Altri Tempi

18 e 19 marzo su Rai1

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    Vittoria Puccini: «Sola in un bordello»

    L'attrice è protagonista della fiction Altri Tempi, in onda il 13 e 14 ottobre in prima serata su Raiuno. Qui intepreta una donna vittima di abusi, e a Vanityfair.it dice la sua su case chiuse, escort e maternità

    Vittoria Puccini torna sul piccolo schermo e sceglie di farlo con Altri tempi, film per la tv firmato dal regista Marco Turco e ambientato in una casa chiusa, che andrà in onda il 13 e 14 ottobre su Raiuno in prima serata. Tema quanto mai attuale, visto che un sindaco leghista nel Veneto ha rilanciato di recente la proposta di riaprire i bordelli per «ripulire i marciapiedi». La storia si svolge nella Torino degli anni '40 e '50 e racconta delle tante prostitute che affollavano le case di piacere, prima che venissero abolite per legge dalla senatrice socialista Merlin. Storie umane di solitudine e dolore che, spesso, non si sono concluse con la chiusura delle porte delle case di tolleranza. Nella fiction Vittoria Puccini è Maddalena, una giovane donna che – dopo essere rimasta orfana – viene abusata da un avvocato, dal quale avrà una figlia e che per mantenere dovrà dedicarsi al mestiere più antico del mondo.

    Chi è per lei Maddalena?
    «Una donna sola che viene trascinata in un bordello. All’inizio, scioccata e inorridita da quella realtà, cerca di fuggire ma poi si renderà conto che la sua condanna è scritta. Infatti, in pochi sanno che, una volta entrate in quelle case, le donne dell’epoca veniva schedate e perdevano ogni diritto. E – se anche fossero riuscite ad andar via – non avrebbero trovato un altro lavoro, serio, diverso, perché bollate col marchio dell’infamia».

    Storie di forte solitudine difficili da immaginare.
    «Quando è stata varata la legge Merlin era una cosa assolutamente necessaria. Non si poteva pensare di continuare a far vivere le donne in quelle condizioni disumane. E comunque, già all’epoca, molte donne esercitavano fuori, sui marciapiedi»

    Perché ha scelto un ruolo così difficile?
    «Trovo che sia una storia che vada raccontata. La gente dovrebbe sapere cosa si nascondeva veramente dietro quella realtà. E poi mi incuriosiva molto l’idea di interpretare un personaggio che attraversa varie età. La mia Maddalena va dai 16 ai 40 anni, e la trasformazione oltre che nell’evoluzione emotiva è anche nell’aspetto fisico».

    Il tema delle case chiuse è tornato di recente d’attualità.
    «Mi fa effetto l’idea che si possano riaprire le case di tolleranza, anche se in tanti paesi esistono e sono tutelate. Alcuni obiettano dicendo che è meglio lo Stato che la mafia. Io se fossi un politico mi concentrerei su altre soluzioni. La legge Merlin era utile ma non ha avuto un seguito pratico, così come accadde per la legge Basaglia».

    Oggi si fa una distinzione tra escort e prostitute. C’è differenza secondo lei?
    «È solo una differenza semantica. Io non credo esista una sola donna che ami vendere il proprio corpo. Non credo alla favola che ci sono donne che lo facciano per piacere, per comprarsi una borsa o un paio di scarpe costose. Secondo me dietro c’è tanto dolore».

    Nel film lei è mamma di una bambina che sarà il suo riscatto. Lei che mamma è?
    «Non sono una mamma ansiosa. Sono molto serena, dolce ma soprattutto sono rispettosa di mia figlia come individuo».












    Fonte:vanityfair.it

    Vittoria Puccini maitresse 'illuminata' in "Altri Tempi" su Rai1



    Roma - "Raccontiamo una storia del passato che illumina l'oggi, in linea con il mandato del servizio pubblico", così la direttrice di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, ha presentato 'Altri tempi', la mini serie tv coprodotta da Rai Fiction e 11 Marzo Film, con la regia di Marco Turco, interpretata da Vittoria Puccini e Francesco Scianna, in onda su Rai1 domenica e lunedì prossimi 13 e 14 ottobre.
    La fiction racconta le case di tolleranza nell'Italia tra gli anni '30 e '50 e la loro chiusura grazie alla battaglia condotta dalla senatrice Lina Merlin, raccontata dalla voce della maitresse Maddalena, che ha il volto e il corpo di Vittoria Puccini.
    "Quando ho letto il copione - ha raccontato la Puccini - sono rimasta colpita dalla storia di questa donna, Maddalena. E mi ha incuriosita come attrice l'idea di rendere il percorso difficile di questo personaggio, che parte dal suo arrivo nel bordello ancora ragazzina, dal suo irrealizzabile desiderio di fuggire, all'altrettanto irrealizzabile desiderio di dare una vita migliore alle prostitute. Infatti, ormai matura, decide di dettare lei le regole del gioco, diventa maitresse e apre un bordello 'illuminato' dove le prostitute possano vivere una condizione migliore. Ma si rende conto che è una cosa impossibile e sceglie di appoggiare la senatrice Merlin nella sua battaglia per la chiusura delle case di tolleranza. Girare certe scene e stare dentro a quella realtà tutti i giorni sul set è stato impegnativo".


    Fonte:ogginotizie.it

    Vittoria Puccini e Marco Turco raccontano le loro donne d'Altri Tempi

    Mentre la discussione sulla Legge Merlin sembra essersi riaperta, la Rai manda in onda su Rai Uno, il 13 e 14 ottobre, la mini serie scritta da Alessandro Sermoneta e incentrata sulla vita delle case di tolleranza dagli anni trenta alla fine dei cinquanta


    "Ah! Questo paese di viriloni che passano per gli uomini più dotati del mondo e poi non riescono a conquistare una donna da soli". Così, con una sottile ironia di fondo, la parlamentare Lina Merlin rispondeva ad una giovane Oriana Fallaci, inviata dall'Europeo ad intervistarla alla fine della sua carriera politica. Era il 1963 e la Legge Merlin, con la quale vennero chiuse le case di tolleranza ed abolita la registrazione delle prostitute da parte della questura, faceva ancora parlare di sè con grande sorpresa della sua sostenitrice. In realtà, questo provvedimento non ha mai smesso veramente di essere in auge, un po' perché gli italiani non smettono di guardarsi indietro e molto per le forme assunte in seguito dalla prostituzione, nonostante sia stata considerata proprio con quella legge illegale. Così, mentre si sente parlare di un ritorno al passato, la Rai cavalca il momento e manda in onda, il 13 e 14 ottobre, in prima serata su Rai Uno Altri Tempi. La mini serie, diretta da Marco Turco, scritta da Alessandro Sermoneta e interpretata da Vittoria Puccini, ha lo scopo di narrare quasi trent'anni di storia sociale del nostro paese attraverso la lotta quotidiana delle donne invisibili, recluse al mondo dietro persiane costantemente chiuse, schiave del sesso e vergogna del vivere civile. In parole povere, la Puccini, affiancata da Stefania Rocca, Valentina Corti, Marina Rocco, Elena Radonicich, Camilla Semini Favro; Viviana Altieri e Marta Iagatti portano sul piccolo schermo le vicende di prostitute comuni che, con la solitudine e il dolore delle proprie esistenze, diedero forza alla lotta della Merlin, per l'occasione interpretata da Benedetta Buccellato.

    Portare sul piccolo schermo una storia di questo tipo non è certo semplice. Come è riuscito a gestire la tematica senza cadere nella trappola del cattivo gusto o dell'eccesso?
    Marco Turco:
    questo è stato uno dei primi ostacoli che, insieme agli sceneggiatori, abbiamo affrontato fin dalla fase di scrittura. A differenza di C'era una volta la città dei matti, in cui anche l'immagine spiacevole aveva una sua giustificazione etica, era evidente che portare la macchina da presa all'interno di un bordello ci avrebbe messo a rischio. Immediatamente, però, abbiamo chiarito di non voler creare un prodotto voyeristico, visto che il nostro fine era raccontare il dietro le quinte di questi luoghi. Nonostante molti intellettuali del novecento lo abbiano descritto con un certo romanticismo, il bordello non era certo un luogo di divertimento. Per questo motivo la nostra attenzione era tutta rivolta a renderlo sgradevole, come era in effetti. E, utilizzando il punto di vista di donne sfruttate, non potevamo certo osservare la realtà con sguardo affascinato. Quando si parla della lotta della Merlin per chiudere le case chiuse, si dimentica che queste prostitute erano schedate e, quindi, trasformate in cittadine di serie b. Non avevamo libertà di movimento e dovevano render conto alla polizia di qualsiasi loro spostamento. In sostanza non avevano una vera e propria esistenza. Per questo motivo l'abolizione della schedatura ha ridato loro dignità. Più dell'evento storico, però, ad attrarci è stata la possibilità di raccontare delle storie di donne, molte delle quali ispirate direttamente dalle lettere ricevute dalla Merlin in dieci anni di attività. In questo modo il film prende un cammino più universale, visto che sono vicende di allora ma anche di oggi.

    Quali difficoltà deve superare un'attrice per portare sul grande schermo un eroina "discutibile" come Maddalena?
    Vittoria Puccini:
    Quando ho letto la sceneggiatura, al di là della tematica in questo momento particolarmente necessaria, mi ha colpito e incuriosito il dover attraversare varie fasi dell'età e di rendere credibile il personaggio in ogni singolo momento della sua vita. Incontriamo per la prima volta Maddalena a 16 anni e, mano a a mano, la vediamo trasformarsi in una adulta di quarant'anni. Ad un certo punto è come se fossero due donne diverse e come attrice mi interessava indagare nella trasformazione fisica e mentale. Dal mio punto di vista, lei è una vittima, finisce nel bordello suo malgrado e, pur tentando la fuga, si rende conto che non esiste altra alternativa possibile. In quel momento nasce in lei la volontà di cambiare delle cose e di cominciare a dettare le regole attraverso l'apertura di una casa di tolleranza esemplare. Alla fine, però, nonostante le migliori condizioni igieniche e il rapporto affettivo stretto con le sue ragazze, si rende conto della sua illusione. Per questo motivo cercherà il riscatto nel sostenere la battaglia della Merlin.

    Però, fino a poco tempo fa una mini serie con una prostituta come protagonista centrale sarebbe stata impossibile. Secondo lei stanno cambiando i tempi?
    Vittoria Puccini:
    A me pace questo nuovo indirizzo e l'idea che una protagonista non debba sempre essere una eroina limpida. Spesso è molto più interessante raccontare le sfumature e le ombre. Certo, non è stato un lavoro facile. In modo particolare è stato faticoso girare le scene dentro il bordello e trascorrere gran parte delle giornate mezze nude. Ci siamo aiutate e protette molto tra di noi. Per quanto riguarda la mia interpretazione, poi, ho cercato di non uscire mai dal personaggio. Ho voluto viverle anche le scelte più discutibili di Maddalena dall'interno, senza avere un giudizio morale. Ora posso dire, senza alcun dubbio, di averla amata moltissimo perché ha avuto il coraggio di cambiare direzione e trovare un riscatto.

    La legge Merlin ha reso illegale la prostituzione ma non è riuscita a bloccare il fenomeno. Oggi vediamo lo stesso sfruttamento ai danni di giovani donne straniere, ad esempio. Nel calarvi nella storia avete tenuto conto di questa visone attuale della realtà?
    Alessandro Sermoneta:
    Ci siamo resi conto dell'esistenza di una equazione molto semplice, valida oggi come allora. Ossia bellezza più povertà significa finire quasi automaticamente prostituta. Un elemento, questo, che è uscito fuori anche dalle lettere spedite a suo tempo alla Merlin. Oggi, come ho detto, si ripresenta lo stesso problema sotto i nostri occhi. La differenza è che accade lontano, in paesi poveri dove le ragazze vengono rapite. Questa è l'unica analogia, il rapporto tra povertà e sfruttamento.
    Marco Turco: Noi raccontiamo un affresco di grande durezza, ma abbiamo voluto anche dare la possibilità alle nostre donne di riscattarsi. Per fortuna, però, oggi non siamo più negli anni cinquanta e, per quanto imperfetta, la nostra società ha subito delle evoluzioni. Un cambiamento rappresentato attraverso la figlia di Maddalena che, scoprendo la storia di sua madre e immedesimandosi in lei, chiederà giustizia. Siamo alla soglia degli anni sessanta e lasciamo la ragazza con la sua volontà di partire e diventare un avvocato. Noi non sappiamo effettivamente cosa accadrà nella sua esistenza, ma a me piace pensare a lei come una di quelle donne che tanto hanno fatto per il nostro paese e tanto hanno lottato.

    Come si è preparata per questa interpretazione?
    Benedetta Buccellato: Interpretare un personaggio reale e della forza della Merlin è stato un onore, anche se impegnativo. Ogni attore, però, studia il suo personaggio e durante il mio percorso di approfondimento ho scoperto su di lei dei luoghi comuni. Solitamente nell'immaginario viene dipinta come una bigotta, democristiana e, naturalmente, zitella. Nella realtà non era nulla di tutto questo e, militando nel partito socialista, la sua battaglia è stata laica e in difesa della dignità della donna come cittadina. Inoltre la Storia è solita glorificare sempre gli antifascisti uomini, ma in pochi ricordano che la Merlin è stata tra le donne arrestate dalla polizia fascista e confinata.








    Fonte:movieplayer.it

    ALTRI TEMPI - Il risveglio dello sceneggiato italiano

    Malgrado le solite linee guida della fiction Rai, il film in due puntate diretto da Marco Turco sembra uscire dal rifermento del pubblico medio. Per tematica, per interpretazione e ambientazione, ma anche per alcune scelte tecniche e di regia nel film prodotto da Matteo Levi, in onda domenica 13 e lunedì 14 su Rai 1, si respira un'aria diversa dal solito. Con Vittoria Puccini, Stefania Rocca e Benedetta Buccellato nei panni della Senatrice Lina Merlin


    Una bella sorpresa "Altri tempi", anche per gli amanti del cinema che, con un po' di spocchia, ma giustificati al mille per mille, non guardano la tv da anni.

    Questo sceneggiato, diretto da Marco Turco e prodotto da Matteo Levi e da Rai Fiction, racconta le vicende di una prostituta ai tempi delle case di tolleranza; la sua morte, la sua vita e le vicende legate al suo luogo di lavoro che divenne nel dopoguerra oggetto della battaglia della Senatrice Lina Merlin.

    Nel film in due puntate di Turco, quelle insopportabili linee guida che fanno di ogni sceneggiato italiano un polpettone indigesto, sono solo accennate e nel contesto appaiono come una forzatura da accettare "obtorto collo", esterna alla linea degli autori. Per fortuna i momenti da Grandhotel sono rarissimi, ben mascherati e lasciano spazio al racconto e alla sua naturale drammaticità.

    Anche la scelta di girare molte scene (come la primissima) con la macchina a mano, denota la voglia di cambiare binario, di rinnovare il genere, di aggiornare i prodotti ma soprattutto il gusto degli spettatori che, grazie ai numeri, dettano da anni a chi decide contenuti e stile.

    Anche le interpreti, con Vittoria Puccini e Stefania Rocca in testa, dimostrano di saper fare altro anche se, ad una prima e poco attenta occhiata, sembrerebbe la solita minestra.
    Non è così e il dialogo intimo tra la Senatrice Merlin, una tosta Benedetta Buccellato, e le ragazze del bordello riesce a toccare quell'intimo sincero che fino a ieri si sarebbe preferito nascondere dietro a un fiume di lacrime.


    Fonte:cinemaitaliano.info
     
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    Vittoria Puccini è Maddalena in Altri Tempi, stasera e domani su Rai 1

    Vittoria Puccini è Maddalena in una storia mai raccontata in tv. Un viaggio a ritroso nel tempo, nell’Italia degli anni Cinquanta, della prostituzione nelle case chiuse e della lunga battaglia della senatrice Merlin per la loro abolizione. Un racconto che pone l’accento anche sui temi della dignità umana, dello sfruttamento delle donne e del riscatto sociale. Per la regia di Marco Turco, in onda in prima serata su Rai1, domenica 13 e lunedì 14 ottobre.

    Protagoniste di “Altri Tempi” sono le case chiuse e la lunga e difficile battaglia della senatrice Merlin per la loro abolizione, raccontate attraverso la storia di Maddalena (Vittoria Puccini), una prostituta che deve fare la dolorosa scelta di rinunciare a sua figlia. Accanto a lei - che da ragazza in difficoltà diventerà l’affascinante e seducente Ninfa, maitresse del bordello più prestigioso della città - le altre donne di ‘vita’, Duchessa (Stefania Rocca), Camilla, Viola, Edda, Agata, Betty (Marina Rocco, Elena Radonicich, Camilla Semino Favro, Viviana Altieri, Marta Iagatti). Il tutto ruota intorno ad una lettera di Maddalena – letta dalla figlia Adele (Valentina Corti) - rivelatrice di tanti segreti e confessioni, inviata alla senatrice Lina Merlin (Benedetta Buccellato), coraggiosissima parlamentare che, sola contro tutti, ingaggiò, tra mille contrasti nell’Italia degli anni ‘50, una difficile battaglia che portò all’abolizione della prostituzione legalizzata in Italia e alla chiusura delle case di tolleranza. Completano il cast Francesco Scianna, Thomas Trabacchi, Fausto Russo Alesi, Mattia Sbragia, Giselda Volodi, Bebo Storti.


    LA STORIA:

    Torino, anni Cinquanta. Maddalena viene trovata senza vita ai piedi di una scala in una specie di albergo; il caso viene archiviato troppo frettolosamente come un incidente: ubriaca è caduta dalle scale. Adele, scopre di essere l’erede di Maddalena, e trova una lettera scritta alla senatrice Merlin che, tra segreti e confessioni, ripercorre la vita della donna. Vent’anni prima, rimasta orfana e senza mezzi, Maddalena era finita nelle grinfie di un avvocato che aveva abusato di lei, l’aveva messa incinta e abbandonata. Nasce una bimba. Maddalena non trova nessun mezzo per mantenere se stessa e la piccola, così finisce, suo malgrado, in un bordello. Ormai è bollata a vita e non può fare altro che prostituirsi. Per dare un futuro alla figlia fa la dolorosa scelta di darla in adozione. E’ un punto di non ritorno: la sua vita cambia per sempre e da donna fragile, che finora ha solo subito, decide di reagire e di diventare la migliore delle prostitute. E ad insegnarle tutti i segreti del “mestiere” ci penserà Duchessa, una prostituta d’esperienza che con lei lavora al Raffaello, il bordello più esclusivo della città. Maddalena – in arte Ninfa – ha molto successo e ben presto riesce a diventare lei la proprietaria e maitresse del Raffaello. A lavorarci chiama le migliori ragazze. Un bordello esemplare, tanto da essere proposto alla senatrice Merlin come modello, nel tentativo di convincerla a non proseguire con il suo progetto di legge di chiusura delle case di tolleranza. L’incontro per Maddalena è molto importante. La perdita di una delle sue ragazze, suicida per amore, fa crollare tutte le certezze su ciò che aveva tanto faticosamente costruito. La maitresse realizza che quella vita, per lei e le altre, non è veramente vita, ma una rinuncia a tutto: amori, diritti, famiglia. Tanto che sarà Maddalena stessa ad offrire il suo aiuto alla Merlin per la chiusura delle case di tolleranza. Una scelta densa di tragiche conseguenze che però non la libererà dal passato.


    “Altri Tempi”, una coproduzione RaiFiction - 11 Marzo Film, prodotta da Matteo Levi, in onda domenica 13 e lunedì 14 ottobre, in prima serata su Rai1. Dietro la macchina da presa Marco Turco, che torna su Rai1 con una storia mai raccontata in tv e dopo le fortunatissime fiction “C’era una volta la città dei matti” sulla vita di Franco Basaglia e “Rino Gaetano, ma il cielo è sempre più blu”.


    Fonte:digital-sat.it

    Altri tempi: su Rai1 la miniserie sulla chiusura della case di tolleranza

    Domenica 13 e lunedì 14 ottobre. in prima serata, Vittoria Puccini è un'ex prostituta, protagonista di una storia mai raccontata in tv: la lotta della senatrice Lina Merlin per l'abolizione delle case chiuse



    La vicenda raccontata nella miniserie Atri tempi, in onda domenica e lunedì su Rai1, è ispirata alla lunga e faticosa battaglia intrapresa dalla senatrice Merlin per l'abolizione delle case chiuse.Protagonista femminile è Maddalena (Vittoria Puccini), una prostituta costretta alla dolorosa scelta di rinunciare a sua figlia per assicurarle un futuro dignitoso. Siamo nella Torino degli anni '50. La fiction inizia con il corpo di Maddalena senza vita riverso ai piedi di una scala in un albergo. Il caso viene frettolosamente archiviato come un banale incidente, ma non sarà così.
    Tutta la drammatica vita di Maddalena viene rievocata attraverso la voce stessa della protagonista che racconta. Vent'anni prima, Maddalena era rimasta orfana e senza mezzi di sostentamento. Aveva creduto alle lusinghe di un avvocato che, invece, l'aveva messa incinta ed era sparito. Per mantenere la bambina che, nel frattempo era nata, la ragazza finisce in un bordello. Data la piccola in adozione, la vita di Maddalena cambia drasticamente: da donna fragile e sottomessa, decide di vendicarsi della vita e diventare la più ricercata delle prostitute. A insegnarle tutti i segreti del mestiere è una "collega" soprannominata Duchessa (Stefania Rocca) che la inizia alla "vita" con il nome di Ninfa.
    La scalata a quell'effimero successo riesce in pieno: in breve tempo Ninfa non solo arriva a distinguersi per la classe con cui esercita il mestiere,, ma addirittura diventa la proprietaria e la maitresse dell'esclusivo bordello Raffaello nel quale lavorava. Ha in mente di realizzare una casa di tolleranza modello: ristruttura l'edificio, chiama accanto a se le migliori ragazze, si preoccupa del loro benessere assumendo persino un medico che le visita settimanalmente, compra per loro i migliori cibi. La fama del Raffaello arriva fino a Roma, dove i sostenitori della permanenza delle case chiuse, propongono alla Merlin di visitarlo affinchè desista dal suo progetto.
    L'incontro tra la senatrice e Maddalena avviene tra le mura del Raffaello. Ma subito dopo accade un evento drammatico che mette in discussione tutto il passato della maitresse: una delle sue ragazze si toglie la vita. Maddalena vede crollare così tutte le sue certezze e comprende che quell'esistenza da lei fatta e adesso offerta alle sue ragazze, è soltanto una rinuncia a tutto. A questo punto sarà lei stessa a cercare la senatrice Merlin per mettersi al suo fianco e aiutarla nella lotta che si concluderà nel 1958 con l'abolizione delle case di tolleranza.Sarà una scelta voluta ma piena di drammatiche conseguenze che non la libererà dal suo passato.
    Nel cast, oltre Vittoria Puccini, Valentina Corti si cala nel ruolo di Adele, la figlia di Maddalena. Le ragazze del bordello sono: Marina Rocco (Camilla) Elena Radonicich (Viola) Camilla Semino Favro (Edda) Viviana Altieri (Agata) Marta Iagatti (Betty). Giselda Volodi è Madame Ada, Mattia Sbragia è il Questore, Benedetta Buccellato è la senatrice Lina Merlin. La regia è di Massimo Turco. Tutte le riprese si sono svolte in Italia, prevalentemente a Torino.
    "Abbiamo voluto realizzare un racconto televisivo che pone l'accento anche sulla dignità umana, sullo sfruttamento delle donne e sul riscatto sociale della condizione femminile" afferma il regista Marco Turco. Che continua: "Atri tempi non è solo un film sulla prostituzione, ma anche sul potere esercitato dall'uomo sulla donna all'interno del bordello, in casa, sul lavoro, in ogni livello sociale e culturale. "La Duchessa, Agata, Viola, Camilla, Betty, Edda, non sono nate prostitute", ribadisce Vittoria Puccini. "Sono giovani, belle, ma povere, sono donne violate, abbandonate, sfruttate a volte dagli stessi mariti. Ma non perdono mai la speranza di poter un giorno cambiare vita, vivere di un lavoro onesto, riscattarsi da quella posizione che ne ha fatto delle donne schedate dalla polizia. Una prostituta a quei tempi non era libera delle proprie azioni, doveva comunicare alla Polizia anche un semplice viaggio in treno" dice la Puccini. Che conclude: "tutte noi attrici abbiamo sentito di avere in mano una grande occasione: sentirci contemporaneamente interpreti e donne".


    Fonte:cultura.panorama.it

    “Altri tempi”: va in onda su Raiuno la fiction torinese

    In prima serata di domenica 13 e lunedì 14




    È «made in Torino» la fiction che caratterizza la prima serata di domenica e lunedì su Raiuno: s’intitola «Altri tempi», miniserie incentrata sul tema della prostituzione ed in particolare sull’abolizione delle case chiuse. La storia comincia con Maddalena che scrive una lettera alla senatrice Merlin, La protagonista è Vittoria Puccini, dietro la macchina da presa c’è Marco Turco. Orario di trasmissione: 21,30.

    La fiction è stata girata la scorsa estate a Torino e provincia con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte. Numerose le location torinesi: Palazzo Reale, la Facoltà di Anatomia, Palazzo Cisterna, il Colegio San Giuseppe, il Comune, Galleria Umberto I, gli ex Bagni Municipali di via Legnano. Fuori città il set è stato allestito a Villa Martini -Bonaudo a Cavagnolo, utlizzata come il bordello, alla Basilica di Superga, alla Certosa di Collegno, al Tribunale di Ivrea, alla Chiesa di Borgo Cornalese a Villastellone, Villa San Remigio a Stresa, sulla linea ferroviaria Moretta-Saluzzo.

    Quarantacinque i torinesi impegnati nella lavorazione: fra gli altri Adriano Bassi direttore di produzione, Maria Cristina Barberis e Alfredo Ferrentino ispettori di produzione, Cristina Vecchio e Federico Mazzola location manager, Alfredo Ferrentino, Lorenzo De Nicola ed Elide Albertinotti assistenti alla regia. Fernanda Selvaggi segretaria di edizione, Leucotea Monti per il casting.



    Fonte:lastampa.it
     
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    "Altri Tempi" si apre subito con una scena molto forte:quella della morte di Maddalena.
    Si reca dall'avvocato che la violentò per chiedere un risarcimento per poter così iniziare una nuova vita dopo la chiusura delle case chiuse.
    Poverina,non meritava di morire così.
    Durante la sua vita Maddalena è stata molto sfortunata.Prima la morte dei suoi genitori,poi la violenza subita da parte di una persona fidata che,per mettere a tacere l'accaduto,la fa trasferire in un'altra città alle dipendenze di una signora molto discutibile.
    Anche la signora Gemma è stata trattata male da un uomo,il marito l'ha cacciata di casa perchè non poteva dargli un figlio.
    Quando scopre che Maddalena è incinta e che l'avvocato non vuole saperne della bambina non solidarizza con lei nonostante entrambe avessero avuto una brutta esperienza con gli uomini.
    Gemma fa prevalere la gelosia e l'invidia e questo evento invece di unirle le divide.
    Ed è così che Maddalena si ritrova in un bordello,tenta anche i scappare e trovare un lavoro normale ma ormai l'aver lavorato in un bordello per lei è diventato un marchio e nessuno le offre un lavoro decente.
    Per poter dare un futuro alla piccola Anna è costretta a darla in adozione e Vittoria interpreta in maniera egregia il dolore che prova una madre costretta a separarsi da sua figlia.
    Complimenti a Vittoria,è una delle sue miglio interpretazioni.
    Molto brava anche Stefania Rocca, la sua Duchessa inizialmente sembra un personaggio cattivo ma non è così,anche lei è una donna che ha sofferto molto.
    Quando si pensa alla legge Merlin si pensa anche che la senatrice con questa legge credesse di porre fine alla prostituzione.
    In realtà quella della Merlin è una battaglia a difesa della dignità della donna.Lei affermava che lq vita delle prostitute era nelle mani di hi le sfruttava.Nei hordelli le ragazze venivano trattate male e l'assistenza medica era nulla e tante di loro si ammalavano e morivano.
    Col la schedatura è come se le ragazze venissero marchiate e per loro era impossibile rifarsi una vita e trovare un loro onesto e non potevano nemmeno sposare uomini che avevano un certo peso in società.Contro tutto questo ha lottato la Merlin.
    Maddalena si illude di port essere diversa dalle altre maitresse e per un certo verso lo era perchè aveva instaurato un rapporto di amicizia con le ragazzee l'assistenza medica era eccellente ma di fatto le ragazze non erano libere di vivere come volevano e per loro restava impossibile rifarsi una vita.
     
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    Ascolti tv:

    Rai1 La prima puntata di Altri Tempi (recensione) ha registrato 4.804.000 telespettatori per uno share del 20,07%.
    Rai2 Le due puntate di NCIS hanno registrato rispettivamente 2.946.000 telespettatori, share del 10,76%, e 3.280.000, 12,64%.
    Rai3 La puntata di Che Tempo che Fa (live), che ha visto anche l’intervista di Fazio a Brunetta, ha ottenuto 1.955.000 telespettatori, per uno share dell’8,24% nella presentazione e nel programma 2.974.000, 11,22%.
    Canale5 La sesta puntata di Io canto 4 (live) ha ottenuto 2968.000 telespettatori per uno share del 13,45%.
    Italia1 La prima puntata di Lucignolo 2.0 (live) ha ottenuto 915.000 telespettatori, per uno share del 4,96%.
    Rete4 L’appuntamento con Tempesta d’amore ha registrato un netto di 1.199.000 telespettatori per uno share del 4,84%.
    La7 Le due puntate trasmesse di Grey’s Anatomy hanno registrato rispettivamente 771.000 telespettatori per uno share del 2,81%, e 943.000, 3,77%.


    Fonte:tvblog.it



    "Altri Tempi" ha stravinto la serata,non poteva essere altrimenti.
    Peccato che di prodotti di alta qualità come questa fiction se ne vedano pochi in tv.
    Ho già fatto i complimenti a Vittoria che è stata superlativa così come Stefania Rocca,faccio i complimenti anche al resto del cast e soprattutto al regista Marco Turco che è riuscito a parlare delle case chiuse senza cadere nella volgarità.
     
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    ALTRI TEMPI: OTTIME INTERPRETI PER UNA STORIA CUPA CHE PARLA DI SESSO SENZA SESSO



    Cominciare a raccontare una storia partendo da un (brutto) finale non è mai una scelta sicura. Perché l’espediente del flashback, o comunque del ripercorrere i fatti partendo dall’epilogo, toglie ogni speranza a coloro ai quali ci rivolgiamo e può levargli anche la voglia di restare ad ascoltarci.

    Altri Tempi: un racconto veloce ma cupo con interpreti di livello
    Altri Tempi, miniserie che gode della sofisticata regia di Marco Turco, ha sfidato questo pericolo, iniziando con la morte violenta della protagonista Maddalena (Vittoria Puccini) e affidando ad una sua lettera, scritta alla senatrice Lina Merlin, il compito di tornare indietro in quei tempi per raccontare la sua storia e il suo dolore. Il dolore di una ragazza rimasta sola al mondo, violentata dall’unica persona di cui poteva fidarsi e costretta a prostituirsi in una casa chiusa per assicurare un futuro alla figlia nata dallo stupro.

    Ed è proprio un nutrito gruppo di personaggi subdoli e negativi, che di certo non aiutano ad intravedere la luce oltre il buio, quello che Maddalena incontrerà sulla sua infausta strada. Le uniche ad aiutarla davvero saranno le prostitute delle quali diventerà amica, a dispetto dei problemi che la sua presenza ingenua ed inesperta porterà nel bordello in cui sarà costretta a lavorare.

    Una storia dai toni cupi e disperati, vibrante di frustrazione ed impotenza, rischiarata però dall’ottima interpretazione delle attrici protagoniste. Per prima la Puccini, attrice da sempre carica d’intensità che nella storia interpreta più ruoli in uno: quello della giovane sprovveduta, della madre disperata e poi della donna d’affari ormai risolta, che non teme più nulla.

    Oltre a lei una Stefania Rocca/Duchessa nel passato algida e dura, nel presente debole e disperata per la morte dell’amica pian piano apprezzata e che rappresenta lo specchio inverso della protagonista: così diverse in ogni fase della vita, ma forse per questo complementari. Degna di nota anche la prova di Benedetta Buccellato, la senatrice, che il pubblico televisivo ricorda in Vento di Ponente ed Incantesimo, e buona scelta del casting quella di Valentina Corti per il ruolo da adulta di Anna (poi Adele), la figlia di Maddalena: la giovane attrice somiglia molto, nei modi e nella fisionomia, a Vittoria Puccini.

    Nel complesso un film denso ma allo stesso tempo delicato, in cui il sesso è al centro della trama ma non lo si vede mai. Una ricostruzione storica interessante e dai tempi di racconto veloci per una storia che lascia l’amaro in bocca fin dall’inizio e che, a dispetto della voglia delle donne di lottare e cambiare il mondo (che il richiamo iniziale ad Anna Karenina sottolinea), le racconta vittime senza scampo di un mondo sporco che non lascia spazio alla speranza.


    Fonte:davidemaggio.it

    Edited by marek - 14/10/2013, 16:12
     
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    Altri tempi, l'innocenza perduta delle prostitute in una fiction sincera e coraggiosa

    Altri tempi, il film-tv di Raiuno, racconta le case chiuse senza moralismo e con una protagonista che rappresenta le difficoltà delle donne di essere indipendenti anche oggi




    Con “Altri tempi”, le case chiuse arrivano in prima serata su Raiuno. Senza, però, bigottismi o moralismi su chi le frequentava, chi ci lavorava e chi le voleva abolire. La fiction, piuttosto, fa un’analisi toccante e drammatica sulla condizione femminile negli anni Cinquanta, e non solo.

    La forza del film-tv di Marco Turco sta nel voler raccontare la storia di una donna che, nei soprusi e nelle difficoltà che incontra, rappresenta una triste attualità di violenza e mancanza di rispetto di cui sentiamo parlare tutti i giorni. Vittoria Puccini con la sua protagonista riesce a portare in televisione le vite di molte donne, costrette a vendere il proprio corpo ed a perdere le speranze di un futuro migliore. E seguendo solo la storia della protagonista Maddalena, tolto il contesto storico e sociale, siamo di fronta ad un racconto che avrebbe retto anche se ambientato ai giorni nostri.

    I moralismi che una fiction di questo genere avrebbe potuto contenere sono sostituiti da una sfrontatezza senza la quale “Altri tempi” sarebbe stato l’ennesimo film-tv fintamente coraggioso. Invece, a sorpresa, la fiction si dimostra capace di guardare in faccia alla realtà che affronta senza abbassare lo sguardo. Vedere Stefania Rocca, nei panni di Duchessa, insegnare alla protagonista come fingere l’orgasmo nella prima serata di Raiuno ha un effetto sorpresa misto ad una divertita incredulità che spiazza e diverte.

    Fatta eccezione per certi salti narrativi (Maddalena diventa la migliore prostituta nel giro pochi secondi), “Altri tempi” deve molto alla veridicità dei suoi personaggi e della storia che, seppur inventata, riesce a tenere davanti allo schermo senza sbadigli.

    Brava Vittoria Puccini, che si è calata nel personaggio trasmettendo paure, ansie e voglia di riscatto, ed il resto del cast, quasi tutto femminile. Le donne sono al centro del racconto, ovviamente, ed il loro universo va ben oltre il lavoro che le ragazze nelle case chiuse sono costrette a fare. Riuscire a fare una fiction su un tema così discusso, ancora oggi, evitando i luoghi comuni, dialoghi imbarazzanti e musiche fuori posto era una sfida difficile, che è stata però affrontata con il coraggio di una visione d’insieme che non si è fermato solo su un’idea, ma ne ha mostrate tante.

    Se alla base di “Altri tempi” ci sono le case chiuse, a rendere questa fiction una gradevole sorpresa sono gli sviluppi che da qui partono e che riescono a reggere intere scene svelando la vera natura della fiction. Il dolore, le violenze, gli abusi, le illusioni: gli altri tempi, per alcune donne costrette ad essere chi non vogliono, non sono ancora passati.

    Foto:



































































    Fonte:tvblog.it
     
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    Ascolti tv:

    Rai1 La seconda e ultima parte della miniserie Altri Tempi ha registrato 5.701.000 telespettatori, per uno share del 21,51%.
    Rai2 La sesta puntata di Pechino Express - Obiettivo Bangkok (live) ha registrato 1.774.000 telespettatori, per uno share del 6,8%.
    Rai3 La terza puntata di Report, con Milena Gabanelli, ha registrato nella presentazione 1.429.000 telespettatori per il 4,9% di share e nel programma 2.177.000, 7,87%.
    Canale5 La quinta puntata di Squadra Antimafia 5 (riassunto e foto) ha registrato 4.247.000 telespettatori, per uno share del 17,09%.
    Italia1 La quarta puntata di Colorado (live) con Paolo Ruffini, ha ottenuto nel segmento Colorado Café 1.468.000, 5,03% e un netto di 2.108.000 telespettatori per 8,76% di share.


    Fonte:tvblog.it


    Grande successo per la seconda puntata di "Altri Tempi" che rispetto alla prima ha guadagnato addirittura un milione di spettatori.
    Successo più che meritato per una fiction di alta qualità.
    Più tardi lascerò un commento sulla seconda puntata.
     
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    Rai1: ‘Altri tempi', una fiction ben fatta che meritava la visione

    La sceneggiatura scritta per il personaggio di Maddalena, in arte – quella di ogni tempo – Ninfa, è fin troppo ricca. Forse eccessiva. Nel senso che, non c’era bisogno di caricare il personaggio di tragedie per raccontare il perché di un arrivo a un certo mestiere e il passaggio “imprenditoriale” successivo.
    C’è la tendenza a raccontare che si arriva a prostituirsi come effetto di una serie di tragedie che vanno dalle botte e/o altri abusi da bambini, allo stupro in età adolescente.
    Certamente, esistono violenze e soprusi che lasciano una lacerazione interiore e condizionano le scelte della vita, ma non tutti coloro che vivono al di fuori dello "standard societario" sono stati attraversati da un susseguirsi di traumi.
    Ma se questa idea della tipologia dei personaggi è anche “troppa”, gli sceneggiatori hanno ampiamente rimediato. Sono stati capaci di raccontare storie, emozioni, sconfitte, reazioni, di prostitute ai tempi della Merlin in maniera credibile. Nessun eccesso, nessuna banalità nei dialoghi, nello sviluppo delle storie. Insomma: hanno messo qualche ingrediente in più ma il piatto era gustoso. Appetitoso. Decisamente digeribile.
    Cast ottimo, nel quale hanno dominato Vittoria Puccini e Stefania Rocca.
    Una menzione particolare la faccio per la fotografia. Che è stata anch’essa parte del racconto. Il che, succede solo in certa cinematografia o in certa
    serialità americana che considera il prodotto composto di tutti gli elementi: musica e fotografia, tanto per fare degli esempi.
    Ho trovato una scelta azzeccata e di classe sottolineare certi momenti con colori spenti, smunti seguiti poi seguiti da colori vivaci, intensi. Che però raccontavano una situazione falsata. I colori vivaci della campagna che circondavano la Maddalena maitresse lasciata a piedi dalla macchina erano una finzione. Perché la sua vita era persa, spenta, mentre intorno tutto sembrava dire – con la fotografia – il contrario.

    Questa fiction Rai si stacca nettamente dalle cagatelle Mediaset. Provate a immaginare storie come quelle di Altri tempi fatte da Ares. Con l’Arcuri e Laura Torrisi. O anche con le ormai eccessive – queste, sì, che stroppiano – Ferilli o De Sio.
    Una fiction che stacca per classe qualsiasi altro prodotto similare delle reti generaliste. Ho visto per caso l’inizio della prima puntata, ho proseguito nella visione e ho seguito anche la seconda parte ieri sera. Questa fiction meritava di essere vista.


    Fonte:taccuinodiunamarziana.blogspot.it

    'Altri tempi': le case chiuse in Tv


    Ad alimentare ancora, forse, il dibattito su un argomento che da tanti anni divide gli italiani è arrivata la fiction di RaiUno ‘Altri tempi’, dedicata al tema delle case chiuse e della legge Merlin. Ma la questione è stata trattata con delicatezza e sensibilità.


    Trattare il tema delle case chiuse in una fiction Tv era una cosa rischiosa. Facile cadere nei luoghi comuni, nella banalità, in una visione un po' manichea delle cose. “Altri tempi”, fiction andata in onda su RaiUno in prima serata domenica e ieri sera è riuscita a evitare, salvo poche eccezioni, questi errori e a dare un'immagine delle case chiuse e della condizione delle donne che ci lavoravano.
    La miniserie, prodotta da Rai Fiction e dalla 11 Marzo per Matteo Levi, racconta com'era la vita nelle case di tolleranza e cosa ha comportato la loro chiusura (nel 1958) nella vita delle professioniste del sesso. Vittoria Puccini interpreta infatti una ragazza violentata a 16 anni di età da un avvocato amico dei suoi genitori morti in un incendio e abbandonata da tutti che, per mantenere la figlia nata dalla violenza, è costretta a fare la prostituta (il nome è, guarda caso, Maddalena), prima in case chiuse di infimo livello e poi al Raffaello, dove con il nome di Ninfa è la più richiesta.
    Delle case chiuse si aveva una visione doppia: da un lato le parole dei frequentatori, dall'altro le lettere delle prostitute scritte alla senatrice Merlin, che raccontavano di una vita difficile fatta di soprusi, violenze, cattive condizioni di salute ed igiene e soprattutto mancanza di libertà. Una duplice visione che viene riportata in “Altri tempi” sia quando Maddalena passa da una casa chiusa di infimo livello a quella di cui diventerà poi la tenutaria, sia nella contrapposizione tra l'entusiasmo dei clienti della casa di tolleranza e l'atmosfera festosa, con la “confessione” delle prostitute a colloquio con la senatrice Merlin. Alla regia va anche riconosciuto il merito di avere trattato il tema del sesso a pagamento in modo delicato, senza mai mostrarlo.
    C'è dicevamo, qualche luogo comune e la figura maschile emerge sempre marginalmente e nella maggior parte dei casi in negativo (e su di loro la sceneggiatura si sofferma poco) mentre le figure femminili, in primis le prostitute di cui Maddalena diventerà lei stessa sfruttatrice, si rivelano caratterialmente nelle loro debolezze e nei punti di forza. Tutta la narrazione, anche per il tema trattato, predilige le parti girate in interni e questo conferisce una certa drammaticità al racconto, che riflette comunque la volontà di evidenziare la drammaticità che caratterizza la vita delle donne del Raffaello.
    La fiction è comunque ben riuscita, soprattutto per il cast. Oltre a Vittoria Puccini nel ruolo di Maddalena ci sono Valentina Corti nel ruolo di Adele, la figlia di Maddalena. Le ragazze del bordello sono: Marina Rocco (Camilla), Elena Radonicich (Viola), Camilla Semino Favro (Edda), Viviana Altieri (Agata), Marta Iagatti (Betty). Giselda Volodi è Madame Ada; Mattia Sbragia è il Questore, Benedetta Buccellato è la senatrice Lina Merlin.
    Nella prima puntata, con 4.804.000 spettatori 'Altri tempi' ha avuto uno share del 20.09%; nella seconda, uno share del 21.51% (5 milioni 701mila telespettatori).



    Fonte:millecanali.it
     
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    Anche in questa seconda puntata i momenti di commozione non sono mancati.
    Abbiamo rivisto la terribile morte di Maddalena,proprio quando stava sul punto di svoltare e cambiare definitivamente vita grazie ad un lavoro onesto ed aiutare così anche le sue amiche che lavoravano al bordello,la sua vita viene stroncata dall'uomo che ha dato inizio ai suoi guai.Per un avvocato che è anche un membro importante della politica italiana,è stato fin troppo facile insabbiare il reato commesso.
    L'evento che scuote più di ogni altra cosa Maddalena e che la spinge ad appoggiare la Merlin è senza dubbio la morte inaspettata di Edda.
    Maddalena rivedeva in questa giovane ragazza quella figlia che ha dovuto dare in adozione e tra le due si crea un legame strettissimo.
    Edda si innamora di un giovane commissario di polizia ed è corrisposta da quest'ultimo.
    Amedeo chiede ad Edda di sposarlo ed è disposto anche a mettersi contro la sua famiglia che è contraria all'unione tra il commissario e la giovane prostituta.
    Purtroppo non è tutto così semplice perchè Edda,essendo schedata,non può sposare Amedeo e l'uomo è costretto a far sparire il fascicolo relativo alla sua amata ma viene scoperto.
    Dinanzi alla prospettiva di finire in prigione e di veder stroncata la propria carriera,Amedeo decide di non sposare più Edda.Questo amore che ci aveva fatto ben sperare nella possibilità che anche per una prostituta potesse esserci una nuova vita si rivela fragile.
    Dopo una simile delusione Edda decide di togliersi la vita ed a questo punto non si può non pensare alle parole di Maddalena che gli aveva detto che per quelle come loro non poteva esserci amore.
    Questo evento così tragico convince definitivamente Maddalena ad appoggiare Lina Merlin e porre così fine alle case chiuse.
    Molto intensa anche l'interpretazione di Valentina Corti nei panni di Anna.
    E' stato emozionante vedere quando scopre di essere la figlia di Maddalena e non ha paura di battersi per far si che si facesse luce sulla morte di sua madre.
    E' grazie a lei che Amedeo si convince a dire la verità.
     
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    Sulla fanpage ufficiale di Vittoria ho letto che "Altri Tempi" è disponibile in dvd.
     
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