Cesaroni 4 (si fà per dire)

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  1. bella'mbriana
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    Sì, lo so che avevo detto che vi avrei lasciato un giorno di pausa...ma visto che ho scritto un po' adesso posto...tanto qua sta, potrete leggerlo quando vi pare :101:
    Buona lettura, spero vi piaccia!



    Episodio 4
    Parla con me
    (parte prima)




    Casa Cesaroni, mattina

    Rudi e Mimmo sono sul divano e litigano per il telecomando. Giulio scende le scale con una valigia in mano, seguito da Marco.

    Giulio: Rudi! E finiscila di fare il cretino! Vai a prendere le altre borse di sopra...Mimmo, pure te...vai a vedè se Lucia ha bisogno di qualcosa (esce insieme a Marco)
    Rudi: (guardando le valigie che Giulio e Marco hanno in mano e avviandosi verso le scale): Ancora ci stanno borse da portare? Che, si porta dietro tutta la casa?

    Mimmo: Oggi a casa mia c’è confusione come al solito. Ma purtroppo non è la solita confusione...tutti sono agitati perchè Lucia sta partendo. Starà via per un anno, a lavorare in una scuola francese e questa cosa ci rende tutti molto tristi. Però, cerchiamo di non farglielo capire e allora ci mostriamo tutti indaffarati a fare qualcosa...è così che fanno i Cesaroni, per non mostrare la tristezza, si mettono a lavorare

    Mimmo entra in camera da letto incrociando Rud che esce on una valigia. Eva e Alice sono sedute sul letto con una faccia depressa, mentre guardano Lucia che prepara le ultime cose. Marta, appena vede Mimmo, salta giù dalle ginocchia di Eva e gli salta addosso.

    Marta: Tio Mimo, io docare palla!
    Eva: Sì Mimmo, portala un po’ fuori a giocare, che qua si sta deprimendo pure lei
    Mimmo: Agli ordini, principessa! Però non tirare troppo forte che mifai male, come l’altra volta!
    Marta: Io no fotte!

    Mimmo: Le donne invece mi sà che non fanno niente per nascondere la tristezza...anzi, pare quasi che ci godano...a loro piace parlare, parlare...come se la tristezza potesse uscire dal corpo insieme alle parole...ma se uno è triste, basteranno le parole a farlo sentire meglio? (dà un’ultima occhiata alle donne ed esce con Marta)

    Lucia (guardando le figlie): Andiamo, ragazze! Cosa sono quelle facce! Non sto mica andando in guerra!
    Alice: Eh...magari se andavi in guerra ci avresti avvertito prima...
    Lucia: E su! Ve l’ho detto, è stata una cosa improvvisa...all’inizio non avevo neanche accettato, ma poi...
    Eva: Poi hai avuto l’approvazione di Giulio...e chiedere un parere alle tue figlie, prima di andartene all’estero per un anno, no eh? Non sia mai avessimo ancora bisogno di te!
    Lucia: Ma voi ormai siete grandi...
    Alice: Certo! Io sono al terzo anno di liceo e Eva ha ventun’anni con una figlia di quasi due: tipico ritratto di ragazze che non hanno più bisogno della madre!
    Lucia (sorride e si siede in mezzo a loro abbracciandole entrambe): E va bene...allora mettiamo che avessi chiesto il vostro parere...cosa mi avreste detto?
    Alice (subito): Io ti avrei detto di restare!
    Eva (sorride alle parole di Alice, poi scuote la testa): Ti avremmo detto di accettare, ovvio...perchè è la cosa giusta per te e ti rende felice (guarda Alice) giusto?
    Alice (sospira): Sì, giusto
    Eva: E anche perchè...siamo orgogliose di te
    Lucia (commossa, dà un bacio sulla testa a entrambe): Grazie
    Alice: Per non parlare del fatto che Giulio è molto più malleabile quando tu non ci sei!
    Lucia: Ah sì, eh? Vuoi vedere che adesso non vedi l’ora che io me ne vada?
    Alice: Ma no! Diciamo che sto cominciando a valutare gli aspetti positivi della situazione...
    Lucia (prende un cuscino): Te li faccio vedere io gli aspetti positivi! (comincia a prendrla a cuscinate)
    Alice: Eva, aiuto!
    Eva: Lascia stare mia sorella! (prende un cuscino e si utta nella mischia. Si rotolano tutt’e tre sul letto ridendo)


    Aereoporto

    Sono andati tutti ad accompagnare Lucia. Cesare sta piangendo sconsolato, mentre Giulio e Pamela, uno da un lato e una dall’altro, cercano di consolarlo

    Pamela: E dai Cè, nun te preoccupà...nun sta a cambià gnente...
    Cesare (singhiozzando disperato): Sta cambiando tutto...niente sarà più come prima
    Giulio: Ma che dici, Cè? Tra un anno Lucia già sta qua!
    Cesare (piangendo di più): Un anno!
    Giulio (sobbalza): No no, mica...nun è un anno, è meno, è un anno scolastico, quanto sarà?
    Pamela: Sei mesi...
    Giulio (ridendo): Sei mesi, figurati! Passano subito! (dà una pacca sulla spalla a Cesare)
    Pamela: Poi torna a tutte le feste comandate...
    Giulio: Tutte, tutte...pure a quelle facoltative
    Ezio: Ma diteje che er bijetto d’aereo ‘a pagato a scola...così se ripija
    Stefania (gli dà uno schiaffo sul collo): Insensibile!
    Marco (si avvicina a Eva e l’abbraccia): Tutto bene? (Eva gli sorride e sta per parlare quando il cellulare di Marco squilla) Pronto? (alza gli occhi al cielo) Walter, sono all’aereoporto, c’è Lucia che sta...ho capito che mi devi parlare, abbiamo parlato pure ieri e pure l’altro ieri...e quando mai non è un’emergenza...senti, appena torniamo a Roma, vengo al magazzino...no, un’altra volta per strada no, Walter...oggi vuole piovere...ho capito...ho capito, hai bisogno di aria, vabbè...Senti, ti richiamo dopo, adesso c’ho da fà...ciao (attacca il telefono e sbuffa)
    Eva: Ancora Walter che ha bisogno di sfogarsi?
    Marco (sospira): Da quando si sò lasciati, non so tra lui e Simona chi è che mi assilla di più. Ma un giorno di questi mi sfogo io...li prendo tutti e due per il collo e gli faccio fare un bello scontro frontale a quelle due teste dure che si ritrovano...
    Eva (scoppia a ridere): Chiamami, che ti voglio vedere (Marco ride insieme a lei)
    Stefania (si riviolge sorridendo a Lucia): Allora, ci dobbiamo salutare?
    Lucia: Eh già...
    Stefania: Vieni qua, amica mia! (l’abbraccia) E fatti valere, mi raccomando
    Lucia (stringendola): E tu non ti dimenticare di me
    Stefania (commossa): E chi te scorda a te, chi te scorda?

    Si lasciano con le lacrime agli occhi, Lucia abbraccia tutti i presenti

    -Mi raccomando a te, non combinare guai come al solito
    -Tienili d’occhio tutti, mi fido di te
    -E tu tieni d’occhio a lui, casomai si dovesse distrarre
    -Ma quanto sei bello! Torno presto, te lo prometto
    -Pensaci tu a consolarlo, che se no...
    -E vabbè...tanto te ci sei abituata a vedermi andare via, no?
    -Non fare arrabbiare la mia amica
    -Venite qua voi due...e non pensate di liberarvi di me così facilmente
    -Stella della nonna! Non crescere troppo mentre sono via, mi raccomando...
    -So già che ti prenderai cura delle tue donne...ma pensa un po’ pure a lui, avrà bisogno di te...
    -... (silenzio...uno sguardo e un’abbraccio)

    Lucia varca il cancello sotto gli sguardi commossi di tutti


    Via Tolli, qualche ora dopo

    I Cesaroni arrivano davanti casa. C’è un’auto della polizia parcheggiata. Barilon e sua moglie stanno urlando per strada

    Germana: Te l’avevo detto io che dovevamo mettere la doppia serratura! Tu no, questo è un quartiere tranquillo...tranquillo un corno!
    Barilon: Germana, adesso calmati...che stiamo dando spettacolo
    Germana: E tanto qui a Roma gli piacciono gli spettacoli, no? Magari così mi integro, come dici sempre tu! (si prende la testa fra le mani, sconsolata) In quarant’anni a Padova, non è mai successa una cosa del genere, mai!
    Cesare (a Barilon): Che è successo, ha magnato o yogurt scaduto pure stamattina?
    Barilon: Eh, magari fosse solo questo...ci hanno svaligiato la casa...si sono presi tutto! I soldi, i gioielli di Germana...pure il maxi-schermo al plasma, quello nuovo...hanno lasciato solo il PC di Lorenzo!
    Rudi: E ti credo! Il registratore di cassa dello zio è più nuovo!
    Lorenzo: E infatti, si potevano rubare pure quello? Così almeno eri costretto a comprarmelo nuovo!
    Barilon: Tu stai zitto e vai calmare tua madre!
    Lorenzo (guarda la madre che piange e si agita come una pazza): Sì...è una parola...(si avvia verso di lei)
    Poliziotto (affacciandosi dal cancello di casa Barilon): Signor Barilon, può venire un attimo?
    Barilon (scattando sugli attenti): Comandi! (si avvia)
    Cesare: Dietro-front! (Barilon si gira di scatto verso di lui, Giulio e Cesare scoppiano a ridere): A Barilon, stai a Garbatella, mica ‘ncaserma!
    Barilon: Sì...c’ha sempre volgia di scherzare lei. Ma io ho dei problemi seri...non posso perdere tempo con voialtri giullari! (se ne va)
    Cesare (a Giulio): Noialtri che?
    Giulio: Giuliani...sarranno quelli der Friuli Venezia Giulia...
    Cesare: Ma quelli nun sò friulani?
    Giulio: E che ne so...sarrà come a Roma e a Lazio...ce chiama giuliani per insultarce, come noi possiamo dì laziali...
    Cesare (non sembra convinto): Secondo me, nun c’hai capito niente come al solito
    Giulio (mentre si avviano dentro): Invece te hai capito tutto...

    I Cesaroni si avviano verso casa. Marco ha Marta in braccio che dorme. Mentre sta per varcare il cancello, Walter compare all’improvviso e gli mette una mano sulla spalla

    Walter: Marco!
    Marco (fà un salto all’indietro spaventato): Ma sei matto! (parla a bassa voce) Mi fai svegliare la bambina!
    Walter: Marco, io ti devo parlare, non ce la faccio più!
    Marco (alza gli occhi al cielo): Aspetta, dò Marta a Eva e torno (scompare un attimo dentro, poi riesce) Eccomi...prendiamo la macchina per andare da qualche parte?
    Walter (comincia a camminare): No no, niente macchina, ho bisogno di camminare
    Marco: Ma che camminare, qua tra un po’ piove! (non finisce neanche di dirlo che comincia a venir giù) Ecco, me la sono chiamata...
    Walter (alza le braccia al cielo): Meglio, meglio se piove, così mi sfogo! (comincia a saltare nell’acqua facendo schizzare dappertutto, compresa la faccia di Marco)
    Marco: Walter, ma che schifo! Ma ti sei impazzito!
    Walter (gli prende la testa fra le mani): Marco, tu mi devi aiutare a capire, se no impazzisco veramente!
    Marco (togliendosi le mani di Walter dalla faccia): Levame ste mani dalla faccia, che me fai paura, me fai...
    Walter: Ma tu hai capito che m’ha detto? Che sono un ragazzino, che lei vuole un uomo maturo vuole!
    Marco: Vabbè, è che pure lei sta passando un periodaccio...sta stressata, sta...
    Walter (parandoglisi davanti con uno sguardo di fuoco): Mo la difendi pure! La difendi!
    Marco: No! Che...io difendo a Simona...ma quando mai?
    Walter: Di chi sei amico tu, eh? Di chi sei amico?
    Marco: Tuo! Io...sono amico tuo...ci mancherebbe...
    Walter (avvicinando il viso al suo e muovendogli un dito davanti alla faccia): Da quanto tempo la conosci Simona, eh?
    Marco (un po’ spaventato): E da quanto tempo...saranno...
    Walter (urlando tanto da farlo sobbalzare): Due anni! E a me? Da quanto tempo mi conosci?
    Marco: Da tutta la vita ti conosco...
    Walter (sempre agitando il dito): Ecco, ricordatelo sempre!
    Marco: E certo che me lo ricordo...però mo leva sto dito che...me stai a fà mancà l’aria (riprendono a camminare) Senti Walter, io lo so come ti senti...
    Walter (scuote la testa sconsolato): No, non lo sai...
    Marco: Ma sì che lo so...ci sono passato pure io...
    Walter: Ma che stai a dì, non è la stessa cosa! Eva ti aveva lasciato per Alex...un bel ragazzo, con la motocicletta, un bel lavoro...
    Marco: Non c’è bisogno che mi ricordi proprio tutti i particolari...
    Walter (senza ascoltarlo): Tu te ne potevi fare una ragione...ma Simona non c’ha nessuno! Cioè...lei preferisce stare sola come un cane piuttosto che stare con me! Ma ti rendi conto? Io non ci posso pensare...tu mi devi aiutare!
    Marco: Sì...ma non ti posso aiutare da qualche parte al chiuso? Che qua, se me viene a laringite, poi a Simona chi la sen...(Walter gli lancia uno sguardo di fuoco) Simona si attacca...tu sei il mio migliore amico e quindi...per te mi faccio pure venire la laringite (gli dà una pacca sulla spalla e continuano a camminare e parlare sotto la pioggia)


    Ecco, è aperto il nuovo gioco: abbina il saluto di Lucia al personaggio corrispondente dei Cesaroni! Il primo che indovina vincerà un premio a sorpresa! :17:
    Non so se qualcuno se ne è accorto, ma la scena dell'amico che soffre per amore e si sfoga sotto la pioggia, non è proprio completamente farina del mio sacco...vi lascio qui il link dell'originale www.youtube.com/watch?v=BwpMptJHjFs (manco a dirlo, non c'è paragone)
    Un piccolo omaggio ad una persona che non ho mai conosciuto, ma che mi sembrava quasi un'amico di famiglia...avete presente quando dio che non mi interessa conoscere gli attori? Be', lui è l'eccezione che conferma la regola, mi sarebbe piaciuto conoscerlo
    Alla prossima!


    Edited by bella'mbriana - 28/2/2010, 22:03
     
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