LA BOTTIGLIERIA CESARONI

Posts written by marek

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    Bees: Brandy

    Quindi… alcune persone da qualche parte stanno discutendo sulla questione della genitorialità di Jamie nei confronti dei suoi figli – conversazione interessante! Aggiungo la mia opinione, sull’ipotesi che il ruolo di genitore di Jamie sarebbe stato qualitativamente diverso nei confronti dei suoi figli adulti perché non aveva avuto rapporti con loro da bambini. (La mia opinione è che più probabilmente lui abbia avuto un rapporto con loro – anche se loro non lo hanno avuto con lui). Tutti punti di vista interessanti.
    Uno di questi era che mentre Jamie conosceva Willie da piccolo, lui non abbia passato realmente molto tempo con lui, non avendolo frequentato (dopo il giorno piuttosto drammatico della sia nascita), e trascorrendo solo poche ore al giorno con lui nelle stalle, per poi partire quando Willie aveva sei anni.
    In questo caso particolare, penso che ci sia una differenza tra genitorialità quantitativa e qualitativa <g>, e ho avanzato l'idea che l'influenza di Jamie su William sia stata considerevole, poiché era molto diverso da chiunque altro a Helwater
    Lungi da me cominciare una discussione – anche se mi va bene se qualcuno vuole parlare dell’argomento – solo un introduzione al (accidentale) #DailyLines di oggi:
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    William si chiese vagamente quanto brandy suo padre e suo zio finissero in un anno. Al di là della sua funzione sociale, il brandy era l’usuale prima risorsa di entrambi gli uomini, alle prese con qualsiasi crisi, di natura fisica, politica o emotiva. E, data la loro comune professione, era destino che tali crisi accadessero regolarmente. Il primo ricordo di William di aver bevuto brandy risaliva all’incirca all’età di cinque anni, quando si era arrampicato sulla scala della stalla per salire in groppa al cavallo di Lord John nel suo box – qualcosa che gli era stato fermamente proibito di fare – ed era stato prontamente disarcionato dal cavallo colto di sorpresa, sbattendo con il muro in fondo alla stalla e affondando, stordito, nel fieno tra gli zoccoli posteriori del cavallo.
    Il cavallo scalciava, cercando - si rese conto in seguito - di evitare di calpestarlo, ma ricordava ancora gli enormi zoccoli neri che scendevano così vicino alla sua testa al punto che poteva vedere i chiodi nei ferri, e uno di loro gli aveva graffiato la guancia. Una volta che aveva avuto abbastanza fiato per urlare, c’era stata una grande agitazione, suo padre e Mac lo stalliere si erano precipitati lungo il corridoio della stalla con un rumore di stivali e urlando.
    Mac era scivolato nel box, parlando al cavallo nella sua strana lingua, e aveva tirato fuori William per i piedi. Dopo di che Lord John lo aveva velocemente controllato per verificare la presenza di sangue o ossa rotte, e non trovando niente, gli aveva dato un sonoro scappellotto nel dietro dei pantaloni, poi aveva tirato fuori una fiaschetta e gli aveva fatto prendere un sorso di brandy per lo shock. Il brandy stesso fu uno shock quasi altrettanto grande, ma dopo aver smesso di ansimare e di tossire si era sentito effettivamente meglio.
    Si sentiva leggermente meglio adesso, mentre finiva il secondo bicchiere. Papà vide che il suo bicchiere era quasi vuoto e senza chiedere, prese la bottiglia e lo riempì, poi fece lo stesso per sé.



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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    Bees: Esercitazioni di cavalleria


    [..] si era offerto volontario per alzarsi presto – molto presto – e preparare i galloni di brodo e porridge per dar da mangiare alla milizia. Il profumo caldo e cremoso avanzò su per le scale e mi fece svegliare come una morbida carezza sulla guancia. Mi stiracchiai lussuriosamente nel letto caldo e mi rotolai godendomi l’immagine di Jamie, con le gambe lunghe come una cicogna e completamente nudo, chino sul portacatino per guardarsi nello specchio mentre si faceva la barba a lume di candela. L’alba era niente più che lo sbiadire delle stelle fuori dalla finestra buia.
    «Ti stai agghindando per la squadra?» chiesi. «Farai qualcosa di formale con loro oggi?»
    Si passò il rasoio sul labbro superiore abbassato, poi fece scorrere la schiuma sul lato della bacinella.
    «Aye, esercitazioni di cavalleria. Oggi saranno solo gli uomini a cavallo. Con Tall Tree, saremo ventuno.» Mi sorrise nello specchio, i suoi denti bianchi come il sapone da barba. «Abbastanza per una razzia di bestiame decente.»
    «Cyrus sa cavalcare?» Ero sorpresa; i Crombie, i Wilson, i MacReady e i Geohagen erano tutti pescatori che erano arrivati da noi – Dio sapeva attraverso quali mezzi tortuosi e difficili – da Thurso. Essi erano, per la maggior parte, apertamente spaventati dai cavalli, e quasi nessuno di loro sapeva cavalcare.
    Jamie sollevò la lama sul collo, allungò la testa per valutare i risultati e scrollò le spalle.
    «Lo scopriremo.»
    Sciacquò il rasoio, lo asciugò, poi usò l’asciugamano per asciugarsi la faccia.
    «Se voglio che lo prendano sul serio, Sassenach, sarebbe meglio che pensassero che sia così.»
    [fine della sezione]
    Il cielo si stava rischiarando, ma era ancora buio al suolo e solo pochi uomini si erano radunati quando Cyrus Crombie arrivò uscendo dagli alberi. Gli uomini lo guardarono sorpresi, ma quando Jamie lo salutò, fecero tutti un cenno della testa e mormorarono “Madainn math,” o grugnirono in segno di riconoscimento.
    «Ecco ragazzo,» disse Jamie, ficcando una tazza di legno di brodo caldo in mano a Tall Tree. «Riscaldati la pancia e vieni a conoscere Matilda. Appartiene a Frances, ma la ragazza dice che ti presterà la giumenta finché non ti troveremo un cavallo tuo.»
    «Frances? Oh. La ringrazio.» Tall Tree si inchinò leggermente e guardò timidamente la casa e poi il cavallo. Matilda era una grossa giumenta, robusta, con un ampio posteriore e con un modo di fare gentile e accomodante.
    Il giovane Ian era appena arrivato, in giacca e pantaloni in pelle di daino, con i capelli intrecciati e lasciati scendere lungo la schiena. Guardò intorno al gruppo di uomini, annuendo, poi andò a prendere il suo brodo, alzando un sopracciglio in direzione di Cyrus
    «[Tall Tree] si unirà a noi, a bhailach,» disse Jamie con un tono casuale. «Vuoi mostrargli come sellare e mettere le briglie a Matilda, mentre dico agli uomini cosa faremo?»
    «Aye,» disse Ian, ingoiando brodo caldo di orzo ed esalando un nuvola di vapore bianco. «E cosa faremo?»
    «Esercitazioni di cavalleria». Questo fece sì che Ian sollevasse entrambe le sopracciglia e guardasse oltre la sua palla il gruppo di uomini che sembravano quello che erano – contadini. Tutti possedevano dei cavalli ed erano capaci di cavalcare dal Ridge al Salem senza cadere, ma oltre questo…
    «Semplice esercitazione di cavalleria,» chiarì Jamie. «Cavalcare lentamente.»
    Il Giovane Ian guardò pensoso Cyrus, che stava in impaziente attesa.
    «Aye,» disse, e si fece il segno della croce.



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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    Il 9 febbraio sono iniziate le riprese della sesta stagione di Outlander.

    www.instagram.com/p/CLFAkdxITq9/?igshid=1p2fefamcxiuw



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    Bees: Nozioni di entomologia

    William trovò Moira, la cuoca, nell’orto, mentre raccoglieva cipollotti. Stava parlando con Amaranthus, che evidentemente aveva fatto un raccolto anche lei; portava un paniere che conteneva un gran mucchio di uva e qualche pera dall’alberello che cresceva vicino alla cucina da campo. Con un occhio alla frutta si avvicinò e diede il buongiorno alle donne. Amaranthus gli diede un'occhiata da sopra a sotto, inspirando come se provasse a giudicare il suo stato di intossicazione dall’odore, e con un leggero scuotimento della testa gli porse una pera matura.
    «Caffè?» disse speranzoso a Moira.
    «Be’, non sto dicendo che non ce n’è,» disse incerta. «È avanzato da ieri, ed è abbastanza forte da rovinarti i denti.»
    «Perfetto,», la rassicurò e diede un morso alla pera, chiudendo gli occhi mentre il succo dolce gli riempiva la bocca. Li aprì per trovare Amaranthus, la schiena voltata verso di lui, che si era chinata per guardare qualcosa sul terreno tra i ravanelli. Indossava una vestaglia leggera sulla sottoveste e la stoffa si stendeva ordinatamente sul suo fondoschiena.
    Si alzò all'improvviso, voltandosi e lui subito si chinò verso il terreno che lei stava guardando, dicendo: «Cos’è quello?», anche se personalmente non vedeva altro che sporco e molte cime di ravanello.
    «È uno scarabeo stercorario,» disse guardandolo da vicino. «Molto utile per il terreno. Arrotolano palline di sterco e le portano via.»
    «Che se ne fanno? delle, um, palle di sterco, voglio dire.»
    «Le mangiano» disse con un leggero movimento di spalle. «Seppelliscono le palle per metterle al sicuro, e le mangiano secondo necessità – o qualche volta si riproducono all’interno di quelle più grandi.»
    «Che… intimo. Hai fatto colazione?» Chiese William, alzando un sopracciglio.
    «No, non è ancora pronta.»
    «Neanche io,» disse, alzando in piedi. «Anche se non sono tanto affamato come lo ero prima che mi dicessi questo.» Guardò sul suo panciotto. «Ho degli scarabei stercorari in questo nobile assemblaggio?»
    Questo la fece ridere.
    «No, non ne hai,» disse. «Non abbastanza colorati.»
    All'improvviso Amaranthus si trovò abbastanza vicino a lui, anche se era sicuro di non averla vista muoversi. Aveva lo strano trucco di sembrare materializzarsi all'improvviso dal nulla; era sconcertante, ma piuttosto intrigante.
    «Quello verde brillante,» disse, puntando un lungo e delicato dito nel mezzo, «è uno scarabeo Dogbane, Chrisosuchus auratus.»
    «Davvero?»
    «Sì, e questa adorabile creatura con il naso lungo è un Billbug.»
    «Un pillgug?» William strizzò gli occhi sul suo petto.
    «No, un Billbug,» disse, colpendo l’insetto in questione. «È una specie di tonchio, ma mangia stiance. E mais giovane.»
    «Una dieta piuttosto variegata.»
    «Be’, a meno che tu non sia uno scarabeo stercorario, hai una certa scelta in ciò che mangi,» disse, sorridendo. Toccò un altro dei coleotteri e William sentì una debole ma evidente scossa alla base della sua spina dorsale. «Ora ecco,» disse con un piccolo, distinto colpetto del dito, «abbiamo un minatore smeraldino del frassino, un Cicindela scutellaris, e un falso scarabeo della patata.»
    «A cosa somiglia un vero scarabeo delle patate?»
    «E' uguale. Questo è chiamato falso scarabeo della patata perché mentre mangia patate in caso di necessità, in realtà preferisce la Morella della Carolina.»
    «Ah.» Pensava che avrebbe dovuto esprimere interesse verso il resto delle piccole cose che abbellivano il suo gilè, nella speranza che continuasse a picchiettarle. Stava aprendo la bocca per chiederle di una grossa cosa color crema con le corna, quando lei fece un passo indietro per guardarlo in faccia.
    «Ho sentito mio suocero parlare di te a Lord John,» disse.
    «Oh? Bene. Spero che abbiano avuto una buona giornata per questo,» disse lui, senza preoccuparsene davvero.
    «Parlando di scarabei falsi della patata, intendo,» disse. Lui chiuse gli occhi brevemente, poi ne aprì uno e la guardò. Era completamente sicura, senza esitare minimamente
    «So di non essere al meglio di me,» disse educatamente. «Ma non penso di somigliare a nessun tipo di falso scarabeo della patata, a prescindere dall’opinione di mio zio.»



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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    Outlander Rapidfire Questions - John Bell [Sub Ita]

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    Outlander - David Berry on The Watchlist Interview [Sub Ita]



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    Outlander Rapidfire Questions - Maria Doyle Kennedy [Sub Ita]



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    Outlander Rapidfire Questions - Richard Rankin [Sub Ita]



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    Outlander Rapidfire Questions - Sophie Skelton [Sub Ita]



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    Game of Thrones, Tales of Dunk and Egg sarà la seconda serie tv prequel dal mondo di George R.R. Martin?

    Dopo House of The Dragon previsto per il 2022 HBO starebbe già pensando a un secondo prequel di Game of Thrones sempre legato ai romanzi di Martin

    L’universo di Game of Thrones – Il Trono di Spade è ancora in espansione e in casa HBO sono costantemente a caccia di novità anche per cercare di vincere la battaglia dello streaming con la sua HBO Max che è ancora in attesa di un rilancio mondiale.

    Nel lontano 2017, ormai un’era geologica fa, si parlava di ben 5 progetti di possibili spinoff e prequel de Il Trono di Spade, poi si è aggiunto addirittura un pilot girato con Naomi Watts protagonista ma alla fine scartato. Alla fine è stata ordinata un’altra idea ancora House of The Dragon che è attualmente in produzione con un rilascio previsto nel 2022. A dimostrazione di come il mondo creato da George R.R. Martin sia ricco di spunti adesso Variety rivela che HBO starebbe lavorando a Tales of Dunk and Egg nuovo prequel di Game of Thrones.

    Il progetto è ancora nelle primissime fasi e non è ufficiale visto che nè HBO nè Martin hanno voluto commentare la notizia del sito americano di spettacolo. La serie sarebbe ispirata ai racconti di George R. R. Martn con al centro le avventure di Ser Duncan the Tall (Dunk) e il giovane Aegon V Targaryen (Egg) ambientate 90 anni prima rispetto gli eventi di Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.

    Le avventure di questi personaggi sono finora raccontate in tre volumi Il Cavaliere Errante (The Hedge Knight) del 1998, La Spada Giurata (The Swon Sword) del 2003 e Il Cavaliere Misterioso (The Mystery Knight) del 2010 tutti poi raccolti nel 2015 in A Knight of the Seven Kingdoms.

    I fan della saga fantasy invocavano da tempo un progetto legato ai racconti di Dunk e Egg, al punto che nel 2017 in molti speravano che fossero già tra i protagonisti degli eventuali spinoff ma all’epoca Martin escluse progetti legati all’adattamento di questi racconti.

    Evidentemente sia Martin che HBO hanno ora cambiato idea e con l’obiettivo di rafforzare l’universo Game of Thrones oltre il prossimo House of the Dragon in arrivo nel 2022, hanno puntato su questi racconti.

    George R.R. Martin e Ryan Condal hanno sviluppato i 10 episodi di House of The Dragon, tratti dal libro di Martin “Fire and Blood”. La serie è ambientata 300 anni prima Game of Thrones, e al centro ci sarà la Casa Targaryen che a quei tempi era nel momento di massimo splendore, raccontando gli eventi che porteranno alla cosiddetta Danza dei Draghi, la guerra civile citata anche dalla serie originale.



    Fonte: tvblog.it
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    Bees: Lavori in corso

    Il primo piano era stato racchiuso da mura dall’esterno, anche se la maggior parte degli interni era ancora solo perni di legno, il che dava al luogo un bel senso di informalità, mentre camminavamo allegramente tra le paresti scheletriche
    Il mio ambulatorio non aveva coperture per le sue due ampie finestre, né aveva una porta – ma aveva pareti complete (anche se non intonacate), un lungo bancone con un paio di mensole sopra per le mie bottiglie e i miei strumenti, un alto, largo tavolo di pino liscio (lo avevo carteggiato io stessa, mettendoci molto impegno per proteggere i miei pazienti dalle schegge nel fondoschiena) su cui fare le visite e i trattamenti chirurgici, e un alto sgabello sui cui potevo sedermi mentre li somministravo.
    Jamie e Roger avevano cominciato il tetto, ma per il momento c’erano solo travetti che correvano in alto, con pezze di tela di un marrone sbiadito e grigio sporco (recuperate da una pila di decrepite tende militari trovate in un magazzino a Cross Creek) che fornivano l’attuale riparo dagli elementi atmosferici.
    Jamie mi aveva promesso che il secondo piano – e il mio tetto – sarebbe stato posato entro la settimana, ma per il momento avevo una grande ciotola, un vaso da notte di stagno ammaccato e il braciere spento strategicamente sistemati per raccogliere le perdite. Aveva piovuto il giorno prima, e io guardai verso l’alto per essere sicura che non ci fossero pezzi afflosciati nella tela umida che trattenevano l’acqua in alto prima di estrarre il mio libro dei casi dalla sua borsa di tela cerata.
    “Cos’é quello?” Chiese Fanny, notandolo. L’avevo messa a lavoro per eliminare e raccogliere le bucce simile a carta da un grande cesto di cipolle da mettere a macerare per fare una tintura gialla, e lei allungò il collo per vedere, tenendo accuratamente lontane le dita odorose di cipolla.
    “Questo è il mio libro dei casi,” dissi con un senso di soddisfazione al suo peso. “Annoto i nomi delle persone che vengono da me con problemi medici, e descrivo le condizioni di ciascuno, e poi segno cosa gli ho fatto o prescritto e se ha funzionato o no.”
    Guardò il libro con rispetto – e interesse.
    “Guariscono sempre?”
    “No,” ammisi. “Temo che non lo facciano sempre – ma molto spesso. ‘Sono un dottore, non una scala mobile’, citai, e risi prima di ricordarmi che non stavo parlando con Brianna.
    Fanny semplicemente annui con serietà, evidentemente archiviando questo pezzo di informazione.
    Tossii.
    “Um, Questa era una citazione di un, er, un dottore mio amico di nome McCoy. Penso che l’idea generale sia che non importa quanto abile possa essere una persona, ogni abilità ha i suoi limiti e uno fa bene ad attenersi a ciò in cui è bravo.
    Annui ancora, gli occhi ancora fissi con interesse sul libro.
    “Pensate… che potrei leggerlo?” chiese timidamente. “Solo una pagina o due,” aggiunse frettolosamente.
    Esitai per un attimo, ma poi posai il libro sul tavolo, lo aprii e lo sfogliai nel punto dove avevo preso nota sull’uso sull’unguento di bacche di agrifoglio per la malaria di Lizzie Wemyss, dato che non avevo della corteccia dei Gesuiti. Avevo detto a Roger che ne avevo bisogno, ma finora non si era presentato nessuno. Fanny mi aveva sentito parlare della situazione con Jamie e la febbre malarica ricorrente di Lizzie era di dominio pubblico al Ridge.
    “Sì, puoi – ma solo le pagine prima di questo segno.” Presi una sottile piuma di corvo nera dal barattolo di penne e l’appoggiai accanto al dorso del libro sulla pagina di Lizzie.
    “I pazienti hanno diritto alla riservatezza,” spiegai. “Non dovresti leggere di persone che sono nostri vicini. Ma queste prime pagine riguardano persone che ho trattato in altri posti e – per la maggior parte – molto tempo fa.”
    “Lo prrrometto,” disse, la sua sincerità che dava enfasi alla sua r, e io sorrisi. Conoscevo Fanny a malapena da appena un anno, ma non l’avevo mai vista mentire – su niente.



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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    Bees: Speranza

    Mi stavo proprio chiedendo in che modo Roger avesse intenzione di seguire la performance del Capitano Cunningham. La congregazione si era sparpagliata sotto gli alberi per prendere qualcosa da mangiare e da bere, ma ogni gruppo che avevo oltrepassato stava discutendo di quello che aveva detto il Capitano, con grande eccitazione e concentrazione – per come potevano. L’incantesimo della sua storia rimaneva con me – un senso di meraviglia e speranza.
    Anche Bree sembrava chiederselo; la vidi con Roger, all’ombra di una grande quercia, in una fitta discussione. Lui scosse la testa, comunque, sorrise, e si raddrizzò il cappello. Lei aveva vestito la sua parte, come una modesta moglie di un ministro, e si lisciò la gonna e il corpetto.
    “Due mesi e andrà in chiesa in pelle di daino,” disse Jamie seguendo la direzione del mio sguardo.
    “Con che probabilità?” chiesi
    “Tre a uno. Vuoi scommettere, Sassenach?”
    “Scommettere di domenica? Andrai diretto all’inferno, Jamie Fraser.”
    “Non mi preoccupo. Tu sarai lì prima di me. Chiedendomi le probabilità, oltretutto… Inoltre, andare in chiesa tre volte in un giorno dovrebbe toglierti almeno qualche anno di Purgatorio.”
    Annuii
    “Pronto per il Secondo Round?”
    Roger baciò Brianna e uscì dall’ombra nella giornata assolata, alto, scuro e bello nel suo migliore – be’ unico vestito scuro. Venne verso di noi, Bree alle sue calcagna, e vidi diverse persone nel gruppo vicino notarlo e cominciare a mettere via i loro pezzi di pane e formaggio e la birra, per ritirarsi dietro i cespugli per un momento privato e mettere in ordine i bambini scarmigliati.
    Abbozzai un saluto mentre Roger veniva verso di noi.
    “Over the top?”
    “Geronimo,” rispose brevemente e raddrizzando visibilmente le spalle, si girò a salutare il suo gregge e ad accompagnarlo all’interno.
    Dentro, era notevolmente caldo, anche se non ancora rovente, grazie a Dio. L’odore di pino nuovo era più tenue adesso, attutito dal fruscio di tessuti fatti a mano e dai deboli odori di cucinato e dell’agricoltura e dal lavoro disordinato di bambini in crescita che si alzava in una nebbia piacevolmente domestica
    Roger lasciò che si sistemassero per un momento, ma non abbastanza perché le conversazioni cominciassero. Camminò con Bree al suo braccio, la lasciò sulla panca di fronte e si girò per sorridere alla congregazione.
    “C’è qualcuno qui che ancora non mi conosce?” chiese, e ci fu una leggera ondata di risate.
    “Aye, be’, il fatto che mi conosciate e che siate qui comunque è rassicurante. A volte sono le cose che sappiamo che significano molto in parte perché le conosciamo bene, e capiamo la loro forza. Siate virtuosi, allora e diciamo il Padre Nostro insieme.”
    Si alzarono gentilmente e lo seguirono nella preghiera – alcuni, notai, parlando in Gaidhling, anche se la maggior parte in inglese con vari accenti.
    Quando ci sedemmo di nuovo, si schiarì la voce, forte, e cominciò a preoccuparsi. Ero sicura che la sua voce fosse migliore di quanto fosse stata, se per la naturale guarigione o per i trattamenti – se qualcosa di così semplice e tuttavia così peculiare come l’imposizione delle mani del Dr. MacEwan poteva essere nobilitata da questo nome – che io gli facevo una volta al mese – ma era passato molto tempo da quando aveva parlato a lungo in pubblico, figuriamoci predicare – figuriamoci cantare e lo stress delle aspettative era molto da affrontare.
    “So che alcuni di voi vengono dalle Isole – e dal Nord. Perciò saprete quale salmo è.”
    ……[proseguendo con il Salmo]
    Più voci, una fiducia che si diffonde, e dalla terza frase, stavamo condividendo la felicità di Roger, entrando nelle parole e nel loro significato.
    Era un salmo abbastanza breve, ma si stavano divertendo così tanto che lui lo ripassò due volte e alla fine si fermò, sudato e arrossato dal calore e dallo sforzo, "_Anche la vita per sempre_!" risuona ancora nell'aria.
    “Era buono,” disse, con voce rauca, e loro risero, anche se gentilmente. “Jamie – vuoi venire a leggere dal Vecchio Testamento per noi?”
    Guardai Jamie sorpresa, ma apparentemente era preparato, perché prese la piccola Bibbia verde che aveva portato con sé e andò nella parte anteriore della sua stanza. Indossava il migliore dei suoi due kilt, con l’unica giacca dall’aspetto sobrio che possedeva e prendendo gli occhiali dalla tasca, se li mise e guardò severamente sopra di essi i ragazzi in fondo, che smisero immediatamente di sussurrare.
    Evidentemente soddisfatto che lo sguardo severo fosse sufficiente, aprì il libro e lesse dalla Genesi la storia degli angeli che visitarono Abramo e ricevendo la sua ospitalità, lo rassicurarono che quando sarebbero tornati, sua moglie Sarah gli avrebbe dato un figlio, “…Perciò Sarah rise tra sé, dicendo, Dopo che mi sono fatta vecchia avrò il piacere, dato che anche il mio signore è vecchio?”
    Alzò lo sguardo brevemente su questo rigo e i suoi occhi incontrarono i miei. Disse, “Mphm,” in fondo alla gola, guardò la pagina e finì con … “C’è qualcosa di troppo difficile per il Signore? Al tempo stabilito, io tornerò da te. secondo il tempo della vita e Sarah avrà un figlio.”
    Sentii un minuscolo risolino da qualche parte dietro di me, ma fu sommerso istantaneamente dal verso finale: “Allora Sarah negò, dicendo ‘Non ho riso’: perché aveva paura. E lui disse No, ma tu hai riso.”
    Jamie chiuse il libro con decisione, si inchinò a Roger e si sedette al mio fianco, ripiegando i suoi occhiali.
    “Non so come la gente possa pensare che Dio non abbia un perfido senso dell’umorismo,” mi sussurrò.



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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    Marco, tantissimi auguri anche a te. :253: :253: :xmasTree:
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    House of The Dragon, Matt Smith e Oliva Cooke nel prequel del Trono di Spade

    Inizia a completarsi il cast della serie tv creata da George R.R. Martin ambientata 300 anni prima di Game of Thrones – Il Trono di Spade

    Proseguono alacremente i lavori di House of the Dragon la serie tv prequel de Il Trono di Spade – Game of Thrones, ordinata da HBO direttamente a serie tv senza passare per il pilot. La serie che ha quindi scavalcato tutta l’accesa concorrenza degli altri progetti pensati per portare avanti l’eredità dell’epica serie tv HBO, arriverà in tv e in streaming solo nel 2022 anche in Italia su Sky Atlantic.

    Naturalmente tra le tappe fondamentali nello sviluppo di una nuova serie tv, oltre alla definizione dei draghi emersa nelle scorse settimane come testimonianza dell’avvio della fase iniziale di lavorazione, c’è naturalmente la scelta dei personaggi. E gli ultimi ingressi nel cast sono davvero molto interessanti.

    Infatti accanto al già annunciato Paddy Considine troveremo Matt Smith, volto noto della serialità, tra i dottori più amati di Doctor Who e Philip nelle prime due stagioni di The Crown. Nel cast ci sarà anche Olivia Cooke che ricordiamo in Bates Motel come l’amica tenace ma malata del protagonista e in Modern Love di Amazon. Sempre dal mondo Amazon arriva Emma D’Arcy recentemente nel cast di Truth Seekers.

    HOUSE OF THE DRAGON I PERSONAGGI DELLA SERIE PREQUEL DI GOT
    Secondo quanto riporta deadline House of the Dragons si poggerebbe su 5 protagonisti: King Viserys Targaryen (Considine), Alicent Hightower (Cooke), Princess Rhaenyra Targaryen (D’Arcy), Prince Daemon Targaryen (Smith) e Lord Corlys Velaryon conosciuto anche come Sea Snake che diventerà Hand della Regina Rhaenyra Targaryen nella Dance of the Dragons. Per quest’ultimo ruolo sarebbe in fasi avanzate di trattative Danny Sapani visto in Penny Dradful. Inoltre sono stati definiti i registi con Clare Kilner, Geeta V. Patel e Greg Yaitanes che completeranno il team di registi dei dieci episodi girati.

    House of the Dragon è ispirata al romanzo Fire & Blood di Gorge R. R. Martin, ed è stata sviluppata con Ryan Condal e Miguel Sapochnik. La serie prequel è ambientata 300 anni prima di Game of Thrones con al centro la storia della Casata di Targaryen.

    Paddy Considine è Re Viserys Targaryen, colui che viene scelto dai lord di Westeros per succedere a Jaehaerys Targaryen, suo padre. Cooke interpreta Alicent Hightower, figlia di Otto considerata tra le donne più avventi dei Sette Regni, cresciuta nella cerchia più ristretta del re capace di unire grazia e sagacia politica.

    Matt Smith è il principe Daemon Targaryen fratello minore di Re Viserys, erede al trono, capace di cavalcare i draghi, abile guerriero, ha in sè il vero sangue dei draghi. D’Arcy sarà la principessa Rhaenyra Targaryen figlia primogenita del re, guida anche lei i draghi, ha puro sangue Valyrian, ha tutto ma non è nata uomo come dicono tutti.



    Fonte: tvblog.it

    Nel 2021 via alle riprese di House of the Dragon, il prequel di Game of Thrones; le prime immagini dei draghi

    Il prequel di Game of Thrones debutterà in tv con ogni probabilità nel 2022





    Nel 2021 via alle riprese di House of the Dragon, il prequel di Game of Thrones; le prime immagini dei draghi
    Due draghi, uno che si aggira in quella che sembra essere una foresta, un altro, invece, che mostra tutta la sua furia spalancando le fauci. Sono le prime immagini per così dire ufficiali -appartengono ai preparativi della pre-produzione- di House of the Dragon, il prequel spin-off di Game of Thrones.

    Sono stati proprio gli account social ufficiali della pluripremiata serie tv a pubblicare le due immagini, fornendo ai propri follower anche un’altra importante notizia: la produzione della serie inizierà nel 2021. “I draghi stanno arrivando”, recita la didascalia che accompagna le due immagini pubblicate, facendo un po’ il verso a quell’“inverno sta arrivando” reso celebre fin dalla prima stagione dalla serie madre ed ormai diventato di uso comune anche da chi non è fan della serie tv.

    Con la produzione in partenza l’anno prossimo, è possibile iniziare ad immaginare che House of the Dragons arriverà sulla Hbo o verso la fine dell’anno o, più plausibilmente, nel 2022, quando arriverà anche in Italia su Sky. Una notizia di poco conto, forse, ma che così irrilevante non lo è, considerata l’attesa intorno a questo progetto.

    La prima stagione di House of The Dragons, lo ricordiamo, sarà composta da dieci episodi; la serie tv è stata creata da Ryan Condal (co-creatore di Colony) e da George R.R. Martin, dal cui libro “Fire and Blood” è tratto il progetto televisivo.

    Ambientata 300 anni prima gli eventi narrati da Game of Thrones, il prequel si soffermerà sulla Casa Targaryen, a quei tempi al suo apice, raccontandone gli eventi che porteranno alla cosiddetta “Danza dei draghi”, ovvero la guerra civile citata anche all’interno della serie originale.

    Sul fronte cast, per ora è stato annunciato un solo nome, quello di Paddy Considine, attore 46enne che darà volto a Re Viserys Targaryen, personaggio chiave negli eventi che porteranno alla guerra civile. Nel progetto è coinvolto anche Miguel Sapochnik, regista di alcuni episodi cult di Game of Thrones, che dirigerà anche alcune puntate del prequel.



    Fonte: tvblog.
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    Bees: Per il Giorno del Ringraziamento

    “Non le dirò di [.],” mi disse. Stavo annusando con cautela lo spezzatino per la cena, ma rinunciai per guardarlo di sbieco.
    “Perché mai no?”
    “Perché se lo facessi, lei andrebbe perché pensa che io voglio che lo faccia, anche se diversamente lei non andrebbe affatto.”
    Questo era probabilmente vero, anche se personalmente non vedevo niente di sbagliato nel fatto di chiederle di fare qualcosa che Jamie voleva fosse fatto. Lui chiaramente sì, perciò annuii piacevolmente e gli porsi il cucchiaio.
    “Assaggia questo, per favore, e dimmi se pensi che sia adatto al consumo umano.”
    Si fermò, il cucchiaio a metà strada verso la sua bocca.
    “Che c’è dentro?”
    “Speravo potessi dirmelo tu. Penso che potrebbe essere probabilmente, carne di cervo, ma Mrs. MacDonald non lo sa per certo; suo marito è tornato a casa con questo da un viaggio nei villaggi Cherokee e non aveva nessuna pellicola e ha detto che era troppo ubriaco quando lo ha vinto a una partita a dadi per chiedere.”
    Le sopracciglia si alzarono più in alto che potevano, annusò con cautela, soffiò sulla cucchiaiata di spezzatino caldo, poi leccò un assaggino, chiudendo gli occhi come un degustatore francese che giudichi le virtù di un nuovo vino del Reno.
    “Hmm,” disse. Ne leccò ancora un poco, comunque, cosa che era incoraggiante, alla fine prese un boccone intero, che masticò lentamente, gli occhi ancora chiusi in concentrazione.
    Alla fine, ingoiò, e aprendo gli occhi, disse, “Ci vuole del pepe. E forse aceto?”
    “Per il gusto o per la disinfezione?” chiesi. Guardai la credenza, chiedendomi se avrei potuto mettere insieme abbastanza avanzi da quanto c’era dentro per una cena sostitutiva.
    “Assaggia,” disse, allungandosi oltre me per immergere di nuovo il cucchiaio. “È abbastanza sano, comunque. Penso che sia wapiti – e carne di un maschio molto vecchio e duro. Non è Mrs. MacDonald che pensa che tu sia una strega?”
    “Be’, se è così, se lo è tenuto per sé quando mi ha portato suo figlio più piccolo ieri, con una gamba rotta. Il figlio più grande ha portato la carne stamattina. Era un pezzo di carne abbastanza grande, indipendentemente dall’origine. Ho messo il resto nel capanno dell’affumicatura, ma aveva uno strano odore.
    “Cosa ha un odore strano?” La porta sul retro si aprì e Brianna entrò, portando una piccola zucca, Roger dietro di lei con un cestino di cavoli dall’orto.
    Alzai un sopracciglio di direzione della zucca – troppo piccola per fare una torta, e davvero troppo verde, e lei fece un’alzata di spalle.
    “Un ratto o qualcosa stava la masticando quando siamo andati nell’orto.” La girò per mostrare segni recenti di denti. “Sapevo che sarebbe andata subito a male se l’avessimo lasciata lì – se il ratto non torna indietro e la finisce – così l’abbiamo portata dentro.”
    “Be’, ho sentito di zucca verde fritta,” dissi, accettando dubbiosa il regalo. “Questo è già un pasto piuttosto sperimentale, dopo tutto.”
    Brianna guardò il focolare e prese una profonda e cauta fiutata.
    “Sembra… commestibile,” disse.
    “Aye, è quello che ho detto,” disse Jamie, respingendo la possibilità di un avvelenamento da carne putrefatta con una mano. “Siediti, ragazza. Lord John mi ha mandato una letterina.”
    “Lord John?” Un sopracciglio rosso si inarcò e la sua faccia si illuminò. “Il mio preferito. Cosa vuole?”
    Jamie la fissò. Si infilò la lettera in tasca, ovviamente non avrebbe lasciato che la leggesse.
    “Perché pensi che voglia qualcosa?” chiese diffidente ma curioso.
    Brianna scrollò la sua gonna da un lato e si sedette, la zucca ancora una mano, e stese una mano con il palmo in alto.
    “Prestami il tuo pugnale per un minuto, Pa’. Per quanto riguarda Lord John, non fa chiacchiere socievoli. Non so cosa voglia, ma ho letto abbastanza lettere sue per sapere che non si prende il disturbo di scrivere a meno che non abbia uno scopo.”
    Sbuffai leggermente e scambiai uno sguardo con Jamie. Questo era completamente vero. Certamente, il suo scopo era occasionalmente proprio avvisare Jamie che stava rischiando la testa, il collo o le palle in qualsiasi avventura precipitosa in cui John pensava potesse essere coinvolto, ma era sicuramente uno scopo.
    Bree prese il pugnale offerto e cominciò ad affettare la piccola zucca, rovesciando sul tavolo grumi brillanti di semi verdi aggrovigliati.
    “Quindi?” disse, gli occhi sul suo lavoro.
    “Quindi,” Jamie prese un respiro profondo.
    [fine della sezione]
    La zucca verde era davvero commestibile, anche se non direi molto di più per questo.
    “Ci vuole del ketchup,” fu il commento di Jemmy.
    “Aye,” concordò suo nonno, masticando con attenzione. “Ketchup di noci forse? O funghi.”
    “Ketchup di noci?” Jemmy e Amanda scoppiarono a ridere, ma Jamie semplicemente li guardò con tolleranza.
    “Aye, voi piccoli ignoranti”, disse. “Ketchup è qualsiasi salsa che si mette sulla carne – non solo quella poltiglia di pomodori che vi fa vostra madre.”
    “Di cosa sa il ketchup di noci?” domandò Jem.
    “Di noci,” disse Jamie, inutilmente, “Con aceto e acciughe e alcune altre cose. Sta zitto adesso; voglio parlare con tua madre.”



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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