LA BOTTIGLIERIA CESARONI

Posts written by marek

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    Una “magica” estate italiana all’insegna di OUTLANDER

    Tra l’uscita del primo libro “La Straniera” edizione Mondadori e la messa in onda della stagione 7 su Sky, questo Luglio sarà ricco di “Outlander”!

    È proprio il caso di dirlo: per i fan di “Outlander” che popolano il Bel Paese sarà un’estate all’insegna delle avventure di Jamie e Claire!

    Mentre negli USA è già stato trasmesso l’episodio 7×04 “A Most Uncomfortable Woman”, in Italia la settima e penultima stagione verrà trasmessa (2 episodi a settimana) da mercoledì 19 luglio alle 21:15 su Sky Serie e in streaming su NOW, disponibile anche on demand.

    Per chi non lo sapesse, la Stagione 7 è composta da 16 episodi trasmessi negli USA divisi in due parti: la prima metà a partire dal 16 Giugno al 4 Agosto 2023, mentre i restanti otto episodi andranno in onda nel 2024.

    La Stagione 7 è basata principalmente sul libro “An Echo in the Bone” (in italiano pubblicato in 2 volumi: “Destini incrociati” e “Il prezzo della vittoria”) e su alcune trame del libro “A Breath of Snow and Ashes” (in italiano: “Nevi infuocate” e “Cannoni per la libertà”) non trattate nella precedente stagione.

    E a proposito di libri, altra fantastica notizia per coloro che amano i best-seller di Diana Gabaldon: Oscar Mondadori ha mantenuto la sua promessa e finalmente la riedizione di tutti i libri, ciascuno in un unico volume è iniziata!

    Il primo libro “La Straniera” sarà in vendita, nella Collana Fantastica, a partire da martedì 18 Luglio, sia in versione cartacea (prezzo: € 25) sia e-book (prezzo: € 11,99).

    Come nel caso del nono libro già pubblicato “Quando Accadrà Dillo Alle Api”, anche “La Straniera” e tutti gli altri romanzi della saga avranno una doppia cover: da un lato l’edizione italiana, sul retro la copertina con il titolo in inglese.

    Per quanto riguarda i contenuti extra, questo volume sarà caratterizzato (oltre che dalla nuova traduzione di Chiara Brovelli, già traduttrice degli ultimi volumi della saga) da:

    Mappe dei luoghi 📍
    Alberi Genealogici
    Parole in gaelico scozzese tradotte a piè di pagina 🏴󠁧󠁢󠁳󠁣󠁴󠁿
    Virgins: racconto extra su Jamie prima di incontrare Claire 💘
    Curiosità: perché Gabaldon ha scelto il titolo “Outlander”? 🔍
    Chicche astrologiche su Claire e Jamie ✨️

    Il pre-ordine è già disponibile sulle varie piattaforme.

    Un vero “tesoro” prezioso da non farsi sfuggire se si è appassionati collezionisti di saghe letterarie e soprattutto se si amano i personaggi eccezionali del mondo creato da Diana Gabaldon!

    Quindi, non ci resta che augurarvi buona visione e buona lettura (o rilettura 😉)!



    Fonte: outlander-italy.com
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    Diana Gabaldon tra finzione e realtà

    Diana Gabaldon, la mente dietro la serie Outlander, parlerà al Santa Fe Literary Festival
    Diana Gabaldon, la mente dietro le popolari serie di romanzi Outlander e Lord John Grey, sarà una relatrice di spicco al Santa Fe International Literary Festival, che si svolgerà dal 19 al 21 maggio.
    Gabaldon ha parlato con KUNM delle connessioni tra finzione e realtà e delle profonde radici della sua famiglia a Belen, nel New Mexico.
    DIANA GABALDON: Mio padre è nato a Betlemme [Belén, NM] ultimo di 13 figli di un importante agricoltore del New Mexico che è morto tre mesi dopo la sua nascita. Quindi, è cresciuto in quella che si potrebbe chiamare una povertà estrema, poiché non avevano abbastanza da mangiare. Finì per essere l'unico membro della sua famiglia ad andare al college e laurearsi e poi in seguito divenne senatore dello stato dell'Arizona.
    KUNM: Vorrei che mi parlassi un po' della vita molto diversa che avevi prima di scrivere romanzi.
    GABALDON:
    Ero una biologa e in generale una scienziata. All'età di otto anni, sapevo bene che non dovevo dire ai miei genitori che volevo scrivere romanzi, perché mio padre, a causa della sua educazione e così via, era profondamente conservatore. Avrebbe detto, "Non farlo! Non potresti mai fare soldi in questo modo! Fai qualcos'altro!" Non lo avrei sopportato, quindi non gliel'ho detto. Così, mi sono dedicata alla scienza. Mi piaceva la scienza. Ero brava. Mi è piaciuto. Ma sapevo di dover scrivere romanzi.
    All'età di 35 anni, ci pensavo occasionalmente da diversi anni, stavo per iniziare a scrivere un romanzo. Solo per imparare come di faceva. Non perché fosse pubblicato. Non avevo intenzione di mostrarlo a nessuno o di dire a qualcuno cosa stavo facendo, figuriamoci a mio marito perché avrebbe cercato di fermarmi.
    KUNM: Beh, per essere onesti con te, la tua serie Outlander ora è un grande successo negli Stati Uniti e persino oltreoceano. Perché pensi che le persone siano così affascinate da storie di romanticismo e fantasia come le tue?
    GABALDON:
    Oh, be’, entrambe sono tipi di storie molto, molto vecchie. Ed è abbastanza ragionevole che entrambe parlino di: cosa siamo? come ci completiamo? cosa cerchiamo nella vita? La maggior parte delle persone è alla ricerca di una relazione stabile, qualunque sia la sua idea, forse vogliono avere una famiglia qualunque forma prenda.
    KUNM: Quali connessioni fai personalmente, quando guardi indietro ai tuoi scritti, e cosa sta succedendo attualmente?
    GABALDON:
    Il caos umano è fondamentalmente qualcosa con cui ho a che fare tutto il tempo. E guardate cosa sta succedendo in televisione. Vedi, a parte l'introduzione della tecnologia, le cose non sono cambiate molto. Le persone vogliono ancora lapidarsi a vicenda per aver creduto alla cosa sbagliata. La gente vuole ancora gridare e andare avanti e parlare a vanvera. Voglio dire, guardare la gente in TV che protesta per strada, e così via. Non è così diverso da quello che vedi nella giungla. Il comportamento umano è istintivo, piuttosto che ragionato. È fin troppo facile per le persone abbandonare la ragione e comportarsi istintivamente. E l'istinto è una cosa con una miccia molto corta.
    KUNM: Quale pensi che sia il tuo messaggio da portare a casa per chi prende in mano uno dei tuoi romanzi?
    GABALDON:
    Spero che ne traggano il senso dell'innata bontà delle persone. Raggiungo persone che vedono qualcosa nel libro che spesso parla loro a un livello molto profondo e viscerale.
    Ho scritto il primo libro, come ho detto, per pratica, non avevo intenzione di pubblicarlo. Quindi, quando venne pubblicato, mi chiedevo come avrebbe reagito la gente. Perché non ho tirato alcun pugno. Ho detto: "Se hai intenzione di scrivere questo libro, devi essere onesta", e così sono stata onesta. E di conseguenza, è un libro molto potente. Ha roba molto scura qua e là. Mi chiedevo cosa avrebbero fatto le persone al riguardo… Avrebbero bruciato il libro? Mi avrebbero messa al bando, ecc.?
    Ho ricevuto tantissimi messaggi e lettere da persone che avevano avuto terribili esperienze sessuali… Chi aveva subito stupri, torture o altre cose. Ma quello che tutti hanno detto è stato: "Grazie mille per aver scritto questo". Hanno detto: "È immensamente catartico vederlo affrontato in questo modo così onestamente, e ho potuto vedere me stesso nella storia, e mi ha sollevato dalla mia colpa… Ho capito che non era colpa mia…"
    Quindi, è molto commovente quando le persone rispondono in questo modo. Ma non è qualcosa che avrei potuto prevedere che accadesse. Quando scrivi un libro, lo approfondisci nel modo più onesto possibile. E dici la verità.



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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    OUTLANDER 7: Resoconto del panel all’ATX TV Festival e 2 nuove clip

    Al panel “Women of Outlander” tenutosi all’ATX TV Festival, Caitriona Balfe e Maril Davis hanno parlato della Stagione 7 di “Outlander” e molto altro…

    In vista dell’attesissima settima stagione di “Outlander”, la produttrice esecutiva della serie Maril Davis e la star nonché produttrice Caitriona Balfe hanno partecipato all’ATX TV Festival di Austin dove hanno parlato di tutto ciò che riguarda la serie tv proprio nella giornata mondiale dedicata ad “Outlander”!

    Il duo ha discusso di una varietà di argomenti durante il panel intitolato “Women of Outlander”, dedicato a tutte le donne coinvolte nella creazione di questa serie rivoluzionaria, sia dietro le quinte che davanti alla telecamera. Doveva essere presente sul palco anche l’attrice Sophie Skelton, che purtroppo non è stata in grado di fare la sua apparizione a causa di ritardi dei voli e problemi di cancellazione. Come regalo per i fan, allora Skelton ha registrato un video salutando tutti e augurando loro ogni bene. Altra grande assente la produttrice esecutiva e sceneggiatrice Toni Grapha a causa dello sciopero degli sceneggiatori in corso negli USA.

    Maril Davis e Caitriona Balfe hanno lavorato insieme per tutti i 10 anni di produzione (in corso) dell’adattamento tv dei romanzi best seller di Diana Gabaldon. La Davis ha riflettuto sulla difficoltà incontrata nel trovare la Claire perfetta dopo aver scelto Sam Heughan per il ruolo di Jamie Fraser. Hanno cercato Claire in lungo e in largo, ma Davis appena ha visto l’audizione di Caitriona ha capito subito che lei fosse quella giusta per il ruolo. Una volta che ha visto i due interagire di persona, era così evidente la loro chimica naturale che per la Davis era perfetta per lo show.

    Riflettendo sul tempo trascorso a lavorare insieme, la Davis ha detto di Caitriona:

    "È così intelligente e collaborativa, così divertente e talentuosa. È un tale tour de force questa stagione per lei, come per tutti in realtà."

    Caitriona ha definito Davis la sua cassa di risonanza preferita:

    "Maril è stata davvero un grande supporto per la mia crescita. Siamo entrambe molto appassionate ed è così bello poterci misurare alla pari, anche se non siamo sempre d’accordo. Alla fine della giornata quello che abbiamo a cuore è il miglior interesse possibile per la serie e siamo diventate anche amiche."

    Sebbene le due si siano trovate a litigare su alcuni aspetti, entrambe condividono un profondo rispetto e ammirazione l’una per l’altra.

    Mentre ricordavano i primi anni di “Outlander”, la Davis ha riflettuto su come le conversazioni siano cambiate nel corso del tempo, poiché entrambe le donne ora hanno figli, così come la maggior parte della troupe. Caitriona ha parlato di come ha provato a bilanciare il lavoro con la maternità, le riprese della sesta stagione incinta e la settima stagione con un neonato. Ha chiesto di passare a una settimana lavorativa di quattro giorni e sono stati estremamente accomodanti per le sue esigenze di neomamma. La Davis ha aggiunto che desiderava che l’industria fosse più accomodante per i genitori che lavorano, poiché la loro troupe non gode del medesimo lusso di Caitriona o della stessa Davis nel richiedere determinati cambiamenti di programma.

    Caitriona Balfe ha anche rivelato in esclusiva al festival che si metterà dietro la macchina da presa come regista nella stagione 8. Ha già iniziato un po’ di formazione e ha condiviso di essere rimasta colpita dalla quantità di lavoro e dedizione che c’è dietro a tutto. Ha già diretto Sophie Skelton (Brianna MacKenzie), Charles Vandervaart (William Ransom), Izzy Meikle-Small (Rachel Hunter) e Joey Phillips (Denzell Hunter) mentre si prepara ad assumere il ruolo nella prossima stagione.

    “Tutti sono stati così di supporto e sapevo di volerlo fare qui perché lo sento come uno spazio sicuro”. Ha anche scherzato sul fatto che deve ancora dirigere Sam Heughan, e crede che anche lui condivida il suo interesse a mettersi dietro la macchina da presa:

    "Penso che non abbia voluto partecipare alla regia dello show perché al momento ha sette milioni di lavori da fare. Quando dorme quel ragazzo? Non riesco a spiegarmelo. Al momento ha così tante altre cose straordinarie in corso d’opera ma penso che gli piacerebbe farlo una volta concluso lo show."

    Davis ha sottolineato quanto sia difficile la regia per gli attori quando sono anche responsabili dei ruoli principali in una serie tv. Non possono rilassarsi completamente né nei panni di regista né in quelli di attore.

    Ha ricordato, inoltre, nelle prime fasi del casting che Caitriona e Sam avevano una chimica così genuina che sperava sarebbe continuata nel corso degli anni e ha contribuito al successo di “Outlander”.

    Caitriona racconta:

    "Non abbiamo mai litigato. Ci siamo sicuramente infastiditi a vicenda, ma all’inizio è stata una decisione molto consapevole. Ci stavamo rovinando i capelli per circa la quinta volta a Londra e io e lui siamo andati a fare una passeggiata ad Hyde Park. Abbiamo pensato letteralmente ‘Guarda, non so cosa accadrà, ma saremo gli unici due a sapere come sarà affrontare e vivere tutto questo, quindi dobbiamo sostenerci a vicenda’. E l’abbiamo fatto. E’ sempre stato così. Siamo comunque molto simili come personalità e ci piace essere molto preparati e concentrati, ma ci piace anche divertirci molto. Dato che le nostre vite sono diventate più complicate e impegnate, potremmo non vederci più tanto come una volta, ma quel nucleo, quella base, quell’amicizia non è mai cambiata."

    Per quanto riguarda le nuove stagioni e le loro controparti cartacee, Caitriona Balfe ha ammesso timidamente di non aver letto i libri più recenti (7 e 8) a causa dei limiti di tempo come produttrice, attrice e madre. In precedenza aveva deciso di leggere diligentemente ogni libro durante le riprese, ma adesso ha ammesso che se una scena le risulti confusa o abbia bisogno di capire la mentalità di Diana, andrebbe a leggere solo alcuni determinati capitoli.

    A entrambe le donne è stato chiesto quali fossero i loro momenti d’amore preferiti tra Jamie e Claire, e la Davis ha rivelato che le piacciono i momenti più tranquilli tra la coppia; quelle scene dei libri in cui parlano a letto o ridono sommessamente, che si lamenta vengono spesso tagliate a causa dei limiti di tempo.

    Caitriona ha chiesto quale sarebbe stato il consiglio di Maril per la coppia Jamie/Claire, scherzando sulla loro co-dipendenza.

    "Abbiamo una battuta ricorrente in cui vado in bagno ed è [con un accento scozzese] ‘Aspetta Sassanach, ti amo! Tornerai mai indietro?’ (ha detto ridendo Caitriona) Devono imparare a prendersi un momento. Entrambi si arrabbiano, quindi a volte hanno bisogno di prendere fiato."

    Davis e Balfe sono rimaste a bocca cucita quando si è trattato di svelare dettagli sulla prossima stagione che sarà presentata in anteprima su STARZ il 16 Giugno, ma al pubblico sono state mostrate due nuove clip.

    La prima vede un momento dolce e calmo tra Jamie e Claire in cui Jamie le racconta di un sogno che ha avuto su di lei nel futuro.

    https://m.youtube.com/watch?embeds_referri...e&v=0f_T4AwYnwA

    La seconda riguarda Brianna e Roger mentre Roger è alle prese con la formazione per diventare pastore.

    https://m.youtube.com/watch?v=P_umQBk-5wE&...ature=emb_title

    Davis ha parlato del fatto che questa stagione avrà più donne dietro la macchina da presa con i primi sei episodi della stagione diretti da donne.

    "Siamo sempre stati dominati dalle donne in molti modi. Abbiamo sempre avuto molte donne nella stanza degli sceneggiatori. Mi piacerebbe vedere ancora più donne nella troupe."

    Caitriona Balfe ha aggiunto:

    "Questa stagione è probabilmente quella in cui abbiamo avuto più donne nella troupe. Sta cambiando, ma non accade dal giorno alla notte. Devi iniziare dal livello base."

    In termini di trama, la Davis ha confermato di sapere che ci fosse del malcontento per il fatto che Claire e Jamie non fossero presenti quando Brianna ha dato alla luce Jemmy. Per la nascita di questa stagione sarà presente tutto il nucleo familiare, quindi i fan non devono preoccuparsi.

    Per quanto riguarda la coppia protagonista, Caitriona sente che sono a buon punto nella loro relazione e parlano di più tra loro.

    "Ci sono molte cose che accadono, molte cose brutte che accadono, alcune grandi cose che accadono. Ma nonostante tutto sono davvero forti. Jamie come personaggio è incredibilmente saggio in questa stagione. C’è una maturità in entrambi in questa stagione e la loro passione non sparisce mai ma si evolve."

    Ha anche rivolto un plauso alla nuova coordinatrice delle scene “intime” dello show, Vanessa Coffey, che li ha aiutati a migliorare la loro narrazione e ad assicurarsi che tutte le persone coinvolte sapessero esattamente cosa stava succedendo e come si collegasse alla storia.

    Davis ha scherzato sul fatto che la bobina dei bloopers di questa stagione è piuttosto lunga e metà di essa è Sam che fa ridere Caitriona davanti alla telecamera. Ha anche detto che lei stessa non riusciva a smettere di ridacchiare dietro la telecamera quando i borborigmi dello stomaco di Sophie Skelton erano udibili a causa del posizionamento del microfono.

    Davis ha affrontato brevemente anche lo sciopero degli sceneggiatori in corso negli USA e i suoi potenziali effetti sull’ottava stagione.

    "Siamo già stati in sala scrittura per la stagione 8 e per il prequel, ma queste cose richiedono tempo.”

    Lo sviluppo della stagione 8 potrebbe dover essere interrotto se lo sciopero durerà ancora, ma ha ribadito che amano e supportano pienamente i loro sceneggiatori.

    La Balfe ha confermato di non conoscere il finale della storia, che Diana Gabaldon ha condiviso sia con Davis sia con Sam Heughan. Ha scherzato sul fatto che a Sam piace spadroneggiare su di lei per questo motivo, ma lei preferisce non conoscere il finale definitivo.

    Maril Davis ha detto che si emoziona molto pensando alla fine dello show con la stagione 8 dopo 10 anni di lavoro con il cast e la troupe.

    "È stata una vera gioia lavorare con Sam e Caitriona e intraprendere questo viaggio con loro. È stato davvero speciale. Penso che fin dall’inizio sapessimo che lo sarebbe stato ma non credo che avremmo mai pensato che saremmo andati avanti così a lungo. È raro in questo settore e penso che siamo stati tutti fortunati a farlo insieme."

    Il panel ha dedicato un po’ di tempo alle domande dei fan, una delle quali chiedeva a Caitriona della sfortunata storia della cacca di cavallo. Si scopre che la scena si è svolta nel cortile di Lallybroch (dove ha notato che le cose liquide schizzano) in cui Caitriona e Sam davano entrambi le spalle al sedere del cavallo Sleepy. Sleepy aveva uno stomaco (purtroppo) piuttosto sconvolto e semplicemente non poteva trattenersi. La diarrea ha colpito il selciato ed è schizzata sul retro dei costumi di entrambi. Caitriona ha fatto presente che quel giorno ha causato un bel trambusto nel trovare i costumi di riserva sul set.

    Un altro fan ha chiesto della collaborazione di Caitriona Balfe con “World Child Cancer” e se ne avrebbe fatto un’altra prima della fine di “Outlander”. Ha confermato che le piacerebbe, ma vogliono individuare un’azienda che non prenderà una grossa fetta dei profitti per facilitarlo. Ha anche chiesto suggerimenti ai fan su eventuali aziende che conoscono.

    Ciascuna ha offerto consigli alla propria sé della prima stagione. La Davis sentiva di aver bisogno di essere rumorosa, di fare voce grossa per essere ascoltata, ma ha detto che ora avrebbe detto a se stessa che non sarebbe stato il caso. Può e sarà presa sul serio indipendentemente dal fatto che “parta all’attacco” ogni volta. Caitriona, invece, avrebbe fatto sapere a se stessa di avere più potere di quanto credesse, come protagonista dello show, con la capacità di difendere anche gli altri.

    Infine, entrambe hanno rivelato un aspetto positivo ed uno negativo della settima stagione. Davis ha dichiarato che il suo aspetto negativo sarà sempre il tempo in Scozia mentre quello positivo è l’energia sul set. Tutti erano così entusiasti di trovarsi lì e di lavorare. Sebbene abbiano filmato per un anno, Davis ha sentito che sia letteralmente volato via.

    Caitriona, invece, ha affermato che:

    "C’è una sequenza di scene, credo nell’episodio 11, che è stata davvero, davvero impegnativa. Il mio momento negativo è stato cercare di capire come avremmo fatto. Personalmente è stata dura perché non è passato molto tempo dalla morte di mio padre ed è stata una cosa molto difficile entrare in quella dimensione mentale. È stata una grande lotta con molte note che andavano avanti e indietro."

    Tuttavia, ha scelto le stesse scene anche per il suo momento positivo per via della comunicazione e degli appunti che aveva con il team di sceneggiatori.



    Fonte: outlander-italy.com
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    OUTLANDER andrà in guerra nella Stagione 7: “Questa stagione sarà epica”

    “C’è sempre un’altra guerra” racconta in anteprima Caitriona Balfe sull’imminente settima e penultima stagione di OUTLANDER.

    Dopo diverse stagioni costellate dalle braci della rivolta, la Rivoluzione Americana alla fine é esplosa in un incendio divampante, che s’avvicina rapidamente alla porta dei Fraser.

    La serie di successo targata STARZ immergerà il clan Fraser e tutti i suoi spettatori nella storica guerra che caratterizzerà la trama della stagione 7, una stagione formato “supersize” costituita da 16 episodi.

    La stagione 7 debutterà negli USA il 16 Giugno e sarà divisa in due parti: i primi 8 episodi saranno trasmessi quest’estate mentre gli altri 8 andranno in onda nel 2024.

    Come ben sappiamo, la stagione 6 ha avuto una durata più breve, formata da soltanto 8 episodi, e si è conclusa con Claire (Caitriona Balfe) accusata dell’omicidio di Malva Christie (Jessica Reynolds).

    “L’abbiamo lasciata in prigione,” dice Caitriona Balfe. “Il suo futuro è molto precario. Non sappiamo davvero cosa accadrà. L’unica cosa che sappiamo è che i normali sistemi di legge sono crollati”.

    Si tratta di un cliffhanger sorprendente anche per gli standard di “Outlander”, sebbene non fosse il finale previsto della sesta stagione, che è stata accorciata per via della gravidanza della Balfe e dei ritardi causati dal COVID.

    Tuttavia, non aspettiamoci che “Outlander” si limiti ad aggiungere semplicemente quegli ultimi quattro episodi all’inizio della settima stagione:

    “Ci sono alcune trame importanti della stagione 6,” dice il produttore esecutivo Matthew Roberts. “Le abbiamo trattate e combinate in maniera tale da farle diventare un tutt’uno con la conclusione di una certa sezione di storie, esattamente nel momento in cui ne iniziamo delle nuove. Abbiamo dovuto riscriverle completamente per creare nuove storie per il prosieguo della serie.”

    Queste nuove storie rappresentano nuovi scenari complessi per la famiglia Fraser.

    “Potete aspettarvi qualunque cosa,” afferma Roberts. “Abbiamo inserito di tutto! In confronto alle altre stagioni, c’è in ballo molto di più nella stagione 7 che in quasi tutte le stagioni precedenti messe insieme. Finalmente siamo arrivati alla Guerra d’Indipendenza Americana e a mostrare in che modo coinvolge ed influenza tutti i nostri personaggi.”

    Aggiunge Balfe:

    “Questa stagione è così epica. È la stagione che più s’avvicina alla stagione 1 in termini d’impatto, profondità e durata.”

    L’arco temporale della stagione 7 troverà Claire e Jamie (Sam Heughan) molto lontani dal Ridge, poiché la Rivoluzione li allontana da casa. La stagione 7 introduce anche tanti nuovi volti, tra i quali la versione adulta del figlio di Jamie, William (Charles Vandervaart). La produttrice esecutiva Maril Davis paragona la tensione tra William, suo padre adottivo Lord John Gray (David Berry) e Jamie a quella di un triangolo amoroso.

    Incontreremo anche i fratelli quaccheri, Rachel (Izzy Meikle-Small) e Denzell Hunter (Joey Phillips):

    “Gli Hunters sono così adorabili”, scherza Davis. “Non credono nella violenza e stanno entrando nella famiglia Fraser, dove la violenza li segue ovunque vadano”.

    Con tale violenza arriva una serie di nuovi pericoli, inclusa una svolta nei grandi mali dello show. Mentre nelle stagioni precedenti si distingueva sempre un grande cattivo (Black Jack Randall, Geillis Duncan, Stephen Bonnet, ecc.), la stagione 7 fa esplodere il concetto di chi sia amico o nemico.

    “La settima stagione è incentrata su cattivi spezzati”, afferma Davis. “Una stagione super-estesa richiede super-cattivi o cattivi su più fronti”.

    Il più grande cattivo di tutti, tuttavia, non è affatto una persona: è l’insensatezza e il caos della guerra. Claire e Jamie non sono estranei a questo, ma ora hanno una famiglia allargata di cui preoccuparsi.

    “Sono molto abituati alla guerra”, dice Roberts. “La primissima scena di ‘Outlander’ che abbiamo girato è stata quella di Claire durante la seconda guerra mondiale. In un certo senso, sono veterani di guerra brizzolati, Jamie e Claire, ma abbiamo diversi personaggi che si uniscono. Abbiamo il giovane Ian e William, che non conosce la differenza tra ciò che legge sulla guerra e la realtà della guerra. È il modo in cui la guerra colpisce le persone a loro care più di quanto non colpisca loro stessi”.

    In effetti, sia per Claire che per Jamie, la familiarità con la guerra permette loro di prosperare.

    “Poiché è stata una costante nella sua vita, lei sa come comportarsi in quella realtà”, riflette la Balfe. “È un’abilità ed è una forza, ma è anche una ferita. Abbiamo già visto Claire in questa posizione. In tempo di guerra, la vita diventa molto immediata. Vede che tante cose stanno pesando molto su Jamie. Come moglie, sta cercando di essere lì per lui e di sostenerlo mentre, al tempo stesso, è spaventata per la sua vita. Ma Claire non è solo questo. Come dottore, è lì, se non in prima linea comunque molto vicina ad essa.”

    La sesta stagione ha visto una Claire distrutta, traumatizzata da uno stupro di gruppo e che fa affidamento sull’etere per far fronte ai demoni nella sua mente. Stranamente, la rivoluzione è un nuovo inizio per lei.

    “Le dà soddisfazione che questo sia qualcosa in cui è molto brava”, aggiunge la Balfe. “La vediamo a suo agio. Ovviamente è un momento molto precario, ma è anche il momento in cui le sue abilità sono molto utili”.

    Con quel rinnovato senso di determinazione arriva una Claire più emancipata, più completa. Caitriona Balfe afferma:

    “La scorsa stagione è stata davvero dura per Claire. Abbiamo visto il crollo della sua psiche. Anche se c’è molto pericolo, sta guarendo. Ha capito come superare la cosa peggiore che ha vissuto, e questo l’ha resa una persona più forte e più resiliente. Si trova in una posizione migliore rispetto alla scorsa stagione, anche se le succedono ancora molte cose brutte. La sua autodistruzione era quasi necessaria perché i suoi vecchi meccanismi per reagire non le servivano più.

    “Quello che vediamo in questa stagione è che quando le cose si fanno difficili, ha già imparato che deve affrontare la situazione in un modo diverso. Nella sua relazione con Jamie, è molto più aperta e più disposta a discutere di cose che sono davvero difficili per lei. Ciò aiuta il modo in cui elabora e come guarisce dalle cose”.

    Sia la Balfe che i produttori promettono momenti di leggerezza in mezzo allo spargimento di sangue, in particolare quando Claire incontra famosi personaggi storici.

    “È un’opportunità per lo show di scavare dietro quella che è la narrativa presunta”, anticipa Balfe.

    Certo, non sarebbe “Outlander” senza l’incombente prospettiva del viaggio nel tempo. Roberts e Davis anticipano che ci saranno più linee temporali in questa stagione e, a prescindere, Claire e Brianna (Sophie Skelton) devono ancora una volta lottare con la loro conoscenza del passato e come possono influenzare il cambiamento, se non del tutto.

    “Non puoi cambiare il destino o le grandi linee di ciò che sta accadendo”, afferma Balfe. “Quindi devi cercare di prenderti cura di te stesso e della tua famiglia e fare le piccole cose che puoi con la consapevolezza che hai. Claire ha imparato che non puoi spingere troppo contro le ruote del tempo perché loro non si spostano.”

    Potrebbero non essere in grado di spingere contro le ruote del tempo, ma possono spingere “Outlander” verso nuovi livelli, che è proprio ciò che la stagione 7 mira a fare.

    “Abbiamo fatto di tutto”, promette Roberts. “È una delle stagioni più emozionanti. C’è molto dolore e tanta gioia e delusione. Tutto ciò che vuoi in un dramma, è tutto lì.”



    Fonte: outlander-italy.com
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    Libro 10: È venuto armato?

    Jamie incontrò sua sorella a mezzo miglio dal capanno dei Murray e con un aspetto preoccupato. Le sue sopracciglia si sollevarono un po’ quando lo vide e di più quando adocchiò il cane.
    «Eccoti qui, piccolo furfante!» Il cucciolo abbaiò felice vedendola e si arrampicò correndo sulla salita. Jenny lo intercettò prima che potesse saltarle sulla gonna con le zampe infangate, e lo spinse con decisione verso il basso, afferrandogli la collottola e strofinandogli le orecchie mentre lui si dimenava di gioia e cercava di leccarle le mani. «Che stai facendo con lui?» chiese al cane, agitando una mano in direzione di Jamie. «E che ne hai fatto dei tuo padrone, eh?»
    «Il suo padrone? Vuoi dire il Giovane Ian?»
    «Sì.» Allungò il collo per guardare intorno a lui, nell’evidente speranza che Ian fosse dietro di lui. «Non è ancora tornato a casa. Dato che Rachel ha le sue nausee e Oggy voleva il suo piccolo cu, ho pensato che il segugio fosse con Ian e il meglio che potevo fare era scendere e scovarli in qualunque posto abbiamo dormito la notte scorsa.
    Jamie avvertì una sensazione di disagio tra le spalle.
    «Questo è quello che volevo fare anche io. Ho trovato il cane che dormiva con Meyers, ma non c’era nemmeno l’ombra del Giovane Ian.» Jenny sollevò un lucido sopracciglio nero.
    «Quando lo hai visto l’ultima volta?»
    Tutte le donne che conosceva dicevano questo ogni volta che qualcosa andava perso. Lanciò a Jenny un'occhiata intesa a suggerire che non lo riteneva più utile delle ultime mille volte che l'aveva sentito. Comunque rispose.
    «Ieri, dopo il matrimonio, mentre ballava con Silvia Hardman e Patience—Higgins, voglio dire. Forse un’ora prima…» Si fermò all’improvviso. Stava per dire, «Prima di William», ma non voleva essere trascinato in una discussione su William proprio adesso. Jenny, Rachel e Oggy avevano lasciato la festa presto; Rachel si sentiva pallida e malaticcia e sua sorella aveva bisogno di mungere le sue capre. La notizia le aveva già raggiunte?
    No, pensò, ben consapevole degli occhi di sua sorella, fissi con interesse sulla sua faccia. Se sapesse di lui, sarebbe stata la prima cosa che mi avrebbe detto.
    E mi ucciderà se non glielo dico adesso, concluse.
    «È arrivato mio figlio,», disse all’improvviso. «William.»
    Il suo viso divenne assente per un secondo e poi passò attraverso una tale raffica di espressioni che lui non riuscì a seguire del tutto. Alla fine fu uno sguardo di pura gioia, però, e la sua gola si fece stretta a quella vista. Lei rise forte e lui sorrise, timido riguardo ai propri sentimenti.
    «È venuto armato?» chiese poi, una leggera sfumatura di dubbio nella sua voce.



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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    Libro 10: Memorie dal passato


    [In cui Jamie e William stanno attraversando una macchia di terra selvaggia.]
    Jamie sentì strisciare e si schiaffeggiò forte sulle costole. Lo schiaffo gli intorpidì la pelle per un momento, ma passato l’istante, sentì solleticare di nuovo—e in diverse parti allo stesso tempo, incluso il—
    [Imprecazione in gaelico]! Earbsa!
    Stappò un lembo dei suoi calzoni e le spinse in basso lungo le gambe, in tempo per catturare la zecca che strisciava verso le sue palle prima che vi affondasse le zanne. La strappò via con un colpo d'unghia e si tirò il colletto della camicia sopra la testa.
    «Non andare tra i cespugli!» urlò da dentro la camicia. «Sono pieni di zecche!» William disse qualcosa, ma Jamie non capì, la sua testa avvolta nella pesante camicia da caccia. La sua pelle era piena di sudore e di graffi.
    Si strappò la camicia e la buttò via, grattandosi e schiaffeggiandosi. Con le orecchie ora libere, sentì la cosa successiva che William disse. Chiaramente.
    «Oh, Gesù.» Non fu più di un sussurro, ma lo shock in esso bloccò Jamie per la comprensione. Di riflesso, si chinò, il braccio teso verso la camicia, ma era troppo tardi. Lentamente, si rialzò. Una zecca stava avanzando lungo la curva del suo petto, proprio sotto la cicatrice della sciabolata. Allungò una mano per scacciarla, e vide che le sue dita stavano tremando.
    Strinse brevemente il pugno per fermarle, poi chinò la testa, si staccò altri tre piccoli bastardi dal collo e dalle costole, poi si grattò a fondo il sedere, per ogni evenienza, prima di tirarsi su i calzoni. Il suo cuore batteva all'impazzata e il suo stomaco era vuoto, ma non c'era niente da fare. Prese un respiro profondo e parlò con calma, senza voltarsi.
    «Ne vedi altre sulla mia schiena?»
    Un momento di silenzio, e un respiro lasciato andare. Passi scricchiolanti dietro di lui e una tenue sensazione di calore sulla sua schiena nuda.
    «Sì,» disse William. «Non si muove, penso che si sia attaccata. Io—la toglierò»
    Jamie aprì la bocca per dire no, ma poi la chiuse. Il fatto che William vedesse le sue cicatrici da vicino non avrebbe peggiorato la situazione. Invece chiuse gli occhi, sentendo lo swish di un coltello che veniva estratto dal suo fodero. Poi una grossa mano scese sulla sua spalla, e sentì il respiro di suo figlio caldo sulla parte posteriore del collo. Notò a malapena la puntura della lama o il solletico di una goccia di sangue che gli scorreva lungo la schiena.
    La mano lasciò la sua spalla, e con sua sorpresa, sentì la mancanza di quel tocco confortante. Il tocco ritornò un attimo dopo, quando William premette un fazzoletto sotto la sua scapola per fermare il sangue.
    Un momento, e il panno si sollevò, solleticandogli la schiena. Si sentì improvvisamente calmo, e indossò la camicia, dopo averla scossa con forza per rimuovere eventuali scalatori.
    «Taing,» disse, girandosi verso William. «Sei sicuro di non averne nessuna addosso?»
    William sollevò le spalle, la faccia attentamente inespressiva.
    «Lo saprò presto.»
    Continuarono a camminare senza parlare fino a quando il sole cominciò a toccare gli alberi nella parte più alta del crinale. Jamie stava cercando un posto decente per accamparsi, ma William si mosse all'improvviso, indicando un boschetto di querce intricate vicino alla cima di una piccola collinetta a destra.
    «Là,» disse. «un riparo, avremo una buona visuale del sentiero e c’è acqua che viene giù dal lato di quel punto ghiaioso.
    «Aye.» Jamie si girò in quella direzione, chiedendo dopo un momento. «Dunque, è stato l’esercito che ti ha insegnato la castrametazione, o Lord John?»
    «Un po’ tutti e due.» William parlò con naturalezza, ma c’era una sfumatura di orgoglio nella sua voce, e Jamie sorrise tra sé.
    Si accamparono — un processo rudimentale che comprendeva nient’altro che raccogliere legna per il fuoco, prendere l’acqua dal ruscello e trovare delle pietre abbastanza piatte su cui sedersi. Mangiarono il resto del pane e della carne fredda e un paio di piccole mele farinose bucherellate dai morsi degli insetti, e bevvero acqua, dato che non c’era nient’altro.
    Non ci fu conversazione, ma tra loro c'era una consapevolezza che prima non c'era. Qualcosa di diverso dal loro solito garbato imbarazzo, ma altrettanto imbarazzante
    Vuole chiedere, ma non sa come. Non voglio parlarne, ma lo faro. Se lo chiede.
    Mentre l'oscurità si faceva più profonda, Jamie udì un suono lontano e voltò bruscamente la testa. Anche William l'aveva sentito; fruscii e strascichi di sotto, e ora un coro di grugniti e forti rumori gutturali che rendevano chiaro chi fossero i visitatori.
    Vide William girare la testa, in ascolto, e allungare una mano in basso alla ricerca del suo fucile.
    «Di notte?» chiese Jamie. «Ce ne sono almeno una dozzina. E se ne uccidessimo uno senza essere fatti a pezzi dagli altri, lasceremmo la maggior parte ai corvi. Hai davvero voglia di macellare un maiale in questo momento?»
    William si raddrizzò, ma stava ancora ascoltando i maiali di sotto.
    «Sapete se riescono a vedere al buio?»
    «Non credo che se ne andrebbero in giro adesso, se non ci riuscissero. Ma non credo che la loro vista sia migliore della nostra, anche se altrettanto buona. Sono stato vicino a un branco di loro, a non più di dieci metri di distanza - controvento, bada - e non si sono accorti che ero lì finché non mi sono mosso. Non c'è niente che non vada nelle loro orecchie, pelose come sono, e tutto ciò che può sradicare dei tuberi ha un senso dell'olfatto migliore del mio.»
    William emise un piccolo suono divertito, e attesero, ascoltando, finché i suoni dei maiali selvatici svanirono nei crescenti suoni notturni — un frastuono di grilli e rospi striduli, punteggiato dal richiamo degli uccelli notturni e dal bubolare dei gufi.
    «Quando stavate a Savannah,» chiese William all’improvviso. «Avete mai incontrato un gentiluomo di nome Preston?»
    Jamie si aspettava quasi una domanda, ma non quella.
    «No,» disse, sorpreso. «O almeno non penso. Chi è?»
    «Un…ehm… sottosegretario di basso livello nell’Ufficio della Guerra. Con un interesse particolare per il benessere dei prigionieri di guerra britannici. Ci siamo incontrati a un pranzo a casa del Generale Prevost, e poi più tardi quel pomeriggio, per discutere… la questione… più in dettaglio.»
    «La questione,» ripeté Jamie, con cautela.
    «Le condizioni dei prigionieri di guerra, principalmente,» disse William, con un breve gesto della mano. «Ma è stato da Mr. Preston che ho scoperto che mio padre una volta è stato governatore di una prigione in Scozia. Non lo sapevo.»
    Oh, Gesù…
    «Aye,» disse Jamie, e si fermò per respirare. «Un posto chiamato Ardsmuir. È stato là che ho conosciuto per la prima volta—» Si fermò, ricordando all’improvviso tutta la verità della questione. Glielo racconto? Aye, suppongo di sì…
    «Aye, be’, ho incontrato tuo padre lì, questo è vero— tuttavia lo avevo incontrato alcuni anni prima, sai. Durante la Rivolta.»
    Avvertì un improvviso formicolio nel sangue al ricordo.
    «Dove?» chiese William, la curiosità evidente nella sua voce.
    «Nelle Highlands. Io e i miei uomini eravamo accampati nei pressi del Passo di Carryarick— stavamo tenendo d’occhio le truppe che portavano un cannone al Generale Cope.»
    «Cope. Non credo di ricordare il gentiluomo…»
    «Aye, bene. Mettemmo fuori uso il suo cannone. Perse la sua battaglia. A Prestonpans.» Nonostante l’attuale situazione, in quel ricordo c’era ancora una profonda sensazione di piacere.
    «Davvero,» disse William secco. «Non avevo sentito neanche quello.»
    «Mmphm. Era tuo zio, Sua Grazia, che aveva il compito di trasportare il cannone, e si era portato dietro il suo fratello minore perché avesse un, um, assaggio dell’esercito, suppongo. Era Lord John.»
    «Giovane. Quanti anni aveva?» chiese William curioso.
    «Non più di sedici. Ma abbastanza audace da tentare di uccidermi, da solo, quando si è imbattuto in me seduto accanto a un fuoco con mia moglie.» Nonostante la sua convinzione che questa conversazione non sarebbe finita bene, aveva cominciato, e doveva finire, dovunque portasse.
    «Aveva sedici anni,» ripeté Jamie. «Palle in abbondanza, ma non molto cervello, sai.»
    La faccia di William si contrasse leggermente.
    «E voi quanti anni avevate, se posso chiedere?»
    «Ventiquattro,» disse Jamie e provò un'ondata di sensazioni così inaspettate che lo soffocò. Non aveva pensato a quei giorni per molti anni, pensando che avrebbe dimenticato, ma no— era tutto lì in un batter d'occhio: il viso di Claire alla luce del fuoco e i suoi capelli al vento, la sua passione per lei che eclissava tutto, i suoi uomini lì vicino, e poi il momento di stupore e rabbia istantanea e l'aver preso a pugni un adolescente a terra, il coltello caduto che luccicava sul terreno accanto al fuoco.
    E tutto il resto—la guerra. Perdita, desolazione. La lunga morte del suo cuore.
    «Gli ho rotto il braccio,» disse all’improvviso. «Quando mi attaccò. Non avrebbe parlato, quando gli ho chiesto dove fossero le truppe britanniche, ma lo indussi a parlare. Poi dissi ai miei uomini di legarlo a un albero dove gli uomini di suo fratello lo avrebbero trovato… e poi andai a occuparmi del cannone. Non rividi Sua Signoria fino a--» Alzò le spalle. «Molti anni dopo. Ad Ardsmuir.»
    La faccia di William era chiaramente visibile alla luce del fuoco, e Jamie poteva vedere facilmente l’interesse lottare con la cautela, mentre il ragazzo— Cristo, ha… ventitré anni? Più vecchio di me quando…
    «È stato lui?» chiese William all’improvviso.
    «Cosa?»
    William fece un piccolo movimento con una mano e fece un gesto verso di lui.
    «La vostra… schiena. È stato Lord John a farvi… quello?
    Jamie aprì la bocca per dire no, perché tutti i suoi ricordi erano stati concentrati su Jack Randall, ma ovviamente…
    «Una parte,» disse, e cercò la sua borraccia a terrà, evitando gli occhi di William. «Non molto.»
    «Perché?»
    Jamie scosse la testa, non in negazione, ma provando a organizzare i suoi pensieri.
    «L’ho costretto io,» disse, chiedendosi Cosa c’entro io? È la verità, ma—
    «Perché?» William chiese di nuovo, in un tono di voce più duro. Jamie sospirò profondamente; poteva essere irritazione, ma non lo era; era rassegnazione.
    «Avevo infranto le regole e lui mi ha punito per questo. Sessanta frustate. Non ebbe scelta in realtà.»
    William fece il suo profondo sospiro ed era irritazione.
    «Ditemelo o no,» disse e si alzò, lanciando uno sguardo truce in basse a Jamie. «Voglio sapere, ma non vi obbligherò, dannazione!»
    Jamie annuì, la sua sensazione immediata di sollievo contaminata dai ricordi. La schiena gli prudeva come se milioni di piedini vi marciassero sopra, e la minuscola ferita bruciava. Sospirò.
    «Ho detto che ti avrei raccontato tutto quello che volevi sapere, e lo farò. Il Governo aveva messo fuori legge il possesso di tartan. Un giovane nella prigione aveva conservato un ritaglio del tartan della sua famiglia, per conforto— era improbabile che qualcuno di noi rivedesse la sua famiglia. Venne scoperto, e Lord John chiese al ragazzo se fosse suo. Lui— il ragazzo, intendo— aveva solo quattordici o quindici anni, piccolo e rinsecchito per il freddo e la fame. Lo eravamo tutti.» Il ricordo gli fece allungare le mani verso il fuoco, raccogliendone il calore.
    «Così ho allungato la mano sopra la sua spalla e ho detto che il pezzo di stoffa era il mio.» terminò semplicemente, «Questo è tutto.»



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    Buona Pasqua anche a te.
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    Libro 10: Sogni

    [Jamie e Roger sono seduti all’esterno del capanno del maltaggio, discutendo dell’imminente partenza di Jamie alla ricerca di Lord John.]
    «Hai paura?» disse. Jamie diede a Roger un’occhiata tagliente, ma alzò le spalle e si sistemò prima di rispondere.
    «Si vede?»
    «Non su di te,» lo rassicurò Roger. «Su Claire.»
    Jamie sembrò sorpreso, ma dopo un momento di riflessione, annuì leggermente.
    «Aye, suppongo che sia così. Dorme con me, sai?» Evidentemente l’espressione di Roger non mostrava una totale comprensione, perché Jamie sospirò un poco e si stese all’indietro contro il muro del capanno del maltaggio.
    «Sogno», disse semplicemente. Posso tenere a bada i miei pensieri abbastanza bene mentre sono sveglio, ma… sai che gli indiani dicono che il mondo dei sogni è reale quanto questo? A volte penso che sia vero – ma spesso spero che non sia così.»
    «Parli a Claire dei tuoi sogni?»
    Jamie fece una rapida smorfia.
    «A volte. Alcuni… be’, probabilmente sai che a volte aiuta aprire la tua mente a qualcuno, quando sei inquieto, e alcuni sogni sono così; solo dire cosa è successo ti permette di fare un passo indietro. Riconosci che è solo un sogno, come si dice.»
    «Solo», disse Roger a bassa voce, ma Jamie annuì, la sua bocca si rilassò un poco.
    «Aye». Rimasero in silenzio per qualche momento, e il suono del vento e degli uccelli della zona gli tenne compagnia.
    «Ho paura per William», disse Jamie all’improvviso. Ebbe un’esitazione, ma aggiunse a bassa voce, «E ho paura per John. Non voglio pensare alle cose che potrebbero – potrebbero fargli. Cose da cui non sarei in grado di salvarlo.»,
    Roger gli lanciò un’occhiata, cercando di non sembrare allarmato. Ma poi realizzò che Jamie non evitava le cose né di accennare ad esse. Aveva semplicemente accettato il fatto che Roger sapeva le cose che erano state fatte a Jamie, e il motivo esatto per cui poteva temere per il suo amico.
    «Vorrei poter venire con te,» disse. Fu istintivo, ma vero, e un sorriso genuino illuminò la faccia di Jamie in risposta.
    «Anche io, _a Smeorach_. Ma la gente di qui ha bisogno di te – e avranno ancora più bisogno di te se io non dovessi tornare.»
    Roger si ritrovò a desiderare che Jamie evitasse alcune cose di tanto in tanto, ma con riluttanza ammise che le cose dovevano essere dette ora, non importa quanto scomode. Così rispose alla domanda che Jamie non aveva fatto.
    «Aye. Baderò loro al posto tuo. A Claire, e a Brianna e a Ian e a Rachel e ai bambini. E anche a tutti i tuoi dannati fittavoli. Comunque, non mungerò le tue mucche e non mi prenderò cura di quella dannata scrofa e della sua progenie.»
    Jamie non rise, ma il sorriso era ancora lì.
    «È confortante per me, Roger Mac, sapere che sarai qui, ad affrontare qualsiasi cosa succeda. È succederà.»
    «Ora _io_ho paura,», disse Roger, con quanta leggerezza poteva.
    «Lo so.» Fortunatamente, Jamie non si dilungò su questo, ma tornò alle cose pratiche.
    «Quella Deamhan Gael può badare a sé stessa,» rassicurò Roger. «E la piccola Frances baderà alle mucche. Oh—per quanto riguarda Frances—»
    «Non lascerò che sposi nessuno finché non sarai tornato,» lo rassicurò Roger.
    «Bene.» Jamie lasciò andare il fiato e le sue spalle si accasciarono. «Penso che tornerò. Ma i morti mi hanno parlato.» Colse il sopracciglio sollevato di Roger. «Non—be’, non solo—i miei morti. Spesso per me è un conforto, se vengono a trovarmi mio Padre o Murtagh e Ian Mor. Ogni tanto… mia Madre.» Questo lo rendeva timido; distolse lo sguardo.
    Roger fece un piccolo suono vago e aspettò un attimo, poi chiese, «Hai detto, non solo i tuoi morti…?»
    «Ah.» Jamie si raddrizzò e mise i piedi saldamente nella terra. «Gli altri. Uomini che ho ucciso. A volte uccisi per una giusta causa. Altri — in battaglia. Sconosciuti. Uomini che —» si interruppe e Roger vide tutto il suo corpo irrigidirsi. Jamie guardò da un’altra parte, lungo il sentiero che portava al lago, come se stesse arrivando qualcosa. La sensazione era così forte che anche Roger guardò, e fu sollevato nel vedere nient’altro un gruppetto di quaglie che facevano il bagno nella polvere sotto un cespuglio.
    «Jack Randall è venuto da me, due notti fa.»



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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    Outlander 7: I titoli dei primi 8 episodi

    STARZ ha rilasciato i titoli dei primi 8 episodi di cui è composta la Stagione 7.

    Manca ormai poco al 16 Giugno, data del debutto della settima stagione di “Outlander”, e STARZ ha deciso d’iniziare a far aumentare la nostra emozione e curiosità al riguardo.

    In che modo? Semplice: rivelando i titoli dei primi 8 episodi!

















    Per chi si fosse perso la notizia, ricordiamo che la Stagione 7 é costituita da 16 episodi e sarà trasmessa divisa in due parti: i primi 8 episodi a partire dal prossimo 16 Giugno e i restanti 8 nel 2024.



    Fonte: outlander-italy.com
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    STARZ rinnova “Outlander” per l’ottava ed ultima stagione e dà il via libera al Prequel “Blood of My Blood”

    STARZ ha rinnovato “Outlander” per la Stagione 8, che sarà l’ultima della serie. Ma non è tutto: via libera ufficiale anche per il prequel “Blood of My Blood” sui genitori di Jamie Fraser.

    Era ormai da tempo che attendevamo questa notizia ed ora è arrivata la conferma: “Sing me a song of a lass that is gone…” ci accompagnerà fino all’ottava stagione di “Outlander”, che segnerà la conclusione della serie adattamento tv dei romanzi di Diana Gabaldon.

    Trasmesso negli USA per la prima volta il 9 Agosto 2014, “Outlander” è uno show che da sempre si è contraddistinto per spaziare tra vari generi: drammatico, avventura, fantastico, romantico, storico e tra viaggi nel tempo, intrighi politici, battaglie sanguinose e drammi di ogni tipo ha conquistato critica e pubblico in tutto il mondo.

    L’attenzione e la cura dedicate alla scrittura dei suoi personaggi, alla ricostruzione scenografica delle ambientazioni e alla realizzazione dei costumi d’epoca, oltre la bellezza ipnotica dei paesaggi scozzesi e l’elevato livello recitativo dei suoi interpreti, hanno contribuito a creare un dramma in costume di eccezionale pregio e tra quelli che, senza ombra di dubbio, abbiano segnato il panorama della tv seriale, anche soprattutto all’audacia dimostrata nelle scelte di presentare scene controverse come nessuno abbia mai fatto prima (sia che si trattasse di momenti ad alta carica di sensualità sia di estrema violenza e turbamento emotivo).

    La storia d’amore tra Jamie Fraser e Claire Beauchamp è stata un’avventura incredibile e come tutte le storie ha un inizio e una fine che se in tv si chiuderà con i 10 episodi della Stagione 8, nella sua versione “originale” terminerà con il libro 10 che Diana Gabaldon sta attualmente scrivendo.

    Quindi come per “Game of Thrones”, anche “Outlander” si concluderà prima che venga pubblicato l’ultimo libro della saga da cui trae ispirazione. Però, a differenza (ed è decisamente fondamentale) della serie made in HBO, showrunner, produttori esecutivi e scrittori hanno assicurato che non spoilereranno mai il finale della storia pensato dalla Gabaldon, anche se crediamo sia logico aspettarsi che qualche idea, qualche spunto della trama finale, sarà presente nell’ultima stagione.

    Kathryn Busby, Presidente della Programmazione Originale STARZ, ha dichiarato:

    “Per quasi un decennio Outlander ha conquistato i cuori del pubblico di tutto il mondo e siamo lieti di portare l’epica storia d’amore di Claire e Jamie ad una degna conclusione. Ma prima di chiudere questo capitolo c’è ancora tanto da raccontare della loro storia appassionante nel corso di 26 nuovi episodi e molto altro da scoprire di questo mondo dinamico e della sua storia originale. Siamo davvero entusiasti di continuare a collaborare con Matthew, Maril e Ronald e siamo impazienti di vedere dove la loro affascinante narrazione ci porterà.”

    Quel “molto altro da scoprire di questo mondo dinamico e della sua storia originale” si riferisce al prequel “Outlander: Blood of My Blood” (la cui produzione era stata già annunciata la scorsa estate) che si concentrerà sulle origini di Jamie attraverso i punti di vista dei suoi genitori, mentre il pubblico seguirà l’evolversi della storia d’amore di Ellen Mackenzie e Brian Fraser.

    Diana Gabaldon sarà consulente di produzione, Matthew B. Roberts sarà produttore esecutivo e sceneggiatore, insieme a Ronald D. Moore e Maril Davis attraverso la loro società Tall Ship Productions, con Roberts che figurerà anche come showrunner. Tra i produttori del prequel vi saranno anche Story Mining & Supply Company e Sony Pictures Television.

    Ecco come Matthew B. Roberts ha descritto il prequel:

    “‘Outlander: Blood of My Blood’ é, al suo centro, una storia d’amore. Esplorerà fin dove una persona si spingerà per trovare l’amore in un’epoca in cui l’amore è considerato un lusso, e quando i matrimoni erano contratti strategicamente, spesso per un tornaconto politico o economico. Il titolo è un richiamo alla promessa matrimoniale di Jamie a Claire e ci saranno diversi nomi e volti che i fan di ‘Outlander’ riconosceranno. La storia televisiva di Jamie e Claire potrà volgere al termine con la Stagione 8 ma Diana continuerà il loro viaggio letterario nella sua meravigliosa saga di libri e sta lavorando assiduamente al libro 10. Con Jamie e Claire, e adesso Brian e Ellen, c’è ancora tanto in arrivo nell’universo di ‘Outlander’ e non vediamo l’ora di continuare a condividere storie con i nostri appassionati fan.”

    La notizia dell’ultimo capitolo tv di “Outlander” arriva mesi prima della premiere della Stagione 7 prevista nel corso di quest’estate. La produzione è iniziata lo scorso anno dopo il debutto della Stagione 6 a Marzo. La sesta stagione, composta da 8 episodi, ha subito un rinvio a causa del COVID-19. La Stagione 7 avrà 16 episodi ed è basata sul romanzo “An Echo in the Bone” (nella pubblicazione italiana diviso in 2 libri: “Destini incrociati” e “Il prezzo della vittoria”).

    Di seguito, trailer e locandina della Stagione 7 di “Outlander”:





    Outlander 7: Sinéad O’Connor canta la nuova versione di “The Skye Boat Song”

    La cantautrice irlandese sarà la voce della nuova versione di “The Skye Boat Song” nella sigla d’apertura della settima stagione di “Outlander”.

    In esclusiva per Entertainment Weekly, STARZ ha presentato la nuova sequenza d’apertura per la stagione 7 di “Outlander”, con la voce della leggendaria musicista irlandese Sinéad O’Connor.

    Come tutti i fan di “Outlander” ormai sapranno, l’arrangiamento dell’iconica colonna sonora cambia ogni stagione, ma O’Connor è senza dubbio l’artista più prestigiosa ad averla interpretata fino ad oggi.

    Lo showrunner e produttore esecutivo Matthew B. Roberts ha dichiarato:

    “Siamo onorati che Sinéad O’Connor si esibisca in ‘The Skye Boat Song’. La sua interpretazione è, per me, un promemoria di tutto ciò che c’è di bello in ‘Outlander’. Ha un talento smisurato. La sua è una voce senza tempo – che trafigge il cuore e l’anima – e incarna lo spirito dello show.”

    La nuova versione della sigla d’apertura mostra molti degli elementi tanto attesi della stagione 7, tra cui la chiara presenza di soldati britannici, scorci della prima bandiera americana sui campi di battaglia e l’arrivo della Rivoluzione Americana nelle vite di Jamie (Sam Heughan) e Claire (Caitriona Balfe).

    La nuova opening




    Dopo l’uscita del suo libro di memorie nel 2021, O’Connor aveva dichiarato di volersi ritirare dalla scena musicale, ma in seguito ha ritirato tale dichiarazione.

    STARZ aveva precedentemente annunciato che una settima stagione estesa di 16 episodi sarà presentata in anteprima quest’estate. La stagione 7 introdurrà una serie di nuovi personaggi, tra cui la versione adulta del figlio illegittimo di Jamie, William (interpretato da Charles Vandervaart), e il fratello e la sorella quaccheri Denzell (Joey Phillips) e Rachel Hunter (Izzy Meikle-Small). Inoltre, faranno il loro ritorno anche diversi personaggi favoriti dei fan, tra cui Graham McTavish, Nell Hudson e Steven Cree.

    La stagione 7 sarà la penultima della serie tv, visto che “Outlander” è stato rinnovato per un’ottava ed ultima stagione, e al tempo stesso è stato dato il via libera alla produzione del prequel “Blood of My Blood”.



    Fonte: outlander-italy.com
  11. .
    Libro 10: L'aiuto sperato

    William aprì gli occhi e giacque immobile. Si era abituato a non sapere esattamente dove fosse appena sveglio, eccetto quando dormiva nei boschi. Di notte i boschi erano luoghi misteriosi, e il suo orecchio interno sentiva suoni tutta la notte, una parte profonda del suo cervello evidentemente riconosceva e ignorava cose come il vento tra le foglie, e la caduta delle ghiande o il picchiettio della pioggia sulla tela del suo rifugio, ma ancora abbastanza sensibile da avvisarlo del passo lento e pesante di un orso che camminava nelle vicinanze – per non parlare dei rami che si spezzavano sul suo cammino.
    Il risultato di questo comportamento da parte del suo cervello era renderlo consapevole della sua situazione tutta la notte e quindi non colto di sorpresa dall’alba, anche se non si svegliava mai completamente.
    Comunque, la notte prima aveva dormito come un sasso, spossato dal suo viaggio, rimpinzato di buon cibo caldo e di quanto più l’alcool potesse bere. Il suo ricordo di essere andato a letto era confuso, ma ora giaceva sul pavimento di una stanza vuota—sentiva le assi lisce sotto la sua mano, qualcosa di caldo sopra di lui. La luce filtrava attraverso una finestra coperta con della iuta…
    E quasi di colpo, il pensiero era lì nella sua mente, senza preavviso
    _Sono in casa di mio padre_

    «Gesù,» disse ad alta voce, e si tirò su a sedere, sbattendo gli occhi. Tutto il giorno precedente tornò come una marea, un miscuglio di sforzi, sudore e preoccupazione, arrampicandosi attraverso foreste e dirupi, e vedendo finalmente emergere una grande e bella casa, le sue finestre con i vetri — vetri. In questa landa selvaggia? – che luccicavano nel sole, incongrue tra gli alberi.
    Aveva spinto sé stesso e il cavallo oltre la paura e la fatica, e poi --eccolo lì, seduto sulla veranda. James Fraser.
    C’erano altre persone sulla veranda e nel cortile, ma non aveva prestato attenzione a nessuno. Solo lui. Fraser. Aveva passato miglia e giorni decidendo cosa dire, come descrivere la situazione, formulare la sua richiesta — e alla fine, aveva semplicemente cavalcato dritto verso a veranda, senza fiato, e aveva detto, _ «Sir, ho bisogno del vostro aiuto.»_
    _ Prese un respiro profondo e si passò le mani tra i capelli disordinati, rivivendo quel momento. Fraser si era alzato subito, aveva sceso i gradini, lo aveva preso per un braccio, E aveva detto _«Ce l’hai.»_
    «Ce l’hai,» ripeté a bassa voce, tra sé. Ieri, era stato sufficiente – il sollievo di sapere che l’aiuto era a portata di mano. Il sollievo era ancora con lui, ma altre cose si erano insinuate mentre dormiva.
    Il pensiero di Papà era ancora con una lama nel suo petto e una pietra nel suo ventre. Non l’aveva dimenticato, neanche sotto l’assalto delle persone e il conforto di un sacco di whisky.
    C'era stata una valanga di persone che si erano riversate fuori dalla casa, correndo dal cortile e da quella che sembrava essere una festa in corso sotto un enorme albero. Aveva notato solo tre persone nella massa vorticosa: Madre Claire, la piccola Fanny e, pochi istanti dopo, sua sorella.
    _Sorella_. Non si era aspettato di trovare Brianna qui. Era stato troppo stordito dalla paura, dal timore, dalla preoccupazione, dalla furia e della disperazione, che accadevano tutti insieme, per provare anche solo a immaginare la sua accoglienza a Fraser's Ridge. _E_, ammise tra sé, _perché riuscivo a malapena a stare in sella, e se avessi provato a fare il discorso che avevo pensato, sarei caduto di faccia prima di pronunciare la prima frase_.
    Ma ce l’aveva fatta, e aveva avuto la sua risposta.
    L'incoraggiamento di ciò fu sufficiente per rimetterlo in piedi. La cosa che lo aveva ricoperto era un semplice pezzo di maglia color vomito, e lo piegò con cura e lo mise da parte. Cercò un utensile di qualche tipo e trovò un vaso da notte di latta malconcio, posto vicino alla porta con una grossa bottiglia accanto, con un'etichetta legata al collo, con la scritta "Bevimi". Staccò il tappo e annusò. Acqua. Proprio quello di cui aveva bisogno, e bevve avidamente, tenendo la bottiglia con una mano e sbottonandosi i calzoni con l'altra
    Aveva quasi finito quando la porta si aprì. Si strozzò, spruzzando acqua, e provando a coprirsi con l’altra mano.
    «Buongiorno, William,» disse Fanny. «Ti ho portato qualcosa per rompere il tuo digiuno. Ma ci sono porridge e pancetta di sotto. Quando sei pr-_ pronto_.» Stava reggendo una fetta spessa di pane imburrato e una coppa di legno che odorava di birra e sembrava divertita.
    «Grazie, Fanny,» disse, abbottonandosi i pantaloni con tutta la dignità che poté raccogliere. «Ah… come stai?»
    «Molto bene, grazie,» disse, e raddrizzò la schiena, mettendo in evidenza un paio di nuovi piccoli seni. «Ho imparato a parlare. Correttamente,» disse, arrotando leggermente la ‘r’.
    «Me ne sono accorto,» disse lui, sorridendo. «La tua voce è piacevole, Frances. È birra?»
    «Sì. L’ho fatta io,» disse orgogliosamente, e gli passò la coppa.

    Era birra leggera, e notevolmente aspra, ma lui aveva ancora sete e andò giù senza sforzi. Lo stesso fece il pane e burro, che divorò in pochi morsi. Frances lo guardò con approvazione.
    «Perché alle donne piace nutrire gli uomini?» chiese, ingoiando l’ultimo boccone. «Siamo molto grati, ovviamente, ma sembra un grande sforzo per un piccolo guadagno.»
    Era diventata un po’ rosa in viso, e lui pensò che sembrasse un piccolo fiore, di quelli che si trovano nascosti nell’erba in un prato primaverile.
    «Mrs. Fraser dice che le donne vogliono mantenere le cose in vita e gli uomini vogliono uccidere le cose,» disse, prendendo la coppa vuota. «Ma noi abbiamo bisogno che gli uomini facciano questo per noi, perciò li nutriamo.»
    «Già,» disse, piuttosto sorpreso sentendo questo genere di opinione attribuita a Madre Claire.
    «Ucciderai l’uomo che ha rapito Lord John?» chiese gravemente. Il suo rossore stava sparendo, e i suoi occhi erano seri. «Ho ascoltato. Ho sentito quello che hai detto a Mith-Mister Fraser.»
    Prese un respiro profondo, e sentì l’aria fresca e profumata del bosco purificarlo delle ultime tracce di fatica.
    «Sì, Frances,» disse. «Lo farò.»



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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    Tantissimi auguri anche a te. 🥂🎉🎊
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    Bafta Scotland 2022: il discorso di ringraziamento di Sam Heughan


    La cultura muove ogni anno milioni di turisti. Non solo le città d’arte, gli eventi delle capitali della cultura, ma anche i luoghi legati al cinema e alla televisione richiamano migliaia di appassionati. Solo in Italia le attività di intrattenimento impiegano circa duecentomila addetti senza contare quelli impegnati in settori collegati come l’editoria, l'accoglienza, il trasporto, ecc.
    Qui finisce la parte seria! ma questa breve premessa serve a dare una misura, semmai ce ne fosse bisogno, dell’importanza del discorso di ringraziamento di Sam Heughan dopo aver ricevuto il premio del pubblico durante la serata dedicata ai Bafta Scotland.
    Un discorso puntuale sul fenomeno Outlander, con il giusto pizzico di ironia che caratterizza Sam e – ascoltato con un po’ di malizia – apparentemente diretto a chi, tra gli addetti ai lavori, non valorizza come si deve la serie TV.
    Dal suo debutto nei panni di Jamie Fraser nel lontano 2014, Sam è cresciuto e mostra una consapevolezza e un impegno che gli fanno onore, non pensate?
    A questo punto, se siete curiosi sapere cosa ha detto, di seguito vi riportiamo la traduzione del suo discorso, mentre per il video cliccate qui.
    "Per chi non lo sa, Outlander è il piccolo show che è partito nel 2013, in una minuscola fabbrica elettrica abbandonata nel Cumbernauld. Ora lo chiamiamo Cumbernollywood.
    Attualmente, abbiamo cinque studi di registrazione, grandi officine, un grandissimo reparto per i costumi.
    Abbiamo fatto sette stagioni. Questo è l’ottavo anno di Outlander. Saranno 91 episodi totali quando avremo finito questa stagione, 91 episodi di Outlander.
    Tutto questo ha impiegato, in Scozia – forza un grande applauso – 2.800 addetti scozzesi. 650 attori, 5.000 comparse, non tutte scozzesi. Abbiamo costruito 300 set da Pitlochry fino alla mia città natale, o lì vicino, in Dumfries, in 145 località.
    Abbiamo investito anche in un progetto di tirocini, e ora ci sono 150 tirocinanti che sono usciti e stanno lavorando nel cinema e in televisione in Scozia e altre parti.
    Ma non è solo questo grande piccolo paese che stiamo celebrando perché Outlander effettivamente ha raggiunto tutto il mondo. Ci vedono in 48 paesi. Solo negli USA più di dieci milioni di persone vedono lo show su Starz. Lo potete vedere in Giappone, Brasile, Sud Korea, forse anche in Qatar se lo stanno guardando. Non so se c’è in corso qualcos’altro adesso.
    I luoghi collegati a Outlander nel 2019 hanno attratto 3,2 milioni di visitatori. Nel 2020 ci sono stati 1,9 milioni di visitatori. Outlander ha fatto tutto questo. Non solo per il cinema e la tv in Scozia, ma per la Scozia e il turismo.
    Sono molto orgoglioso di ciò e voglio davvero ringraziarvi e voglio ringraziare i fan per questo, per il loro apprezzamento e il loro rispetto. Grazie ragazzi, buona serata."



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    Libro 10: Sir

    Mezz’ora dopo, la bottiglia di whisky era vuota, ma tutti e tre eravamo completamente sobri, e c’era una palla di fredda paura alla bocca del mio stomaco. Secondo William, Perseverance Wainwright era morto, e Lord John era scomparso—rapito da un uomo di nome Richardson. O così aveva detto Percy, prima di morire scompostamente, avvelenato sul tappeto del camino in casa di Lord John.
    Jamie si strofinò con forza una mano sulla faccia, aprì gli occhi e mi guardò, un sopracciglio sollevato
    «È possibile?» disse.
    Le labbra di William si strinsero forte e fece un suono che avrebbe potuto essere uno sbuffo soffocato.
    «Non dovrei essere sorpreso del fatto che mi consideriate un bugiardo, sir. Ma chiedetevi perché dovrei raccontarvi una storia simile. O perché dovrei essere qui.
    «L’ho fatto,» disse Jamie con franchezza. «Chiedermelo, voglio dire. E ora lo sto chiedendo a mia moglie.»
    «Possibile, sì,» dissi, provando a non mostrate quanto questa possibilità era inquietante. «Il fratello di John—il Duca—mi ha inviato un messaggio l’anno scorso, chiedendomi quale pianta potessi raccomandargli per l’eliminazione di… em… parassiti. Non ero certa che fosse serio—ma non ho mai saputo che Hal faccia scherzi.» Jamie fece un suono che era senz’altro uno sbuffo.
    «Oh, sua Grazia ha senso dell’umorismo,» disse, in modo molto cinico. «Ma hai ragione, non fa scherzi o gioca con le parole come suo fratello. Gli hai risposto, dunque?»
    «Sì,» dissi, scambiando uno sguardo con lui. «Sulla base di quello che sapevo che stava crescendo a Savannah a quel tempo, gli ho detto che un estratto alcolico di digitale poteva essere velenoso, ma doveva stare attento ad usarlo. Pensai che avesse intenzione di usarlo su topi o ratti,» aggiunsi sulla difensiva. «Ci sono topi nella maggior parte delle case di Savannah—e scarafaggi.»
    Entrambi sbuffarono. Feci finta di niente.
    «Ma pensi davvero che Hal intendesse—avvelenare qualcuno, una persona, intendo? O Percy, in particolare? Perché la tua descrizione dei suoi sintomi sembra molto simile a quelli di un avvelenamento da digitale—ma da quanto hai detto sembra che Percy abbia preso una bottiglia di brandy avvelenato solo per caso, non è così?»
    «Solo Dio lo sa.» William chiuse brevemente gli occhi, e vidi quanto fosse stanco, il suo giovane viso rigato e ricoperto con la sporcizia di una lunga cavalcata. Raccolse la sua forza e si raddrizzò.
    «Non mi importa di come o perché Percival—o Perseverance—Wainwright è morto in casa di Lord John. Era venuto a dirmi dov’era Lord John, e—e perché.»
    Perché.
    Jamie mi lanciò un’occhiata, poi fissò il suo sguardo su William.
    «Cosi, sua signoria—per quanto tu ne sappia—è trattenuto a bordo di una nave chiamata Pallas, nelle mani di un uomo chiamato Richardson, che sai essere un vero bastardo che ha provato a ucciderti più di una volta—e ora dice che vuole uccidere Lord John?
    «Sì.»
    «Ma non sai perché?»
    William si strofinò con forza una mano sulla faccia e scosse la testa.
    «Vi ho detto quello quel maledetto Wainwright ha detto a me. Come posso sapere se è la verità? Sembra--» Stese le mani in un gesto violento e disperato.
    Jamie e io ci scambiammo un rapido sguardo. Come, infatti? Per William sembrava una follia; sembrava molto peggio per me e per Jamie.
    Jamie si schiarì la gola e mise entrambe le mani sulla scrivania.
    «Suppongo che questa parte non sia davvero importante, aye? Se ci crediamo o no, intendo. L’unica cosa da fare è scoprire dov’è sua signoria, e riportarlo indietro.»
    Venne detto con una tale semplicità che sorrisi nonostante la situazione, e le spalle arcuate di William si abbassarono un poco.
    «Lo fate sembrare così facile,» disse. La sua voce era secca, ma la nota di tensione in essa se n’era andata.
    «Mmphm. Da quanto tempo sei in viaggio, ragazzo?»
    «Non chiamatemi ‘ragazzo’,» disse William istintivamente. «Tre mesi più o meno. Alla ricerca di mio pa—Lord John, o mio zio. Non sono riuscito a trovare nemmeno lui.»
    «Aye. Be’, ventiquattro ore non cambieranno le tue prospettive di trovare uno dei due. Ora mangia, lavati e riposati. Faremo i nostri piani domani.»
    Girò la testa per guardare fuori dalla finestra, poi guardò pensieroso di nuovo William. Era quasi sera, ma il cortile e gli alberi nelle vicinanze erano ancora brulicanti di persone e potevo dire cosa stava pensando. Lo stesso poteva William.
    «Chi pensate di…dirgli—» fece un cenno della testa verso la finestra, «che sono? Mi hanno visto molte persone. E Frances sa.»
    Jamie si appoggiò un poco all’indietro, guardando suo figlio. _Suo figlio_, e sentii, più che vederlo, il calore che lo toccò al pensiero.
    «Non sei obbligato a dire chi sei.» Colse lo sguardo scettico di William sul suo viso. «Diremo che sei—il figliolo di mio cugino Murtagh, se ti fa piacere.»
    Ingoiai una risata sorpresa che andò per la parte sbagliata, e due paia di occhi blu scuro mi guardarono con aria austera dall'alto di due nasi lunghi e dritti.
    «Ho smesso con le bugie,» disse William bruscamente, e chiuse la bocca. Jamie gli rivolse uno sguardo lungo e pensieroso, e annuì.
    «Non c’è modo di tornare indietro dalla verità, sai?»
    «Non dovrò parlare scozzese, vero?»
    «Pagherei per vederti provare, ma no.» Prese un respiro profondo e poi mi lanciò un’occhiata. «Dì solo che tua madre era inglese, e che è morta, riposi in pace.»
    «Se qualcuno dovesse chiedere,» dissi, provando a essere rassicurante. Jamie fece un breve suono scozzese.
    «Sono scozzesi, Sassenach,» disse. «Tutti chiederanno. Solo che non possono chiederlo a noi.»
    La musica cominciava a radunarsi, violinisti, tamburini e suonatori di cetra scendevano dai boschi; ci sarebbero state le danze non appena si fosse fatto buio.
    «Vieni con me, William,» dissi. «Ti troverò qualcosa da mangiare.»
    Fece un respiro che scese fino alla suola dei suoi stivali e si alzò.
    «Vi ringrazio, sir,» disse a Jamie, inchinandosi leggermente.
    «Sicuramente non è necessario che continui a chiamarlo ‘sir’,» dissi, lanciando occhiate da un uomo all’altro. «Voglio dire… non ora.»
    «Aye, è necessario», disse Jamie ironicamente. «Tutti gli altri modi in cui potrebbe chiamarmi sono cose che lui non può o non vuole. ‘Sir’, andrà bene.» Muovendo una mano per respingere la questione, si alzò dalla sedia, facendo una leggera smorfia per lo sforzo necessario per farlo senza sostenersi con le mani.
    «Voi sapete,» disse William, in tono colloquiale, «che c’è stato un tempo in cui voi chiamavate _me_ ‘sir’.» Non aspettò di vedere se ci sarebbe stata una risposta, ma uscì lungo il corridoio verso la cucina, i suoi passi leggeri sulle tavole.
    «Perché, piccolo _bastardo_,» Dissi, anche se ero più divertita che scioccata, e anche Jamie, dalla contrazione all’angolo della sua bocca. «Bella cosa da dire a qualcuno a cui hai appena chiesto aiuto!»
    «Aye, be’, suppongo che dipenda a chi lo stai dicendo.» Jamie alzò una spalla e l’abbassò. «Aveva sei anni, l’ultima volta che l’ho chiamato così.»
    By Diana Gabaldon



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    Outlander: I protagonisti al New York Comic Con 2022

    Outlander: tutto quello che abbiamo imparato durante il panel al NYCC 2022
    È stata una celebrazione di Outlander sull’Empire Stage del New York Comic Con al Javits Center, domenica, quando le star Sam Heughan, David Berry e Duncan Lacroix hanno raggiunto l’autrice Diana Gabaldon per il Q&A Un Tè di Domenica Mattina con due Highlander & un Lord.
    L’evento del 9 ottobre era affollato di fan e TV Insider era lì per ascoltare la conversazione cominciata con un panel moderato prima di dare spazio alle domande del pubblico. Mentre quasi ogni momento ha sicuramente entusiasmato i fan di Outlander, ci sono state rivelazioni straordinarie fatte durante l'evento che analizzeremo, di seguito. Scorrete verso il basso per dare un'occhiata al panel che ha dato suggerimenti sulla Stagione 7 e speranze per il futuro della serie.
    Lord John ritorna
    All’inizio dell’evento, le domande si sono concentrate su David Berry che interpreta il beniamino dei fan Lord John Grey. La domanda più grossa per l’attore? Il suo personaggio tornerà nella prossima stagione? Se i suoi riccioli più lunghi non hanno dato una risposta, Berry è stato pronto a infiammare i fan, dicendogli semplicemente che “tornerò” per la prossima stagione. L’attore è apparso brevemente nella Stagione 6 ma è mancato ai telespettatori a cui piace il personaggio. Perciò questa notizia sicuramente li entusiasmerà.
    L’opinione di Diana
    Quando le è stato chiesto cosa pensa dell’adattamento dei suoi romanzi da parte dello show, Gabaldon scherza «Hanno fatto bene la maggior parte.» Anche se ha la sensazione che qualcosa manchi nello show, Gabaldon scherza sul fatto di essere più preoccupata di scoprire quale delle sue due star principali – Sam Heughan o Caitriona Balfe – farà dirà più parolacce. Alla fine, Diana ha dichiarato che la Claire Fraser dello schermo è la colpevole.

    Il fantasma di Murtagh?
    Riguardo a Lacroix, l’attore ha detto di non essere sicuro di come verrà utilizzato nel futuro dello show, ma Gabaldon ha insinuato che potrebbe esserci ancora spazio per Murtagh. «Se faremo la Stagione 8, vedrò cosa possiamo fare a proposito del fantasma di Murtagh,» ha detto Gabaldon a Lacroix sul palco provocando l’esultanza del pubblico.
    Cos’è che le star amano in Tv?
    Durante la parte Q&A, è stato chiesto ai protagonisti e alla Gabaldon quali sono le serie in tv che amano nello stesso modo in cui i fan amano Outlander. Heughan è stato veloce a intervenire dicendo che gli sta piacendo 1883 lo spinoff di Yellowstone. «Mi ha preso dall’inizio,» ha detto Heughan a proposito della miniserie di Paramount+. Lacroix ha fatto eco al commento di Heughan, osservando, «Adoro Yellowstone.» Ma ad essere onesto, Lacroix dice, «Mi piace molto lo show di Amazon The Boys,» ammettendo di essere geloso di Karl Urban che interpreta Billy Butcher. E Berry rivela la sua affinità a Rick e Morty di Adult Swim, mentre Gabaldon dice che è molto occupata con la scrittura e la revisione del lavoro giornaliero di Outlander.
    I pensieri di Sam su Jamie
    Un fan voleva sapere quale personaggio avrebbero portato a una festa, e Heughan è stato veloce nel dire, «Non credo che a Jamie piacerei», scherzando sul fatto che l’Highlander potrebbe pensare che lui sia solo uno sciocco attore. Invece, Heughan ha detto che pensa che il Roger di Richard Rankin sarebbe divertente in una festa.
    Il segreto delle lacrime sullo schermo?
    Secondo un membro del pubblico, credono che Heughan abbia parecchie scene di pianto durante la serie e vorrebbero sapere in che modo l’attore ha portato esternato momenti emotivi e ha pianto a comando. Heughan ha detto, «Non mi do troppa pena di spremermi.» il commento ha suscitato le risate del pubblico, mentre Heughan parlava candidamente.

    Il futuro dello show
    Un fan ha fatto una domanda sulle voci circa il fatto che Outlander terminerà dopo la l’ottava stagione, ancora da ordinare, ma Heughan ha ribattuto che sono solo alla Stagione 7 e che i fan non devono preoccuparsi. Gabaldon ha dichiarato, «Ufficialmente non è stato ancora comunicato niente.» in altre parole, le voci sono voci, e finché non verrà fatto un annuncio ufficiale, gli spettatori possono godersi la serie mentre continua a svolgersi.
    La domanda della mamma
    Una domanda è arrivata da un ragazzo per conto della madre, quando ha chiesto se i fan possono aspettarsi o no il ritorno di Fergus (Cesar Domboy) e Marsali (Lauren Lyle), Gabaldon e gli attori non hanno detto una parola, ma l’autrice ha parlato di una probabile apparizione di Fergus, «non è ancora apparso, ma non ho visto tutto.» Potrebbe alludere ai filmati della Stagione 7? Così sembra
    Aggiornamenti sullo spinoff
    Mentre Starz ha annunciato i piani per lo spinoff di Outlander: Blood of my blood sui genitori di Jamie, i fan erano impazienti di sapere qualcosa in più sullo spinoff di Lord John Grey. Sfortunatamente, Gabaldon ha fatto capire che Sony, «Non è per niente interessata al momento.» in altre parole, i fan non devono farsi illusione per una possibile serie.
    Questi sono alcuni momenti salienti del Panel al New York Comic Con, fateci sapere i vostri preferiti nella sezione commenti, di sotto, e rimanete collegati per altre novità sulla prossima serie di Outlander.



    Fonte: outlanderworld.blogspot.com
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