LA BOTTIGLIERIA CESARONI

Posts written by marek

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    Libro 10: Buona Pasqua

    La stanza era ampia e poco illuminata; qualcuno aveva attaccato con delle puntine un pezzo di un sacco di iuta sopra la grande finestra, ma la luce vi filtrava attraverso. Così faceva la brezza che portava il profumo terroso delle patate fresche attraverso la iuta. Staccò un paio di puntine e la brezza, così invitata, gli rinfrescò il viso e gli increspò i capelli, come il tocco di dita gentili
    «Madre?» disse piano
    Non succedeva da un po’ di tempo. Quando era più piccolo, lo sentiva spesso: il tocco passeggero di una mano, che gli accarezzava la testa, gli toccava la spalla, e spariva in un attimo. Non lo aveva mai raccontato a nessuno.
    Forse lei era qui, perché_lui_era qui—Fraser?
    Fraser si era rifiutato di raccontargli qualsiasi cosa riguardo alla sua relazione con Madre Geneva, e William con riluttanza fu costretto ad ammettere che era onorevole da parte sua.
    «Voglio ancora sapere, comunque.»
    «Sapere cosa?»
    Si girò, sorpreso, per trovare sua sorella in piedi sulla soglia, il suo viso pieno di gioia e le braccia piene di coperte.
    «Io–niente,» disse e sentì un improvviso balzo nel petto. «Sorella–è bello vederti.» Il sorriso sul viso di lei era anche sul suo e lei mise giù le lenzuola e lo abbraccio stretto. Il suo odore era diverso dall’ultima volta che l’aveva vista. Gli odori pungenti di trementina e di olio di semi di lino erano scomparsi, sostituiti da un profumo stranamente disorientante che lui, con esitazione, identificò come latte e cacca di neonato.
    «Hai avuto un bambino?» disse d’impulso, lasciando la presa. «Un altro, voglio dire?» Non fu una sorpresa per la rivelazione, quanto per il fatto che i profumi della maternità erano indissolubilmente legati ad Amaranthus nella sua mente
    «Hai un nuovo nipote,» disse, sorridendogli. «Davy. David William James Fraser MacKenzie, per essere precisi.»
    «William?» Poté sentire le labbra contrarsi, non sicuro se dovesse supporre che…
    «Sì, lo abbiamo chiamato così in tuo onore,» lo rassicurò. «In parte.»
    «Be’, sono assolutamente grato,» disse, sorridendo. «E molto più consapevole dell’onore…
    «Fratello,» disse piano, e allungò una mano per toccargli il viso. «È bello vederti. Ti fermerai per un poco?»



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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    Tantissimi auguri anche a te.
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    Outlander S6: Diana gabaldon commenta l'episodio 5

    L'amicizia tra Jamie e Lord John è finita in Outlander? L'autrice Diana Gabaldon interviene sul quinto episodio della stagione 6!
    Fatta eccezione per le visite ai villaggi Cherokee e Mohawk, la maggior parte della stagione 6 di Outlander si è svolta su Fraser's Ridge, ma nell'episodio 5, Jamie (Sam Heughan) e Claire Fraser (Caitríona Balfe) si dirigono a Wilmington per sentir parlare Flora MacDonald (Shauna Macdonald), ex giacobita ora lealista.
    Il viaggio lontano da Fraser's Ridge offre a Outlander l'opportunità di esporre Jamie e Claire ai disordini politici che si stanno verificando nelle colonie che non hanno ancora raggiunto la loro casa sulle colline della Carolina del Nord, quindi mentre ciò potrebbe non avere lo stesso significato di un evento drammatico, come la nascita di Henri-Christian, organizza la prosecuzione della storia.
    «Quello che l'episodio 5 sta facendo – in sostanza – è togliere Jamie e Claire dagli eventi al Ridge (che continuiamo a vedere, ma solo i punti salienti: la scoperta dell’incantesimo d’amore, gli sforzi di Bree per costruire le cose, il suo annuncio della sua gravidanza a Roger e la minaccia di Malva a Roger quando la scopre in flagrante con Obadiah Henderson) e metterli in una nuova trama che mostra l'evoluzione della Rivoluzione al di fuori del Ridge» racconta l'autrice del bestseller Outlander Diana Gabaldon a Parade.com in questo commento in esclusiva.
    «Per la prima volta, vedono effettivamente il cambiamento degli eventi e si rendono conto dell'entità della tempesta in movimento. Non vediamo spesso il lato politico degli eventi in corso in questa stagione perché il nostro obiettivo principale è di solito il Ridge e ciò che accade lì. Quindi, questo episodio sta anche fornendo un passo indietro, per darci una nuova prospettiva».

    Detto questo, c'è un momento in cui tutto cambia per Jamie. Fino ad ora, non ha dovuto mostrarsi pubblicamente come patriota, ma il tempo è finalmente arrivato. Lo fa di fronte a un gruppo di patrioti in una sala da biliardo con un discorso commovente sul prezzo della libertà, ma rivela anche la verità a Lord John (David Berry) di persona, qualcosa che non è successo nei libri (scrive a John una lettera lì), ma farlo in questo modo lo rende più drammatico.
    «Questa è una rottura personale e politica: l'ammissione di Jamie a Lord John è – per quanto entrambi pensano al momento – la fine della loro amicizia (e per Jamie, la fine delle sue informazioni su suo figlio)», sottolinea Gabaldon. «Questa consapevolezza potrebbe essere ciò che alimenta la dichiarazione di Jamie al tavolo da biliardo; ha distrutto il suo legame più importante con l'Inghilterra, e ora è giunto il momento – come sapeva che sarebbe arrivato – di unirsi apertamente alla lotta come ribelle».

    Tornando a Fraser's Ridge, anche la verità su Malva (Jessica Reynolds) comincia a essere rivelata quando minaccia Roger (Richard Rankin) che, se non manterrà il suo silenzio riguardo all’averla colta in una posizione compromettente con Obadiah Henderson (Euan Bennet), dirà a tutti a Fraser's Ridge che lo ha visto baciare Amy McCallum (Joanne Thomson) anche se non è vero! E pensavamo che Tom Christie (Mark Lewis Jones) sarebbe stato il malvagio Christie!
    «Per quanto riguarda Malva... la vediamo in tre brevi istantanee e solo i lettori del libro noteranno che è l'unica persona che non fa commenti sul terreno bruciato dall’incantesimo d'amore lungo fiume», continua Gabaldon. «Tutte e tre le scene sono necessarie, poiché gettano le basi per ciò che verrà, ma all'interno di questo episodio, sono solo briciole della trama. Ce ne sono molti nell'episodio: la conversazione di Mary con Jamie sui brutti sogni di Jocasta, il sinistro coltello di Malva, lo smeraldo mancante nella collana di Flora, il barattolo di unguento che Bree dà ai Beardsley e, naturalmente, l'uomo che fischia in prigione.»
    I lettori di libri sanno chi è l'uomo che fischia in prigione, soprattutto quando Claire lo ha sentito fischiare la "Colonel Bogey March" (meglio conosciuta da molti come il tema di Il ponte sul fiume Kwai), ma non faremo spoiler per i telespettatori. Dovranno aspettare fino all'episodio 6 perché la sua identità sia rivelata.
    Gabaldon riassume questo episodio «come quello che io chiamo un 'tenditore'. Questo è il mio termine altamente tecnico per una breve sezione (di una grande storia) che istiga un cambiamento di qualche tipo nella trama principale. Questo può essere un cambiamento in termini di trama (l’introduzione di qualcosa di nuovo), personaggio (qualcuno di nuovo viene introdotto o fa qualcosa di inaspettato), luogo, ecc. È un buon modo veloce per muoversi tra più trame offuscando il tempo che deve passare e facendo avanzare la trama per mezzo di molteplici brevi indizi e anticipazioni.»



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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    Outlander: Sam Heughan spiega perché Jamie indossa il kilt

    Sam Heughan spiega perché Jamie indossava un kilt per andare a pesca nell’ultimo episodio
    La star scozzese risposto su Twitter dopo che la gente ha chiesto perché Jamie lo indossasse.
    Sam Heughan ha usato Twitter per spiegare una scena interessante dell'ultimo episodio di Outlander.
    La star scozzese, che interpreta Jamie Fraser nello show di successo, è stata vista indossare un kilt per andare a pescare nel terzo episodio della sesta stagione, Temperance.
    È stato un momento che molti fan sono stati felici di vedere e hanno toccato il vecchio Jamie.
    Tuttavia, un fan era confuso sul motivo per cui avrebbe indossato il capo in tartan - solo per andare a prendere un pesce o due.
    Sam, che interagisce regolarmente con i fan sul social media, è stato pronto a rispondere.
    Ha detto: «Era ancora illegale indossare un kilt in quel periodo, la punizione sarebbe stata enorme.»
    «Jamie non può rischiare in presenza della corona, soprattutto lavorando potenzialmente per loro. Tuttavia, quando è solo, sulla sua terra senza rischi, può rivelare chi è veramente…»
    La spiegazione accenna a un momento nel primo episodio che lo show si è preso per spiegare la situazione del tartan, con Jamie che è stato punito al posto di uno dei suoi uomini dopo che le giubbe rosse hanno trovato un pezzo di tartan su di loro.
    All'indomani di Culloden, la corona britannica calpestato duramente qualsiasi elemento della cultura delle Highlands che ritenevano patriottico nei confronti della causa giacobita e sembra che gli showrunner abbiano fatto di tutto per evidenziarlo nello show televisivo.
    I fan sono stati deliziati dalla risposta di Sam.
    Uno ha scritto: «Questo livello di dettaglio e l'autentico allineamento della caratterizzazione è ciò che amiamo dello show. Grazie per aver dedicato del tempo e della cura che hai dedicato, sia nella tua performance / produzione che attraverso la conversazione.»
    Mentre un altro ha aggiunto: «Quindi vedremo altro kilt allora? Mi mancano il kilt e quei primi giorni in Scozia con gli highlander, quindi è un bel ricordo vederlo indossare».
    «Vedere Jamie in kilt, in grado di essere fedele a sé stesso, è un conforto», ha aggiunto un altro. «Puoi portare uno scozzese fuori dalla Scozia, ma non puoi portare la Scozia fuori da uno scozzese.»



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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    CITAZIONE (dordogne @ 16/3/2022, 23:14) 
    Grazie per i tuoi instancabili aggiornamenti, Francesco…la nuova stagione si avvicina, non vedo l’ora di vederla! Quindi Caitriona è diventata mamma? E noi ( qualche anno fa ormai) che speravamo in chissà quale relazione segreta che smentisse il suo attuale matrimonio … :D ..o almeno io ho ormai smesso di fare ipotesi e previsioni da molto, molto tempo sui due attori, accontentandomi di seguire la serie e apprezzare la loro chimica sullo schermo.

    Ciao Annalisa.
    Si, Cait ha avuto un bambino ed è riuscita nell'impresa di tenere nascosta la sua gravidanza.
    La sesta stagione è iniziata il 6 marzo, la sto seguendo sottotitolata.
    Su Sky arriverà il 26 aprile.
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    Outlander S6: Intervista ad Alexander Vlahos

    ‘Mi intendo di fan irriducibili, ma Outlander è su un altro livello’: la vita secondo la nuova star di Outlander, Alexander Vlahos
    L’attore gallese parla del suo ingresso nel cast di Outlander, dei period drama e del lavoro di Kenneth Branagh.
    Come ci si sente a far parte di Outlander?
    È un po’ intimorente entrare in una cosa grande come uno show. È un poco come il primo giorno di scuola – con la speranza che io possa piacergli. Ma Sam (Heughan) e Cat (Balfe) sono i migliori leader del gruppo e ci hanno dato il benvenuto. Non potrò mai parlare sufficientemente bene di loro.
    Chi è il tuo personaggio?
    Allan Christie è un fratello iperprotettivo e vive all’ombra di suo padre, ma diventa presto chiaro che è molto diverso da suo padre.
    C’è un lato problematico in lui ma c’è anche una trama oscura che gorgoglia sotto la superficie fino alla fine della stagione. L’Allan che incontriamo nell’episodio uno e quello che lasciamo sono davvero due persone diverse. È bello lavorare sull’arco di personaggio come questo.
    Com’è stato girare in Scozia durante il lockdown?
    È stato strano. Il mondo era in lutto, ma da questo realizzi che devi creare arte e mettere la tua passione e il talento in qualcosa come questo, affinché i fan possano trovare sollievo da ciò che succede all’esterno.
    È come un servizio. Girare in Scozia è stato bellissimo, ma mi è mancato socializzare con il gruppo, perché mi piace l’aspetto sociale del lavoro.
    Ho visto tutte le stagioni in Scozia ed è stato bello. Abbiamo cominciato la prima settimana di gennaio così ho trovato la neve, una bella primavera, e poi l’estate – e i temuti midges. Stavo parlando con la gente del posto e loro mi hanno detto di lasciarli fare. Gli ho chiesto se facessero sul serio!
    Hai dovuto padroneggiare un accento scozzese?
    Sì. Durante le nostre prime letture, la nostra istruttrice di dialetti, Carol Ann Crawford, mi ha detto che stavo facendo molto Trainspotting. Almeno ero in Scozia, ma era la città sbagliata.

    Sei pronto per il livello di appassionati che accompagna uno show come Outlander?
    Essendo in show come Merlin e Versailles, mi intendo di fan irriducibili, ma Outlander è su un altro livello. Penso che i fan che hanno visto Versailles guardino anche Outlander. Per la mia esperienza da una grande comunità di fan viene molto amore.
    In che modo il tuo ruolo di Monsieur Philippe d’Orleans ti ha portato a esser scelto per Outlander?
    Uno degli showrunner di Outlander, un giorno ha acceso la tv dopo essere tornato a casa e mi ha visto in Versailles. Questo è stato pochi anni fa. Versailles ha portato a questa offerta, per la quale sarò eternamente grato. Hanno sempre detto che sarei stato il loro Allan, ma non so se sia un complimento!
    Ti sei unito anche al cast di un altro period drama, Sandition?
    Ho fatto molti period drama – non cosa sia ma sono super felice che vedano qualcosa in me.
    Sono andato direttamente a Bristol da Outlander per Sanditon e abbiamo fatto la seconda e la terza stagione una dopo l'altra, il che è stato intenso.
    Interpreto Charles Lockhart, un artista estroverso, che agita un po’ le cose. Non è per niente uguale ad Allan. A marzo mi vedrete molto sugli schermi televisivi.
    Com’è stato lavorare con Kenneth Branagh in Macbecth?
    È un genio, Mi ha davvero preso sotto la sua ala e si è preso cura di me quando ci esibivamo. Era molto strano recitate al suo fianco – il suo cervello è così veloce, così può dirigersi da solo.
    Usciva da una scena, dava appunti e poi tornava, e io l'ho guardato, chiedendomi chi può compartimentalizzare in quel modo, interpretare Macbeth e dirigere anche 16 persone. È un uomo meraviglioso.
    Sei interessato alla regia?
    Ho la mia società di produzione, Cowhouse Films, e sto finendo di scrivere il mio film, che spero vada avanti. Questa è la mia passione – è la parte che mi dà la maggiore soddisfazione.



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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    Outlander S6: Intervista a Maril Davis

    Scopriamo perché la produttrice esecutiva di Outlander, Maril Davis definisce la Stagione 6 un giro sulle montagne russe più di ogni altra stagione
    Quando Outlander ritornerà per la sesta stagione su Starz, domenica 6 marzo, i fan saranno testimoni delle conseguenze del brutale attacco a Claire (Caitriona Balfe) nella Stagione 5. Cosa succede dopo a lei e suo marito Jamie (Sam Heughan) mentre fanno i conti con le conseguenze negative? Deviando dal romanzo di Diana Gabaldon, A Breath of Snow and Ashes (Nevi infuocate, Cannoni per la libertà nella versione italiana), su cui è basata la Stagione 6, verrà posta più attenzione sulla lotta di Claire per guarire e fare i conti con quello che ai giorni nostri etichetteremmo come PTSD (Disturbo da stress post-traumatico).
    «Quando leggiamo i libri, la cosa è affrontata in piccoli pezzi qui e lì ma lei non la supera mai davvero» dice in esclusiva a Parade Maril Davis, produttrice esecutiva di Outlander. «E ci sembrava un’esperienza così traumatica che non potevamo ignorarla, e ci sembrava di non fare giustizia al personaggio se lo avessimo fatto. E così, ci siamo davvero appoggiati a questo. Penso che gli sceneggiatori abbiamo fatto un ottimo lavoro inventandosi questa strategia di adattamento per Claire.»
    Insieme al responsabile dello show Matthew B. Roberts, Davis ha avuto un confronto con Balfe (che è anche produttrice nello show) per essere sicura di essere tutti in sintonia su come affrontare il fatto che Claire, nonostante sappia che Jamie gli uomini di Fraser’s Ridge hanno ucciso tutti i suoi rapitori, ha dei flashback.
    Caitriona è stata davvero solidale con noi nell’esplorazione di come potrebbe essere e di come, in quanto medico lei in qualche modo è sempre compartimentata, ma cosa succede quando non sei più capace di farlo?» spiega Davis. «Claire è così abituata a reprimere i suoi sentimenti in qualche modo in quest’area che in questa stagione sta proprio lottando per capire come affrontarli. Perciò, penso che vedremo questa escalation. E il modo in cui sceglie di affrontarlo è qualcosa che abbiamo aggiunto e che sentivamo semplicemente necessario.»
    Le riprese della Stagione 6 di Outlander hanno richiesto una buona dose di sfide logistiche e narrative. A causa degli stretti protocolli Covid-19 durante la produzione — e della gravidanza di Balfe, che è stata tenuta (letteralmente) nascosta — è stata presa la decisione di accorciare la Stagione 6 a solo otto episodi, invece dei soliti dodici. (I quattro mancanti saranno girati e attaccati alla Stagione 7). Tuttavia, questi ostacoli per Davis sono più come un bene insperato.
    «A essere sincera, ho amato questa stagione,» ha detto. «L’avrei amata se avessimo avuto altri quattro episodi, ma finisce in un momento così eccitante. E ancora una volta, tutto questo non era pianificato. Ovviamente ci siamo dedicati alla stagione pensando di fare 12 episodi. Perciò, per il modo in cui è andata a finire, penso che sia supereccitante. È un giro sulle montagne russe più delle altre stagioni ed è piana zeppa.»
    Una volta che le riprese della Stagione 6 sono cominciate in Scozia, il tempo è stato un altro fattore da considerare, anche se Davis ha detto che questo ha dato allo show un aspetto completamente differente perché c’era molta più neve che nelle stagioni precedenti.
    «Non penso sia stato facile per il cast e la troupe, ma l’aspetto è incredibile,» ha aggiunto Davis. «Voglio dire nessuno vuole trovarsi in questa pandemia, penso che abbiamo sentito tutti la fatica del Covid, ma sono così emozionata per come è andata a finire questa stagione, e c’è un risvolto positivo. Caitriona ha un bambino. Così sono venute fuori molte buone cose da questa stagione.
    La sesta stagione di Outlander debutta Domenica 6 marzo su Starz.



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    Book 10: William

    William aveva appena messo il piede sulla soglia, quando Fanny parlò alle sue spalle.
    «Will-yum?» disse, la sua voce chiara ma incerta.
    Si girò a guardare in dietro ma poi sorrise e arretrò sulla veranda, allungando un braccio per prendere le sue mani.
    «Frances,» disse dolcemente, abbassando lo sguardo verso di lei. «Eccoti qui.»
    «Eccomi qui,» disse, sorridendo. Era arrossita quando lui si era girato verso di lei ma i suoi occhi brillavano. «Devo prendermi cura del tuo cavallo per te?»
    «Oh.» Guardo giù per i gradini; il cavallo, un grosso baio nero e robusto, stava masticando rumorosamente l’erba accanto al sentiero, le redini avvolte senza riguardi sul recinto. William mi guardò e io feci un piccolo cenno in direzione di Fanny.
    «È molto gentile da parte tua, Frances,» disse e strinse brevemente le sue mani prima di lasciarla andare. «Il suo nome è Trajan e sono sicuro che sarà grato per il tuo benvenuto come lo sono io.»
    Si voltò subito e saltò giù per i gradini, raggiante. William la seguì con lo sguardo, il sorriso ancora sul volto.
    «Stavo per dire, ‘Come sei cresciuta, Frances!’» commentò, sottovoce, verso di me. «Ma non sarebbe andato bene, vero? Lo odiavo sempre quando gli amici di Papà lo dicevano a me.»
    «Sarebbe stato un fiasco totale,» lo rassicurai. «Comunque, sì. E la sua pronuncia è quasi perfetta adesso.» Guardai oltre la mia spalla, Jamie era andato nel suo studio. «E —em— come sta Lord John attualmente?»
    «Vorrei saperlo,» disse, la faccia e la voce entrambe cupe.



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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    Bees: I consigli di Diana su come leggere Bees

    Diana Gabaldon da raccomandazioni senza spoiler su come leggere “Bees”
    Con l’arrivo di Go Tell the Bees That I Am Gone, i lettori devono scegliere come avventurarsi nella sua lettura. Ma cosa fai se sei l’autore? L’autrice di Outlander, Diana Gabaldon, è una lettrice vorace e recentemente ha raccontato a The New York Times che il prossimo libro che leggerà sarà il suo. Dopo tutto, come ha detto a proposito di Bees, «Non era un libro quando mi ha lasciato; era questa grande nuvola di frammenti scintillanti che ho palleggiato nella mia testa negli ultimi anni. Poterlo leggere senza fermarsi… è sempre un’emozione.» Perciò, se non lo avesse scritto lei, Diana Gabaldon come leggerebbe Go Tell the Bees That I Am Gone? Un non-avvertimento: NON ci sono spoiler da qui in avanti.
    Ci sono alcuni modi in cui avreste potuto rispondere dopo aver messo finalmente le mani su Bees, sette anni e mezzo dopo l’uscita di Written in My Own Heart's Blood (Legami di sangue e Prigioniero di nessuno, in italiano)
    1. Avreste potuto aprire immediatamente il libro e leggere velocemente, ignorando gli obblighi familiari del Giorno del Ringraziamento;
    2. Potreste prendervi il vostro tempo, evitando tutti gli spoiler come la peste (o meglio come il Covid-19);
    3. Potreste aver letto prima l’ultima pagina, così da sapere cosa aspettarvi prima di imbarcarvi in un romanzo di 888 pagine;
    4. O, scenario peggiore, potreste essere ancora in attesa che arrivi la vostra copia preordinata.
    Quando si tratta di stile di lettura, subito dopo l’uscita di Bees, Gabaldon rivela a The Dipp che lei fa parte saldamente della seconda categoria. «Sono sicuramente un degustatore.» dice.
    Così, in un universo alternativo dove è una fan di Outlander e non l’autrice, non si sente obbligata a leggere Bees più velocemente possibile.
    «Detto questo, rimango praticamente incollata a un buon libro finché dura, ma non leggo per sommi capi o veloce solo per scoprire cosa succederà.» dice. «A meno che non sia un thriller, nel qual caso sai cosa succederà. È solo, come succederà? Qualche volta leggo per sommi capi la fine.»
    Mentre non è spoiler dire che ci sono momenti elettrizzanti in Bees, i libri di Gabaldon non rientrano propriamente nel genere thriller — per non parlare di qualsiasi genere— perciò non c’è bisogno di scorrere fino alla fine, anche se può essere allettante. E se vi state ancora intrattenendo intorno alla Parte Tre o anche Parte Due, non c’è vergogna neanche in questo! Siete nella stessa categoria di degustatori di Herself (aka Diana Gabaldon).
    E per quanto riguarda quelli che Gabaldon chiama ‘sbircioni’, sa che sono là fuori… anche se lei non si comporterebbe in quel modo.
    «Ci sono sbircioni che dicono, ‘Oh, devo leggere l’ultima pagina perché devo sapere se sono ancora tutti vivi, poi posso tornare indietro e godermi il libro’», dice.
    «Non dovrebbe funzionare in questo modo,» dice Gabaldon, prima di aggiungere diplomaticamente, «ma hai comprato il libro. Puoi leggerlo nel modo che vuoi.»
    In qualunque modo stiate leggendo Go tell the bees that I am gone, sappiate che non c’è un modo veramente sbagliato (eccetto forse sbirciare l’ultima pagina). E anche se lo avete già finito (colpevole di tutte le accuse), potete gustarlo nella vostra rilettura. Dopo tutto, anche se Gabaldon ha cominciato al lavorare al Libro 10, non garantisce che è l’unico libro su cui sta lavorando ora che il nono libro è uscito. Dice che ha già un contratto per il prequel sui genitori di Jamie e l’idea per il prossimo libro su Lord John Grey «Mi è venuto in mente mentre scrivevo Bees.» Perciò non importa il vostro stile della prima lettura, avrete moltissime opportunità per gustarvi Bees negli anni a venire. Buona lettura (e rilettura)!



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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    Bees: Il finale di Bees e il Libro 10

    Il finale di ‘Go tell the Bees that I am gone’ e cosa significa per il Libro 10 di Outlander, secondo Diana Gabaldon
    Spoiler di seguito su Go tell the bees that I am gone. Non leggete se non volete rovinarvi il finale di Outlander Libro 9.


    Le pagine finali del nono libro di Outlander raccontano la pacifica sistemazione di Claire e Jamie sul portico della Nuova Casa a Fraser’s Ridge. Sono circondati dalla famiglia, dagli amici, e dai vicini che stanno celebrando il matrimonio tra Bobby Higgins e Silvia Hardman. Dopo aver combattuto i Lealisti che complottavano sulla sua terra ed essere quasi morto (be’ è morto) durante la Battaglia di Kings Mountain, la principale preoccupazione di Jamie alla fine di Go tell the bees that I am gone è assicurarsi che Claire mangi qualcosa. Ma un imbucato al matrimonio — “un cavaliere su un cavallo grigio” — scuote la scena pastorale nell’ultima pagina. La figura che indossa un tricorno non è altri che il figlio di Jamie, William, che chiede l’aiuto di suo padre. Con un finale sospeso come questo, vuol dire che sicuramente i lettori vedranno Jamie e William unire le forze per salvare Lord John Grey nel Libro 10, sì?
    «È sicuramente così», dice l’autrice Diana Gabaldon a The Dipp al telefono.
    Quando William arriva e dichiara, «Ho bisogno del vostro aiuto» non c’è mai stato nessun dubbio che Jamie avrebbe scelto di cavalcare accanto a suo figlio per salvare il suo migliore amico da cui si è allontanato. Ma in una serie letteraria dove non si può mai dare qualcosa per scontato – anche qualcosa di ovvio come questo tema per il Libro 10 — è un sollievo avere la conferma da parte dell’autrice. Specialmente se Jamie e William non hanno avuto nessuna interazione diretta in Bees e Lord John Grey è nel disperato bisogno di essere salvato da Ezekiel Richardson, ossia il viaggiatore temporale Mike Callahan.

    L’ultima volta che William aveva chiesto l’aiuto di Jamie in una situazione di vita o morte è stato quando era andato a salvare Jane Pocock dalla condanna a morte nel Libro 8, Written in My Own Heart's Blood (Legami di Sangue e Prigioniero di nessuno, nella versione italiana). Ma i due erano arrivati troppo tardi e lei si era tolta la vita. Salvare Lord John, se tutto va bene, avrà maggiore successo dell’ultimo tentativo di padre e figlio. Ma sembra sconfortante dato che presumibilmente non conoscono la localizzazione della barca su cui è prigioniero Lord John e Percy Wainwright potrebbe essere morto avvelenato mentre dava a William informazioni sulla Pallus. Così Jamie e William potrebbero beneficiare di qualche supporto nella forma di altri membri della famiglia Fraser allargata.
    Gabaldon non ha voluto impegnarsi dicendo quale altro membro della famiglia potrebbe aiutare Jamie e William nella loro ricerca. Ma ammette, «Non sono sicura come si possano tenere fuori, specialmente Claire e Brianna, ma resta da vedere.»
    Anche se Jamie non vede William fino alla fine di Bees, in via confidenziale offre a Brianna la possibilità di passare del tempo con suo fratello a Savannah. E gli ex figli unici di Jamie Fraser hanno stretto un rapido legame tra loro, quindi Bree vorrà sicuramente aiutare William in ogni modo possibile. In più, Lord John è la “persona preferita da Bree — al di fuori della famiglia” (lo ha dichiarato prima di sapere che tecnicamente è stato il suo patrigno per un breve periodo), così vorrà agire sapendo che è in pericolo.

    Tuttavia, il terzo figlio di Bree, Davy, è ancora un neonato, e lei potrebbe non essere in grado di viaggiare per dare una mano a trovare Lord John. Ma potrebbe incoraggiare sua madre ad andare… non che Claire abbia bisogno di incoraggiamento. Accompagna quasi sempre Jamie nei viaggi pericolosi e oltre a voler bene e preoccuparsi per Lord John, gli deve un favore (o due). Jamie e Claire hanno avuto un altro litigio appassionato in Bees riguardo a quello che è successo nel letto coniugale con Lord John. Ma questo potrebbe mettere Jamie in una predisposizione d’animo migliore per accettate che Claire si unisca a lui. Dopo tutto, con la vita di John a rischio e un paio di libri da questa trasgressione accidentale, Jamie dovrebbe essere disposto a lasciare che il passato sia passato… se non completamente per il bene di John, per quello di William di Brianna e di Claire.
    Comunque, questi sono dettagli nella trama di William e Jamie nel Libro 10 che neanche l’autrice conosce completamente. A settembre 2021 Gabaldon ha scritto su Facebook di aver cominciato a scrivere il decimo e (molto probabilmente) ultimo libro nella serie principale di Outlander. Ma da allora le cose sono state un po’ impegnate.
    «Ho solo pezzi del libro al momento,» dice. «Dal lancio del Libro 9, non ho avuto tempo per pensarci, per così dire, così ci sto solo provando. Quando saltano fuori piccoli frammenti li scrivo, ma non ci sto lavorando in modo concentrato, per ora.»
    Il rapimento di Lord John è aggrovigliato a così tante trame che dovranno essere approfondite nel Libro 10, in particolare con Richardson. Ma se c'è un lato positivo nel fatto che Lord John è stato lasciato in una posizione così pericolosa alla fine di Bees, è che il suo rapimento è la cosa che finalmente unirà Jamie e suo figlio nel Libro 10.



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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    Outlander: Titoli Episodi Stagione 6

    La pagina ufficiale di Outlander ha rilasciato la lista dei titoli degli 8 episodi che comporranno la Stagione 6, che vi ricordiamo uscirà negli USA il 6 marzo 2022.

    EPISODIO 6.01 “Echoes”

    EPISODIO 6.02 “Allegiance”

    EPISODIO 6.03 “Temperance”

    EPISODIO 6.04 “Hour of The Wolf”

    EPISODIO 6.05 “Give me liberty”

    EPISODIO 6.06 “The World Turned Upside Down”

    EPISODIO 6.07 “Sticks and Stones”

    EPISODIO 6.08 “I Am Not Alone”

    Vi ricordiamo che al momento non ci sono news sulla messa in onda italiana.



    Fonte: outlander-italy.com



    Outlander | Season 6 Official Trailer | STARZ

    https://m.youtube.com/watch?v=4IoDqpeQrdc



    Outlander | Season 6 Official Teaser | STARZ

    https://m.youtube.com/watch?v=BKpkKYuJR1g
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    Tanti auguri Marco.
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    Diana Gabaldon promette che quanto accaduto a George R.R. Martin con “Game of Thrones” non accadrà mai a lei con “Outlander”

    L’autrice giura che non verrà mai superata dalla serie tv ‘Outlander’ a differenza di quanto accaduto a George R.R. Martin con ‘Game of Thrones’.

    Le saghe letterarie di “Outlander” e “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” hanno sempre avuto degli elementi in comune: il fantasy, enormi comunità di fan appassionati in tutto il mondo, serie tv di successo e soprattutto il fatto che i rispettivi autori, Diana Gabaldon e George R.R. Martin, non abbiano ancora concluso le proprie storie.

    Tuttavia esiste una sostanziale, anzi clamorosa, differenza tra i due scrittori nonchè amici di vecchia data: la serie tv ‘Game of Thrones’ ha superato i libri pubblicati da Martin. Qualcosa che, a detta di Diana Gabaldon non accadrà mai con Outlander.

    La Gabaldon ha impiegato sette anni per scrivere ‘Go Tell The Bees That I Am Gone’, il nono libro della sua popolare saga iniziata nel 1991, che mescola in modo intrigante romanticismo-storia-avventura-viaggi nel tempo e molto altro ancora.

    Di recente, ha spiegato che questa distanza tra la pubblicazione dell’ottavo libro ‘Written In My Own Heart’s Blood’ (pubblicato in Italia in due volumi: ‘Legami di sangue’ e ‘Prigioniero di nessuno’) e il nono libro è stata la più lunga nei trent’anni di scrittura della saga.

    Perché questo libro ha richiesto più tempo rispetto a tutti gli altri?

    Diana Gabaldon: Per diverse ragioni. In mia difesa, devo far notare di aver scritto quattro altri libri durante questo periodo di tempo, cosa che solitamente non faccio. E poi lo show è iniziato proprio quando è stato pubblicato l’ottavo libro. Ho il ruolo di consulente nello show, il che significa che mi mostrano tutto per commentarlo, il che vuol dire che mentre stanno filmando, ricevo tutti gli script e otto o più bozze di ciascuna sceneggiatura, e leggo tutto. M’inviano tutto il filmato quotidiano, che significa cinque giorni a settimana m’inviano circa un’ora e mezza di spezzoni davvero affascinanti delle riprese che hanno girato quel giorno. Poi m’inviano gli episodi editati e anche quelli passano per tre, quattro o persino cinque diverse versioni prima che decidano quale sia quella finale. Quindi esiste molto materiale da guardare e ciò richiede un bel po’ di tempo. Accade solo durante le riprese della stagione ma si tratta di una tempistica lunga nove mesi, e noi abbiamo realizzato cinque stagioni. Sono 45 mesi di lavoro in cui sono stata coinvolta, mentre facevo anche tutt’altro. Durante questi sette anni la nostra famiglia si è allargata con due nipotini, quindi anche questo ha richiesto un po’ del mio tempo.

    Il nuovo libro contiene più di 900 pagine e la Gabaldon ha ammesso “Scriverlo è stata una sfida davvero impegnativa, principalmente a causa della cronologia, che era molto complicata”. Sette anni è comunque un tempo minore rispetto a quanto i fan di Martin stanno aspettando per il sesto libro di ‘Game of Thrones’. Per inciso, sempre la Gabaldon ha incluso in ‘Bees’ un capitolo intitolato ‘The Winds of Winter’ (titolo del sesto libro di Martin non ancora pubblicato): “Se si tratti di un’allusione o di una frecciatina, dipende da come vorrete interpretarlo voi”.

    “Povero George, mi dispiace molto per lui. Quello che è successo è che lo show (GoT) l’ha raggiunto, così ha incontrato gli showrunner dicendo loro che cosa avesse intenzione di fare in quel libro, in modo che potessero scrivere lo show di conseguenza. Solo che non hanno scritto di conseguenza, hanno preso il suo materiale, l’hanno distorto e scritto il proprio finale, che non era affatto quello che lui aveva in mente ma hanno usato tutti gli elementi che lui aveva rivelato”.

    Tutto ciò, dichiara la Gabaldon, non succederà con ‘Outlander’. La storia d’amore di Jamie e Claire finirà con il decimo libro, ancora senza titolo, e che sta già scrivendo. Sebbene sia troppo presto per sapere quando verrà pubblicato, in ogni caso ha promesso che quanto accaduto a Martin non accadrà mai a lei con la serie tv targata STARZ, il cui adattamento è arrivato alla sesta stagione.

    Ogni stagione richiede circa un anno di riprese, pertanto l’autrice dovrebbe avere almeno tre anni per scrivere l’ultimo libro prima che lo show la raggiunga. Ma la Gabaldon è stata categorica:

    “Non mi prenderanno mai. Sicuramente finirò il decimo libro prima che loro finiscano lo show”.

    L’autrice ha inoltre affermato più volte di sapere come finirà la storia. In verità, conosce il finale della saga già da vent’anni!

    “E’ successo circa vent’anni fa. Ho visualizzato il finale, mi sono alzata nel mezzo della notte e l’ho scritto con le lacrime che mi scorrevano giù per il viso. E no: non vi dirò di cosa si tratta.”

    E se nei piani futuri di Diana Gabaldon sono previsti un prequel riguardante i genitori di Jamie, Brian Fraser ed Ellen MacKenzie, e una serie di libri sul misterioso personaggio di Mastro Raymond, il decimo libro sarà davvero la fine della saga?

    “Credo di sì. Perchè riesco a vedere varie cose trovare il loro incastro perfetto. Non dobbiamo davvero concludere tutto con – questa persona è morta, questa è sepolta. Ma dobbiamo arrivare a quella che si potrebbe definire una conclusione drammaticamente soddisfacente. So qual è la scena finale del decimo libro, solo non ho idea di come ci arriveremo”.

    La sesta stagione di Outlander debutterà negli USA domenica 6 Marzo 2022 su STARZ. Non abbiamo ancora conferme ufficiali sulla messa in onda in Italia.

    La versione tradotta in italiano di “Go Tell The Bees That I Am Gone” è prevista nell’estate 2022, edita da Mondadori nella collana Oscar Fantastica. Prossimamente è prevista anche la pubblicazione degli otto libri precedenti con copertine originali e ciascuno in unico volume.



    Fonte: outlander-italy.com
  14. .
    Outlander: in vendita lo studio cinematografico sede delle riprese della serie

    Uno studio cinematografico nel North Lanarkshire utilizzato dalla serie tv Outlander è stato venduto a un investitore americano.
    Wardpark Studios nel Cumbernauld è stato acquistato da Hackman Capital Partners and Square Mile Capital Management
    Localizzato su un precedente sito di magazzini di 5 ettari, Wardpark è lo studio cinematografico più grande della Scozia.
    Il CEO di Wardpark, Terry Thomson ha detto che l’accordo favorirà “il consolidamento” della Scozia come uno dei centri per la produzione di film e drammi tv.
    Ha aggiunto «La domanda è inarrestabile ma dobbiamo competere in un mercato globale per attrarre produzioni interne. È mia intenzione è ora espandere i nostri investimenti nel settore cinematografico scozzese.»
    Wardpark attualmente è la sede della sesta stagione della serie tv di successo Outlander e anche tutte le stagioni precedenti sono state girante nel campus.
    Lo staff di Wardpark non cambierà, secondo un comunicato stampa pubblicato per annunciare la vendita.

    La direttrice esecutiva di Screen Scotland, Isabel Davis, ha detto che lo studio è stato un "fenomenale terreno di formazione" per il settore cinematografico del paese.
    Ha aggiunto: «Wardpark Studios ha guidato l'impennata di produzioni in Scozia per molti anni e rimane in prima linea.»
    «È grandioso vedere che la storia di successo di Terry ha catturato l’attenzione di un player globale.»
    Michael Hackman, fondatore di Hackman Capital Partners ha aggiunto: «Wardpark è stato un forte catalizzatore per la crescita nel settore creativo del paese e la Scozia è diventata un'importante destinazione di riprese per i creatori di contenuti internazionali.»
    Hackman e la sua affiliata The MBS Group hanno 65 sedi di case cinematografiche nel loro portafoglio in sei paesi inclusi MBS Media Campus e Sony Pictures Animation Studios in California
    Arriva in un momento produttivo per l'industria televisiva e cinematografica in Scozia, poiché un certo numero di serie Amazon Prime vengono girate nel paese.
    Queste includono un adattamento televisivo del romanzo fantasy di Neil Gaiman I ragazzi di Ananasi (Ananasi Boys) che sarà girato nel First Stage Studios a Leith.



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
  15. .
    Outlander: i progetti nel cassetto di Diana gabaldon

    Diana Gabaldon rivela maggiori dettagli su Go tell the bees e i piani per il decimo romanzo di Outlander
    Il nono libro di Outlander è appena arrivato sugli scaffali, ma l’autrice si sta già muovendo verso il prossimo progetto.
    Diana Gabaldon ha rivelato di cosa si sta occupando ora che il nono romanzo ‘Go tell the bees that I am gone’ è finalmente sugli scaffali
    Il nuovo libro di Outlander ha già ricevuto un'accoglienza calorosa, ma l'autrice sta andando avanti con alcuni nuovi progetti entusiasmanti.
    Anche se sono passati sette anni da quando l'ultimo libro Written in My Own Heart's Blood (Legami di sangue e Prigioniero di nessuno, in italiano), è stato pubblicato nel lontano 2014, i fan sono entusiasti del fatto che Diana sembra puntare tutte le armi sul fronte della scrittura.
    L'autrice di Outlander, che in precedenza aveva preso in giro il suo amico George R..R Martin per non aver scritto abbastanza velocemente, ha rivelato cosa ha intenzione di fare dopo.
    Dopo aver confermato di essere nel bel mezzo della scrittura del decimo e ultimo libro della serie, ancora senza titolo, Diana ha detto a Parade.com: «Sto anche lavorando a un prequel ufficiale che tratta dei genitori di Jamie Fraser e della precedente Insurrezione giacobita del 1715.»
    È una notizia entusiasmante per i fan dei libri, che già sapevano dei piani per il nuovo prequel, ma l'aggiunta di ulteriori informazioni sull'argomento e le notizie che riguarderanno ancora una volta l’attività giacobita saranno sicuramente ben accolte.
    Sia Brian che Ellen rimangono personaggi popolari, anche se poco visti, sia nei libri che nello show, con Jamie che chiede persino a Claire di nominare il loro primogenito come suo padre.
    Molti stanno già ipotizzando quali altri personaggi popolari potrebbero apparire.
    Per quanto riguarda il decimo libro, la scrittrice sessantanovenne ha già in mente la scena finale, ma ha affermato che deve ancora capire completamente come arrivarci.
    Appassionata lettrice Diana, che ha anche rivelato che il prossimo libro che intende leggere è "Go Tell The Bees", ha offerto alcuni consigli per i libri che ama come The Starless Crown di James Rollins, il suo più atteso per il 2022.
    Quando le è stato chiesto quali fossero i suoi libri preferiti di tutti i tempi, ha aggiunto che la serie di romanzi storici nautici Aubrey-Maturin di Patrick O'Brian ambientati durante le guerre napoleoniche sono quelli che ama.
    Parlando in un'intervista alla televisione americana, ha anche parlato della risposta a quell'annosa domanda: quale dei suoi libri è il suo preferito.
    Ha detto: «È quello su cui sto attualmente lavorando perché è quello di cui non so ancora tutto».



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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