VITTORIA PUCCINI SARA' ORIANA FALLACI

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    L’Oriana: Vittoria Puccini interpreta la Fallaci. Sfida vinta?

    puccini-fallaci

    Inevitabile chiedersi cosa avrebbe pensato e anche cosa penserà “lei”, da lassù. “Lei”, Oriana Fallaci. Grande protagonista della storia d’Italia, immensa giornalista, donna dal cervello fin troppo sviluppato e dall’animo controverso. Cosa avrebbe pensato dinanzi al progetto di realizzare una fiction dedicata alla sua vita e alle sue gesta? Oriana, che neppure si faceva intervistare. E cosa penserà, sempre da lassù, quando – lunedì 16 e martedì 17 – questa fiction prodotta da Fandango con Rai Fiction e intitolata semplicemente L’Oriana andrà in onda su Raiuno, con Vittoria Puccini nei suoi panni e Vinicio Marchioni in quelli dell’uomo che ha tanto amato, ovvero il leader della resistenza greca Alekos Panagulis? Tali domande sono destinate – ahinoi – a restare senza risposta. Invece a breve si conoscerà la risposta del grande pubblico, che parla chiaro attraverso l’audience.

    Una cosa è già certa: questo lavoro è stato fatto con rispetto e umiltà. Tutti, dal regista Marco Turco alla Puccini stessa, si sono cosparsi il capo di cenere prima di mettersi all’opera. Il che rappresenta un grande punto a loro favore. Turco, se da una parte è convinto che la Fallaci li avrebbe “massacrati”, dall’altra pensa che in fondo avrebbe apprezzato la passione. Altro elemento che, in effetti, non manca. Non crediamo di sbagliare nel dire che siamo davanti a una fra le migliori interpretazioni di Vittoria, la quale in comune con Oriana ha le origini fiorentine. L’aspetto è completamente diverso: il suo è un volto d’angelo, da bambola perfetta in ogni suo tratto; la celebre attrice e giornalista aveva invece un volto duro e severo. Tratti affilati, sguardo spesso freddo. E allora un altro merito di questa fiction sta nella scelta di non imitare – neanche provarci – l’immagine esteriore. Fatta eccezione per il taglio di capelli, l’eyeliner sulla palpebra superiore, le unghie fiammanti e la sigaretta perennemente in mano. E poi gli abiti, ma quello in fondo era doveroso anche per l’ambientazione temporale e geografica. In quelle zone di guerra, con quel tipo di attività era inevitabile indossare pantaloni larghi e comodi e camicette super pratiche.

    A proposito dei luoghi: “Sono orgoglioso – dice Marco Turco – di poter dire che siamo stati la prima troupe occidentale a girare un film sulla guerra del Vietnam, proprio in quel Paese“. Ne L’Oriana, dunque, il Vietnam è davvero il Vietnam. L’Egitto è davvero l’Egitto. Tutti i luoghi sono realmente quei luoghi fatta eccezione per l’Iran che è la Tunisia. Notevole lo sforzo per sintetizzare nel modo giusto, restituendo non solo la reporter, le sue missioni, la sua guerra contro il terrorismo, l’estremismo, il fanatismo religioso; ma anche la donna. Una donna scontrosa, (giustamente) superba, assetata d’amore e segnata da un aborto. Una donna contro eppure estremamente generosa. Una donna che aveva un grande cuore ma lo nascondeva per proteggerlo, per proteggersi. Perché, dopo essersi a lungo guardata intorno, era giunta alla conclusione che non valeva la pena condividere sentimenti e parole. E allora ecco la clamorosa decisione di dire addio a riviste e giornali, chiudersi nel silenzio più totale e isolarsi per scrivere il racconto della sua vita e della sua famiglia. Poi arriva l’11 settembre 2001, cadono le Torri gemelle e lei decide di rimettersi davanti alla macchina da scrivere. Di tornare al giornalismo d’assalto. Ma sta già combattendo con l’Alieno, come lo chiamava. Un tumore ai polmoni, causa della sua morte nel settembre 2006.
    L’Oriana si attiene ai fatti. L’unico frutto della fantasia degli sceneggiatori – Stefano Rulli e Sandro Petraglia, sempre validi – è il personaggio di Lisa, giovane studentessa che ha la possibilità di conoscere Oriana, entrare nel suo mondo e nella sua casa di famiglia per aiutarla a mettere ordine fra i materiali giornalistici e fotografici accumulatisi negli anni. Lisa è il pretesto per dare il via al racconto e all’alternanza di presente e lunghi flashback. Nella seconda parte entra in scena Panagulis ovvero Vinicio Marchioni, e appare subito chiaro quanto quest’ultimo si sia documentato per rendere nel miglior modo possibile le mille sfumature dell’unico uomo mai amato dalla Fallaci. Protagonista del bestseller Un uomo, appunto. Picchi di entusiasmo e di depressione. Visionario e concreto. Un politico? No, un poeta. E forse nemmeno lui ne era consapevole fino in fondo.

    L’Oriana va in onda il 16 e 17 su Raiuno in prima serata. La sfida può essere considerata in gran parte vinta, soprattutto per i fattori di cui sopra. Ma davanti alla tv meglio mettersi con la consapevolezza che una donna così, in fondo, non potrà mai essere raccontata da nessuno.



    Fonte: velvetcinema.it

    Oriana Fallaci, Vittoria Puccini: “Ci avrebbe massacrati, ma il film è onesto”
    L'attrice interpreta la giornalista in film, passato nelle sale cinematografiche ma pensato per la tv. "Sono consapevole che per disegnare un personaggio come Oriana non sarebbero bastate 20 puntate

    Identificazione-parziale-di un’attrice: “Ho interpretato Oriana Fallaci, ma non per questo ho l’obbligo di difenderla a ogni costo o di esser d’accordo con tutto quel che ha detto o ha fatto nella vita”. Per indossare i panni della scrittrice, i comuni natali fiorentini non sono bastati: “Ho dovuto leggere i suoi libri, attingere a un’incredibile quantità di fonti, provare a restituire la complessità di una donna difficile, controversa, contraddittoria, mai riducibile a un solo aggettivo”.

    Il risultato de L’Oriana, quindicesima opera di Marco Turco che già l’aveva scelta per dipingere gli abissi esplorati da Franco Basaglia, è una follia di ambizione e sintesi per immagini a cui Vittoria Puccini vorrebbe fosse riconosciuta soprattutto una dote: “Credo che il film abbia soprattutto un paio di meriti”. Il primo: “Non aver voluto costruire santini apologetici”. Il secondo: “Far fluire le emozioni senza concedere il proscenio a polemiche vuote e inutili”. Sostiene Puccini che Oriana non sia solo indefinibile, ma anche sfuggente e che nella sua proiezione conclusiva, prepotentemente politica, ognuno inevitabilmente abbia desiderato vedere la propria Fallaci: “Ed è un paradosso perché Oriana non era di nessuno e non si è mai concessa a nessuna chiesa politica. Per quelli di destra era troppo di sinistra, per quelli di sinistra era troppo di destra. Conservatrice, sovversiva, estremista, democristiana. L’hanno definita in mille modi. La mia impressione è che affrontando il rischio di risultare antipatica o scorretta, Fallaci si sia fatta guidare soprattutto dall’istinto. Di essere impopolare o al passo con le mode non le importava nulla. Sentiva. Agiva. La parola chiave per lei è sempre stata indipendenza”.

    In attesa di veder presto la fiction prodotta da Domenico Procacci per Fandango in due puntate su Raiuno (16 e 17 febbraio, dopo una breve lampo nei cinema) Vittoria Puccini parla del suo lavoro con la stessa voce roca figlia dell’inverno e del ruolo appena accantonato: “Sono consapevole che per disegnare un personaggio come Oriana non sarebbero bastate 20 puntate”.

    Ne avete girate due. Ora sottoposte alla prova del pubblico.
    Al di là dell’approvazione collettiva , mi piacerebbe che si avvertisse la passione con cui abbiamo affrontato l’impresa. È stato un bel viaggio, L’Oriana. Un viaggio complicato. Ci interessava mettere in evidenza il contrasto tra una donna innamorata del proprio mestiere, dura, spigolosa, spesso respingente e la Fallaci intimamente fragile. Nascosta. Meno visibile.

    Credete di esserci riusciti?
    Credo che il lavoro porti alla luce le contraddizioni di una donna straordinaria che ha saputo farsi amare e odiare riuscendo a rimanere comunque se stessa. Una persona a cui mancavano affetti stabili e che allo stesso tempo comprendeva come certi desideri fosse incompatibili con la libertà che si era sempre concessa.

    Quale libertà?
    Avere una curiosità impellente, chiudere una valigia e partire alla volta di paesi sconosciuti al solo scopo di darle forma.

    Nel film traspare l’irrequietezza.
    Anche sentimentale. Nell’amore con Panagulis, mentre la storia le passa accanto, si incontrano generosità e timori, dolori e gioie, il lato meno noto della Fallaci. Quello più nascosto. La solitudine dell’intellettuale che forse non si sentiva poi troppo apprezzata dai pari grado del suo tempo.

    Annalena Benini su “Il Foglio” ha criticato il film: “Ci sono le più famose cartoline illustrate su di lei, ma manca Oriana”.
    È un punto di vista, rispettabile, ma non è l’unico. Potrei parlarle degli applausi alla proiezione di Milano, ma non faccio l’agit prop. C’è a chi il film piace e c’è a chi piace meno. Lo trovo giusto. Mi aspettavo che avrebbe diviso e sono felice che se ne parli comunque. Il problema è l’indifferenza. Il problema esiste quando le cose passano sotto silenzio e non vengono considerate.

    Si è mai chiesta cosa avrebbe detto Oriana Fallaci del film di Turco?
    Ci avrebbe probabilmente massacrati. Ma avrebbe apprezzato l’onestà. Tutto si può dire del film tranne che non sia onesto.

    Fallaci giurava di non scrivere né per i soldi né per la gloria. Lei per quale ragione recita?
    Per passione. Ma se le dicessi che dei soldi, del successo o del plauso del pubblico non mi importa nulla mentirei e sarei un’ipocrita. Faccio un mestiere che richiede grande disciplina. Cerco di non dimenticarmelo mai.

    Lei è diventata attrice quasi per caso.
    Ai tempi di Elisa di Rivombrosa, il riverbero dell’improvvisa fama fu un mezzo choc. Non mi conosceva nessuno e a un tratto mi trovai catapultata in un circo. Mi chiamavano ovunque: per il video musicale, per la fiction e anche per la comparsata al centro commerciale con la promessa di coprirmi di denaro. Non mi sento affatto snob e sono molto laica, ma all’epoca si trattò di fare delle scelte precise.

    La più importante?
    Tentare di non rimanere nella morsa del quarto d’ora di celebrità warholiano. Non disperdere energie, spendere il meglio di ciò che avevo nel migliorarmi. I set mi piacciono, entrare nella vita degli altri interpretando un ruolo, ancor di più. Sprecare il colpo di fortuna sarebbe stato un peccato. Mi sono protetta. Ho ragionato. Non sono pentita.



    Fonte: ilfattoquotidiano.it
     
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    Dalla fan page ufficiale di Vittoria:

    Per chi si fosse perso la puntata di ieri sera di ‪#‎Fictionmagazine‬...
    LINK: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media...cbe07c248c.html





    Fonte: facebook.com/VittoriaPucciniOfficial
     
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    Vittoria ai microfoni di "Spettacolo! Che spettacolo!":

     
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    Oriana Fallaci, in tv anche la parte anti-islamica. Petraglia: “Una vera antifascista”
    Nella versione cinematografica era stato espunto l’intero blocco riguardante la feroce posizione contro l’integralismo islamico. Il produttore Domenico Procacci: "Era stata completata prima dei fatti successi a Parigi il 7 gennaio 2015".

    “Il decennio più contestato della vita di Oriana Fallaci nella versione tv ci sarà”. Risponde così Domenico Procacci, produttore con Fandango del film L’Oriana, dopo che nei giorni scorsi è stata presentata una versione “corta” di 100 minuti al cinema dell’ambizioso progetto sulla scrittrice fiorentina.

    Nelle sale, però, alla biografia della donna è stato espunto l’intero blocco riguardante la feroce posizione contro l’integralismo islamico che dopo l’11 settembre 2001 la fece immediatamente diventare paladina dei partiti dell’area di centro-destra e improvvisa nemica di quelli di centro-sinistra. “La versione cinematografica era stata completata prima dei fatti successi a Parigi il 7 gennaio 2015, e nell’economia generale dei tagli per creare la versione breve abbiamo messo da parte anche altre parti della sua giovinezza come l’aiuto al padre partigiano, gli inizi della carriera giornalistica o quando la Fallaci incontra gli astronauti andati sulla Luna”, spiega Procacci.

    “Siamo molto dispiaciuti che uno script realizzato per 200 minuti di film sia diventato una versione da 100”, racconta al fattoquotidiano.it Sandro Petraglia, dello storico duo di sceneggiatori Rulli e Petraglia che si è occupato della stesura del biopic Fallaci. “Nessuna polemica, ma di fronte a una figura complessa come la Fallaci la fatica è stata tanta, e vedere comunque pezzi di storia tagliati qua e là, anche importanti, non fa piacere. Siccome la Rai non fa tante cose così impegnative come questa si poteva pensare con più attenzione alla versione tv – ha spiegato l’autore romano che con il collega Rulli ha realizzato importanti script negli ultimi trent’anni per il cinema italiano tra cui La meglio gioventù.

    Così dopo l’esordio cinematografico del 3 e 4 febbraio, a poche ore dal passaggio tv in due serate (16-17 febbraio), ecco aggiungersi una scena significativa, quella dove Oriana da giovane intervista Oriana da anziana difendendosi e attaccando sull’Apocalisse scatenata da Bin Laden; sequenza ambientata dopo l’11 settembre 2011 quando nel libro La Rabbia e l’Orgoglio la scrittrice assunse posizioni critiche contro l’integralismo islamico e sulla decadenza dell’Occidente: “La Fallaci è stato un personaggio controverso; però questo periodo storico della sua vita meritava di essere raccontato – prosegue Procacci – anche se a livello personale è difficile condividere quello che ha scritto in quel volume, io mi sento più vicino alla risposta che le inviò Tiziano Terzani”.

    Nella versione breve uscita nei cinema è presente comunque un gesto eclatante anti-islamico: quello in cui la Fallaci di fronte all’ayatollah Khomeini si toglie il chador che gli era stato imposto dalla sharìa appena applicata in Iran e comincia a definirlo “un dittatore” che profonde paura tra i cittadini. “Già all’epoca, sottotraccia, era presente una durissima critica anti-integralista, partendo dai diritti negati alle donne – continua Petraglia – Fallaci ha raccontato con grande rigore fin dai suoi primi reportage in India e Pakistan la condizione femminile”.

    “Ero comunque molto prevenuto sul personaggio e avevo letto pochissimo di suo. Da giovane pensavo ad altre cose”, continua Petraglia sulla Fallaci. “Poi di fronte ai fantastici reportage sulla guerra in Vietnam bisogna ricredersi. Era una donna molto indipendente, inclassificabile, né di destra né di sinistra. Ragionava con la sua testa, una modalità che ti fa prendere per forza contro a molti spigoli. Aveva un’idea forte della Costituzione Italiana. Era una vera antifascista. Riusciva a scorgere dove si annidavano i totalitarismi e i fondamentalismi al di là degli schemi”. La fiction sulla Fallaci è stata girata con enorme dispendio di mezzi da Fandango con tanto di location reali (Vietnam, Grecia, India), è diretta da Marco Turco, e vede tra gli interpreti Vinicio Marchioni nei panni di Panagulis e protagonista la toscana Vittoria Puccini.



    Fonte: ilfattoquotidiano.it
     
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    Ascolti tv:
    Su Rai1 la prima puntata della fiction sulla Fallaci, in prima visione, L’Oriana ha conquistato 4.425.000 spettatori pari al 15.93%. Su Canale 5 la terza puntata de L’Isola dei Famosi 10 (qui il minuto per minuto della puntata) ha raccolto davanti al video 4.968.000 spettatori pari al 23.08% di share. Su Italia1 Transporter 3 ha registrato 1.827.000 spettatori (6.71%). Su Rai2 la seconda stagione di Boss in Incognito ha intrattenuto 2.167.000 spettatori (7.97%). Su Rai3 Ulisse – Il Piacere della Scoperta ha raccolto davanti al video 1.690.000 spettatori (6.07%) mentre su Rete4 Quinta Colonna totalizza 1.491.000 spettatori (6.33%). Su La7 il talk PiazzaPulita è stato visto da 904.000 spettatori (3.9%).



    Fonte: davidemaggio.it

    Mi dispiace che non abbia vinto la serata anche se la vittoria dell'Isola non è una vittoria schiacciante, lo share è normale che sia molto alto dato che l'Isola è durata molto id più rispetto a "L'Oriana".
    Se intervisti gli italiani dicono che non ne possono pi della tv spazzatura ma però poi finisce sempre che i programmi trash li guardano.
    Due settimane fa in occasione dell'anteprima della fiction ci sono state molte critiche positive sia per la fiction sia per l'interpretazione di Vittoria eleggendo i commenti in rete mi fa piacere che chi ieri sera ha seguito la fiction ha parlato di un prodotto di grande qualità e sia rimasto soddisfatto dall'interpretazione di Vittoria.
    Ci sono stati anche commenti negativi ma non is può piacere a tutti.
    Anche io ho trovato che sia un prodotto realizzato molto bene, è difficile vedere una qualità così alta per un prodotto destinato alla tv.
    Di Oriana sapevo che fosse una scrittrice ma grazie a questa fiction ho avuto modo di conoscerla meglio.
    Era una donna che già da ragazzina sapeva cosa voleva ed aveva già un carattere molto forte.
    Nella prima puntata sono stati mostrati anche immagini di repertorio dell'epoca per testimoniare il periodo storico che veniva raccontato.
    Oriana ha parlato delle condizioni delle donne in Pakistan dove le donne non contavano nulla e non avevano nemmeno diritto ad essere curate.
    Si è parlato dello sbarco sulla Luna ma grande spazio è stato dato alla guerra in Vietnam.
    Mi hanno toccato molto i racconti dei soldati, molti erano giovani che erano partiti come volontari ma che poi si erano pentiti.
    Se fossero sopravvissuti alla guerra sarebbe spettato loro solo un misero vitalizio.
    Altra scena molto commovente è quella in cui Oriana si reca in un orfanotrofio ed il suo rimpianto più grande è quello di non essere riuscita ad adottare una bambina che aveva conosciuto lì.
    Vittoria fisicamente non somiglia ad Oriana ma è riuscita a dare il piglio giusto al personaggio, per me è stata molto credibile in questo ruolo.

    Edited by marek - 17/2/2015, 16:40
     
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    Ascolti tv:

    Su Rai1 la seconda parte della miniserie L’Oriana ha conquistato 3.855.000 spettatori pari al 14.25%. Su Canale 5 la prima puntata de Lo Show dei Record ha raccolto davanti al video 4.915.000 spettatori pari al 20.44% di share. Su Rai2 Stolen ha registrato 1.803.000 spettatori (6.52%). Su Italia1 The Flash ha intrattenuto 2.121.000 spettatori (7.26%), mentre la terza stagione di Arrow ha appassionato 1.760.000 spettatori (6.9%). Su Rai3 Ballarò ha raccolto davanti al video 1.526.000 spettatori (6.33%). Su Rete4 Guardia del Corpo totalizza 1.372.000 spettatori (5.63%). Su La7 il talk show DiMartedì – in onda fino alle 24:31 – è stato visto da 1.338.000 spettatori (6.11%). Su Rai Premium il Festival di Sanremo in replica ha ottenuto 386.000 spettatori (1.66%), nella prima parte, e 168.000 spettatori (2.16%), nella seconda parte.



    Fonte: davidemaggio.it



    Mi dispiace che gli ascolti non siano stati alti anche se ascolti bassi non vuol dire necessariamente che il prodotto sia di bassa qualità, basti pensare che in Italia serie di altissima qualità come "Downton Abbey" che riscuote successo in tutto il mondo viene visto da meno di 1 milione di telespettatori.
    Qui il pubblico italiano dal palato fine preferisce guardare programmi trash come il GF o l'Isola.
    Ribadisco che a me la fiction è piaciuta, gli sceneggiatori hanno fatto un bel lavoro.
    Condensare tutta la vita di Oriana in due puntate era difficile ma qui le colpe sono della Rai che per questo genere di fiction biografiche preferisce non produrre più di due puntate.
    Ognuno id noi ha un immagine della Fallaci, gli sceneggiatori hanno dato la loro.
    A leggere alcuni commenti in rete sembra che tutti abbiano conosciuto la Fallaci anche come era nel privato ma credo che solo lei stessa avrebbe potuto prendere o meno le distanze dalla fiction.
    Complimenti a Vittoria che ha avuto il coraggio di mettersi alla prova interpretando un personaggio che sarebbe stato difficile da interpretare per qualsiasi attrice, non vedo quale altra attrice avrebbe potuto interpretare Oriana meglio di Vittoria.
    Alla fine anche la sua presa di posizione contro l'Islam dopo l'11 settembre ha avuto molto risalto quando già in rete ci si lamentava pensando che sarebbero passati oltre.
    Per me Vittoria è stata all'altezza della situazione.
     
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    Ho perso la seconda parte, anche la Rai come la Mediaset permette di rivedere le cose andate in onda sul loro sito?
     
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    CITAZIONE (Halfshadow @ 18/2/2015, 20:13) 
    Ho perso la seconda parte, anche la Rai come la Mediaset permette di rivedere le cose andate in onda sul loro sito?

    Si, il sito si chiama Rai Replay.
    Se non riesci a trovare la puntata dimmelo che ti posto il link.
     
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    Che donna. Ed i comunisti fondamentalisti la odiavano tanto perché diceva, diciamocelo, cose giuste. La libertà e la democrazia non esistono secondo quella religione, ma a dire certe cose ai sinistri troppo convinti te li fai nemici, perché loro devono per forza ergersi a paladini delle differenti culture, a me piacciono le culture diverse, come quella giapponese, ma qui stiamo parlando di una dittatura islamica che vorrebbe islamizzare l'occidente che considera peccatore, Oriana non era razzista, come l'hanno definita anche nell'articolo "Giovane tumore fiorentino muore di Oriana Fallaci" a me non sembrava affatto nè di sinistra nè di destra, era solo dalla parte della democrazia, della libertà e della verità, aveva un carattere difficile, però era leale ed onesta. E la sinistra nell'attaccarla tanto e sfottendo il suo cancro ha dimostrato di non essere la sedicente giusta e buona corrente. E l'interpretazione della Puccini è stata fenomenale.
     
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    La Fallaci non aveva mezze misure, per la destra era di sinistra e per la sinistra era di destra.
    Non aveva paura di dire ciò che pensava, si poteva essere d'accordo o meno però il suo coraggio è da apprezzare.
    Anche a me è piaciuta l'interpretazione di Vittoria.
     
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    Ho seguito le due puntate della serie come si riesce sempre a casa mia… interrotta dalle mille esigenze di famiglia. Ho comunque avuto modo di rendermi conto del valore della fiction, che mi è sembrata abbastanza ben fatta nel suo insieme. Considerando la durata piuttosto limitata, sono stati discretamente sviluppati i vari aspetti della vita della Fallaci, quello privato, come pure quello di scrittrice e di giornalista militante.
    Riguardando le interviste e i video fatti alla vera Oriana Fallaci, mi sono comunque resa conto che la figura che veniva fuori dallo schermo non combaciava del tutto con la vera tempra della scrittrice o con la sua forza interiore, senza per questo nulla togliere all’abilità dell’attrice. Concordo con quanto letto in alcuni articoli: i limiti concreti non sono mancati, a partire dai lineamenti fino ad arrivare alla voce. Il viso dolce e perfetto della Puccini, come pure la sua inflessione più delicata, malgrado gli sforzi , fuorviavano un po’ togliendo incisività al personaggio. Si è trattato ad ogni modo di una sfida difficile. Interpretare qualcuno il cui ricordo è così fresco nella mente di tutti è stata una scelta coraggiosa.. Vittoria Puccini è comunque riuscita a restituirci al suo meglio lo spirito del personaggio facendo luce sugli aspetti della sua vita che conoscevamo meno o sconoscevamo del tutto...

    Edited by dordogne - 21/2/2015, 19:08
     
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    CITAZIONE (dordogne @ 21/2/2015, 18:40) 
    Ho seguito le due puntate della serie come si riesce sempre a casa mia… interrotta dalle mille esigenze di famiglia. Ho comunque avuto modo di rendermi conto del valore della fiction, che mi è sembrata abbastanza ben fatta nel suo insieme. Considerando la durata piuttosto limitata, sono stati discretamente sviluppati i vari aspetti della vita della Fallaci, quello privato, come pure quello di scrittrice e di giornalista militante.
    Riguardando le interviste e i video fatti alla vera Oriana Fallaci, mi sono comunque resa conto che la figura che veniva fuori dallo schermo non combaciava del tutto con la vera tempra della scrittrice o con la sua forza interiore, senza per questo nulla togliere all’abilità dell’attrice. Concordo con quanto letto in alcuni articoli: i limiti concreti non sono mancati, a partire dai lineamenti fino ad arrivare alla voce. Il viso dolce e perfetto della Puccini, come pure la sua inflessione più delicata, malgrado gli sforzi , fuorviavano un po’ togliendo incisività al personaggio. Si è trattato ad ogni modo di una sfida difficile. Interpretare qualcuno il cui ricordo è così fresco nella mente di tutti è stata una scelta coraggiosa.. Vittoria Puccini è comunque riuscita a restituirci al suo meglio lo spirito del personaggio facendo luce sugli aspetti della sua vita che conoscevamo meno o sconoscevamo del tutto...

    Annalisa, mi fa piacere leggere un tuo commento.
    Della Fallaci sapevo solo che era una scrittrice, tutto il resto l'ho appreso quando ho saputo che Vittoria l'avrebbe interpretata.
    Ho visto qualche video della vera Fallaci ma non posso dire di conoscerla molto bene
     
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