Cesaroni 4 (si fà per dire)

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  1. bella'mbriana
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    Mi dispiace per voi, ma ho ripreso a scrivere! :17:

    Per cui da oggi ricomincio a postare gli episodi vecchi che c'erano già sull'altro forum e poi posterò i nuovi...Lo so che pensavate di esservi liberati di me, ma non è così :asd
    :

    Episodio 2
    Io non perdono e tocco
    (parte terza)



    Cortile del Liceo, venerdì mattina

    Rudi e Sonia passeggiano e chiacchierano, dietro di loro Lorenzo e Budino

    Sonia: ...e poi avevo pensato di presentarmi come rappresentante d'Istituto. Potrei esporre il mio programma domani all'Assemblea, che ne dici?
    Rudi: Dico che è una bellissima idea...
    Sonia: Per prima cosa voglio abolire i panini con la porchetta che vendono i bidelli (Lorenzo e Budino si guardano sconvolti) ci sono cose molto più buone che si possono mangiare...la frutta, per esempio! Una mela, una pera...
    Budino (spaventato): Sì...però magai ad alcuni non piace mangiare la frutta con la buccia...e a scuola non si possono certo portare i coltelli (Lorenzo annuisce approvando)
    Sonia: Allora le banane! (Budino è sempre più sconvolto) Sono facili da sbucciare, non servono i coltelli...e poi si possono fare dei muffin al cioccolato...mia mamma li fà buonissimi, domani porto mufffin e banane all'assemblea e faccio una dimostrazione
    Rudi (guardandola con sguardo da ebete): Sarai bravissima...
    Sonia (sorride): Vabbè, ci vediamo dopo...ciao! (si allontana, Rudi rimane a guardarla)
    Lorenzo (muovendogli la mano davanti alla faccia): Cesaroni...oh...sveglia!
    Budino: Rudi, ma hai capito quella che vuole fare? Vuole abolire il panino con la porchetta!
    Rudi: E allora? Ti farà bene cambiare dieta, una volta tanto
    Budino: A te farebbe bene cambiare il cervello!
    Lorenzo: O perlomeno cambiare ragazza...ma almeno ci hai fatto qualcosa?
    Rudi: Ma lo vedi che sei proprio un d.eficiente? Con Sonia è una cosa diversa, non voglio affrettare le cose (la guarda da lontano) lei è speciale, è così...così...

    In quel momento Sonia viene accidentalmente colpita da una palla con cui stavano giocando due bambini rom

    Bambino: Oh, mi scusi signorina
    Sonia (gettandogli la palla in malo modo): Ma scusa che! D.eficienti! ma perchè non andate a lavorare, parassiti che non siete altro? Anzi, perchè non ve ne tornate proprio a casa vostra?

    Rudi rimane di sasso

    Lorenzo (gli dà una pacca sulla spalla): Così razzista...è questo che volevi dire?
    Budino: Per i maiali massimo rispetto, ma per le persone...
    Rudi (scuote la testa): Non ci posso credere...

    Esterno dell'Università, mezzogiorno

    Marco aspetta Eva con una busta in mano. Eva esce e lo vede

    Eva (andandogli incontro): Ma...e tu che ci fai qui?
    Marco: Ho chiamato Carlotta e le ho detto che sarei venuto io a prenderti (la bacia sulle labbra) Com'è andata?
    Eva (fa spallucce): E' andata...mi sento abbastanza sicura di me stessa, però dipende anche da come sono andati gli altri
    Marco: Vedrai che ce l'hai fatta
    Eva: Speriamo...
    Marco: Io ne sono sicuro (la bacia ancora, poi rimane con il suo viso fra le mani) Sei bellissima
    Eva (ride): E tu sei un bugiardo...stamattina ero talmente fuori che non mi sono neanche truccata...ho un aspetto orribile, sembro Dracula
    Marco: Dracula aveva le occhiaie?
    Eva (gli dà uno scappellotto): Cretino! (Marco ride) E tu comunque non dovresti essere a provare?
    Marco: Porta sfortuna provare il giorno prima del concerto, non lo sapevi?
    Eva (ride): E questa da dove è uscita?
    Marco: Me la sono inventata io in questo momento. Dai, ho provato stamattina e proverò più tardi...adesso voglio passare un po' di tempo con te...
    Eva: E Marta, non l'hai portata?
    Marco: Marta sta con lo zio Walter...non è ancora il momento di iniziarla alla criminalità (Eva aggrotta la fronte) Volevi staccare da tutto dopo l'esame, no? (Eva annuisce) Be', non posso portarti fuori per il week-end...però qualcosa posso fare. Ora ce ne andiamo in qualche posticino tranquillo a mangiare e poi (tira fuori un paio di occhiali scuri e un cappello nero dalla busta e glieli fà indossare)
    Eva: Ma che fai?
    Marco (indossa anche lui cappello e occhiali, poi sussurra): Siamo in missione segreta
    Eva (ride): Segretissima...così non ci nota nessuno proprio...ma che hai in mente?
    Marco: Bè, c'è qualcuno che ultimamente ha parlato un po' a vanvera, dicendo che io sono una specie di idolo per teen-agers mentre lui sarebbe il "musicista sperimentale"...e si dà il caso che questo qualcuno dà un concerto stasera...e ci sono i manifesti sparsi per tutta la città
    Eva: E allora?
    Marco (sorride): Guarda cos'altro c'è in questa busta
    Eva (guarda e ride): Questa è un'idea di Walter
    Marco: Lo vedi che sei nata per fare la giornalista? Hai un fiuto infallibile (la bacia ancora, poi la prende per mano) Andiamo, socia (si avviano)

    Salotto di casa Cesaroni, primo pomeriggio

    Rudi è seduto sul divano a guardare una partita, a un certo punto prende il telecomando e spegne rabbioso. Giulio, che è entrato in quel momento, si avvicina con circospezione.

    Giulio: Non ti piaceva la partita?
    Rudi (sgarbato): Era una palla! (Giulio fà per allontanarsi) Papà...aspetta un attimo (Giulio si volta verso di lui)...come si fà a capire quando hai veramente incontrato la ragazza giusta?
    Giulio: Nel senso...
    Rudi: Nel senso di quella che è proprio giusta per te...come te e Lucia...come si fà?
    Giulio (si siede accanto a lui): E come si fà? Vedi Rudi...è un po' come con le partite di calcio...a volte ti annoiano, come quella che stavi a guardà prima...qualche volta magari all'inizio te piace pure...però dopo un po' te stufi, perchè i giocatori cominciano a perde tempo, se cominciano a stancà. Qualche volta però te capita na partita veramente appassionante, du belle squadre che giocano bene...che ne so? Manchester-Barcellona! T'appassioni così tanto che a un ceto punto te pare pure d'esse coinvolto, cominci a fare il tifo...io tifo per Barcellona, perchè gli inglesi me stanno pure un po' sur c.azzo (Rudi sorride, poi continua ad ascoltarlo attentamente) e allora puoi pure pensare che sia quella a partita tua...fino a che...
    Rudi: Fino a che?
    Giulio: Fino a che non vedi na partita da Roma...e là non ti importa più niente...se giocano bene, se giocano male...qualche volta ti esalta, qualche volta te delude...certe volte volte te fà incazzà tarmente tanto che vorresti annà sur campo a prendere a mazzate tutti i giocatori (Rudi sorride ancora) Nessun'altra squadra ti può fare più felice e nessuna può farti soffrire di più...ma sai qual'è la cosa più incredibile?
    Rudi: Qual'è?
    Giulio: Che non ti viene mai voglia di spegnere a televisione...neanche quando giocano male, neanche quando ti fanno incazzare...non ti annoi mai...rimani col fiato sospeso fino alla fine, non te schioderesti più dal divano...perchè nessun'altra partita sarà mai come una partita della Roma
    Rudi (annuisce): Credo di aver capito...
    Giulio: Allora...quella storia che non magni più er pollo...c'entra una ragazza? (Rudi annuisce) E' 'a Roma? (Rudi scuote la testa) E' er Barcellona!
    Rudi (lo guarda): Papà...me sa che è 'a Lazio
    Giulio (fà una smorfia): Ahia!
    Rudi: Eh...appunto

    Per le strade di Roma

    In sottofondo c'è la base musicale di "Voglio mordere la vita".
    Eva e Marco, armati di bombolette spray e pennarello indelebile, imbrattano i manifesti di Gulli.

    Su uno gli fanno una capigliatura alla Einstein con lo spray argentato e gli disegnano un alambicco in mano. Poi scrivono:
    "Gulli, invece di sperimentare impara a suonare"

    Su un'altro gli disegnano una bottiglia semivuota in mano e degli spazi vuoti fra i denti. Poi disegnano due omini che parlano fra di loro.
    :229: Omino 1 : "Ma perchè si è ridotto così?"
    :229: Omino 2 : "E' un'esperimento: hai visto mai che da 'mbriaco gli riesce di scrivere una canzone decente?"

    Sul terzo disegnano una specie di galassia. Poi scrivono:
    Gulli, ma viaggiando nelle altre dimensioni, lo hai trovato il tuo alter-ego? (quello che sa cantare)

    Su un altro gli fanno una vignetta in cui dice:
    "Io non sono famoso per il mio aspetto, ma per il mio talento"
    Poi scrivono:
    Certo! ce ne vuole di talento per sparare queste cazzate!

    Sull'ultimo gli fanno dire:
    "Io rivoluzionerò la musica italiana!"
    Poi disegnano una folla di teste che urla:
    "Forza! Facciamo ancora in tempo a scappare in Australia!"

    Mentre imbrattano i manifesti, Marco e Eva continuano a ridere e scherzare fra di loro, a "disturbarsi" reciprocamente con baci e carezze...a un certo punto Eva disegna un paio di baffi a Marco col pennarello indelebile, lui si vendica facendole una "meche" con lo spray argentato.
    Dall'ultimo manifesto si allontanano di corsa vedendo arrivare un vigile urbano...che però poi si ferma a ridere davanti all'"opera d'arte" e li lascia andare.


    Camera dei ragazzi, tardo pomeriggio

    Rudi e Alice sono seduti sui rispettivi letti

    Alice: Vabbè, dai...in fondo è stato meglio che tu abbia scoperto subito di che pasta era fatta
    Rudi: Sì, infatti...che cretino che sono stato! Mi sono pure letto tutti quei libri per niente!
    Alice: Ma no, è che li hai letti per la ragione sbagliata. Non si legge un libro per farsi belli agli occhi del mondo...ma per imparare a guardare il mondo con occhi diversi...
    Rudi: Bella questa! Te l'eri preparata?
    Alice (lanciandogli il cuscino addosso): Cretino! E' che bisogna essere umili per poter leggere un libro...per capirlo davvero. Per cui tu sei già un pezzo avanti a Sonia...lei potrebbe leggerne anche cento di libri, ma ci cercherà sempre e soltanto sè stessa dentro...e quindi non capirà niente
    Rudi: E adesso vuole fare pure la rappresentante d'Istituto! Domani presenterà il suo programma all'Assemblea (comincia a ridere) Budino è nel panico: pensa che vuole abolire il panino con la porchetta e sostituirlo con banane e dolci al cioccolato!
    Alice (illuminandosi): Banane e dolci al cioccolato?...Chiama Budino!
    Rudi: Che vuoi fare?
    Alice (sorride): Ho in mente una piccola sorpresina per la nostra amica degli animali...rassicura Budino: il panino con la porchetta è salvo!

     
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    Laura sei grandissima.Sono proprio curioso di leggere cosa stai preparando.Qualche anticipazione?
     
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  3. bella'mbriana
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    Franceschino, grazie sei sempre il mio fan più affezionato :102:
    Cmq, aspetta che finisco di postare i vecchi prima di chiedere anticipazioni!

    Vabbè, intanto posto un altro pezzo, così velocizzo...


    Episodio 2
    Io non perdono e tocco
    (parte quarta)

    Assemblea d'Istituto, sabato mattina

    Sonia (sul palco col microfono): ...quello che voglio dire è che non dobbiamo subire passivamente quello che gli adulti ci impongono! Anche noi abbiamo il diritto di scegliere e possiamo cominciare a scegliere a partire da quello che mangiamo! Volete vivere in una società violenta? (i ragazzi si guardano confusi) Sono sicura di no...e allora dobbiamo smettere...
    Rudi (interrompendola e salendo sul palco): ...di usare violenza contro i maiali (guarda l'orologio) Sonia, è un quarto d'ora che stai parlando, arriva al punto (Sonia lo guarda stupita, Rudi si rivolge all'Assemblea) Il succo del discorso è che vuole abolire il panino con la porchetta! (si rivolge a Sonia) Giusto?
    Sonia (a bassa voce): Rudi, ma cosa fai? (sentendosi osservata da tutti) Bè...io dico solo che dovremmo essere noi a...
    Rudi: ...a scegliere cosa mangiare! L'abbiamo capito! Però tu ci vuoi anche consigliare qualcosa, no? (si avvicina ad un contenitore di plastica) Questo è tuo, credo. Vediamo cosa c'è dentro (lo apre) Banane!

    Tira fuori una banana e la lancia, Alice la afferrra al volo mentre anche lei sale sul palco. Si mettono ai due lati di Sonia che volta la testa a destra e a sinistra, a seconda di chi parla.

    Alice: Ma lo sai cosa fanno i produttori di banane in Ecuador? Spruzzano il fertilizzante dagli elicotteri sulle piantagioni
    Rudi: Mentre i braccianti sono al lavoro!
    Alice: E quindi li avvelenano...
    Rudi: Ma tanto a noi cosa importa?
    Alice: Non sono mica maiali!
    Rudi: Alice, ma non hai visto che ci sono anche dei dolci al cioccolato!
    Alice (sconvolta): Davvero, Rudi?
    Rudi: Sì...ma di certo Sonia non lo sa che nelle piantagioni di cacao...
    Alice: ...ci lavorano i bambini!
    Rudi: Con un salario da fame...
    Alice: ...e trattati come schiavi...ma tanto a noi cosa importa?
    Rudi: Non sono mica maiali!
    Alice (si avvicina al contenitore): Ma qui c'è anche una barretta della Nostè!
    Rudi (sconvolto): Sonia!! La Nostè?!
    Sonia (nel panico): Perchè...che fà la Nostè?
    Alice: La Nostè ha montato una campagna pubblicitaria nei paesi del terzo mondo...
    Rudi: ...facendo credere alle donne che il latte in polvere fosse meglio dell'allattamento al seno!
    Alice: E così un sacco di donne hanno comprato il latte in polvere!
    Rudi: Buttando via un sacco di soldi che potevano usare molto meglio!
    Alice: Ma non solo...
    Rudi: Già...perchè per usare il latte in polvere ci vuole l'acqua...
    Alice: ...che non è sempre pulitissima da quelle parti...
    Rudi: ...e i bambini piccoli non sono ancora attrezzati contro i germi...
    Alice: ...così si ammalavano di diarrea...
    Rudi (duro): ...e morivano!
    Alice (dura): Ma tanto a noi cosa importa?
    Assemblea (ad un cenno di Rudi): Non sono mica maiali!

    Sonia guarda l'uno, poi l'altra, poi l'assemblea...e scappa via

    Assemblea (fra gli applausi): Bravo Rudi!
    Rudi (facendo segno di smettere): Grazie, grazie...ma devo rifiutare i vostri applausi...conservateli per la prossima persona che salirà su questo palco
    Alice: Il nostro candidato alla carica di rappresentante d'Istituto!
    Rudi: Per la lista "W la porchetta"...facciamo un grande applauso a Gian Maria Bellavista, detto Budino!

    Budino entra fra gli applausi, dietro di lui Lorenzo e Iolanda reggono uno striscione con su scritto "W LA PORCHETTA"

    Assemblea: Bu-di-no!Bu-di-no!


    Campetto della Romulana, sera

    E' stato allestito un palco. Intorno è pieno di gente, sia sugli spalti che nel campo, che in qualsiasi buco libero.
    Dietro le quinte, c'è una VJ di MTV che sta intervistando Marco

    VJ: Buonasera a tutti...siamo qui in esclusiva con Marco Cesaroni, prima che inizi il suo concerto...Marco, ma è vero che questo è il campo della squadra che allena tuo padre e dove tu giocavi da centravanti?
    Marco: Sì, è proprio così...mi è sembrato bello fare il mio primo concerto a Roma dopo tanto tempo proprio qui...dove sono nati i miei sogni di glora come calciatore...che purtroppo non si sono realizzati!
    VJ: Come calciatore forse no...ma come cantante direi proprio di sì...non c'è più un centimetro quadro di spazio libero! Ieri sera, al concerto del tuo rivale non c'era neanche la quarta parte della gente che c'è qui!
    Marco (con aria finto-angelica): E chi sarebbe il mio rivale? (ride) Non abboccherò alla provocazione...diciamo solo che a esplorare nuove terre, bisogna stare attenti a non naufragare!
    VJ (ride): Pungente, questo ragazzo! Va bene Marco, bando alle ciance e in bocca al lupo!
    Marco: Crepi (la VJ se ne va)

    Marco fà un paio di respiri per prepararsi ad uscire

    Simona (entrando): Nervoso?
    Marco (sorride): Ehi...non ti sei più fatta vedere in questi due giorni
    Simona: Ho pensato che magari...non mi volevi più come manager...
    Marco: Non dire sciocchezze, Simona...certo che ti voglio come manager...anzi, mi scuso per quello che ho detto ieri, ho esagerato...diciamo che ho capito che non sei perfetta (sorride) e questo è molto rassicurante, da un certo punto di vista
    Simona (sorride): Grazie tante!
    Marco: No, seriamente Simona...io ho sempre fatto tutto quello che dicevi tu, perchè mi fidavo di te...e mi fido ancora...però ci sono alcune decisioni che devo prendere da solo
    Simona: A cosa ti riferisci?
    Marco: Mi riferisco al fatto che chi ama me, amerà anche la mia famiglia
    Simona (sorride): Me l'aspettavo...
    Marco: Era giusto dirtelo prima di farlo...però...
    Simona: ...però non mi stai chiedendo il permesso
    Marco (sorride): No
    Simona: E fai male! (Marco si rabbuia, Simona sorride) Perchè te l'avrei dato...e mi avresti lasciato l'illusione di avere ancora voce in capitolo
    Marco (ride): Ma certo che hai ancora voce in capitolo! Come faccio senza la tua agendina alla Gianni Minà?
    Simona: C.retino! Adesso muoviti...il tuo pubblico ti aspetta!

    La folla chiama "Mar-co! Mar-co!", in prima fila ci soo tutti i Cesaroni e i Masetti. Marco esce con i musicisti, boato. Cominciano le prime note di A guy on his wave

    :114: Spring at silver beach
    apple, orange peach
    ... :114:

    ...

    :114: ...poi scosti le tende
    sei diventato grande
    :114:

    Applauso scrosciante, Eva con in braccio Marta sorride

    Marco: Grazie, grazie a tutti...io sono particolarmente legato a questa canzone, perchè l'ho scritta per la persona più importante della mia vita... (guarda Marta e sorride) ...mia figlia (si sentono esclamazioni di stupore fra il pubblico, Eva sussulta stupita) Avete ragione a stupirvi, sono stato io a dire che era per il figlio di mia sorella...ma non è così...e ho deciso che non voglio più mancare di rispetto alla mia famiglia e neanche a voi, che mi seguite con affetto e non meritate di essere presi in giro...questa canzone l'ho scritta per mia figlia (guarda Eva) mia...e della donna che amo. Sono qui in prima fila adesso...sono loro il mondo intorno a me...(Eva sorride commossa)...e continueranno ad esserlo finchè avrò vita. Eva e Marta...questa canzone è per voi...questa e tutte quelle che verranno


    :114: Eravamo io e te
    strade opposte innanzi a noi
    fra chitarre, grattacieli
    un aereo per New York
    il nostro sogno ci parlò
    per una notte ci adottò
    già sapevo che era l'ultima per noi...

    Ma lei disse -Non ci sto-
    senza strepito o rumore
    il suo viaggio cominciò.
    Tu che dormi accanto a me
    la mia mano su di lei
    il mio sguardo cade sulla prima foto di noi tre

    I sogni non parlavano di questa mia felicità
    e giuro io non sprecherò mai più la mia opportunità
    Adesso siamo noi tre
    e al mondo io lo griderò
    ed è per voi che canterò

    I ricordi sono già
    ben impressi dentro me
    una spiaggia, una magazzino
    caramelle e carillon
    ma il futuro chi lo sa
    che sogni mai ci porterà
    e saremo noi tre insieme
    a colorarli di realtà
    Tu che forse sgriderai
    io che la difenderò
    lei con forza e con coraggio
    la sua vita costruirà
    E io indietro a voi sarò
    con la chitarra in spalla
    perchè ogni giorno insieme a voi è una canzone da cantar

    I sogni non parlavano di questa mia felicità
    e giuro io non sprecherò mai più la mia opportunità
    Adesso siamo noi tre
    e al mondo io lo griderò
    ed è per voi che canterò

    intervallo musicale

    Se una volta era per me...
    ora canto per noi tre

    Siete qui vicino a me
    io mi chiedo quali sogni
    sta facendo lei con te
    e io li realizzerò
    e nient'altro chiederò
    perchè è per la mia famiglia che da oggi canterò

    I sogni non parlavano di questa mia felicità
    e giuro io non sprecherò mai più la mia opportunità
    Adesso siamo noi tre
    e al mondo io lo griderò
    ed è per voi che canterò
    :114:

    Il pubblico è in delirio, Eva ha gli occhi lucidi, Marta si diverte. Marco allunga la mano verso Eva, invitandola a salire. Eva fà segno di no con la testa, ma Walter ed Ezio la sollevano di peso e la mettono sul palco, poi le passano anche Marta, che si butta subito in braccio al papà. Il pubblico applaude sempre più forte. Marco passa un braccio attorno alla spalla di Eva e le dà un bacio sulle labbra.

    Eva (con un sorriso tirato): Non c'era bisogno di farmi salire qui sopra...
    Marco: E perdermi la tua faccia imbarazzata? Per niente al mondo!

    Marta intanto si è arrampicata sulle spalle di Marco e ha afferrato il microfono con le due mani

    Marta (canta): :114: Io no peddono e tocco! Io no peddono, no peddono e tocco! :114:

    Il pubblico è in visibilio, Marco e Eva ridono divertiti mentre Marta esulta


    Per chi non se lo ricordasse, la canzone è sulle note di Uno mas uno son siete, sigla iniziale dei Los Serrano
     
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  4. bella'mbriana
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    Episodio 3
    Dietro al vicolo, l'oceano
    (parte prima)



    Chiesa della Garbatella

    Mimmo: Oggi è una giornata storica! Zio Cesare si sposa! Papà dice che mai nella vita avrebbe pensato che sarebbe arrivato un giorno come questo! Zio Cesare e Pamela ne hanno passate tante, ma alla fine l'amore vince tutto...o no?

    Cesare è all'altare, nervoso, si sistema i capelli, guarda l'orologio, si annusa, cerca di allentare il papillon al collo

    Cesare: Mannaggia a me che me so' fatto convince a mette sta farfallina!

    In quel momento, sulle note della marcia nuziale, Pamela fà il suo ingresso al braccio di Giulio, preceduta da Matilde come damigella. Cesare sorride incantato, Pamela è raggiante

    ...

    Sacerdote: ...per cui, datevi la mano destra, ed esprimete davanti a Dio e alla sua Chiesa il vostro consenso

    Pamela si volta verso Cesare, che però sta armeggiando con il papillon

    Cesare: Sta farfallina der ca..

    Il sacerdote strabuzza gli occhi

    Pamela: Calzolaio! E' er calzolaio che gl'ha prestata (tace imbarazzata)
    Sacerdote (guardando Cesare): Allora? Procediamo?
    Cesare (smette di armeggiare): Procediamo, procediamo (prende la mano di Pamela) Io Cesare, prendo te Pamela...
    Pamela: Io Pamela, prendo te Cesare...
    Cesare: ...come mia sposa, e prometto...
    Pamela: ...e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia...
    Cesare: ...nella gioia e nel dolore, in salute...
    Pamela: ...in salute e in malattia, e di amarti...
    Cesare: ...e di amarti e onorarti, per tutti i giorni della mia vita
    Pamela: ...per tutti i giorni della mia vita

    Cesare e Pamela escono dalla Chiesa fra lanci di riso e grida di evviva. Cesare si volta a destra e a sinistra, salutando orgoglioso, non vede lo scalino e inciampa, cadendo rovinosamente a terra

    Giulio: Oh, Cesare! (và a rialzarlo) Tutto a posto?
    Cesare (alzandosi): Mazza, che botta! (rivolto a Pamela, che è rimasta sulle scale) Eccomi qua: sono caduto ai tuoi piedi! (tutti ridono)
    Pamela (scuote la testa sorridendo): A Cè...



    Esterno della bottiglieria

    Mimmo: Dopo il matrimonio, naturalmente, siamo andati tutti in bottiglieria a festeggiare, come da tradizione!

    Giulio (sbattendo la forchetta contro il bicchiere): Un attimo di attenzione, prego! In qualità di testimone dello sposo, nonchè accompagnatore della sposa, farò un brindisi!
    Nando: E vai Giulio, però c'a rima!
    Giulio: C'a rima, c'a rima (tossichia e alza il calice)
    In questo giorno così bello
    in cui si sposa mio fratello
    io brindo a tutti gli invitati
    da ogni dove arrivati...
    Ezio: Da ogni dove...er più distante abita qua dietro
    Giulio: Non mi interrompere...
    Brindo a Matilde, degli sposi la figlia
    che da tempo è parte della famiglia...
    Ezio: Mazza, hai studiato co' Eugenio Montella
    Stefania: Eugenio Montale
    Ezio: Perchè, che ho detto?
    Giulio: Me fai finì? (Ezio gli fà cenno di continuare)
    Ma più di tutti brindo a Pamela
    che è tanto dolce e tanto bella
    che illumina tutta la Garbatella (parte l'applauso)
    Tutti: Bravo Giulio! (Giulio si pavoneggia un po')
    Ezio: ...e pure perchè se lei non ti amava
    a Cè...ma a te chi te se pijava? (risata generale)

    Marta, in braccio a Eva, si sbraccia e si allunga verso il tavolo

    Marta: Posutto, voio posutto!
    Eva: Marta, non puoi mangiare tutto il prosciutto, la mamma te ne ha già dato un po'
    Marta: No voio poco, tanto!
    Walter (avvicinandosi): Anitina bella, vieni dallo zio Walter!
    Marta: Io no Tina, io Tatta!
    Walter: E vabbè, che sarà mai...vuoi venire con lo zio Walter, che ti porta a giocare a palla con quei bambini? (indica due bambini che stanno dando due calci a un pallone poco distante)
    Marta: Sì! Palla! (si butta addosso a Walter)

    Walter e Marta si allontanano. Appena arrivati dai bambini, Marta scede a terra e si mette a giocare con il pallone. I due bambini (che sono più grandi di lei) accettano di buon grado e la accolgono nel gruppo. Eva la guarda ridendo

    Marco (arriva e la abbraccia da dietro): Cosa ridi?
    Eva (gli indica Marta): Guardala...conquista tutti
    Marco (guarda e sorride): E' irresisitibile...proprio come la sua mamma (le dà un bacio sul collo)
    Eva (gira un po' la testa e lo bacia ulle labbra, poi si gira completamente verso di lui): Lo sai che sei bellissimo con questo abito elegante?
    Marco (sorride): E tu lo sai che sei bellissima sempre? (le dà un altro bacio, poi ride) Sai a cosa stavo pensando?
    Eva (annuisce): Al matrimonio dei nostri genitori
    Marco: Esatto...ne sono successe di cose da allora, eh?
    Eva: Già...chi l'avrebbe mai detto che saremmo venuti al matrimonio di zio Cesare insieme a nostra figlia?
    Marco: Be'...il matrimonio di zio Cesare non me lo sarei mai immaginato. Quanto a nostra figlia...certo, non lo avrei mai detto ad alta voce, ma...nei miei sogni c'era già
    Eva (sorride emozionata): Davvero? (Marco annuisce, guardandola negli occhi)
    Giulio: Oh, Marco! Una canzone per gli sposi, su! Pija a chitara...
    Tutti: Mar-co! Mar-co!

    Marco sorride, a malincuore si stacca da Eva, prende la chitarra e si sistema in un punto da dove tutti possano vederlo

    Marco: La mia dolce metà dice che sono un'egocentrico e che le mie canzoni parlano sempre di me...e probabilmente ha ragione. Ma se c'è una cosa bella nelle canzoni è che una volta scritte non ti appartengono più...diventano qualcos'altro, prendono vita propria e chiunque ne può godere e le può sentire sue. La canzone che canterò adesso l'ho scritta per me, tanto per cambiare, ma oggi non la canto per me. Oggi la canto per due persone speciali, Cesare e Pamela, che ci hanno dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che non esistono amori impossibili

    Mentre Marco canta, scorrono le immagini della storia di Cesare e Pamela, dal primo incontro alla "prima volta", dal ritorno di Pamela alla proposta di matrimonio

    :114: Sei tu che hai messo la mia mano fra le tue dita
    perchè eri spenta perchè eri ferita, svuotata
    non ci credevi più
    Quando hai sentito la mia stretta sulla tua vita
    ti sei ritratta così in fretta e me l'hai graffiata
    è stato un dejà-vu

    Tu dici che non si può
    tra noi due mai
    ma non dire mai
    perchè le regole non sono oracoli
    su vieni, dai
    dietro a quel vicolo
    c'è un oceano
    respira e vedrai
    in acqua non si cade mai
    respira e vedrai
    cose che ancor non hai

    Lo so che la tua strada l'hai già disegnata
    ma io ti ho messo in mano una gomma ed una matita
    mi ascolti o no

    Tu dici che non si può
    tra noi due mai
    ma non dire mai
    perchè le regole non sono oracoli
    in fondo sai
    certi pericoli sono miracoli
    su vieni dai
    dietro a quel vicolo
    c'è un oceano
    respira e vedrai
    il nostro non è un mare di guai
    :114:

    Tutti applaudono, Pamela e Cesare sorridono comossi e si baciano

    Mimmo: Cesare e Pamela hanno fatto proprio come dice la canzone di Marco...hanno preso un grosso respiro e si sono buttati, e hanno trovato la felicità...dietro ad ogni vicolo, c'è sempre un'oceano ad aspettarci...forse non sempre è l'oceano che ci aspettavamo, però...
     
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  5. bella'mbriana
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    Episodio 3
    Dietro al vicolo, l'oceano
    (parte seconda)



    Rock studio, la mattina dopo

    Simona ha le cuffie nelle orchie e una pila di CD a fianco. Walter arriva da dietro e la abbraccia

    Simona (sobbalzando): Ah! Sei tu! Vuoi farmi venire un'infarto?
    Walter (tira fuori un mazzo di rose): Sorpresa!
    Simona (sorride): Ma non è il mio compleanno!
    Walter: Lo so...ma ho pensato che magari ti potevo convincere a passare la giornata con me. Sono riuscito a mollare l'officina a mio padre: un'occasione da non perdere!
    Simona (ride e lo bacia sulle labbra): Magari, amore...ma proprio non posso...ho tutti questi CD da sentire, magari un'altra volta...
    Walter (si rabbuia): Sì...un'altra volta. Sono due settimane che dici sempre un'altra volta! Ieri non sei neanche venuta al matrimonio di Cesare!
    Simona: Te l'ho detto, ho troppo da fare in questo periodo...devo guardarmi in giro per trovare nuovi artisti, se voglio fare la produttrice non posso continuare ad avere un solo cantante!
    Walter: Certo...adeso devi trovare gli artisti...poi gli dovrai far fare un disco...poi li dovrai lanciare...avrai sempre delle cose da fare Simo, ma un po' di tempo per me potresti pure trovarlo! Cazzo, ti vedevo di più quando stavi in giro per l'Europa!
    Simona: Ma tu pensi che io mi diverta?
    Walter: No! Assolutamente! Te è una vita che non ti diverti più!
    Simona: Adesso parli come Marco...
    Walter (facendo gesto delle "rotelle" che girano): E non ti sfiora l'idea che se lo diciamo in due, magari è vero?
    Simona (sospira): Senti, Walter...io adesso non ho proprio tempo di stare qui a litigare con te. Per cui, per favore...
    Walter: Me ne vado, me ne vado. Scusami se ho osato venire a dare il buongiorno alla mia ragazza (amareggiato) quando avrai tempo di stare un po' con me, fammi uno squillo...magari, se fosse possibile vederci prima che uno dei tuoi "artisti" vinca il grammy, mi faresti un grosso piacere! (se ne va, Simona sbuffa e si appogia alla parete)


    Corridoio del liceo

    Pamela e Lucia passeggiano e chiacchierano

    Lucia: Allora...com'è il primo giorno da sposati?
    Pamela: E come dev'esse Lucì...Cesare, ieri sera, co tutto quello che s'è bevuto, appena ha posato la testa sur cuscino...bum!...stecchito! N'o svejavo più manco co' 'e botti de capodanno!
    Lucia: No! Si è addormentato la prima notte di nozze!
    Pamela: E c'o so...ma quello Cesare è così, 'e cose nun e fà mai quanno uno s'aspetta ch'e dovrebbe fare...è na sorpresa continua (Lucia ride) Immagino che co' Giulio, invece, a primma notte de nozze...
    Lucia (fà una smorfia): Guarda, lasciamo perdere la mia prima notte di nozze che...
    Stefania (arrivando eccitata): Ragazze, non ve lo potete immaginare! Una notizia fantastica!
    Lucia: Ti pubblicano un altro libro?
    Stefania: No, non riguarda me, riguarda la scuola! Lo sapete che oggi pomeriggio c'è l'incontro con il preside di quella scuola di Tolosa...che ci deve parlare del loro modello d'integrazione razziale, no? (Lucia e Pamela annuiscono) Mi hanno appena avvisato dal provveditorato che hanno deciso di mandare un nostro insegnante lì per un anno, così da poter studiare il modello sul campo e riproporlo qui una volta tornato!
    Lucia (strabuzza gli occhi): Ma è una cosa bellissima! Uno scambio culturale, è magnifico!
    Stefania: Adesso vado a mettere l'avviso in sala professori: chi si vuole candidare entro domani deve presentare un progetto di massima su come affronterebbe la questione dell'integrazione. Monsieur Belleville sceglierà il migliore e l'insegnante che l'avrà proposto andrà in Francia!
    Pamela: Lucì, e perchè nun te presenti te? 'O parli pure bene er francese
    Stefania: Eh...e mica è una cattiva idea...
    Lucia (scuote la testa): No no, dove mi presento...con cinque figli...e poi adesso c'è pure Marta, Eva e Marco hanno bisogno di me, so' giovani. Ci sono altri insegnanti più giovani, che potranno fare sicuramente un ottimo lavoro!
    Stefania: Vabbe', come vuoi...io scappo, che devo mettere l'annuncio in sala professori...Ci vediamo dopo! (se ne va)
    Lucia e Pamela: Ciao!
    Pamela: Ma sei sicura?
    Lucia: Ma sì che sono sicura! Ma che faccio, lascio Giulio da solo per un anno? Figurati quello che combina! E poi non conviene neanche a te, che se io me ne vado Giulio sequestra Cesare e te lo fà vedere col binocolo, te lo fà vedere...
    Pamela: Ah, per quello nun te preoccupa'...io c'ho i miei metodi per richiamare Cesare a me quanno me serve...
    Lucia (ride): Che metodi?
    Pamela: E c'ho i miei metodi...lascia fà (si allontanano lungo il corridoio)

    Negozio per bambini

    Eva e Carlotta si guardano intorno, mentre Marta corre e afferra tutto quello che le capita sotto mano

    Eva: Marta, lascia stare le scarpine, che non ci servono...vieni qui dalla mamma (le mostra una magliettina rosa) Ti piace?
    Marta: No!
    Carlotta: Ha ragione, la fai sembrare un confetto con quella addosso...guarda un po' cosa ti ha preso la zia Carlotta (tira fuori un vestito verde a maniche corte) Ti piace?
    Marta: Sì! Io compe con tia Pappotta!
    Eva: Certo, è una pacchia fare le compere con la zia Carlotta...peccato però che siamo a Novembre e quel vestitino proprio non mi sembra l'ideale per il clima autunnale!
    Carlotta: Va bene...vorrà dire che dovrai comprare anche una bella giacchettina in tinta... Vero puffetta?
    Marta: Sì, mamma compare nacchettina!
    Carlotta: Oddio! Guarda questo cappellino, è bellissimo! (lo fà indossare a Marta) Amore, sei splendida...non è vero, Eva?
    Marta: Mamma, voio pappello!
    Eva: Sì, adesso compriamo tutto il negozio (Carlotta e Marta fanno il labbruccio, Eva ride) Ma che vi siete coalizzate, voi due? Va bene, compriamo anche il cappello (Carlotta e Marta esultano)
    Marta: Papà vedere!
    Eva: Dopo andiamo anche da papà per fargli vedere tutto, certo...Ma com'è che non ti so rifiutare niente, birbantella? (si china e le fà il solletico sulla pancia, Marta ride) Chi è la monella, qui? (Marta la indica col dito) Ah, sono io? Sono io! (la prende in braccio e finge di mangiarsela) Vieni qua che ti sbrano!
    Carlotta (sorride): Sembri quasi più bambina di lei
    Eva (dà un bacio a Marta e la mette a terra): E non hai visto Marco!
    Carlotta: A proposito...dov'è Marco?
    Eva: Doveva provare dei nuovi arrangiamenti...e poi aiutava Simona con dei demo di nuovi artisti...
    Carlotta: Passa molto tempo con Simona, eh?
    Eva: Certo, è la sua manager
    Carlotta: Ma è stata anche la sua ragazza...me l'hai detto tu, no?
    Eva: Carlotta, non ci provare...lo so che non sopporti Simona perchè è la ragazza di Walter, però...
    Carlotta: Ma cosa c'entra adesso Walter? E' una vita che ci siamo lasciati! Anzi, che l'ho lasciato, per essere precisi!
    Eva (ironica): Sì, certo...quindi tu non stai cercando di farmi apparire Simona antipatica per tirarmi dalla tua parte...
    Carlotta: Ma quale parte?! Guarda che io non ho niente contro Simona, anzi...mi fà pure pena, visto che deve sopportare quel buzzurro...io lo dicevo solo per te: passano molto tempo insieme, condividono gli stessi interessi, sono anche molto amici, no?
    Eva: Sì, sono amici ma...(in quel momento si accorge che Marta si è arrampicata sul secondo ripiano e sta usando un vestito appeso come liana: dopo aver spiccato il volo, cade in una cesta di magliette, provocando le urla di spavento delle signore che ci stavano guardando dentro) Marta! (corre verso di lei)
    Marta (ridendo): Mamma, io voato!
    Eva (guardando le commesse con un sorriso imbarazzato): E'...è un po' vivace...scusate...scusate tanto...

    Bottiglieria, tarda mattinata

    Ezio (leggendo il giornale): Oh, ma sentite qua che c'è scritto...i francesi superano gli italiani nell'arte dell'amore...hanno fatto un sondaggio fra le donne europee...
    Cesare: E a chi hanno intervistato? Carla Bruni e Monica Bellucci? Ste cose nun se devono chiedere alla gente dell'alta società, ma a donne più...
    Ezio: Più come tu moje...lei sì che può giudicare...
    Cesare: Ma quanto sei delicato! Nun è che hanno intervistato pure a Stefania, per questo che siamo calati in classifica?
    Ezio: Caro mio, per tua norma e regola la mia signora non si è mai dovuta lamentare della mia arte amatoria...
    Stefania (entrando insieme a Lucia e Pamela): Arte dormitoria, vuoi dire...so' tre notti de seguito che t'addormenti!
    Ezio: Ciuciù, e che so' cose da di' queste? (Giulio e Cesare baciano le rispettive signore) E poi lo sai, so' troppo stanco per il lavoro...
    Stefania (si guarda intorno): Il lavoro, come no...guarda, lasciamo sta' che oggi nun me vojo arrabbia' (si rivolge a tutti) Allora, sono venuta per invitarvi ad un piccolo aperitivo oggi pomeriggio, in onore di Monsieur Belleville...
    Cesare: Ecco 'o là, ha trovato er francese pe te rimpiazza'! (ride insieme a Giulio)
    Ezio: Ma che te ridi? Non sai niente, è uno scambio culturale...
    Cesare: Sì, mo se chiama così (ride ancora con Giulio)
    Lucia (ridendo): No, Ezio ha ragione: è il preside di una scuola francese dove un nostro insegnante andrà per un anno a studiare il loro modello di integrazione razziale!
    Giulio (preoccupato): Che insegnante?
    Stefania: Non è Lucia, Giulio, non ti preoccupare...ha rifiutato di presentare la candidatura...
    Giulio (sorride): Ah, bene...è una bella cosa studiare l'integrazione razziale!
    Pamela (ironica): Sì...quanno 'a studiano gli antri...
    Stefania: Allora, che fate? Venite?
    Giulio: Sì, perchè no?
    Ezio: E certo, un aperitivo
    Cesare: Te quanno mai 'o rifiuti?
    Stefania: E tu Cesare?
    Cesare: Non lo so...a me 'e francesi... (fà un gesto scocciato)
    Pamela: E dai, Cè... (fà il labbruccio)
    Cesare: No, e se me fai labbrucio (Pamela insiste) e vabbe', vengo!
    Tutti: Oh, bravo Cesare!

     
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  6. bella'mbriana
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    Episodio 3
    Dietro al vicolo, l'oceano
    (parte terza)




    Rock Studio, mezzogiorno

    Marco sta mettendo via gli strumenti, insieme agli altri musicisti

    Marco: Oh, alla grande oggi, eh? Stiamo andando proprio bene!
    Batterista: Tutto merito della star! (lo tocca nelle parti basse)
    Marco (ride): Lo sapevo che non vi dovevo presentare Walter! Mi sono rovinato con le mie mani!
    Tastierista: Marco, noi annamo a farci un panino da quarche parte...Vieni?
    Marco: No no, io torno a casa da Eva e Marta...
    Bassista (prendendolo in giro): Lui torna a casa da Eva e Marta!
    Tastierista (in falsetto): Marcolino, non fare tardi insieme a quei diavoletti degli amici tuoi! La tua Evuccia si sente sola! (ridono)
    Marco: Sì, ridete, ridete...tanto lo so che è tutta invidia...
    Bassista (ironico): Sì infatti, non vedo l'ora di diventare un noioso padre de famiglia come te!
    Batterista: Vabbe', comunque sempre mejo noioso padre de famiglia de com'era quando siamo partiti per l'X-tour...i giorni prima del concerto a Milano...
    Tastierista: Mamma mia! Sembrava de sta' a sona' cor morto vivente!
    Bassista: Io c'avevo paura che a momenti me mozzicava, stavo pronto a tiraje er basso in testa, casomai je veniva n'attacco...
    Marco: Ma dai! Non ero mica così intrattabile! (i tre lo guardano male) Forse un po' di cattivo umore (i tre strabuzzano gli occhi)...vabbe', stavo di merda e non mi ci si poteva accosta'...
    Batterista (facendo "così così" con la mano): Eh! Adesso ti stai avvicinando alla verità...vabbe', noi annamo...ciao!
    Marco: Ciao! (i musicisti se ne vanno, marco finisce di mettere a posto)
    Marta (entrando insieme a Eva): Papà! (corre e gli salta addosso)
    Marco (la afferra e le fà fare due giri per aria prima di darle un grosso bacio e di stringerla forte): Amore mio! Ma quanto sei bella!
    Marta: Papà, compato pappello! (mostra orgogliosa il suo nuovo acquisto)
    Marco: Ma è bellissimo! E ti sta una meraviglia! (vede Eva e sorride) Ehi...
    Eva: Ehi (si avvicina e lo bacia sulle labbra)...tua figlia non ha voluto saperne di aspettarti a casa...ha insistito per farti vedere subito il suo grande acquisto!
    Marco: Avete fatto benissimo a venire...bisogna festeggiarlo questo cappello nuovo! (fà naso naso con Marta)
    Eva (sibillina): Be'...ci sarebbe anche qualcos'altro da festeggiare (Marco la guarda interrogativo)...sono stata all'Università...
    Marco (illuminandosi): Ti hanno presa!
    Eva (sorride esultante): Sì!
    Marco: Evvai! (si abbracciano includendo anche Marta e poi girano in tondo con piccoli saltelli)
    Marta (ride): Mamma confitto imici!
    Marco: Li ha sbaragliati, i nemici! E' troppo forte la mamma!
    Marta: Fotte fotte!
    Eva (ride): Ho un bellissimo fan club, non c'è che dire...
    Marco: Dobbiamo assolutamente festeggiare...sapete cosa facciamo? Ce ne andiamo a Ostia! Mangiamo in un bel ristorantino sulla spiaggia e poi ce ne andiamo al Luna Park!
    Marta: Sì! Luna Pak!
    Marco (sorride a Eva): Eh? Che dici?
    Eva (annuisce): Mmh...è una bellis...
    Simona (entrando trafelata): Marco, meno male che sei ancora qui! Mi devi assolutamente aiutare! Ho bisogno di un secondo parere su quei CD...
    Marco: Sì, Simo...magari domani...
    Simona: No! Assolutamente! Devo finire per oggi, domani inizio già a chiamare quelli che mi piacciono, e...me l'avevi promesso che mi aiutavi!
    Marco: Lo so Simona, ma...
    Eva: No Marco, ha ragione lei...gliel'avevi promesso (prende Marta in braccio) Vorrà dire che festeggeremo stasera...
    Simona: Festeggiare cosa?
    Marco: Eva è stata ammessa all'Università
    Simona (sorride): Ma è magnifico! Complimenti! (la abbraccia)
    Eva: Grazie
    Simona: Be'...allora bisogna festeggiare sul serio (si illumina) Ci sono! Perchè non facciamo un'uscita a quattro stasera? Così ne approfitto anch'io per stare un po' con Walter, l'ho trascurato ultimamente...
    Marco (guarda Eva): Tu che dici?
    Eva (sorride): E' una bellissima idea!
    Simona: Bene, allora è deciso! (prende Marco per un braccio) Adesso vieni, che abbiamo un sacco di cose da fare...

    Marco va via insieme a Simona, lanciando ad Eva uno sguardo di scusa. Eva sorride rassicurante, poi, dopo che sono usciti, si rabbuia e sbuffa

    Marta: Mamma, no luna pak?
    Eva: No tesoro, niente luna park...
    Marta: Che arezza! (Eva ride)


    Palestra della scuola, pomeriggio

    C'è una tavola imbandita con stuzzichini e aperitivi. Giulio, Lucia, Cesare e Pamela entrano. Stefania sta parlando con Belleville

    Stefania: Ah, eccovi qui. Jacques, lei è Lucia Liguori, una delle nostre insegnanti e lei è Pamela, la segretaria della scuola
    Lucia: Enchantè, Monsieur Belleville. J'espère que vous vous soyez senti bien accuelli dans notre école
    Belleville: L'accoglienza è stata davvero calorosa (le fà uno sguardo d'intesa) ...è meglio che parliamo italiano, mi sembra di capire che i signori qui sono un po'...confusi

    Lucia ride, mentre Giulio e Cesare si guardano come a dire "Ma questo che vuole?"

    Lucia: Lui è mio marito Giulio e lui è mio cognato Cesare, il marito di Pamela
    Belleville (stringendo la mano ai due): Molto piacere...siete molto fortunati, le vostre mogli sono tres charmantes (Pamela e Lucia sorridono lusingate, Giulio e Cesare continuano a mandarsi occhiate reciproche) E inoltre la signora ha una pronuncia francese impeccabile...si candida anche lei per lo stage nella mia scuola?
    Lucia: No, no...lascio il campo ai colleghi più giovani
    Belleville: Ma lei è giovanissima! Tanto giovane quanto incantevole
    Lucia (fà un risolino): Grazie (Giulio lancia un'occhiata di fuoco a Belleville)
    Ezio (arrivando e passando un braccio attorno alle spalle di Belleville): Giacche, vieni che te devo fa' assaggia' certe bruschette che so' un capolavoro!
    Belleville: Ezio, io preferisco la cucina francese
    Ezio: Ma che francese! Vie' qua, che te converto io! (si allontanano)
    Stefania (notando gli sguardi stupiti degli altri): E che devo fa'? Li ho presentati e subito so' diventati amici per la pelle! (li guarda preoccupata) Sentite, io vado a controllare prima che Ezio me combina qualche guaio (si allontana in direzione dei due)
    Lucia (ride): Hai visto che persona alla mano? E' diventato pure amico di Ezio!
    Giulio (ironico): Eh...proprio socievole...subito fà amicizia con tutti...
    Lucia: Dai Giulio, non mi fare il geloso adesso! Si è soltanto comportato da persona gentile, cosa che tu...eh? non è che fai proprio spesso!
    Giulio: Gentile...ja faccio vede' io a gentilezza...se allunga a mano ja taglio
    Lucia: Ecco, appunto...
    Donna sulla trentina: Lucia!
    Lucia: Silvia, ciao! Lui è mio marito, Giulio...lei è Silvia, la nuova insegnante di francese...Pamela la conosci già...
    Pamela: E lui è Cesare, mio marito
    Silvia: Il novello sposo! Tanti auguri!
    Cesare: Grazie, grazie
    Giulio: Insegni francese? Quindi te sei candidata per..
    Silvia: Sì, sono l'unica candidata a dire la verità...d'altra parte il francese lo parliamo solo io e Lucia qui a scuola...e posso capire che alla sua età...
    Giulio: Che età, scusa?
    Silvia: Ma io non volevo mica offendere!
    Giulio (sorride ironico): Ah, me pareva...
    Silvia: Lucia è giovanissima, ci mancherebbe...solo che quella dell'integrazione razziale è una tematica molto recente, capisco che quelli della vostra generazione possano sentirsi un po' a disagio...
    Giulio: Quelli della nostra generazione se sentono a disagio!
    Cesare: Giulio, calmate...
    Silvia: Sì, magari Lucia non ha proprio la forma mentis adatta per...
    Giulio: Mi moje a tiene 'a forma mentis! Anzi, sai che te dico? Che pure Lucia se candida pe anna' a Tolosa!
    Cesare: Ecco 'a là! (si passa una mano sulla faccia)
    Lucia: Giulio! Ma dici sul serio?
    Giulio: E certo che dico sul serio! Perchè te nun saresti capace de fà l'integrazione razziale?
    Lucia: Sì...certo! Allora mi candido!
    Silvia (poco convinta): Ah, bene...sono proprio contenta
    Lucia: Vado subito a dirlo a Stefania! (prende il viso di Giulio fra le mani e gli stampa un bacio sulle labbra): Sei il marito migliore del mondo! (si allontana)
    Cesare (scuotendo la testa): Sei er deficiente più deficiente der mondo...che amarezza!


    Ristorante a Trastevere, sera

    Marco, Eva, Simona e Walter si siedono a un tavolo

    Marco: Eccoci qua (guarda Eva)...il ristorante del nostro primo appuntamento
    Eva: Il nostro primo appuntamento mancato...
    Simona: Come mancato?
    Walter: E' una lunga storia...
    Simona: C'entri anche tu?
    Marco (scoppia a ridere): E c'entra sì! (Walter lo guarda male) Io avevo invitato Eva a cena fuori, ma poi mi sono fatto convincere da Walter a cedergli il posto...
    Simona: E perchè?
    Marco: Vabbe', lui si era preso una cotta per Eva e io...io ero un'idiota, come al solito...
    Simona (rivolta a Eva): Quindi all'appuntamento si è presentato Walter al posto di Marco...
    Eva: Be'...non proprio...
    Marco (scoppia a ridere di nuovo): Diciamo qualcuno che gli somigliava!
    Walter: Come siamo allegri stasera! Passato una bella giornata?
    Simona: Eh, bellissima! E' stato tutto il pomeriggio con me ad ascoltare CD!
    Marco: E che CD!
    Simona (scoppia a ridere): Quello delle canzoni folk era fenomenale!
    Marco: Perchè, i metallari non ti sono piaciuti? (ridono entrambi)
    Eva (cercando di inserirsi nella conversazione): Il rock duro è un genere difficile...
    Simona: Ma il pezzo migliore è stato il gruppo di percussionisti!
    Marco (quasi cade dalla sedia dalle risate): Oddio! Quelli se li mandiamo in Africa ci denunciano per traffico di rifiuti tossici!
    Simona (continuando a ridere): Mamma mia, che elementi! Però qualcuno che si salvava c'era!
    Marco: Sì, quella ragazza che suonava la chitarra mi è piaciuta...dovresti chiamarla
    Eva (ci riprova): Che genere di musica suonava?
    Simona: Dici? Però anche quella coppia, dove lui suonava il pianoforte e lei cantava...
    Marco: Sì...erano un po' troppo melodici, però...
    Simona: Già, forse hai ragione...

    Simona e Marco continuano a parlare di lavoro e a scherzare fra di loro, Eva e Walter si scambiano uno sguardo sconsolato


    Salotto di casa Cesaroni, la mattina dopo

    Eva e Carlotta sono sedute al tavolo e bevono un succo di frutta

    Eva: ...e sono andati avanti così per tutta la serata! Non mi ha neanche degnata di uno sguardo, una parola...e meno male che dovevamo festeggiare la mia ammissione all'Università!
    Carlotta: Be'...te l'avevo detto che passano troppo tempo insieme...
    Eva: E non hai ancora sentito la parte migliore! Si sono divertiti così tanto che stasera vogliono replicare! (appoggia il mento alle mani e scuote la testa) No, ma io non ci vado...sono stufa di fare la bella statuina! Mi invento un bel mal di testa...
    Carlotta: E lasci andare Marco a cena da solo con Simona?
    Eva: Da solo...c'è Walter, non sarebbe da solo...e poi quando sente che ho il mal di testa Marco resta a casa con me, ne sono sicura
    Carlotta: Certo, è probabile...ma se invece dovesse uscire? Potrebbe riscoccare la scintilla da un momento all'altro...
    Eva (allarmata): Ma quale scintilla! Gliela faccio scoccare io la scintilla, gli dò fuoco a tutti e due!
    Lucia (entrando dalla cucina): Adesso non esagerare! Vuoi lasciare tua figlia senza padre?
    Eva (si alza e la abbraccia): Mamma...che devo fare?
    Lucia: Be'...devi essere pronta per la battaglia!
    Carlotta: E se ti servisse un rinforzo...verrò anch'io stasera con voi!
    Lucia: Buona idea! Dov'è che andate?
    Eva: A una sagra di paese...
    Lucia: Perfetto! Allora, ti porti anche Marta! Marco non sa resistere a Marta, lo avrai tutto per te!
    Carlotta: E io provvederò a distrarre Simona...
    Eva (la guarda): Che hai in mente?
    Carlotta (sorride): Aspetta e vedrai...



     
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    Ieri ho riletto le FF che hai ripassato per rinfrescarmi la memoria.Ho apprezato ancore di più la tua bravura.Alcune cose erano davvero commoventi :uhm: :uhm: ,altre facevano morir dal ridere. :17: :262: :262:
     
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    QUOTE (marek @ 27/2/2010, 16:49)
    Ieri ho riletto le FF che hai ripassato per rinfrescarmi la memoria.Ho apprezato ancore di più la tua bravura.Alcune cose erano davvero commoventi :uhm: :uhm: ,altre facevano morir dal ridere. :17: :262: :262:

    Eccolo qua il mio fan preferito! :257:
    Ti dedico quest'ultimo capitolo del "ripasso" prima di cominciare a postare i nuovi...
    Buona lettura!


    Episodio 3
    Dietro al vicolo, l'oceano
    (parte quarta)




    Bottiglieria, pomeriggio

    Giulio e Cesare servono i clienti, Ezio è seduto sullo sgabello con Marta in braccio

    Ezio (a Marta): Allora, sei contenta che la nonna va in Francia?
    Marta: No piace Fanza
    Cesare: Ecco...'a nipote è più intelligente der nonno...
    Giulio: A Ce', a finisci co' sta storia? Quella se stava a vanta' troppo, me so' innervosito! E po' nun è mica detto che a prendono...mo stanno a fa' 'e selezioni...
    Cesare: Ma te l'hai visto quel mussiè Bellì? "Che pronuncia perfetta" "Lei è giovanissima"...a quello je piace Lucia...s'a porta in Francia e po' ce prova!
    Giulio: Ma che ce prova? E comunque io me fido de mi moje...pure se ce dovesse prova'...Lucia mi è fedele
    Ezio: E chi dice de no!
    Giulio: Appunto...
    Ezio: Certo, un anno intero lontano da casa...
    Cesare: Circondata da francesi...
    Ezio: Che so' pure più focosi degli italiani, a detto er sondaggio
    Giulio: Ah, se l'ha detto er sondaggio...
    Marta: Papà no piace fanzesi! Maconi con mamma!
    Giulio: I francesi facevano i lumaconi co' Eva?
    Cesare: Lo vedi? La bocca della verità...
    Ezio: E Eva stava insieme a Marco...
    Cesare: Figurati Lucia, da sola...
    Marta: Fanzesi, maconi con nonna!
    Giulio: Oh, oh! Che lumaconi co' nonna! (si toglie il grembiule)
    Cesare: E mo 'ndo vai?
    Giulio: Vado a scola a me ripijà Lucia...prima che sia troppo tardi...
    Marta (allunga le braccia verso Giulio): Pure io nonna!
    Giulio (la prende in braccio): Vie' qua, bella de nonno! Namo!
    Marta: Io padazzina! Coppisco fanzesi!
    Giulio: Brava! Andiamo a colpirli sti francesi! (escono)
    Cesare: Così si fà! Roma caput mundi!
    Ezio: Famme na biretta, và...
    Cesare: Perchè nun t'a fai te? Tie', qua sta er boccale e là sta er fusto...servite (si mette a servire gli altri clienti)
    Ezio: A questo punto siamo arrivati (si alza e va verso il fusto) Che amarezza!


    Sala professori, pomeriggio

    Belleville è seduto con Stefania ad un capo del tavolo, ai loro lati ci sono Silvia e Lucia e poi gli altri professori che assistono

    Silvia:...e quindi, io credo che l'esempio che ha dato la Francia, con il veto di indossare il velo o altri simboli religiosi a scuola, sia quello che dovremmo seguire tutti. La scuola dev'essere un luogo neutrale: chiunque entra deve lasciare fuori tutto ciò che riguarda la propria cultura, religione, usi e costumi. Soltanto così potremo realizzare una vera integrazione razziale...e costruire una società laica, dove le diverse culture possano coesistere pacificamente
    Lucia (sottovoce): Possano ignorarsi pacificamente...
    Silvia (piccata): Hai qualcosa da dire, Lucia?
    Lucia: Per la verità, sì. Scusami, ma...sai com'è...quelli della mia generazione sono dei sognatori, ci piaceva pensare che la diversità fosse una ricchezza, non un problema...ci piaceva viaggiare non per andarci a chiudere in un resort extra-lusso, ma per scoprire mondi diversi, parlare con le persone, mangiare i piatti del posto...imparare da chi è diverso da noi (intanto Giulio, tenendo Marta per mano, è arrivato all'ingresso della sala professori, ma sentendo Lucia parlare si è fermato a guardare dalla porta socchiusa) E sai qual era la cosa più bella? Che spesso scoprivamo che non eravamo poi così diversi...che le diversità erano soltanto superficiali, ma in fondo volevamo tutti le stesse cose dalla vita (si rivolge a Belleville e Stefania)...è per questo che io credo che la Francia abbia sbagliato a vietare il velo e gli altri simboli religiosi a scuola...questo non ha fatto che inasprire gli animi e spinto la gente a barricarsi ancora di più nel proprio guscio. Invece, io penso che...che dovremmo lasciarli esprimere questi ragazzi, dovremmo dirgli di non lasciare niente fuori dalla scuola, ma di portare tutto dentro (Lucia si infervora sempre di più mentre parla, Belleville e Stefania la ascoltano sorridendo, mentre Giulio la guarda incantato dalla porta e Marta guarda il nonno incuriosita) Dovrebbero parlare fra di loro, confrontarsi sui modi diversi in cui affrontano la vita...e chissà che non scoprano di essere più simili di quanto non pensassero, proprio come noi quando viaggiavamo...non possiamo imporgli una società prefabbricata, che tra l'altro è stata costruita a nostra immagine e somiglianza, per soddisfare le nostre esigenze...le loro sono diverse, e saranno loro a costruirsi la società più giusta per loro stessi...una società che probabilmente sarà diversa da quella a cui siamo abituati, ma chissà?...potrebbe persino essere migliore.

    Lucia finisce di parlare e i professori in sala, prima timidamente poi con forza, applaudono. Giulio sorride e scuote la testa, prende Marta in braccio e si avvia lungo il corridoio

    Marta: Nonno, no coppiamo fanzesi?
    Giulio: No Marta, li lasciamo stare i francesi per oggi
    Marta (sorride): Nonna bava!
    Giulio (le dà un bacio): Sì, la nonna è proprio brava
    Marta: Io da gande fare maetta come nonna!
    Giulio: 'A maestra? Ma nun volevi fa' 'a spadaccina, te?
    Marta: Maetta padazzina
    Giulio (ride e le dà un altro bacio): Bella de nonno!


    Sagra di paese, sera

    Eva, Marco con Marta per mano, Simona, Walter e Carlotta passeggiano per le strade del paese piene di stands gastronomici e non

    Marta (indicando uno stand): Posutto! Papà, veni (tira la mano di Marco e corre verso lo stand)
    Eva: Marco, non gliene far mangiare troppo! (sorride agli altri) Va pazza per il prosciutto...io vado a controllare, che Marco non le sa dire di no (si avvia verso lo stand)
    Simona: Vabbe', magari possiamo andare anche noi...
    Carlotta: Non ci posso credere! Walter, guarda lì!
    Walter (guarda nella direzione indicatagli da Carlotta): No no no no....la gara di tirassegno con te non la faccio!
    Carlotta: Dai, dai...è una vita che non la facciamo!
    Walter: Ho detto di no!
    Carlotta: Che c'è Masetti...hai paura? (Simona guarda l'uno, poi l'altra con aria preoccupata)
    Walter: Ma che paura e paura...volevo solo risparmiarti un'umiliazione, ma se proprio ci tieni...prego, a lei la prima mossa (vanno verso il tirassegno)

    ...

    Walter: E vai! Colpito anche questo!
    Carlotta: Non vale, hai imbrogliato!
    Walter: Ma che imbrogliato? Come si fà a imbrogliare al tirassegno?
    Carlotta: Non lo so, ma tu l'hai fatto!
    Walter (avvicinando il viso al suo): La sconfitta brucia, eh? (Simona strabuzza gli occhi) Vabbè, giusto perchè sono un signore...faccio scegliere a te il premio
    Carlotta (sorride): Davvero? Sì! (saltella) Allora, prendo il cagnolino di peluche, perchè è tenero e cuccioloso proprio come te (gli scuote il naso con le dita, Walter sorride, Simona è sempre più sconvolta) Adesso però, voglio la rivincita all'autoscontro...
    Walter: Ah...ma allora sei un'amante del rischio...però chi arriva prima si sceglie la macchina!

    Walter e Carlotta scattano prima che Simona si renda conto di cosa è successo. Gli corre dietro, ma quando arriva i due sono già sulle macchine a scontrarsi e a ridere come pazzi. Simona resta a guardarli con aria afflitta.


    Salotto di casa Cesaroni

    Giulio è seduto sul divano, cambia distrattamente i canali. La porta d'ingresso si apre, entra Lucia. Giulio spegne il televisore e si alza.

    Lucia: Amore, sei rimasto ad aspettarmi? Te l'avevo detto che facevo tardi, dopo la riunione siamo andati tutti a cena fuori...
    Giulio: Lo so, lo so...volevo farti le congratulazioni di persona (si baciano)
    Lucia (lo guarda e sorride): Amore, che c'è?
    Giulio (sorride): Te lo puoi immaginare, no? Non è che sia molto felice di vederti andar via per un anno...
    Lucia: Giulio, ma se tu non vuoi, io...
    Giulio: No no, tu devi andare, è una cosa importante...e nessuno la può fare meglio di te
    Lucia (ride): E tu che ne sai?
    Giulio: Ti ho vista oggi pomeriggio...t'a sei divorata qua regazzina
    Lucia: Sei venuto a scuola?
    Giulio: Sì...ti volevo impedire di partecipare alla selezione, ma poi ho sentito la passione che ce mettevi e le cose che dicevi (scuote la testa) ...io sono orgoglioso di essere tuo marito
    Lucia (sorride): E io non smetterò mai di dirmi quanto sono fortunata ad essere tua moglie (si baciano)
    Giulio: Oh...però se quarcuno fà er lumacone...
    Lucia: ...gli buco quattro ruote su quattro!
    Giulio: Semo sicuri? Io er cavatappi t'o dò, però...
    Lucia: Parola d'onore (ride)
    Giulio: Vabbe'...(ride e la bacia di nuovo)


    Sagra di paese

    Marco e Eva guardano Marta che fà il giro sulla giostrina. Marco ogni tanto lancia un'occhiata preoccupata ad Eva

    Marco: Vabbe', adesso basta...mi dici che c'hai?
    Eva (senza guardarlo): Niente...che dovrei avere?
    Marco: Non lo so...è mezz'ora che guardi fisso davanti a te!
    Eva: Sto guardando nostra figlia (si gira verso di lui) dovrei guardare te per caso?
    Marco: Ma che, ce l'hai con me?
    Eva (torna a guardare davanti): E perchè dovrei? Sei sempre così premuroso, pieno di attenzioni...per tua figlia e per la tua manager!
    Marco: Che c'entra Simona, adesso?
    Eva: Ieri avete passato una bella serata, no?
    Marco: E' stata una serata fra amici...
    Eva: Certo! Gli amici eravate tu e Simona, perchè io e Walter non abbiamo spiccicato una parola!
    Marco (ride): Non ci posso credere! Sei gelosa di Simona?
    Eva: Sono contenta che tu ti diverta...
    Marco: Andiamo, amore...come fai a essere gelosa di Simona? L'ho lasciata per te, te lo ricordi? (Eva non risponde, Marco allunga la mano per scostarle una ciocca di capelli, ma Eva si sposta) Eva...adesso stai esagerando
    Eva: Ah, sto esagerando? Tu preferisci passare il tempo con la tua manager invece che con me, e io sto esagerando?
    Marco: Stasera sto con te, no? (si guarda intorno) Dov'è Simona?
    Eva: Certo...perchè c'è nostra figlia...e Carlotta sta facendo la scema con Walter per distrarre Simona...

    La giostra smette di girare

    Marta: Papà, callo!
    Marco: Vuole fare il giro sul cavallo...io vado a sorreggerla, magari per quando torno avrai finito di dire stupidaggini!

    Marco va sulla giostra, toglie Marta dall'elicottero e la mette sul cavallo, poi rimane vicino a lei per evitare che cada. Eva, rimasta sola, sbuffa. A un tratto viene avvicinta da una giovane donna

    Giovane donna: Ma quello ill'è Marco Cesaroni?
    Eva (sospira): Sì...
    Giovane donna: E la piccina è la su figliola (guarda Eva) e te sei la mamma! Ti ho visto in televisione! Che bellina che sei...dal vivo anche meglio!
    Eva (sorride): Grazie...tu sei una fan di Marco?
    Giovane donna: Eh...i'mmi garba molto il tu omo, 'anta bene...ma stavate litigando prima?
    Eva (si rabbuia): Lasciamo perdere...
    Giovane donna: Ma che si litiga con un pezzo di figliolo 'ome quello? 'on tutte le 'anzoni che t'ha scritto...l'ultima te l'ha dedicata davant'a tutti, te sei pure salita sul palco...
    Eva: Sì...e quella è stata l'ultima cosa carina che ha fatto per me...
    Giovane donna: E te che fai? Stai sempre ad aspetta' che lui faccia una 'osa 'arina per te? Falla te per lui, una volta tanto! (Eva la guarda) Bisogna tenerseli boni gli omini...

    Intanto la giostra ha smesso di nuovo di girare, Marco e Marta scendono e vanno verso Eva. Appena Marco si avvicina, la giovane donna gli butta le braccia al collo e gli stampa un bacio sulle labbra. Marco si ritrae sbigottito, Eva strabuzza gli occhi

    Giovane donna: Oh pallina, te tu ce l'hai 'utta la vita, 'un fa' storie per un bacetto! (le dà un buffetto sulla guancia) Mi raccomando, eh? Io vò a re'uperare l'omo divano...Paolino, dai che si và a'ccasa su, smetti di gio'are a freccette! (si allontana)
    Marco (ancora un po' intontito): Ma chi è?
    Eva (ride e gli stampa un bacio sulle labbra): Questo ti piace di più?
    Marco (sorride): Ehi...a cos'è dovuto quest'improvviso cambiamento d'umore?
    Eva: Diciamo che qualcuno mi ha fatto vedere le cose da un'altra prospettiva...
    Marco: Ma per caso c'entra la signora di prima? Mi sta simpatica, allora (le passa un braccio intorno alle spalle, mentre Eva prende Marta per mano)
    Eva (con aria finto-arrabbiata): Ah, ti sta simpatica?
    Marco (la guarda): Mai quanto te

    Eva sorride e si baciano, poi si allontanano insieme


    Sotto casa di Simona, notte


    Walter e Simona camminano fino al portone

    Simona: Ecco qua, questa splendida serata è finalmente finita!
    Walter: Be', se non avessi avuto quella faccia appesa tutto il tempo, magari ti saresti anche divertita!
    Simona: Certo, come te e la tua amichetta, giusto?
    Walter: Carlotta non è la mia amichetta...
    Simona: A guardarvi si direbbe il contrario...
    Walter: Ma smettila di nasconderti dietro alla gelosia...lo sai perchè ci sono stato bene con Carlotta? Pechè lei almeno mi fà ridere, mi diverte, mentre tu...
    Simona: Oh, mi hai stufato con questa storia del divertimento! Ma cosa credi, che un rapporto di coppia sia una specie di parco giochi? (alza gli occhi al cielo) Sei proprio un bambino!
    Walter: Ah, sono un bambino! Allora forse ti dovresti cercare qualcun'altro, una persona matura come te...
    Simona: Forse lo farò! E tu potresti andare a divertirti con la tua amichetta!
    Walter: Magari lo faccio!
    Simona: Bene!
    Walter: Bene!
    Simona (deglutisce): Già, forse è meglio così...ci prendiamo una pausa, e...
    Walter: Ma che cazzo stai dicendo?!
    Simona: L'hai detto anche tu, no? Forse...forse non siamo fatti l'uno per l'altra...
    Walter: Bene...allora sai che ti dico? Cercati il tuo uomo maturo...ma se per caso le cose dovessero andare male, poi non venire a farti consolare da me stavolta...per te Roger Rabbit ha chiuso bottega! (se ne va arrabbiato)
    Simona (dà un pugno nel muro): Ahia! (si massaggia la mano)


    Camera di Marco e Eva

    Marco poggia con delicatezza Marta nel lettino, poi resta a gurdarla mentre dorme, sorridendo

    Eva (entrando): Ti incanti sempre a guardarla...
    Marco (si gira e le sorride): E' l'unica che mi fà quest'effetto...a parte te
    Eva (gli dà un bacio sulle labbra): Il bagno è libero...vai
    Marco: Ok

    Marco va in bagno, quando alza gli occhi verso lo specchio si ferma stupito. Attaccato allo specchio c'è un foglio di carta, sembra la pagina di un diario. Lo stacca e comincia a leggere

    "E' uno con gli occhi neri come il petrolio, e come il petrolio liquidi, profondi e preziosi. E' uno che si incanta a guardare dove gli altri non guardano, è uno che si annota i pensieri che lo svegliano la notte. E poi li protegge dallo sguardo degli altri come se fossero le password del suo cuore. Come se, scoprendole, chiunque potesse entrare lì dentro e farci tutto il casino che vuole. E' un solitario, e lui pensa di esserlo perché è sfigato, ma io so che lo è perché è un dimante, e con le unghie e con i denti lo strapperei a quella miniera profonda dove questo dio cieco lo ha precipitato, fino a consumarmele tutte, le unghie e i denti. Perché snza di lui non voglio graffiare né mangiare" (dal libro “Quello che non sai di me”)

    Marco finisce di leggere e sorride fra sé

    Eva (dalla porta): L'ho scritto tre anni fà, d'estate...dopo il traghetto, hai presente?
    Marco (si gira a guardarla): Davvero pensi queste cose di me? (Eva annuisce, Marco sorride) E'...è bellissimo
    Eva: E' solo la verità...e così forse capirai perché ho tanta paura di perderti...perché sono gelosa di Simona, o di qualunque altra donna possa avvicinarsi a te e accorgersi di quanto sei speciale...e magari prima o poi incontrerai qualcuna a cui vorrai dare davvero la password del tuo cuore...qualcuna speciale come te...
    Marco (scuote la testa): Speciale...devo essere davvero un cretino speciale se non riesco neanche a farti capire quello che sei per me...come puo' venirti in mente che io possa mai preferire un'altra donna? (sorride incredulo)
    Eva (sorride): Lo so che non lo faresti mai...e poi adesso c'è nostra figlia...
    Marco (incredulo): Nostra figlia? Tu credi che io stia con te perché c'è Marta?
    Eva: No, certo che no...diciamo che aiuta...
    Marco (continua a scuotere la testa): Tu non sai di cosa parli...la password del mio cuore l'hai già trovata tu, da una vita...e ci hai fatto tanto di quel casino che nemmeno lo riconosco più (Eva ride)...e devi averla anche cambiata la password e senza dirmi niente, perchè io non riesco a darlo a nessun'altra...ci ho anche provato, ma è tutto inutile (si avvicina e le prende il viso fra le mani) Ma lo sai quante volte mi sveglio la notte e resto lì a guardarti, perchè ancora non ci credo che sei mia? (Eva sorride) Tu sei un sogno diventato realtà, Eva...e Marta...Marta è la cosa più bella di tutta la mia vita, ma lo sarebbe stata anche se non fosse stata mia...la cosa che conta è che sia tua, io la amo così tanto perché è tua figlia (sorride)...e sono così orgoglioso di essere suo padre perché l'ho fatta insieme a te
    Eva (commossa): Lo vedi? Dovevo essere io a fare una cosa carina per te e tu devi sempre surclassarmi!

    Ridono entrambi. Marco le dà un bacio sulle labbra, poi si avviano insieme verso il letto. Si distendono e si abbracciano

    Marco (assaporando il profumo dei capelli di lei): Ecco, se proprio vuoi fare una cosa carina per me, tienimi così tutta la vita...
    Eva (ride): Tutta la vita? Mi sembra un po' difficile, non credo che Marta sarebbe d'accordo
    Marco (sbuffa): Ok...allora, tutta la notte?
    Eva (lo guarda negli occhi): Tutta la notte si può fare

    Marco sorride e comincia a baciarla, Eva risponde e si stringe a lui

    FINE EPISODIO



    E con questo abbiamo finito col ripasso!
    Il prossimo episodio si chiamerà "Parla con me" e vedremo Eva alle prese con un nuovo lavoro e Marco sballottato fra Walter e Simona, non saprà più dove girarsi poraccio!
    :D
     
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    Laura sono molto onorato per questa dedica!
     
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    L'ultimo episodio che hai postato è particolarmente bello.C'è anche una special guest star d'eccezione:la nostra Francesca.
     
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  12. bella'mbriana
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    Sì, lo so che avevo detto che vi avrei lasciato un giorno di pausa...ma visto che ho scritto un po' adesso posto...tanto qua sta, potrete leggerlo quando vi pare :101:
    Buona lettura, spero vi piaccia!



    Episodio 4
    Parla con me
    (parte prima)




    Casa Cesaroni, mattina

    Rudi e Mimmo sono sul divano e litigano per il telecomando. Giulio scende le scale con una valigia in mano, seguito da Marco.

    Giulio: Rudi! E finiscila di fare il cretino! Vai a prendere le altre borse di sopra...Mimmo, pure te...vai a vedè se Lucia ha bisogno di qualcosa (esce insieme a Marco)
    Rudi: (guardando le valigie che Giulio e Marco hanno in mano e avviandosi verso le scale): Ancora ci stanno borse da portare? Che, si porta dietro tutta la casa?

    Mimmo: Oggi a casa mia c’è confusione come al solito. Ma purtroppo non è la solita confusione...tutti sono agitati perchè Lucia sta partendo. Starà via per un anno, a lavorare in una scuola francese e questa cosa ci rende tutti molto tristi. Però, cerchiamo di non farglielo capire e allora ci mostriamo tutti indaffarati a fare qualcosa...è così che fanno i Cesaroni, per non mostrare la tristezza, si mettono a lavorare

    Mimmo entra in camera da letto incrociando Rud che esce on una valigia. Eva e Alice sono sedute sul letto con una faccia depressa, mentre guardano Lucia che prepara le ultime cose. Marta, appena vede Mimmo, salta giù dalle ginocchia di Eva e gli salta addosso.

    Marta: Tio Mimo, io docare palla!
    Eva: Sì Mimmo, portala un po’ fuori a giocare, che qua si sta deprimendo pure lei
    Mimmo: Agli ordini, principessa! Però non tirare troppo forte che mifai male, come l’altra volta!
    Marta: Io no fotte!

    Mimmo: Le donne invece mi sà che non fanno niente per nascondere la tristezza...anzi, pare quasi che ci godano...a loro piace parlare, parlare...come se la tristezza potesse uscire dal corpo insieme alle parole...ma se uno è triste, basteranno le parole a farlo sentire meglio? (dà un’ultima occhiata alle donne ed esce con Marta)

    Lucia (guardando le figlie): Andiamo, ragazze! Cosa sono quelle facce! Non sto mica andando in guerra!
    Alice: Eh...magari se andavi in guerra ci avresti avvertito prima...
    Lucia: E su! Ve l’ho detto, è stata una cosa improvvisa...all’inizio non avevo neanche accettato, ma poi...
    Eva: Poi hai avuto l’approvazione di Giulio...e chiedere un parere alle tue figlie, prima di andartene all’estero per un anno, no eh? Non sia mai avessimo ancora bisogno di te!
    Lucia: Ma voi ormai siete grandi...
    Alice: Certo! Io sono al terzo anno di liceo e Eva ha ventun’anni con una figlia di quasi due: tipico ritratto di ragazze che non hanno più bisogno della madre!
    Lucia (sorride e si siede in mezzo a loro abbracciandole entrambe): E va bene...allora mettiamo che avessi chiesto il vostro parere...cosa mi avreste detto?
    Alice (subito): Io ti avrei detto di restare!
    Eva (sorride alle parole di Alice, poi scuote la testa): Ti avremmo detto di accettare, ovvio...perchè è la cosa giusta per te e ti rende felice (guarda Alice) giusto?
    Alice (sospira): Sì, giusto
    Eva: E anche perchè...siamo orgogliose di te
    Lucia (commossa, dà un bacio sulla testa a entrambe): Grazie
    Alice: Per non parlare del fatto che Giulio è molto più malleabile quando tu non ci sei!
    Lucia: Ah sì, eh? Vuoi vedere che adesso non vedi l’ora che io me ne vada?
    Alice: Ma no! Diciamo che sto cominciando a valutare gli aspetti positivi della situazione...
    Lucia (prende un cuscino): Te li faccio vedere io gli aspetti positivi! (comincia a prendrla a cuscinate)
    Alice: Eva, aiuto!
    Eva: Lascia stare mia sorella! (prende un cuscino e si utta nella mischia. Si rotolano tutt’e tre sul letto ridendo)


    Aereoporto

    Sono andati tutti ad accompagnare Lucia. Cesare sta piangendo sconsolato, mentre Giulio e Pamela, uno da un lato e una dall’altro, cercano di consolarlo

    Pamela: E dai Cè, nun te preoccupà...nun sta a cambià gnente...
    Cesare (singhiozzando disperato): Sta cambiando tutto...niente sarà più come prima
    Giulio: Ma che dici, Cè? Tra un anno Lucia già sta qua!
    Cesare (piangendo di più): Un anno!
    Giulio (sobbalza): No no, mica...nun è un anno, è meno, è un anno scolastico, quanto sarà?
    Pamela: Sei mesi...
    Giulio (ridendo): Sei mesi, figurati! Passano subito! (dà una pacca sulla spalla a Cesare)
    Pamela: Poi torna a tutte le feste comandate...
    Giulio: Tutte, tutte...pure a quelle facoltative
    Ezio: Ma diteje che er bijetto d’aereo ‘a pagato a scola...così se ripija
    Stefania (gli dà uno schiaffo sul collo): Insensibile!
    Marco (si avvicina a Eva e l’abbraccia): Tutto bene? (Eva gli sorride e sta per parlare quando il cellulare di Marco squilla) Pronto? (alza gli occhi al cielo) Walter, sono all’aereoporto, c’è Lucia che sta...ho capito che mi devi parlare, abbiamo parlato pure ieri e pure l’altro ieri...e quando mai non è un’emergenza...senti, appena torniamo a Roma, vengo al magazzino...no, un’altra volta per strada no, Walter...oggi vuole piovere...ho capito...ho capito, hai bisogno di aria, vabbè...Senti, ti richiamo dopo, adesso c’ho da fà...ciao (attacca il telefono e sbuffa)
    Eva: Ancora Walter che ha bisogno di sfogarsi?
    Marco (sospira): Da quando si sò lasciati, non so tra lui e Simona chi è che mi assilla di più. Ma un giorno di questi mi sfogo io...li prendo tutti e due per il collo e gli faccio fare un bello scontro frontale a quelle due teste dure che si ritrovano...
    Eva (scoppia a ridere): Chiamami, che ti voglio vedere (Marco ride insieme a lei)
    Stefania (si riviolge sorridendo a Lucia): Allora, ci dobbiamo salutare?
    Lucia: Eh già...
    Stefania: Vieni qua, amica mia! (l’abbraccia) E fatti valere, mi raccomando
    Lucia (stringendola): E tu non ti dimenticare di me
    Stefania (commossa): E chi te scorda a te, chi te scorda?

    Si lasciano con le lacrime agli occhi, Lucia abbraccia tutti i presenti

    -Mi raccomando a te, non combinare guai come al solito
    -Tienili d’occhio tutti, mi fido di te
    -E tu tieni d’occhio a lui, casomai si dovesse distrarre
    -Ma quanto sei bello! Torno presto, te lo prometto
    -Pensaci tu a consolarlo, che se no...
    -E vabbè...tanto te ci sei abituata a vedermi andare via, no?
    -Non fare arrabbiare la mia amica
    -Venite qua voi due...e non pensate di liberarvi di me così facilmente
    -Stella della nonna! Non crescere troppo mentre sono via, mi raccomando...
    -So già che ti prenderai cura delle tue donne...ma pensa un po’ pure a lui, avrà bisogno di te...
    -... (silenzio...uno sguardo e un’abbraccio)

    Lucia varca il cancello sotto gli sguardi commossi di tutti


    Via Tolli, qualche ora dopo

    I Cesaroni arrivano davanti casa. C’è un’auto della polizia parcheggiata. Barilon e sua moglie stanno urlando per strada

    Germana: Te l’avevo detto io che dovevamo mettere la doppia serratura! Tu no, questo è un quartiere tranquillo...tranquillo un corno!
    Barilon: Germana, adesso calmati...che stiamo dando spettacolo
    Germana: E tanto qui a Roma gli piacciono gli spettacoli, no? Magari così mi integro, come dici sempre tu! (si prende la testa fra le mani, sconsolata) In quarant’anni a Padova, non è mai successa una cosa del genere, mai!
    Cesare (a Barilon): Che è successo, ha magnato o yogurt scaduto pure stamattina?
    Barilon: Eh, magari fosse solo questo...ci hanno svaligiato la casa...si sono presi tutto! I soldi, i gioielli di Germana...pure il maxi-schermo al plasma, quello nuovo...hanno lasciato solo il PC di Lorenzo!
    Rudi: E ti credo! Il registratore di cassa dello zio è più nuovo!
    Lorenzo: E infatti, si potevano rubare pure quello? Così almeno eri costretto a comprarmelo nuovo!
    Barilon: Tu stai zitto e vai calmare tua madre!
    Lorenzo (guarda la madre che piange e si agita come una pazza): Sì...è una parola...(si avvia verso di lei)
    Poliziotto (affacciandosi dal cancello di casa Barilon): Signor Barilon, può venire un attimo?
    Barilon (scattando sugli attenti): Comandi! (si avvia)
    Cesare: Dietro-front! (Barilon si gira di scatto verso di lui, Giulio e Cesare scoppiano a ridere): A Barilon, stai a Garbatella, mica ‘ncaserma!
    Barilon: Sì...c’ha sempre volgia di scherzare lei. Ma io ho dei problemi seri...non posso perdere tempo con voialtri giullari! (se ne va)
    Cesare (a Giulio): Noialtri che?
    Giulio: Giuliani...sarranno quelli der Friuli Venezia Giulia...
    Cesare: Ma quelli nun sò friulani?
    Giulio: E che ne so...sarrà come a Roma e a Lazio...ce chiama giuliani per insultarce, come noi possiamo dì laziali...
    Cesare (non sembra convinto): Secondo me, nun c’hai capito niente come al solito
    Giulio (mentre si avviano dentro): Invece te hai capito tutto...

    I Cesaroni si avviano verso casa. Marco ha Marta in braccio che dorme. Mentre sta per varcare il cancello, Walter compare all’improvviso e gli mette una mano sulla spalla

    Walter: Marco!
    Marco (fà un salto all’indietro spaventato): Ma sei matto! (parla a bassa voce) Mi fai svegliare la bambina!
    Walter: Marco, io ti devo parlare, non ce la faccio più!
    Marco (alza gli occhi al cielo): Aspetta, dò Marta a Eva e torno (scompare un attimo dentro, poi riesce) Eccomi...prendiamo la macchina per andare da qualche parte?
    Walter (comincia a camminare): No no, niente macchina, ho bisogno di camminare
    Marco: Ma che camminare, qua tra un po’ piove! (non finisce neanche di dirlo che comincia a venir giù) Ecco, me la sono chiamata...
    Walter (alza le braccia al cielo): Meglio, meglio se piove, così mi sfogo! (comincia a saltare nell’acqua facendo schizzare dappertutto, compresa la faccia di Marco)
    Marco: Walter, ma che schifo! Ma ti sei impazzito!
    Walter (gli prende la testa fra le mani): Marco, tu mi devi aiutare a capire, se no impazzisco veramente!
    Marco (togliendosi le mani di Walter dalla faccia): Levame ste mani dalla faccia, che me fai paura, me fai...
    Walter: Ma tu hai capito che m’ha detto? Che sono un ragazzino, che lei vuole un uomo maturo vuole!
    Marco: Vabbè, è che pure lei sta passando un periodaccio...sta stressata, sta...
    Walter (parandoglisi davanti con uno sguardo di fuoco): Mo la difendi pure! La difendi!
    Marco: No! Che...io difendo a Simona...ma quando mai?
    Walter: Di chi sei amico tu, eh? Di chi sei amico?
    Marco: Tuo! Io...sono amico tuo...ci mancherebbe...
    Walter (avvicinando il viso al suo e muovendogli un dito davanti alla faccia): Da quanto tempo la conosci Simona, eh?
    Marco (un po’ spaventato): E da quanto tempo...saranno...
    Walter (urlando tanto da farlo sobbalzare): Due anni! E a me? Da quanto tempo mi conosci?
    Marco: Da tutta la vita ti conosco...
    Walter (sempre agitando il dito): Ecco, ricordatelo sempre!
    Marco: E certo che me lo ricordo...però mo leva sto dito che...me stai a fà mancà l’aria (riprendono a camminare) Senti Walter, io lo so come ti senti...
    Walter (scuote la testa sconsolato): No, non lo sai...
    Marco: Ma sì che lo so...ci sono passato pure io...
    Walter: Ma che stai a dì, non è la stessa cosa! Eva ti aveva lasciato per Alex...un bel ragazzo, con la motocicletta, un bel lavoro...
    Marco: Non c’è bisogno che mi ricordi proprio tutti i particolari...
    Walter (senza ascoltarlo): Tu te ne potevi fare una ragione...ma Simona non c’ha nessuno! Cioè...lei preferisce stare sola come un cane piuttosto che stare con me! Ma ti rendi conto? Io non ci posso pensare...tu mi devi aiutare!
    Marco: Sì...ma non ti posso aiutare da qualche parte al chiuso? Che qua, se me viene a laringite, poi a Simona chi la sen...(Walter gli lancia uno sguardo di fuoco) Simona si attacca...tu sei il mio migliore amico e quindi...per te mi faccio pure venire la laringite (gli dà una pacca sulla spalla e continuano a camminare e parlare sotto la pioggia)


    Ecco, è aperto il nuovo gioco: abbina il saluto di Lucia al personaggio corrispondente dei Cesaroni! Il primo che indovina vincerà un premio a sorpresa! :17:
    Non so se qualcuno se ne è accorto, ma la scena dell'amico che soffre per amore e si sfoga sotto la pioggia, non è proprio completamente farina del mio sacco...vi lascio qui il link dell'originale www.youtube.com/watch?v=BwpMptJHjFs (manco a dirlo, non c'è paragone)
    Un piccolo omaggio ad una persona che non ho mai conosciuto, ma che mi sembrava quasi un'amico di famiglia...avete presente quando dio che non mi interessa conoscere gli attori? Be', lui è l'eccezione che conferma la regola, mi sarebbe piaciuto conoscerlo
    Alla prossima!


    Edited by bella'mbriana - 28/2/2010, 22:03
     
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  13. jameskirk88
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    Beh Laura, come al solito è BELLISSIMO!!! :280: :280: :280: La scena di Walter che si sfoga sotto la pioggia non sarà tutta farina del tuo sacco ma tu l'hai descritta in modo perfetto: mi sembrava di vedere Fremont che si agitava e gesticolava saltellando tra le pozzanghere sotto gli occhi sgranati di Matteo.... :17: :17: .... Di nuovo complimentissimi Laura, e posta presto il seguito!!
     
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    CITAZIONE (bella'mbriana @ 28/2/2010, 18:22)
    Sì, lo so che avevo detto che vi avrei lasciato un giorno di pausa...ma visto che ho scritto un po' adesso posto...tanto qua sta, potrete leggerlo quando vi pare :101:
    Buona lettura, spero vi piaccia!


    Episodio 4
    Parla con me
    (parte prima)




    Ecco, è aperto il nuovo gioco: abbina il saluto di Lucia al personaggio corrispondente dei Cesaroni! Il primo che indovina vincerà un premio a sorpresa! :17:
    Non so se qualcuno se ne è accorto, ma la scena dell'amico che soffre per amore e si sfoga sotto la pioggia, non è proprio completamente farina del mio sacco...vi lascio qui il link dell'oroginale www.youtube.com/watch?v=BwpMptJHjFs(manco a dirlo, non c'è paragone)
    Un piccolo omaggio ad una persona che non ho mai conosciuto, ma che mi sembrava quasi un'amico di famiglia...avete presente quando dio che non mi interessa conoscere gli attori? Be', lui è l'eccezione che conferma la regola, mi sarebbe piaciuto conoscerlo
    Alla prossima!

    :280: Laura,mi sembra una vera puntata dei Cesaroni.I dialoghi sono prefetti.
     
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  15. Frencis
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    bella
     
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145 replies since 31/10/2009, 14:52   10784 views
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