche difficoltà ad esprimersi.

    Matilde: Marco è uscito per andare nessuno sa dove e senza un minimo di spiegazione. Tipico dei Cesaroni, anche Cesare fa così.

    Mimmo: io no però.

    Eva: è vero tu non sei così, evidentemente assomigli alla tua mamma (scompigliandogli i capelli). Comunque pare che Marco sia da Walter.

    Matilde: e tu credi a una fesseria simile? Io scommetto che ha detto a Walter di dirti che non lo ha visto, caso mai ti fosse venuta in mente l’idea di chiamarlo.

    Eva: a volte mi chiedo se avete davvero undici anni, dato che ve ne uscite con dei ragionamenti da trentenni

    Matilde: esperienze di vita mia cara (con l’espressione di chi la sa lunga).

    Eva: ma smettila sciocchina (tirandole dietro un cuscino)

    Matilde: però siamo riusciti a farti ridere un po’

    Eva: grazie piccoli sentite avete voglia di portare Marta un po’ fuori in giardino? Però non strapazzatela troppo.

    Mimmo: lo sai che quando ridi sei più bella? Lo dice sempre anche Marco (Eva gli da un tenero bacio sulla guancia).
     
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  12. delia_73
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    In giardino

    Matilde: dobbiamo trovare il modo di aiutare Eva hai visto come sta? Oltretutto bisogna anche muoversi, domani partono e di certo non possono tenersi il muso per due settimane.

    Mimmo: si ma come facciamo se non sappiamo come mai Marco si è arrabbiato?

    Matilde: aspetta un attimo….prima mentre venivo in camera tua ho visto Marco in piedi davanti all’armadio e stringeva qualcosa tra le mani.

    Mimmo: e cosa era?

    Matilde: non lo so non ho capito, ma sicuramente è la causa di tutto. Bisognerebbe entrare in camera loro e trovare degli indizi.

    Mentre Mimmo e Matilde pensano a come fare per aiutare Eva, Marco seduto su una panchina al parco di Villa Borghese fissa il cuoricino con la catenina spezzata e inevitabilmente la sua mente torna ai periodi che hanno preceduto e seguito il momento in cui l’ha regalato a Eva come pegno del loro amore.

    I ricordi di Marco
    “Era febbraio del 2008, quante immagini ed emozioni se ripenso a quel periodo. Avevo lasciato Rachele perché mi ero reso conto di amarti, nonostante tutti gli sforzi fatti per dimenticarti. Che felicità quando ho realizzato che ricambiavi i miei sentimenti il nostro primo vero bacio, quella sera sul Tevere davanti alla macchinetta delle fotografie….piangevamo e ridevamo contemporaneamente tra un bacio e l’altro.
    Le settimane successive passate a nasconderci dall’ottusità e dai pregiudizi dei nostri genitori quante volte abbiamo fatto l’amore nel capanno degli attrezzi o nel mio letto ma sempre con la paura di essere scoperti da un momento all’altro. Ho ancora in mente il giorno che ti ho regalato questo ciondolo, l’ho comprato il pomeriggio seguente la nostra “prima volta ero stato via tutto il giorno e tu eri preoccupata

    Eva: Marco dove sei stato tutto il giorno? Mi hai fatto morire di paura!

    Marco: non ti preoccupare amore. Ti amo!

    Eva: dove sei stato tutto il giorno?

    Marco: ho camminato e ti ho pensato tanto.

    Eva: davvero?

    Marco: ti ho anche comprato una cosa.

    Eva: cosa è?

    Marco: aprila dentro ci troverai tutto quello che ho fatto oggi. E’ il mio per te lo vuoi?

    Mi hai buttato le braccia al collo e hai cominciato a riempirmi di baci ho toccato il cielo con un dito.
    Per tutto il mese successivo abbiamo passato i pomeriggi in giro per la città come due turisti, scambiandoci un’infinità di baci di cui non eravamo mai sazi. Cercavamo di approfittare di quei rari momenti che a fatica riuscivamo a concederci.
    Poi all’improvviso tutto si è spezzato, la nostra famiglia si è messa di mezzo e io per non affrontare le difficoltà ho fatto l’unica cosa possibile sono scappato adducendo la più stupida delle scuse: non volevo essere io la causa di un tuo eventuale rimpianto per avere rinunciato ai tuoi sogni.
    Adesso sono qua con questa catenina spezzata: l’hai rotta tu sicuramente al tuo ritorno da Londra e poi l’hai gettata via nella speranza di dimenticare tutte le sofferenze che ti ho causato in quel periodo.
    Quando ho capito di avere sbagliato sono tornato indietro pronto a ricominciare da dove avevamo interrotto ma ho trovato un’amara sorpresa: Alex. Al bel tenebroso dagli occhi azzurri sono bastate quattro parole per farti capitolare e convincerti a partire con lui per New York e io come un emerito merluzzo quella sera, dopo che avevamo fatto l’amore, ti ho lasciato andare senza muovere un dito per fermarti.
    Sette mesi dopo la solfa si è ripetuta: il gamberone lesso è tornato chiedendoti perdono e io che ho fatto? Dopo avere ascoltato i tuoi dubbi e le tue paure non ho esitato a spingerti tra le sue braccia per poi pentirmene e soffrire come un cane e hai sofferto anche tu perché con Alex non eri felice.

    Intanto a casa Mimmo e Matilde, di nascosto da Eva e Lucia sono riusciti a intrufolarsi in camera.

    Matilde: non abbiamo trovato niente che possa esserci utile.

    Mimmo: proviamo a vedere nel diario di Eva, magari troviamo qualcosa. Guarda sta qua in fondo al primo cassetto dell’armadio: l’ho vista un sacco di volte mentre lo nascondeva. Dai leggi se trovi qualche indizio che possa esserci utile, mentre io faccio la guardia.

    Matilde comincia a sfogliare ma non trova nulla di particolarmente importante.

    Matilde: Mimmo qua non c’è nulla a parte il fatto che Eva ama Marco da sempre asp forse ho trovato qualcosa al 20 di febbraio del 2008.
    “Sono appena tornata da Londra, nell’arco di un giorno sono andata e tornata. Avevo bisogno di vedere Marco dovevo sapere perché era partito così senza dirmi niente. Speravo di convincerlo a tornare indietro con me, che insieme avremo superato qualsiasi ostacolo al diavolo i nostri genitori. Ma mi sbagliavo lui ha preferito rimanere là lontano dai problemi. E’ stato più facile scappare che affrontare la situazione.
    Ho stracciato tutte le sue foto e con rabbia mi sono strappata la catenina dal collo, prima l’ho gettata a terra e poi lanciata sopra l’armadio non vedendola avrei sofferto meno e non avrebbe continuato a ricordarmi che nonostante tutto io Marco LO AMO!!!

    Matilde: ho capito cosa Marco aveva in mano, una catenina che aveva regalato a Eva lo scorso anno, poi dopo che è stata a trovarlo a Londra hanno litigato e lei per la rabbia l’ha sbattuta sopra l’armadio. Probabilmente ha risvegliato in lui i brutti ricordi di quel periodo e adesso si sente in colpa, ecco perché se ne è andato.
    Mimmo dobbiamo parlare con tuo fratello, quello è capace che si è messo in testa di non essere la persona giusta per Eva.

    Mimmo: è come fai a saperlo?

    Matilde: dato che è nipote di Cesare non è difficile arrivare a certe conclusioni. Secondo te dove può essere andato?.

    Mimmo: (dopo averci pensato un attimo) a Villa Borghese. Sono sicurissimo che sta la, davanti al laghetto dove abbiamo sparso le ceneri di mamma. Matilde dobbiamo andare laggiù sperando che nel frattempo non se ne vada, solo che come usciamo di casa senza farci vedere?

    Lucia: Mimmo Matilde e io Eva usciamo, andiamo a fare un po' di spesa mi raccomando non incendiate la casa.

    Matilde: Lucia mica stai parlando con Rudy.

    Lucia: è vero dimenticavo che voi non siete come lui. Per fortuna. A dopo.

    Pochi minuti dopo

    Mimmo: andiamo non abbiamo molto tempo e Villa Borghese è piuttosto lontano da qui.

    Matilde: se prendiamo l'autobus in mezz'ora siamo li. Dobbiamo solo comprare i biglietti.

    Mezz'ora dopo a Villa Borghese

    Matilde: ecco siamo arrivati e ora in che direzione andiamo?

    Mimmo: sempre dritto e poi giriamo a sinistra eccolo là che ti avevo detto? (nascondendosi dietro a una pianta)

    Matilde: poverino è proprio a terra guardalo.

    I due bambini scambiandosi uno sguardo di intesa si avvicinano a Marco.

    Mimmo/Matilde: ciao.

    Marco: e voi due che cavolo ci fate qua?

    Matilde: diciamo che siamo in missione segreta, a parte te, nessuno sa dove siamo.

    Marco: siete venuti da soli? Ma siete impazziti? E a casa cosa avete raccontato?

    Mimmo: nulla perchè Eva e Lucia sono uscite, Rudy è da Budino e Alice da Regina.

    Marco: ma vi rendete conto del casino che potrebbe scoppiare se Eva e Lucia tornano e non vi trovano? Per non parlare della reazione di papà e zio Cesare. Andiamo torniamo a casa prima che scoprano tutto e scoppi la terza guerra mondiale.

    Matilde: noi vogliamo aiutarti è per quello che siamo qua.

    Marco: aiutarmi?

    Mimmo: è non fare quella faccia guarda che sappiamo tutto.

    Marco: tutto cosa?

    Matilde: il ciondolo che tu hai regalato a Eva a febbraio dello scorso anno. Il casino di oggi è nato tutto da quello.

    Marco: si è vero ma non potete sapere cosa la storia che ci sta dietro.

    Mimmo: lo hai regalato a Eva, poi quando papà e Lucia hanno scoperto che eravate innamorati tu per non affrontare la loro rabbia te ne sei scappato a Londra.

    Matilde: Eva è venuta a cercarti fino la ma tu l'hai respinta, così quando è tornata a casa per la rabbia ha stracciato tutte le tue foto, si è strappata la catenina dal collo e l'ha gettata prima a terra poi sopra l'armadio. Non avendola sotto gli occhi tutti i momenti, pensava fosse più facile dimenticarti ma non ci è mai riuscita perché nonostante il male che le avevi fatto lei ti amava.

    Mimmo: e adesso sei qui perchè questa mattina trovando quel ciondolo, i sensi di colpa di allora si sono ripresentati.

    Matilde: e non hai il coraggio di parlarne con Eva perchè sei convinto che lei pensi che tu sei stato un' idiota a fare quello che hai fatto e che stia assieme a te solo per via di Marta.

    Mimmo: Marco Eva ti ama e prima era preoccupata per te. A momenti piangeva.

    Marco: e voi due che ne sapete dell'amore? (con tono divertito)

    Mimmo: a dire la verità non molto, ma sappiamo che tu e lei non riuscite a stare lontani per più di mezza giornata e che quando siete insieme ridete sempre, vi date tanti baci e avete gli occhi che brillano. Così come papà e Lucia.

    Matilde: e mamma e Cesare, Ezio e Stefania, Walter e Simona.

    Marco: e secondo voi, cari miei dottori stranamore quale è la cura?

    Mimmo: Eva no!!! Uffa!!! Non capisci proprio niente!!!

    Matilde: scusa se te lo chiedo ma il tonto lo fai o sei così di natura?

    Marco: messaggio ricevuto devo parlare con Eva.

    Mimmo/Matilde: o finalmente l'hai capita!!!

    Marco: certo che siete proprio due piccole pesti, su andiamo a casa prima che sguinzaglino carabinieri e polizia per venire a cercarci.

    Mimmo: e il ciondolo?

    Marco: questo lo facciamo riparare, anzi passiamo al negozio dove l'ho comprato e vediamo cosa possono fare. Poi dovrò trovare il momento giusto per ridarglielo

    Matilde: a quanto sembra partite domani, direi che in due settimane il momento giusto lo trovi. Devo anche spiegarti come fare o ci arrivi da solo?

    Marco: no grazie, professoressa, non ho bisogno di corsi di recupero in romanticismo mi arrangio benissimo da solo. E ora che ne dite di un gelato?

    Mimmo/Matilde: e vai!!!

    Marco: ah mi auguro che vi siate ricordati di nascondere le prove delle vostre intuizioni nel cassetto in fondo all'armadio.

    Mimmo: ma come lo sai?

    Marco: lo sappiamo tutti, anche se Eva non sa che lo sappiamo.


    Intanto a casa

    Lucia: Mimmo, Matilde siamo qui.

    Eva: Mimmo. Saranno sopra a giocare con la chitarra di Marco e non ci avranno sentito ora vado su. Matilde, Mimmo... mamma qua non ci sono.

    Lucia: anche qua non è che sono fuori?

    Eva: no ho guardato giù dalle finestre.

    Lucia: chiamo Giulio può essere che è passato di qua e li ha portati in bottiglieria

    Bottiglieria

    Cesare: ciaciona mia, ma quanto sei bella!!!

    Pamela: anche tu micione mio. Ti adoro!!!

    Giulio: pronto ah si Lucia no niente dimmi. I bambini? Ma non stanno a casa con te? Non ci sono? Ma come non ci sono Lucia è dai su!!! Vabbhè ora arriviamo.

    Ezio: che è successo qualcosa?

    Giulio: era Lucia Mimmo e Matilde sono spariti. Lei e Eva erano uscite e quando sono tornate non c'erano più.

    Cesare: o porc Ezio sta te qua che noi andiamo a casa a vedere un po' che è successo.

    Ezio: che io faccio il meccanico mica l'imbottigliato ma guarda un po' questi mi mollano così...

    A casa

    Lucia: Giulio sei qui

    Giulio: avete notizie?

    Eva: no e non sappiamo dove possano essere.

    Cesare: ma non vi hanno detto niente quando siete uscite? Insomma non è da Matilde andarsene senza dire nulla.

    Lucia: e nemmeno da Mimmo. Giulio siamo state due incoscienti a lasciarli soli, hanno solo undici anni.

    Eva: io provo a chiamare Walter magari sono li o li ha visti.

    Walter: oh Eva tutto bene?

    Eva: Walter scusa ma hai mica visto Mimmo e Matilde? Sono spariti e non riusciamo a trovarli.

    Walter: oh cavoli no io non li ho visti. Ma sono spariti da molto?

    Eva: circa un'ora. Io e Lucia siamo uscite e al nostro ritorno non c'erano più

    Walter: se li vedo li riporto a casa, comunque sono sicuro che stanno bene.

    Eva: grazie Walter ciao. Non li ha visti.

    Giulio: ma non avete notato niente di particolare prima di uscire? Cioè era tutto normale.

    Eva: stavano giocando a dama in salotto

    Lucia: non è che Alice e Rudy sono tornati a casa e poi sono riusciti tutti insieme?

    Giulio: io chiamo Rudy

    Rudy: pronto papà...no io sono qua con Budino, Lorenzo, Alice Yolanda e Regina cosa? Sono spariti? Arriviamo. Sardina andiamo Mimmo e Matilde sono spariti.

    Alice: cosa?

    Rudy: ti spiego mentre andiamo ragazzi ci si vede...

    Alice: mamma che è successo? Dove sono andati?

    Eva: è quello che vorremmo sapere anche noi Ali.

    Cesare: la mia bambina è ancora così piccola e se qualcuno li avesse rapiti?

    Pamela: su Cesare rilassati (abbracciandolo)

    Rudy: certo che il nano l'ha combinata grossa, una cosa del genere da lui proprio non me la aspettavo.


    Nel frattempo alla gelateria

    Matilde: oh mamma mia è tardissimo. Lucia e Eva saranno tornate da un pezzo. Sicuramente avranno chiamato mamma e Cesare stavolta mi sa che la punizione non me la leva nessuno.

    Mimmo: io credo che per la prima volta in vita mia assaggerò lo scopettino.

    Marco: ehi calmi tu non avrai nessun castigo e lo scopettino, mi spiace per lui, ma per il momento dovrà rimanere al suo posto. Fidatevi di me d'accordo? Su andiamo (prendendoli per mano).

    In casa l'ansia continua a crescere

    Rudy: ai giardinetti qua dietro non ci sono, ho chiesto ma nessuno li ha visti.

    Lucia: ma dove possono essere andati?

    A un certo punto si apre la porta di casa

    Giulio: bambini grazie al cielo!!! State bene?

    Pamela: Matilde tesoro!!!

    Eva: Marco amore mio ma dove eri finito? Mi hai fatto spaventare sei uscito così senza una spiegazione.

    Marco: amore è tutto a posto. Ti amo!!! (dandole un bacio)

    Cesare: ma si può sapere dove eravate finiti?

    Matilde: siamo andati a Villa Borghese.

    Cesare: cosa?? ma vi è andato in pensione il cervello? Villa Borghese sta a un'ora da qua andandoci a piedi. Matilde Cesare ti vuole bene, ma questa non te la perdona. Da adesso fino a che non ricomincia la scuola tu sei in castigo. Tutte le sere, dopo la chiusura, mi aiuterai a sistemare la bottiglieria.

    Matilde: ma Cesare mamma.

    Pamela: Cesare ha ragione tesoro, avete rischiato ad andare in giro da soli.

    Giulio: la tua punizione sarà uguale Mimmo. Mi hai deluso, questo comportamento da te non me lo sarei mai aspettato.

    Marco: papà non siate così duri con loro.

    Giulio: Marco non ti ci mettere pure te per favore hanno sbagliato e ne pagano le conseguenze.

    Marco: non hanno sbagliato niente invece sono venuti a cercare me.

    Giulio: e che ci facevi a Villa Borghese?

    Marco: avevo bisogno di stare da solo e quello è l'unico posto tranquillo che conosco. Loro hanno capito che quando sono uscito di casa era perchè c'era qualcosa che non quadrava volevano aiutarmi e ci sono riusciti. Mi hanno aiutato a chiarirmi le idee (stringendo a se i bambini). Eva scusami ti ho fatto preoccupare.

    Eva: va tutto bene amore mio l'importante è che tu stia meglio (accarezzandogli i capelli).

    Marco: devo ringraziare queste due pesti, se non era per loro stavo ancora col cervello avvolto nell'ovatta.

    Giulio: Marco sono vent'anni che stai col cervello nell'ovatta, ma visto che tutto si è risolto punizione sospesa. Perlomeno per Mimmo.

    Cesare: anche per Matilde.

    Matilde: grazie Cesare (correndo ad abbracciarlo)

    Cesare: si ma che non si ripeta più la prossima volta che uscite avvisate. Ci avete fatto prendere un colpo.

    Lucia: data l'ora che ne dite di una bella merenda: fetta di pane con burro e marmellata.

    Marco: veramente si sono riempiti la pancia con una super coppa di gelato guarnito con panna montata.

    Cesare: pure il gelato gli hai comprato? Ma ti sembra il caso?

    Marco: perché non dovevo?

    Cesare: ma scusa scappano di casa senza dire niente, fanno spaventare tutti e tu che fai? Invece di sgridarli gli compri il gelato.

    Marco: eh su zio se lo sono meritato e comunque la ramanzina gliel'ho fatta quando me li sono trovati davanti e ho scoperto che erano soli.

    Cesare: nipote anche te che vai a Villa Borghese!! Un posto più vicino per risolvere i tuoi casini non lo avevi? Che so la bottiglieria.

    Giulio: tuo zio ha ragione Marco, non vieni mai a trovarci guarda che li capiamo i tuoi problemi. Siamo stati giovani anche noi. Però tu non ci racconti mai niente.

    Marco: papà io vi voglio tanto bene, ma la bottiglieria è il posto meno adatto per risolvere un problema,voi fate una tragedia per tutto se poi la soluzione arriva da Ezio non so se ho reso l'idea.

    Cesare: nipote ingrato, noi ti abbiamo dato la vita e tu ci ricambi così. Che amarezza!!! Oh Dio Ezio in bottiglieria, meglio correre chissà che ha combinato.

    Pamela: andiamo anche noi tesoro?

    Matilde: ciao Mimmo ci vediamo. Marco grazie per il gelato (abbracciandolo e dandogli un affettuoso bacio sulla guancia).

    Marco: grazie a te piccola.

    Eva: che pomeriggio movimentato che ne pensi se io e te andiamo a fare le valigie?

    Marco: direi che sarebbe ora. Eva prometti una cosa (prendendole le mani)

    Eva: cosa?

    Marco: riguardo alla mia fuga di oggi prometti di non fare domande, lo so è difficile per te non sapere, ma ti darò tutte le risposte nei prossimi giorni. Promesso?

    Eva: promesso non ti chiedo niente, ma almeno un bacio me lo concedi o devo rinunciare pure a quello?

    Edited by delia_73 - 7/12/2009, 21:27
     
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    Roma 7 luglio 2009

    E’ arrivato il gran giorno e Marco e Eva stanno per partire per la loro sospirata vacanza e in casa fervono i preparativi dell’ultimo momento.

    Marco: scriciolo chissà se papà riuscirà a resistere per due settimane senza vederti (facendole il solletico sulla pancia mentre Eva la cambia).

    Eva: mi sa che mamma dovrà fare gli straordinari per non fare pesare a papà la mancanza della sua scimmietta.

    Marco: credo che anche papà dovrà fare la stessa cosa con mamma. Ci stancheremo da morire con tutto quel lavoro (cingendole, da dietro le spalle, la vita con le braccia e dandole un bacio sul collo).

    Eva: daii mi fai venire i brividi smettila Marco!!!

    Marco guarda intensamente Eva negli occhi sorridendo e poi, continuando a stringerla, comincia a darle una serie infinita di baci sulle labbra.

    Eva: papà ma come siamo affettuosi questa mattina!!!

    Marco: e questo è niente vedrai nei prossimi giorni.

    Eva: non vedo l’ora!!! Ma senti un po’ hai intenzione di farmi qualche sorpresa vero?

    Marco: se stai brava e te lo meriti ci potrei anche pensare.

    Eva: come se sto brava!!! Uffa Marco!!!!

    In quel momento Marta reclama la loro attenzione.

    Eva: piccola hai ragione, ma è colpa di papà che mi fa i dispetti e mi distrae. Andiamo a lavarci vieni. Oh guarda un po’ chi c’è qua “ciao nonno”.

    Giulio: ma che bella la mia nipotina (dandole un bacio sulla testa). Marcolino come va siete quasi pronti?

    Marco: si papà ancora qualche dettaglio e poi siamo a posto. Ma siete sicuri di sentirvela di tenere la bambina per due settimane?

    Giulio: Marco e che vuoi che sia? Abbiamo tirato su vo e poi ci fa piacere.

    Marco: grazie papà per tutto (abbracciando suo padre)

    Giulio: di niente figliolo ah Marco

    Marco: cercate di non tornare in tre, almeno per il momento state tranquilli.

    Eva: chi è che non deve tornare in tre?

    Marco: niente amore e che papà ci ha fatto la raccomandazione di…fare attenzione.

    Eva: tranquillo Giulio partiamo in due e torniamo in due. Per il momento non ho alcuna intenzione di farne un altro (ridendo)

    Giulio: finite di preparavi che altrimenti fate tardi. Datemi qua la piccola così siete più liberi (prendendo in braccio Marta).

    Marco e Eva finiscono di preparare i bagagli, guardandosi negli occhi e di tanto in tanto scambiandosi qualche bacio, mentre Mimmo, seduto sul letto, li guarda.

    Marco: Mimmo cosa c’è che ci guardi in quel modo?

    Mimmo: niente mi chiedo come ci si sente a essere innamorati come voi o come papà e Lucia.

    Eva: questa è una bella domanda piccolo, secondo te cosa si prova?

    Mimmo: io so solo che non si può stare lontani perché altrimenti si sta male, e che quando si è insieme si ride tanto e ci si da un sacco di baci. Ma io volevo sapere cosa si sente dentro.

    Eva: non è facile descriverlo…vediamo se con un esempio riusciamo a spiegartelo. Ti ricordi quando andavi alle elementari e c’era quella tua compagna che ti piaceva tanto?

    Mimmo: si

    Marco: e cosa provavi quando la vedevi?

    Mimmo: mi batteva forte il cuore, quando si avvicinava non riuscivo a parlare e non smettevo mai di guardarla. Ci pensavo sempre.

    Marco: e cosa altro sentivi?

    Mimmo: come dei brividi anzi no come se una scossa elettrica mi avesse colpito.

    Eva: ecco, essere innamorati, vuol dire proprio questo ma non solo.

    Mimmo: cioè?

    Marco: vuol dire avere la testa in confusione e non capire più quello che fai. Dici frase totalmente stupide e senza senso. Insomma ti rendi ridicolo agli occhi degli altri.

    Eva: però Mimmo quanto ti rendi conto che quello che provi è ricambiato bhe ti sembra di camminare a mezzo metro da terra, dentro di te ti senti bene e affronti tutti gli ostacoli, che fino al giorno prima ti sono sembrati insormontabili, senza nemmeno accorgertene. Adesso però vado a finire di preparare altrimenti qua non partiamo più (scompigliandogli i capelli)

    Mimmo: Marco Eva è molto carina vero?

    Marco: si è vero e ha anche un sacco di altre qualità per quello lo amo e ci sto bene assieme. Cosa è ci stai facendo un pensierino?

    Mimmo improvvisamente diventa tutto rosso

    Marco: Mimmo guardami un po’ ti piace Eva?

    Mimmo: bhe si un pochino ma per me è troppo grande e poi è già impegnata con te.

    Marco: tranquillo anche tu un giorno troverai chi ti farà andare in tilt, intanto nell’attesa porta sotto questa borsa, dentro ci sono la maschera e le pinne.

    Mentre Mimmo esce Eva rientra e vede Marco sorridere scuotendo la testa.

    Eva: cosa c’è di buffo?

    Marco: il maschio più piccolo di casa Cesaroni è entrato nella fase delle domande imbarazzanti. Non oso immaginare la reazione di papà quando lo verrà a sapere. Ti ricordi quando successe a Rudy?

    Eva: già ci mise tutti attorno al tavolo con il manuale “sesso nell’adolescenza” io e te che continuavamo a ridere e Alice e Rudy che hanno cominciato con le domande inopportune.

    Marco: già ma il record della domanda più imbarazzante va a Mimmo aveva chiesto cosa era la penetrazione.

    Eva: Giulio è andato in tilt e ha passato a te la castagna bollente.

    Marco: lascia perdere che non sapevo cosa raccontargli, difatti povero piccolo mi sa che non ha capito nulla di quello che gli spiegato.

    Eva: non è che adesso ti ha fatto domande tipo quella?

    Marco: no no ridevo per un altro motivo a quanto pare il signorino ha un debole per te e gli spiace che tu per lui sia troppo grande e che sei già impegnata con me.

    Eva: è proprio tenero povero piccolo, assomiglia tanto al suo fratello maggiore (abbracciandolo e stampandogli un bacio sulla bocca).

    Walter: è permesso??? Si puo???

    Marco: no non si può ma tanto sei già qua cosa sarebbe maleducato mandarti via.

    Walter: e così partite lasciando qua il vostro migliore amico, quello che vi ha aiutato nei momenti bui della vostra vita.

    Marco: ma vedi di farti furbo!!!! (dandogli una pacca sulla spalla) E poi non sei solo hai Simoncina tua. Sa dai aiutaci a portare giù queste valigie.

    Walter: scommetto che hai in mente due settimane di sfrenati bagordi eh pisellone? (dandogli il ben noto pizzicotto che tutti conosciamo)

    Marco: ahia Walter ma che sei scemo???

    Walter: perché che ho fatto?

    Marco: ma come che hai fatto? A momenti mi mandi tutto fuori uso guarda che mi serve?? E che ti ridi???
     
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  14. delia_73
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    Più tardi all’aereoporto.

    Giulio: allora ragazzi avete tutto? Biglietti, documenti?

    Eva: si Giulio siamo a posto. Allora piccola ci salutiamo…mi raccomando non fare arrabbiare i nonni. (dandole un bacio sulla fronte) e digli che non ti diano troppi vizi.

    Marco: scriciolo mi mancherai tanto tanto (baciandola sulla punta del naso) su va con la nonna che mamma e papà devono partire.

    Alice: buona vacanza sorellina e divertitevi.

    Lucia: avvisate quando arrivate.

    Tutti
    : ciao buona vacanza

    Finalmente dopo dodici ore di volo e un trasferimento in idrovolante della durata di quaranta minuti Marco e Eva giungono a destinazione. La sistemazione consiste in un bungalow situato nella parte a nord-est dell’isola che da direttamente sulla spiaggia: la stanza, abbastanza ampia è costruita e arredata con legno di bambu e palma. Corredata aria condizionata, ventilatore a soffitto, cassaforte, minibar, telefono, lettore cd, collegamento a internet. C’è anche terrazzo legno con lettini prendisole.

    Eva: amore hai visto che incantevole spettacolo anche se fuori è buio? (affacciandosi sulla terrazza)

    Marco: tu sei un’incantevole spettacolo (prendendola tra le braccia e guardandola negli occhi)

    Eva: scemo!!! (dandogli un bacio)

    Marco: ancora non riesco a rendermene conto io e te in questo paradiso. Eva è la prima volta in tre anni che riusciamo a stare da soli noi due.

    Eva: senza doverci nascondere o tenere le orecchie dritte per la paura di essere scoperti o visti (tra un bacio e l’altro) e mi sento anche un po’ in colpa per avere abbandonato il nostro cuccioletto.

    Marco: anche io e devo confessare che mi manca, ma allo stesso tempo non è che mi dispiaccia passare quindici giorni da solo in compagnia della sua splendida mamma.

    Eva: amore dobbiamo chiamare a casa per avvisare che siamo arrivati.

    Marco: piccola qua adesso è l’una e in Italia sono le tre di notte. Se chiamiamo ora gli facciamo prendere un colpo.

    Eva: micione ma tu pensi che mamma e Giulio a quest’ora stiano dormendo? Saranno in attesa vicino al telefono.

    Marco: conoscendoli mi sa che hai ragione, c’è da sperare che oggi quello sciroccato di Ezio non se ne sia uscito con le sue genialate su eventuali incidenti aerei perché altrimenti è finita. Dai chiamiamoli prima che a papà venga un altro infarto.

    Mentre Eva fa il numero Marco continua a baciarla distraendola.

    Eva: ma la vuoi smettere!!! è la terza volta che sbaglio a digitare i numeri….Marco…basta…stai buono…no dai… così no…che brividi…Pronto mamma?

    Lucia: Eva amore come va tutto bene il viaggio?

    Eva: si mamma tutto a posto, il posto è bellissimo e Marta?

    Lucia: sta benissimo, adesso dorme: Alice le ha dato la pappa e Rudy l’ha fatta addormentare. Roba da non credere a Giulio a momenti veniva un altro coccolone. Marco sta bene?

    Eva: si è qui con me ora te lo passo.

    Marco: Lucia? Si tutto bene voi li? Oh non date troppi vizi alla vostra nipotina che poi chi glieli leva più. Senti Lucia è meglio se ci salutiamo altrimenti non mi bastano i proventi dell’X-Tour per pagare la telefonata. Qua c’è anche il servizio internet vi scriviamo da li che è più economico. Ti ripasso Eva saluta papà Mimmo, Rudy e Alice.

    Eva: ciao mamma ha ragione Marco è meglio se ci salutiamo. Mi raccomando se avete bisogno chiamate.

    Marco: sei stanca amore mio? (accarezzandole una guancia e dandole un bacio)

    Eva: stranamente no anzi sono più arzilla di un grillo a cui è stata fatta una cura ricostituente. Tu invece come stai papà?

    Marco: benissimo, avrei la forza di tornare a casa a nuoto.

    Eva: senti ma…visto che di dormire proprio non ci passa per l’anticamera del cervello che ne dici se ci infiliamo il costume e andiamo a fare il bagno?

    Marco: e chi se ne frega se sono quasi le due del mattino siamo in vacanza.


    Dopo pochi minuti

    Eva: facciamo a gara chi si butta per primo? Chi perde al ritorno a casa dà una mano in bottiglieria fino al giorno della partenza per l’X-Tour.

    Marco: ci sto prepara il grembiule che tanto vinco io.

    Eva: Marco cosa è quell’ombra che è passata sul tetto?

    Marco: dove?...Oh porc…mi ha fregato ma ora ti sistemo cara la mia bambolotta.

    Eva: (una volta che si è buttata in acqua) Marco dove sei finito, non fare il cretino vieni fuori (guardandosi attorno senza vedere nessuno)….Marco.

    A un certo punto Marco spunta fuori dall’acqua, tipo squalo, davanti a Eva.

    Marco: paura eh Cudicini? (abbracciandola)

    Eva: stupido incosciente mi hai fatto spaventare, pensavo ti fosse successo qualcosa (prendendolo a pugni sul petto) non fare più colpi del genere…e ora che c’è da guardare? Io mi incavolo e tu ridi?

    Marco: mamma mia quanto sei bella, per non parlare di quando ti incavoli o come adesso che vorresti ridere, ma vuoi fare l’arrabbiata e stai cercando di trattenerti vero?...Ehi signorina dico a te…(facendole il solletico sotto al mento)

    Eva non riesce a trattenersi e le scappa un sorriso.

    Marco: sei proprio un’adorabile streghetta.

    Eva: streghetta a me!!! Ma sentilo il diavoletto!!!

    Marco: certo che sei una streghetta: mi hai stregato dalla prima volta che ti ho visto.

    Eva: ma dai davvero?

    Marco: si si credo di essere rimasto imbambolato in mezzo al corridoio per almeno cinque minuti.

    Eva: (prendendolo per mano, uscendo dall’acqua e incominciando a camminare sulla spiaggia) è vero Giulio ha dovuto richiamarti all’ordine due volte prima che rientrassi dal mondo dei sogni.

    Marco: ero proprio ridicolo vero? Ho tirato fuori tante di quelle fesserie quella sera…manco Ezio è mai arrivato a tanto.

    Eva: ma eri così tenero, neanche tu mi sei stato indifferente quella sera anche se solo per pochi minuti dato quello che avete combinato dopo.

    Marco: perché che è successo? (facendo finta di non ricordarsi)

    Eva: ah non ti ricordi vero? Avete ficcato il naso nelle nostre valigie tra i nostri vestiti.

    Marco: è stata colpa di Rudy è lui che ha cominciato io ho cercato di fermarlo e….

    Eva: ti sei messo a fare lo scemo assieme a lui ridendo sul nostro abbigliamento, Giulio vi ha beccati e le avete prese. Era sempre colpa di Rudy ma guarda caso c’entravi pure tu è curiosa la cosa eh Cesaroni? (dandogli un bacio).

    Marco: e dai su non avevamo mai visto roba intima femminile era ovvio che fossimo curiosi.

    Eva: e certo perché fino a quel momento le uniche stranezze femminili che avevi visto erano rappresentate su un poster molto particolare appeso nel tuo armadio e che avevi dimenticato di togliere. A proposito che fine ha fatto?

    Marco: sta ancora arrotolato sotto la mio letto, ma non ho più bisogno di guardarlo, ho qualcosa di molto più bello e di reale davanti agli occhi.

    Eva: e ci manca ancora che lo guardi (dandogli una scopola sulla testa e scappando)

    Marco: vieni qui se ti acchiappo…

    Eva mentre corre inciampa nella sabbia e casca, Marco ne approfitta per prenderla e portarla sul letto.

    Marco: e adesso voglio vedere come scappi da qua: hai osato prendermi a pugni e scopolate sulla testa ora facciamo i conti e tieni presente che siamo soli. Non ci sono né fratelli, né genitori, ne figlia che possano venirti incontro (cominciando a farle il solletico sui fianchi)

    Eva: no…smettila….non resisto….ti prego ti prego basta…basta….Marco!!!

    Marco: d’accordo proprio perché sono buono ti lascio un momento di pausa per riprendere fiato.

    Eva: (sedendosi sulle sue ginocchia con le braccia attorno al suo collo) lo sai che mi piace un sacco quando mi fai il solletico?

    Marco: lo so piace pure a me. E’così bello sentirti ridere e poi….è facilmente immaginabile il seguito (cominciando a baciarla).

    Eva: è proprio per quello che mi piace….
     
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  15. delia_73
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    Isole Maldive 8 luglio 2009

    Sono le ore 10:00 del mattino alle Isole Maldive e Marco ha appena aperto gli occhi; Eva vicino a lui dorme ancora girata a pancia in giù con un braccio sotto al cuscino e l'altro steso lungo il fianco. Le da un delicato bacio sulla spalla nuda e poi, per non svegliarla si alza senza fare rumore: infilatosi ciabatte, costume e maglietta si dirige verso il ristorante buffet nella speranza di trovare ancora qualcosa per la colazione.
    Gli è andata bene perchè nonostante l'orario di roba su quei tavoli se ne trova ancora: cibo per tutte le nazionalità compresa quella locale. Conoscendo la passione di Eva (e sua) per i dolciumi si fionda all'apposito tavolo dove c'è una serie di budini e torte preparati con la frutta del posto quali cocco e papaya. Ne prende una fetta (un po' abbondante) per tipo e due bicchieri di succo d'ananas, appoggia tutto su un vassoio e ritorna in camera dove Eva sta ancora dormendo, ha solo cambiato posizione: adesso è a pancia in su con le mani appoggiate sullo stomaco. Marco posa il vassoio e sale a gattoni sul letto rimane a guardarla per qualche minuto dopodichè la bacia dolcemente: lei dopo essersi stiracchiata ben bene, a modi gatta, apre gli occhi.

    Marco: buongiorno micetta, dormito bene? (dandole un bacio)

    Eva: benissimo papà. Ma da quanto tempo sei sveglio?

    Marco: da circa mezz'ora, dormivi così bene che mi spiaceva svegliarti (prendendola tra le braccia e baciandola).

    Eva: amore che ora è?

    Marco: le 10:45

    Eva: uh mamma mia ma così non troviamo più nulla per colazione. E io sto morendo di fame. Stanotte abbiamo consumato un sacco di energie (mettendo le braccia attorno al collo di Marco e baciandolo).

    Marco: eh ma qua ti sbagli stai li e non ti muovere (zompando giù dal letto) guarda qua!!!

    Eva: ma da dove arriva tutto questo ben di Dio?

    Marco: sono andato a prenderla prima mentre dormivi (rimettendosi sul letto e appoggiando il vassoio sulle gambe di Eva)

    Eva: amore mio ma quanti vizi mi dai mi svegli con un bacio portandomi la colazione a letto.

    Marco: ti vizio perché te lo meriti: sei una gattina adorabile, bella, gentile, affascinante, dolce e una splendida mamma. Insomma il sogno di ogni uomo che io ho avuto la fortuna di vedere realizzato (baciandola dolcemente sulle labbra)

    Eva: il mio adorabile papà (strofinando il suo naso contro quello di Marco). Dai che mangiamo questi dolci, hanno l’aria di essere deliziosi aspetta facciamo una cosa. Siediti con la schiena appoggiata al muro e distendi le gambe.

    Eva si siede sulle gambe di Marco, prende in mano il piatto, con un cucchiaino taglia una fetta di torta e gliela infila in bocca.

    Eva: apri aaammm come è?

    Marco: mmm deliziosa adesso tocca a me (prendendo l’altro cucchiaino) aaammm buona vero? Facciamo un boccone ciascuno?

    Eva: si dai un boccone tu e uno io.

    Una volta spazzolato tutto, Eva rimette il vassoio per terra e poi appoggia le mani sul suo petto.

    Eva: allora papà quali sono i programmi per oggi?

    Marco: se non ti metti qualcosa addosso e non la smetti di massacrarmi i peli sul petto tra qualche attimo non c’è bisogno che te lo spieghi, perché passo direttamente ai fatti. Ma non hai sempre detto che per i tuoi gusti sono troppo peloso?

    Eva: è vero ma non è poi cosi male sei morbido come un orsacchiotto (stampandogli un bacio sulla bocca).

    Marco: la micetta e l’orsacchiotto sembra il titolo di un racconto per bambini, perché non ne scrivi uno? Scommetto che ci riusciresti, sei così brava a scrivere (passandole delicatamente un dito sulla guancia)

    Eva: tu ci scrivi sopra la musica così facciamo quelle favole su cd accompagnate dal libro (ridendo)

    Marco: a pensarci bene non è una cattiva idea in fondo è già successo per “la notte sul tetto” e non mi pare sia andata così male.

    Eva: tenendo conto che non era nemmeno preparato è saltato fuori dalla tua fantasia di mettere in musica le mie stupidaggini.

    Marco: l’ho fatto una volta e posso sempre rifarlo mio cara. Ma lo sai che è quasi mezzogiorno?

    Eva: amore con il gioco delle coccole il tempo passa. Senti perché non andiamo a fare i turisti e il nostro giochino lo riprendiamo più tardi?

    Marco: buona idea mamma che ne dici di un bel bagno alla luce del sole?

    Marco e Eva si tuffano in acqua dove passano un’ora a farsi scherzi e a scambiarsi effusioni, dopodichè si sdraiano sulla sabbia a rosolarsi al sole.

    Eva: ehi papà come sei pensieroso, cosa è ti manca quella scimmietta di tua figlia?

    Marco: un po’ si, mi mancano i suoi sorrisi, i suoi “discorsi” e i suoi piedini da mordere.

    Eva: manca anche a me amore ma ti rendi conto che l’anno scorso in questo periodo studiavamo per la maturità?

    Marco: è vero, e se non fosse stato per te io non l’avrei mai superata. Certo che ero proprio un caprone, se non ci fossi stata tu ad aiutarmi così spesso con i compiti e le interrogazioni a quest’ora sarei ancora in quarta superiore. Passavo delle ore a cercare di capire il significato di quelle frasi e tu in dieci minuti riuscivi a rendermi tutto più chiaro. So che può sembrare assurdo ma mi piaceva studiare con te.

    Eva: Marco tu detestavi studiare!!!

    Marco: a me bastava starti vicino, sai c’erano dei momenti che lo desideravo tanto ma causa la mia timidezza non osavo venire a romperti le scatole e cosi me ne stavo per i fatti miei. Però ogni volta che sentivo questo desiderio tu magicamente comparivi davanti a me. Ancora devo spiegarmi questo mistero.

    Eva: bhe è semplice, non so per quale motivo ma avevi sviluppato due antenne, tipo Ape Maia, quando tu avevi bisogno loro si mettevano a vibrare e istintivamente correvo in camera tua.

    Marco: la mia piccola apina (accarezzandole una guancia con la mano) che però quando si arrabbia tira fuori il pungiglione avvelenato.

    Eva: anche il mio orsacchiotto se si arrabbia diventa un grizli inferocito. Quante litigate in tre anni, siamo addirittura arrivati a farci del male a vicenda insulti e dispetti a non finire. Ti ricordi quel giorno a scuola? Sono volate parole grosse e schiaffi Stefania non ci ha sospeso per via dell’amicizia con mamma e Giulio.

    Marco: quello che è successo in quel periodo è solo colpa mia: sono io che sono scappato per non affrontare le responsabilità. Tu sei venuta a cercarmi a Londra e io ti ho respinto…senza nemmeno preoccuparmi di dove hai passato la notte.

    Eva: l’ho passata all’aeroporto a piangere.

    Marco: sono stato proprio un indiota sarebbe potuto succederti qualsiasi cosa. Quando sono tornato perché mi ero accorto di avere sbagliato e che mi mancavi, avevo anche l’assurda pretesa che tu mi accogliessi a braccia aperte.

    Eva: invece io ti ho riversato addosso un mare di insulti senza nemmeno darti la possibilità di spiegarti e non ho sbagliato solo in quel momento.

    Marco: e quando?

    Eva: ci stavamo riavvicinando quando tu hai scoperto di Alex con cui avevo deciso di troncare quello stesso giorno. Amore avrei dovuto dirti tutto e ho sbagliato anche con lui l’ho usato perché mi ricucisse la ferita aperta a Londra, ma come sarto non è stato molto in gamba dato che la cucitura si vedeva e faceva male.

    Marco: quando ho scoperto di Alex, peraltro nel modo più meschino di questo mondo, dato che ho ficcato il naso nel tuo computer, mi sono sentito mancare la terra sotto ai piedi e ti ho fatto una sceneggiata senza senso ma non ne avevo il diritto. Era giusto che tu tentassi di rifarti una vita ma ti amavo ed ero geloso non sai quanto. Lui poteva toccarti abbracciarti e baciarti mentre io potevo solo stare a guardare e stare zitto in fondo me la ero cercata.

    Eva: quanto a meschineria pure io non è che ci sia andata per il sottile… ho usato Alex pensando che mi ricucisse il cuore strappato ma l’ho fatto anche per vendetta nei tuoi confronti. Ogni volta che lo baciavo e sapevo che tu eri nei paraggi ci mettevo più passione di quella che provavo realmente. Volevo farti ingelosire e vendicarmi per avermi ferito. Marco sono stata veramente cattiva con te perdonami (versando qualche lacrima).

    Marco: mamma è passato su non piangere (abbracciandola) è uno degli ostacoli che il nostro amore ha dovuto superare ma se adesso siamo qui insieme è perché la vita ci ha offerto un’altra possibilità, il cui risultato sta a casa a farsi coccolare da nonni e zii. Ora basta piangere ehi…me lo fai un sorriso di quelli che mi piacciono tanto perché ti vengono fuori quelle deliziose fossette? Brava la mia dolce mammina (dandole un bacio) Senti dato che il tuo orsacchiotto qua ha un certo appetito perché non andiamo a fare la pappa?

    Il villaggio offre tre tipi di ristoranti: uno ha specialità italiane, l’altro specialità internazionali e il terzo tipo cucina locale.

    Eva: papà cosa ti gusta cucina locale o internazionale? Quella italiana direi che la conosciamo abbastanza bene.

    Marco: proviamo l’internazionale e magari stasera la locale, sai pare che abbia effetti afrodisiaci (sorridendo maliziosamente)

    Eva: ma quanto sei scemo!!! (dandogli una pacca sulla testa) però dobbiamo ammettere che di cibi afrodisiaci non ne abbiamo bisogno, riusciamo benissimo anche senza.

    Marco: puoi dirlo per non parlare di ieri notte sarà meglio che stasera facciamo un altro bagno al chiaro di luna.

    Durante il pranzo Eva, girando lo sguardo per la sala del ristorante, si rende conto che la tavolo poco distante dal loro un gruppo di ragazzine, sconvolte, poco più che sedicenni che continuano a guardare Marco con la bava alla bocca e a sghignazzare come matte. Vedendole le viene da sorridere.. le capisce bene anche lei c’è passata, non è nemmeno passato molto tempo da quando aveva quindici anni e andava pazza per Eros Ramazzotti.

    Edited by delia_73 - 10/12/2009, 21:16
     
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